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  #451  
Vecchio 07-09-2007, 08:48
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05-SET-07 10:50

MUSICA: E' MORTA JANIS MARTIN, ELVIS PRESLEY AL FEMMINILE

Washington, 5 set. - (Adnkronos) - Janis Martin, star del rockabilly che si guadagno' la fama di ''Elvis Presley al femminile'', e' morta al Duke University Medical Center di Durham, in seguito ad un tumore, all'eta' d 67 anni. Chitarrista e cantante, Janis Martin conquisto' la fama negli anni Cinquanta sulla scia di Elvis Presley, il quale la presento' personalmente all'etichetta discografica Rca Victor, che poi la promosse presso il pubblico americano con il soprannome di ''The Female Elvis''.
? mi vergogno un po'...ma io non la conosco...però è un buon motivo per iniziare ad ascoltarla..postuma!!
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  #452  
Vecchio 07-09-2007, 11:42
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? mi vergogno un po'...ma io non la conosco...però è un buon motivo per iniziare ad ascoltarla..postuma!!

Eccola



E in questo video con un canzone dedicata ad Elvis, dal titolo MY BOY ELVIS




MY BOY ELVIS
(Fitting - Rockingham)
JANIS MARTIN (RCA 47-6652, 1956)

Everybody come on down, the man with the guitar just hit town
Sets off like a rocket, there he goes
Rockin' from his head down to his toes
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
Heartbreak hotel, blue suede shoes
He walks away with all my blues
Take my troubles, take my pain
Load 'em on that Mystery train
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me Can't wait for Freddy or for Joe
Got my blue jeans on and away I go
Feel like the queen of everything
Tonight I'll be close to my jukebox king
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
All the teeners stop and shout
When they open the curtain and he walks out
There's no other one he's dreaming of
'Cause I got his photograph signed with love
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
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  #453  
Vecchio 07-09-2007, 13:26
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grazie Hurt!!! stasera la guardo!!
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  #454  
Vecchio 08-09-2007, 06:42
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E Bryan Ferry intona "´O sole mio" - "La dedicherò al grande Pavarotti" Antonio Tricomi

Stasera alle 21 a piazza Plebiscito: è la prima esibizione a Napoli della rockstar britannica


Sul palco ci saranno Peppino Di Capri, Mario Biondi, Teresa De Sio e Raiz.

Il cantante ripercorrerà alcuni suoi successi con Zurzolo, Guarino e Tony Esposito. "Mi sembra giusto rendere omaggio al maestro appena scomparso" "Sono felice di duettare con un collega di prestigio come Massimo Ranieri"

«Ottimo questo caffè: si sente che è napoletano e non inglese». Nella hall di un grande albergo sul lungomare, Bryan Ferry porta alle labbra la tazzina di ceramica che gli viene servita su un piccolo vassoio d´argento. Sempre più alto dei suoi interlocutori, ciuffo di capelli castani e occhi azzurri indagatori, la 62enne rockstar britannica si esibisce a Napoli per la prima volta.

Stasera dalle 21 sarà sul palco di piazza Plebiscito per il gran concerto di Piedigrotta: insieme a Massimo Ranieri eseguirà "It´s Now Or Never", la versione inglese di "´O sole mio" portata al successo da Elvis Presley negli anni Sessanta. Doverosa la dedica a Luciano Pavarotti, amato da entrambi i cantanti, oltre che a Presley, scomparso esattamente trent´anni fa. Rimasto solo sul palco, Ferry canterà un altro hit di Elvis, "Surrender", cioè "Torna a Surriento". Esaurita la tranche napoletana del suo set, Ferry ripercorrerà alcuni suoi successi come la languida "Slave to Love", la festosa "Let´s Stick Together" e il classico di John Lennon "Jealous Guy". Ad accompagnare l´elegante interprete, alcuni membri della sua band più Tony Esposito alle percussioni, Annibale Guarino e Marco Zurzolo ai sassofoni.

La serata, che avrà inizio alle 21 e sarà a ingresso libero, vedrà sfilare sul palco di piazza Plebiscito Peppino Di Capri, Mario Biondi, Teresa De Sio, Raiz e Massimo Ranieri: tutti interpreteranno classici della canzone napoletana. Finché Ranieri, in conclusione del suo set, inviterà Ferry sul palco. «Appena due mesi fa ero in vacanza a Napoli, ora ci torno per cantare», racconta l´artista britannico. «Ma diciamo che la considero una vacanza di lavoro. Fin da piccolo ho sempre ascoltato Caruso e Pavarotti, così come ho sempre ascoltato il rock. Non ho mai fatto differenze: tra i vari generi musicali esistono sempre dei collegamenti. E poi una grande canzone è una grande canzone, al di là degli stili e delle epoche. Sia nella mia lunga militanza con i Roxy Music che nella carriera solistica mi sono sempre mosso con la massima libertà, sperimentando sempre nuovi approcci. Ora sono felice di duettare con un collega di prestigio come Ranieri: ho accettato quest´invito soprattutto per ricordare Elvis, ma mi sembra giusto rendere omaggio anche a Pavarotti. Era una grande voce e purtroppo tutto deve finire, anche le grandi voci».
In questi mesi, Ferry è impegnato in un tour mondiale per promuovere il suo ultimo album "Dylanesque", brani di Bob Dylan riletti secondo il suo inconfondibile stile. «Ranieri mi ha chiesto come faccio a mantenermi così giovane nell´aspetto. Probabilmente è perché lavoro sempre, un buon modo per tenere lontane le preoccupazioni. Credo che la stessa cosa si possa dire anche di Dylan, che ha qualche anno più di me. È sempre giovane, sempre sorprendente, sempre in tour».

(07 settembre 2007)
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  #455  
Vecchio 15-09-2007, 05:12
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Le rockstare europee sono messe peggio di quelle Usa

Studio, le popstar muoiono prima

Sesso, droga, rock-'n'-roll e una morte prematura; le star americane della musica raggiungono in media i 42 anni d'età

Londra - «Live fast, die young» (Vivi alla grande e muori giovane) - il vecchio principio del rock-'n'-roll è stato troppe volte alla lettera dalle rockstar, a dirlo è uno studio pubblicato su Journal of Epidemiology and Community Health; un risultato alquanto prevedibile, probabilmente macabro, ma decisamente particolare: le possibilità che una popstar muoia prima dei quarant'anni sono il doppio di quelle di un comune cittadino.

Lo studio, dal lunghissimo titolo «Da Elvis fino a Eminem: una quantificazione del prezzo per essere una celebrità - Il rischio di morte prematura tra le star del rock e del pop in Europa e negli Usa». Il risultato: le stelle della musica hanno il doppio delle probabilità di morire prima, rispetto ad altre persone.

PEGGIO GLI EUROPEI - Stando ai numeri, cantanti e musicisti statunitesi in media raggiungono i 42 anni d'età. Ma le star europee in questo senso hanno la peggio non arrivando neppure a superare i 35 anni. A questo punto, il «bad boys» Pete Doherty, 28, dei Babyshambles - secondo quanto dichiarato dagli studiosi - morirebbe al più tardi entro sette anni, il rapper americano Eminem, 34, entro otto.

MODELLI SBAGLIATI - La ricerca ha basato le sue conclusioni su dati raccolti tra 1.064 musicisti e cantanti provenienti dal mondo della musica rock, punk, rap, R&B, electronica e new age -europei e americani, che hanno raggiunto il culmine del loro successo tra il 1956 e il 1999. I medici hanno messo a confronto gli anni di vita delle stelle della musica con quelli di cittadini normali della stessa età, dello stesso sesso e che vivono nello stesso Paese. Il messaggio dei ricercatori è chiaro: l'industria musicale deve prendere più seriamente il comportamento dei musicisti famosi in quanto per migliaia di giovani fan loro rappresentano spesso un modello da imitare. «Il problema è serio, anche dopo che una recente indagine ha evidenziato che in Gran Bretagna un bimbo su dieci aspira ad una carriera da cantante», ha evidenziato nello studio Mark Bellis del Centro per la salute pubblica presso la John Moores University di Liverpool. Il rischio maggiore si registra tra i due e i 25 anni dopo il raggiungimento della fama, aggiunge Bellis.

SCOMPARSI PREMATURAMENTE - Oltre un centinaio, quindi più di un quarto delle celebrità prese in considerazione, sono morte proprio a causa di abuso di droga o alcol, e in tutti i casi non hanno superato il 42esimo anno di vita. Tra le leggende della musica che sono scomparsi troppo presto Jimi Hendrix, 27, morto nel 1970 (stroncato dal soffocamento dovuto al suo stesso vomito, provocato da un'overdose di barbiturici mischiati all'alcol); Janis Joplin, 27, nel 1970, (overdose di eroina); Elvis Presley, 42, nel 1977 (l'aritmia cardiaca fu la causa ufficiale del decesso, provocata con ogni probabilità dopo l'eccessivo consumo di droghe per tanti anni); Sid Vicious, 21, nel 1979, (overdose di eroina); Kurt Cobain, 27, nel 1994 (suicidio dopo una lunga battaglia contro la depressione a causa dell'abuso di droghe); Phil Lynott, 36, frontman degli irlandesi Thin Lizzy, nel 1986 (overdose di eroina); Jim Morrison, 27, nel 1971 (overdose); Keith Moon, 32, batterista degli Who, morto nel '78 per un overdose di medicinali.

SESSANTENNI - Billy Idol (55), Tom Waits (55, Ozzy Osbourne (59), Iggy Pop (60), David Bowie (60) fino a Mick Jagger (63) o Paul McCartney (65) - solo per citare quelli più celebri - sono d'altro canto la controprova «vivente», che le eccezioni, per fortuna, esistono.

Elmar Burchia 05 settembre 2007 corriere.it
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  #456  
Vecchio 25-09-2007, 07:42
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Paul Anka: a 66 anni vorrebbe collaborare con Beyoncé

Paul Anka, il cantante specialmente noto per il brano “Diana”, nonostante non sia più giovanissimo non perde di vista i nomi nuovi. Intervistato da un mensile musicale britannico in occasione della pubblicazione di “Classic songs my way”, un suo doppio CD con ospiti speciali, tra i quali Jon Bon Jovi, il 66enne crooner canadese ha detto: “Mi piacerebbe moltissimo poter lavorare con Elton John e Sting, e mi piacerebbe fare qualcosa anche con Beyoncé. Se c’è un artista col quale mi dispiace non aver collaborato, è Elvis Presley. Abbiamo trascorso un po’ di anni assieme a Vegas quando eravamo sulla stessa etichetta. Mi rincresce non aver fatto nulla con lui”.
"Classic songs my way” sarà in commercio dal prossimo 9 ottobre. D’origine libanese, nato ad Ottawa nel 1941, Anka divenne celebre nel 1957 con “Diana”, uno dei singoli più venduti nella storia della discografia mondiale. Il mercato più fedele ad Anka è probabilmente quello britannico: “Rock swings” del 2005 ha raggiunto il nono posto nella classifica UK.
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  #457  
Vecchio 25-09-2007, 13:05
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Indirettamente lo ha fatto in quanto Elvis ha riportato in auge My Way, nell' Aloha, a quel tempo Sinatra già non la cantava piu nei suoi concerti e solo dopo L'aloha ha ripreso a proporla anche il grande Frank. Come sapete My Way è stata scritta da Paul Anka oltre che da Reveaux e Claude Francois (noto in italia per il 45 giri Se Torni Tu - Come Sempre).
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  #458  
Vecchio 27-09-2007, 06:48
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'Uomini con più stile': nella Top 50 anche Pete Doherty (e Marcello Mastroianni)

L'edizione britannica del mensile "GQ" ha pubblicato la lista dei 50 uomini che negli ultimi cinquant'anni si sono più distinti per il loro stile. Inclusioni che non destano sorpresa sono certamente rappresentate dal nostro elegante Marcello Mastroianni, da Bryan Ferry, il dandy del pop, e da David Bowie. Fa inarcare qualche sopracciglio l'inclusione di Bob Dylan, e probabilmente anche quella di Johnny Depp. "GQ" ha anche ritenuto di dover immettere nella Top 50 Pete Doherty, certamente creatore di un certo stile ma non particolarmente elegante. Tra gli altri in classifica: Elvis Presley, Miles Davis, Marlon Brando, i Ramones e Woody Allen.
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  #459  
Vecchio 12-10-2007, 08:05
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MUSICA: DA ELVIS A JIMMY HENDRIX, BAMBINI ITALIANI IGNORANO STELLE DEL ROCK

Roma, 11 ott. - (Adnkronos) - Elvis Presley e Jimmy Hendrix sconosciuti piu' di Bach e Beethoven. Per i bambini italiani la musica del passato e' un pianeta ignoto. Ma non e' necessario andare indietro fino al '700 o al romanticismo. Per i giovanissimi anche i grandi del rock sono dei perfetti sconosciuti. Fra gli under 12 solo 1 su 10 ha sentito parlare di Elvis Presley, appena 1 su 20 di Jimmy Hendrix o di Jim Morrison. Insomma, ai ragazzini italiani nomi come Led Zeppelin, Pink Floyd, o Deep Purple fanno venire in mente solo marchi di scarpe, linee di abbigliamento o ancora titoli di videogame.

E' quanto emerge da uno studio realizzato da Hasbro, il colosso mondiale dei giocattoli, su una serie di focus group di bambini italiani sotto i 12 anni, in occasione del lancio della Power Tour Electric Guitar, una mini-chitarra realizzata e pensata appunto per far prendere confidenza i bambini con il grande rock. Dallo studio emerge come gli unici rocker italiani conosciuti siano Vasco, Ligabue e Le Vibrazioni. Mentre fra gli stranieri trionfano Avril Lavigne, Lenny Kravitz e i Maroon Five.

Proprio per colmare le lacune dei giovanissimi in materia di rock Hasbro ha deciso di lanciare la prima Power Tour School of Rock per bambini, che aprira' i battenti sabato prossimo a Milano. Dalla lezione di ''Rock'n'Roll Style'', che prendera' in esame il look delle grandi icone del rock (da Elvis a Mick Jagger) allo studio dei grandi pezzi che hanno fatto la storia del rock. E tra i docenti, anche un insegnante d'eccezione: Francesco Sarcina, front-man e chitarrista di "Le Vibrazioni", che insegnera' ai baby cocker come imbracciare la sei corde.
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  #460  
Vecchio 24-10-2007, 08:10
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La presunzione dei giornalisti italiani non ha limiti

Vasco Rossi
CANZONETTE: Compagno di sbronze

di Massimiliano Osini




(Vasco Rossi - Foto internet)

"Ho perso un'altra occasione buona stasera / E' andata a casa con il negro, la **** / Mi son distratto un attimo / Colpa d'Alfredo / Che con i suoi discorsi seri e inopportuni / Mi fa sciupare tutte le occasioni / E prima o poi lo uccido / E lei invece non ha perso tempo / Ha preso subito la palla al balzo / L'ho vista uscire mano nella mano con quell'africano / Che non parla neanche bene l'italiano / Ma si vede che si fa capire bene quando vuole / Tutte le sere ne accompagna a casa una diversa / Chissà che cosa le racconta / Per me è la macchina che ci ha che conta // E quella ***** non si è neanche preoccupata / Di dirmi almeno qualche cosa, che so una scusa / Si era già dimenticata / Di quello che mi aveva detto prima / Mi vuoi portare a casa questa sera? / Abito fuori Modena, Modena Park // Ti porterei anche in America / Ho comperato la macchina apposta / E mi ero già montato la testa / Avevo fatto tutti i miei progetti / Non la portavo mica a casa / Beh se la sposavo non lo so, ma cosa conta / Sono convinto che se non ci fosse stato lui mi avrebbe detto sì" (Colpa d'Alfredo, Vasco Rossi)


Sono almeno 30 anni che Vasco Rossi domina il mercato discografico cavalcando un clamoroso equivoco: quello di essere il rocker per antonomasia, il più maledetto, il più trasgressivo. In realtà, se dovessi scegliere un fenomeno a cui accomunarlo, sceglierei le grandi truffe del rock'n'roll, quelle alla Elvis Presley, per intenderci. Com'è possibile che un ribelle venda milioni di dischi senza che scoppi la rivoluzione? E infatti, Vasco Rossi si è sempre proposto in modo da creare quanta più empatia con il suo pubblico potenziale. Nessuno ha mai visto in lui un ribelle, quanto piuttosto l'amicone di sbronza, il balordo della porta accanto, il contapalle da bar, categorie umane che pullulano nel nostro paese. In America li chiamerebbero "redneck" o "white trash". Qui non li stiamo neanche a nominare, li sopportiamo e basta. In sostanza, Vasco Rossi, nelle sue canzoni, non ha fatto altro che cantare la mediocrità esistenziale della sua persona e della provincia di cui assurgeva a "vate". In "Colpa d'Alfredo" ha dato il peggio di sé (e quindi il meglio), con un testo volgare, sessista, razzista, qualunquista, fascista, potrei continuare ab libitum. E' la storia di un tizio che non riesce a rimorchiare una ragazza e cerca di farsene una ragione. E allora è colpa del negro che ci ha il fisico giusto, è colpa delle donne che sono tutte false e puttane, è colpa della Mercedes che non si può permettere, è colpa d'Alfredo che lo distrae nel momento sbagliato, è colpa dei discorsi seri e inopportuni… L'idea che la colpa possa essere anche un po' sua non lo sfiora per niente. In fondo, neanche Toto Cotugno era riuscito a tracciare un ritratto così esemplare dell'Italiano. (23-10-2007)
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  #461  
Vecchio 24-10-2007, 08:25
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quaesto paragone nn esiste ne in cielo ne in terra!!!!!

ke bel giornalismo!!!!!

ke vasco cmq si un compagno di sbronza lo accetto,altamente daccordo anche perchè nn vedo arte nella musica ke fa ma solo unire musica a quello ke pensa...diciamo ke tutti saremmo capaci di fare la musica ke fa vasco....
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  #462  
Vecchio 24-10-2007, 08:37
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In realtà, se dovessi scegliere un fenomeno a cui accomunarlo, sceglierei le grandi truffe del rock'n'roll, quelle alla Elvis Presley, per intenderci. Com'è possibile che un ribelle venda milioni di dischi senza che scoppi la rivoluzione?
Elnzo, l'affermazione che mi ha colpito è questa, nel senso che definire il fenomeno Elvis Presley sia da considerare una truffa è paradossale. Poi chiedersi Com'è possibile che un ribelle venda milioni di dischi senza che scoppi la rivoluzione? è una domanda che proprio non capisco, visto che ad Elvis si attribuisce la rivoluzione musica.

Leggete leggete giornalisti....... non fatevi sempre coinvolgere dal branco dell'ignoranza!!!
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  #463  
Vecchio 24-10-2007, 09:40
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va bhè quello è un discorso a parte ke neanche prendo in considerazione proprio perchè nn vedo alcun paragone tra i due essendo cose ben diverse e distinte,ke poi si voglia mettere del trash in comune tra i due li proprio mi incazzo xkè sn due culture diverse.
ke vasco sia un rivoluzionario o casinista nn mi interessa,ke si ponga elvis in una posizione nn sua si.
ma la maggior parte delle volte si cade in ignoranza x la mancata conoscenza dei personaggi della quale si vuole parlare.
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  #464  
Vecchio 26-10-2007, 08:00
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L’albero di Natale di Syd Barrett per 800 sterline
Le bizzarre aste del rock

Da Music.link

2007-10-25 - In vendita sui siti internet di aste si possono trovare gli oggetti più insoliti appartenuti alle celebrità. Un tabloid inglese ha pubblicato oggi una lista delle cose più bizzarre che si possono acquistare su internet, tra le quali spiccano:
1. L’albero di Natale di Syd Barrett, in plastica, venduto per 800 sterline dopo la morte del fondatore dei Pink Floyd. Decorazioni cedute a titolo gratuito.
2. Una stampella appendiabito appartenuta a Elvis Presley e sulla quale era appeso il completo con cui il Re del Rock’n’Roll è stato seppellito. Venduta per £7500.
3. Una sedia su cui si è seduto Kurt Cobain, originariamente appartenuta al bassista dei Nirvana Krist Novoselic, ha dato sollievo alle stanche membra di Cobain almeno una volta. Difficile stabilire se ciò possa giustificare il prezzo di ben £7.000.
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  #465  
Vecchio 30-10-2007, 07:21
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IL NUMERO UNO E' SEMPRE LUI: ELVIS PRESLEY

Le celebrità scomparse che guadagnano di più

Nell'ultimo anno il nome del re del rock è fruttato ben 49 milioni di dollari. Kurt Cobain fuori dalla classifica



Di Lea Goldman e Jake Paine

Le 13 leggende della settima classifica annuale delle celebrità scomparse di Forbes che guadagnano di più hanno racimolato, in soli dodici mesi, ben 232 milioni di dollari. La maggior parte di loro sono nomi immediatamente riconoscibili (basti pensare a Elvis, Marilyn e Warhol) e che continuano a essere amati in tutto il mondo, per la felicità di coloro che possono sfruttarne i diritti.

Tutti i personaggi presenti nella classifica di quest'anno sono l'immagine di imperi commerciali del Elvis Presley (Ap)merchandising estremamente redditizi e in continua crescita. Il nome di Albert Einstein, ad esempio, viene utilizzato per la vendita dei DVD dei Baby Einstein. I libri di Theodor "Dr. Seuss" Geisel sono un must per tutti i bambini del mondo. Centinaia di performance deIl mio amico, Charlie Brownhanno fatto la fortuna di Charles Schulz, creatore di Peanuts, la celebre striscia di fumetti pubblicata in tutto il mondo.

Ma anche dopo la morte, il Re è sempre uno. Nell'ultimo anno il nome di Elvis Presley è fruttato ben 49 milioni di dollari, cifra che lo porta al primo posto della classifica. CKX Entertainment, la società che gestisce direttamente l'impero di Elvis (di cui la figlia Lisa Marie Presley detiene il 15%), ha annunciato che quest'estate, nel 30° anniversario della morte del Re, Graceland è stata completamente rinnovata. Tra le novità vale la pena ricordare un nuovo hotel con centro conferenze, un museo multimediale all'avanguardia e un centro visitatori più ricco.
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  #466  
Vecchio 10-11-2007, 07:42
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Garth Brooks supera Elvis

Il cantante country americano raggiunge 123 milioni di dischi venduti


La cover dell'ultimo album di Brooks

Chi l'avrebbe detto. A trent'anni dalla sua morte, Elvis Presley lascia lo scettro di solista piú venduto della storia della musica leggera (sebbene continui a difendersi con la riedizione dei suoi dischi). Il cantante country americano Garth Brooks, infatti, ha raggiunto quota 123 milioni di dischi venduti (contro i 118,5 di Presley).

Uscito nel 1989 con l'album omonimo 'Garth Brooks', l'artista, nato a Owasso, Oklahoma, il 7 febbraio 1962, ha pubblicato 10 album di inediti (vincendo 65 dischi di platino e 2 di diamante) e 7 compilation (29 dischi di platino e 1 di diamante), il cui ultimo è l'appena uscito 'The ultimate hits'.

I due dischi di platino (che si traducono con piú di 10 milioni di dischi venduti l'uno) degli album 'Seven' e 'Garth Brooks' gli sono stati consegnati lunedí.

"Questi premi", ha dichiarato il musicista, "riflettono la quantità della gente che mi segue e quello che possono raggiungere quando fanno le cose tutti insieme".

Brooks vanta, tra i numerosissime premi, 2 Grammy Awards, 16 American Music Awards, 1 stella nella Walk of Fame ed una nomination al Golden Globe (per la canzone 'When you came back to me again' dal film 'Frequency') (dn).
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  #467  
Vecchio 10-11-2007, 07:53
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Come sarà come cantante, sarà bravo tanto quanto Elvis. Qualcuno di voi l'ha gia ascoltato?
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  #468  
Vecchio 10-11-2007, 08:09
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famosissimo direi....alzi il dico ki lo conosce...

cmq può vendere quanto vuole ma i suoi dischi saranno pubblicati in vietnam e giappone???si ascolterà ancora tra 30 anni???quanti fan club e imittori ha????

vendere negli ultimi 20 anni tanti dischi essendo in attività nn è come venderli negli anni 50 ed essere morto prima ke tutti abbiano un giradischi in casa....
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  #469  
Vecchio 10-11-2007, 08:12
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Come sarà come cantante, sarà bravo tanto quanto Elvis. Qualcuno di voi l'ha gia ascoltato?
Appena ho letto la notizia, sono andata a cercarlo su Youtube.

Mi sembra sia la classica voce country e poichè non me ne intendo e sono di parte, non me la sento di fare confronti con Elvis, che a me piace sicuramente di più

Eccolo

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  #470  
Vecchio 10-11-2007, 08:20
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Si boh, neanche io sono esperto comunque sempre meglio Elvis, è bravo anche questo fino a quando non si sà,e chissa se è una cosa che durerà a lungo anche dopo. Comunque ognuno è libero di far ciò che vuole. Elvis è sempre Elvis.
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  #471  
Vecchio 10-11-2007, 08:37
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Si boh, neanche io sono esperto comunque sempre meglio Elvis, è bravo anche questo fino a quando non si sà,e chissa se è una cosa che durerà a lungo anche dopo. Comunque ognuno è libero di far ciò che vuole. Elvis è sempre Elvis.
Sono d'accordo con te!. Secondo me, la prerogativa di Elvis Presley è che è ancora il primo in cassifica a distanza di 30 anni dalla morte, pur se le statistiche insegnerebbero che, dopo tanto tempo, potrebbe essere considerato parte della storia musicale, ma non con gli apici di vendite che conosciamo.

Anche Verdi, Puccini, Bethoven, Mozart, etc non moriranno mai, ma sono compositori di musica classica diffusa in tutto il mondo. Elvis Presley è un artista mi musica leggera e, nonostante gli numerevoli commenti negativi, da parte dei critici musicali (soprattutto italiani) rimane sempre il numero UNO
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  #472  
Vecchio 10-11-2007, 08:47
françois françois Non in Linea
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Sono d'accordo con te!. Secondo me, la prerogativa di Elvis Presley è che è ancora il primo in cassifica a distanza di 30 anni dalla morte, pur se le statistiche insegnerebbero che, dopo tanto tempo, potrebbe essere considerato parte della storia musicale, ma non con gli apici di vendite che conosciamo.

Anche Verdi, Puccini, Bethoven, Mozart, etc non moriranno mai, ma sono compositori di musica classica diffusa in tutto il mondo. Elvis Presley è un artista mi musica leggera e, nonostante gli numerevoli commenti negativi, da parte dei critici musicali (soprattutto italiani) rimane sempre il numero UNO
Quoto. Elvis è e rimarà il numero uno.
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  #473  
Vecchio 10-11-2007, 11:22
perlanera perlanera Non in Linea
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anch'io come hurt sono di parte, e a fare confronti tra brooks ed elvis nn ci penso proprio. è vero ke ha venduto più di elvis, ma solo perchè la carriera di elvis si è interrotta x cause di forza maggiore.
ho visto il video, e premetto ke io adoro la musica country, ma il fatto è... ke mai la voce degli artisti viventi (e non), ke io ho ascoltato fino ad ora, mi ha trasmesso quel tipico dolce calore al cuore ke solo elvis mi fà provare...
(secondo voi sono troppo di parte?)
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  #474  
Vecchio 10-11-2007, 11:39
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anch'io come hurt sono di parte, e a fare confronti tra brooks ed elvis nn ci penso proprio. è vero ke ha venduto più di elvis, ma solo perchè la carriera di elvis si è interrotta x cause di forza maggiore.
ho visto il video, e premetto ke io adoro la musica country, ma il fatto è... ke mai la voce degli artisti viventi (e non), ke io ho ascoltato fino ad ora, mi ha trasmesso quel tipico dolce calore al cuore ke solo elvis mi fà provare...
(secondo voi sono troppo di parte?)
Si deve anche tener conto che il tipo di distribuzione che esiste oggi, non è minimamente rapportabile a quanto era possibile in quegli anni.

Quindi Elvis vince sempre e comunque!!
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  #475  
Vecchio 10-11-2007, 11:55
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famosissimo direi....alzi il dico ki lo conosce...

cmq può vendere quanto vuole ma i suoi dischi saranno pubblicati in vietnam e giappone???si ascolterà ancora tra 30 anni???quanti fan club e imittori ha????

vendere negli ultimi 20 anni tanti dischi essendo in attività nn è come venderli negli anni 50 ed essere morto prima ke tutti abbiano un giradischi in casa....

..........
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  #476  
Vecchio 11-11-2007, 07:26
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''L’Altrorock'' con ''Niente panico bambini!'' a Cologno Monzese


di Barbara Marino/ 11/11/2007


Il gruppo di musica cristiana ha accompagnato il musical di Paola Ancilotto. Sul palco bambini svegli e talentuosi che si sono cimentati nell'incontro-scontro con le paure più comuni dell'infanzia. Civiltà Cattolica: "La musica rock parla all’anima".
Il gruppo di musica cristiana milanese "L'Altrorock" accompagna il musical "Niente panico bambini!" di Paola Ancilotto in due date per lo spettacolo che vede sul palco bambini svegli e talentuosi cimentarsi nell'incontro-scontro con le paure più comuni dell'infanzia. L’appuntamento è per sabato 10 novembre alle ore 21 e domenica 11 novembre alle ore 16.30 nel Teatro San Marco in Corso Roma a Cologno Monzese (Milano). E' una splendida occasione per riascoltare brani già famosi in America settentrionale, reinterpretati da una rinnovata formazione di cinque musicisti, che dal 2004 promuovono catechesi "alternative" a base di successi di Lincoln Brewster, Janell, Out of Eden, Paul Baloche e tanti altri.

L’Altrorock per una catechesi alternativa

L'AltroRock nasce nell'estate 2004 da una proposta rivolta ad alcuni adolescenti della parrocchia di San Giuseppe nel decanato di Cologno Monzese. L'idea era di formare una rock band che potesse rispondere ad un'esigenza forte di quei ragazzi: il fare musica.

L'adolescenza è sicuramente l'età nella quale la musica diventa il canale privilegiato e più importante nella conoscenza del proprio io e per esprimere la propria identità nel gruppo: la si vorrebbe ascoltare dall'alba al tramonto, si raccolgono i primi spiccioli per comprare il biglietto per il concerto del cantante preferito, si formano band amatoriali provando anche in piccoli e freddi box sotto casa, si dedicano per radio canzoni all'amico del cuore ... Dunque, non poteva che essere il Rock il collante giusto, con la sua forza propulsiva, il suo carisma contagioso e la sua immediatezza emotiva.

Si iniziò così a lavorare dietro le quinte per la stesura del repertorio. L'obiettivo però non poteva fermarsi lì. Ecco che l'identità della band iniziava a prendere corpo, acquistando il coraggio di proporre un "ALTRO" modo di dire "ROCK". E allora perché non parlare ad altri ragazzi di quel forte motore d'amore scoperto nella fede cristiana? "L’AltroRock" è proprio questo: una band che vuole condividere un "ALTRO" modo di dire "FEDE". E lo fa attraverso l'energia della batteria, del basso elettrico, delle chitarre, delle tastiere e di un corpo vocalist d'eccezione; il tutto condito entro i sapori di un repertorio d'oltreoceano: la cristian music americana, ormai un business fra gli incassi targati USA.

La proposta de "L'AltroRock" è chiara ed allo stesso tempo flessibile: in primis, vogliano fornire una serata per una catechesi alternativa, che attraverso la musica possa contagiare ed alimentare nei ragazzi un desiderio di ricerca spirituale e un'attenzione alla propria crescita educativa. Il direttore de "L'AltroRock" - il batterista - è un educatore adolescenti della parrocchia di San Giuseppe, diplomato presso il Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Tutti i componenti della band sono studenti di musica presso diversi istituti di formazione musicale.

"L'AltroRock" si compone di chitarra elettrica, chitarra acustica, basso elettrico, due pianoforti digitali, batteria, set percussioni, due vocalist, per un totale di otto elementi. Il gruppo è autonomo nell'impianto e chiede solo uno spazio idoneo per lo spettacolo (preferibilmente un teatro).

La band si sostiene grazie all'aiuto immancabile della Divina Provvidenza. Cioè, non chiede alcun compenso alla parrocchia che ospita, ma gradisce un'offerta, che permette di poter continuare al meglio il cammino del gruppo, pagando così sale prova e soprattutto l'attrezzatura di cui si necessita.

Paola Ancilotto

Paola Ancilotto è nata a Venezia, scrittrice, laureata in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo presso l’Università di Bologna, ha tenuto per diversi anni Laboratori di animazione teatrale nelle scuole, realizzando vari spettacoli. Vive a Venezia e concilia l’insegnamento nella scuola media con il suo lavoro artistico. Ama molto fare teatro con i bambini. Nel 1997 vince, insieme all’illustratrice Donatella Besa, il 2° premio per una Favola illustrata "Un giorno accadde a Malcontenta". Scrive teatro per ragazzi (Premio al Concorso Internazionale di Drammaturgia 1998/99 Sette Autori, Sette Commedie). Ha pubblicato presso le edizioni Tintoretto di Treviso (Un paio di occhiali speciali), Erga di Genova (Niente panico, bambini!), Il Punto d’Incontro di Vicenza (Il respiro del mare, Il seme del prugno, Nonno Orso, Ho ragione io, no io!), San Paolo (Uguale ma non troppo), Tachien (Lullo and the kite) e Supernova di Venezia (Lisetta a Venezia – Rialto, tradotta in inglese, francese e spagnolo).


Non c'è nulla da assolvere nel rock. Semmai c'è da valutare

Dopo anni in cui erano considerati satanici, la storica e prestigiosa Civiltà Cattolica (rivista della Compagnia di Gesù, i cui testi sono sempre preventivamente vagliati e approvati dalla Segreteria di Stato di Sua Santità) ha "benedetto" i suoni del rock amati dai giovani: "La musica di Springsteen & Co parla all'anima". Lou Reed è uno dei rocker che si è esibito dentro le mura vaticane alla presenza di papa Wojtyla. Bob Dylan, Bruce Springsteen, Lou Reed, Bob Geldof, Tom Waits ... sono soltanto alcune delle più grandi icone rock amate da generazioni di giovani e meno giovani. Ma sono nomi che, a sorpresa, sono stati "benedetti" anche da una delle più antiche e austere congregazioni religiose, fondata da sant'Ignazio di Loyola, che - riconoscendo finalmente e ufficialmente al rock il suo potere comunicativo - ha dimostrato senza alcun dubbio molto coraggio.

Il rock "è tornato in Paradiso" quindi, col placet dei gesuiti, dopo che per tanto tempo era stato bollato come musica diabolica, portatrice di messaggi satanici e subliminali, da evitare - quindi - nella maniera più assoluta. Con il suo sottofondo di sesso e droga, il fenomeno "rock" per le gerarchie ecclesiastiche ha sempre fatto rima con esperienze "shock", sinonimo di contestazione, trasgressione, iconoclastia, satanismo ... "la musica del diavolo". È dagli anni Cinquanta, quando i fondamentalisti religiosi bruciavano i dischi di Elvis Presley nelle piazze, che il cristianesimo ha lanciato la sua crociata anti-rock, condannando gruppi come gli stessi Beatles, i Queen, i Led Zeppelin piuttosto che i Mercyful Fate, i Christian Death o, passando dal vinile all’iPod, Marilyn Manson.

I tempi però, così come i ritmi, sono cambiati. E mentre si discute se per la liturgia è meglio tornare alla musica sacra o continuare a sopportare la musica "da oratorio", tutta chitarre e "alleluia", l’intellighentia religiosa tenta il colpo di mano rivalutando il rock. Sabato 3 marzo 2007 nella sala convegni della redazione romana di Civiltà Cattolica in via Porta Pinciana 1, davanti ad un pubblico composto da gesuiti, esponenti del comitato scientifico della rivista, sociologi e musicologi, si è svolto un convegno sul rock, la musica più amata tra i giovani, le sue tematiche e il suo potere espressivo. Il confronto-dibattito dal tema "La musica rock e i bisogni dell'anima" ha visto padre Antonio Spadaro nella veste di relatore principale.

È stato la prima volta che i gesuiti dedicano un convegno al rock, ma per padre Spadaro sembra che sia "una cosa del tutto naturale, perché, - ha spiegato - è nello spirito di Civiltà Cattolica guardare anche al di là dello stretto mondo ecclesiale, per cercare di capire fenomeni e culture nuove", per cui "è del tutto naturale dedicare un momento di riflessione anche alla musica più amata dai giovani di tutto il mondo".

E infatti, padre Spadaro ha ragione, perché questo riconoscimento suona un po’ come la scoperta della coperta, dal momento che tutto il mondo culturale, artistico, giovanile e sociale (non religioso, almeno finora) riconoscono da molti decenni al rock quanto gli è dovuto e anche più. Questo non significa che la musica liturgica possa o debba necessariamente cambiare in quel senso e diventare più dura. Anche se, nel corso dei secoli, la musica liturgica ha spesso dato scandalo, e spesso nel senso che possiamo dire buono del termine. Giovanni Pierluigi da Palestrina (autore della celebre Missa Papae Marcelli - 1562) trovò proprio nella Chiesa del tempo i suoi più duri osteggiatori, e sorte migliore non incolse Bach (che era luterano), o Vivaldi, oggi considerati monumenti non solo della musica liturgica ma della musica e basta. Come dire che ciò che è trasgressione nel proprio tempo, alla lunga diventa accademia. Lo stesso vale per il rock; oggi sono (a ragione) considerati dei classici (chiamateli sempreverdi, o giurassici, se volete) musicisti come Bob Dylan, Tom Waits, Jimi Hendrix o altri. Questa scoperta della coperta, per alcuni suona un pochino come un mea culpa, e come il tentativo di riavvicinare (giustamente) le masse giovanili, che nel frattempo hanno orientato diversamente i loro interessi, anche quelli musicali. Comunque, non bastano una chitarra, un basso e una batteria per fare del rock; non basta una declamazione ritmica e una base tecno per fare il rap, e certo non basta un diploma di conservatorio per fare musica classica. Se non si può suonare in modo, diciamo, moderno in una chiesa, allora perché spesso la stessa chiesa ha la forma di un garage e l’acustica di una lavanderia?
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  #477  
Vecchio 11-11-2007, 07:26
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"Il rock - ha detto intanto padre Spadaro - non è la musica di Satana ma è un genere che esprime una grande forza espressiva e che spesso ha convogliato espressioni dell’anima anche violente, ma profonde". Però padre Spadaro detesta parlare di "assoluzioni" o di "redenzione". "Ma che significa - ha chiesto, infatti - assolvere un genere musicale? Non c'è nulla da assolvere nel rock. Semmai c'è da valutare, al di là di assoluzioni e condanne generaliste, che non servono a nulla. Il rock - per il gesuita - è un genere che ha in sé un enorme potere espressivo ed una storia ormai consolidata che ha origine intorno agli anni Cinquanta. È un fenomeno che va conosciuto e capito. E alcuni gesuiti ci hanno provato con l'incontro". Non è comunque la prima volta che padre Spadaro si occupa di rock. "Ho iniziato - racconta l’esperto - con Bruce Springsteen, proseguendo poi con Nick Drake e Nick Cave. Seguiranno altri interventi su altri artisti. A partire da Tom Waits".

