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Vecchio 25-10-2007, 19:08
hurt hurt Non in Linea
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Predefinito Re: Testimonianze

ON STAGE

Come raccontato da

JERRY SCHEFF - La stampa è stata orribile con lui, ma anche dopo, non ricordo una buona recensione se non dei primi anni. La stampa fu orribile. Non tengo conto di quello che hanno detto. E’ stato schernito con crudeltà. Ad esempio non parlano mai di Neil Diamond. Non dicono: “Neil Diamond adesso è calvo, perché non si mette una parrucca?” “Ha fatto un pancione!!” Oppure Davis Crosby di Crosby, Stills e Nash. Non parlano di lui e anche lui è in gran sovrappeso.
Ma nel caso di Elvis, lui era Elvis. Mi fa arrabbiare, ma realmente tanto! La gente vuole fare soldi e se questo vuol dire essere disgustosi, lo fanno e basta. Quanti di loro fanno altri errori che sono molto peggiori del “peccato” di lasciarsi un po’ andare in sovrappeso ? Oppure dall’essere molto infelice ….. Io ci sono stato in quella situazione!!! Io ho provato veramente quello che è un periodo di depressione clinica, alcuni anni fa. Avevo quella sindrome che include tutto: droghe, alcohol e altro.
E’ ovvio che Elvis, negli ultimi anni, era molto depresso. Si deve avere compassione per lui. E’ un essere umano, e deve essere gridato forte – ne più né meno. Ma lui sicuramente non è cattivo come certe persone. Mi ha sempre trattato con rispetto. Avevamo uno splendido rapporto. Non è mai stato maleducato o irriverente con me

JAMES BURTON - Ma la mia vera affinità con Elvis era la musica.
Eri costretto a guardarlo perché era una gran direttore. Poteva decidere di fermare la canzone e cose simili. La comunicazione degli occhi era determinante. Amava assortire i suoni della chitarra. Amava certi accordi che io facevo. Se non li avessi fatti gli sarebbero mancati. Parlando dei tempi musicali, dovevi sapere dove si trovava lui. Dovevi essere molto attento, in ogni momento. Se guardavi altrove, rischiavi di perdere la tua collocazione nello spettacolo. Era interessante, perché non faceva mai due volte la stessa cosa.

JOE GUERCIO - Cosa ha significato per me? Mi ha messo in contatto con persone come le Sweet Inspirations, gli Imperials, gli Stamps, mi ha portato sul palco con 20 delle persone più professionali che ci siano. Credimi eravamo una famiglia. Poi, se Elvis Presley non fosse entrato nella mia vita, non avrei mai capito il Sud. Inoltre mi ha aperto gli occhi verso un sacco di musica. Io, alla mia età, sono qui e vivo grazie al rock and roll.

RONNIE TUTT – La sua energia era incredibile! Las Vegas era come una pantera in gabbia. Elvis aveva così tanta energia e forza. Era una cosa splendida. Sfortunatamente non sono mai riusciti a catturare tutta l’ energia che quell’uomo aveva. Era uno degli uomini più elastici che io abbia mai conosciuto. C’erano periodi in cui era fuori forma, che eravamo a due settimane dal tour e stavamo provando o qualcosa del genere, e abbiamo detto: “Come farà a rimettersi in sesto per il tour?” Due settimane più tardi allo show della prima sera, lui arrivava e appariva grande. Era come se fosse entrato in una cabina telefonica per indossare la sua “Uniforme di Elvis Presley”, come Superman. E’ stato grande e meraviglioso. Lo vedevo fare così, su e giù, così tante volte nel 1977 e quel CBS Special…. Non posso guardarlo. Non voglio guardarlo. E’ stata una delle cose peggiori, invece che una delle migliori, e i miei ricordi di lui, sono sempre al suo stato migliore. Preferisco non pensare alle cose brutte. Secondo me è che, ovviamente, era malato molto più seriamente di quello che si era capito, anche se io l’avevo capito. Lui non era uno che si lamentava. Non era il tipo di persona che diceva: “oh, non mi sento bene, non posso esibirmi”. Ricordo che andai a trovarlo prima dello show, e lui era seduto. Aveva uno asciugamano bagnato sugli occhi. Poi, più avanti, abbiamo capito che aveva qualche problema, c’erano…… talmente tante lampadine, tutta quella luce….. Faceva così male ai suoi occhi! Non c’era una buona squadra per le luci. Avrebbero dovuto esserci quattro spot, e avrebbero dovuto essere diretti sul suo viso, per tutto il tempo. Non sapevano come distribuirle adeguatamente. Perciò aveva la luce costantemente diretta sulla faccia. Noi entravamo prima di lui agli spettacoli e vedevamo come i suoi occhi lacrimassero abbondantemente. Ti dispiaceva per lui, ma pensavi: “Hey, capita”. Ma come ho già detto, tutti eravamo concordi a dire che fosse più malato di quello noi pensavamo che fosse, o che riuscissimo veramente a capire quanto lo fosse. Ma pensi sempre: “Vedrai, starà bene, ne uscirà” perché lo ha fatto sempre. Ma non riusciva più a farlo. Lo aveva fatto già troppe volte.


