






Previsto per il 16 agosto il film di Adam Muskiewicz 'The Truth About Elvis'
1977-2007, continua la 'caccia' a Elvis Presley
Avvistamenti, ipotesi fantasiose e persino una taglia. A trent'anni dalla scomparsa, il mistero che avvolge la morte del Re tiene banco tra i bit della rete






Roma - 13 mar. (Ign) - Elvis nascosto su un'isola lontana, Elvis agente segreto dell'Fbi, Elvis in Alaska, Elvis ormai settantenne che si aggira nel parco della Graceland Mansion (Memphis), la villa in cui visse per 20 anni e nel cui bagno fu trovato senza vita. Ma a trent'anni di distanza la morte di Elvis Presley per alcuni è ancora un mistero. E come ogni anno la ricorrenza della sua scomparsa, il 16 agosto 1977, riapre la caccia alla verità.
Sull'argomento sono stati scritti libri, pagine di quotidiani e periodici, sono stati fatti servizi e programmi televisivi. Ma è internet a fare la parte del leone. Il sito
www.elvislives.net, ad esempio, elenca 10 teorie per cui il Re del rock'n roll è vivo. La prima sostiene che sia stato messo nel programma protezione testimoni con una nuova identità dopo il famoso incontro con Richard Nixon. C'è poi la storia del nome scritto sbagliato sulla lapide (Elvis Aaron Presley anziché Elvis Aron Presley), le fotografie del corpo nella bara che lo fanno sembrare una statua di cera, le contraddizioni riguardo alle circostanze del decesso. Lascia poi interdetti la notizia che nel 2002 una etichetta indipendente ha pubblicato un album, 'Kingtinued', dove si sente la voce di Presley che canta almeno 14 canzoni mai esistite prima del 1977.
Ma c'è di più. Adam Muskiewicz, scrittore, attore e produttore cinematografico, attraverso il sito
www.elviswanted.com lo scorso anno ha annunciato una ricompensa di 3 milioni di dollari a chi proverà che Elvis è vivo e vegeto. Intervistando teorici, esperti, autori e amici intimi del Re, Muskiewicz ha deciso di produrre anche un documentario, il cui trailler è disponibile sul sito
www.truthaboutelvis.com, che dovrebbe uscire proprio in occasione del trentesimo anniversario della (presunta) morte. Nella pellicola, dal titolo 'The Truth About Elvis', verranno analizzati fatti e persone, il rapporto dell'autopsia, la villa di Graceland, la Memphis Mafia e la questione del nome sulla sua lapide. Si prenderanno inoltre in considerazione i motivi per i quali Presley puo' aver simulato la sua morte e chi puo' averlo aiutato in tutto questo. Interessanti alcune testimonianze che riportano: "Nessuno sa perché due settimane prima di morire abbia detto che doveva andare via, e che non avrebbe avuto più la possibilità di vedere le persone care. Perché ha detto una cosa del genere?". Oppure: "Gente che lavorava all'ospedale, ancora adesso sostiene che il corpo che fu portato in ospedale non era quello di Elvis Presley". Linda Thompson racconta: "Mia madre era al funerale, e qualche giorno dopo disse: 'Sì, oggi fanno delle cose miracolose con le statue di cera; molte persone pensano che lui sia alle Bahamas'''. "Mi ricordo una persona che guardò al corpo nella bara e mi disse, no, non è Elvis", dice una donna, mentre un'altra afferma: "Elvis Presley è venuto nel nostro ristorante e ha ordinato un wopper cheeseburger, senza cipolle e patatine".
Molte poi le teorie bizzarre che si susseguono nella rete e negli anni la leggenda per chi non si rassegna o per chi vuole giocare alla 'caccia' a Elvis ha avuto molte versioni. Il forum del sito
www.grazielvis.it, ad esempio, riporta un articolo nel quale si afferma che una donna in visita a Graceland, dopo essere entrata in una zona proibita al pubblico, si è trovata davanti un uomo su una sedia a rotelle a cui ha scattato una foto prima che i guardiani la portassero via. La foto è stata quindi consegnata a un detective che si occupa di identikit di persone scomparse, il quale ha dichiarato che, secondo lui, l'uomo sulla sedia a rotelle era Elvis Presley. In particolare, la donna ha detto che quando le guardie l'hanno portata via, continuava a ripetere loro di aver visto Elvis Presley. E la cosa che l'ha stupita più di tutto è stato che queste non abbiano negato e nemmeno si siano comportate come se lei fosse stata una visionaria.
C'è poi la teoria esposta da Massimo Polidoro che nel suo libro 'Elvis è vivo' vuole The King celato sotto lo pseudonimo John Carpenter, le cui iniziali J.C. stanno per Gesù Cristo, mentre lavora come agente speciale dell’FBI, reparto antidroga.
Tutte queste teorie si basano su un concetto spiegato da Polidoro, che si richiama alla 'verità delle emozioni', come la chiama lo scrittore. E cioè che non si può accettare l’idea che qualcuno fuori dal comune sia morto per una casualità, e quindi nulla diventa più credibile dell’incredibile.