Quarantenne, siciliano, un insegnamento alla Pontificia Università Gregoriana, scrittore di Civiltà Cattolica e un elenco di collaborazioni con giornali più vari, padre Antonio Spadaro, critico di letteratura contemporanea, musicologo, ma anche attento osservatore delle mode giovanili, a partire dalla musica, sulle pagine di Civiltà Cattolica già in passato aveva "riletto" il percorso di musicisti maledetti, popolarissimi come Bruce Springsteen e di nicchia come Nick Drake.

Nega, pure, padre Spadaro che papa Wojtyla e papa Ratzinger, siano stati "avversari del rock". "Tutt'altro - ragiona - l'idea della musica come possibile luogo di incontro con Dio è stata ben espressa da Giovanni Paolo II al congresso eucaristico di Bologna del 1977 dove, oltre a citare le parole di ‘Blowin' in the wind’, si incontrò con l'autore Bob Dylan e con Adriano Celentano. Ma papa Wojtyla ha incontrato anche Bob Geldof e Quincy Jones. E hanno suonato alla sua presenza, in Vaticano, tanti altri artisti - ha ricordato ancora il gesuita -, come gli Eurythmics, Lou Reed, i Nomadi di Beppe Carletti, Claudio Baglioni e tanti altri". "Ma oltre al rock - ha osservato Civiltà Cattolica - ci sono tanti altri generi emergenti di estremo interesse, come il rap e l'hip-hop, che in qualche caso produce della musica cristianamente connotata, come nel caso di KJ-52, ma è un fenomeno da noi poco conosciuto, per cui solo Eminem sembra l'unica icona possibile, ma non è così". E cosa rispondere a chi accusa il rock di essere musica satanica? "Sì, ci sono casi - ha detto padre Spadaro -, come quello di Marilyn Manson in cui il satanismo occupa la musica rock, ma sono casi. Il rock è un fenomeno vastissimo, non facilmente etichettabile, che va capito. Ratzinger si è solo detto contrario all'uso del rock nella liturgia, ma ha ben colto il potenziale di questa musica".

"Il rock è un fenomeno contraddittorio, che si è fatto interprete dei sogni, delle aspirazioni e del malessere di più generazioni. È un canto di liberazione, musica di rottura. Esprime spesso lacerazione o una ribellione profonda che va letta con cura. L’energia vitale liberata dal rock può a volte ritorcersi anche su se stessa, con azioni estreme come il suicidio - ha ricordato Spadaro citando Kurt Cobain - ma di ogni artista bisogna analizzare il percorso di vita", come per esempio l’inquieto Nick Cave: un passato vissuto tra alcol e droga, la morte del suo miglior amico e la successiva conversione che traspare dai testi più recenti, ispirati anche alla Bibbia. La contraddizione è tipica dell’artista, la coerenza no. È per questo motivo che bisogna distinguere, evitando condanne sommarie così come facili benedizioni. C’è il rock satanico che scivola nel narcisismo e c’è il rock capace di esprimere tensioni interiori profonde, verso qualcosa di radicalmente altro. "Ci sono percorsi che partono da una visione desolante, cupa e poi, cammin facendo, maturano una visione diversa, approdano a una dimensione che contempla la trascendenza, in cui Dio è presente", è l’insegnamento di padre Spadaro.

Antonio Spadaro è consapevole di come si muova il "mondo giovanile": cosa legge, cosa ascolta, cosa cerca. La musica rock non è né buona né cattiva, può nascondere il Maligno o il Sacro e qui occorre vigilare. Ma è prima di tutto una straordinaria forma di espressione culturale. Nei confronti della quale, a lungo, la Chiesa è stata sorda. Tutto qui. Nonostante si tratti di una rivoluzione. In realtà in il rapporto della Chiesa con la musica più o meno rock è sempre stato piuttosto vario: dalle simpatie di Branduardi per l’Opus Dei alle manie mistiche di Celentano, fino ad arrivare al fenomeno, abbastanza misconosciuto tranne rari casi, denominato Christian Rock e che comprende anche gruppi punk e metal i cui testi fanno riferimenti espliciti alla dottrina cristiana tanto quanto i Clash li facevano alla politica. Ai concerti di Natale in Vaticano hanno partecipato i più popolari musicisti italiani, molti big stranieri (soprattutto i Cranberries, irlandesi e assai cattolici), ed anche cantanti sospettati di legami con la camorra e che hanno lasciato la famiglia per una ragazzina che ha l’età dei suoi figli. Le proteste (fondate o meno, secondo i punti di vista) per il tour in cui Madonna si esibiva su una croce luccicante, per Marilyn Manson (che ci ha costruito una carriera), per il romanzo di Dan Brown ed il relativo film hanno avuto come solo risultato quello di una enorme pubblicità per l’oggetto di discussione: le critiche negative aumentano l’aura trasgressiva, conquistando le simpatie o perlomeno la curiosità anche da parte di chi non era un particolare fan del genere. Ma non sarebbe più dignitoso lasciar perdere le polemiche futili e magari dedicarsi a problemi più urgenti?
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Vecchio 14-11-2007, 08:19
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Da Rockol

Jay-Z raggiunge il record di Elvis?

Il nuovo album di Jay-Z potrebbe raggiungere la vetta delle classifiche statunitensi. Secondo le prime proiezioni di vendita, “American gangster” potrebbe, con circa 450mila copie vendute, piazzarsi al comando della classifica americana e consegnare al rapper un importante primato: essere allo stesso livello di Elvis Presley nella lista degli artisti con il maggior numero di album al numero uno. Avendo con il precedente “Kingdom come” raggiunto le gesta discografiche dei Rolling Stones, Jay-Z si augura di poter entrare nella storia della musica, sedendo accanto a Elvis nella posizione numero due. Per raggiungere la vetta dovrà invece battere i Beatles con 19 album al numero uno.
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  #479  
Vecchio 14-11-2007, 08:22
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Dr Rock, mi consigli brani da ascoltare, non cd…

Scritto il 13 Novembre, 2007 in Recensioni Pop/Rock, Speciali

<< Riflettevo sul fatto che ormai i dischi li comprano in pochi ma è incredibile come i ragazzi scarichino canzoni. Mi capita di parlare con pischelli di artisti e gruppi ed io ancora mi esprimo da vecchio dicendo “che dischi ti piacciono?” e loro mi fanno “non lo so, però conosco questi pezzi…”. Se guardi lo scaffale di cd a casa di amici e amiche quasi sempre è deludente, ma se poi scruti l’hard disk c’è una varietà che sicuramente rincuora…>>

Prima serie di canzoni consigliate da Vacho “Dr Rock” Varela

Sometimes It Snows in April - Prince
Ci ha abituato agli aspetti più deliziosi delle sonorità elettroniche anni ‘80, alle incalzanti drum machine e alle tastiere che sostituiscono i fiati, ma sempre negli ‘80 Prince sapeva ritagliarsi dei momenti di nudo acustico come questo: gli strumenti a corda cigolano e scricchiolano vivi e Prince è un interprete vocale sensualmente commovente.

Games - Husker Du
Uno dei più bei pezzi scritti da Bob Mould gioca sull’avvincente dicotomia fra la breve e zoppicante strofa e l’apertura lirica del ritornello in tipico stile Husker Du. La produzione è quella solita inaugurata dal doppio album “Zen Arcade”: abrasiva, acida e asciutta, tanto da sfiorare il disturbo acustico. La quintessenza del rock alternativo americano.

Theme from Shaft - Isaac Hayes
“Avevo sedici anni quando uscì al cinema “Shaft” e fu una delle esperienze più eccitanti della mia vita. “Shaft” e gli altri film della blaxploitation ci offrirono il primo esempio di “negritudine” non giamaicano. Qui in Inghilterra non esiste una cultura nera indigena e quindi dobbiamo importarla. In quel periodo il nuovo look ci venne assicurato da quei film e da James Brown. Di notte oscillavamo dai capi della Tonik a dei capelli rasati al gusto afro, pantaloni scampanati e top militari. Il soulboy stava nascendo allora” (Lloyd Bradley, giornalista e scrittore)

Divine Hammer - The Breeders
Gli archetipi del perfetto college rock sono racchiusi anche in questa delizia delle Breeders di Kim Deal (ex-Pixies). Sezione ritmica che spinge come il punk dichiara, chitarre jingle-jangle come i Byrds insegnano e ritornello zuccherato come i Beatles ricordano. Fece seguito come singolo a “cannonball” entrambe dal disco “last splash” ed entrambe meritano.

That’s Alright Mama - Elvis Presley
“Elvis cominciò a cantare questo vecchio blues di Arthur “Big Boy” Crudrup, saltellando e facendo il matto; Bill [Black] prese il contrabbasso e cominciò pure lui a fare il matto, e quindi anch’io mi misi a seguirli. Sam [Phillips], credo, stesse in regia con la porta semi aperta facendo qualcosa che interruppe, ficcò la testa dentro e disse: “Che state facendo?” non lo so, gli rispondo, e lui: “Bene, allora tornate indietro, trovate un punto in cui ricominciare e rifatela da capo”" (Scotty Moore, il leggendario chitarrista nei primi anni di carriera di Elvis Presley).


A cura di Vacho Varela
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Vecchio 15-11-2007, 08:12
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Da Musik Link

Il nuovo libro di Pamela Des Barres.
Dopo “Sto con la band”, esce ''Let's spend the night together''

2007-11-14 - Si intitola come una celebre canzone dei Rolling Stones il nuovo libro di Pamela Des Barres, la groupie più famosa della storia del rock di cui all’inizio dell’anno è uscito in Italia per Castelvecchi il primo volume dell’autobiografia, “Sto con la band”.
''Gesù è stata la prima rockstar e Maddalena la prima groupie”, dice con evidente provocazione Pamela per la quale il termine “groupie” oggi ha assunto una connotazione fondamentalmente negativa, ma originariamente indicava piuttosto delle muse-ancelle dedite a confortare le rockstar. Erano ''ragazze che magari anche per soddisfare il proprio ego, perché farsi vedere accanto a Mick Jagger o Jimmy Page era un privilegio, hanno vissuto una stagione indimenticabile, svolgendo anche un ruolo non solo di sacerdotesse del sesso, ma anche di confidenti e di muse'', dice l’autrice.
'Let's spend the night together' è una raccolta di ritratti di queste muse, a cominciare dalla celebre Tura Satana, la ragazza giapponese protagonista del film di Russ Meyer 'Faster Pussycat! Kill! Kill!', la donna che ha introdotto all'arte amatoria Elvis Presley e gli ha insegnato quei movimenti delle spalle e del bacino che lo hanno reso famoso nel mondo. Ancora oggi Tura porta al dito un anello di brillanti regalatole da Elvis.
Cat Stevens con la sua groupie componeva canzoni, Frank Zappa sposò Gail, che oggi amministra la sua eredità artistica. Nel libro si parla anche di Jimi Hendrix, Eric Clapton, Led Zeppelin, Pink Floyd, Beatles, fino al punk e
all' heavy-metal.
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Vecchio 16-11-2007, 08:09
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E' un bell'articolo, anche se ci sono degli errori che suppongo siano errori di battuta

Da Caffenews

Elvis Presley, una delle più belle voci rock e melodiche degli ultimi 100 anni

Di Antonio Sidari
Novembre 15, 2007 at 1:06 pm |



Cari amici di Caffenews, oggi vorrei parlarvi del mio idolo da quando avevo 7 anni, quando nel lontano agosto del 1977 tutti i tg televisivi dedicarono alcuni minuti alla morte del Re del Rock´n´Roll, Elvis Presley.
Elvis è stato uno dei più celebri cantanti Rock´n´Roll e Rockabilly di tutti i tempi. La sua presenza scenica, pressoché inimitabile, ha avuto un impatto sulla cultura statunitense e mondiali senza precedenti. Molto stimato da fans e critici ha saputo andare oltre l´arte che rappresentava, quella musicale, finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo. Tra i soprannomi con il quale era ed è tuttora conosciuto vi è “Elvis the Pelvis”, per il suo esuberante stile di esibizione caratterizzato da bruschi ed ammiccanti ondeggiamenti del bacino. Eccetto cinque concerti tenuti in Canada, non si esibì mai fuori dagli Stati Uniti. La sua morte, prematura ed improvvisa, gettò nella disperazione milioni di fan in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera Elvis Presley ha visto le sue canzoni approdare più volte ai vertici della Top Chart della rivista Billboard, punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense. Sul mercato britannico, il cantante di Tutelo piazzò 21 singoli in vetta alle classifiche di vendita, con ottanta settimane di permanenza al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica 1277 settimane, mentre i long playing con le sue canzoni stazionarono nella Top 10 dal novembre 1958 al luglio del 1964. Fra il 1972 ed il 1977, anno della sua morte, furono venduti nel mondo oltre un miliardo di suoi dischi: il 60% nei soli Stati Uniti, ed il restante quaranta per cento sul mercato discografico mondiale. La musica proposta nel lontano 1954 da Elvis era così nuova che gli ascoltatori telefonavano ai DJ delle radio per chiedere chi fosse quel nero che cantava canzoni country, oppure chi fosse quel bianco che cantava pezzi blues. Inoltre Elvis era l´unico artista che appariva sia nelle classifiche di vendita di rhythm and blues, che in quelle country. Nel 1958 gli morì la madre e la cosa ebbe su Elvis effetti devastanti e dai quali, forse, non si sarebbe più ripreso. Le nuove rock band avevano ormai invaso il mercato dei primi anni sessanta, e i ragazzi avavano nuovi idoli musicali come i Beatles, i Beach Boys o i Rolling Stones. E fu proprio in questo periodo che Elvis si dedico al molto più remunerativo filone cinematografico. Interpretò ben 29 film, dei quali solo tre o quattro erano artisticamente validi. Elvis aveva una certa propensione alla recitazione, anche se, purtroppo, a causa del suo manager Colonnello Parker gli furono sempre affidati ruoli poco favorevoli a mostrare le sue doti. Fu chiamato per interpretare film come “La gatta sul tetto che scotta”, “E´ nata una stella”, “Un uomo da marciapiede” e “West Side Story” che non fece mai per le richieste esose del manager che gli impedì di diventare un attore da oscar. Nel 1968 Elvis, a 33 anni, sposato con Priscilla e padre di una bambina,
Lisa Marie Presley, stanco di fare film di poco conto, volle ritornare a fare ciò che sapeva fare meglio e che gli piaceva di più: musica. Nello stesso anno fece uno special televisivo intitolato “68 Comeback Special” il cui incredibile successo rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità. Così da quel momento sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti lontano dal pubblico e nell´arco di sette anni, fra il 1970 ed il 1976, si esibì in quasi un migliaio di concerti, ad una media di uno ogni due giorni e mezzo circa, anche due o tre nello stesso giorno. Malgrado insistenti voci di possibili tour esteri, Elvis non si esibì mai al di fuori dei confini degli Stati Uniti principalmente a causa del manager che essendo un immigrato europeo clandestino in America, non permise mai ad Elvis di uscire fuori i confini americani usando cavilli legali relativi al loro rapporto di lavoro. Di conseguenza furono migliaia gli appassionati che da tutto il mondo si recarono negli USA per poter assistere ad una sua esibizione. Nel gennaio del 1973 venne trasmesso in TV il primo show via satellite della storia del rock da Honolulu intitolato “Elvis: Aloha From Hawaii”, seguito da un pubblico stimato in oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Nello stesso anno Elvis divorziò dalla moglie Priscilla e sebbene l´amicizia di entrambi sia durata per tutta la vita del cantante, ciò gli provocò un lungo periodo di acuta depressione che sconfinò nel consumo di barbiturici, tranquillanti e anfetamine che diventarono i suoi compagni di tutte le ore del giorno e della notte. Morì nella sua villa di Memphis chiamata Graceland (in onore della madre Grace) per una aritmia cardiaca il 16 agosto 1977. Graceland fu aperta al pubblico nel 1982 ed è divenuta una sorta di santuario del rock e meta del pellegrinaggio continuo dei suoi fans.
In questa breve biografia non ho citato le circa 700 canzoni che Elvis ha interpretato dal 1954 al 1977 semplicemente perché ognuno di noi ne ha ascoltato almeno una nella propria vita, visto le sue canzoni hanno fatto il giro del mondo, e a distanza di 30´ anni dalla sua morte festeggiati alla grande il 16 agosto 2007 tramite manifestazioni in tutto il mondo, sono ancora centinaia i ragazzi di tutte le età che si emozionano ancora ad ascoltarlo. Uno di questi sono io. La cosa più bella che mi ha dato la musica di Elvis è stata principalmente l´ottimismo che traspare ascoltandolo e soprattutto il fatto che nonostante abbia avuto nella sua vita dei problemi con droghe varie, lui con la sua musica e il suo amore incontrastato per il suo pubblico non ha mai insegnato hai giovani a drogarsi, come invece hanno fatto tanti altri della sua epoca e non solo. Io canto le canzoni di Elvis dall´età di 10 anni ed essendo napoletano verace vorrei dedicare a tutti gli amici di CaffèNews una delle quattro canzoni che Elvis ha dedicato proprio a Napoli e cioè It´s Now Or Never (O´ Sole Mio) in una registrazione che ho fatto quando avevo 17 anni.
Per i curiosi le altre 3 canzoni che ci ha dedicato sono “Surrender” (Torna a Surriento), Write to me From Neaples e Santa Lucia.


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2 Commenti »

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  1. Non poteva mancare un tuo articolo su Elvis!
    La canzone poi è bellissima, mi ricorda la mia estate da animatore quando tu “colonizzasti” la serata del karaoke.
    Ottima interpretazione!
    Paolo
    Commento di Paolo Esposito — Novembre 15, 2007 #
  2. Grazie del complimento Paolo, è vero volevo lasciare la mia firma per l’idolo che ho sempre amato in tutti questi anni e che continua ad emozionarmi con le sue canzoni a distanza di tanti anni dalla morte. Spero che i giovani si appassionino come me alla musica di Elvis che con il calore e contemporaneamente il vigore della sua voce e delle sue interpretazioni non fa altro che insegnarci che la vita può essere vissuta con amore e passione anche senza tutti gli eccessi di cui siamo vittime quotidianamente leggendo giornali e cronache varie. Insomma musica sana per un vivere sano. Se non ci fosse stato Elvis lo si sarebbe dovuto inventare, perchè senza di lui il rock non sarebbe mai stato così bello.
    Grazie per l’opportunità che mi dai di far conoscere alcune grandi biografie di persone che in vari campi hanno fatto la storia.
    A presto e ancora grazie. Antonio.

Ultima Modifica di hurt : 16-11-2007 08:16
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  #482  
Vecchio 16-11-2007, 08:41
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bravo ki ha scritto,una pulizia ke gli perdona l'errore di graceland!!!
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  #483  
Vecchio 16-11-2007, 08:53
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bravo ki ha scritto,una pulizia ke gli perdona l'errore di graceland!!!
Infatti e non solo quella, ma anche questa

Lisa Marie Presley, stanco di fare film di poco conto, volle ritornare a fare ciò che sapeva fare meglio e che gli piaceva di più: musica. Nello stesso anno fece uno special televisivo intitolato “68 Comeback Special” il cui incredibile successo rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità

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  #484  
Vecchio 16-11-2007, 14:57
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In questa breve biografia non ho citato le circa 700 canzoni che Elvis ha interpretato dal 1954 al 1977 semplicemente perché ognuno di noi ne ha ascoltato almeno una nella propria vita, visto le sue canzoni hanno fatto il giro del mondo, e a distanza di 30´ anni dalla sua morte festeggiati alla grande il 16 agosto 2007 tramite manifestazioni in tutto il mondo, sono ancora centinaia i ragazzi di tutte le età che si emozionano ancora ad ascoltarlo. Uno di questi sono io. La cosa più bella che mi ha dato la musica di Elvis è stata principalmente l´ottimismo che traspare ascoltandolo e soprattutto il fatto che nonostante abbia avuto nella sua vita dei problemi con droghe varie, lui con la sua musica e il suo amore incontrastato per il suo pubblico non ha mai insegnato hai giovani a drogarsi, come invece hanno fatto tanti altri della sua epoca e non solo. Io canto le canzoni di Elvis dall´età di 10 anni ed essendo napoletano verace vorrei dedicare a tutti gli amici di CaffèNews una delle quattro canzoni che Elvis ha dedicato proprio a Napoli e cioè It´s Now Or Never (O´ Sole Mio) in una registrazione che ho fatto quando avevo 17 anni.
Per i curiosi le altre 3 canzoni che ci ha dedicato sono “Surrender” (Torna a Surriento), Write to me From Neaples e Santa Lucia.


Bravo il Signor Sidari....davvero bello questo articolo! Poi sono perfettamente d'accordo con lui nella parte che ho evidenziato in rosso...Elvis ti dà buon umore...tenerezza e per questo calore...consolazione...ti fa compagnia...e certamente ti dà un'energia inesauribile da farti venire i brividi...Elvis ti dà questo e tanto altro ancora...e nonostante i suoi problemi facilmente "equivocabili" è stato un grande esempio di vita e ha dato una grande dimostrazione di coraggio!!!
Evviva Elvis!!!
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  #485  
Vecchio 24-11-2007, 06:57
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ELVIS RUBACUORI E L’INVIDIA DI JERRY LEE LEWIS



ALMANACCO - 23/11/1956-1976
di John Vignola

23 novembre 1956: l’operaio Louis Balint viene arrestato dopo aver preso a pugni Elvis Presley in un hotel di Toledo. Blaint si giustifica dicendo che la passione di sua moglie per Elvis ha fatto naufragare il suo matrimonio. Viene multato per 19 dollari ma finisce ugualmente in prigione perché non può pagare l’ammenda. Il giorno dopo, il cantante viene stigmatizzato come un rubacuori impenitente, unicamente per i suoi atteggiamenti “provocatori” durante i concerti.

A vent’anni di distanza, il 23 novembre del 1976, Jerry Lee Lewis viene portato in guardina dopo aver mimato un colpo di pistola davanti ai cancelli di Graceland. Fin dal primo pomeriggio si era presentato con una rivoltella chiedendo di vedere “il re”. Le indiscrezioni dell’epoca parlano di invidie antichissime, mai confermate del tutto. E ovviamente di donne, nonostante Lewis si sia presentato con la moglie Linda Gail.


I due nel tempo hanno condiviso gli sudi di registrazione - quelli della mitica Sun di Memphis, dove hanno pure suonato assieme a Carl Perkins e Johnny Cash, nel celebre Million Dollar Quartet - e hanno segnato l’ascesa del rock’n'roll. Più focoso e indisciplinato di Presley, Lewis conoscerà presto difficoltà non solo per il suo temperamento, ma anche per la crociata contro il rock’n'roll che lo vedrà al bando dalle scene dal 1958, per aver sposato la cugina tredicenne, Myra Gale Brown.
I fatti descrivono in questo caso il “killer” (sorannome quanto mai appropriato di Jerry Lee) infuriato per non essere stato ammesso alla presenza di Elvis. Il Re, dal canto suo, non brilla al periodo per lucidità e chiede espressamente alle guardie in servizio a Graceland di allontanare “quel pazzo”. L’episodio si chiude con Lewis in carcere, per tutta la notte. Non avrà altre ripercussioni sulla vita di entrambi. Quella di Presley, del resto, era prossima al traguardo, raggiunto mestamente il 16 agosto 1977.
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  #486  
Vecchio 24-11-2007, 06:59
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Da Ansa.it 2007-11-23 13:11

FREDDIE MERCURY PIU' GRANDE LEGGENDA ROCK

LONDRA - Freddie Mercury è la più grande leggenda del rock, secondo un sondaggio condotto dalla rivista musicale britannica Q magazine nell'ambito del quale Elvis Presley è stato votato al secondo posto e Jimi Hendrix al terzo.

Il sondaggio, realizzato in concomitanza con il lancio di un nuovo videogioco, Guitar Hero III: Legends of Rock, incorona anche Ozzy Osbourne come il protagonista del più memorabile episodio della storia del rock - ovvero quando il leader dei Black Sabbath staccò a morsi la testa di un pipistrello - e Slash dei Guns 'n' Roses per il miglior solo di chitarra in 'Sweet Child of Mine'. Sia Osbourne che Slash fanno la loro comparsa - rispettivamente al quarto e al sesto posto - anche nella classifica delle più grandio leggende del rock. Quinto in classifica è invece Jon Bon Jovi,con Meatloaf al settimo, Eric Clapton all'ottavo., Mick Jagger al nono e David Bowie al decimo.
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  #487  
Vecchio 24-11-2007, 07:07
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Da Castlerock

Diana e Marilyn al top di un sondaggio inglese

La principessa del Galles e la diva americana sono le prime due celebrità che gli inglesi vorrebbero ancora in vita.




La principessa Diana e Marilyn Monroe sono al primo e al secondo posto di un sondaggio indetto dalla compagnia telefonica Virgin Mobile tra gli inglesi, ai quali è stato chiesto quale celebrità defunta vorrebbero che tornasse in vita.
Nella classifica, dopo la principessa e la diva americana scomparsa in circostanze misteriose nell'estate del '62, figurano Elvis Presley, John Lennon e George Harrison.

La Virgin Mobile inoltre ha chiesto agli intervistati quale attimo vorrebbero poter cancellare dalla storia: il tragico incidente nel quale morì la Principessa Diana ovviamente è risultato tra i primi posti in classifica, ma molti vorrebbero cancellare anche gli attentati dell'11 settembre 2001.
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  #488  
Vecchio 24-11-2007, 07:20
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Questo articolo c'entra qualcosa con il sondaggio del Tg com
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  #489  
Vecchio 24-11-2007, 07:30
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Questo articolo c'entra qualcosa con il sondaggio del Tg com
Credo abbiano voluto portare questo sondaggio anche in Italia, aggiungendo artisti italiani.
Secondo me è anche plausibile che in Inghilterra abbia vinto Freddie Mercury visto che è inglese.
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  #490  
Vecchio 24-11-2007, 09:49
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Da Castlerock

La Virgin Mobile inoltre ha chiesto agli intervistati quale attimo vorrebbero poter cancellare dalla storia: il tragico incidente nel quale morì la Principessa Diana ovviamente è risultato tra i primi posti in classifica, ma molti vorrebbero cancellare anche gli attentati dell'11 settembre 2001.
Se parliamo di celebrità che vorremmo ancora in vita, mi sta bene tutto....e la mia risposta è ovvia.
Ma trovo sconcertante che davanti alla domanda quale attimo storico vorresti cancellare si pensi subito a Diana....
Tanta tristezza per un incidente assurdo ...
ma se si potesse scegliere, forse l'11 settembre, o lo sgancio della bomba su Hiroshima o lo tzunami venuto tempo fa....o per stare a casa nostra i terremoti che hanno devastato il nostro paese....non sarebbero scelte dovute?
Insomma, sarebbe bello ogni tanto sentire che le persone, anche nei momenti più spensierati, riescono a pensare a chi è meno fortunato.....
mah....chissà cosa avrebbe risposto Elvis...dite che anche lui avrebbe risposto Diana?,,,,dubito
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  #491  
Vecchio 24-11-2007, 10:52
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Mercury,la più grande leggenda rock

Al secondo posto il mito Elvis Presley


Qual è la più grande leggenda del rock? I lettori della rivista musicale britannica Q magazine interpellati a stilare una classifica non hanno avuto dubbi. Ha vinto su tutti Freddie Mercury, seguono a ruota Elvis Presley e al terzo posto c'è Jimi Hendrix. Poi Ozzy Osbourne (quarto), Jon Bon Jovi (quinto), al sesto troviamo Slash dei Guns 'n' Roses. E ancora Meatloaf al settimo, Eric Clapton all'ottavo, Mick Jagger al nono e David Bowie al decimo.
Il sondaggio, realizzato in concomitanza con il lancio di un nuovo videogioco, Guitar Hero III: Legends of Rock, incorona anche Ozzy Osbourne come il protagonista del più memorabile episodio della storia del rock - ovvero quando il leader dei Black Sabbath staccò a morsi la testa di un pipistrello - e Slash dei Guns 'n' Roses per il miglior solo di chitarra in "Sweet Child of Mine".

FREDDIE MERCURY, TRA ECCESSI E TALENTO, UNA VITA PER LA MUSICA
Freddie Mercury (vero nome Farrokh Bulsara), nasce il 5 settembre 1946 a Stone Town nell'isola di Zanzibar, attualmente di proprietà della Tanzania. Britannico e di origine asiatica, Freddie studia a Panchagani (Bombay), presso la Saint Peter's Boarding School, per poi trasferirsi in Inghilterra. Qui si iscrive poi all'Istituto d'Arte Ealing, laureandosi in arte e design. In questo periodo si cimenta seriamente nella musica stringendo amicizia con Tim Staffel, bassista e cantante degli Smile, con Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra. Conosce anche Cris Smith con il quale incomincia a scrivere canzoni. Termina gli studi nel giugno del '69. Con Roger Taylor e Brian May decide di rimpiazzare Staffel e cambiare il nome del gruppo da Smile a quello ben più noto di Queen. Contemporaneamente Farrokh Bulsara decide di cambiar nome con Freddie Mercury in onore di Mercurio, il messaggero degli Dei. L'esigenza di un bassista porterà poi nel 1971 John Deacon a completare la formazione.
Sul palco, come nella vita dopotutto, Mercury si dimostra uno straordinario interprete pieno di drammatiche gestualità, un vero animale da palcoscenico. Tra i brani più famosi del gruppo che hanno fatto la storia della musica mondiale "We Are the Champions", "Bohemian Rhapsody", "Somebody to Love" (scritti da Mercury), "Radio Ga Ga" di Roger Taylor e "We Will Rock You" di Brian May. Freddie decide anche di intraprendere anche la carriera solista, senza abbandonare il gruppo. Così nel 1985 esce "Mr.Bad Guy", nel disco brani di successo come "Made in heaven". Nel 1987 esce "Barcelona", duetto con la soprano Montserrat Caballé. Il cantante, poi, si è dimostrato sempre molto coraggioso nel vivere al sua identità, dichiarando più volte senza imbarazzi la sua omosessualità. Si ammalerà di Aids (contratta forse nel 1986) che lo porterà ad una scomparsa prematura il 24 novembre 1991 per polmonite.
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  #492  
Vecchio 24-11-2007, 10:54
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Se parliamo di celebrità che vorremmo ancora in vita, mi sta bene tutto....e la mia risposta è ovvia.
Ma trovo sconcertante che davanti alla domanda quale attimo storico vorresti cancellare si pensi subito a Diana....
Tanta tristezza per un incidente assurdo ...
ma se si potesse scegliere, forse l'11 settembre, o lo sgancio della bomba su Hiroshima o lo tzunami venuto tempo fa....o per stare a casa nostra i terremoti che hanno devastato il nostro paese....non sarebbero scelte dovute?
Insomma, sarebbe bello ogni tanto sentire che le persone, anche nei momenti più spensierati, riescono a pensare a chi è meno fortunato.....
mah....chissà cosa avrebbe risposto Elvis...dite che anche lui avrebbe risposto Diana?,,,,dubito
Quoto e anche io dubito che Elvis avrebbe "scelto" Lady D
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  #493  
Vecchio 02-12-2007, 17:26
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Chi resuscitare per 5 minuti,
Lady D. batte Marilyn e Elvis
La principessa Diana

Chiamati a decidere chi resuscitare dalla morte tra i personaggi icona di tutti i tempi, i cittadini britannici non hanno dubbi: la principessa Diana
LONDRA
Chiamati a decidere chi resuscitare dalla morte per cinque minuti tra i personaggi icona di tutti i tempi, i cittadini britannici non hanno dubbi: la principessa Diana.

Lady D, vittima di un incidente d’auto sotto il tunnel de l’Alma a Parigi nel 1997, è stata scelta dalla maggioranza dei partecipanti a un sondaggio - commissionato dall’operatore di telefonia mobile Virgin Mobile per il lancio del nuovo schema tariffario "Get Paid As You Go" - davanti alla leggendaria attrice statunitense Marilyn Monroe e al "Re del rock and roll" Elvis Presley.

Solo sesto nella lista dei più desiderati nuovamente tra i vivi, preceduto al quarto posto dal leader dei Beatles John Lennon e al quinto dall’altro Beatle George Harrison, è Gesù Cristo. La principessa del Galles è arrivata in cima alla classifica dopo essersi aggiudicata più di un terzo dei voti totali.

Agli intervistati è stato inoltre chiesto chi vorrebbero diventare se per cinque minuti potessero essere qualcun’altro. Quasi la metà dei britannici (il 40 per cento) ha dichiarato senza esitazione che vorrebbe vestire i panni dell’81enne regina Elisabetta.

I cinque minuti di storia mondiale che il 61 per cento dei partecipanti vorrebbe modificare sono quelli degli attacchi alle torri gemelle dell’11 settembre 2001. Tra le scelte a seguire anche i momenti dell’incidente fatale della principessa Diana, che si conferma un’icona ingombrante dell’immaginario britannico.

LA STAMPA


CHE DIRE?????
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  #494  
Vecchio 04-12-2007, 01:03
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Bubba Ho -TepRegia: D. Coscarelli - Nazione: USA - Anno: 2002</SPAN>Tutti lo credevamo morto e invece, Elvis “The King” Presley, è ancora vivo e vegeto e sosta in una tranquilla casa di riposo nel Texas. Ormai sono diversi anni che il “Re” ha deciso di cambiare vita, abbandonando la sua fama e i suoi fans, e perciò ha deciso anche di scambiare il suo nome con quello di Sebastian Haff (il suo sosia numero uno). I giorni passano lenti alla casa di riposo, denominata “Riposo Ombroso”, e Sebastian inizia a riprovare una certa nostalgia per i tempi in cui era giovane, famoso e amato dai fans…insomma, la nostalgia di quando era ancora Elvis Presley. Ma qualche cosa si prepara a scuotere la quiete che aleggia nella casa di riposo; una vecchia mummia, travestita da cowboy e desiderosa di anime umane per sopravvivere, inizia a mietere vittime tra gli anziani ricoverati al “Riposo Ombroso”. A scoprire la terribile minaccia e combatterla sarà proprio il vecchio Elvis, accompagnato nella folle impresa da uno strambo tipo di colore e sulla sedia a rotelle, anch’esso ricoverato nell’ ospizio, che dice di essere niente popò di meno che John Fizgerald Kennedy.

Diretto nel 2002 da Don Coscarelli (la serie “Phantasm”) questo “Bubba Ho-Tep” è uno strambo film che tenta di battere la strada, ormai abbastanza sfruttata, della horror-comedy.
Il film, stranamente ancora inedito in Italia, è riuscito in breve tempo a guadagnarsi, quasi all’unanimità, l’appellativo di “cult” creando da subito una vera e propria cerchia di fan pronti a venerare ed esaltare questa bizzarra pellicola. Ma il film è ben lontano dall’essere quel “cult” come molti ci hanno fatto credere, anzi, risulta persino strano notare lo strepitoso successo e l’acclamazione che la pellicola ha ricevuto. Se ci si domanda a cosa è dovuto questo eccessivo consenso la risposta più sensata sta nell’intelligente connubio fatto tra il protagonista del film e la star utilizzata per interpretarlo. Il film, come è deducibile dal plot, ruota attorno ad uno dei personaggi più famosi (il più famoso forse?) dell’universo musicale, Elvis Presley, una vera e propria icona del Rock ‘n Roll e dunque un personaggio di indubbio interesse e fascino. Ad interpretarlo ci pensa Bruce Campbell, attore divenuto ormai leggenda grazie a sfavillanti interpretazioni passate (chi non lo ha visto nei panni di Ashley “Ash” Williams nel film “Evil Dead”?) e divenuto un'icona del cinema horror. Dato che la matematica non è un'opinione e dunque due più due sarà sempre uguale a quattro, è normale che unire l’icona dell’universo musicale con l’icona dell’universo cinematografico horror avrebbero senz’altro dato buoni frutti; e infatti così è stato!
Gli unici pregi del film, infatti, sono riscontrabili sia nel plot di base (fa un certo effetto vedere Elvis Presley agire in un film horror) che nella magnifica interpretazione di Bruce “Ash” Campbell nei panni di Elvis “The King” Presley; seppur il buon Campbell è ormai ingiustamente condannato a ruoli marginali o film di poco conto, è ancora capace di offrire magnifiche interpretazione degne di rimanere impresse nell’immaginario di qualunque buon cinefilo. Bruce da prova di essersi divertito ad interpretare Elvis ed anche di aver lavorato molto sul suo personaggio poiché riesce ad imitarlo nel migliore dei modi, sia nelle movenze che nel parlato. Ma è doveroso sottolineare che Bruce non è il solo attore capace presente in questo filmetto poiché è affiancato da un grande e simpaticissimo Ossie Davis (qui nei panni di Kennedy), che purtroppo si è spento a febbraio del 2005.
Peccato però che con i complimenti alla pellicola dobbiamo fermarci qui; per il resto questo “Bubba Ho-Tep” è davvero poca roba!
Un primo aspetto da sottoporre a facile critica è proprio la regia del buon Coscarelli che non si dimostra all’altezza nel trattare il soggetto di base poiché sempre fortemente indeciso sulla strada da percorrere: horror o comedy? Nell’indecisione, Coscarelli decide di non percorrere nessuna delle due strade generando un prodotto anomalo e inqualificabile: troppo fiacco e poco divertente per essere una commedia ma al tempo stesso troppo stupido per essere un horror.
Ma i problemi non si fermano certo alla regia. La più grossa lacuna è riscontrabile nella disastrosa sceneggiatura (a cui a preso parte Coscarelli stesso) che non riesce mai a fornire un minimo di ritmo alla pellicola; l’andamento sarà dunque a dir poco fiacco e a tratti soporifero. Inoltre, cosa del tutto sbagliata, è la presenza di un eccessivo uso del linguaggio scurrile, troppo invadente, che potrà solo far storcere il naso allo spettatore poiché estremamente inutile e fuori luogo. Anche nel finale, momento in cui lo spettatore spera in qualche cosa di più “movimentato” rispetto ai minuti trascorsi, la situazione non vuole ravvivarsi e il tutto risulta piuttosto prolisso ed esente di un buon climax.
Volendo si potrebbe spendere qualche piccola parola in positivo per il look della mummia cowboy, ma anche questa risulta malamente sfruttata poiché sono poche le scene in cui la si potrà vedere agire.
In conclusione “Bubba Ho-Tep” è un film enormemente sopravvalutato che regge tutta la sua fama solo ed esclusivamente sulla magnifica interpretazione di Bruce Campbell ma che, per il resto, non ha davvero nessun ulteriore spunto interessante e ammirevole da offrire.