JOHN WILKINSON - Tutti potevamo vedere che Elvis non stava assolutamente bene. Iniziò nel 1974. Non ricordo la data esatta, ma eravamo al College Park, Maryland. Camminava sul palco ed era terribilmente gonfio. I suoi occhi non vedevano bene. Aveva problemi a camminare e si dimenticava le parole. Ricordo che guardai Kathy Westmoreland e dissi “Cosa succede?” e lei rispose: “Non so” Era evidente che, in quel momento, c’era qualcosa di serio che non andava, ma non sapevamo cosa. Una sera era così e la sera successiva ogni cosa era perfetta, stava perfettamente bene. Oggi, abbiamo capito che aveva moltissima ritenzione di liquidi. Eravamo molto preoccupati per lui. Infatti, molti di noi andarono a parlargli e gli dissero “Cosa ti succede?” Rispose “Non mi sento molto bene” Più avanti abbiamo scoperto che aveva un glaucoma, e non ci vedeva bene. Poi aveva un colon terribilmente attorcigliato, che alle volte non gli permetteva di andare in bagno per sei giorni consecutivi. Prendeva un sacco di medicine contro i dolori. Se le autoprescriveva oppure diceva al suo medico di dargliele.
Quello di cui aveva veramente bisogno era aiuto reale, prendersi un po’ di riposo. Ma diceva: “Gente non posso farlo. I miei fans non me lo permettono” Gli dicevamo “Si, loro lo vogliono, loro lo capirebbero". Ma lui non voleva vederla così. Noi dicevamo che il Colonnello gli faceva fare troppi spettacoli, e continuavamo a discutere, colpevolizzando il Colonnello. Lui diceva: “Non posso farlo, ho stretto la mano a quell’uomo quando avevo 19 anni e la mia stretta di mano vale come l’oro, ragazzi, voi lo sapete. Ma noi continuavamo a dirgli che i concerti lo stavano uccidendo, perché non riposava abbastanza. Così, già nel ’74 abbiamo visto, che non era in buone condizioni. Però, nessuno di noi l’avrebbe mai lasciato.

BOBBY OGDIN – Anche nel suo ultimo tour, gli spettacoli di Elvis Presley provocavano tra il pubblico, l’elettricità più intensa che si possa immaginare. Quando Elvis camminava sul palco era come un’esplosione di eccitazione, urla ed entusiasmo.
A quanto ricordo, nel periodo che ho lavorato per Elvis, non abbiamo mai fatto un controllo del suono, e nemmeno mai fatto una prova. Nell’ultimo anno, avevamo fissato le date per le prove, a Memphis, prove per 4 diversi tours. Tutti arrivarono a Graceland da ogni direzione. Si predisponevano tutti gli impianti nel racquetball court. Tutto era pronto, anche il controllo ai microfoni e aspettavamo per un’ora o due. Poi Elvis decideva che non aveva voglia di provare e annullava tutto. Allora tornavamo in hotel e andavamo a mangiare. L’abbiamo fatto per 3 sere di seguito e quindi ci trovammo a partire per il tour, senza aver fatto prove. Una volta stabilimmo di fare una prova sul palco, prima del concerto, perché Elvis voleva provare alcune canzoni. Quel pomeriggio arrivò tutta la band e aspettò, ma Elvis non si presentò. C’era un impersonator di Elvis che Felton conosceva. Così Felton lo chiamò sul palco e gli disse di fare alcune canzoni, che noi non avevamo mai eseguito sul palco. Fu qualcosa di terribile. Poi tornammo all’hotel. Ma lo show con Elvis andò comunque bene.

