Gli abitanti di Memphis si ribellano...

[coffecup]

Io credo che spesso, i nostri commenti privi di obiettività, nuociano più ad Elvis che ad altro.
Penso sempre che chi arriva sul nostro Forum, alcune volte abbia l'impressione di persone che vivono con i paraocchi,fanatici che amano Elvis così tanto incondizionatamente, da non vedere oltre quello....
... e di conseguenza chi ne viene danneggiato è Elvis stesso.
Memphis deve tanto al mito di Elvis:
il turismo della città è sicuramente imperniato su questo...ma è una grande città di quasi 700.000 abitanti ( non proprio un paesino), ricordata sopratutto per la musica, ma non è solo questo..
Elvis la viveva come una città morta, perchè attraversava un periodo economico e culturale difficile, dovuto soprattutto al rapporto critico fra la maggioranza della popolazione afroamericana e i bianchi.
Ma Menphis ha una storia solida, difficile, nata prima del rock;
oggi è una metropoli, uno dei centri economici più fiorenti del sud.
Non voglio assolutamente difendere chi non apprezza quanto fatto da Elvis per la sua città, nè quanto economicamente questo porti ancora ...
però vorrei essere realista:
Memphis è strangolata da un merchandizing senza criterio, che non è quello ufficiale di Graceland, ma è quello fatto da migliaia di persone che producono e vendono oggetti senza alcun valore e che i turisti acquistano solo perchè da qualche parte c'è scritto Elvis...
Una città bellissima spesso abbruttita da insegne sconsiderate, da gente ubriaca che confonde la musica ed Elvis con il chiasso senza limite...
che si sente autorizzata a qualsiasi cosa in nome di un turismo che si nasconde dietro Elvis per giustificare la sua pochezza.
Mi piacerebbe che chi visita questo sito abbia voglia di andare a Memphis non come si andava a NewOrleans, immaginando un carnevale senza freni...
ma avesse voglia di andare Graceland per capire quanto è stato grande il contributo di Elvis...avesse voglia di acquistare i suoi ricordi e non cianfrusaglie e paccottiglie....che però, ahimè, servono anche a mantenere quella parte della popolazione che vive di espedienti e che fa fatica a mangiare, anche a Memphis.