Autore: Giuliano Giacomelli


Che ne pensate di questa trovata???
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  #495  
Vecchio 04-12-2007, 07:35
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Elvis Presley: la vita

Elvis Presley nasce l'8 gennaio del 1935 a East Tupelo, piccola cittadina del Tennessee poco distante da Memphis. Sono i genitori, membri del coro gospel della chiesa locale, a regalargli la prima chitarra. Elvis ha solo dieci anni ma comincia a farsi le ossa con i primi accordi di brani country e blues, nei quali sono già contenuti i semi di quello che, dieci anni più tardi, diventerà il rock'n'roll.

Trasferitosi a Memphis insieme a tutta la sua famiglia, termina gli studi e inizia a lavorare come camionista. A diciott'anni conosce Sam Phillips, il titolare della Sun Records e dei Sun Studios, la più importante sala d'incisione di Memphis. Inizialmente è costretto a pagare di tasca sua per registrare i primi brani ma poi Phillips, alla ricerca di «un bianco che canti come un nero», lo richiama per concedergli la sua grande occasione. Nel 1954, affiancato dal chitarrista Scotty Moore e dal bassista Bill Black, il futuro re del rock'n'roll incide brani come That's Alright Mama, Mystery Train, Good Rockin' Tonight e Just Because. «È tutto da vedere - ha scritto il nostro Riccardo Bertoncelli - se sia stato Elvis Presley a inventare il rock'n'roll; un po' come Colombo con l'America, i vichinghi erano arrivati prima ma non avevano fatto la promozione giusta. Ma se si accettano le date convenzionali (1954 come il 1492), allora queste incisioni sono le prime in assoluto e queste sedute Sun il glorioso momento dello sbarco del Mondo Nuovo».

I suoi dischi iniziano a fare capolino dagli scaffali di diversi negozi del Sud degli Stati Uniti e Elvis, concerto dopo concerto, si costruisce una solida popolarità locale. Il 16 aprile del 1955 avviene il fondamentale incontro con il Colonello Parker, colui che più di ogni altro contribuirà alla leggenda di The Pelvis ma anche al suo sfruttamento commerciale. Passato dalla Sun alla Rca per quarantamila dollari, grazie alla decisiva mediazione di Parker, ormai manager a tempo pieno del golden boy, Presley pubblica il suo primo album vero e proprio. È il 1956, uno degli anni d'oro per il cantante, che per ben undici volte entra nelle classifiche di Billboard con brani tuttora popolarissimi come Blue Suede Shoes e Love Me Tender. Il 1956 è anche l'anno del debutto cinematografico grazie a Fratelli Rivali, pellicola senza troppe pretese diretta da Robert D. Webb e costruita su misura per far conoscere al pubblico le doti canore di Presley.

Il 24 marzo 1958, Elvis inizia il servizio militare: l'Arkansas, il Texas e poi la Germania sono le tappe di un percorso che per due anni gli impedirà di registrare nuove canzoni. La macchina messa in moto dal Colonnello Parker è però inarrestabile e i dischi continuano a vendere come se nulla fosse cambiato. Elvis Is Back, uscito nel 1960, segna il ritorno in pista di un re che non ha mai abdicato. Parker, attento più ai guadagni che alla qualità dei prodotti, spinge Elvis a partecipare a innumerevoli film, nessuno dei quali entrato nella storia del cinema. Dal 1961 al 1968, Elvis smette di esibirsi dal vivo e quasi tutti i suoi album sono colonne sonore di film da lui interpretati. Ritornerà a frequentare assiduamente il pubblico solo a partire dalla metà del 1969, tenendo più di mille concerti in sette anni. È l'inizio della fine: Elvis mangia in continuazione e ingrassa a vista d'occhio. La droga, i medicinali e il divorzio dalla moglie Priscilla, avvenuto nel 1973, fanno il resto: i ricoveri in ospedale sono sempre più frequenti ma lo spettacolo deve continuare e il cantante passa on the road anche la prima parte del 1977.

Tornato nella sua casa di Graceland, a Memphis, muore il 16 agosto del 1977, ufficialmente per un attacco cardiaco, in realtà stroncato dagli eccessi di una vita consacrata al rock'n'roll, la musica di cui resterà per sempre il re.


Da Del Rock.it 4.12.2007
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Vecchio 04-12-2007, 07:48
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Da DelRock.it

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Elvis Presley

(a.mo.)
The King Of Rock'n'Roll -- The Complete 50's Masters

Casa discografica: RCA
Anno: 1992
Giudizio:
Raccolta: Si
5CD
Quanto di più completo vi sia al momento con la produzione di studio fra il 1953 e il 1958, quando il cantante inizia il servizio militare. Originario di Tupelo, Mississippi, Elvis Aaron Presley (1935-1977) nel 1948 è a Memphis, Tennessee, dove continua a coltivare i propri interessi musicali. Oltre al gospel e al country si avvicina ai cantanti "popular", in particolare Dean Martin, e alla musica nera, della quale Memphis è un grande centro di aggregazione. My Happiness e That's When Your Heartaches Begin sono le prime incisioni, effettuate nell'estate del 1953 presso il servizio a pagamento della Sun Records, l'unico studio di registrazione della città. Le due interpretazioni mostrano in embrione le qualità del cantante, soprattutto nel genere lento e romantico, dove già brillano i bellissimi toni bassi. Dopo altre due incisioni nel gennaio 1954 e su incoraggiamento di Sam Phillips, boss della Sun, a luglio è in studio col chitarrista Scotty Moore e il bassista Bill Black. Dopo i lenti I Love You Because e Harbor Lights, il miglior risultato è una versione di That's All Right (Mama) di Arthur "Big Boy" Crudup, un misto di blues che non è blues e di country che non è country: la personale miscela di musica nera e musica bianca elaborata da Elvis, supportata dall'innovativa chitarra di Scotty Moore, è l'inizio di un nuovo genere musicale poi definito rock-a-billy. Fino alla fine del 1955 il cantante registra circa una ventina di canzoni, tutte qui presenti, solo dieci delle quali pubblicate all'epoca. Dieci brani considerati l'inizio di una rivoluzione musicale e ritenute dai 'puristi' la sua miglior produzione. Nel novembre 1955 passa alla major RCA Victor, che acquisisce anche tutte le matrici Sun, e dal gennaio 1956 inizia a registrare a Nashville. Heartbreak Hotel, I Want You I Need You I Love You, Hound Dog, Don't Be Cruel, Blue Suede Shoes, I Got A Woman sono i grandi successi che lo incoronano 'Re del rock and roll'. I dischi, i tour e le numerose presenze televisive ne fanno una controversa figura sia per come canta che per come si scatena sulla scena, con suggestivi movimenti del bacino che gli valgono il soprannome "Elvis the Pelvis". Adorato dai teen-agers e avversato dagli adulti "benpensanti", chiude in bellezza il 1956 con Love Me Tender, tema dell'omonimo primo film. Loving You, Teddy Bear, Jailhouse Rock, Treat Me Nice, King Creole, Hard Headed Woman, Trouble sono le uscite più rilevanti fra il 1957 e il 1958, tratte dai successivi tre film Amami teneramente, Il delinquente del rock'n'roll e La via del male. Fra il marzo 1958 e il marzo 1960 il cantante è assente dalle scene per assolvere i suoi obblighi di leva ma la RCA continua a pubblicare materiale registrato in precedenza, One Night, I Got Stung, A Fool Such As I, I Need Your Love Tonight, A Big Hunk Of Love, che tiene vivo il suo ricordo. Nel box è compreso anche il Christmas Album del novembre 1957, un disco allora inconsueto che mostra il desiderio di non essere considerato solo un effimero "re del rock" e la volontà di trovare un posto fra i "classici" cantanti americani.

From Nashville To Memphis -- The Essential 60's Masters

Casa discografica: RCA
Anno: 1993
Giudizio:
Raccolta: Si
5CD
Come il precedente, anche questo box è costruito nel formato di quattro CD con incisioni di studio ordinate cronologicamente, escluse quelle effettuate per i film e quelle di musica gospel, più un quinto CD con materiale raro e inedito. Stuck On You/Fame And Fortune (n.1 USA), Elvis Is Back, una delle sue migliori realizzazioni, e la partecipazione allo show TV di Frank Sinatra, sono le attività della primavera del 1960. L'incontro/confronto con "The Voice" sembra segnare la definitiva accettazione di Elvis come cantante "serio". Quella con Sinatra è anche l'ultima apparizione in TV fino al dicembre 1968 quando lo "NBC TV Special", registrato dal vivo nel giugno precedente e qui non incluso, segna l'abbandono della carriera hollywoodiana e l'avvio della grande stagione dei concerti. Nel bene e nel male gli anni '60 sono caratterizzati da 27 film ma fra le registrazioni non connesse ad essi affiorano successi come It's Now Or Never e Are You Lonesome Tonight (1960), Surrender e I Feel So Bad (1961), Good Luck Charm e She's Not You (1962), (You're The) Devil In Disguise (1963), Crying In The Chapel (1965, ma registrata nel 1960), Big Boss Man (1967) e U.S.Male (196. In ultimo In The Ghetto, Suspicious Minds, Don't Cry Daddy e Kentucky Rain, tutti ottimi successi registrati agli American Studios di Memphis nel gennaio 1969.

Walk A Mile In My Shoes -- The Essential 70's Masters

Casa discografica: RCA
Anno: 1995
Giudizio:
Raccolta: Si
5CD in parte live
Gli anni '70 sono caratterizzati dalle esibizioni live con stagioni fisse a Las Vegas e tour attraverso tutti gli Stati Uniti, per oltre un migliaio di shows in sei anni e mezzo, ma la produzione discografica è comunque imponente, con circa una ventina di nuovi LP e moltissimi album antologici. La qualità però cala e i successi di classifica si diradano: The Wonder Of You (1970), Burning Love (1972), Steamroller Blues (1973), Promised Land (1974), My Boy (1975), Moody Blue (1977) e Way Down del giugno 1977, ultimo singolo pubblicato col cantante ancora vivo. Il box raccoglie quasi tutti i 45 giri del periodo, più titoli come I've Lost You, I Just Can't Help Believin', An American Trilogy, Always On My Mind, Raised On Rock, Hurt e altro materiale di studio apparso su album, inclusi svariati inediti. Il quinto CD propone una buona scelta di interpretazioni live che riassumono un tipico show del cantante, il cui ultimo concerto è datato 26 giugno, alla Market Arena di Indianapolis, cinquanta giorni prima della immatura scomparsa.

Platinum -- A Life In Music

Casa discografica: RCA
Anno: 1997
Giudizio:
Raccolta: Si
4CD
Cento brani dei quali settantasette versioni alternative e/o rare e registrazioni private, e la prima pubblicazione di I'll Never Stand In Your Way, uno dei due brani registrati privatamente alla Sun Records nel gennaio 1954.

Ultima Modifica di hurt : 04-12-2007 07:56
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Vecchio 07-12-2007, 06:42
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Il vinile è 'cool', Sony BMG ristampa i classici a 33 giri

Basta un giro tra gli scaffali dei pochi negozi specializzati rimasti, o tra i corridoi di centri commerciali multiprodotto come Media World, per avere la conferma che il vecchio album in vinile si sta consolidando come oggetto "cool", ricercato e collezionabile proprio nel momento in cui la musica diventa immateriale e il cd cade in disgrazia. In Inghilterra e negli Stati Uniti c’è chi sta studiando seriamente il fenomeno, anche se non è il caso di farsi prendere da eccessivi entusiasmi. Il mercato del vinile è risorto, ma resta confinato a una nicchia di pubblico che ne apprezza proprio le qualità irriproducibili dall’mp3 e, in parte, anche dal compact disc: grafica di copertina non sacrificata dalla miniaturizzazione, fascino vintage, calore analogico della riproduzione sonora. Sul sentiero delle ristampe in LP (spesso in edizione deluxe con vinili a 180 o 200 grammi, e sovente setacciando su licenza delle major i maggiori cataloghi internazionali) si sono date da fare per prime benemerite etichette specializzate come l’americana Classic Record, l’inglese Simple Vinyl o la nostra Comet Records. E ora si muovono anche i giganti come Sony BMG, che ha appena rimesso in circolazione a medio prezzo (13-14 euro al pubblico) le riedizioni in formato 33 giri di dodici titoli da storia del rock e non solo: si parte con l’Elvis Presley della raccolta “Golden records” e si arriva (in ordine cronologico) ai Pearl Jam di “Ten” passando per “Kind of blue” di Miles Davis, “The songs of Leonard Cohen”, “Johnny Cash at Folsom Prison” “Bridge over troubled waters” di Simon & Garfunkel, “Pearl” di Janis Joplin, “Transformer” di Lou Reed, “Blood on the tracks” di Bob Dylan, “Horses” di Patti Smith, “Combat rock” dei Clash e “Born in the USA” di Bruce Springsteen.
“Poiché si tratta di uscite internazionali, questi titoli sono stati scelti tenendo conto delle esigenze di mercato dei vari paesi”, spiega Gabriele Paoli, direttore special marketing della major. “Non si tratta dei best seller assoluti di ciascun artista, ma di alcuni tra i loro album più significativi”. Altri ne seguiranno prossimamente: “L’opera ha senso se è continuativa nel tempo e non di tipo ‘one-shot’. Vogliamo assicurare il consumatore sul fatto che continuerà a trovare l’amato, scomparso vinile nei negozi di dischi. Altre due tranche di emissioni sono previste entro il 2008, tra la primavera e l’estate”. I budget di vendita? “Onestamente non abbiamo puntato sui grandi numeri. L’obiettivo è di fornire al consumatore un’altra gamma di prodotto e di avvicinare il target più giovane ad un supporto che ha fatto la storia della musica e che riteniamo possa incuriosire chi è nato già negli anni del cd. Con un prezzo così invitante, ci rivolgiamo a tutto il pubblico e non solo ai collezionisti”, dice Paoli. “Era da tempo che Sony BMG voleva ritornare sul mercato discografico anche con gli LP a 33 giri e finalmente ce l’abbiamo fatta. Abbiamo tenuto in considerazione le richieste che provenivano dai rivenditori nostri clienti ma anche dell’interesse che i media rivolgono costantemente a questo oggetto, ancora considerato vintage e di culto; da qui la decisione di riproporlo al mercato”. Data la quantità di materiale disponibile nei cataloghi storici RCA e CBS, a quando le ristampe di vinili italiani? “Nel 2008 procederemo esclusivamente con le ristampe internazionali. Ma non è detto che non si passi successivamente anche al prodotto locale”.
Rockol darà ai suoi lettori l'opportunità di "toccare con mano" le ristampe dei classici per mezzo di un'iniziativa che prenderà il via il prossimo 10 dicembre: quotidianamente, infatti, ai navigatori del sito verrà offerta l'opportunità di vincere un titolo estratto dal catalogo in vinile. Rimanete in contatto per maggiori informazioni...

Da Rockol.it
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Vecchio 07-12-2007, 06:47
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Jeanne Carmen (foto sopra) - l’ex pin up degli anni ’50 star delle copertine ed una delle migliori amiche di Marilyn Monroe – sembra che si cucirà su misura (le sue misure…) un biopic, tratto dal libro del figlio Brandon James (“The Wild, Wild Life Of Jeanne Carmen”). Non solo: dal momento che il progetto è tutto suo, la signora ha anche potere decisionale sulla scelta dell’attrice che dovrà impersonarla. Dopo aver bocciato Christina Aguilera in dolce attesa, la Carmen sembra aver gradito una doppia ipotesi: Scarlett Johansson o Kate Bosworth (foto sotto). “Christina – ha detto la Carmen – è una pin up nata, lo è nel profondo del cuore, ma purtroppo bisognerebbe regolarsi sui tempi della sua maternità, e non possiamo. Al momento la sceneggiatura è in mano agli agenti di Johansson e Bosworth”. Cast e regia sono ancora in alto mare, ma l'idea non è male: la Carmen ha avuto, come recita la succitata biografia, un passato di eccessi e flirt clamorosi (Elvis Presley, Frank Sinatra), coltivati nella Hollywood che le negava parti di rilievo in film importanti, ma che l'aveva eletta a star di svariati B-movies. L'amicizia con Marilyn garantiva alla prorompente modella una buona dose di riflettori permanenti. Dopo la morte della Monroe, però, la stessa Carmen scomparve dalle scene recludendosi per parecchio tempo in Arizona.
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Vecchio 07-12-2007, 06:55
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Napoli – Il prossimo 17 dicembre tutti gli amanti della buona musica e del sano divertimento, provenienti da Napoli e dalla Campania sono invitati al Teatro Acacia al Vomero per il “Christmas Country” di Nevada, lo spettacolo di chiusura dell’anno 2007 dopo i grandi successi riscossi il 28 febbraio e il 4 maggio scorsi al teatro Cilea.
Oltre 500 persone, per ognuno dei due eventi, hanno potuto assistere alle qualità artistiche di un musicista e cantautore ormai radicato sul territorio, vicino ai giovani e cresciuto con la sensibilità di chi vuole trasmettere il proprio pensiero e il proprio stato d’animo attraverso i suoi strumenti: il banjo, il violino, la chitarra, l’armonica, l’ukulele e il mandolino. Nevada, dopo il ricordo di Totò, Carosone e Aurelio Fierro, renderà omaggio, questa volta, al grande Elvis Presley, in occasione del 30° anniversario della sua morte. Il celebre cantante rock, che ha ispirato Nevada agli inizi della sua decennale carriera, sarà ricordato con un momento originale e coinvolgente nel corso dello spettacolo.
La manifestazione organizzata e promossa dall’associazione “Giovani del Sud” presieduta da Lello La Pietra, in collaborazione con l‘associazione “i Meridiani” Onlus presieduta da Alfonso Giarletta, vuole essere soprattutto la conferma e la consacrazione di artisti validi presenti da anni sul nostro territorio, il messaggio e l’appello a difendere le nostre capacità creative e lo spirito di iniziativa delle nuove generazioni.
“Ho un pubblico di giovani, famiglie ed anziani che mi segue da anni – dichiara il cantautore partenopeo – e che non voglio trascurare, perché è il tuo pubblico che garantisce la tua crescita personale e professionale. E’ il primo concerto di Natale in cui sento davvero di esprimermi al massimo per una società che sta cambiando e che ha bisogno di segnali e spinte diverse ”
Nevada si avvale anche questa volta di una band composta da circa 10 elementi, nonché del coro “Non solo Gospel”, circa 20 giovani napoletani scoperti nel suo percorso dallo stesso cow boy napoletano.
“I giovani al centro del mondo – dice Lello La Pietra - e al centro di questa nuova iniziativa musicale e culturale. Abbiamo messo un nuovo tassello in quel mosaico di salite, ostacoli, difficoltà che il pianeta giovanile incontra ogni giorno sulla sua strada. Sarà la serata dei giovani, del Natale e di un grande artista come Nevada”
“Stiamo sottolineando da tempo con le nostre iniziative – aggiunge Alfonso Giarletta – quanto è indispensabile il dialogo e la comunicazione per elevare le risorse culturali dei nostri territori. Se a tutto questo si aggiunge una musica di qualità e di studio professionale come quella di Nevada, ci convinciamo sempre di più di poter raggiungere anche le menti più pigre al risveglio della nostra società”
Nel corso della serata sarà battezzata la prima edizione del Premio Giovani del Sud con la consegna di una targa speciale ai “Non solo Gospel” per l’abnegazione e l’impegno profuso in una nicchia musicale ancora lontana dalla nostra cultura e per la capacità e la passione di comunicare a tutti il valore del canto. Un riconoscimento anche al tenore Dante Ferri che ricorderà Luciano Pavarotti interpretando il celebre brano 'Nessun dorma'
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Vecchio 07-12-2007, 07:03
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Natale a Graceland: Elvis Presley come Babbo Natale

Si prevede un maggior numero di turisti italiani negli USA, nel prossimo dicembre, grazie all’euro forte sul dollaro debole. E adesso si aggiunge una possibile nuova attrazione, almeno per chi ama il rock’n’roll: per la prima volta Graceland, la “storica” dimora di Elvis Presley, diventa tutta in stile natalizio. La cerimonia inaugurale si è appena svolta: un Babbo Natale in versione Elvis è giunto a Graceland su una limousine al posto della slitta, con le renne sostituite da auto della polizia. In realtà non è esattamente la prima volta che la villa di Memphis viene adornata in questo modo, ma è la prima volta che vengono esposte anche le decorazioni originali della famiglia. Orari e prezzi: http://winter.elvis.com/press/.
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Vecchio 16-12-2007, 06:49
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Fra 4 anni, nel 2011 si potrà festeggiare un Secolo dalla nascita del Blues. Infatti nel 1911 nasceva Robert Johnson, colui che è considerato il padre fondatore per eccellenza del Blues, nonostante il Blues abbia avuto differenti padri, in diverse epoche ravvicinate, tra cui ancora pochissimi in vita, come B.B King e Buddy Guy. Allora i cambiamenti anche solo da un anno a un altro erano enormi, perché un artista, una canzone, un album, era capace di mettere a soqquadro l’intera scena musicale del momento.

Lo sconquasso che ha dato il blues é senza minimo paragone, perché è la prima vera forma di “popular music” nella storia dell’umanità, dove prima c’erano i canti di lavoro o di rivalsa sociale, dove c’erano i menestrelli di corte o i musicisti al servizio sempre e soltanto di elite e aristocratici, dove “nel mentre” si faceva musica classica in grande abbondanza in tutta Europa.

Quando si dice che il Rock nasce da Elvis Presley, e che il passo successivo sono i Beatles e i Rolling Stones da cui sono nati TUTTI i grandi gruppi della storia del rock dai Led Zeppelin ai Genesis, dagli Who a solisti come Carl Perkins, Tom Jones, Van Morrison, Joe Cocker e così via, significa dare i meriti della quasi intera discografia di quegli anni al BLUES.

Quel geniaccio di Elvis Presley prese infatti per la prima volta quella musica per farla bianca. Come? Dandogli immagine e dandogli un preciso scopo sociale. L’immagine sensuale, vibrante, energica di Elvis è icona, lo scopo che lui ha raggiunto è quello di dare voce a delle nuove generazioni che presto avrebbero iniziato la rivoluzione culturale moderna che ancora oggi viviamo nella contemporaneità.

Quindi, usare quella struttura, quegli accordi, quei ritmi, e interpretando l’anima del Blues a proprio modo.

Un tentativo eslcusivo, unico: negli anni ’50, per la prima volta un bianco fa Blues, e crea il rock’and roll. Di lì ai Beatles sarebbero passati pochi anni, e di lì ai Rolling Stones mancava davvero un soffio. L’Inghilterra comincia a rispondere legandosi a doppio filo agli Stati Uniti, e avrebbe proseguito in questo dialogo / incontro e anche risposta /scontro per sempre. Se pensate ai Pink Floyd in Inghilterra e ai Beach Boys in California, capiamo come le differenzi sostanziali sotto il profilo musicale e culturale siano manifeste, nonostante la comune radice: appunto, il blues.

Qui siamo a far vedere dei filmati eslcusivi di musicisti che conoscete, coinvolti da un progetto di Martin Scorsese di rendere merito al Blues come vera radice della musica che gente come Clapton, Van Morrison, Jagger, Lennon (e così via), fanno. Ma anche quei nomi legati a questa radice che purtroppo in Italia nemmeno si conoscono. La collana per la precisione ha partorito ben 7 film diretti tra l’altro da grandissimi registi come Clint Eastwood e Wim Wenders.

Il fatto di non conoscere nomi apparentemente insignificanti come Skip James, Big Bill Broonzy, Son House, Blind Wille Johnson conferma tra l’altro l’eterno buco culturale del nostro paese, incapace di inculcare nozioni di didattica base come quelle delle origini della musica che ascoltiamo oggi. Il limite culturale di non soffermarsi sulle origini di un qualcosa, della cultura di quel qualcosa che l’Italia ha.
Se pensiamo che in Europa siamo il Paese con maggiore tradizione musicale, visto che nel Sud Italia abbiamo vissuto episodi musicali paramente interessanti a quello del Blues, e sicuramente molto più “elevati” rispetto al folklore spagnolo o alle boriose origini cantautorati francesi, dobbiamo solo che frustrarci per la tristezza. Un Paese incapace di rendere merito ai più di 100 strumenti che è riuscito a inventare di mano proprio, un Paese che è riuscito a buttare il dominio della musica nel mondo (ricordiamoci che Ray Charles e Aretha Franklin negli anni ’60 venivano a cantare a Sanremo, e in lingua italiana…), è evidente che non è interessato a capire la musica che viene dagli States e dalla Gran Bretagna, industria dominante e scrittrice dell’intera storia del Rock fino ad oggi (perché i vari Radiohead, Red hot chili peppers, White Stripes, Oasis, Coldplay, sempre da lì vengono).

Oggi è l’occasione non tanto per fare della didattica, ma per godere di episodi musicali avvincenti che non vedremo mai e poi mai in tv nonostante la loro fondamentale importanza, ma che dobbiamo quindi vederci qui insieme, come riuniti in una “setta”, come una èlite che vuole vedere qualcosa di diverso e interessante… anche se questo diverso e interessante dovrebbe essere la “quotidiana quotidianità”. Ma i nostri tg e speciali televisivi sulla musica sono troppo intenti a trasmettere servizi sugli amici di questo o l’altro collega, e al serviziodi tutti quei personaggi che usano la tv per trasmettere programmi con le loro canzoni in modo tale da ricevere un assegno siae più gonfio alla fine dell’anno!

L’irriverenza di Livecity oggi a Torrino Festival, piazza cina, dalle ore 17, spazio Teatro Tenda.


da livecity.it
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Vecchio 18-12-2007, 07:49
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Classifiche USA: Groban ancora primo e pareggia i conti (natalizi) con Elvis

“Noel”, l’album che Josh Groban ha dedicato alle canzoni natalizie, rimane al primo posto della classifica USA per la terza settimana consecutiva e, così facendo, pareggia i conti con Elvis Presley: anche il King, infatti, aveva spedito per tre settimane di fila al vertice della chart a stelle e strisce un suo LP di brani per le festività. “Noel” di Groban (Los Angeles, 27 febbraio 1981) vende altre 581.000 copie, segno –probabilmente- che il suo disco si sta rivelando anche una buona strenna da mettere sotto l’albero. “As I am” di Alicia Keys sale dal 3 al 2 con altri 234.000 pezzi smerciati e si rimbalza con “Long road out of Eden” degli Eagles, che invece scende dal 2 al 3 con altre 204.000 unità mosse. Rimane fissa sul quarto gradino la compilation “Now 26”, ascende dal 7 al 5 il doppio “Hannah Montana 2 (Soundtrack)/Meet Miley Cyrus” di Miley Cyrus, quindicenne da pochi giorni e nuovo idolo di molte giovanissime. La colonna sonora di “High school musical 2” resta in sesta posizione per la terza settimana consecutiva mentre al 7, con altre 107.000 copie, c’è “Carnival ride” di Carrie Underwood. “The ultimate hits” di Garth Brooks scende dal 5 all’otto. Rientra in Top 10, passando dal 12 al 9, l’omonimo di Taylor Swift, 18 anni appena compiuti. Chiude una new entry, “Audio day dream” di Blake Lewis, secondo classificato della sesta stagione del programma televisivo “American idol”.

Da rockol.it
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Vecchio 20-12-2007, 07:19
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19/12/07


20 dicembre - GOODOLEBOYS a Cutrofiano (Lecce)
Giovedì 20 dicembre alle ore 22.00 la programmazione del Jack’n Jill di Cutrofiano (Le) prosegue con i GoodOleBoys. La band nasce dall'esigenza di riportare alla luce sonorità e atmosfere tipiche del rock'n'roll anni '50. Tanti i classici eseguiti...da "Pretty Woman" a "Great Balls of Fire", da "Surfin'Safari"dei Beach Boys a "Satisfaction" dei Rolling Stones, ma non solo. I GoodOleBoys rivisitano pezzi più moderni cercando di dar loro una nuova veste "vintage" Elvis Presley, Otis Redding, Bob Dylan, John Lennon, Joe Cocker, Marvin Gaye e tanti altri. Assistendo ad un loro concerto si ha la sensazione di ascoltare un vecchio vinile, perfetto per ballare, piacevole da ascoltare. Intrattenimento allo stato puro.

La band è composta da Nicola Quarto, Davide Fioretti, Simone Martorana e Nicola Deliso (chitarrista e batterista dei Folkabbestia).
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Vecchio 20-12-2007, 07:22
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Diritti scaduti su Elvis Presley, Sony BMG blocca un disco in Inghilterra

Era prevedibile: con lo scadere dei termini di protezione dei copyright (50 anni in Inghilterra e nel resto d’Europa) comincia a scatenarsi una guerra intorno alle prime registrazioni del re del rock and roll. L’etichetta americana Memphis Recording, che l’estate scorsa aveva pubblicato e piazzato nella Top 20 inglese una ristampa del singolo “My baby left me” approfittando del fatto che nel frattempo la registrazione era diventata di pubblico dominio (vedi News), ha preparato un intero album di prime incisioni presleyane intitolato “New York: RCA Studio 1: The Complete Sessions”. Ma stavolta Sony BMG, custode del catalogo ufficiale di Elvis, ha reagito, intimando al distributore inglese Cargo di non metterlo in circolazione nel Regno Unito pena l’avvio di una vertenza legale. Tra le outtakes incluse nella confezione, sostiene la major, ci sono brani registrati successivamente e per cui non sono ancora scaduti i 50 anni di tutela del diritto d’autore previsti dalla legge inglese. Per evitare guai, Cargo ha obbedito e altrettanto hanno fatto i rivenditori. Ma il direttore di Memphis Recording, Joseph Pirzada, ribatte che Sony BMG si sbaglia (le incisioni incriminate risalirebbero in realtà a prima del 1° giugno 1957) e prepara le contromosse: per febbraio sarà pronta una nuova edizione del disco di cui Sony BMG non potrà impedire la distribuzione in Europa. “Ci hanno messo i bastoni tra le ruote proprio prima di Natale”, ha dichiarato a Billboard. “Ma l’unico risultato che hanno ottenuto è di avere fatto slittare i nostri programmi di qualche settimana”.

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Vecchio 21-12-2007, 10:21
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jerry ti si è incantato il dito????
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Vecchio 22-12-2007, 06:48
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Musica : Natale a suon di gospelDal 22 dicembre al primo gennaio saliranno sul palco dell'Auditorium formazioni corali e gruppi spiritual di Concita De Simone

Non c’è Natale senza gospel. Il genere nato dalla cultura afro americana è ormai la colonna sonora delle festività natalizie. E anche quest’anno il calendario degli eventi nella Capitale, dalle chiese alle sale da concerto, non si smentisce. A grande richiesta, visto il successo riscosso nelle passate edizioni, torna il Roma Gospel Festival. Iniziato in alcune delle chiese più belle di Roma, il festival, sotto la direzione artistica di Mario Ciampà, si è ampliato, spostandosi gradualmente al Parco della Musica. L’Auditorium ospiterà dunque da domani, sabato 22 dicembre fino all’1 gennaio alcune tra le migliori formazioni corali e gruppi di spiritual e gospel provenienti dagli Stati Uniti, che faranno vivere, con la loro profonda carica di gioiosa spiritualità, un Natale tra blues e devozione. Formazioni numerose, eleganti e, soprattutto, trascinanti.

Si comincia con The Inspirational Choir Of Harlem, guidato da Antony Morgan. Domenica 23 sono in programma i Sue Conway Victory Singers (nella foto), una formazione strepitosa che arriva da Chicago e vanta 20 anni di vita artistica, 350 concerti in Europa e collaborazione con artisti celebri della musica nera, compresa Gloria Gaynor.

Per il giorno di Natale l’appuntamento è pomeridiano, alle ore 18, con Joe Pace & Colorado Mass Choir. Sonorità moderne, ballate incantevoli, testi intensi e profondi fanno di questo rinomatissimo coro gospel un vero e proprio modello di testimonianza di fede e spiritualità in musica, che calzano bene con la festa odierna. Quando si parla di Joe Pace si parla di uno tra i più grandi interpreti di traditional & contemporary gospel. Compositore di talento, musicista, arrangiatore, nonché uno tra i più quotati produttori e talent-scout, Joe Pace, con ogni sua interpretazione colpisce dritto al cuore per la bellezza della sua musica, per la poesia dei suoi testi ma, soprattutto, per la forte ed indissolubile atmosfera gioiosa. In repertorio brani originali e standard.

Il 26 dicembre si torna al serale (sempre alle ore 21), con i Virginia Mass Choir, 12 elementi (ma in tutto sarebbero 200 e certe volte si esibiscono tutti insieme!) guidati da Earl Bynum. E poi ancora, il 27 Stevenson Clark & the Memphis Singers, un ensemble composto da un pianista e quattro sorprendenti voci provenienti da Memphis, nel Tennesse (la patria di Elvis Presley). Il 28 Donald Woods & His People: lui, uomo di notevole stazza (come nell’immaginario collettivo dei cantori gospel) è uno dei migliori talenti dell’area di Chicago e degli Stati Uniti e “la sua gente”, come chiama il suo gruppo, sono cantanti, tutti nativi di Chicago, che provengono da diversi generi e stili musicali; insieme offrono il meglio del gospel, jazz, r&b/soul e hanno cantato per diversi artisti, compreso Ray Charles. Il 29 Robin Brown and Triumphant Delegation, in cui la leader è considerata fra le migliori cantanti e pianiste della Georgia. Il 30 i Tony Washington Singers[7b], formazione che appartiene al un recente filone musicale, il “gospel & rhythm”, svincolato dagli stereotipi classici della musica di testimonianza e culto della cultura afroamericana, sintesi tra gli inni sacri della tradizione bianca e la matrice ritmica della musica nera dell’Africa.

Festival Gospel anche a Capodanno con il concerto della [B]New Orleans Gospel Night, alle 22, che replica anche il 1 gennaio alle 18. Si tratta di un’originale formazione composta da alcuni fra i migliori musicisti provenienti dai gruppi delle chiese battiste di New Orleans e della Louisiana, lo Stato considerato una delle zone dove maggiormente si è mantenuta viva e attiva l’eredità musicale gospel del sud degli States.

Con il gospel, giorni felici, insomma, anzi, come canterebbero queste formazioni, “Oh happy days”.

21 dicembre 2007
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Vecchio 24-12-2007, 07:03
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Candidati & Canzoni - Hillary è la più rock


Hillary Clinton

Dieci in corsa, dieci hit: la colonna sonora della campagna elettorale
23/12/2007 (8:31) - FRANCESCO SEMPRINI - NEW YORK

Dieci grandi successi che hanno segnato la storia della musica americana. Sono i brani della compilation elettorale 2008, ovvero le colonne sonore della campagna presidenziale scelte dai dieci candidati in corsa per la conquista della Casa Bianca. La tradizione risale alle origini degli Stati Uniti, quando l’elezione di George Washington fu accompagnata dalle note della storica «Yankee Doodle». Da allora artisti di ogni colore politico, da Elvis Presley ai Los Lobos, hanno conquistato indistintamente democratici e repubblicani grazie ai ritmi incalzanti delle loro canzoni, proponendo talvolta accostamenti arditi ma divertenti.

È il caso di Mitt Romney, che ha scomodato niente meno che «il re del Rock ’n’ Roll» con la sua «A little less conversation» (meno chiacchiere), ovvero la storia di un incontro tra Elvis e la sua amante cui l’artista chiede di non perdersi in discorsi e di «soddisfarlo carnalmente». Una scelta curiosa per l’ex senatore del Massachusetts di fede mormone, che vorrebbe raccogliere i consensi della destra repubblicana più conservatrice. «Ha un significato simbolico - puntualizza il portavoce di Romney, Kevin Madden - vuole intendere che a Washington si deve parlare meno e agire di più». Mike Huckabee ha optato per «Free Bird» dei Lynyrd Skynyrd, storico gruppo rock del Sud: una scelta da intenditori musicali - l’ex governatore dell’Arkansas è un appassionato di musica e suona la chitarra - ma un’insidiosa arma a doppio taglio per un candidato repubblicano che vanta un grande seguito nella destra evangelica lontana anni luce dal testo della canzone: la storia di un’anima libera incapace di stabilire relazioni serie e durature e costretta per sua stessa natura a cambiare luogo: in altre parole, l’esaltazione dell’inaffidabilità.

Per Rudy Giuliani la scelta è se non altro geograficamente originale: l’ex sindaco di New York, repubblicano sui generis nato e cresciuto nella Grande Mela, ha snobbato i tanti artisti di casa e si è sintonizzato su «Life is an highway» (la vita è un’autostrada) dei Rascal Flatts, gruppo country di Nashville, Tennessee. Fred Thompson, che il Tennessee lo ha rappresentato per otto anni a Capitol Hill, si è affidato invece a Johnny Cash e alla sua «I’ve been everywhere». Tra i repubblicani infine brilla la stella di Ron Paul, poco quotato nei sondaggi ma con il merito di avere una canzone tutta sua: il deputato del Texas vanta infatti alcuni fan tra gli artisti musicali, come Steve Dore, che gli ha dedicato «Hope for America», nella quale avverte che «per salvare la nostra repubblica si deve votare per Paul».

Se il rock spopola in casa repubblicana, i ritmi caldi allietano la sponda democratica: Barack Obama sceglie Steve Wonder di cui propone durante le apparizioni in pubblico «Signed, Sealed, Delivered, I’m yours» (firmato, sigillato e consegnato: sono vostro). Un modo per sottolineare la totale devozione al popolo americano in caso di vittoria. John Edwards si affida ai toni del country patriottico di John Mellecamp e della sua «Our country» (il nostro Paese), mentre il governatore del New Mexico, Bill Richardson, si identifica nei ritmi latini della canzone «Mess we’re in» (il caos nel quale ci troviamo) il cui debutto risale ai tempi dell’amministrazione Reagan.