JANELLE McCOMB – Elvis faceva sentire ogni membro del pubblico come parte di sé. Quando camminava sul palco, la piccola segretaria diventata una manager e il banale impiegato diventava capoufficio. Elvis dava speranza e ispirazione a tutti coloro che avevano un sogno impossibile. In Elvis vedevano il bambino nato in una casa di due stanze a Tupelo, Mississippi, che era diventato una celebrità e aveva raggiunto la fama e questo dava loro speranza.

Ultima Modifica di hurt : 27-10-2007 16:11
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Vecchio 27-10-2007, 16:47
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Predefinito Re: Testimonianze

ELVIS STAVA MOLTO MALE

Come raccontato da

GEORGE KLEIN – Elvis non ha mai perso la sua voglia di vivere; amava la vita. Gli piaceva fare i tours, ma era aumentato di peso e sapeva che non si mostrava nella forma migliore. Inoltre non si può essere ogni sera in forma. Elvis era un essere umano e anche se non stava bene, comunque, doveva presentarsi davanti a 15000 persone ed esibirsi. Annullava un concerto solo quando stava malissimo o si sentiva a pezzi. Molte volte è salito sul palco che stava da cani, con un gran raffreddore o una pessima influenza o con un forte mal di gola. Amava i suoi fans e non sopportava di deluderli


LARRY GELLER – In marzo o aprile del 1977, eravamo nella camera da letto di Elvis – io e lui- seduti per terra. C’erano due grandi pile dei suoi libri preferiti, oltre un centinaio, e stavamo guardando un libro. Chiacchieravamo ed, ad un certo punto, Elvis si alzò e disse “Vieni con me un momento”. Mentre ci stavamo avvicinando al salotto, Elvis si fermò davanti alla porta e si mise di fronte a me. Mi mise un bracico sulla spalla e disse “Lawrence, i fans conoscono Elvis, ma non conoscono me. Non hanno idea di quale sia la verità. Se non racconti loro la storia, la mia storia la mondo, non la sparanno mai. Non conosceranno mai la verità. Voglio saperlo adesso. Sei con me? Farai qualcosa?” In quel momento, nella mia mente, immaginai che avremmo scritto un libro insieme, per replicare al libro delle sue guardie del corpo.

CHERYLE JOHNSON – Ad un certo punto tutti avevano voglia dire: “Non vedi che non sta bene? E’ stanco. Ci sono troppi impegni per lui” . Il pubblico accusò il Colonnello dei problemi fisici di Elvis, per il sovraccarico di lavoro


LARRY GELLER – Verso la fine di Marzo 1977 eravamo a Baton Rouge. Elvis stava terribilmente male. Io ero nella mia stanza e alle 7 del mattino suonò il mio telefono. Elvis mi voleva nella sua stanza. Entrai ed Elvis era seduto, appoggiato alla testata del letto. Iniziò a scuotere la testa e disse “Lawrence, sto male. Non mi sento bene. C’è qualcosa che non va. Non riesco a dormire e stasera devo stare sul palco”. Nel pomeriggio si sentiva massacrato e cancellò il tour. Quando faceva queste cose, sapevo di dovergli dire qualcosa che non amava ascoltare. Nessuno gli diceva la verità. Tutti cercavano solo di calmarlo, facendo gli ossequiosi. Ero sicuro che nella testa di Elvis c’era l’ossessione un libro che, ormai, stava per uscire (Elvis, What’s Happened). Quanto ci penso, mi metto a piangere. Mi chiudo in me stesso. Andammo in bagno. Due uomini adulti stavano lì insieme, piangendo e con lacrime che scendevano sul viso. Dissi “Elvis ti voglio bene, ma voglio dirti la verità perché hai diritto di conoscerla” Mi disse “Cosa penserà di me la mia piccola quando crescerà?. Cosa penserà di suo padre?” Dissi “Aspetta, Elvis, cosa diavolo stai dicendo? Cosa intendi quanto dici cosa penserà di suo padre? Tu sarai qui con lei. Lei sarà al tuo fianco e saprà la verità!. Lui mi disse “E i miei fans rimarranno miei fans. Non crederanno alle bugie. Più di tutto mi preoccupano mia figlia e mio padre. Il libro farà loro molto male. I fans non ci crederanno” Elvis entrò in ospedale il giorno dopo, ma non permise ai medici di fare altri esami, anche se avrebbe dovuto. Elvis sapeva che la fine era vicina. Non c’è alcun dubbio.
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  #3  
Vecchio 26-06-2008, 14:47
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Predefinito Re: Testimonianze

