Quando capitava la proiezione di qualche film strappalacrime nell’unico cinematografo di Apulco interpretato dai cantanti che vi ho elencato nel post n. 87 , io facevo il diavolo a quattro per potervici andare. Ma sono state rarissime le occasioni dal momento che eravamo, come la maggior parte della popolazione, poveri in canna. Amavo la musica, lo ripeto, e tutto ciò che essa produceva. Vivevo di luce riflessa quando in rarissime occasioni i miei genitori, di ritorno dal teatro Petruzzelli di Bari, ove si recavano massimo una volta l'anno dopo aver risparmiato lira su lira per non mancare all'unico svago della loro esistenza, raccontavano non senza eccitazione la trama e la lirica dell’opera appena vista. Per entrare in quell’atmosfera, vediamo insieme questo videoclip della divina Maria Callas.
Il Teatro Petruzzelli di Bari, uno dei più belli d’Italia, è andato, come noto, incendiato nel 1991, per mano di gente indegna che ha voluto anteporre i propri interessi a quello che, assieme alla basilica di San Nicola, era il simbolo della musica lirica di quella città. Rivediamo con la morte nel cuore l’orrore perpetrato.
Sempre a proposito di musica, ho in mente quella volta quando mia madre, nell’approssimarsi della mia prima comunione, mi portò con sé in treno a Bari, accompagnati da una sua amica nonché vicina di casa per comprare l’occorrente, cioè dal vestitino alla camicia, ai calzini ed alle scarpe.
Scesi alla stazione di Bari, ci incamminammo per la via Sparano, la strada più elegante del capoluogo. Giunti all’altezza del negozio “Ricordi”, dalle cui vetrine si potevano ammirare ogni tipo di strumentazione musicale, mi bloccai davanti a tanto ben di dio e non ci fu verso di farmi desistere dall’allontanarmici, nonostante le loro minacce, tanto che finirono per accontentarmi, loro malgrado, raccomandandosi di non muovermi fino al loro ritorno. C’ero riuscito e non vi nascondo che ne fui fiero per tanta determinazione e risolutezza che non sapevo di avere . Restai affascinato da quelle bellissime chitarre esposte in vetrine, da quei sassofoni dorati, da quei violini scintillanti, e poi all’interno di quei pianoforti luccicanti, trombe, trombette, bassi, contrabbassi, clavicembali, e molti altri ancora. Ricordo che il proprietario del negozio, che evidentemente aveva assistito, incuriosito, al mio tour de force con mia madre, mi si avvicinò e con molta pazienza mi fece ammirare da vicino gli strumenti e mi sembrò di aver toccato un cielo con un dito. Di ogni strumento mi piaceva sentire il suono ed ogni suono dolce e accattivante mi stimolava ad immaginare l’accompagno con la mia voce. Mi piacevano tutti, nessuno escluso e, pur non avendo alcuna idea di come poterli utilizzare, li avrei portati, se solo avessi avuto la possibilità, tutti a casa mia . Per studiarmeli a fondo, toccarli, provarli e riprovarli all'infinito, ben sapendo di stare nel bel mezzo di un bel sogno. Sogno per sogno avrei finito per scoprire che…….vediamo cosa insieme.
Sul più bello della mia immaginazione , mi sentii chiamare da mia madre che, di ritorno dagli acquisti, scusandosi con il titolare per la mia impertinenza, mi trascinò via da lì nonostante facessi opposizione; e solo quando vidi arrivare sul mio viso alcuni poderosi ceffoni che mi fecero immediatamente ritornare alla triste realtà, mi calmai e, me singhiozzante, ce ne tornammo a casa............(continua)