Un capitolo a parte è quello che accomuna la strana coppia Hillary Clinton e John McCain: il candidato repubblicano e la rivale democratica hanno dovuto cambiare colonna sonora in corsa. L’ex First Lady ha licenziato Celine Dion preferendo il country rock dei Bigg Head Todd and the Monster, i cui toni appaiono più adatti alla sua campagna aggressiva e che poco hanno a che fare con «You and I» inizialmente scelta nel repertorio della bionda artista canadese. Il senatore dell’Arizona ha dovuto invece rinunciare a «I won’t back down» (non torno indietro) di Tom Petty su esplicita richiesta del cantante. Lo smacco ha precedenti illustri: all’inizio degli anni Ottanta, Bruce Springsteen protestò contro l’uso di «Born in the Usa» da parte di Reagan, mentre nel 1988 Bobby McFerrin chiese a George W. H. Bush di non usare «Don’t worry be happy» come colonna sonora della campagna presidenziale.

Da lastampa.it
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  #508  
Vecchio 29-12-2007, 22:03
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Amici della Puglia, la sapevate questa???

Appuntamenti » 29/12/2007

Rock'n'roll Winter Party @ Rock Hall - Erchie

“Rock'n'roll Winter party” Sabato 29 Dicembre grande appuntamento per gli appassionati del rock'n'roll ,ritorna per il secondo anno consecutivo il “Rock'n'roll Winter party” presso il Rock Hall nella zona artigianale di Erchie (Brindisi).

L’evento organizzato dall’Associazione Arte & Roll in collaborazione con la ProLoco di Erchie, mira a creare dei raduni dove tutti i fans di Elvis Presley e gli appassionati di quei suoni si incontrino a confrontarsi ,a ballare e soprattutto a fare un tuffo negli anni ’50.
Ospiti della serata saranno i Good Ole Boys e Guy Portoghese dei “Guy e gli Specialisti”

I Good Ole Boys nascono dall'esigenza di riportare alla luce sonorità e atmosfere tipiche del rock'n'roll anni '50. Tanti i classici eseguiti...da "Pretty Woman" a "Great Balls of Fire", da "Surfin'Safari"dei Beach Boys a "Satisfaction" dei Rolling Stones...ma non solo.
I GoodOleBoys rivisitano pezzi più moderni cercando di dar loro una nuova veste "vintage"...Elvis Presley, Otis Redding, Bob Dylan, John Lennon, Joe Cocker, Marvin Gaye e tanti altri. Assistendo ad un loro concerto si ha la sensazione di ascoltare un vecchio vinile...perfetto per ballare...piacevole da ascoltare... Intrattenimento allo stato puro. Good Ole Music for Good Ole People!!!

A seguire D.J.set (surf,beat ,rockabilly,bluegrass,ecc.)
Parte dell’incasso sarà devoluto in beneficenza alla piccola Azzurra Polito affetta da una rara malattia . L’inizio della serata sarà alle ore 21:30.
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Vecchio 31-12-2007, 06:37
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Questa sera per il ciclo "La Grande Storia" un docufilm dedicato a quell'anno
I grandi cortei, le manifestazioni, ma anche quel che accadeva oltre alla politica
1977, un diario in bianco e nero com'era l'Italia prima del piombo

di ALESSANDRA VITALI




Foto di Tano D'Amico

ROMA - Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta, Stefano Recchioni. E' il 7 gennaio del 1978, la strage di via Acca Larentia a Roma. Quelli sono i nomi dei ragazzi morti, vent'anni, diciotto e diciannove. Lì finisce la storia, anzi si trasforma, presto diventerà altro, diventerà peggio. In quella strada del quartiere Tuscolano comincia 1977. Immagini per un diario ritrovato, in onda stasera su RaiTre alle 23.35 per il ciclo La Grande Storia, un docufilm di Roberto Benini, Francesco Lo Sardo e Roberto Malfatto, regia di Roberto Malfatto.

Il racconto di quell'anno, di quel pezzo di storia, degli eventi che lo segnarono. Un po' cronaca un po' ricordo personale (gli autori all'epoca avevano tutti sedici anni), si ripercorrono movimenti, innovazioni ed errori con immagini inedite, private e d'archivio e con l'espediente narrativo, appunto, del diario, pagine lette dall'attrice Daniela Giordano. Uno sguardo sulle suggestioni e le tensioni ma pure sull'Italia che era, che a rivederla oggi sembra lontana cent'anni. Però certe facce, passato il tempo, sono ancora qui.

LO SPECIALE DI REPUBBLICA.IT: 1977, UN ANNO DELLA NOSTRA STORIA

LO SPECIALE DI REPUBBLICA TV: TI RICORDI IL 1977?

"Volevamo restituire un clima, far vivere quelle emozioni anche a chi all'epoca non c'era - spiega Roberto Benini - ed è stato possibile grazie al materiale di privati, oltre a quello delle Teche Rai, che siamo riusciti a ritrovare. Non volevamo fare un film 'politico', esprimere giudizi anche se molte immagini sono abbastanza eloquenti perché il pubblico, un'idea, possa farsela da solo. Non è un film solo sul movimento ma in generale su un periodo che a nostro parere ha segnato la storia molto più del '68".



Il film comincia con la strage di Acca Larentia, segue una breve incursione nel dicembre 1976, la contestazione (le immagini di un'iniziativa al cinema Maestoso di Roma alla quale partecipò anche Domenico Modugno) contro la disputa della finale di Coppa Davis Italia-Cile, che gli azzurri giocarono nello stadio di Santiago, quello stesso stadio usato qualche anno prima come carcere e luogo di tortura a cielo aperto dal generale Pinochet.

Un anno in cui le cose cambiano, in Italia e nel mondo, non solo sul fronte della politica. "E' vero che è allora che si crea la frattura profonda, il conflitto fra una grossa fetta di giovani e la sinistra tradizionale - osserva Benini - e nasce un modo diverso di pensare del quale troviamo traccia ancora oggi, ma è anche l'anno in cui muore Carosello e nasce Berlusconi, muoiono Elvis Presley, la Callas, Chaplin, Rossellini, viene inaugurato il Centre Pompidou di Renzo Piano a Parigi, succedono così tante cose che non siamo riusciti a metterle tutte".

L'intenzione era raccontare due Italie, "quella dei movimenti, le contestazioni, l'inizio della violenza politica - spiega ancora Benini - ma ci sono anche gli Homo Sapiens che vincono a Sanremo con E sei bella da morire, nasce la tv a colori e L'altra domenica di Renzo Arbore, il programma della trasgressione, Padre padrone, primo film prodotto dalla Rai, vince il Festival di Cannes. Tutto però sovrastato da violenza e tensione. Abbiamo cercato di rendere questo clima di doppio binario".

Daniela Giordano fa da filo conduttore con le letture, una parte recitata che introduce un elemento di novità nel docufilm, alla quale si accompagnano le suggestoni di una colonna sonora selezionata con piglio filologico, "tutte cose che si ascoltavano allora, non un amarcord da reduci ma un elemento fondamentale per ridprodurre un periodo così connotato". Certo, c'è la cacciata di Luciano Lama dalla Sapienza di Roma "perché è un momento importante - dice Benini - ma inserita nel contesto, senza dire se quel gesto fu giusto o no".

Molte immagini inedite, molte autoprodotte, Super8 riadattati ai supporti, anche telegiornali d'epoca, materiale dell'Archivio del Movimento operaio, cose che la Rai ha mandato in onda una volta e mai più, e le testimonianze di Carlo Rivolta, il cronista che per Repubblica raccontò il '77 prima di morire in circostanze drammatiche. Ci sono le radio libere, le creatività, il femminismo, e come l'anima del movimento si frammentò in tante anime piccole e talvolta in contrasto fra loro. Tutto quel che il '77 ha prodotto e rappresentato, prima del piombo, oltre al piombo.

E c'è, soprattutto, l'adesione popolare alla voglia di cambiare le cose. "Erano giornate di cupezza - ricorda Benini - ma è impressionante quanta gente andasse ai cortei, alle manifestazioni. Basta vedere la folla ai funerali di Walter Rossi. Una partecipazione irripetibile".

Da Repubblica.it
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Vecchio 31-12-2007, 06:40
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Se sul forum c'è qualcuno di Spoleto, e non ha altri impegni ecco cosa può fare stasera

TONY ESPOSITO E TIZIANA RIVALE IN PIAZZA GARIBALDI PER "ONE SHOT 80"

Cambia il programma degli eventi a Spoleto per salutare il nuovo anno

Spoleto - 30/12/2007 18:08



Capodanno openair a Spoleto con musica e allegria. Organizzata da LdE Produzioni in collaborazione con il Comune di Spoleto, la lunga notte spoletina, coinvolgerà le tre principali piazze della città del Festival con musica per tutti i gusti. Per il brindisi di mezzanotte l'appuntamento più atteso è in Piazza Garibaldi. Lo spettacolo "One Shot Ottanta" animerà la piazza con musica dance rigorosamente anni '80 per la regia del dj Marco Lux. Lo spettacolo, presentato da Luca Rutili, avrà come ospiti d'eccezione Tony Esposito (Kalimba De Luna, Papa Chicco, Simba De Ammon), protagonista di una performance live di quasi un'ora, e Tiziana Rivale (Sarà quel che sarà, Ferma il mondo, Infinito) che proporrà i suoi più grandi successi e famosissime cover degli anni ‘80. Un omaggio ad un'epoca e ad una cultura musicale che ancora oggi unisce generazioni giovani e meno giovani. In Piazza della Libertà "Visionight": ancora musica da discoteca con George dj che sarà scenicamente accompagnato dalle immagini commemorative di tre grandi artisti del mondo della musica e dello spettacolo: Maria Callas, Elvis Presley e Charlie Chaplin. Tradizionali e immancabili anche
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Vecchio 03-01-2008, 07:25
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Addio a Jeanne Carmen, la Marilyn dei poveri

Amò Sinatra, Elvis Presley e fece scandalo



LOS ANGELES (2 gennaio) - L'attrice americana Jeanne Carmen, «la Marilyn dei poveri», regina delle pin-up negli anni Cinquanta, con un passato di eccessi e flirt scandalosi con Elvis Presley e Frank Sinatra, è morta, in seguito ad un linfoma, nella sua casa di Irvine, in California, all'età di 77 anni. Star delle copertine delle riviste americane ed una delle migliori amiche di Marilyn Monroe, Jeanne Carmen negli anni Cinquanta fu, per la sua prorompente bellezza bionda, la protagonista di numerosi B-movie. L'amicizia con la Monroe garantì alla prorompente modella una buona dose di riflettori permanenti, che lentamente si abbassarono su di lei dopo la morte della stessa Marilyn.

Tra la ventina di film di cui Carmen è stata la protagonista figurano I tre fuorilegge (1956), Tamburi di guerra (1957), Ragazze senza nome (1957), Mia moglie... che donna (195, Furia d'amore (195 e La ragazza del rodeo (195.
Nota per le sue love stories con personaggi dello star system, recentemente il figlio Brandon James ha scritto la biografia della madre dal titolo La vita selvaggia di Jeanne Carmen. E proprio la madre pochi mesi fa annunciò la produzione di un film tratto dal libro del figlio facendo il nome di Christina Aguilera per il ruolo della pin-up.
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  #512  
Vecchio 09-01-2008, 07:48
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73 anni fa nasceva The King, il re del rock’n’roll


Oggi è l’anniversario della nascita di Elvis Presley, nato nel 1935. Autentico rivoluzionario della musica, seppe fondere più e meglio di tutti la musica bianca e il rhythm’n’blues in quella miscela esplosiva, il rock’n’roll
che a metà degli anni cinquanta sconvolse, e scandalizzò, il panorama musicale e non solo degli Stati Uniti d’America. Per questo Elvis fu da allora fino ad oggi The King, il re del rock’n’roll.
Nato da una famiglia di umile origine a Tupelo, sopravvisse al fratello gemello morto appena nato. Un episodio questo che lo lega curiosamente ad un cantante rock di oggi, Nick Cave, veneratore di Elvis, tanto da dedicargli una canzone, Tupelo appunto.
Cresce, prima a Tupelo poi a Memphis dove la famiglia si trasferisce, frequentando soprattutto i quartieri della gente di colore, e questa cosa, insieme alle origini Cherokee del padre, fa di lui una figura anomala nel panorama razzista del Sud degli Stati Uniti degli anni ’50.
La sua scoperta musicale è dovuta al caso: fu notato agli studi di registrazione della Sun Records dove si era recato per registrare, a pagamento, una canzone da regalare alla madre. Gli fecero registrare dei dischi, tra cui il primo fenomenale That’s All Right Mama, che divennero immediatamente delle hit musicali. Il suo successo fu immediato ed immenso, non solo per la musica, ma per l’abbigliamento, il suo famoso ciuffo e le basette sconvolsero la moda imperante che imponeva agli adolescenti pettinature stile marine, e per lo stile, il suo tipico ancheggiare sensuale, da cui prese il soprannome Elvis the pelvis, che scandalizzò l’America puritana e perbenista.
Dopo ci fu il servizio militare, in Germania, dove conobbe la sua futura moglie, Priscilla. John Lennon una volta disse che Elvis dopo il servizio militare non era stato più lo stesso. Di certo negli anni ’60 il rock cambiò, nuove esperienze, nuovi gruppi, a cominciare dai Beatls e dai Rolling Stones esplosero. Presley si perse via recitando in svariati film di grande successo ma di scarsa qualità (a parte Viva Las Vegas e altri due o tre). Ma quando tra la fine degli anni sessanta e l’inizio dei settanta ricominciò a fare musica (sono di questo periodo le bellissime In the Ghetto e Suspicious Minds), ad apparire con show musicali alla televisione, a fare concerti apparve chiaro che lui era ancora il più grande, era ancora il Re.
Gli ultimi anni della sua vita li spende in concerti che tiene a ritmo forsennato, un migliaio circa in sette anni. Ma l’uso di droghe e di medicinali (Elvis era noto per la sua ipocondria) e l’alimentazione smodata lo portarono alla morte per infarto a soli 42 anni).
Praticamente tutto il rock deve qualcosa ad Elvis o ha preso influenza da lui (forse solo il progressive e i Pink Floyd ne hanno fatto a meno, e si sente!), persino il più iconoclasta dei movimenti rock, il punk, che forse più di tutti ha saputo esprimere di nuovo il carattere intimamente rivoluzionario del rock’n’roll. Per questo vogliamo ricordarlo con l’omaggio che Joe Strummer, già cantante dei Clash purtroppo anche lui scomparso, gli fece “recitando alla Elvis” nel film “Mystery Train” di Jim Jarmush, in cui ci fece sentire tutti dei piccoli Elvis.

Alberto Visco Gilardi - 8.1.2008

Da LaRinascita.org
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  #513  
Vecchio 09-01-2008, 07:57
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ALMANACCO – 8/1/1935-1947
di John Vignola

8 gennaio 1935 - 1947: una data molto importante per il rock. Nel 1935 nasce Elvis Aaron Presley, colui che sarà acclamato come il Re del rock’n’roll: dal 1955 fino ad oggi è l’artista che ha collezionato il maggior numero di primi posti (più di cento) nelle classifiche statunitensi e britanniche. A tutti gli effetti, ha portato al massimo splendore un genere appena accennato, realizzando il sogno del suo primo produttore, Sam Phillips, che fantasticava di scovare “un bianco che cantasse come un nero”.
Comunque la si pensi sulla sua arte, è innegabile che abbia rivoluzionato il costume dell’epoca, fin dalle prime apparizioni televisive, quelle più esagitate, in cui ondeggia con il bacino e finisce per guadagnarsi il soprannome Elvis The Pelvis. Spremuto a morte dal mercato che aveva lui stesso contribuito a creare, se ne andrà tristemente il 16 agosto del 1977, a soli 42 anni, dopo una serie poco memorabile di concerti, schiavo di pasticche di ogni tipo e del suo stesso mito.

Nello stesso giorno, dodici anni più tardi (1947), nasce David Jones, all’anagrafe artistica David Bowie, che si rivelerà al mondo del pop come uno dei più scaltri e sovversivi esteti della musica. Con il singolo Space Oddity, del 1969, comincerà una carriera che lo vedrà vestire i panni dell’alieno Ziggy Stardust, del Duca Biancoe dedicarsi occasionalmente al cinema e alla produzione di dischi altrui (per esempio, con un capolavoro quale Transformer di Lou Reed, nel 1972).
Nel 2006, un telefilm britannico di successo prenderà il titolo da una sua celebre canzone dei primi Settanta, Life On Mars. Con tutte le sue contraddizioni artistiche, Bowie rimane una delle figure più rilevanti di un modo di intendere la musica curioso e aperto alle altre discipline, con un’attitudine difficile da trovare nelle band di oggi, molte fin troppo simili a una qualsiasi delle sue molteplici incarnazioni. Massimo rispetto per il Duca, quindi, e un ricordo commosso al Re.

In via del tutto eccezionale, all'articolo in questione, aggiungo anche i commenti, perchè mi ha fatto piacere leggere come le persone hanno commentato l'ennesimo articolo riduttivo


5 commenti

Ilaria ha scritto:
9 Gennaio, 2008 08:27 Rock on Children of the Revolution!

Toni ha scritto:
9 Gennaio, 2008 00:14 Parafrasando una definizione giornalistica e Renzo Arbore ( perché no, visto il taglio dell’articolo ? ) “ il coccodrillo, di coocodrillo…il coccodrillo è la felicità..”…ove si intende per “coccodrillo” il termine giornalistico con cui viene definito l’articolo scritto quando muore qualche personaggio più o meno famoso.
E qui, rileggendo l’articolo mi contagia il dubbio evidenziato da Alex
“Mi sorge l’annoso dubbio, cosa è importante? la loro arte o la loro vita privata?”
Già, i soliti quattro dati su Elvis, ritrovabili su qualunque motore di ricerca, e poi…BUM !!! la chiusura ad effetto con la solita retorica, in questo caso anche pietistica “…se ne andrà tristemente il 16 agosto del 1977, a soli 42 anni, dopo una serie poco memorabile di concerti, schiavo di pasticche di ogni tipo e del suo stesso mito….”
Una domanda ed una considerazione:
la domanda:
ed io che ho iniziato ad amare Elvis per la sua “ In the ghetto “, con pezzi come “ Good time Charlie’s got the blues “ o “ Pieces of my life “, ballate non strappacuore ma che ti mettono davanti ad uno specchio, devo sentirmi un U.F.O. perché provo stupore a non veder neppur minimamente menzionato questo suo lato, ovvero la capacità di cantare, di interpretare ( basterebbe il neanche un minuto in cui con la sola voce interpreta il ritornello di “ I shall be released “ di Dylan ),
e rimarcata invece la solita immagine di “ Elvis the Pelvis “ etc ?
la considerazione:
ha ragione Vignola quando definisce “scaltro” Bowie.
Tanto scaltro da indurlo, differentemente da Elvis, a parlare del suo lato artistico, tralasciando correttamente ( è un articolo di poche righe, mica una biografia )“ quello trasgressivo da effetti speciali che tanto piace al mondo del gossip, musicale e non.
P.S. Qualcuno ricorda a chi e perché è dedicata “Angie” dei Rolling Stones ?
O è solo leggenda metropolitana ?

Alex ha scritto:
8 Gennaio, 2008 23:41 …ma si…John Vignola è un grande giornalista, informato etc etc…
semplicemente sa che a tutti interessa di più sapere che Elvis nel privato si impasticcava, a nessuno interesa invece il suo lato artistico. Giustamente David Bowie, The Thin White Duke, siccome è ancora vivo, non ha fatto mai uso di alcuna sostanza stupefacente nè può essere ricordato per alcuna bizzarria amorosa!
Mi sorge l’annoso dubbio, cosa è importante? la loro arte o la loro vita privata?
Se è la seconda mi sa che devo informarmi sul lato privato di John Vignola.

Carlo ha scritto:
8 Gennaio, 2008 22:55 Sicuramente il riferimento è all’ultima serie di concerti, che furono l’unico episodio triste di una carriera indimenticabile. Viva Elvis e Viva pure David Bowie, che è ancora vivo e lotta con noi.

walter ha scritto:
8 Gennaio, 2008 21:53 concerti poco memorabili…
vi riferite al 1968 ncb tv special nr 1 in usa..
forse al 1969, battuti ogni records di incassi a las vegas…non ci riusci`neanche la Streisand…oppure houston astrodome 500.000 spettatori in una settimana. Oppure Madison square garden New York 1972…tutto esaurito per tre sere cioe`quelle a disposizione…tra il pubblico Dylan, Clapton , Bowie, Plant Robert, Lennon e Harrison, Simon e Garfunkel. Forse al miliardo di spettatori dell`Aloha from Hawaii primo show in mondovisione…
O forse vi riferite agli ultimi concerti in cui dovette esibirsi, rovinato e malato ormai…elvis a 30 anni dalla morte e`ancora piu giovane di questa italia piena di saputoni poco informati

da Kataweb music
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  #514  
Vecchio 09-01-2008, 07:59
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Oggi onore ad Elvis Presley nella sua città natale

Sarà scoperta oggi a Tupelo, Mississippi, una targa che rende onore ad Elvis Presley per il suo contributo al blues ed allo stesso Mississippi. Il King nacque a Tupelo l'8 gennaio 1935 e morì a Memphis, Tennessee, il 16 agosto 1977. Il governatore Haley Barbour ha affermato che Elvis influenzò più d'ogni altro artista il rock'n'roll americano, e che "parecchia della sua ispirazione musicale la trasse dal blues del Mississippi". La targa, denominata Blues Trail e sponsorizzata sia dal museo dedicato al cantante sia dall'ufficio del turismo di Tupelo, ha già onorato, tra gli altri, Willie Dixon, Howlin' Wolf e Bo Diddley.

Da Rockol.it
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  #515  
Vecchio 09-01-2008, 08:07
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Praticamente tutto il rock deve qualcosa ad Elvis o ha preso influenza da lui (forse solo il progressive e i Pink Floyd ne hanno fatto a meno, e si sente!),

mai frase fù più azzeccata!!!
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  #516  
Vecchio 09-01-2008, 08:16
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Praticamente tutto il rock deve qualcosa ad Elvis o ha preso influenza da lui (forse solo il progressive e i Pink Floyd ne hanno fatto a meno, e si sente!),

mai frase fù più azzeccata!!!

quoto.
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  #517  
Vecchio 09-01-2008, 08:30
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Classifica della musica digitale per i discografici italiani
La Fimi, l'associazione dei discografici italiani, annuncia una minirivoluzione: stop alle classifiche dei singoli, al via quella dei download dei brani in digitale. Fine di un'epoca.
di Fabrizio Frattini
( 7-01-2008 )

Minirivoluzione per le classifiche musicali redatte dalla Fimi. L'associazione dei discografici italiani, una realtà storica che raggruppa le principali etichette del nostro paese, cancella infatti la graduatoria dei singoli, sostituendola con quella dei brani maggiormente scaricati da Internet.

La scelta di abbandonare la classifica dei 45 giri (che oramai erano solo i Cd singoli), data con un sintetico comunicato stampa, rappresenta la fine di un epoca e la presa d'atto che una seconda era è cominciata, quella del mondo
digitale, come spiega lo stesso Enzo Mazza, presidente della Fimi.

La graduatoria vede in testa Elvis Presley con Baby Let's Play the House (in versione remixata), al secondo Ligabue con Niente Paura al terzo Alicia Keys con No One. La graduatoria è molto simile a quella di iTunes Store; sette canzoni su dieci sono le stesse (compresa la prima), un fatto abbastanza comprensibile se si considera che anche nel nostro paese il negozio iTunes è il principale portale per chi compra musica in formato digitale anche se va detto che in Italia hanno una enorme incidenza le canzoni usate come
suonerie nei cellulari e vendute (a prezzo salatissimo) dai gestori di telefonia e da vari portali Internet.



SEMPRE IL N. 1 !!!


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Vecchio 10-01-2008, 09:50
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Stars On Stage. Divi e miti nelle immagini di Sam Shaw e Larry Shaw
11/01/08 > 25/03/08 - Firenze

Il MNAF, che ha compiuto il 28 ottobre un anno di apertura, presenta una importante mostra che si offre al visitatore come un viaggio nella storia della fotografia del Novecento.
La mostra che inaugura al MNAF il programma espositivo 2008 propone, ancora una volta, lo stretto rapporto esistente tra cinema e fotografia, due tra le arti visive che hanno fortemente caratterizzato il ventesimo secolo. Un evento realizzato grazie alla partnership con Dockers® San Francisco.
Le grandi star del mondo del cinema e dello spettacolo devono spesso il loro mito ai grandi fotografi e alle loro fotografie che col passare del tempo sono diventate esse stesse icone del personaggio. "I grandi ritrattisti sono dei grandi mitologi" scriveva infatti il saggista Roland Barthes.
La mostra si offre quindi al pubblico come una galleria di Star del mondo dello spettacolo immortalate dall'obiettivo di due ineguagliabili fotografi americani: Sam Shaw e Larry Shaw, divenuti loro stessi vere e proprie celebrities.
Una settantina gli scatti in grande formato di questi due grandi autori, che raffigurano una lettura sorprendente del mondo dello spettacolo e del cinema attraverso i loro ritratti di attori, cantanti e registi realizzati tra l'atelier del fotografo e il back stage.
Le immagini sono spesso "rubate" sul set del film, dietro le quinte dello spettacolo, nei momenti di riposo o di relax degli artisti, dal parrucchiere, in casa, per la strada. Straordinarie le serie dei provini a contatto del servizio fotografico "Contact Sheets" che dimostrano il lavoro attento del fotografo nel ritrarre star del calibro di Paul Newman, Marlon Brando, Elvis Presley, sorpresi in vere e proprie sequenze di immagini inusuali e colti spesso in atteggiamenti inediti.
Davanti all'obiettivo di Sam Shaw e del figlio Larry scorrono i più importanti divi del cinema, da Marcello Mastroianni a Sofia Loren, da Clark Gable a Sean Connery, da Marilyn Monroe a Anthony Quinn.

Stars On Stage
Divi e miti nelle immagini di Sam Shaw e Larry Shaw

Inaugurazione: giovedi 10 gennaio ore 19.00 (SOLO SU INVITO)
Periodo: 11 gennaio - 25 marzo 2008

MNAF Museo Nazionale Alinari della Fotografia
Piazza Santa Maria Novella 14a rosso
Firenze

Orario: 9,30 -19,30; sabato fino alle 23,30, chiuso mercoledì. Biglietto: Intero € 9,00; Ridotto € 7,50; Scuole € 4,00; Gratis bambini fino a 5 anni (il biglietto è comprensivo della visita al Museo)
Tel. +39055216310
Fax +390552646990
E-mail: mnaf@alinari.it
www.alinari.it

Catalogo edito da Fratelli Alinari Fondazione per la Storia della Fotografia in italiano e inglese, 64 pagine, 70 fotografie, formato 24x25, copertina in brossura. Prezzo in mostra € 18,00

Ufficio Stampa:
Rosa Manno Tel. 055 2395207 Fax 055 2395230 rosa@alinari.it
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Vecchio 15-01-2008, 09:04
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Ragazzi fatevi sotto!!!!

A Milano terza giornata di sfilate
Rock is my way. Ecco l'uomo del prossimo inverno

Jonh Richmond e Roberto Cavalli a tutta musica. Pignatelli e Coveri sono gipsy chic


Si presenta con passo spedito e capello al vento. Occhiali scuri. Velluto operato, macramè, montone. E’ lui, indiscutibilmente lui. L’uomo (Uomo) della prossima stagione fredda in passerella durante il terzo giorno di Milano Moda Uomo. E’ l’uomo di John Richmond, di Roberto Cavalli e di Andrew MacKenzie.

Richmond porta in passerella la tradizione musicale rock con i Rolling Stones ed Elvis Presley. Un uomo anni ’60 che sceglie solo velluto di alta qualità e lo declina nei toni del rosso. Chiaro, sangue, scarlatto. Nei toni del blu. Scuro, scurissimo, notte. Poi il porpora. Chiamato “rich purple”. E’ un uomo che ama l’abito non convenzionale: la giacca ha un taglio corto, la gamba è larga. Larghissima. E al velluto si unisce la pelle con morbidi pantaloni neri a zampa che si preannunciano come il vero must have. Un uomo dandy che non disdegna sciarpe in seta, cappelli oversize e stivaletti (very hard) alla caviglia in pitone. Piace l’uomo di Richmond perché sa creare un uomo nuovo, che ama i nuovi colori e i tessuti. Piace perché al classico abito unisce maglie in filato pesante di angora e mohair e ricopre di perline, satin e bagliori la sua notte. Ed il suo giorno.

La collezione Dirk Bikkembergs è all’insegna dell’uomo virile e sportivo, sicuro di sé, tanto da potersi permettere di azzardare con la tinta delle scarpe e degli accessori.

Roberto Cavalli fa sfilare quella che lui chiama “nuova virilità” e crea un rock man alla continua ricerca di virilità. Cavalli dice che “nella moda maschile ci vuole tatto”: intuito e mano. Ecco i velluti operati, i rasi jacquard, le camicie in satin e i montoni a effetto astrakan sulle note del nuovo pezzo delle “Vibrazioni”. Moda e musica insieme per un duetto ben apprezzato.

Moschino veste i ragazzi di paillettes con panta multi color, ma non dimentica il simbolo del cuore declinato su macro e micro spille che ricoprono le giacche in tessuto lucido.

Svolta quasi anti fashion sulla passerella di palazzo Mezzanotte dove Carlo Pignatelli Outside vira verso l’intelletual chic. O meglio “tzigano”. Montoni arricchiti di intarsi, lavorazioni patchwork, utilizzati anche per giacche e gilet. Fantasie floreali per un mix-match che strizzano l’occhio a Fellini e al musical Hair. Dal gusto profondamente hippy. Un "Gipsy Traveller" girovago su più fronti, in bilico tra le ispirazioni nostalgiche del musicista Goran Bregovic o le atmosfere cinefili del regista serbo Emil Kusturica. Tornano l’eskimo e i cappotti in lana cotta e si indossano su dolcissime maglie di cachemire slabbrate. Gli occhiali sono immancabili e dal gusto rétro, forme anni '70 in tartaruga trasparente e metallo cromato che completano la nuova collezione degli
accessori.

Gucci si ispira a Eugene Huntz, leader dei Gogol Bordello, con una collezione rock star di ispirazione russa, ma rivisitata in chiave contemporanea, arricchita di tradizione folk, ricami e borchie.

Enrico Coveri sceglie, invece, un gentiluomo di campagna. Viveur e uomo amante del lusso, veste completi da caccia alla volpe e pull colorati molto chic. Ma anche gipsy. Un uomo che non disdegna i completi bianchi, sia nelle mise da vero zingaro del lusso, che con sciarpone e intarsi in cachemire.

L’uomo di Laura Biagiotti ama i pullover. In contrasto con le giacche e le camicie aderenti, diventano accessori e capispalla che ammorbidiscono il look con eleganza e un pizzico di eccentricità.

All’interno di uno spazio post industriale con passerella trasparente Andrew Mackenzie declina il suo invito rosso scarlatto su modelli in stile gothic. I ragazzi, membri di un gruppo del tardo diciannovesimo secolo, amanti della poesia e della musica, incarnano l’eleganza di re Edoardo, con giubbotti in pelle stile bikers, finte spalline e camicie in organza, mentre il denim è studiato nei minimi dettagli, con il suo taglio strettissimo e il cavallo molto basso. Nero e rosso accesso, cappotti e giacche di pelle per un look che ricorda molto “I ragazzi di vita” di Pasolini.

Andrea Caravita
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Vecchio 15-01-2008, 09:07
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14 gen. - Zucchero si conferma al vertice della classifica degli album piu' venduti mentre il vecchio Elvis Presley si riprende il primo posto dei brani piu' scaricati dalla rete ai danni di Ligabue che, comunque, si consola con il secondo posto in entrambe le graduatorie.




A dominare la classifica Fimi-Nielsen dei cd piu' venduti e' ancora Zucchero con il suo "All the Best". Secondo posto per Ligabue ("Primo tempo") e terzo per la Nannini ("Gianna Best").
Seguono in ordine Ramazzotti ("E2"), Venditti ("Dalla pelle al cuore"), Celentano ("Dormi amore"), Radiohead ("In Rainbows").

Ottavo posto per la Pausini ("San Siro 2007"), e nono per Mario Biondi ("I love you more live"). Chiudono al decimo posto i Negramaro con la loro "Finestra".
Per i brani piu' scaricati da Internet, primo posto per Elvis con il remixato "Baby,let's play house". Alle sue spalle "Niente paura" di Ligabue. Seguono Alicia Keys ("No One") e Timbaland feat.One Republic ("Apologize").
Tra le compilation ancora sul gradino piu' alto del podio "High School Musical 2" seguito da "50 Zecchini d'oro".
Vasco Rossi si conferma primo nella classifica dei dvd piu' venduti con "Vasco@Olimpico.07". Tokio Hotel secondi ("Zimmer 488 live in Europe") e Queen terzi con il loro live a Montreal. (AGI)

Ultima Modifica di hurt : 15-01-2008 09:09
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Vecchio 17-01-2008, 09:13
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16 Gennaio, 2008


Nostro signore degli orrori

Carpenter, autore di Halloween e Il seme della follia, compie sessant’anni

| Torna all'articolo |Auguri - Compie sessant'anni l'autore horror amato anche da chi non ama l'horror: Mister John Carpenter. Mentre i registi a lui più assimilabili continuano a non azzeccarla una, lui preferisce pensare bene al prossimo passo della sua filmografia (The Prince), intantoCigarette Burns - Incubo mortale rimane l'episodio più grande della serie Masters of Horror. Nato a Carthage, New York, il 16 gennaio del '48, si sposta con la famiglia in Kentucky dove il padre musicista è chiamato ad insegnare al dipartimento di musica della locale università, che John frequenterà per un periodo. Passa alla USC film School di Los Angeles, ma in realtà è già un veterano del cinema: il primo corto lo gira nel '62, a soli 13 anni di età, Revenge of Colossal Beasts, l'anno successivo, invece, firma Terror from Space.
Un tipo solitario - John Carpenter è il regista più profondamente rock che ci sia in giro.

Non è tanto il suo amore sconfinato verso Elvis Presley - cui dedica il tv movie Elvis, il re del rock - a farci asserire ciò, quanto un atteggiamento aggressivo e allo stesso modo divertito verso le cose della vita. L'amore per un America irrimediabilmente legata agli anni Sessanta, alle Cadillac scintillanti e al cinema western più cazzuto (guardate Vampires per credere…) fanno di Carpenter un autore per nulla assimilabile ai suoi colleghi del New Horror come Craven, Romero e Hooper. Sa essere più classico di tutti loro e ugualmente più sperimentale, riesce ad essere cristallinamente filosofico senza mai essere pesante o noioso, maschile come Aldrich e Fuller, legislatore di genere come Ford.
L'ho inventato io! - La filmografia del regista - che si apre ufficialmente con il divertito e divertente Dark Star (in realtà sua tesi di laurea), parodia fantascientifica dove c'è già il topos di un gruppo di persone costretto in uno spazio angusto - è una vera e propria enciclopedia di cinema di genere. A Halloween - La notte delle streghe si deve la nascita dello slasher, a 1997: Fuga da New York quella del post - apocalittico mentre La cosa, insieme a Videodrome di Cronenberg, in certo modo risulta l'opera più seminale di quel cinema delle mutazioni che ha segnato tutti gli Ottanta. Come si diceva spesso il cinema di Carpenter assume le forme del western classico, più precisamente di un western: Un dollaro di onore di Howard Hawks. Il regista lo ha rifatto in tutte le salse, senza mai dimenticare di essere sorprendente: già Distretto 13: le brigate della morte risultava un remake urbano di quel capolavoro del '59, così come il fanta - horror Fantasmi da Marte. A tutt'oggi i capolavori di Carpenter probabilmente rimangono il cervellotico Il seme della follia e il pessimista Il signore del male.

Russell - Volto pubblico di questo cinema granitico e all'antica è senza dubbio il duro Kurt Russell, diretto in cinque occasioni: Elvis, il re del rock, 1997: Fuga da New York, La cosa,Grosso guaio a Chinatown e Fuga da Los Angeles, sequel/remake del primo film. Halloween di Rob Zombie è probabilmente il più bel regalo che il vecchio Johnny potesse ricevere per il suo sessantesimo compleanno. Remake o newquel che sia, infatti, la pellicola del regista de La casa del diavolo risulta tanto un film dannatamente personale quanto un omaggio a tutto Carpenter e al suo Halloween, alfa di tutti gli slasher e di molti dei nostri incubi...
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Vecchio 17-01-2008, 11:35
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Pubblicato il 17/01/2008 alle 08:18:10

Il Re Del Gancio e' un radio show rock ed offre visibilita' alle giovani promesse di Patrizia Busonero

Ma e' anche' un knock out ai network che non hanno coraggio nei loro palinsesti: da noi puoi ascoltare Little Taver, The Shadow Line, Tenedle, Marvin, Punkaos, Marydim, Contrada Casiello, Persiana Jones, Noi Nati Male, Vico Ellena, Deriva...



Ascolti una radio e poi cambi canale: non senti la differenza! Cambiano i conduttori, ma la musica e' sempre la stessa. Le radio accusano le case discografiche e queste si difendono dicendo che sono le radio a dettare i tempi, non dando spazio a generi che non reputano interessanti!

Come dice il nostro diretur Giancarlo Passarella ... Avessi io piu' emittenti, una la farei rock e l'altra dance, una a quadretti e l'altra a pallini: invece l'impressione e' quella di programmazioni predigerite, dove la voce grossa la fanno le radio e le case discografiche si devono adattare...
Ma il pericolo forse deve ancora arrivare...Si', perche' cosi' facendo si ammazza la nuova generazione di musicisti e non gli si offre l'opportunita' di farsi conoscere. Contemporaneamente anche il movimento dei conduttori/dj subisce dei gravi danni, perche' vanno avanti quelli che fanno ridere e che sono smaccatamente simpatici... non certo quelli che sanno di musica e sono dei buoni conduttori...