RONNIE TUTT

D. Sembra che, dopo il divorzio, i concerti di Elvis siano andati più in discesa.

RT. Teneva questi lunghi monologhi. Credo che fosse alla ricerca di….. Era il tipo di persona che aveva bisogno di cose nuove. Aveva bisogno di essere ispirato per certe cose. E personalmente ritengo che il lavoro non gli stesse dando questo. Dal mio punto di vista, credo che a quel punto della sua vita avrebbe dovuto viaggiare. Avremmo dovuto fare quegli spettacoli dove li stiamo facendo adesso. Avrebbe dovuto girare tutta l’Europa, avrebbe dovuto andare in Asia, avrebbe dovuto girare il mondo. Nessun altro artista dei nostri tempi potrebbe andare in tutti i posti dove avrebbe potuto andare lui. Ciò che intendo, non c’era posto dove l’uomo non potesse andare. Non c’era posto dove non sarebbe stato il benvenuto. Penso che Elvis Presley sia conosciuto persino nelle zone più remote della Russia! Prova a pensarci. Secondo la mia opinione era fortemente depresso… , perché non riusciva ad esprimere se stesso…. Ma credo anche che sapesse che la sua depressione, fosse parte della sua frustrazione.

D. Forse un altro aspetto di lui, fu quella sua insicurezza che hai menzionato prima, tipo: “Piacerò?”

RT- Questo è vero. E’ assolutamente vero. Ma so per certo, che aveva la volontà di farlo. So che voleva andare,. Ma evidentemente, da qualche parte gli arrivavano informazioni sbagliate.

D. Suppongo che fu difficile da uno show di alto livello, come l’Aloha, passare dritto alla routine di Las Vegas. Deve essere stato deprimente.

RT. Anch’io lo penso. Ripeto. Era come un animale in gabbia, passare da una cosa di così elevata qualità, ad una cosa così povera solo per….. Lui aveva bisogno di andare avanti e indietro. Non poteva stare lì, fermo e fare quello che faceva. Perché è tornato là a Las Vegas? Qualcuno gli aveva detto che doveva farlo. E’ una vergogna!!!
Io so che esisteva un gruppo di management chiamato Management III e avevano Led Zeppelin ed altri, che lavoravano anche con Elvis.
Questi non avevano un controllo esclusivo, ma lavoravano con l’ufficio del Colonnello. Uno dei loro soci viaggiava con noi, e da lui sono venuto a sapere che stavano cercando di acquistare il suo contratto, dal Colonnello, perché avevano capito perfettamente quello che stava succedendo. Aveva bisogno di girare il mondo.
Aveva bisogno di cambiare completamente la mentalità di cui abbiamo parlato prima e, di conseguenza, penso….. e personalmente sento, che in qualche modo è morto di noia. Aveva molto poco per cui guardare avanti. L’ho visto anche nella sua vita. Ho cenato con lui. Ho visto la ragazza che era con lui. Era là giusto per una cavalcata. Secondo quanto ho notato, a lei non interessava niente di lui, ma è la mia opinione. Quando ti sei circondato da persone come quelle, allora ….. Lui non si rendeva conto di quanto fosse entrato in una depressione seria. Un’altra parte della tragedia è stata che è rimasto intrappolato nell’immagine che aveva creato. Non si poteva concedere di tenere il suo vero colore di capelli. L’avevano convinto a tingerseli nero inchiostro. E i suoi capelli erano bianchi come la neve, bianchi come la mia barba. Ma non gli è mai stato permesso!

