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#1
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Questa parte del racconto la voglio oggi dedicare al nostro caro e giovane amico Angelo alias Clint Reno, per avere egli corso in mio aiuto in vari momenti di questo racconto fornendomi alcuni tasselli indispensabili. E così Elvis e Dixie furono al loro secondo appuntamento quella domenica sera ed il mercoledi successivo al terzo, durante i cui “rendez-vous” dedicarono quasi tutto il tempo alla reciproca conoscenza, alla narrazione delle rispettive vicende, al loro modo di vivere il quotidiano, alle loro abitudini, al rapporto con i propri genitori e parenti. Convennero infine, prima di rintanarsi in un cinema, che il sabato successivo Dixie si precipitò sulla soglia di casa a riceverlo. Sebbene Dixie avesse più volte descritto a sua madre la fisionomia ed il carattere del suo partner, quando Elvis le apparve davanti Innanzitutto i suoi lunghi capelli impomatati cui spiccava prepotente sulla fronte un ciuffo pronunciato. Non gli stava mai fermo sulla fronte, a volte gli cadeva a sinistra, a volte di lato a destra e talvolta gli copriva quasi tutta la fronte mentre la sua mano irrequieta cercava in ogni momento di imporgli la giusta collocazione. Il temperamento poi era qualcosa di inverosimile; non stava mai fermo, si muoveva continuamente ora su una gamba ora sull’altra e le stesse mani sembravano che avessero il compito di accertarsi che tutto, sul suo corpo, fosse in ordine, tanto erano nervose. E poi l’abbigliamento. I colori predominanti erano solitamente il rosa e il nero. Infatti quel pomeriggio indossava un pantalone nero a tubo con due bande laterali di colore rosa, una camicia dai colori vivaci quadrettata, una giacca rosa pallido e le scarpe di velluto marrone. Dopo essersi scambiati un soave sorriso e presi per mano, Dixie lo introdusse in casa e, fermandosi oltre l’uscio di casa, esclamò “Mamma, papà, Elvis è qui. Potete venire un attimo?”. Vediamo intanto cosa ne pensa Celine Dion dell'amore. Apparve prima suo padre, un omone alto quasi due metri, con delle spalle enormi da impressionare chiunque, con uno sguardo severo penetrante ed impassibile, mentre Elvis cercò di assumere un aspetto di accondiscendenza e di rispetto del signor Locke sbattesse rovinosamente sul pavimento. Fu a questo punto che madre e figlia fecero il loro ingresso nel soggiorno ed alla vista del marito a terra con il giovanotto Ricevuta intanto tacita autorizzazione dai suoi, Dixie prese per mano Elvis, lo trascinò con lei fuori di casa e si diressero verso la macchina. Appena nei pressi, Elvis realizzò che doveva ottemperare a qualcosa di importante. Sfilò dal dito mignolo l’anello che aveva acquistato da un negozio sulla Beale Street il giorno prima, prese con dolcezza la mano di Dixie tra le sue e, infilando l’anello nell’anulare di Dixie, le disse con tenerezza “amore, questo mio gesto vuole significare che ora tu ed io siamo una coppia e che nulla e nessuno potrà mai separare”. La giovane, dopo un attimo di stupore misto a felicità, lanciò una languida occhiata Gondar. Ultima Modifica di Gondar : 30-01-2008 20:54 |
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#2
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![]() ![]() Se fosse capitato a me quello che è successo a Elvis, non sarei riuscita a trattenermi dalle risa Ma sicuramente non sarei riuscita a trattenermi!!! Ciao. Crispi. ![]()
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#3
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(3^ parte) (2^ Parte pag. 20 - post n. 195) Il nostro mito Elvis Presley, dopo aver fatto accomodare Dixie nella macchina e chiuso lo sportello del lato passeggeri, si sedette alla guida della Lincoln e, sospinto da una indicibile energia, partì sfrecciando in direzione di McKellar Lake, nella parte sud ovest della città. Una incontrollabile energia vitale lo portò letteralmente ad emettere possenti gorgheggi scandendo, con le dita della mano destra, con le gambe, con la testa dalla folta chioma ribelle e con la chiamata a raccolta di ogni nervo del suo corpo “Well, that's all right, mama / That's all right for you / That's all right mama, just anyway you do / Well, that's all right, that's alright./ That's all right now mama, anyway you do / Well, mama she done told me, / Papa done told me too / Son, that gal your foolin' with, / She ain't no good for you' / But that's all right, that's all right. / That's all right now mama, anyway you do / I'm leavin' town now baby / I'm leavin' town for sure / Well, then you wont be bothered with / Me hangin' 'round your door / But, that's all right, that's all right. That's all right now mama, anyway you do / I done a di-di di-di-di-di di-di-di-di di-di-di-di I don't need your lovin', that's all right. / That's all right now mama, anyway you do”. Si trattava della canzone “That's all right mama” il cui disco a 78 giri, appena lo ebbe sentito alcuni giorni