Perdurando questa situazione nella radiofonia ed avanzando la crisi discografica, Giancarlo Passarella ha accettato di ritornare in campo (tutti ricordano i suoi trascorsi nel biennio 1986/7 a Rai Stereo Uno o le sue trasmissioni sulla fiorentina Controradio dal 1990 al 1994), dialogando con le emittenti amiche o associate alla R.E.A. Radiotelevisioni Europee Associate e creando uno show semplicissimo che si chiama Il Re Del Gancio .... Ho scelto questo nome, perche' cosi' venivo preso in giro da un paio di conduttori ai tempi in cui trasmettevo a Controradio: mi accusavano di cercare sempre di legare i brani che mandavo in onda o tra di loro o con la realta... ma io sono un comunicatore e non un guitto dell'etere. Quindi mi prendevano in giro, ma in fondo mi facevano pure un favore, elogiando cio' che stavo facendo e come operavo....

Ma questa esperienza non l'ha portato automaticamente a credere in tutto quello che viene definito indipendente o underground, perche' ha sempre sostenuto di non amare i ghetti o i programmi radio in cui si mandi solo un dato genere musicale...Ti ascoltano cosi' gli adepti ed il tuo genere che ami rimane ancora piu' di ghetto e da iniziati: praticamente il tuo rock diviene la prigione in cui ti stai chiudendo dentro e non si allarga il numero delle persone che potrebbero apprezzarlo. Da qui l'idea del nuovo show ... nel Il Re Del Gancio si chiede l'attenzione dell'ascoltatore solo per 7/8 minuti... gli si fa ascoltare subito una canzone famosissima, cosi' da attirare la sua attenzione... tipo Elvis Presley, Genesis, Dire Straits o anche di qualche cantautore italiano che vale.... poi si crea il gancio con un artista giovane italiano che cosi' viene considerato ed apprezzato, perche' proposto in modo soft ... .

Logico chiedergli quali i responsi sino ad ora arrivati...Davvero forti! Le e-mail sono del tipo....NON PENSAVO CHE CI FOSSE DEL ROCK ITALIANO COSI'! ... ma mi e' arrivato anche un messaggio che diceva ... CHE FORTE SENTIRE DEL PROG METAL A META' MATTINA E NON IN ORARI IMPOSSIBILI ... CHE BELLO POI SCOPRIRE CHE LO SUONAVANO DEI VENTENNI ITALIANI .... tutte affermazioni che ci danno la carica per andare avanti, perche' anche le radio che mandano in onda lo show devono essere continuamente motivate. Senno' attaccano il computer ed in quell'orario mandano in onda una selezione di musica da discoteca o latro tappetto sonoro insulso!..

Eccovi le scalette dei prossimi giorni. Il primo nome e' quello dell'artista famoso che apre le trasmissioni, mentre subito dopo trovate la proposta. In mezzo ci sono un po' di chiacchiere ed il famoso gancio, la scusa per legare i due....
- Lunedi 21 Gennaio YES + Tenedle da Firenze/Marydim da Gorizia
- Martedi 22 Gennaio OSIBISA + Little Taver da Reggio Emilia
- Mercoledi 23 Gennaio QUEENS OF THE STONE AGE + Deriva/Gennaro Castaldo da Napoli
- Giovedi 24 Gennaio ELVIS PRESLEY + The Shadow Line da Roma
- Venerdi 25 Gennaio SMASHING PUMPKINS + Marvin da Firenze

- Lunedi 28 Gennaio PRETENDERS + Punkaos da Catanzaro
- Martedi 29 Gennaio FRANKIE AVALON + Contrada Casiello da Roma
- Mercoledi 30 Gennaio D.D. JACKSON + Lodovico Ellena da Vercelli
- Giovedi 31 Gennaio GENESIS + Persiana Jones da Torino
- Venerdi 1 Febbraio DEEP PURPLE + Noi Nati Male da Arezzo

Ovviamente lo show e’ gratuito: la singola emittente lo manda in onda senza alcuna spesa, perche’ (anche se costa produrlo) tutti i comparenti sono convinti che e’ un piccolo contributo al futuro della generazione musicale italiana. Non va penalizzata o ghettizzata, ma aiutata: ognuno deve fare il proprio piccolo dovere. Ognuno …

da Musicalnews
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Vecchio 20-01-2008, 12:46
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Chiude domenica 20 alla Fiera di Padova il Bike Expo
Una domenica tutta per i bikers 19-01-2008



Ultima giornata, domenica 20 gennaio, per il Bike Expo che chiuderà i battenti della sua quattordicesima edizione e lascerà il testimone alla settimana edizione di Auto Expo, il salone delle quattro ruote.

Anche domenica, il Bike Expo sarà aperto con orario continuato, dalle 9 alle 20. I bikers di ogni età, provenienti da tutta Europa in moto, auto, treno ed aereo hanno invaso, dalle 9 alle 20, tutti i padiglioni della fiera. Sia quelli riservati al custom ed al chopper e sia quelli dedicati alle moto tradizionali ( Honda, Yamaha, Kawasaki , Bmw, Suzuki, Aprilia, Triumph , Malaguti, Harley Davidson , etc). Afflusso continua di gente anche negli stand dell’area Design , dei Trial , dell’Enduro e nelle aree esterne, dove anche domenica proseguono le esibizioni nelle varie specialità del settore.

E il viaggio continua tra tutta una serie di stand riservati ai “duri” del mondo dei biker. Spazi coloratissimi, gestiti dagli “ Hels Angels”, dove si possono acquistare manifesti di Marylin Monroe, dischi di Elvis Presley, cappelli di cuoio ingrassato, poster che portano all’American Dream e della West Coast dei bikers nostrani, fibbie e cinture in stile gotico, le mode tribali degli indiani del far West con i vestiti delle squaw del Montana e gli immancabili “acchiappasogni” da appendere vicino al letto.

Tra altri spazi dedicati ai custom brillano la moto “Guess” , firmata da Marco Venturini, tutta in giallo ed argento e l’Harley Davidson, bianca ed azzurra, preparata dal team HD della Versilia.

In pedana le “svedesi” del team Sinners, una stupenda Trike da 1450 cc , che costa 27.900, una Morini del 1976 presentata da un artigiano padovano , la famosa Joker, in nero ed argento, di Fred Kodlin, in vendita a 84.900 euro ed un esemplare unico di Harley Davidson, che il preparatore della Tecnomoto ha voluto chiamare “Squilibrio Mentale”. Valanga di flash,infine, su una Studenbaker americana , tutta nera, addobbata con teschi di tutti i tipi.

E ancorai i megastand delle case di moto più importanti del mondo, tra cui Ducati, Aprilia, Galera, Bmw, Italjet, Yamaha. Kawasaki,etc. La Ducati presenta sia la moto con la quale , nel 2007, Casey Stoner ha vinto il campionato del mondo ( la Desmosedici 4 cilindri ) e sia la nuova Monster 696, che potrà essere acquistata da aprile in poi.

Qui di seguito il programma dettagliato di domenica 20 gennaio 2008

http://www.padovanews.it/content/view/25595/115/
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  #524  
Vecchio 21-01-2008, 08:41
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The ultimate Elvis Tribute Artista Contest, è tornato!
EPE stà portando nuovamente il concorso nel 2008, e ancora una volta alla ricerca del tributo artista che "meglio rappresenta l'eredità di Elvis Presley".Gli artisti avranno la possibilità di competere in turni preliminari della competizione, in varie parti del mondo,e la possibilità di accedere alla semifinale, che si terrà a Memphis nel mese d'agosto 2008.
Il vincitore del concorso "Ultimate Elvis Tribute Artista" del 2008, riceverà il titolo ufficialmente riconosciuto, dalla "Elvis Presley Enterprises"e ricevere vari altri premi, che verranno comunicati al più presto.
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  #525  
Vecchio 21-01-2008, 09:58
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Andrei molto volentieri a vedere questo musical credo sia a Busto Arsizio


Teatro - Un'occasione per rispoverare l'inglese lo spettacolo in lingua originale proposto da Palkettostage e dedicato a miti e riti degli anni Cinquanta "The Crazy Fifties": amarcord all'americana

Nell'ambito di BA Teatro, l'importante stagione cittadina che vede la compartecipazione di 5 realtà teatrali bustesi (Teatro Fratello Sole, Teatro Manzoni, Teatro San Giovanni Bosco, Teatro Sociale, Palkettostage) con la presentazione di 51 spettacoli in 5 differenti teatri della città, da ottobre 2007 a giugno 2008, venerdì 25 gennaio 2008 alle ore 21 SPAZIOTEATRO (via Galvani 2bis – Busto Arsizio) presenta The crazy '50s!” di Matthew Wootton, per la regia di Nicola Samer,con la compagnia Satin Theatre Company. Lo spettacolo, in lingua inglese, è una produzione di Palkettostage.
Frank Sinatra e Marilyn Monroe, ma anche la Vespa, il Rock’n Roll, Jack Kerrouac con il suo On the road e poi West Side Story, il bikini e il Carosello. Sono solo alcuni dei miti dei gloriosi anni '50, gli anni della ripresa economica, della ricerca e della spensieratezza dopo le miserie della guerra. E' una nuova era, e i giovani ne sono i principali attori, nei colorati college americani, nei drive-in o ai balli studenteschi. Un'epoca che non ha mai smesso di affascinarci e che per questo viene ancora celebrata, continuando, imperterrita, a farci sognare.

The crazy '50s!, musical originale scritto dall'autore inglese Matthew Wooton, e interpretato dalla compagnia Satin Theatre Company, vuole essere proprio un inno a quegli anni, ai personaggi, alla musica e alle mode del momento. La regista, Nicola Samer è partita dai musical teatrali e ha studiato film e telefilm dell'epoca o ad essa ispirati per mettere in scena uno spettacolo capace di riportare lo spettatore indietro negli anni.
Eccoci quindi rapiti da un’autentica 'atmosfera a pois', con tanto di gonnelloni, motociclette e musica Rock. Siamo ad un ballo di fine anno, con Jonny e Sally due studenti come tanti. Sarà la forza di una storia d’amore che dopo un’esperienza “extraordinaria” prende forza e consapevolezza a rendere le loro vite speciali. Un’esperienza che inevitabilmente li farà crescere. Diventare grandi, in fondo, significa anche guardare il mondo con occhi nuovi, accorgersi degli altri e dei loro bisogni.
Note di regia:
«The crazy '50s! Non è solo un omaggio agli anni 50, ma è anche un inno all'innocenza della scuola superiore americana e ai suoi balli di fine anno. Lo spettacolo prende spunto dalle svariate rivisitazione filmiche e dalle ritmate musiche di culto dell’epoca. Una mise en scène in cui anche i membri del complesso diverranno partecipanti attivi, suonando aggiunte musicali proprie del musical teatrale. Luoghi mitici come la sala da ballo, le strade e il classico ristorante regaleranno corpose atmosfere grazie al susseguirsi parallelo delle diverse azioni dei personaggi sullo sfondo. La scena, semplice e funzionale, formata da scenari minimali, si estenderà su due livelli. Un’aggiunta visiva che vedrà lo spettacolo svilupparsi su diverse aree del palco, essenziale per la forma itinerante dell’opera. I costumi sapranno ricordare i personaggi di celebri film, ma sarà la coreografia il vero collante di questa produzione: il pubblico sarà ispirato allo stesso modo in cui si viene ispirati guardando le star del Rock degli anni ’50, come Bill Haley, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis e Elvis Presley. Si vedrà rievocato quell’ambiente di festa studentesca allo stesso modo di un romanzo di strada fumoso e confuso, dove tutto può essere ancora possibile». Nicola Samer

PALKETTOSTAGE-International Theatre Productions è una delle realtà più conosciute e la sua attività è in costante crescita in tutto il territorio nazionale. Attiva dal 1985, si fonda su un’esperienza più che ventennale nella produzione e distribuzione di spettacoli in lingua originale inglese, francese e spagnola.

Ultima Modifica di hurt : 21-01-2008 21:32
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Vecchio 21-01-2008, 18:22
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......e infine venne ELVIS......
Il rock and roll si afferma come genere musicale negli anni 50 negli Stati Uniti. Esso mette insieme elementi di blues, boogie-woogie, jazz e rhythm and blues, con influenze folk, country e gospel.
Rocking era un termine utilizzato dai cantanti gospel per descrivere qualcosa di molto vicino all'estasi. Il musicista blues Roy Brown lo utilizzò per la prima volta nel titolo della canzone "Good Rocking Tonight" non solo come allusione alla musica, ma anche al sesso. Dopo di lui altri musicisti cominciarono ad usarlo, ma solo per canzoni riservate ad un pubblico afroamericano, sconosciute al grande pubblico bianco.
Nel 1951 il dj Alan Freed conia il termire rock'n'roll con il programma radiofonico di musica bianca e nera "Moondog rock'n'roll party", termine che fece breccia anche nei cuori di chi non poteva comprenderne a pieno il significato.
Nello stesso anno esce "Rocket 88", di Jackie Brenston and his Delta Cats,considerato da molti storici della musica il primo disco di rock'n'roll.

Nel 1952 nasce il programma "Bandstand", condotto da Dick Clark, il primo programma televisivo di musica della storia. Nello stesso anno viene fondata da Sam Philips la Sun Records, casa discografica che pubblicherà i migliori album di Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison, Johnny Cash e molti altri grandi del rock dei ’50 e ’60.

Nel 1954 "Rock Around The Clock" è la prima canzone ad entrare nella colonna sonora di un film ("Blackboard Jungle" di Richard Brooks) ed Elvis Presley incide il sui primo singolo: "Thats All Right (Mama)/ "Blue Moon Of Kentucky". Nello stesso anno Jonnhy Ace muore giocando alla roulette russa, divenendo così la prima vittima del rock.
Vengono commercializzate le prime radio a transistor e Little Richard incide "Tutti Frutti".

Negli anni successivi scoppia il vero boom del rock.
Chuck Berry pubblica il suo primo disco. È il primo musicista a lanciare la chitarra elettrica, "Rock Around The Clock" è il primo brano rock'n'roll a salire in vetta alle classifiche pop statunitensi.
La Rca mette sotto contratto Elvis, ed esplode rapidamente la "Elvismania", numero uno in tutte le classifiche, che nel 1956, in una sua esibizione all'Ed Sullivan Show, tiene inchiodati al video 54 milioni di telespettatori.
Esplode anche il rockabilly, il rock'n'roll suonato dai bianchi.

Negli anni seguenti Chuck Berry incide "Johnny B. Goode".
Nel 1959 muore a soli 22 anni in un incidente aereo Buddy Holly, assieme a Ritchie Valens e Big Bopper. Il 3 febbraio fu per questo chiamato the day the music died (il giorno in cui morì la musica).
Nel 1960 Il brano rock "It's Now or Never" diventa il più veloce successo nella storia del mercato britannico, con 780.000 copie vendute nella sola settimana d'uscita.
Negli anni seguenti Bob Dylan tiene il suo primo concerto e i Beatles firmano un contratto con Brian Epstein.

Nel 1962 i Beatles raggiungono la formazione definitiva con Ringo Starr, nello stesso anno, All'Ealing Club di Londra, esordiscono i Rolling Stones.
I Beatles registrano agli Abbey Road Studios il loro primo album,
L'anno successivo debuttano gli Yardbirds, con Eric Clapton, e gli Animals esordiscono in radio nel programma Bbc's Saturday Club.
Nel frattempo Bob Dylan diviene il guru del movimento pacifista, grazie ai successi mondiali "Blowin' In The Wind" e "Masters Of War".

I Beatles sbarcano in America con il singolo "I Want To Hold Your Hands", e i Rolling Stones escono con il loro album di esordio.

Nel 1965 esce "My Generation" degli Who, considerato il manifesto del nuovo rock ribelle, mentre negli Stati Uniti dilaga il fenomeno delle "garage-band".
I Rolling Stones pubblicano "Aftermath", mentre Jimi Hendrix incide il suo primo singolo: "Hey Joe".

Nel 1967 si inaugura la stagione dei grandi raduni rock con il festival di Monterey, al quale partecipano Mamas and Papas, Byrds, Who, Simon & Garfunkel e Jimi Hendrix.
Escono "The Velvet Underground & Nico" e "The Doors", due capolavori degli omonimi gruppi, ed esplode il mito di Jim Morrison.
Jimi Hendrix ed i Grateful Dead debuttano con i loro primi album, come i Pink Floyd, che esordiscono con "The Piper At The Gates Of Dawn".
L'anno successivo esplode la contestazione giovanile in tutta Europa, e la musica diventa simbolo di protesta.
A Detroit debuttano gli Stooges di Iggy Pop, progenitori del punk. Nel frattempo, sull'isola di Wight, 10.000 persone assistono al rock festival.

Nel 1969 si svolge Woodstock il più importante evento collettivo della storia del rock, che in tre giorni raduna a New York più di 300.000 persone.
In questo anno scoppia il boom dell'hard rock con gruppi come Black Sabbath, Led Zeppelin e Deep Purple. Mentre i Beatles pubblicano "Abbey Road", King Crimson esordisce con "In The Court Of The Crimson King", che segna l'inizio dell'epoca d'oro del rock progressivo.
L'anno successivo i Beatles si sciolgono. Muiono Jimi Hendrix (a soli 28 anni, ufficialmente il suo decesso è dovuto a soffocamento da vomito in seguito ad abuso di barbiturici) e Janis Joplin, a 27 anni, per overdose di eroina.
Debuttano i Kraftwerk, nuovi pionieri della musica elettronica tedesca, esce "Desertshore" di Nico, mentre i Deep Purple con "In Rock" e i Black Sabbath con "Paranoid" gettano le basi del metal. Nel 1971 muore nella vasca da bagno Jim Morrison. Va in scena il musical "Jesus Christ Superstar", dai forti messaggi antibellici. Syd Barrett debutta come solista e David Bowie incide "Hunky Dory". George Harrison promuove un grande concerto di beneficenza per il Bangladesh e i Can incidono "Tago Mago".

Nel 1972 esplode in Gran Bretagna il fenomeno del glam-rock, reso famoso da leader come i T-Rex e David Bowie, che incide "The rise and fall of Ziggy Stardust and The Spiders from Mars". Questo genere musicale porta nel rock il gusto per il travestitismo e l'ambiguità.
In Italia il movimento dei cantautori italiani raggiunge in questo periodo il massimo successo, seguendo il boom della progessive rock, con artisti come Franco Battiato e Premiata Forneria Marconi.
I Pink Floyd pubblicano il kolossal psichedelico "The Dark Side Of The Moon".

Nel gennaio del 1973 viene trasmesso "Elvis Presley: Aloha from Hawaii", il primo show televisivo ad essere trasmesso via satellite. Si dice sia stato seguito da un miliardo e mezzo di telespettatori in oltre 40 Paesi.
Il film "American Graffiti" di George Lucas lancia il revival musicale anni 50 e 60. Debuttano i Queen e Bruce Springsteen.

Nel 1974 Debuttano i gruppi che fonderanno il Punk Rock (Ramones) e la New wave (Talking Heads, Patti Smith Group, ...)
I Kraftwerk gettano le basi per la nascita della Discomusic con il loro album capolavoro "Autobahn", mentre Brian Eno realizza il "postmoderno" "Taking Tiger Mountain By Strategy".
Viene realizzato il musical "The Rock Horror Picture Show", uno dei più celebri musical della storia del rock.
Muore Nick Drake per una dose eccessiva di antidepressivi.
L'anno successivo esce la compilation "Greatest Hits 1971-1974" degli Eagles, che contende a Thriller di Michael Jackson il titolo di album più venduto di tutti i tempi. I Queen, con "Bohemian Rhapsody", realizzano il primo video musicale della storia e Lou Reed, con "Metal Machine Music", segna la nascita della musica industriale.

Nel 1976 I Ramones esportano il Punk Rock in Inghilterra. A fine anno debuttano i Sex Pistols con il brano "Anarchy in the UK": è l'inizio della "rivoluzione punk".
I Throbbing Gristle coniano il termine "industrial music", mentre I Blondie, con l'album d'esordio omonimo, lanciano la Discopunk.
L'anno successivo la colonna sonora del film "Saturday Night Fever" lancia la Discomusic in tutto il mondo.
"Low" dà il via alla trilogia berlinese dell'accoppiata David Bowie-Brian Eno, che rielabora l'elettronica tedesca e getta le basi per tutto il futuro dell'electro-rock. Debuttano i Suicide, pionieri della contaminazione tra punk ed elettronica, i Clash e i Talkin Heads.
Alla fine del 1980, dopo la morte del batterista, i Led Zeppelin annunciano il loro scioglimento. Quattro giorni dopo Jhon Lennon viene assassinato da uno squilibrato.
Nel 1991 esce "Nevermind" dei Nirvana.
"Blue Lines" dei Massive Attack inventa il "trip-hop" di Bristol. Cinquecentomila persone si radunano a Mosca per un concerto che vede in cartellone i Pantera, i Black Crowes, i russi A.S.T, i Metallica e gli Ac/Dc. Il cardinale O'Connor chiede al Papa di scomunicare Madonna.
Freddy Mercury muore di AIDS.

Nel 1993 Frank Zappa muore a 53 anni di cancro.
L'anno successivo il suicidio di Kurt Cobain è considerato il più grave lutto della storia della musica rock dai tempi dell'omicidio di John Lennon.
A cura di: Darma Brani
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VOLEVO FAR NOTARE KE IN QUESTO ARTICOLO è STATO PRESO IN CONSIDERAZIONE L'ANNO DI DECESSO DI VARI ARTISTI FAMOSI. TRANNE IL 1977 (ma voglio pensare ke sia stata una svista).
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Vecchio 22-01-2008, 13:55
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Brody e Wright insieme tra Blues e RB
autore: Pierpaolo Festa data: 22-01-2008 10:30




Adrien Brody (Il pianista) interpreterà insieme a Jeffrey Wright (Casino Royale) Cadillac Records, una produzione Sony BMG le cui riprese cominceranno a marzo.
Brody sarà il celebre produttore di Blues e R&B Leonard Chess; Wright sarà invece il grande musicista Muddy Waters.
Nel cast anche Columbus Short, Emmanuelle Chriqui, Cedric the Entertainer e Tammy Blanchard.
Ambientato negli anni '50, il film esplorerà le vite delle leggende musicali come Waters, Chess, Little Walter, Howlin' Wolf e Elvis Presley.
Le riprese del film avranno luogo nel New Jersey e nel Mississippi.
Vedremo Brody sui nostri schermi dal 14 marzo con Il treno per il Darjeeling
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Vecchio 24-01-2008, 09:37
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Pubblicato il 23/01/2008 alle 12:20:18
Il 1968, tra musica rock, rivoluzione e Mrs.Robinson
di Antonio Ranalli

Ripercorriamo a 40 anni di distanza i fatti salienti del 1968, anno cardine per la musica rock. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico White album, ufficialmente intitolato The Beatles.



Ripercorriamo a 40 anni di distanza i fatti salienti del 1968, anno cardine per la musica rock. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico White album, ufficialmente intitolato The Beatles.

Il 21 gennaio 1968 usci' negli Stati Uniti una colonna sonora che era piu' che un semplice commento a un film: era infatti "Il Laureato", con le canzoni firmato de Simon and Garfunkel (la musica originale era invece di Dave Grusin), che sarebbero diventate leggendarie - "Mrs. Robinson", "The Sound Of Silence" - accanto della vicenda di un personaggio solitario e senza direzione interpretato da Dustin Hoffman che nulla aveva a che vedere con la gioia e lo stare insieme creativo dell'era hippy. Si dice comunemente che l'era della controcultura californiana sarebbe ufficialmente morta l'anno dopo con i festival di Woodstock, che ne avrebbe sancito la deriva commerciale, ma nel 1968 l'orizzonte musicale negli Usa e in Gran Bretagna inizia drasticamente a cambiare, con la maturazione in senso rock di molti artisti, e l'emergere di umori e sonorita' che poi avrebbe caratterizzato tutti gli anni Settanta, fino all'arrivo del punk. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico "White album" (ufficialmente intitolato "The Beatles"), ma per esempio e' il canto del cigno di uno dei gruppi che avevano meglio sintetizzato l'era dei figli dei fiori, i Buffalo Springfield (l'album si chiamava "Last Time Around") di Stephen Stills e Neil Young che poi si sarebbero ritrovati nel supergruppo per eccellenza, Crosby, Stills, Nash and Young, titolare di un mix unico di canzone acustica, rock, e politica. In quelle stesse settimane uscivano i primi album di artisti come James Taylor, Joni Mitchell - cantautori intimisti che gia' guardavano oltre l'epoca della Summer of Love - e oltremanica iniziavano a ruggire le chitarre dei Deep Purple. E se il passato non mollava (il dicembre 1968 vide il ritorno trionfale di Elvis Presley grazie a un leggendario show tv sulla Nbc), e alla vetta delle classifiche Usa c'erano ancora Otis Redding con la sua "(Sitting On) The Dock Of The Bay", e Louis Armstrong con "(What A) Wonderful World", il futuro avanzava a grandi passi. Nella classifica britannica spopolavano i Beatles con "Hey Jude" (il lato B del singolo era "Revolution", perfettamente in linea con i tempi), ma anche "Jumpin' Jack Flash" dei Rolling Stones, gia' ambasciatrice di asprezze finora sconosciute. Gli anni Sessanta si chiudono come epoca di ideali solari con atmosfere piu' cupe, e tormenti che erano stati dimenticati tra reading di poesia, lsd e elucubrazioni psichedeliche. Sono i suoni e le immagini degli emergenti Velvet Underground (l'anno precedente era uscito "The Velvet Underground and Nico", uno degli album rock piu' influenti della storia, che avrebbe segnato gli anni Settanta ed oltre). Bob Dylan abbandona l'icona di bardo di una generazione per darsi alle esplorazioni poetiche e sonore di John Wesley Harding. Gli Steppenwolf escono con un classico immortale, ruvidissimo, e nient'affatto hippy: "Born To Be Wild". I Doors vanno per la loro strada con "Waiting For The Sun". I Led Zeppelin nascono, e iniziano a preparare il loro primo, omonimo album che uscira' a gennaio 1969.

Ma il 1968 passa alla storia anche per Hair, il musical che racconta la vicenda di un gruppo di giovani sullo sfondo della contestazione alla guerra in Vietnam (il 15 novembre 1968, in 500 mila marciano su Washington contro il conflitto, la piu' grande manifestazione pacifista della storia americana, accompagnata dalle canzoni di Arlo Guthrie, Pete Seeger, con l'intero cast di "Hair"). O per "At Folsom Prison" di Johnny Cash, che tiene un concerto leggendario cantando storie di assassini e ladri di fronte a una platea di criminali incalliti nell'omonima prigione. Una certa eta' dell'innocenza, e' stato scritto, fini' definitivamente con gli assassinii di Martin Luther King e Bob Kennedy. La musica, quella americana in particolare, se ne accorse e inizio' a scivolare da un pubblico gioioso a un privato piu' tormentato. I tempi, come aveva gia' cantato qualche anno prima Dylan, stavano ancora una volta cambiando.

da: Musicalnews

Mia considerazione personale: Adesso parlano del Comeback, ma nel '68, nemmeno sapevamo esistesse.... in Italia siamo sempre in notevole ritardo sulle cose che contano!!!!!!!!!!!!
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Vecchio 24-01-2008, 09:48
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7a McFarlane giocattolo a essere rilasciataMcFarlane è il rilascio di una nuova figura Elvis Gospel.Si tratta di un omaggio alla performance
"If I Can Dream" alla fine del 1968 Comeback Special.
Questo sarà il 7 ° McFarlene Elvis prodotto. In termini di reseblence sembra essere il più vicino nei dettagli e nel costume. Sono sorprendenti.
McFarlane precedentemente ha rilasciato le seguenti figure: Rockabilly Elvis, Elvis Gold Lame, Blue Hawaii Elvis, Elvis Jailhouse Rock, ritorna speciali Elvis, Elvis Vegas.
Also theer was a 3D Elvis on tour poster.
Anche theer era un 3D Elvis in tour poster.
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Vecchio 24-01-2008, 09:52
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Adesso parlano del Comeback, ma nel '68, nemmeno sapevamo esistesse.... in Italia siamo sempre in notevole ritardo sulle cose che contano!!!!!!!!!!!!
quoto!!
come si dice....meglio tardi ke mai..
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Vecchio 24-01-2008, 10:03
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Pubblicato il 23/01/2008 alle 12:20:18
Il 1968, tra musica rock, rivoluzione e Mrs.Robinson
di Antonio Ranalli

Ripercorriamo a 40 anni di distanza i fatti salienti del 1968, anno cardine per la musica rock. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico White album, ufficialmente intitolato The Beatles.



Ripercorriamo a 40 anni di distanza i fatti salienti del 1968, anno cardine per la musica rock. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico White album, ufficialmente intitolato The Beatles.

Il 21 gennaio 1968 usci' negli Stati Uniti una colonna sonora che era piu' che un semplice commento a un film: era infatti "Il Laureato", con le canzoni firmato de Simon and Garfunkel (la musica originale era invece di Dave Grusin), che sarebbero diventate leggendarie - "Mrs. Robinson", "The Sound Of Silence" - accanto della vicenda di un personaggio solitario e senza direzione interpretato da Dustin Hoffman che nulla aveva a che vedere con la gioia e lo stare insieme creativo dell'era hippy. Si dice comunemente che l'era della controcultura californiana sarebbe ufficialmente morta l'anno dopo con i festival di Woodstock, che ne avrebbe sancito la deriva commerciale, ma nel 1968 l'orizzonte musicale negli Usa e in Gran Bretagna inizia drasticamente a cambiare, con la maturazione in senso rock di molti artisti, e l'emergere di umori e sonorita' che poi avrebbe caratterizzato tutti gli anni Settanta, fino all'arrivo del punk. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico "White album" (ufficialmente intitolato "The Beatles"), ma per esempio e' il canto del cigno di uno dei gruppi che avevano meglio sintetizzato l'era dei figli dei fiori, i Buffalo Springfield (l'album si chiamava "Last Time Around") di Stephen Stills e Neil Young che poi si sarebbero ritrovati nel supergruppo per eccellenza, Crosby, Stills, Nash and Young, titolare di un mix unico di canzone acustica, rock, e politica. In quelle stesse settimane uscivano i primi album di artisti come James Taylor, Joni Mitchell - cantautori intimisti che gia' guardavano oltre l'epoca della Summer of Love - e oltremanica iniziavano a ruggire le chitarre dei Deep Purple. E se il passato non mollava (il dicembre 1968 vide il ritorno trionfale di Elvis Presley grazie a un leggendario show tv sulla Nbc), e alla vetta delle classifiche Usa c'erano ancora Otis Redding con la sua "(Sitting On) The Dock Of The Bay", e Louis Armstrong con "(What A) Wonderful World", il futuro avanzava a grandi passi. Nella classifica britannica spopolavano i Beatles con "Hey Jude" (il lato B del singolo era "Revolution", perfettamente in linea con i tempi), ma anche "Jumpin' Jack Flash" dei Rolling Stones, gia' ambasciatrice di asprezze finora sconosciute. Gli anni Sessanta si chiudono come epoca di ideali solari con atmosfere piu' cupe, e tormenti che erano stati dimenticati tra reading di poesia, lsd e elucubrazioni psichedeliche. Sono i suoni e le immagini degli emergenti Velvet Underground (l'anno precedente era uscito "The Velvet Underground and Nico", uno degli album rock piu' influenti della storia, che avrebbe segnato gli anni Settanta ed oltre). Bob Dylan abbandona l'icona di bardo di una generazione per darsi alle esplorazioni poetiche e sonore di John Wesley Harding. Gli Steppenwolf escono con un classico immortale, ruvidissimo, e nient'affatto hippy: "Born To Be Wild". I Doors vanno per la loro strada con "Waiting For The Sun". I Led Zeppelin nascono, e iniziano a preparare il loro primo, omonimo album che uscira' a gennaio 1969.

Ma il 1968 passa alla storia anche per Hair, il musical che racconta la vicenda di un gruppo di giovani sullo sfondo della contestazione alla guerra in Vietnam (il 15 novembre 1968, in 500 mila marciano su Washington contro il conflitto, la piu' grande manifestazione pacifista della storia americana, accompagnata dalle canzoni di Arlo Guthrie, Pete Seeger, con l'intero cast di "Hair"). O per "At Folsom Prison" di Johnny Cash, che tiene un concerto leggendario cantando storie di assassini e ladri di fronte a una platea di criminali incalliti nell'omonima prigione. Una certa eta' dell'innocenza, e' stato scritto, fini' definitivamente con gli assassinii di Martin Luther King e Bob Kennedy. La musica, quella americana in particolare, se ne accorse e inizio' a scivolare da un pubblico gioioso a un privato piu' tormentato. I tempi, come aveva gia' cantato qualche anno prima Dylan, stavano ancora una volta cambiando.

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Vecchio 24-01-2008, 10:04
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Si tratta di un disegno compiuto da Jimi Hendrix se stesso nel 1957. Jimi era solo un adolescente di ritorno e lui è stato veramente affascinato da Elvis Presley. Il disegno è probabile che sia stato compiuto a 14 anni di età, quando Jimi ha visitato il concerto di Elvis. Sul disegno ha scritto i titoli delle sue canzoni preferite. È bello avere un altro fan nell'esercito.
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Vecchio 24-01-2008, 10:18
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non si vede....
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non si vede....
cosa non si vede?
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Vecchio 24-01-2008, 10:49
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l'immagine del disegno
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strano perchè io la vedo....
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Vecchio 24-01-2008, 10:52
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oddio adesso nn la vedo più!!! scusa guitar vedrò di provvedere..
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Vecchio 24-01-2008, 10:54
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Si tratta di un disegno compiuto da Jimi Hendrix se stesso nel 1957. Jimi era solo un adolescente di ritorno e lui è stato veramente affascinato da Elvis Presley. Il disegno è probabile che sia stato compiuto a 14 anni di età, quando Jimi ha visitato il concerto di Elvis. Sul disegno ha scritto i titoli delle sue canzoni preferite. È bello avere un altro fan nell'esercito.
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Vecchio 24-01-2008, 10:56
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spero ke adesso si veda..
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Vecchio 24-01-2008, 10:58
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nn arrabbiarti ma a me nn si vede nulla...
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  #541  
Vecchio 24-01-2008, 11:01
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E perchè mi devo arrabbiare? il fatto è ke io la vedo..però vorrei capire.
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  #542  
Vecchio 24-01-2008, 11:02
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è assurdo!! dopo ke rispondo a te, ricarico la pagina...e nn si vede più!!!!
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  #543  
Vecchio 24-01-2008, 11:04
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nn capisco cosa nn và, faccio la stesa procedura ke faccio con tutte le foto ke posto....
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  #544  
Vecchio 24-01-2008, 11:11
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faccio l'ultima prova. se nn si vede...scusatemi...
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  #545  
Vecchio 24-01-2008, 11:14
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niente,ancora niente,xkè nn la salvi sul tuo desktop e la ricarichi qui con imageshack????
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  #546  
Vecchio 24-01-2008, 11:14
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Vecchio 24-01-2008, 11:24
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[IMG]file:///C:/DOCUME%7E1/XP/IMPOST%7E1/Temp/moz-screenshot.jpg[/IMG]

Ultima Modifica di perlanera : 19-08-2008 13:49
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Vecchio 24-01-2008, 11:25
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guitar fammi sapere se la vedi...
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Vecchio 24-01-2008, 11:39
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si,ora si ke si vede!!!
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Vecchio 24-01-2008, 21:54
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io ne sono fan da sempre.....
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Vecchio 24-01-2008, 23:32
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si,ora si ke si vede!!!
solo perchè ho seguito il tuo consiglio. grazie.
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Vecchio 25-01-2008, 09:36
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Raccolta fondi per l’Alzheimer Society

L’evento con musica e giochi si terrà sabato 26 gennaio al Roy Thomson Hall di Toronto

TORONTO - L’Alzheimer So-ciety of Toronto organizza la sua raccolta fondi più importante sabato 26 gennaio.
La Manulife Walk for Memories si terrà per la prima volta presso il Roy Thomson Hall e sarà l’evento clou del mese di gennaio, mese dedicato al morbo di Alzheimer.
Sono ormai 18 anni che l’Alzheimer Society of Toronto, grazie all’aiuto dei suoi volontari, dà vita ad un evento il cui scopo oltre a raccogliere fondi è quello di sensibilizzare la gente facendo conoscere la malattia che prende il nome dal suo scopritore Alois Alzheimer.
La serata si prefigge lo scopo di divertire tutti i presenti: tutti i partecipanti sono invitati a catapultarsi indietro nel tempo e di abbigliarsi come negli anni in cui imperava la musica disco, hip hop, i Beatles, Elvis Presley, Marilyn Monroe, il boogie woogie e lo swing.
A creare l’atmosfera giusta per una serata di grande allegria ci penseranno la musica, i premi, il desiderio di lasciarsi andare e godere di un evento durante il quale si potrà ballare su canzoni che hanno fatto la storia della musica e che sono state la colonna sonora che ha caratterizzato la vita di numerose generazioni.
Al tempo stesso la serata servirà a raccogliere fondi sia per l’Alzheimer che per le altre malattie caratterizzate dalla demenza ovvero da un “deterioramento cognitivo cronico progressivo”.
Il morbo di Alzheimer è una demenza progressiva invalidante più frequente nel soggetto anziano ma che può manifestarsi anche prima dei cinquant’anni.
La malattia o morbo di Alzheimer è oggi definito come quel «processo degenerativo che distrugge progressivamente le cellule cerebrali, rendendo a poco a poco l'individuo che ne è affetto incapace di una vita normale». Nel mondo ne soffrono 26,6 milioni secondo uno studio della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora con una netta prevalenza di donne.
Le persone affette iniziano con deficit di memoria quotidiana, dimenticandosi piccole cose, poi mano a mano il deficit aumenta e la perdita della memoria arriva a colpire anche la memoria episodica retrograda. Una persona colpita dal morbo può vivere anche una decina di anni dopo la diagnosi conclamata di malattia.