D. Non gli è stato permesso?

RT. Da chi? Non so da chi. Forse quelli che lo hanno influenzato, dicendo: “hey, sembri più giovane così” Questa era la sua vera tragedia, perché doveva sempre apparire come Elvis Presley. Questo poi è stato accentuato da persone come i parrucchieri e quel tipo di gente. Si tingeva i capelli, si tingeva gli occhi. Avevo l’abitudine di guardarlo sempre, e il nero proprio colava sul viso. Lui lavorava sodo e sudava molto. E gli scendeva il nero sul viso. Sembrava, mascara di tipo economico, assomigliava ad Alic Cooper, veramente (ride). Allora andavo da Charlie Hodge “Charlie, che diavolo state mettendo negli occhi di quel ragazzo? Non vedi che gli sta scendendo tutto il nero sul viso?”

D. La gente spesso dice: “il senno di poi, non è senno”, ma guardando oggi, agli ultimi anni, non è difficile capire perché ha finito così il suo percorso. Secondo te, c’erano dei segnali che avrebbe potuto finire così male?

RT. Ho potuto solo vedere che era uno degli uomini più elastici che io abbia mai conosciuto. C’erano periodi in cui era fuori forma, che eravamo a due settimane dal tour e stavamo provando o qualcosa del genere, e abbiamo detto: “Come farà a rimettersi in sesto per il tour?” Sicuramente, due settimane più tardi allo show della prima sera, lui arrivava e appariva grande. Era come se fosse entrato in una cabina telefonica per indossare la sua “Uniforme di Elvis Presley”, come Superman. E’ stato grande e meraviglioso. Lo vedevo fare così, su e giù, così tante volte nel 1977 e quel CBS Special…. Non posso guardarlo. Non voglio guardarlo. E’ stata una delle cose peggiori, invece che una delle migliori, e i miei ricordi di lui, sono sempre al suo stato migliore. Preferisco non pensare alle cose brutte. Secondo me è che, ovviamente, era malato molto più seriamente di quello che si fosse capito, anche se io l’avevo capito. Perché devi sapere che lui non era uno che si lamentava. Non era il tipo di persona che diceva: “oh, non mi sento bene, non posso esibirmi”. Ricordo che andai a trovarlo prima dello show, e lui era seduto. Aveva uno asciugamano bagnato sugli occhi. Poi, più avanti, abbiamo capito che aveva qualche problema, c’erano…… talmente tante lampadine, tutta quella luce….. Faceva così male ai suoi occhi! Non avevamo una buona squadra per le luci. Avrebbero dovuto esserci quattro spot, e avrebbero dovuto essere diretti sul suo viso, per tutto il tempo. Non sapevano come distribuirle adeguatamente. Perciò aveva la luce costantemente diretta sulla faccia. Noi entravamo prima di lui agli spettacoli e vedevamo come i suoi occhi lacrimassero abbondantemente. Ti dispiaceva per lui, ma pensavi: “Hey, capita”. Ma come ho già detto, tutti eravamo concordi a dire che fosse più malato di quello che ognuno di noi sperasse che fosse, o che riuscisse veramente a capire quanto lo fosse. Ma pensi sempre: “Vedrai, starà bene, ne uscirà” perché lo ha fatto sempre. Ma non riusciva più a farlo. Lo aveva fatto già troppe volte.

D. Su qualche filmato da 8 mm che i fans hanno registrato durante i concerti, sembra che si sia appena svegliato

R.T. C’erano sere in cui con la grancassa dovevo fare WHOOOMM, più forte che potevo,!!. Sai come a dire: su dai! Dai! “ Queste sono le cose di cui non amo parlare. E’ una delle cose belle che facciamo adesso sono gli “Elvis the concert”, perché è tutto molto bello, non è fuori, appare perfetto e canta alla grande. Non ha mai cantato meglio, perché isolano la sua voce, così non ci sono sanguinamenti e eccessi, ed il tecnico del suono può stare seduto e limitarsi a mixare perfettamente la sua voce. Ogni volta fare è molto eccitante quello show. Non penso al 1977 o alle altre rare brutte occasioni. Mi vengono in mente, ora, perché ne stiamo parlando. Le cose alle quali mi collego sono i bei momenti. Uno dei miei momenti preferiti nell’Elvis the Concert è quando c’è quel pezzo meraviglioso “Sweet, Sweet Spirit” e guardo il suo viso. Ricordo quelle sere in cui guardavo il suo viso allo stesso modo. Sembrava un bambino.