prima alla radio WHBQ nel corso di un programma di Dewey Phillips, era corso subito ad acquistarlo. La canzone era stata scritta ed interpretata da un cantante di colore una fusione tra questi generi. Ergo, tra le due culture vi era una netta ed inconciliabile distinzione. E qui non possiamo davvero fare a meno di chiamare in causa ancora una volta quel filone di Sam Phillips. Costui aveva dedicato gran parte della sua vita all’affannosa ricerca di individuare il modo – perché era convinto che doveva pur esserci un modo - di poter divulgare la musica nera nel mondo dei bianchi. Si dice che ogni anno, a primavera, Sam si recasse nei campi di cotone per registrare quella musica e quel ritmo decisamente diversi ed accattivanti di quelle creature costrette a stare ore ed ore riverse sulla terra per zappare solco su solco per poi seminare granelli di “gossypium” negli sterminati campi di cotone. Non a caso, egli non si perdeva mai un concerto dei quartetti neri, era sempre stato un assiduo frequentatore delle loro performance perché fortemente innamorato del valore e della bellezza della musica afroamericana, in quanto l’aveva da sempre ritenuta genuina e spontanea. Egli era certamente un precursore dello stile musicale che stava per nascere, potendo tranquillamente affermare, seppure con il senno di poi, che sapeva guardare molto al di là del proprio naso. Aveva ben in mente cosa potesse rappresentare quella cultura, anche se non sapeva ancora come poterla proporre. Beh, dato che la faccenda si fa un tantino complicata, mi conviene lasciare Sam a cuocere nel suo brodo per ritornare con un acrobatico salto mentale all'emozionante momento che stanno attraversando i nostri due innamorati . Dixie, dal canto suo, ebbe modo di constatare quanto madre e figlio fossero uniti e quanto dipendessero l’una dall’altro. E finì per volergliene un gran bene, considerato che ogni volta che Elvis la portava a casa sua, Gladys le confidava ogni dettaglio della vita di suo figlio e lei ne restava sempre più affascinata. Diventarono quindi grandi amiche, tanto da vedersi finanche in assenza di Elvis; e Gladys finì per considerarla come una figlia. Elvis e Dixie diverse volte parlarono volentieri di matrimonio in quanto erano convinti di essere fatti l’uno Gondar. Ultima Modifica di Gondar : 07-02-2008 16:41 |
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#4
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CHISSA' COME SAREBBE ANDATA, SE ELVIS AVESSE SPOSATO DIXIE...
![]() MA QUALE E' STATO IL DESTINO DI DIXIE? ![]() |
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#5
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Quote:
![]() Il dubbio mi è sorto in quanto non mi ritrovo con l'ordine cronologico di alcuni avvenimenti. ![]() Ti porto ad esempio quest'ultima tua citazione sulla canzone "That's All Right Mama"...Se non ricordo male, la versione di Arthur Crudup è del 1946, quindi non mi ritrovo con il periodo della frequentazione di Elvis con Dixie e l'acquisto del disco da parte di Elvis pochi giorni prima..... ![]() Mi potresti spiegare perfavore? Grazie! ![]() LISA
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#6
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Quote:
Pensavo, cara Lisa, di essermi documentato abbastanza prima di scrivere questo racconto. Nulla toglie però che io possa porvi rimedio nel caso abbia scantonato. Comunque vada la ricerca, ti ringrazio per la tua segnalazione. Intanto ti prego di dare una lettura a questo sito di Wikipedia e di leggere quanto viene in esso riportato. Fammi cortesemente sapere.http://en.wikipedia.org/wiki/That's_All_Right_(Mama) Gondar. |
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#7
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Ciao Gondar, ho guardato il link che hai riportato, ma non ho trovato nulla. Cosa devo cercare precisamente?
LISA
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#8
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Quote:
Riprova su questohttp://en.wikipedia.org/wiki/That%27...ght_%28Mama%29 dove troverai questo "That's All Right Mama" was written and originally recorded by Arthur Crudup in 1954 and is best known by Elvis Presley's version recorded later that year. Elvis' version of the song, was combined with "Blue Moon of Kentucky" as the B-side. Its catalogue number was Sun 209. The label reads "That's All Right" (omitting (Mama) from the original title), and names the performers as Elvis Presley, Scotty & Bill. Arthur Crudup is also listed on this label, giving him credit for authorship.entucky" as the B-side. Its catalogue number was Sun 209. The label reads "That's All Right" (omitting (Mama) from the original title), and names the performers as Elvis Presley, Scotty & Bill. Arthur Crudup is also listed on this label, giving him credit for authorship. Scusami, Lisa, questo tipo di scrittura è stato prodotto in automatico. Gondar. |
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