Al momento non esiste una terapia che permetta di curare l’Alzheimer ma la cura si basa su diverse strategie terapeutiche.
Il denaro raccolto con la serata Manulife Walk for Memories verrà usato per sostenere e dare tuttte le informazioni necessarie alle persone che soffrono del Morbo di Alzheimer, alle loro famiglie e a coloro che si prendono cura di loro e che risiedono a Toronto. “Il nostro sogno - si legge sul sito della Alzheimer Society of Toronto - è che nessuna persona di Toronto affetta dalla malattia si senta sola».
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Vecchio 26-01-2008, 06:31
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SESSANTOTTO, CRONACHE ORIGINALI DI UN ANNO CHE HA FATTO STORIA
ROMA - Lungo tutto l'anno, l'ANSA trasmetterà una serie di servizi sul 40/mo anniversario del '68.Una striscia di notizie per ricordare l'evolvere degli avvenimenti in Italia e all'estero, in tutti i campi.
'68, Anno di rivoluzioni anche in musica di Patrizio Nissirio.
LONDRA - Il 21 gennaio 1968 uscì negli Stati Uniti una colonna sonora che era più che un semplice commento a un film: era infatti il soundtrack del Laureato, firmato da Simon and Garfunkel, le canzoni che sarebbero diventate leggendarie - Mrs. Robinson, The sound of silence - accanto della vicenda di un personaggio solitario e senza direzione interpretato da Dustin Hoffman che nulla aveva a che vedere con la gioia e lo stare insieme creativo dell'era hippy. Si dice comunemente che l'era della controcultura californiana sarebbe ufficialmente morta l'anno dopo con i festival di Woodstock, che ne avrebbe sancito la deriva commerciale, ma nel 1968 l'orizzonte musicale negli Usa e in Gran Bretagna inizia drasticamente a cambiare, con la maturazione in senso rock di molti artisti, e l'emergere di umori e sonorità che poi avrebbe caratterizzato tutti gli anni Settanta, fino alla deflagrazione del punk. Certo, c'erano ancora i Beatles, che nel 1968 escono con il magnifico The White album (ufficialmente intitolato The Beatles), ma per esempio è il canto del cigno di uno dei gruppi che avevano meglio sintetizzato l'era dei figli dei fiori, i Buffalo Springfield (l'album si chiamava Last time around) di Stephen Stills e Neil Young che poi si sarebbero ritrovati nel supergruppo per eccellenza, Crosby, Stills, Nash and Young, titolare di un mix unico di canzone acustica, rock, e politica.

In quelle stesse settimane uscivano i primi album di artisti come James Taylor, Joni Mitchell - cantautori intimisti che già guardavano oltre l'epoca della Summer of Love - e oltremanica iniziavano a ruggire le chitarre dei Deep Purple. e a E se il passato non mollava (il dicembre 1968 vide il ritorno trionfale di Elvis Presley grazie a un leggendario show tv sulla Nbc),lla vetta delle classifiche Usa c'erano ancora Otis Redding con la sua (Sittin' on) the dock of the bay, e Louis Armstrong con (What a) Wonderful World, il futuro avanzava a grandi passi. Nella classifica britannica spopolavano i Beatles con Hey Jude (il lato B del singolo era Revolution, perfettamente in linea con i tempi), ma anche Jumpin' Jack Flash dei Rolling Stones, già ambasciatrice di asprezze finora sconosciute. Gli anni Sessanta si chiudono come epoca di ideali solari con atmosfere più cupe, e tormenti che erano stati dimenticati tra reading di poesia, lsd e elucubrazioni psichedeliche. Sono i suoni e le immagini degli emergenti Velvet Underground (l'anno precedente era uscito The Velvet Underground and Nico, uno degli album rock più influenti della storia, che avrebbe segnato gli anni Settanta ed oltre). Bob Dylan abbandona l'icona di bardo di una generazione per darsi alle esplorazioni poetiche e sonore di John Wesley Harding. Gli Steppenwolf escono con un classico immortale, ruvidissimo, e nient'affatto hippy: Born to be wild.
I Doors vanno per la loro strada con Waiting for the Sun. I Led Zeppelin nascono, e iniziano a preparare il loro primo,omonimo album che uscirà a gennaio 1969. Ma il 1968 passa alla storia anche per Hair, il musical che racconta la vicenda di un gruppo di giovani sullo sfondo della contestazione alla guerra in Vietnam (il 15 novembre 1968, in 500.000 marciano su Washington contro il conflitto, la più grande manifestazione pacifista della storia americana, accompagnata dalle canzoni di Arlo Guthrie, Pete Seeger, con l'intero cast di Hair). O per At Folsom Prison di Johnny Cash, che tiene un concerto leggendario cantando storie di assassini e ladri di fronte a una platea di criminali incalliti nell'omonima prigione. Una certa età dell'innocenza, è stato scritto, finì definitivamente con gli assassinii di Martin Luther King e Bob Kennedy. La musica, quella americana in particolare, se ne accorse e iniziò a scivolare da un 'pubblico' gioioso a un 'privato' più tormentato. I tempi, come aveva già cantato qualche anno prima Dylan, stavano ancora una volta cambiando.
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Vecchio 27-01-2008, 11:08
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Los Angeles, 27 gennaio 2008 - Christian, il quarantanovenne problematico primogenito di Marlon Brando, è morto oggi a Los Angeles. Ne danno notizia i siti web del tabloid 'New York Post' e il settimanale 'People'. Christian era ricoverato dall'11 gennaio all'Hollywood Presbyterian Medical Center e secondo l'ex moglie Deborah "la sua salute era del tutto compromessa".

Il figlio di Marlon e dell'attrice gallese Anna Kashfi era assurto agli onori della cronaca per aver ucciso nel 1990 il ragazzo della sorellastra Cheyenne, Dag Drollet. Christian era stato condannato a cinque anni. In seguito Cheyenne si suicidò nel 1995 alle età di 25 anni.

Brando venne anche coinvolto nel 2001 nelle indagini per l'assassinio di Bonny Lee Bakley, moglie dell'attore Robert Blake, in seguito scagionato dall'accusa. Quattro anni dopo ammise in tribunale di aver percosso la moglie Deborah Presley, sposata l'anno prima, e venne condannato un periodo di liberta condizionata.

Le ultime vicissitudine furono risparmiate all' interprete di alcuni film mito di Holywood come 'Fronte del porto' e 'Il Padrino': Marlon Brando morì all'età di 80 anni il primo luglio 2004.

P.S. Leggete il cognome della ex moglie...

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Vecchio 29-01-2008, 10:58
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Beyoncé sarà Etta James

La splendida popstar nera vestirà i panni della cantante di blues, soul e R&B in 'Cadillac Records'. Accanto a lei ci sarà anche Adrien Brody.






L'attore comico Cedric the Entertainer ha confermato che Beyoncé Knowles, star del film Dreamgirls, vestirà i panni di Etta James, celebre cantante di blues, soul e R&B, in Cadillac Records, pellicola prodotta dalla Sony BMG.

Scritto e diretto da Darnell Martin, regista specializzato in serie Tv (ha anche diretto episodi di E.R. - Medici in prima linea e Law & Order), il film sarà ambientato nella Chicago degli anni '50 e racconterà le storie delle leggende musicali americane di quegli anni: Muddy Waters, Chess, Little Walter, Howlin' Wolf e Elvis Presley.

Nel cast del film - le cui riprese inizieranno a breve nel New Jersey e nel Mississippi - ci saranno anche Adrien Brody, Jeffrey Wright, Columbus Short, Emmanuelle Chriqui e Tammy Blanchard.

Beyoncé ha già interpretato pellicole come Austin Powers in Goldmember e il remake de La pantera rosa. Lo scorso anno ha ricevuto una doppia nomination ai Golden Globes per Dreamgirls: era stata candidata come migliore attrice e anche per la miglior canzone, intitolata Listen.
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Beyoncé sarà Etta James


La splendida popstar nera vestirà i panni della cantante di blues, soul e R&B in 'Cadillac Records'. Accanto a lei ci sarà anche Adrien Brody.






L'attore comico Cedric the Entertainer ha confermato che Beyoncé Knowles, star del film Dreamgirls, vestirà i panni di Etta James, celebre cantante di blues, soul e R&B, in Cadillac Records, pellicola prodotta dalla Sony BMG.

Scritto e diretto da Darnell Martin, regista specializzato in serie Tv (ha anche diretto episodi di E.R. - Medici in prima linea e Law & Order), il film sarà ambientato nella Chicago degli anni '50 e racconterà le storie delle leggende musicali americane di quegli anni: Muddy Waters, Chess, Little Walter, Howlin' Wolf e Elvis Presley.

Nel cast del film - le cui riprese inizieranno a breve nel New Jersey e nel Mississippi - ci saranno anche Adrien Brody, Jeffrey Wright, Columbus Short, Emmanuelle Chriqui e Tammy Blanchard.

Beyoncé ha già interpretato pellicole come Austin Powers in Goldmember e il remake de La pantera rosa. Lo scorso anno ha ricevuto una doppia nomination ai Golden Globes per Dreamgirls: era stata candidata come migliore attrice e anche per la miglior canzone, intitolata Listen.

la domanda nasce spontanea:
ki interpreterà elvis presley????
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Vecchio 29-01-2008, 11:13
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la domanda nasce spontanea:
ki interpreterà elvis presley????
Come vedi non è indicato. ?
Mi auguro solo che non venga rappresentato nel solito ruolo di pusher degli anni '50
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Vecchio 31-01-2008, 06:36
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Los Angeles, 27 gennaio 2008 - Christian, il quarantanovenne problematico primogenito di Marlon Brando, è morto oggi a Los Angeles. Ne danno notizia i siti web del tabloid 'New York Post' e il settimanale 'People'. Christian era ricoverato dall'11 gennaio all'Hollywood Presbyterian Medical Center e secondo l'ex moglie Deborah "la sua salute era del tutto compromessa".

Il figlio di Marlon e dell'attrice gallese Anna Kashfi era assurto agli onori della cronaca per aver ucciso nel 1990 il ragazzo della sorellastra Cheyenne, Dag Drollet. Christian era stato condannato a cinque anni. In seguito Cheyenne si suicidò nel 1995 alle età di 25 anni.

Brando venne anche coinvolto nel 2001 nelle indagini per l'assassinio di Bonny Lee Bakley, moglie dell'attore Robert Blake, in seguito scagionato dall'accusa. Quattro anni dopo ammise in tribunale di aver percosso la moglie Deborah Presley, sposata l'anno prima, e venne condannato un periodo di liberta condizionata.

Le ultime vicissitudine furono risparmiate all' interprete di alcuni film mito di Holywood come 'Fronte del porto' e 'Il Padrino': Marlon Brando morì all'età di 80 anni il primo luglio 2004.

P.S. Leggete il cognome della ex moglie...

LISA
MI SONO ACCORTA SUBITO DEL COGNOME, è LA CUGINA DI ELVIS?
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Vecchio 31-01-2008, 12:02
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Sarkò&Carla: e la maschera diventa trendy ed economica

di Valeria Arnaldi- giovedì 31 gennaio 2008, 07:00

Non potevano che essere quelle da Nicolas Sarkozy e Carla Bruni le maschere più trendy di questo carnevale. Per lui basta un completo rubato al guardaroba di tutti i giorni.
Per lei, un mini-abito che metta in mostra le gambe, o, per le più timide, jeans, camicia, maglioncino blu e maxi-occhiali scuri da diva, a imitare la tenuta egiziana di Carla. Soluzione ideale per coppie o single alla ricerca della propria metà. Ma, soprattutto, per il portafoglio. La vera tendenza, infatti, è risparmiare, diventare «altri» con pochi euro. Gli esempi non mancano. Dalla cronaca rosa - che a chi vuole puntare sul classico assicura l’inossidabile binomio del calciatore e la velina - al grande schermo. Giacca, maglia e t-shirt per aspiranti Nicolas Cage da «Il mistero delle pagine perdute», senza dimenticare occhiali da intellettuale e qualche «pagina». Bene costumi ispirati a «La bussola d’oro»: per diventare come Nicole Kidman basta portare con sé un peluche da indicare come «daimon», animalesco alter ego. Più semplici le maschere composte solo da dettagli, copri-occhi in cartone, trucco o calze e collant bicolore. Se per gli adulti è d’obbligo usare la fantasia, per i piccoli le maschere rimangono griffate. In attesa di vederli sul palco nel loro primo musical, i Gormiti sono protagonisti della festa per lui. Per lei, costumi da Winx enchantix, con ali accese di glitter, dal film «Il segreto del regno perduto».
Articolato il carnevale Disney Store, con la coppia principe Edward e Giselle dal film «Enchanted», abiti delle principesse tradizionali, anche con accessori invernali, o tenute casual di High School Musical. Per sfoggiare i costumi le occasioni non mancano. Si inizia il 31, giovedì grasso. Masquerade party con dj set da Distillerie Clandestine.
Si torna bambini all’associazione culturale «Sotto casa di Andrea» con le sigle dei cartoni animati, eseguite dai MrMagoo. «Grassa» l’agenda del Gilda. Giovedì, house con Andrea Dee, venerdì Revent con revival e video cult, sabato vip con musica house, martedì, maxi-evento «Calciatori e veline», con costumi in tema e biglietti d'ingresso che sono maschere da indossare. Più giorni di festa pure al Micca Club. «In pista a ballare insieme con Chuck Berry, Elvis Presley, Marilyn Monroe» è la promessa del giovedì «Soul food for free» con dj set Marvin. Sabato, «Notte del Giaguaro» con lo swing di Nelly e i suoi Shaker, band di Antonella Aprea. Martedì, Carnival party «Flintstones vs Jetstones», sfida tra preistorici e cosmonauti dei cartoon, burlesque show, live dei Blues Willies e dj. Al Big Mama, giovedì party con le cover beat dei Riding Sixties, sabato Rino Gaetano Band, e martedì, Louisiana Carnival con Louisiana Doctors
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Vecchio 05-02-2008, 12:02
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Dischi in vinile In Italia gli acquisti sono cresciuti del 250 per cento in un anno
In Rete la rivincita degli Lp Vendite boom, Beatles in testa

A 60 anni dalla sua introduzione sul mercato, il disco in vinile non solo sopravvive al progresso tecnologico ma addirittura compete su Internet


MILANO — Hanno tentato di farlo fuori in tutti modi. A colpi di compact disc, minidisc, laserdisc e, ultimo, il download di musica digitale da Internet. Niente da fare, a 60 anni esatti dalla sua introduzione avvenuta nel 1948, il vinile resiste. Piccola enclave dell’industria discografica, addirittura sta conoscendo una seconda giovinezza. Perché, come ha detto Bob Dylan «i dischi moderni sono atroci. Oggi non puoi fare un disco che suoni come quelli che ascoltavo e amo ancora». Dischi in vinile, ovviamente. I numeri sono esigui ma i segnali sono importanti. Nel 2007, in tutto il mondo, sono stati venduti, tra album e 45 giri, 990 mila pezzi in vinile (+15,4 per cento rispetto al 2006) per una quota di mercato pari allo 0,2 per cento (i cd rappresentano ancora l’85 per cento, il download quasi il 15 per cento). In Italia, nel primo semestre dello scorso anno, il fatturato del comparto vinile ammonta a 150 mila euro, che significa 10 mila pezzi venduti. Il 250 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2006.


«Abbey Road» dei Beatles è il vinile più venduto in Rete. Ma nella hit ci sono anche gruppi attuali come i My Chemical Romance

Nicchia in crescita
«Il vinile non rilancia l’industria discografica ma è una nicchia in crescita» dice Enzo Mazza presidente della Fimi, l’associazione che riunisce le principali case discografiche. «Il mercato è ormai polverizzato e la fruizione della musica avviene sotto diversi formati, dai più moderni come la chiavetta usb e il download, a quelli tradizionali, cd e, appunto, il vinile».
Il vinile, nel suo piccolo, è anche un fenomeno di moda a cui il settimanale Times Magazine si è interessato di recente. Scontato che l’acquirente di vinile sia il 40-50enne legato ai miti dell’adolescenza, il fenomeno ora interessa anche i giovanissimi che acquistano l’Lp feticcio, per poi ascoltarlo su mp3 dopo averlo scaricato da Internet.
Gli artisti si adeguano volentieri. I Radiohead per esempio, che hanno sfidato l’industria discografica pubblicando il loro ultimo album In Rainbows su Internet e lasciando decidere ai fan quanto pagare per scaricare le nuove canzoni, dello stesso hanno distribuito nei negozi la versione in vinile. Ogni nuova uscita dei Rolling Stones è accompagnata da una tiratura limitata di copie in vinile. Lo stesso vale per i Depeche Mode, Manu Chao, mentre gli U2, per celebrare i vent’anni di un loro storico album The Joshua Tree, hanno scelto l’edizione in vinile. Tra gli italiani, il bestseller per antonomasia Vasco Rossi dopo aver pubblicato un cofanetto di singoli in versione 45 giri, naturalmente in vinile, si appresta a pubblicare nello stesso formato anche il nuovo disco atteso per quest’anno.
Soluzione scelta anche da Adriano Celentano per l’ultimo «Dormi amore - La situazione non è buona», uscito a fine novembre in versione cd e vinile.

In campo anche le major americane

Se negli Stati Uniti la casa discografica Wea dichiara che le vendite di musica in vinile sono aumentate del 30 per cento, da noi la multinazionale Sony-Bmg ha iniziato a ripubblicare in vinile, al prezzo di 14 euro, alcuni dischi che hanno fatto storia: Elvis Presley, Miles Davis, Lou Reed, Simon & Garfunkel e altri ancora perché «l’obiettivo è offrire un prodotto di alta gamma agli appassionati ma anche avvicinare i più giovani a un prodotto che ha fatto la storia della musica». La Virgin punta su alcuni big della scena alternativa degli ultimi anni quali Blur e Massive Attack e celebra gli anniversari di album come Sgt. Pepper dei Beatles o Never Mind the Bollocks dei Sex Pistols ripubblicando in vinile l’opera originale.

Le catene di negozi si adeguano, così come l’industria dell’alta fedeltà che ha immesso sul mercato nuovi piatti iper tecnologici che arrivano a costare anche 10 mila euro. A Milano e Torino Fnac riserva uno spazio vendite al vinile dove è possibile trovare titoli che non sono più disponibili nel formato cd, operazione ora intrapresa anche da Mediaworld. Fiutando l’affare, anche Amazon, il più importante emporio musicale online, da ottobre ha aperto una sezione dedicata alla vendita di vinile.
Al momento, la classifica dei più venduti vede al primo posto Abbey Road dei Beatles. Ma che non sia solo cosa per nostalgici vecchietti, lo dimostra la presenza nella top ten di The Black Parade dei My Chemical Romance e di Sawdust dei Killers, band dell’ultima ora, molto amate dai ragazzini.

Roberto Rizzo
05 febbraio 2008

da www.corriere.it
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Vecchio 06-02-2008, 14:00
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Edimburgo, 21:19

MUSICA: IN VILLA SCOZZESE 'MEMORABILIA' DI ELVIS PRESLEY

Alcuni 'memorabilia' di Elvis Presley sono stati ritrovati in una villa di Edimburgo. Ne da' notizia la BBC, spiegando che si tratta di un disco d'oro e di una foto autografata dal "re" del rock, oggetti recuperati nei giorni scorsi all'interno di un'abitazione. Probabilmente, secondo quanto riferito dalle forze dell'ordine intervenute e consultate dall'organo di informazione, si tratta di oggetti rubati a qualche collezionista. Comunque - hanno garantito le autorita' - non si tratta di pezzi falsi. "Il loro valore al momento non si puo' ancora determinare - ha detto un portavoce della polizia scozzese -. Speriamo che, se si tratta di refurtiva, si facciano avanti i proprietari e si possa dunque sapere qualcosa di piu' sulla loro provenienza".

da Repubblica.it
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Vecchio 06-02-2008, 14:04
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MILANO
LA SOLIDARIETÀ DI UN IMPIEGATO ALLA POLIZIA MUNICIPALE
GLI AMICI DI TINDARO

In mensa mangia solo il primo, il secondo lo porta ai poveri della zona. E adesso i suoi colleghi lo imitano.



Piove e fa molto freddo oggi a Milano. Joseph è accucciato sul sagrato della chiesa di Sant’Alessandro, nel cuore della città. È arrivato dalle isole Mauritius undici anni fa e per vivere si arrangia con piccoli lavori: aiuta qualche anziano a fare la spesa, o taglia l’erba di qualche prato. Quando nessuno lo chiama, passa le sue giornate qui a chiedere l’elemosina. Dice di essere a digiuno da ieri. Tindaro lo saluta e poi gli dà due vaschette: dentro ci sono un po’ di pasta e del tiramisù. Sono una parte degli avanzi della mensa dove Tindaro Scurria, impiegato alla Polizia municipale del Comune, va durante la pausa pranzo.
Ha iniziato cinque anni fa, per caso: «Un giorno, all’entrata della mensa, ho trovato un ragazzo che chiedeva l’elemosina. Io sono contrario a dare soldi, perché spesso finiscono nelle mani degli sfruttatori di chi vive in strada. Ma il sorriso di quel ragazzo mi aveva toccato il cuore. Così decisi di donargli una parte del mio pranzo».
Da allora, tutti i giorni Tindaro paga il pasto completo, ma mangia solo il primo: «Il resto lo porto ai poveri che trovo qui attorno. Non riesco a chiamarli barboni». La voce in breve si è diffusa e qualche collega ha iniziato a mettere da parte una bottiglia d’acqua o un panino, finché Tindaro una volta ha chiesto a Luciano, il titolare della mensa My chef, se poteva dargli gli avanzi del pranzo. Da allora ogni giorno 15-20 persone hanno un pasto caldo.
Non solo: grazie alla solidarietà dei colleghi, Tindaro spesso porta con sé anche scarpe e vestiti. Joseph vorrebbe tanto un sacco a pelo per difendersi dal freddo. «Ho solo dei giacconi da donna, ma te lo troverò», gli promette Tindaro. Si avvicina un altro senzatetto, è italiano. Tindaro gli mostra le sue vaschette.
«Grazie, ho già mangiato. Portale a chi ha bisogno». «Fanno tutti così», commenta Tindaro, «tra loro si aiutano sempre».

Arriviamo in via Torino dove, seduto su una sedia accanto a un’edicola, c’è un omone dalla lunga barba bianca che sta fumando il sigaro. I giornali si sono spesso occupati di lui. Si chiama Roye Lee, ha 72 anni, è americano, ma è in Italia da una vita. Ha scritto centinaia di canzoni, ha conosciuto Frank Sinatra ed Elvis Presley e ha recitato accanto ad Anthony Quinn e Silvana Mangano in Barabba. Vive in strada da quando la moglie lo ha abbandonato, portandosi via le loro due figlie. Accanto a lui ci sono alcuni volontari della Croce Rossa. Non è stata una bella giornata per Roye. Per anni ha vissuto in fondo a un vicolo qui vicino, riparato solo da un telone.
Questa mattina però i vigili e i netturbini gli hanno detto che lì non poteva più stare. Durante lo "sgombero", Roye è caduto e ora mostra il suo ginocchio ferito. Ma sorride sempre e canta con la sua voce calda. «È una nuova canzone, sarebbe bello portarla a Sanremo». Tindaro gli porge una vaschetta con della carne e un po’ di patate. «Dove passerai la notte?». «Non in un dormitorio. Io sono un uomo libero».
Dall’altra parte del marciapiede, davanti alla chiesa di San Sebastiano, c’è Johana. È arrivata dalla Romania un anno fa. Ripete solo: «Grazie, grazie», quando Tindaro le dà la vaschetta con la pasta. Poi con la mano indica i suoi piedi. Le scarpe sono tutte bucate. «Se ne trovo un paio te le porto», le assicura Tindaro. Il tempo della pausa pranzo sta finendo. Tindaro accelera il passo ed entra nel sottopassaggio di piazza Duomo: «Forse ci sono Jurgen e Bianca. Di solito mi aspettano qui». Ma oggi non c’è nessuno. «Capisco se qualche povero viene sfruttato quando cambia spesso il luogo dove si ferma a chiedere l’elemosina. Gli aguzzini non vogliono che i passanti si stufino di vedere sempre le stesse persone. Oppure lo comprendo dal fatto che, pur avendo il contenitore pieno di monete, sono affamati. Ieri uno di loro mi ha confessato di essere a digiuno da più di un giorno».
C’è ancora tempo per dare un piatto di pasta a Nicolae, sotto i portici di piazza Missori. Non ha una gamba e si regge su due stampelle. È in Italia da 4 anni, dorme al Cimitero Monumentale e appena può torna in Romania per portare dei soldi alla moglie e ai tre figli.
«Oggi piove e molti non sono venuti», dice Tindaro: «Umberto forse è all’ospedale, quando l’ho visto l’ultima volta non stava bene». Così il giro si conclude dove era iniziato, nella chiesa di Sant’Alessandro.

Quel che passa il convento
Quando capita, come oggi, che avanzi qualche vaschetta, Tindaro la consegna al parroco, don Antonio Gentile. «Mi dispiace, non è rimasto molto». «Hai portato quel che passa il convento», risponde pronto con una battuta don Antonio: «Ogni giorno qui bussano alla porta moltissime persone affamate. Purtroppo non riusciamo ad accontentare tutti, per questo siamo grati a Tindaro per il suo aiuto».
È tempo di tornare al lavoro. Tindaro si congeda, con un desiderio: «Vorrei tanto trovare un locale dove i miei amici possano riunirsi per mangiare insieme. Mi ricordo quando trentotto anni fa sono arrivato qui dalla Sicilia. Vivevo in un tugurio: quando spazzavo per terra, dal pavimento veniva su una nuvola di polvere. Per questo quando aiuto loro, in realtà aiuto me stesso. Se sono stanco, o arrabbiato, mi basta un loro sorriso per ritrovare la serenità».

Da Famiglia Cristiana.
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Vecchio 09-02-2008, 13:19
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Cher torna a cantare dal vivo e rivela: «Ho detto no a Elvis Presley»



LOS ANGELES, (8 febbraio) - La cantante statunitense Cher, a 61 anni, ha deciso di rompere la sua promessa di abbandonare le scene e tornerà a cantare in un hotel di Las Vegas. Secondo il sito internet "E! Online, la cantante si esibirà, per quattro sere alla settimana, all'Hotel Casino Caesars Palace, per tre anni. «Voglio stare di nuovo qui - ha detto la cantante - e offrire ai miei fans il migliore spettacolo mai presentato dai tempi della mia gioventù». Secondo "E!Online", Cher aveva annunciato, a maggio del 2005, il suo ritiro dalle scene.

Per quanto riguarda la sua vita privata Cher fa una piccante rivelazione: poteva essere Lady Presley. Lo rivela lei stessa, ammettendo di aver rifiutato un invito romantico di Elvis. L'icona del rock'n'roll l'aveva invitata a trascorrere un weekend di passione a Las Vegas, confessando di essere follemente innamorato di lei. «Ero nervosissima, non sapevo che fare e alla fine non sono partita » ha dichiarato, durante un'intervista trasmessa dalla trasmissione televisiva "Good Morning America". Ora Cher si dice pentita di aver perso l'attimo fuggente, ma difficilmente potrà rimediare, a meno che, come sostengono alcuni, Elvis sia ancora vivo.
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Vecchio 09-02-2008, 13:25
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Generazione Rehab - Giovani star in disintossicazione



Amy Winehouse


Sembra un’epidemia. La stessa che colpì mortalmente il rock fra i 60 e i 70, mettendo in fila le croci disperate di Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, fino al più maturo (ma non meno doloroso) annientamento di Elvis Presley nel ’77. Solo che ora non ci sono gli Who di My Generation a cantare «Voglio morire prima di diventare vecchio»: e se la droga pesante accontentò molti degli artisti alla ricerca di percezioni sconosciute, lasciandone altrettanti - da Eric Clapton a Keith Richards fino a Lou Reed - a combattere per anni contro la scimmia, nel ricorso vichiano oggi il fenomeno assume sfumature differenti ma non meno inquietanti. Si rischia così, per confusione, perché così fan tutti, per sballamento mentale, e magari anche - nel caso di Amy Winehouse, l’ultima quasivittima della serie - per l’effetto Maradona, farsi forza nell’andare avanti col successo che preme troppo; e con un amato marito in prigione chissà per quanto.

Li beccano dovunque, con i telefonini. Prima Kate Moss a tirar su coca nello studio dell’allora beau Pete Doherty, poi lei - Amy - pochi giorni fa: a mescolare crack, cristalli e cocaina dentro le apparentemente protettive mura di casa. Li mettono in rete, e ciao. Ed è un’apoteosi di pubblicità non si sa quanto gradita nel caso della Winehouse, artista autentica dei nostri tempi, ridotta a uno straccio e passata dalla Rehab della sua canzone più famosa all’ospedale per via delle pessime condizioni generali. E’ la diva dell’anno, sei nominations l’aspetterebbero per domenica sera a Los Angeles, ai Grammy, il premio più prestigioso della musica popolare: ma gli Usa proprio per via della droga hanno negato il visto. La sua solerte etichetta sta ora organizzando un collegamento via satellite durante cui si farà, naturalmente, finta di niente.

Tutto questo non insegnerà nulla a nessuno. La droga non è più uno scellerato status symbol di una èlite che navigava in una consapevole estetica esistenziale, ma una semplice, generalizzata moda distruttiva che non guarda in faccia l’alto e il basso dell’arte: la prima infatti del nuovo corso a cadere platealmente nella nuova rete è stata proprio Britney Spears, nata come star nel Club Topolino con canzoni chewing gum; la sua crisi vaga fra intolleranza alla pressione mediatica e difficoltà a reggere insieme lo starsystem e il ruolo di madre, in una parola ad affrontare la maturità: non a caso, nel recente ricovero dopo una crisi psichiatrica, i giudici hanno dato al padre la giurisdizione sulla ragazza, proprio come quand’era piccola, e sul suo patrimonio ingentissimo. I figli, chissà quando li vedrà: nella corsa all’autodistruzione, anche per lei c’è stata una insana voglia di essere trendy impasticcandosi e sbevazzando, andando in giro senza mutande con quell’altra campionessa del nulla, Paris Hilton. Povere ragazze.

Già, perché mai come adesso è stato chiaro che, almeno in fatto di additivi chimici, l’uguaglianza dei sessi è andata avanti: sono soprattutto le ragazze che combattono contro la nuova scimmia, che brucia le vite in modi differenti. Pasticche e pasticci, amfetamine ed ecstasy, cristalli e crack. Non solo Whitney Houston, che ancora combatte per tornare a galla, ma ragazze in mezzo ai loro vent’anni, l’età più bella e creativa, in preda a imperscrutabili crisi di nervi. Non solo cantanti ma mezza Hollywood rosa è finita nel labirinto: proprio ieri è stata ricoverata in una esclusiva clinica del remoto Utah, dove già è ricoverata Eva Mendes, Kirsten Dunst, la Maria Antonietta del film e dove è stata a lungo la reginetta dei teen movies Lindsay Lohan. L’hanno vista «bere molto» al Sundance Film Festival, ne hanno notato i comportamenti eccentrici. Pare sia rimasta sconvolta dalla morte del cowboy Heath Ledger, finito all’altro mondo pochi giorni fa per analoghi motivi.

Fa impressione che tutto, e tutti, prendano con una certa leggerezza l’onda anomala che li travolge: come se si trattasse di un gioco, o di un videogioco, dove basta schiacciare un pulsante per tornare alla realtà. Di recente, in una lussuosissima rehab, i californiani del rock duro Queens of the Stone Age hanno preso parte a un concerto organizzato dalla clinica «per tirarsi un po’ su» e hanno attaccato con Feel Good Hit of the Summer, il cui testo comincia così: «Nicotine, valium, Vicodin, marjiuana, ecstasy and alcol...cocaine!!!». Gli hanno tolto la corrente e li hanno buttati fuori, la sera stessa.

MARINELLA VENEGONI

Da La Stampa
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Vecchio 09-02-2008, 15:07
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Cher torna a cantare dal vivo e rivela: «Ho detto no a Elvis Presley»




Per quanto riguarda la sua vita privata Cher fa una piccante rivelazione: poteva essere Lady Presley. Lo rivela lei stessa, ammettendo di aver rifiutato un invito romantico di Elvis. L'icona del rock'n'roll l'aveva invitata a trascorrere un weekend di passione a Las Vegas, confessando di essere follemente innamorato di lei. «Ero nervosissima, non sapevo che fare e alla fine non sono partita » ha dichiarato, durante un'intervista trasmessa dalla trasmissione televisiva "Good Morning America". Ora Cher si dice pentita di aver perso l'attimo fuggente, ma difficilmente potrà rimediare, a meno che, come sostengono alcuni, Elvis sia ancora vivo.

Mamma mia Cher!!! Ma come si fa a dire di no ad Elvis!!!
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Vecchio 10-02-2008, 11:05
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Cher torna a cantare dal vivo e rivela: «Ho detto no a Elvis Presley»

LOS ANGELES, (8 febbraio) - La cantante statunitense Cher, a 61 anni, ha deciso di rompere la sua promessa di abbandonare le scene e tornerà a cantare in un hotel di Las Vegas. Secondo il sito internet "E! Online, la cantante si esibirà, per quattro sere alla settimana, all'Hotel Casino Caesars Palace, per tre anni. «Voglio stare di nuovo qui - ha detto la cantante - e offrire ai miei fans il migliore spettacolo mai presentato dai tempi della mia gioventù». Secondo "E!Online", Cher aveva annunciato, a maggio del 2005, il suo ritiro dalle scene.

Per quanto riguarda la sua vita privata Cher fa una piccante rivelazione: poteva essere Lady Presley. Lo rivela lei stessa, ammettendo di aver rifiutato un invito romantico di Elvis. L'icona del rock'n'roll l'aveva invitata a trascorrere un weekend di passione a Las Vegas, confessando di essere follemente innamorato di lei. «Ero nervosissima, non sapevo che fare e alla fine non sono partita » ha dichiarato, durante un'intervista trasmessa dalla trasmissione televisiva "Good Morning America". Ora Cher si dice pentita di aver perso l'attimo fuggente, ma difficilmente potrà rimediare, a meno che, come sostengono alcuni, Elvis sia ancora vivo.

Cher con Elvis nel 1975

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Vecchio 13-02-2008, 13:28
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LUTTO A LAS VEGAS

E' morto Freddie Bell, ispirò Elvis Presley

L'icona musicale si è spento domenica scorsa, all'età di 76 anni. Le movenze sul palco, alcuni ammiccamenti osè per l'epoca furono un grande insegnamento per Presley, che li fece suoi trasformandoli in una delle principali caratteristiche del suo incredibile successo


Las Vegas, 12 febbraio 2008- Freddie Bell, l'icona musicale che fu tra gli ispiratori di Elvis Presley, si è spento domenica scorsa a Las Vegas, all'età di 76 anni. Bell era da tempo malato di cancro. La sua carriera artistica fu da sempre legata a quella del re del rock'n roll.

I due si incontrarono negli anni '50 nel Nevada: a quel tempo Bell spopolava tra i lussuosi alberghi di Las Vegas con il suo show. Elvis si convinse a proporre due dei successi di Bell rivisitati, che diventarono in breve tempo grandi classici del suo repertorio: 'Hound Dog' e 'Giddy up a ding dong'. Ma non fu solo la musica e il modo aggressivo di rivedere canzoni famose a far 'innamorare' Elvis di Freddie Bell: le movenze sul palco, alcuni ammiccamenti osè per l'epoca (con tanto di spinta pelvica) furono un grande insegnamento per Presley, che li fece suoi trasformandoli in una delle principali caratteristiche del suo incredibile successo.

Bell ha anche interpretato, con il suo gruppo vocale 'The Bellboys', diversi film dell'epoca, tra i quali 'Rock around the clock' del 1956. A dare notizia della sua morte è stato il suo agente, Norm Johnson, come riporta il sito di Usa Today.

Da Quotidiano Net
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Vecchio 15-02-2008, 14:38
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La proposta di McCreevy (UE): '95 anni di protezione per la musica registrata

'Il commissario UE al mercato interno, Charlie McCreevy, vuole proporre un’estensione dei diritti di artisti e case discografiche sulla musica registrata dagli attuali 50 anni a 95 anni. “Gli artisti non dovrebbero più essere i cugini poveri dell’industria musicale”, ha detto il funzionario europeo. “Non ho ancora trovato una ragione convincente per cui un compositore di musica debba beneficiare di un termine di protezione che si estende a 70 anni dopo la sua morte, mentre un interprete, con la tutela limitata a 50 anni, spesso non riesce neanche a goderne per tutta la durata della sua esistenza. Eppure, mentre molti di noi non hanno idea di chi abbia scritto la nostra canzone preferita, tutti siamo in grado di associarla al nome di un interprete".
McCreevy, che su questo argomento era stato sollecitato anche dal ministro degli esteri italiano Massimo D'Alema, dice di voler assicurare un gettito di royalty costante "non solo e non tanto ad artisti popolari come Cliff Richard o Charles Aznavour ma a quelle migliaia di anonimi turnisti che hanno contribuito alle registrazioni dei tardi anni '50 e dei '60. Per loro, le royalty che percepiscono rappresentano l'unica forma di pensione".

Le sue parole sono state ovviamente accolte con favore da tutta la comunità musicale, fatta eccezione per chi si è specializzato nella pubblicazione di materiale fuori diritti: com’è oggi il caso dell’etichetta americana Memphis Recording, entrata in conflitto con la major Sony BMG in merito ad alcune vecchie incisioni di Elvis Presley .
14 Feb 2008 da Rockol.it
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Vecchio 17-02-2008, 16:31
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CINEMA/ MORTO PERRY LOPEZ, RECITO' IN "CHINATOWN" E "STAR TREK"

Memorabile interpretazione poliziotto Escobar nel film Polanski

postato 17 ore fa da APCOM

Beverly Hills, 16 feb. (Ap) - E' morto a 78 anni l'attore statunitense Perry Lopez, che nella sua lunga carriera cinematografica, ma anche televisiva, ha recitato in film cult come "Chinatown" e "Star Trek".