MYRNA SMITH

D. Com’era Elvis negli ultimi due anni?

MS. Non so che cosa abbiano visto gli altri, ma quando era con noi non era mai depresso, perché lo facevamo ridere. Se io ero con lui e le altre ragazze non c’erano, non sembrava esserlo, certo poteva avere delle giornate che non era al massimo, come tutti noi. Ma non avevo idea che… voglio dire l’avevo visto all’ospedale con problemi al fegato, problemi di insonnia perché stava anche settimane intere senza dormire. Era tutto un circolo vizioso. Come succede a me. Vado a letto alle 5 del mattino. Ma non posso andare a letto prima delle tre perchè ormai è diventato il mio stile di vita. Ma ho imparato a non prendere niente per dormire. Vado a letto quando il mio corpo è finalmente stanco, perché so che prendendo medicine per dormire, sarei costretta a prendere quelle per svegliarti. E poi ti ritrovi a prendere medicine sempre. Così se non dormo, non dormo.

D. Non c’era l’aria condizionata a Rapid City?
MS. Non ricordo, non c’era?

D. Era un edificio nuovo.
MS. Ah sì!

D. Il trucco di Elvis era diventato tutto un pasticcio.

MS. Ma non si truccava --- ah sì era truccato perché lo filmavano, già è vero! Quando hanno girato quello special io ho visto un grande Elvis. Quando stai con una persona tanto tempo, non noti se è aumentato di peso. Inoltre l’avevo già visto ingrassato, perdendo peso più tardi. Era stato molto più pesante in precedenza, per cui quando lo vidi, lo ritenni favoloso. Jerry mi chiamò dopo aver fatto la registrazione e mi chiese:” Com’era Elvis?” Io risposi “E’ stato grande”. E poi quando ho visto lo show dopo la sua morte, ho detto “Dio mio, ma non mi era sembrato così” Ma sai, quando ami qualcuno io credo che lo vuoi vedere a posto. E così è stato.


TONY BROWN

D. Quando è stata l’ultima volta che l’hai visto?

TB: E’ stato a Indianapolis, il 26 giugno. Quella è stata l’ultima volta. In quel tour, successe qualcosa che non dimenticherò mai. Successe tre giorni prima, non ricordo in quale città. Camminavamo insieme sul palco. Elvis si stava preparando e noi uscivamo dalla dressing room, la band, le coriste, i musicisti, una grande folla, un sacco di gente, dove io sono uno di loro. Elvis si avviò verso la porta del retro. Naturalmente io non mi voltai, perché noi dovevamo proseguire, quando, ad un certo punto, Elvis mi chiamò. Mi fermai e mi voltai verso di lui e tornai indietro. Mi disse: “Tony, ah, non importa, niente” Per me invece fu un momento unico! Lui aveva scelto me. E quello fu il suo ultimo tour. Quello è stato l’ultimo attimo, personale che ho avuto con lui. Credo veramente che se fosse vissuto, saremo diventati buoni amici.
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  #4  
Vecchio 26-06-2008, 14:49
hurt hurt Non in Linea
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Predefinito Re: Testimonianze

SHAUN NIELSEN

D. Ho letto che spesso, durante i concerti degli ultimi anni, quando era tanto stanco, che c’era uno dei coristi che faceva le note alte per lui.

SN. Allora, non è successo così spesso. In prevalenza le faceva lui, anche se ne ho fatte pure io e Ed Enoch. Però, ripeto, la maggior parte delle volte le faceva lui. Voleva assicurasi che ci fosse qualcuno a farlo, al posto suo. Ma quando cantava “Hurt” era così fantastico. Persino alla fine……. A Cincinanti, quando appariva terribile, e probabilmente lui si sentiva terribile, la sua voce era magnifica.