Lopez è morto giovedì a causa di un cancro ai polmoni presso il Rehabilitation Centre di Beverly Hills, ha confermato l'attore e amico James Victor.
Nato a New York, Lopez inizia a interpretare ruoli "etnici" dall'inizio degli anni Cinquanta. E' apparso in decine di film e serie tv di culto, tra cui "La leggenda di Lone Ranger", "Bonanza", "Charlie's Angel", "Mission: impossible" e "Star Trek". Memorabile l'interpretazione del poliziotto Lou Escobar nel film "Chinatown" (1974) di Roman Polanski. Nella sua quarantennale carriera ha recitato accanto, solo per citarne alcuni, a Clint Eastwood, Omar Sharif, Elvis Presley e John Wayne.
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Vecchio 23-02-2008, 08:55
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Gli Stray Cats in esclusiva nazionale al Summer Jamboree 2008

Pubblicato il 22-02-2008

Gli Stray Cats,ovvero Brian Setzer (chitarra), Slim Jim Phantom (contrabbasso) e Lee Rocker (percussioni), in occasione del loro trentesimo anniversario, annunciano The Stray Cats Farewell Tour e confermano la loro presenza in esclusiva nazionale venerdì 22 agosto al Summer Jamboree 2008, il festival internazionale di musica e cultura dell’America degli anni ’40 e ’50 che ogni anno si celebra nella città di Senigallia (AN - Marche)
Nel carnet del “Summer Jamboree” dal 2000 a oggi ci sono nomi che fanno ancora tremare le ginocchia ai fan. Nomi leggendari la cui partecipazione addirittura in esclusiva nazionale è un attestato di riconoscimento e stima nei confronti del Festival, per la serietà e la passione pura con cui dal 2000 celebra il rock and roll. Gli Stray Cats si aggiungono dunque al parterre di artisti tra cui solo l’anno scorso ricordiamo il mitico “The Killer”, Mr. Jerry Lee Lewis, nonché la sexy regina del burlesque, nuova icona di stile anni Cinquanta Dita Von Teese.
Dopo le prime indiscrezioni trapelate online tra forum e siti web di fedelissimi, la caccia al biglietto si è scatenata senza precedenti e sta facendo il giro della rete e dei fanclub. La prevendita non è ancora aperta e mancano ancora circa 180 giorni all’appuntamento, ma i telefoni del Festival che quest’anno si svolge dal 16 al 24 agosto, sono già incandescenti e danno il polso di quella che sarà l’edizione numero 9, dopo l’ultima grandiosa “baldoria” dell’anno scorso.
La band degli Stray Cats celebra la propria carriera e si appresta ad abbandonare le scene con ‘The Stray Cats Farewell Tour’, ultima occasione per vederli dal vivo in Europa e in esclusiva italiana al “Summer Jamboree” in formazione originale.
Trent’anni di inimitabile stile rockabilly, gli Stray Cats di Long Island, Massapequa NY, sono una storica band rock’n’roll degli anni ottanta. Il loro repertorio e il loro look ricordano l’America degli anni ’50 con influenze più moderne: la loro musica è una grintosa miscela di sonorità alla Elvis Presley, alla Chuck Berry, unita alle note dei Clash e dei Ramones.
Il loro impatto live è assolutamente contagioso e adrenalinico. Scoperti in un club londinese dal produttore Dave Edmunds, cantante e chitarrista dei Rockpile, hanno realizzato album di successo come i due LP ‘Stray Cats’ e ‘Gonna Ball’ di produzione inglese, usciti su dischi Arista Records e l’album ‘Built For Speed’, inciso in America nel 1982. In questo lavoro sono contenuti i singoli ‘Rock This Town’ e ‘Stray Cat Strut’, brani che sono stati in vetta alle top ten americane e inglesi durante tutti gli anni ottanta. La loro ultima pubblicazione (live) risale al 2004, ‘Rumble In Brixton’, con l’inedita ‘Mystery Train Kept A Rollin’’ a cui è seguito un lungo tour del 2007 insieme ai Pretenders e agli ZZ Top.

Il “Summer Jamboree - Festival di musica e cultura dell’America degli anni ’40 e ’50” è ideato dall’Associazione Culturale Summer Jamboree (diretta da Angelo Di Liberto, Andrea Celidoni, Alessandro Piccinini) e promosso dal Comune di Senigallia.
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Vecchio 23-02-2008, 23:45
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Sarà vero?

08-02-2008
Cher torna a cantare dal vivo e rivela:
«Ho detto no a Elvis Presley»
LOS ANGELES, (8 febbraio) - La cantante statunitense Cher, a 61 anni, ha deciso di rompere la sua promessa di abbandonare le scene e tornerà a cantare in un hotel di Las Vegas. Secondo il sito internet "E! Online, la cantante si esibirà, per quattro sere alla settimana, all'Hotel Casino Caesars Palace, per tre anni. «Voglio stare di nuovo qui - ha detto la cantante - e offrire ai miei fans il migliore spettacolo mai presentato dai tempi della mia gioventù». Secondo "E!Online", Cher aveva annunciato, a maggio del 2005, il suo ritiro dalle scene.

Per quanto riguarda la sua vita privata Cher fa una piccante rivelazione: poteva essere Lady Presley. Lo rivela lei stessa, ammettendo di aver rifiutato un invito romantico di Elvis. L'icona del rock'n'roll l'aveva invitata a trascorrere un weekend di passione a Las Vegas, confessando di essere follemente innamorato di lei. «Ero nervosissima, non sapevo che fare e alla fine non sono partita » ha dichiarato, durante un'intervista trasmessa dalla trasmissione televisiva "Good Morning America". Ora Cher si dice pentita di aver perso l'attimo fuggente, ma difficilmente potrà rimediare, a meno che, come sostengono alcuni, Elvis sia ancora vivo.
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Vecchio 24-02-2008, 17:57
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Sky, 'Studio Universal': palinsesto dal 2 all' 8 marzo


Venerdì 7 marzo

6.45 Pugno proibito Film Musicale, Usa 1962 Con Elvis Presley, Gig Young, Lola Albright Regia di Phil Karlson8.

25 Tempi moderni Film Comico, Usa 1936 Con Charles Chaplin, Paulette Goddard, Henry Bergman Regia di Charles Chaplin9.55 Sayonara Film Drammatico, Usa 1957 Con Marlon Brando, Miiko Taka, Patricia Owens Regia di Joshua Logan12.25 Movie Moments Rubrica di cinema12.35 La casa della gioia Film Drammatico, Francia, Gran Bretagna 2000 Con Gillian Anderson, Eric Stoltz, Dan Aykroyd Regia di Terence Davies15.00 Cinechat Rubrica di cinema15.10 Johnny Staccato Telefilm "Man in the Pit" Con John Cassavetes , Eduardo Ciannelli, Garry Walberg15.40 Sweet November - Dolce novembre Film Drammatico, Usa 2001 Con Keanu Reeves, Charlize Theron, Jason Isaacs Regia di Pat O'Connor17.45 Replay 2 - Scene al microscopio Documentario "Irruzioni a colpi di pistola"17.55 I nomadi Film Avventura, Usa 1960 Con Deborah Kerr, Robert Mitchum, Peter Ustinov Regia di Fred Zinnemann20.10 Movie Moments Rubrica di cinema20.25 HG Stunts Documentario "Follie sotto controllo"21.00 Focus Speciale Cinema "The Bourne Identity"21.10 The Bourne Identity Film Azione, Germania, Usa 2002 Con Matt Damon, Franka Potente, Chris Cooper Regia di Doug Liman23.15 Inside VCA - Viaggio nel cinema americano Rubrica di cinema23.35 Il segno degli Hannan Film Thriller, Usa 1979 Con Roy Scheider, Janet Margolin, John Glover Regia di Jonathan Demme1.20 VCA - Viaggio nel cinema americano Speciale Cinema1.55 Ma papa' ti manda sola? Film Commedia, Usa 1972 Con Barbra Streisand, Ryan O'Neal, Madeline Kahn Regia di Peter Bogdanovich3.35 Replay 2 - Scene al microscopio Documentario "Esplosioni miracolose"3.45 Fuoco cammina con me Film Drammatico, Francia, Usa 1992 Con Sheryl Lee, Ray Wise, Madchen Amick Regia di David Lynch.
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Vecchio 26-02-2008, 15:41
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A rischio centinaia di posti di lavoro e la sopravvivenza delle etichette indipendenti
Musica: la Commissione europea verso l'estensione della durata di protezione dei diritti a 95 anni

La lobby delle multinazionali in crisi preme su Bruxelles


Bruxelles, 26 feb. - Ancora una volta la lobby delle multinazionali discografiche si è messa in moto per ottenere un allungamento dei termini di protezione sulle registrazioni discografiche. Attualmente, i diritti sulle registrazioni scadono dopo 50 anni dalla loro pubblicazione, in seguito ad una direttiva del 1993 che ne aveva esteso i termini di protezione dai precedenti 30 anni, e che l'Italia aveva recepito con la legge 52 del 6 febbario 1996. Allora, le major del disco si erano attivate in seguito alla commercializzazione dei masterizzatori per cd, e dei programmi di editing digitale, che permettevano di "ripulire" dai rumori le vecchie registrazioni e di ripubblicarle, spesso sotto il marchio di etichette sconosciute.

La EMI era stata la multinazionale che aveva accusato maggiormente l'iniziativa ad opera di etichette indipendenti, che avevano iniziato a pubblicare le prime registrazioni dei Beatles (ma anche di altri mostri sacri del rock, come i Rolling Stones, Elvis Presley, e numerosi altri big della musica internazionale, da Louis Armstrong, ad Ella Fitzgerald, a Frank Sinatra, Charlie Parker, Ray Charles, a Miles Davis).

Nonostante l'estensione dei termini di copyright, ogni anno si liberano i diritti su decine di migliaia di registrazioni, che possono così venire ripubblicate e commercializzate da chiunque.

La proposta di estensione dei termini di copyright sulle registrazioni di altri 45 anni è stata annunciata a Bruxelles dal commissario europeo al Mercato interno Charlie McCreevy (foto), che ritiene possa venire adottatata dalla Commissione prima della pausa estiva. Successivamente il testo dovrà passare il vaglio del Parlamento europeo, e, infine, del Consiglio dei ministri europei, prima di ottenere il via libera definitivo. A questo punto, ogni Stato membro della Cee armonizzerà il proprio diritto interno in base alla direttiva comunitaria (l'Italia dovrà, pertanto, modificare la legge 633/41 sulla protezione del diritto d'autore). Secondo McCreevy "la proposta non dovrebbe avere alcun effetto negativo sui prezzi ai consumatori", anche se questo accadrà molto difficilmente. Infatti, un contenimento dei prezzi potrebbe realizzarsi solo per volontà delle Case discografiche, che non sembrano affatto essere inclini a "svendere" i loro prodotti, anche se datati. Con l'avvento dei software di file sharing, l'industria del disco sta attraversando una crisi irreversibile, che ha costretto alcune Case a fondersi per contenere i costi (i matrimoni più recenti sono quelli tra la giapponese Sony e la tedesca Bmg) o ad essere aquisite da fondi di investimento (è il caso della stessa EMI, acquisita l'anno scorso per 4,7 miliardi di dollari da Terra Firma). E' chiaro che se il monopolio su una registrazione scade, chiunque può ripubblicarla a prezzi competitivi, con evidenti benefici per i consumatori, mentre se i diritti restano a lungo in capo al produttore originario, questi può praticare le politiche commerciali che vuole. L'iniziativa va anche contro gli interessi delle piccole etichette indipendenti, che spesso ricavano il loro fatturato proprio dalla pubblicazione a prezzi bassi di dischi caduti in pubblico dominio (quelli che, per intenderci, si trovano nei famosi "cestoni" negli Autogril).

McCreevy ha motivato la decisione con la necessità di tutelare i diritti degli artisti, la cui durata è equiparata a quella dei produttori, ma è difficile credere che dietro questa motivazione di facciata non si intraveda la longa manus dei discografici, ingolositi dai lauti guadagni che un allungamento dei termini di protezione di 45 anni garantirebbe loro. Infatti, suona un po' "strano" che il Commissario europeo al Mercato interno si interessi dei diritti di artisti che, per poter beneficiare del provvedimento, dovrebbero vivere oltre 100 anni.

Uno degli effetti "collaterali" di questa iniziativa sarà la crisi delle numerose piccole case discografiche che basano la loro attività principalmente sulla vendita a basso costo delle registrazioni fuori diritti (nel 1996, dopo l'entrata in vigore della Direttiva del '93, molti piccoli produttori furono costretti a chiudere). Un altro effetto indiretto sarà il crollo del fatturato della SIAE per il rilascio delle licenze per diritti di riproduzione fonomeccanica (il "bollino"): nel 1999 la Società italiana degli autori ed editori subì infatti l'ennesimo commissariamento da parte del Governo, proprio a causa della forte diminuzione dell'attività di duplicazione delle etichette indipendenti che vivevano di pubblico dominio.

L'ultima modifica rilevante in materia di diritti d'autore e connessi apportata i ambito comunitario (oltre alla già menzionata Direttiva Ue 93/98 del 29 ottobre 1993) è stata la n. 29 del 22 maggio 2001 adottata del Parlamento europeo e del Consiglio dei ministri sull’armonizzazione di taluni aspetti del diritto d’autore e dei diritti connessi nella società dell’informazione. Gli ultimi interventi legislativi varati dal Parlamento italiano hanno mirato a reprimere il fenomeno della pirateria online, che è stata normata negli utimi anni da una serie di decreti-legge e decreti legislativi, a cominciare dalla legge 248/2000, per finire con il "decreto Urbani"del 2005 (l'ultima modifica alla legge su diritto d'autore è stata approvata il 9 gennaio 2008, ed è entrata in vigore un mese dopo). Intanto, la Commissione Barroso si piega al volere delle multinazionali, a scapito dei "diritti dei consumatori" che vengono continuamente sbandierati come faro di ogni decisione dell'Unione europea.

Marco Marsili
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Vecchio 27-02-2008, 14:55
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Rock And Roll Hall Of Fame: a Madonna ci pensa Justin Timberlake

Sarà Justin Timberlake ad ammettere Madonna nella Rock And Roll Hall Of Fame. La cerimonia quest’anno si svolgerà il prossimo 10 marzo presso l’albergo Waldorf-Astoria di New York. Timberlake, in qualità di presentatore, darà l’annuncio che la cantante, con la quale ha lavorato per il suo prossimo album che dovrebbe essere pubblicato a fine aprile, è stata aggiunta alla lista dei grandi ai quali viene reso onore al Rock and Roll Hall of Fame and Museum di Cleveland, Ohio. Con Justin saliranno sul palco Lou Reed, che ammetterà Leonard Cohen; John Fogerty, che ammetterà i Ventures; Billy Joel, che ammetterà John Mellencamp; e infine Tom Hanks, che ammetterà i Dave Clark Five. La cerimonia si svolge dal 1986, anno in cui entrarono in blocco Chuck Berry, James Brown, Ray Charles, Sam Cooke, Fats Domino, Everly Brothers, Buddy Holly, Jerry Lee Lewis, Little Richard ed Elvis Presley. Gli artisti, votati quest’anno da 600 addetti ai lavori, possono essere ammessi solamente a distanza di venticinque anni dalla prima registrazione. Nel caso di Cohen, di anni ne sono trascorsi però quarantuno. E per i Ventures addirittura quarantasette.
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  #575  
Vecchio 16-03-2008, 17:13
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MARATONA DI ROMA: AL VIA LA CORSA, 15 MILA ALLA PARTENZA

Quotidiani online

AGI) - Roma, 16 mar. - E' partita dai Fori Imperiali alle 9 la quattordicesima maratona della citta' di Roma, preceduta alle 8.55 dall'avvio della gara per i diversamente abili. Sono 14.563 gli iscritti, tra cui 12.316 uomini e 2.247 donne. Il percorso resta sostanzialmente invariato rispetto a quello dello scorso anno: dopo un passaggio a piazza Venezia la gara si snoda a sud est della citta', dal Colosseo a via Ostiense per risalire il corso del Tevere fino a piazza Cavour. A Prati la maratona tocchera' il 20esimo km per poi dirigersi nell'area piu' a nord al Foro Italico e alla Moschea. La discesa seguira' ancora il corso del fiume per poi tornare a piazza del Popolo e dirigersi finalmente al Colosseo per tagliare il traguardo. Tra i personaggi piu' curiosi presenti Ian Michael Sharman, maratoneta inglese di 28 anni, entrato nel guinness dei primati per aver corso la London Marathon vestito da Elvis Presley: lo stesso fa oggi con l'immancabile ciuffo. Settantasei le nazioni partecipanti tra cui la favorita, il Kenya, presente con 24 atleti. Sono 2.237 invece i fondisti della capitale.
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Vecchio 21-03-2008, 09:42
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Hot Spring 2008: la bella stagione della musica
di Stefano Trentadue

La compilation per la bella stagione 2008 è pronta. Con Rihanna, Maroon 5, Kylie Minogue, il nuovo fenomeno giovane Tokio Hotel e tanti altri. Uscita: 21 marzo 2008.


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La compilation per la bella stagione 2008 è pronta. Con Rihanna, Maroon 5, Kylie Minogue, il nuovo fenomeno giovane Tokio Hotel e tanti altri. Uscita: 21 marzo 2008

Dopo il successo della Hot Party Winter, è già primavera con Hot Party Spring 2008.

Con una tracklist esplosiva il cd1, contiene tutti i successi del momento: Rihanna, Maroon 5, Amy Winehouse, Timbaland, Alex Britti, Mika, Kylie Minogue, Raffaella Destefano, Alicia Keys, Francesco Renga, Tokio Hotel, Francesco Renga e moltissimi altri, incluso il successo latino del momento Remedios di Selma Hernandez.

E nel bonus CD 2, come sempre, il meglio della dance, incluso il remix 2008 di Elvis Presley, “Let’s Play House”, da settimane al numero uno della classifica digitale dei singoli.

2 cd al prezzo di uno, a soli 19.90 euro!

Tracklist

CD 1

01 Rihanna - Don't Stop The Music
02 Maroon 5 - Won't Go Home Without You
03 Amy Winehouse - Love Is A Losing Game (Kardinal Beats Remix)
04 Timbaland Feat. Onerepublic - Apologize
05 Alex Britti - Milano
06 Mika - Big Girl (You Are Beautiful)
07 Dj Brizi & Selma Hernandes-remedios
08 Kylie Minogue - In My Arms
09 Raffaella Destefano - Domani
10 Ben's Brother - Let Me Out
11 Kate Nash - Pumpkin Soup
12 Alicia Keys - No One
13 Francesco Renga - Dimmi
14 Colbie Caillat - Bubbly
15 Shirley Bassey - Get The Party Started
16 Rooney - When Did Your Heart Go Missing?
17 The Last Days Of Disco - What Does It Mean To U
18 Tokio Hotel - Don't Jump
19 Melody Fall - Ascoltami
20 Fabri Fibra - La Soluzione

BONUS CD2

01 Hot Chip - Ready For The Floor
02 Martin Solveig - C'est La Vie
03 Ian Carey Feat. Michelle Shellers - Keep On Rising
04 Marco Demark Feat. Casey Barnes - Tiny Dancer
05 Ercola Vs Heikki L - Deep At Night (Adam K & Soha Remix)
06 Jerry Ropero & Michael Simon - Berimbau
07 Funkerman - Speed Up
08 House Of Glass - Disco Down (Alex Gaudino Rmx)
09 Get Far - All I Need
10 Out Of Office - Break Of Down
11 Carl Kennedy - The Love You Bring Me (Eddie Thoenick Radio Edit)
12 Dirty South - The End
13 Splittr - All Alone (Michael Gray Rmx)
14 The Cube Guys - Baba O' Riley
15 Bodyrox & Luciana - What Planet You On?
16 Paul Johnson - Get Get Down (Laidback Luke Remix)
17 Buy Now-body Crush
18 John Dahlbäck - Blink (Dim Chris Remix)
19 Hi Jack - Party People
20 Gianluca Motta Feat. Molly - Not Alone (Deadmau5 Remix)
21 Nufrequency Feat. Shara Nelson - Go Tha Deep (Redanka’s ’93 Vocal Mix)
Bonus Track:
22 Elvis Presley - Baby Let's Play House (Spankox Rmx)

Comunicato stampa integrale non modificato.
Si ringrazia Gianna Lonuzzo @ Universal Music Italy
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Vecchio 25-03-2008, 18:27
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Ad MTV The Hills After Party Mariah si è ancora esibita con il suo nuovissimo singolo “Touch My Body” e la sua fortunatissima smash hit del 2005 “We Belong Together”! Mariah Carey pubblicherà il sequel a “The Emancipation Of Mimi” l’11 Aprile 2008 in Italia, e il 15 negli Stati Uniti! Album attesissimo che prende il nome di “E=MC2″ e RnBjunK ha in serbo una grande sorpresa per tutti quelli che attendono questo CD!
Il suo CD precedente ha venduto ben 10 milioni di copie nel mondo, facendo tornare a risplendere Mimi! Ora MC è alla ricerca della sua 18esima no.1 negli USA, in questo modo supererebbe ElvisPresley a quota parimerito con lei a 17 no. 1 Hit, e con ancora un paio d’album e ancora delle no1 potrebbe aspirare al primato, i Beatels sono a quota 20 Singoli No. 1!
Parlando di questa classifica abbiamo al 4° posto con 13 no.1, Michael Jackson, seguito da Madonna con 12 No.1, Whitney Houston con 12 no. 1, e Janet Jackson con 10 no.1 come anche Stevie Wonder.
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Vecchio 25-03-2008, 20:25
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Come sempre, quando viene pubblicata una classifica nella quale appare Elvis, i confronti sono inevitabili. Quindi scaglio la prima pietra: Janet Jackson 10 volte numero uno?!!! La logica conseguenza mi farebbe pensare a Elvis 500 volte numero uno!
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  #579  
Vecchio 26-03-2008, 07:12
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GeA12 Re: Notizie da Internet

La moglie di Elvis Presley sfigurata da un falso dottore

scritto alle 19:14 da elvezio in Curiosità, Gossip, Personaggi
Ne parla tutta Hollywood e non potevo certo lasciarvi a bocca asciutta, pardon, a labbra asciutte sullo scandalo più hot del momento. Pare che Priscilla Presley, moglie del notissimo cantante, sia una delle “vittime” di Daniel Serrano, un gigolò argentino che ha avuto una gran pensata per aumentare i suoi guadagni.
Serrano, arrivato a Hollywood, si è spacciato per dottore e ha importato clandestinamente un silicone di bassa qualità, assai simile a del lubrificante per le parti in movimento delle automobili, spacciandolo per il miglior prodotto cosmetico sulla piazza, in grado di stracciare il Botox.
Convinte alcune star, lo strano gaucho ha cominciato a infiltrarsi nella buona società di Los Angeles fino a organizzare vere e proprie feste a casa della moglie di Lionel Richie: durante le feste, con soli 500 dollari lui poteva spararvi in faccia un po’ del suo magnifico silicone. Le feste naturalmente duravano All Night Long
Peccato che la sostanza, scarsamente testata e non approvata dal governo statunitense, abbia provocato a molti pazienti paralisi e buchi nella faccia, al punto da rendere impossibile persino un’azione semplice come bere dell’acqua. Ora Serrano è in prigione, dove dovrà inventarsi qualche nuovo uso per il suo silicone speciale, mentre Priscilla cerca rimedio presso qualche chirurgo serio. Magari uno specialista costoso, d’accordo, ma in grado di distinguere fra donne e automobili…
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  #580  
Vecchio 27-03-2008, 08:53
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La musica che non c'è /7 Bobby Solo – Brian Wilson
diGianni Giletti/ 27/03/2008




Anche l’italiano Bobby Solo può stupire allontanandosi dall’elegante rock ‘n’ roll a cui ci ha abituati e creando un disco che si richiama a Johnny Cash. Similmente, incuriosisce la storia di “Smile”, opera di Brian Wilson.

L’amante del rock 'n' roll Bobby Solo con il suo tributo all’americano Johnny Cash e il chiacchierato disco “Smile” di Brian Wilson, cofondatore dei Beach Boys, sono i protagonisti del settimo appuntamento curato da Gianni Giletti, membro della Fraternità del Sermig di Torino che ospita anche il Laboratorio del Suono. Una rubrica nuova, che parla di musica, ma non della solita “sbobba” che troppo spesso subiamo dai mass-media; parliamo di musica vera, che trasmette emozioni, che tocca il cuore e che non è tanto conosciuta. Meglio, tentiamo ogni settimana di trovare un disco - di ieri o di oggi - che ancora ci possa far sognare, spaziando un po' su tutti i generi. Le caratteristiche che deve avere il "lettore tipo" sono la curiosità e la ricerca della qualità della musica.


BOBBY SOLO, Homemade Johnny Cash - Azzurra music 2004

Un disco come questo ci fa capire quanto sono ingannevoli classificazioni e definizioni in campo musicale.

Bobby Solo (vero nome Roberto Satti), classe 1945, da decenni rappresenta, insieme a Little Tony, il mito di Elvis Presley formato Italia, con i vestiti bianchi attillati, i lustrini e le frange, le mossette e il ciuffo, la voce gigiona e lo sguardo languido.

Oggi rischiano di sembrare un po’ patetici e ridicoli, ma quando qualche anno fa, ormai attorno ai 60 anni, sono saliti sul palco dell’Ariston a Sanremo per cantare insieme Non si cresce mai, mi hanno fatto tenerezza e simpatia non solo per la canzone malandrina, ma per la fedeltà con cui recitano il loro ruolo artistico. A loro piace il rock 'n' roll, stravedono per Elvis e continuano a fare la musica che amano.

Sono “animali da palcoscenico” in via d’estinzione, d’accordo, ma mantengono la loro dignità artistica e oggi si sa quanto ce n’è bisogno! Ma tutto questo è per introdurre il disco di oggi, che devo dire mi ha sorpreso veramente.

“Homemade Johnny Cash” infatti è uno splendido tributo a quel gigante della musica americana che è Johnny Cash. Scomparso nel 2003, Cash è uno di quegli artisti che non solo ha fatto la storia della musica country - che era la sua “provenienza artistica” - ma ha attraversato con il suo carisma e la sua voce baritonale mezzo secolo di musica americana.

E qui Bobby Solo si trasforma, non è più il clone di Elvis, con ammiccamenti, mossette e sorrisi, ma diventa un brillante artista americano che rifà alcuni “classici” di uno dei suoi miti con un piglio e una personalità che lasciano sbalorditi. Qui il Nostro infatti non solo canta ma suona tutti gli strumenti (tranne la batteria) e si “permette” anche di scrivere un pezzo insieme a Tracy Quade, “Just one thing”, che ricalca in pieno lo stile di Cash.

Ascoltando il disco senza sapere chi è l’interprete, mai e poi mai penseresti ad un italiano e meno che mai a Bobby Solo! Quello che mi ha fatto intuire che questo era un disco speciale è stata l’assenza di pubblicità e di passaggi radiofonici che ha avuto; si sa, la roba seria – soprattutto musicale - difficilmente si sente in giro, occorre cercarsela con il binocolo.


Cliccando sulla freccina vicino alla scritta "Tracks 15" si ascoltano tutte le anteprime di 30 secondi del disco.


BRIAN WILSON, Smile

Il disco di questo numero non è un disco, è un mito. Più di un mito: una chimera, un sogno, una leggenda, una cosa che non c'è mai stata, data per dispersa, improvvisamente rimaterializzatasi a 40 anni dalla sua scomparsa.

A questo punto voi smettete di leggere. Per forza, direte, il rubricista, che una volta scriveva di musica, improvvisamente ha cambiato genere ed è passato alla fantascienza. Oppure semplicemente ha bevuto qualche bicchiere di troppo ed è un po' euforico.

Beh, niente di tutto questo: quello che ho detto sopra è la pura verità; Smile (sorriso) è veramente il disco con una storia tra le più incredibili nella storia del rock. Ma andiamo con ordine.

Dell'autore, Brian Wilson, un distinto signore americano di 62 anni, possiamo dire che è uno dei fondatori dei Beach Boys, mitico gruppo di pop-rock americano degli anni sessanta e uno dei più grandi compositori pop degli ultimi 50 anni.

La storia di Smile ha davvero dell'incredibile: siamo nel 1967, anno in cui i Beach Boys sono all'apice del successo, milioni di dischi venduti con una musica leggerina e sognante che fa pensare - come dicono loro stessi - al mare, al sole e alle belle ragazze.

Ma Brian non è soddisfatto, la musica che "deve" fare non è quella che "vuole" fare, inoltre comincia ad essere tormentato dalle nevrosi che lo porteranno negli anni seguenti a curarsi dagli psichiatri.

Organizza un colpo di mano: manda il resto della band in vacanza, acchiappa un paroliere (Van Dyke Parks) che definire estroso è un eufemismo, convoca in gran segreto alcuni musicisti a casa sua e compone quello che lui stesso chiama "una sinfonia adolescenziale rivolta a Dio".

Quando i Beach Boys tornano a casa trovano un matto (si dice che suonasse un pianoforte contenuto in un enorme scatolone pieno di sabbia!) ma anche una musica lontana mille miglia dal "sound spiaggifero e marittimo" che in genere producevano.

Discussioni a non finire tra i membri della band, fino a che si decide che il disco deve uscire. Ma in una notte di follia, Brian distrugge tutti i nastri in suo possesso e consegna il suo disco e se stesso alla leggenda. Da allora, infatti, si è creato un alone di leggenda attorno a Smile; ogni disco che usciva dei Beach Boys o di qualcuno dei suoi membri spuntava insistente la domanda: "Ci sarà un brano di Smile ?".

Nessuno, tranne i membri della band, lo aveva ascoltato, per cui si inseguirono i musicisti che avevano partecipato alle registrazioni, si favoleggiò di nastri scampati all'incendio, si citarono persone che erano presenti, si scrissero libri e romanzi sull'argomento... insomma una vera saga.

L'unico che poteva rispondere era sotto cura psichiatrica, eppure il mito sopravvisse nei decenni e ogni tanto qualcuno ritirava fuori l'argomento; sembrava una cosa tipo "Elvis è vivo e abita in campagna sotto falso nome", una bufala insomma. Ma non avevano fatto i conti con Brian, che verso la fine degli anni 80 si riprende e ricomincia a scrivere musica (il suo primo disco solista è del 198.

A tutte le persone che gli chiedevano di Smile, rispondeva con il silenzio. Fino a che, all'alba del 21° secolo, decide che è ora che Smile venga definitivamente alla luce. Richiama il paroliere di 30 anni prima, recupera una band, si barrica in studio e nel 2004 Smile esce dal mito ed entra nella realtà.

Va beh, mi direte, bella storia, ma il disco com'è? Qui sta la parte migliore della storia, perchè la musica di Smile ha un solo aggettivo che le rende giustizia: immaginifica, cioè immaginaria + magnifica!

Si tratta cioè di una musica che solo un genio come Brian "vede" e può trascrivere sul pentagramma. Non si tratta di musica a facile ascolto, è una "suite", però non si possono non ammirare le "visioni" di Brian, che unisce il pop al jazz, l'avanguardia e il rumorismo ai coretti stile Beach Boys. La parte vocale ha un’importanza centrale; oserei dire che è l'elemento che tiene insieme il disco e che ne innerva le varie sezioni.

Ne esce comunque un'opera omogenea, coerente nella sua visionarietà, che Brian ha presentato a Londra nel febbraio 2004 con uno storico concerto alla Royal Albert Hall - il tempio londinese della musica rock - e che ha raccolto un pubblico soprattutto adulto e con i lucciconi agli occhi; è sembrato a tutti che si tornasse indietro di quarant'anni. So long, Brian!

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Vecchio 28-03-2008, 07:57
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Paganini come Elvis e i Rolling Stones

Gli Amici di Jachy raccontano l'ultimo viaggio del violinista. Artista atipico e a suo tempo vera pop star. Dal 3 al 6 aprile all'Albatross

di Francesco Pedemonte
GENOVA, 27 MARZO 2008

Niccolò Paganini è stato probabilmente una delle figure più innovative del suo tempo: non solo artista virtuoso, ma instancabile viaggiatore, anticipatore del concertista moderno e abile manager di se stesso. Un rivoluzionario, che nel suo modo di porsi di fronte al pubblico, ha anticipato i moderni divi del rock.

Paganini. L’ultimo viaggio
, spettacolo portato in scena al Teatro Albatross dagli Amici di Jachy, da giovedì 3 a domenica 6 aprile, è un lavoro che parte dalla fine, dal percorso compiuto dal violinista dopo la sua morte.
Il lavoro teatrale di Arnaldo Bagnasco, Roberto Iovino e Francesca Oranges, per la regia di Paolo Pignero, pensato inizialmente come progetto cinematografico, segue quest'ultimo e più drammatico viaggio del violinista genovese.«Attraverso la tecnica del flash back – ha precisato Iovino, autore con Francesca Oranges anche della biografia Niccolò Paganini, un genovese nel mondo – lo spettacolo ricostruisce varie occasioni per ricordare l’uomo e l’artista:Fu una star nel senso moderno del termine e i suoi atteggiamenti scatenavano scene di vero fanatismo».Come ribadito anche dal regista Paolo Pignero, sarà uno spettacolo moderno: «abbiamo giocato con l’oggettistica, coi movimenti, con le scene e soprattutto con i costumi. Abbiamo cercato di tirar fuori il Paganini che è in noi, ed è bene che gli spettatori sappiano che non si tratta di una rappresentazione classica, ma di una rottura con la tradizione».
La rappresentazione godrà del contributo artistico del Conservatorio di Musica Niccolò Paganini, mentre i costumi, a cura di Anna Alunno, saranno in linea con l'aspetto moderno del musicista genovese. Non abbigliamenti d’epoca, ma accentuate quelle similitudini che avvicinano il violinista ottocentesco ad Elvis Presley e ai Rolling Stones.
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Vecchio 29-03-2008, 07:11
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Elvis re degli autografi
N.1 in tutto ciò che ha fatto… anche negli autografi. Secondo l’autorevole testata “Autograph Magazine” ...

N.1 in tutto ciò che ha fatto… anche negli autografi. Secondo l’autorevole testata “Autograph Magazine” l’autografo del Re Elvis Presley è quello che vale di più in assoluto. Un firma su un foglietto di carta vale infatti ben 25000 $. Al numero due segue l’autografo di Paul MacCartney mentre sul gradino più basso del podio quello di Steve Tyler degli Aerosmith.

La cassifica è stata stilata dell’esperto del settore Roger Epperson, che ha messo comunque in guardia i fan dal comprare autografi su internet. “Abbiamo trovato gallerie che esponevano più falsi d’autore che originali, in particolare in location turistiche” ha detto Roger.

(g.l.)

(28/03/08 )
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Vecchio 29-03-2008, 07:16
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Joe Strummer: il ribelle filosofo

di Giovanna Mancini - 28 marzo 2008




Non è detto che per apprezzare "Il futuro non è scritto", documentario girato da Julien Temple e dedicato al leader dei Clash Joe Strummer (al secolo John Graham Mellor, scomparso nel 2002), sia necessario essere un fan della storica band inglese o del punk in generale. Perché, nonostante una distribuzione penalizzante nelle sale italiane, i 119 minuti di questo film composto come un mosaico a più voci scorrono fluidi tra registrazioni dell'epoca, frammenti di video, animazioni realizzate su disegni dello stesso Strummer, interviste ad amici e a personaggi dello spettacolo, accompagnate da una splendida colonna sonora che, accanto alle musiche degli stessi Clash, fa risuonare le note di Elvis Presley, Harry Belafonte, Bob Dylan, i Ramones, Eddie Cochran e molti altri.
Perché lo stesso Strummer amava spaziare tra diversi generi musicali, dal rock al folk, dal reggae al cumbia, fino al bhangra, e fu questa una delle caratteristiche che fecero dei Clash una delle rock band più innovative degli anni Settanta-Ottanta.

Il documentario, girato dallo stesso autore che ha realizzato anche due lungometraggi sui Sex Pistols, ruota attorno al concetto di falò, un concetto fondamentale per lo stesso Strummer che, terminata l'esperienza con i Clash (1976-1986), proprio dalla pratica dei raduni attorno ai falò e della vita comunitaria tipica dei rave avrebbe saputo ritrovare l'ispirazione necessaria per tornare da protagonista sulla scena musicale, con i Mescaleros (1999-2002).
Julien Temple fa sedere accanto a un fuoco un gruppo di amici e conoscenti di Strummer, dai compagni di scuola alla ex moglie, fino ad alcune star hollywoodiane come Johnny Depp, Matt Dillon, Steve Buscemi e Martin Scorsese, che raccontano il personaggio Joe Strummer per come lo hanno conosciuto. In sottofondo, la voce dello stesso Joe, ripresa da stralci del programma radiofonico "London calling" che condusse per la Bbc World Service tra il 1998 e il 2002.
Il ritratto che ne emerge va oltre quello di una rock star che pure diede tanto alla storia della musica: Joe Strummer, secondo le parole dello stesso Temple, è tratteggiato come una sorta di grande filosofo contemporaneo, attento e rispettoso della vita umana, profondamente radicato nelle sue idee libertarie e rivoluzionarie, eppure ricco di contraddizioni e tensioni, come l'epoca in cui visse.

I testi e la musica delle più celebri canzoni dei Clash (White riot, London calling, Should I stay or should I go, Rock the Casbah, I fought the law) sono i testimoni migliori di una società che tra gli anni Settanta e Ottanta andava profondamente cambiando, tra rivolte giovanili, lotte per i diritti civili e per i riconoscimenti delle minoranze. Joe Strummer, e con lui i Clash, parlarono ai giovani della guerra, delle ingiustizie sociali, della rivolta sandinista, del Vietnam e dell'Iraq. Bono Vox, uno dei tanti artisti intervistati nel film, ammette che i ragazzi come lui non avevano idea di dove fossero certi Paesi, o cosa vi accadesse, prima che la voce di Joe Strummer glielo raccontasse.
Ma i Clash ebbero anche il grande merito di aprire il punk ai neri, sia accogliendone le sonorità musicali, sia attraverso testi che parlavano anche di loro. Perché questo fu Joe Strummer prima di tutto: un ribelle convinto che la ribellione ha senso solo se serve a costruire un mondo migliore. Prima hippy, poi punk, infine attratto dall'aspetto sociale dei rave, sempre e comunque attento a ogni fenomeno sociale e musicale, Strummer cercò sempre di dare un significato alla sua vita: "diventare adulti – spiega a una delle figlie – significa imparare il rispetto verso il prossimo". Che, detto da un'icona del punk che gridava alla "rivolta bianca", ha un valore enorme. Ma la rivolta di Strummer non è mai distruttiva: è sempre finalizzata a una lotta per la libertà e l'uguaglianza.
Ancora, il film di Temple è la storia, triste e insieme piena di speranza, di un uomo tormentato che, spaventato e disgustato dal suo stesso successo, stenta a trovare una nuova strada nella vita. Quando infine, dopo un periodo passato a scrivere colonne sonore o recitare piccole parti nei film, torna alla ribalta con i Mescaleros, il suo messaggio sembra addolcirsi ma in realtà è sempre lo stesso: "ho una sola cosa da dire – ammette – l'importante è essere vivi". Ciascuno di noi, è il credo di Joe Strummer, può cambiare la sua esistenza e costruire davvero un mondo migliore, se solo trova il coraggio di uscire dai binari lungo cui tutti, quotidianamente, camminiamo. Perché il futuro, davvero, non è scritto.

"Il futuro non è scritto – Joe Strummer"
Titolo originale: Joe Strummer: The future is unwritten.
Genere: documentario. Regia: Julien Temple. Fotografia: Ben Cole. Con: Bono Vox, Steve Buscemi, Matt Dillon, Johnny Depp, John Cusak, Terry Chimes, jim Jarmusch, Mick Jagger. Colore, 124 minuti. Produzione: Irlanda, Gran Bretagna 2007. Distribuzione Ripley's Film.
Siti ufficiali: www.joestrummerilfilm.it; www.theclashonline.com.
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  #584  
Vecchio 29-03-2008, 13:32
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Elvis re degli autografi
N.1 in tutto ciò che ha fatto… anche negli autografi. Secondo l’autorevole testata “Autograph Magazine” ...

N.1 in tutto ciò che ha fatto… anche negli autografi. Secondo l’autorevole testata “Autograph Magazine” l’autografo del Re Elvis Presley è quello che vale di più in assoluto. Un firma su un foglietto di carta vale infatti ben 25000 $. Al numero due segue l’autografo di Paul MacCartney mentre sul gradino più basso del podio quello di Steve Tyler degli Aerosmith.

La cassifica è stata stilata dell’esperto del settore Roger Epperson, che ha messo comunque in guardia i fan dal comprare autografi su internet. “Abbiamo trovato gallerie che esponevano più falsi d’autore che originali, in particolare in location turistiche” ha detto Roger.

(g.l.)

(28/03/08 )
Io non sono per niente sorpresa che il nostri Elvis fosse il n°1 in tutto ciò che ha fatto !voi avevate dei dubbi?!!
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Vecchio 01-04-2008, 05:40
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In prigione il chirurgo fai-da-te della moglie di Elvis

E' stato scarcerato da poco Daniel Serrano, il chirurgo plastico che si sarebbe occupato del viso di Priscilla Presley, ex moglie di Elvis. Serrano, che rischia l'espulsione dagli USA, era stato arrestato in quanto, in seguito ad indagini, era stato scoperto che operava senza permesso; il chirurgo fai-da-te, oltre a non avere la qualifica necessaria, importava illegalmente dall'Argentina negli Stati Uniti del silicone dalle dubbie qualità e lo iniettava alle clienti credulone. Serrano asseriva che le sue iniezioni erano migliori del Botox, ma i suoi piani sono andati all'aria quando alcune clienti si sono ritrovate dei veri e propri buchi sul volto. La moglie del King si sarebbe sottoposta alle sedute di Serrano nel 2003. Il presunto medico è ora sotto inchieta federale. (31 Mar 2008 )
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Vecchio 01-04-2008, 12:51
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Priscilla Presley ha uno strano viso

pubblicato: giovedì 27 marzo 2008 da il_Superficiale in: Varie Prima del chirurgo plastico


Priscilla Presley è stata moglie di Elvis Presley ed ha 62 anni. Proprio così, 62, e non li dimostra. Purtroppo, se vogliamo dirla tutta, la nostra Priscilla non dimostra neanche l’appartenenza alla razza umana. Diciamo che se la chirurgia plastica fosse una droga, lei sarebbe la Amy Winehouse del bisturi.
L’ex signora Presley è attualmente nel cast della versione americana di Ballando Con Le Stelle. Mi chiedo se nella coppia ha il ruolo di maschio o femmina. Oppure quello di un robot assassino che uccide brutalmente la giuria in diretta tv. Hey, non sarebbe male applicare questa idea alla versione italiana di X Factor.
Via | NY Daily News

Quanti anni dimostra secondo voi?
(Non ho capito bene se questa immagine è prima o dopo l'altra notizia che parlava della denuncia al fantomatico chirurgo che lavrebbe sfigurata?)
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Vecchio 02-04-2008, 06:59
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Ge722 Re: Notizie da Internet

In prigione il chirurgo fai-da-te della moglie di Elvis
E' stato scarcerato da poco Daniel Serrano, il chirurgo plastico che si sarebbe occupato del viso di Priscilla Presley, ex moglie di Elvis. Serrano, che rischia l'espulsione dagli USA, era stato arrestato in quanto, in seguito ad indagini, era stato scoperto che operava senza permesso; il chirurgo fai-da-te, oltre a non avere la qualifica necessaria, importava illegalmente dall'Argentina negli Stati Uniti del silicone dalle dubbie qualità e lo iniettava alle clienti credulone. Serrano asseriva che le sue iniezioni erano migliori del Botox, ma i suoi piani sono andati all'aria quando alcune clienti si sono ritrovate dei veri e propri buchi sul volto. La moglie del King si sarebbe sottoposta alle sedute di Serrano nel 2003. Il presunto medico è ora sotto inchieta federale. (31 Mar 2008http://www.rockol.it/news-93255/In-p...oglie-di-Elvis
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Vecchio 02-04-2008, 21:41
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Geicn 55 Re: Notizie da Internet

Little Tony ospite a Radio3i

Venerdì 4 aprile alle 11.15 con Riccardo Pellegrini su Radio3i! Imperdibile!



LITTLE TONY è nato a Tivoli il 9 febbraio del 1941, ma la sua storia comincia nella Repubblica di San Marino. Lì, all'inizio del Novecento, vive la famiglia Ciacci, molti fratelli di origine toscana, quattro dei quali si trasferiscono a Roma. Uno è il nonno di Little Tony, che genera tredici figli, il settimo dei quali, Settembrino, è chitarrista, e il nono, Novino, fisarmonicista e cantante. I due con un terzo fratello suonano in compagnie teatrali e in varie occasioni, dai matrimoni alle feste di piazza. La loro vicenda si ripete quando i tre figli di Novino, Antonio, Alberto e Enrico Ciacci, si mettono a fare musica con strumenti-giocattolo: Enrico, bimbo prodigio, suona e studia la chitarra, Alberto è un buon fisarmonicista, Tony invece si limita a usare svogliatamente bonghetti e maracas. Nel 1954, con l'arrivo del rock'n'roll, l'attenzione di Tony si risveglia. A tredici anni, comincia ad imitare i dischi di Little Richard e Bill Haley inventandosi parole in falso inglese. Nel 1956 c'è la svolta: il padre canta canzoni romantiche e napoletane in un ristorante di Grottaferrata, una sera che Tony è presente, una comitiva di turisti americani chiede a gran voce quella musica nuova che si chiama rock'n'roll. Tony si lancia e comincia a cantare con i fratelli.

Il successo è tale che gli americani lasciano di mancia a Novino 50 mila lire, una fortuna per quei tempi.

I tre allora cominciano ad esibirsi nelle trattorie, nei locali da ballo, le balere, i teatri d'avanspettacolo. Proprio in uno di questi, allo Smeraldo di Milano, Little Tony viene notato da un impresario inglese, Jack Good, che lo convince a partire con i suoi fratelli per l'Inghilterra, dove nascono Little Tony and his brothers. È il 1958: Little Tony incide un notevole numero di singoli, quali Lucille, Shake rattle and roll, Il barattolo e Sassi.

Però la prima vera occasione per la sua carriera arriva in Italia, nel 1961 con il Festival di Sanremo, dove viene invitato a cantare in coppia con Celentano Ventiquattromila baci. Ottiene un ottimo secondo posto. Nel '61 incide canzoni per film: Bella Pupa e Grazia per 5 marines per 100 ragazze; Perché mi hai fatto innamorare per Rocco e le sue sorelle e Pugni pupe e marinai per il film omonimo con musiche di Armando Trovajoli.

Il primo successo discografico è del 1962: Il ragazzo col ciuffo che porta l'artista nei primi posti della classifica. Nel '63 partecipa al Cantagiro, dove ottiene il secondo posto con Se insieme ad un altro ti vedrò, scritta da suo fratello Enrico. Con Quando vedrai la mia ragazza si presenta, nel '64, al suo secondo Sanremo. Dello stesso anno sono Ogni mattina, Viene la notte e Riderà, con cui partecipa al Cantagiro del '66. Riderà - di cui incide anche la versione inglese - riesce a battere nelle vendite il vincitore del Cantagiro, Gianni Morandi, realizzando quasi un milione di copie vendute. Nel '67 esce Cuore matto che staziona al primo posto della hit parade per ben 12 settimane consecutive. Del '68 è la sua quarta partecipazione al Festival di Sanremo con Un uomo piange solo per amore.

Nell'autunno dello stesso anno partecipa a Canzonissima dove lancia Lacrime e La donna di picche.

Altri successi sanremesi negli anni successivi: prima Bada bambina, poi nel '74 Cavalli bianchi. Nel '75 incide l'album Tony canta Elvis, in cui rende omaggio al suo maestro interpretandone vari classici. Verso la fine degli anni '70 torna ad essere mattatore delle più importanti trasmissioni televisive: Trent'anni della nostra storia, C'era una volta il festival e Una rotonda sul mare. Negli anni '80 con i colleghi Bobby Solo e Rosanna Fratello dà vita ad un gruppo vocale, I Robot. Nell'82 incide la sigla Profumo di mare del telefilm “Love boat”. I suoi ultimi album sono Ragazza italiana (198, Aspettami in America (1990), Gli anni d'oro (1995) e Se io fossi nato in Texas (1999).

Torna a San Remo in coppia con Bobby Solo, nel 2003 con il pezzo “Non si cresce mai”, inno all'amicizia e alla spensieratezza, immutate nel tempo.

Dopo cinque anni torna sul palco dell'Ariston, con un pezzo che racconta tutta la sua avventura “Non finisce qui”, scritta in coppia con Danilo Amerio.

Il 2008, poi è l'anno in cui ricorre il 50° anniversario dal debutto, che Tony festeggerà con l'uscita della sua biografia, dell'album e di un dvd.

UNA FRASE CELEBRE DI LITTLE TONY: “Il mio mito è Elvis Presley: non tanto per la sua voce, perché quella era e sarà inimitabile, quanto per il modo di muoversi, di affrontare una platea.”
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Vecchio 03-04-2008, 00:00
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Domani probabilmente Mariah Carey prima negli USA. Sarebbe storia

"Touch my body" di Mariah Carey, sebbene attualmente posizionato non troppo bene -è sceso dal numero 14 al 15- nella classifica USA dei singoli, molto probabilmente risorgerà e riuscirà ad agguantare la prima posizione quando sarà resa nota la prossima chart. Cioé domani. E' la previsione degli analisti discografici statunitensi, i quali ritengono che, grazie all'appena avvenuta disponibilità di "Touch my body" come download, le vendite dovrebbero impennarsi. E per Mariah significherebbe entrare nella storia. La cantante (Huntington, Long Island, New York, 27 marzo 1970) è infatti al momento detentrice di diciotto numeri 1 nelle classifiche a stelle e strisce, cioé esattamente come Elvis Presley; se il suo nuovo singolo dovesse conquistare il vertice, allora distanzierebbe il King e si porrebbe nella scia immediata dei Beatles, a questo punto non più inavvicinabili con la loro quota venti. E non è detto che l'impresa non le possa riuscire già nel 2008. Mariah Carey meglio dei Fab Four, perlomeno negli Stati Uniti e perlomeno in quanto a numeri uno? La cantante recentemente ha detto: "Effettivamente ho fatto il mio nuovo album, 'E=MC2', con parecchie canzoni che potenzialmente potrebbero diventare dei singoli". (02 Apr 2008 )
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  #590  
Vecchio 03-04-2008, 12:11
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In questo articolo si ricorda la partecipazione di Elvis al Milton Berle show, ma l'anno è clamorosamente sbagliato. Che ne dite, aggiungiamo un commento all'articolo per correggere la svista?

http://www.055news.it/index.asp?idn=6011
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  #591  
Vecchio 04-04-2008, 07:14
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«SARKOZY COME ELVIS PRESLEY»

BUSH GELA IL VERTICE NATO



Il presidente americano George W. Bush ha descritto oggi al vertice Nato di Bucarest il collega francese Nicolas Sarkozy come «la più recente incarnazione di Elvis Presley». Il presidente Bush, parlando con gli altri leader della Nato, ha descritto con termini molto positivi i tentativi di Sarkozy di avere con l'America un rapporto molto migliore del suo predecessore Jacques Chirac.
Bush ha detto che la visita nel novembre scorso di Sarkozy negli Stati Uniti aveva avuto «un notevole impatto sugli americani» ai quali è apparso come «la più recente incarnazione di Elvis». Il parallelo tra Sarkozy ed Elvis Presley è apparso oscuro a molti ma non vi sono dubbi sul fatto che Bush intendesse fare un elogio al presidente francese. La battuta di Bush è stata riferita ai media da un funzionario della Casa Bianca.
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  #592  
Vecchio 04-04-2008, 08:40
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Ge738 Re: Notizie da Internet

MARIAH CAREY SUPERA ELVIS TRA I SINGOLI N.1 WASHINGTON - Mariah Carey supera Elvis Presley nella classifica dei 100 singoli più venduti e più trasmessi dalle radio negli Stati Uniti. E ora, nella graduatoria del settimanale di musica americano "Billboard", la cantante è seconda solo ai Beatles. "Touch My Body", il nuovo successo della Carey, è il 18/mo singolo con cui la cantante americana ha conquistato la prima posizione della "Billboard Hot 100", considerata la più importante classifica di tipo musicale nel mondo. Il grande Elvis resta terzo a quota 17, mentre in testa continuano a esserci i Beatles con 20 singoli piazzati al primo posto. "Non potrei mai considerarmi parte di quella categoria di persone che non hanno solo rivoluzionato la musica ma hanno anche contribuito a cambiare il mondo - ha detto la 38enne cantante americana - Ma mi sento davvero felice e gratificata da questo riconoscimento". "Touch My Body" precede l'uscita del nuovo album, dal titolo "EMC2", prevista per il prossimo 16 aprile, e viene dopo il grande successo di "The Emancipating of Mimi", con cui la cantante ha vinto il Grammy Award come miglior album R&B (Rhythm and Blues), nel 2005.(ANSA).

Credo che la risposta ai nostri ma!, e ai nostri se! del topic "valgono davvero questi confronti"? l'abbia data lei stessa!!
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  #593  
Vecchio 08-04-2008, 13:59
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FESTA EUROPEA DELLA MUSICA 2008 al MINI


Al MINIMUSEO di San Marco in Lamis (FG) ancora un evento di MusicArte. Il Rock Art Museum del Mini si arricchisce di una nuova opera esemplare, sarà presentato un olio su tela della serie Mythos dedicato questa volta al Re del Rock, Elvis Presley, che non poteva di certo mancare in questa galleria unica al mondo, dopo le opere dedicate ai Beatles, agli Stones, a Frank Zappa, a Jim Morrison, a Michal Jackson, ai Nirvana, nonché al nostro Franco Battiato etc.
Anche quest’anno la scelta per la realizzazione dell’opera è caduta su Egidio Manganelli che ormai si pone come il più qualificato e sensibile interprete del genere. La parte sonora è stata affidata al pianista jazz Mauro Androni che ha creato un disco con variazioni sul tema di LOVE ME TENDER, da cui il titolo dell’evento.
La manifestazione, ancora una volta è curata da Nicola Spagnoli, ormai a tempo pieno, animatore della struttura e dei sui eventi.
Il 21 giugno ore 18.
http://www.beniculturali.it/mini/index.html
http://minimuseo.beniculturali.it
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  #594  
Vecchio 10-04-2008, 10:15
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Per chi abita a Varese e Dintorni


Varese - Sabato 12 aprile prende il via la mostra del mercato del disco in vinile e del cd

All’Ippodromo arrivano Led Zeppelin, Beatles ed Elvis



Sabato 12 e domenica 13 aprile all’Ippodromo "Le Bettole" di Varese prende il via la 17ma edizione della mostra del mercato del disco e del cd-dvd promossa dall’associazione culturale "Area 96". Anche quest’anno, per la gioia deii collezionisti, la mostra sarà ricca di novità: prime edizioni introvabili, vinile d’autore, cd e altre rarità. La manifestazione che si tiene due volte all’anno, in inverno e in primavera, attira moltissima gente, con un buon 30 per cento di visitatori varesini. I patiti del disco arrivano dal Piemonte, dall’Emilia Romagna, dalla Toscana e da molte regioni italiane.
Saranno circa 40 gli espositori da tutta Italia insieme a collezionisti importanti anche stranieri, giornalisti di testate musicali di rilievo come "Raro" e ospiti musicali come il sassofonista Franco Brizzi. Le chicche di quest’anno vedono gli anni 60 protagonisti con prime edizioni dei Beatles, di Elvis Presley, dei Led Zeppelin o edizioni in italiano di cantanti stranieri, celebri duetti come Lucio Battisti e Wilson Pickett, famosissimo cantante soul statunitense.
Gli appassionati potranno trovare anche vinili di Timi Yuro, cantante giapponese quotatissima che venne invitata anche a Sanremo e partecipò a una tournèe con Frank Sinatra. Diversi i dischi introvabili francesi di Catherine Spaak, Brigitte Bardot, Dalida oltre ai vinili dei classici italiani dai più rari fino a quelli ancora in produzione su prenotazione di Renato Zero, Mina, Battiato.


All’esposizione saranno comunque presenti diversi formati: vinile , 45 giri, Lp ma anche moderni supporti come cd e dvd, a cui si aggiungono libri, poster, memorabilia o qualche riedizione su cd di vecchi vinili in edizione limitata.
Insomma, c'è musica per tutti i gusti, per tutti i palati, per tutte le tasche. «Varese è uno dei mercati discografici più specializzati d’Europa capace di attirare un pubblico eterogeo e di qualità.E’ nata qui l’idea della mostra nel ’96, l’edizione varesina è quella più visitata e più fornita» afferma Rocco Cosentino, presidente dell’associazione organizzatrice. In particolare l’associazione culturale "Area 96" ha realizzato alcune produzioni musicali: nel ’96 ha curato un cd distribuito in 500 copie di un gruppo varesino presente alla mostra e ha in cantiere un progetto per promuovere cantautori varesini in uscita a novembre con alcune copie in omaggio per i soci.
La mostra sarà aperta dalle 9.30 alle 18. Per l’ingresso è necessaria una tessera associativa al prezzo di 5 euro, la cui durata è annuale e quindi valida anche per l’edizione di novembre.
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  #595  
Vecchio 11-04-2008, 07:08
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Da lastampa.it

Elvis al Madison Square Garden, tornano alla luce le foto perdute

A recuperare gli scatti, realizzati nel 1972, è stato il loro autore, il fotografo George Kalinsky: “Avevo dimenticato di averli fatti”A trent’anni dalla sua morte, Elvis Presley sa ancora stupire. O meglio, sa farlo la sua immagine, che riemerge dal 1972 grazie ad un documento straordinario: una serie di fotografie inedite, scattate dal fotografo George Kalinsky durante un concerto al Madison Square Garden di New York e mai pubblicate, nonostante ora si rivelino fra le più rappresentative della leggenda Elvis.

Kalinsky, che in quegli anni era fotografo ufficiale degli eventi che si svolgevano nel mitico stadio, ha ritrovato solo oggi le oltre 100 istantanee della serata, mentre cercava materiale utile per una campagna di affissioni “Great moments in New York”: “Pensavo di avere al massimo 8 o 10 scatti del concerto, invece ho trovato quattro rullini completi”, ha spiegato un Kalinsky ancora sorpreso ai reporter del New York Daily News, “E’ sconvolgente, avevo totalmente dimenticato di averli fatti”. “Si tratta di un ritrovamento incredibile e raro”, ha confermato Kevin Kern, portavoce di Elvis Presley Enterprises: la società, che gestisce tutto quanto ruota intorno all’eredità, materiale e non, del re del rock, ha dato a Kalinsky il permesso di utilizzare alcuni delle fotografie inedite per la sua campagna e ora Elvis compare - vestito di una delle sue celebri tute, le braccia aperte e alzate al cielo - su un cartellone alto come un palazzo di tre piani a Times Square, l’incrocio più famoso e frequentato al mondo.

I rappresentanti di Elvis Presley Enterprises sono rimasti così colpiti dalla qualità delle immagini di Kalinsky da aver deciso di esporre l’intera collezione nella Graceland Mansion, l’amatissima tenuta di Elvis a Memphis, in occasione del weekend dedicato alla memoria del cantante: le immagini accompagneranno i pezzi in mostra nell’evento “Elvis Jumpsuits: All Access”, che presenterà più di 50 delle famose, sgargianti e aderentissime tute della leggenda del rock.

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Da Rockol.it

Scoperte foto inedite di Elvis Presley

Fotografie totalmente inedite di Elvis Presley sono state ritrovate dallo stesso fotografo che le aveva scattate nel 1972. Si tratta di George Kalinsky, fotografo ufficiale del Madison Square Garden di New York, il quale le ha rinvenute casualmente; dopo averle sottoposte all’Elvis Presley Enterprises, uno dei dirigenti ha identificato gli scatti per quelli relativi alla seconda serata che il King tenne in quell’anno presso il Madison. Un’immagine, ingrandita, è già stata posizionata al Virgin Megastore di Times Square. Le restanti saranno esposte al pubblico, dal prossimo mese, presso Graceland, l’abitazione-mausoleo di Elvis a Memphis.
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  #596  
Vecchio 11-04-2008, 21:21
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Speriamo che ci rendano partecipi di questa "nuova"scoperta.
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  #597  
Vecchio 16-04-2008, 07:53
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16/04/2008

22 ° MOSTRA MERCATO del DISCO, CD e DVD USATO E DA COLLEZIONE

DOMENICA 20 APRILE 2008 - VERONA SALA MARGHERITA, FIERA, VIALE DEL LAVORO 8


Organizzata dall’Associazione Culturale Kolosseo domenica 20 aprile 2008, ritorna a Verona, l’appuntamento con la “Mostra mercato del disco, del cd e del dvd usato e da collezione”. La manifestazione, che si svolgerà c\o la prestigiosa Sala Margherita, alla Fiera, viale del Lavoro 8, sarà aperta al pubblico dalle ore 10,00 alle ore 19,00 (orario continuato) e vedrà la partecipazione di più 80 espositori italiani e stranieri.
Alla fiera del disco è possibile trovare materiale che soddisferà il semplice ascoltatore o amante della buona musica ma anche il collezionista più esigente, alla ricerca del pezzo raro o della curiosità per completare o espandere la propria collezione.
Gli amanti del rock più classico potranno trovare rarità di Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin, U2, Pink Floyd, o Bruce Springsteen, Elvis Presley (in fondo, il Re del rock’n’roll è sempre lui!), Patti Smith e tanti altri. Di Elvis sono molto ricercati gli Extended Play (ovvero i 45 giri con più di due canzoni) stampati nel nostro Paese tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60. Del gruppo di Bono i primi singoli pubblicati nel 1978 e 1979 hanno raggiunto un’elevata quotazione. I Beatles e i loro rivali Rolling Stones, nonostante abbiano una vasta discografia, hanno ancora dei pezzi molto ambiti soprattutto le incisioni realizzate agli inizi di carriera. Degli Zeppelin sono molto ricercate le stampe realizzate al di fuori dei confini inglesi e americani: le pubblicazioni originali del Paese del Sol Levante sono oggi croce e delizia di ogni collezionista!

Una folta schiera di fan del metal frequenta assiduamente la fiera: infatti alcune edizioni di mostri sacri dell’Hard e dell’Heavy come Metallica, Aerosmith, Iron Maiden e Manowar hanno raggiunto una ragguardevole quotazione.
Ultimamente però le ricerche di molti collezionisti si sono spostate verso sonorità particolari come le colonne sonore di film oscuri usciti tra la fine degli anni ’60 e la prima metà dei ’70 oppure i materiali utilizzati per sonorizzazioni di pubblicità e documentari fanno oggi la felicità di questi veri e propri ricercatori. Il genere, che alcuni definiscono lounge e altri più semplicemente pop, è caratterizzato da orchestrazioni, strumenti a fiato quali il flauto oppure il suono vellutato del Fender piano, batterie sincopate, il tutto a creare delle atmosfere molto particolari.
Alcuni nomi? Gruppi come Mirageman, Orchestra Cordara e McKarl quelli più altisonanti e ricercati; ma anche compositori come Pregadio, Bacalov, Piccioni e Trovajoli sono costantemente richiesti da molti appassionati.

La musica italiana fa la sua parte con i grandi classici come Lucio Battisti, Renato Zero, Vasco Rossi (anche lui molto collezionato) e Zucchero. Di Battisti, oltre alle sue primissime incisioni (Per una lira e Luisa Rossi) sono molto richieste le incisioni in altre lingue (addirittura in francese e in tedesco oltre che spagnolo e inglese) tra tutti l’album Unser freies lieder realizzato completamente in tedesco per il solo mercato teutone! Molto richieste anche le canzoni che Lucio ha composto per Lauzi, Patty Pravo e Dik Dik oltre ai meno noti – ma non per questo meno interessanti – Balordi e Giuliana Valci.
Di Zero, oltre al super ricercato primo singolo, Non basta, sai, richieste sono anche l’edizione limitata dell’antologia Via Tagliamento o le stampe promozionali dei suoi album.
Vasco è molto ricercato per le sue collaborazioni con la Steve Rogers Band oppure nei singoli del cantante Valentino, dove partecipa come corista. Anche un singolo pubblicato alla fine degli anni ’70 a nome DJ Mandrillo e cantato da un certo Wasto è oggi diventato oggetto di culto, anche per il mistero che avvolge questo personaggio, che per molti altri non è che il rocker di Zocca.

In fatto di emissioni particolari, Zucchero ha un buon catalogo di promozionali, picture disc, edizioni limitate e altre particolarità. Soprattutto in questi ultimi anni, ogni suo uscita è accompagnata anche da gadget che sono diventati a tutti gli effetti veri e propri oggetti da collezione! E poi sono ricercati anche i brani che Zucchero compose agli inizi della sua carriera per Stefano Sani, SantaRosa, Michele Pecora e altri.
Altro genere che sta tornando alla ribalta prepotentemente è la new wave in tutte le sue sfaccettature: dark, punk rock, hard core, industrial… In ogni fiera ci sono diversi stand che espongono materiale di gruppi inglesi e americani ma anche europei, con un’attenzione particolare all’origine del movimento di fine anni ’70. Quindi accanto ai “classiconi” (ad esempio Ramones, Clash, Sex Pistols, Bauhaus, Dead Kennedys, Cure…) ci si può imbattere anche edizioni di nicchia, realizzate da piccole ma coraggiose etichette indipendenti in un numero ultra limitato di copie. Insomma tutto per completisti e nuovi adepti che si avvicinano ai suoni della nuova onda.
E poi ancora Pooh, Adriano Celentano, Who, Johnny Hallyday, Mina, Jimi Hendrix, Nomadi, Mia Martini, Queen, Fred Buscaglione, Frank Zappa, Police…
Insomma: buona caccia!
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  #598  
Vecchio 17-04-2008, 01:27
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ENOGASTRONOMIA: RISO ROCK E MARATONA, A VERCELLI SI PUO' (ANSA) - VERCELLI, 14 APR -

Il riso unisce lo sport, la cucina e il rock'n'roll. E trasforma quella che a Vercelli fino all'anno scorso era solo una manifestazione sportiva in un grande spot per il prodotto tipico della citta' e in una festa. La Maratona del Riso, che quest'anno taglia il traguardo della quinta edizione, sara' solo uno degli ingredienti del I Festival del Riso, rassegna enogastronomica che anticipera' il giorno delle gare (il 1 maggio), affiancata da una serie di spettacoli, concerti, esibizioni e convegni. E da un megaraduno di appassionati di Elvis Presley. ''La maratona - afferma l'assessore allo sport del Comune di Vercelli, Giovanni Mazzeri - si e' connotata negli anni come manifestazione in grado di creare interesse intorno alla citta' e al suo territorio. La nascita del Festival non potra' che accrescere questo interesse''. La Maratona del Riso e' un evento partito quasi in sordina, ma cresciuto nel tempo fino a consolidarsi come uno degli appuntamenti tra i piu' ricercati in Italia. Tommaso Gentile, presidente dell'Ascd Mariver, societa' organizzatrice dell'evento sportivo, spiega: ''La nostra maratona E' sempre stata conosciuta come 'quella del riso'. Ecco perche' abbiamo pensato di identificarla ancora di piu', arricchendola con questo evento a 360 gradi''. Per sei giorni, da sabato 26 aprile a giovedi' 1 maggio, accanto all'Abbazia di Sant'Andrea, nell'apposito PalaRiso, troveranno posto sia gli stand espositivi sia quelli per le degustazioni. Principalmente di risotti, ma non solo. Grande cucina, ma anche spettacoli, dimostrazioni di volley e minivolley, la consegna del Premio Mero e un convegno sul riso organizzato in collaborazione con l'Universita' di Scienze gastronomiche di Pollenzo. Uno dei ''piatti forti'' del Festival e' il raduno nazionale dei fan di Elvis Presley e il relativo concerto-tributo. Il mito per colui che e' considerato il vero padre del rock e' iniziato nel 1956 (data di pubblicazione del suo primo Lp) e permane vivo tuttora. Dal primo pomeriggio del 26 aprile sino alla serata sul palco una serie di gruppi musicali, ''tribute bands'' ufficiali di Elvis, ripercorreranno la sua lunga carriera e faranno rivivere le atmosfere degli anni dai '50 ai '70. Anche questa iniziativa, come molte altre del Festival, e' gratuita. Gli organizzatori per queste sei giornate si aspettano un'affluenza record, e parlano di 50 mila presenze. Giovedi' 1 maggio, a chiudere il Festival, si corre la Maratona del Riso, organizzata con il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia e del Comune di Vercelli, e degli altri comuni interessati dal percorso. La manifestazione e' nata per promuovere il territorio vercellese e la sua risicoltura di qualita'. La maratona, infatti, e' caratterizzata da un percorso suggestivo, unico nel panorama podistico, che attraversa le risaie e le tenute storiche della coltura e della cultura risicola (come la Cascina Veneria, dove e' stato girato ''Riso Amaro''). La corsa partira' da corso De Gasperi (accanto alla Basilica di Sant'Andrea) a Vercelli e passera' per Desana, Lignana, Crova, Salasco e Sali, per poi tornare a Vercelli, con arrivo in viale Garibaldi. Oltre alla Maratona (sulla distanza di 42,195 km), anche quest'anno sono in programma il Gran Premio della Provincia di Vercelli, competizione podistica di 10 chilometri, e la CorriVercelli, corsa-camminata di tre chilometri per le vie cittadine, aperta a tutti e con iscrizione gratuita. Il 29 e 30 aprile e il 1 maggio, all'interno del Marathon Village, sara' allestito uno stand del Centro Orientamento Educativo che si occupera' di raccogliere i fondi per il progetto ''Una scuola per tutte'', per la scolarizzazione femminile nella citta' di Mbalmayo, nel Camerun.(ANSA). YS4
16/04/2008 01:00
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Vecchio 17-04-2008, 15:58
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Cervello da jazzista | ULTIME NOTIZIE

17 Aprile

Negozi di dischi... day



Non è detto che la modernità abbia solo aspetti positivi. Mp3, peer to peer, iPod: se è vero che la fruizione della musica negli ultimi anni è diventata più semplice, dall'altra parte il declino dei cd sta facendo scomparire i negozi tradizionali e con essi se ne va una parte importante della nostra cultura e storia sociale. Per questo in America il 19 aprile ci sarà il "Record store day", giornata per salvaguardare le piccole rivendite di dischi.

"Nessun luogo può cambiare la tua anima più dei piccoli negozi di dischi". Ad affermarlo è Nick Hornby, autore di "Alta fedeltà", romanzo di successo del '95 ambientato proprio in un negozio di dischi di Londra. Lo scrittore è solo uno dei tanti personaggi famosi che hanno aderito all'iniziativa, insieme a stelle del rock come McCartney, Spingsteen, Gabriel, Moby e Green Day e ad attori e registi come Billy Bob Thorton e Cameron Crowe.
"Lunga vita ai negozi di dischi che sanno aprire la porta ad un mondo di sogni" osserva Crowe. Un mondo di sogni da condividere con persone in carne ed ossa e non solo con uno schermo del computer. E il 19 aprile anche tante migliaia di piccoli rivenditori indipendenti si sentiranno meno soli, uniti da un unico obiettivo e logo, insieme a decine di artisti che si esibiranno nei loro locali.
Non sarà solo un grido di dolore. Insieme alle cattive notizie c'è una speranza che arriva proprio dai vecchi dischi in vinile, le cui vendite in america sono aumentate del 25% nell'ultimo anno. Si tratta di un vero e proprio boom, anche se la fetta di mercato degli Lp rimane modesta, lo 0,2%, contro il il 15% dei download e l’85% dei cd. Certo sarebbe davvero buffo se fossero proprio gli lp a regalare ai negozi di dischi una seconda giovinezza.
Eppure la lista degli artisti che che stanno tornando al 33 giri è lunga: Elvis Costello, Radiohead, Nine Inch Nails, Pennywise... Per non parlare delle nuove raccolte in vinile di nomi come Elvis Presley, Miles Davis, Lou Reed, Simon & Garfunkel, Rolling Stones. I Metallica nel "Record Store Day" presenteranno la riedizione in vinile di due loro album classici esibendosi all'interno di "Rasputin Music", negozio di San Francisco. Insomma, lunga vita ai negozi di dischi... a 33 giri!
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Vecchio 21-04-2008, 11:58
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Deejay Ringo, ovvero la forza della simpatia



Lui è uno dei deejay più famosi italiani. Moderno, competente, simpatico la sua trasmissione Revolver su Radio 105 dal lunedì al giovedì in onda dalle 16 alle 18,00 è una delle più ascoltate della radio. Ma Ringo sembra non fermarsi mai dal momento che è diventato anche direttore artistico di Virgin Radio e presenta su Rocktv una tv satellitare il programma che prende il nome da lui Doctor Ringo. Oltre a questo Ringo è impegnato in molteplici attività. Innanzitutto le iniziative benefiche a cui si dedica con passione e sacrificio poi in futuro parteciperà alla prossima edizione della Parigi – Dakar che si svolgerà in Argentina. La moto per Ringo è quasi più di una religione. Poi il tifo per il Milan. E il grande sogno di andare a abitare in California, per Ringo una terra speciale. Grandi amori quelli di Ringo, poca cosa però rispetto all'amore più importante oltre quello per la sua fidanzata, una campionessa di pallavolo. Il grande amore di Ringo è sua figlia Swami, di 8 anni, a cui Ringo ha anteposto anche il sogno di andare a abitare in California. Il cuore di Ringo è grande e Swami è la sua piccola principessa.

Ringo quante cose che fai, sembri un personaggio d'altri tempi...
Si faccio veramente tante cose. Ma mi piace così. È il mio carattere, la mia voglia di vivere, anche se sono un deejay che ama la musica fino in fondo. E questo è il segreto del mio lavoro.

Parliamo proprio della musica, secondo te ha ancora un impatto sociale?
Si l'impatto sociale rimane. Posso solo dire che la musica è collegata con la storia dell'umanità. Fin dai tempi antichi è stata la principale forma d'arte, insieme al disegno. Sia la musica classica che quella leggera sono importanti forme espressive. La musica leggera è soprattutto dei giovani, ma purtroppo devo dire che il livello dei cantanti, dei gruppi si è abbassato. Nascono più difficilmente personaggi come Bob Dylan, Elvis Presley, gli U2 E anche realizzare momenti d'aggregazione come è stato il Live Aid per l'Africa di Bob Geldolf negli anni '80 è più difficile. Si è perso molto di quella carica ideale nel pubblico, nella gente. E anche il fatto commerciale è aumentato quando si vuole fare un disco. I gruppi non aspettano tanti anni, sono più vicini alle esigenze di mercato, più vicini al fascino dei soldi che a quello della musica stessa.

Perchè tutto questo?
Perchè la società è cambiata. E anche la musica ha subito tutto questo. Il fascino di un concerto non è più quello mitico di un tempo, almeno quello dei grandi raduni oceanici come quello di Woodstock degli anni '60. Tutto sembra normale, più immediato. A questo devo ammettere si sottrae il fascino della musica in radio che gli ultimi dati danno in costante aumento. La radio infatti mantiene un rapporto fresco con l'ascoltatore, con il pubblico specialmente giovanile. E' qualcosa di straordinario e molto bello.

Tu sei uno dei deejay più famosi e popolari d'Italia con delle radio assolutamente di successo...
Forse perchè faccio una radio libera, pulita, con la mia passione per la musica che trasmetto agli ascoltatori. Sono contento qui a Radio 105 e a Virgin Radio quando rispondo al pubblico, ai ragazzi, ai giovani, con la posta, dove mi arriva una quantità incredibile di e-mail. Questa mia passione per la musica e per trasmettere anche dei modelli di una vita da gustare in ogni modo fa parte della mia filosofia delle cose. E' con me sempre, qui in radio, nelle serate, nella vita quotidiana che faccio.

Anche perchè, dicevamo, di cose ne fai veramente tante...
Si è vero, oltre alla radio c'è la mia passione per le moto. Ho fatto tre edizioni del Rally dei Faraoni, parteciperò alla prossima edizione della Parigi – Dakar che si svolgerà in Argentina. La moto è un altra mia passione oltre al mio amore per la musica. Sogno spesso di andare con una Harley Davidson per le strade stupende della Caifornia. Andrei a vivere se potessi là in quella terra fantastica, patria di locali dove la musica fa parte del senso esistenziale delle cose tra le bellezze dell'Oceano e di un surf fantastico e quegli spazi di libertà che sono quell'America patria del rock e del grande gusto del vivere che mi hanno sempre affascinato.

Un Ringo poetico che non rinuncia alla sua voglia di vivere...
Sono fatto così. Ma il mio cuore è pronto a rinunciare a tutto per mia figlia Swami di 8 anni. Per lei ho scelto di rimanere in Italia e non andare in Calfornia. Lei rimane il mio più grande amore. E' un rapporto bello. Nei sogni di una bambina che fa danza classica e che ama I cavalli, che sogna di fare la veterinaria. Credo che il viaggio più bello lo farò quando l'accompagnerò per le strade dell'Australia quando sarà un po' più grande. E' una cosa che le ho promesso. Sarà la sinfonia di musica più bella anche di un disco dei Beatles. Mia figlia Swami. Il mio più grande amore.

(Intervista di Franco Vittadini)

Ho evidenziato in rosso le frasi al mio parere, pìù riflessive!
1) perchè fa sempre piacere vendere il nome di Elvis in prima linea!
2) perchè il contesto mi ha suscitato un nostalgico sospiro!
e sì! la musica è proprio cambiata!!
Ieri le emozioni...oggi.. il ricavato!
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