D. Avrai visto quando per Elvis iniziava il suo declino.

SN. Odio parlarne perché mi sconvolge.
Questa è la cosa triste. Era in così grande forma dopo l’Aloha Special, ma è stata l’ultima volta nella sua carriera, in cui sia apparso in buona forma. Il fatto è che Elvis era quel tipo di persona che aveva bisogno di un’opportunità.

D. Non posso crederlo. Hai detto praticamente la stessa cosa di Larry Geller.

SN. (ride) Hai parlato al telefono con Larry, confronti quello che diciamo?

D. Larry ha detto che aveva bisogno di una chance per vivere. Non c’erano più opportunità per Elvis Presley?

SN. Poteva essere che un buon film gli avrebbe dato spirito per continuare, offrendogli qualche motivo per cui vivere, come quando Barbra Streisand gli offrì di fare il ruolo da protagonista nella mega hit “A Star Is Born”.
Come sai, è morto più di noia che di altro. Come hai detto tu, voleva fare quel film, voleva andare in Europa, voleva fare tante cose, ma abbiamo continuato a suonare sempre negli stessi posti, dove mettevano il tappeto rosso al Colonnello. Il Colonnello era un uomo pratico, voleva il soldo facile. Sapeva che poteva fare gli stessi soldi a Portland Main, con molti meno problemi che organizzare un tour oltreoceano. Per quanto riguarda avere grossi profitti, il Colonnello era un uomo chiave. In realtà non prestava attenzione a ciò di cui aveva bisogno Elvis. Elvis aveva bisogno di un nuovo giocattolo, qualcosa che lo coinvolgesse e gli permettesse di continuare. Perciò era triste vedere quello che succedeva. Una volta, io e Felton Jarvis eravamo seduti vicini in aereo e ne parlavamo. Lui disse: ragazzo se non succede qualcosa subito, l’uomo morirà. Ma sai, non avremmo mai creduto che sarebbe morto, anche se entrambi lo realizzavamo

D. L’ultimo concerto a Indianapolis è stata anche l’ultima volta che l’hai visto vivo?

SN. Sì Ero molto preoccupato per lui, ma nonostante la mia preoccupazione non pensavo sarebbe morto. Pensavo si sarebbe preso più cura di sé, andando in ospedale o cose del genere e sarebbe tornato in forma. Ma ho anche provato ammirazione per il fatto che ha portato avanti la tradizione “The show must go on
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  #5  
Vecchio 19-07-2008, 18:40
Lesterlong Lesterlong Non in Linea
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grazie l'ho letto con tanto amore grazie
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  #6  
Vecchio 28-07-2008, 16:13
gracemonic gracemonic Non in Linea
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Predefinito Re: Testimonianze

Grazie per la tua generosità Hurt!
Sei degna fan di Elvis!!!
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  #7  
Vecchio 28-07-2008, 16:36
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Lisa Lisa Non in Linea
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Predefinito Re: Testimonianze

Ben detto Gracemonic!!! La nostra Hurt ci posta delle chicche incredibili!!! E' una colonna portante di questo forum!!
Elvis ce l'ha regalata e noi ce la teniamo!!

LISA
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  #8  
Vecchio 28-07-2008, 17:58
hurt hurt Non in Linea
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Predefinito Re: Testimonianze

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gracemonic Visualizza Messaggio
Grazie per la tua generosità Hurt!
Sei degna fan di Elvis!!!

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Lisa Visualizza Messaggio
Ben detto Gracemonic!!! La nostra Hurt ci posta delle chicche incredibili!!! E' una colonna portante di questo forum!!
Elvis ce l'ha regalata e noi ce la teniamo!!

LISA
Vi ringrazio molto E' molto bello e gratificante quello che avete detto, perchè secondo me, la cosa più bella è poter condividere .......Mi avete fatto arrossire (ho dovuto mettere quelle natalizie, perchè non so dove sono quelle senza cappuccio )

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Lisa Visualizza Messaggio
Elvis ce l'ha regalata e noi ce la teniamo!!
Solo ad Elvis è permesso regalarmi, eh
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