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#1
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rino gaetano non mi piace,non ho visto la fiction xkè naturalmente novellano i fatti realmente accaduti.
nn mi riesce paragonare i 2 x un semplice motivo di gusti. naturalmente il successo può provocare vittime,però essere famosi ha molti + vantaggi ke il continuare a vivere nell'anonimato.la prima cosa xò ke si perde è la privaci,si diventa personaggi di dominio pubblico e quindi si deve accettare questa condizione oppure si finisce come i vari mina e celentano,segregati e fuori dalle scene pubbliche x vivere in un isolamento ke però t priva dell'affetto dei fan,cosa ke ritengo prima forma di gratitudine e riscontro di bravura x un artista. |
#2
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![]() Quote:
Per quanto riguarda la mia domanda, sicuramente la voglia di affermarsi per le proprie capacità è un'ambizione di chiunque (anche di chi non ha talento) e, spesso, più che per i soldi è per soddisfazione personale. Forse oggi le cose sono cambiate, ma ho toccato con mano l'ambiente, in prima persona e avendo scelto di rimanere anonima, non ho rimpianti. Il mio non è stato un atto di eroismo, ma puramente di carattere. |
#3
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Ho visto anch'io la fiction.
Conoscevo Rino Gaetano sin da piccolina. Mi sono fatta comprare dai miei il 45 giri di "Gianna" a suo tempo; sapevo che era morto giovane in un incidente stradale, ma non ho mai approfondito molto la sua vita e la sua carriera. Ho voluto guardare la fiction per curiosità e cultura personale. Mi ha rattristato molto vedere come un talento, vissuto bene e liberamente tra gli amici in allegria, fatto anche di sogni di successo, vada scemando e diventi quasi un incubo proprio con l'arrivo del successo stesso. Ciò che sembra fonte di benessere e la realizzazione di un sogno - il successo - sembra che per la maggior parte degli artisti diventi poi un boomerang: tanto dà, ma altrettanto toglie! Non si capisce se è la persona che ha avuto successo a cambiare senza rendersi conto, o se siano gli amici e i famigliari che le stanno attorno a cambiare il loro modo di vedere quella stessa persona quando diviene famosa... Fatto è che tutto cambia...e il più delle volte, purtroppo, in peggio... Rino Gaetano, forse anche per la sua morte prematura o per i suoi testi controcorrente, è diventato una sorta di "mito" (passatemi il termine) in Italia. Non ha ovviamente raggiunto la grandezza di un personaggio come Elvis o altri a livello internazionale, ma nel suo "piccolo" sembra si sia ritrovato anche lui a vivere quello stesso percorso e destino che accomuna la maggior parte degli artisti: pressioni dai poteri forti, vizi, conseguente perdita della creatività artistica e degli amici e degli affetti più cari e, di conseguenza, solitudine e depressione, che a sua volta porta ad aumentare il ricorso ai "vizi"...in una sorta di circolo vizioso. Ripeto: ho guardato la fiction più per curiosità e cultura personale che per altro....ma è stata davvero fonte di riflessione, almeno per me. Quindi per rispondere alla domanda iniziale di Hurt, dire che, almeno per quanto mi riguarda, meglio l'anonimato che il successo. LISA
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#4
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#5
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![]() Quote:
Io questa decisione la rispetto al massimo, i rock star fanno una vita da cani nel senso delle relazioni sociali, i soldi da solo non bastano. Secondo me dipende dal carattere individuale come riescono a gestire la fama, ma sono sicura che una grande sensibilità crea grossi problemi. Guardate Robbie Williams, sembra ripetere la storia di Elvis tale quale! Mi fa una pena.... Le case discografiche hanno una logica economica per forza, costa tanto lanciare un artista che non possono rischiare che dopo un paio di uscite smetta o cambi label. Nel caso di Elvis, poi, era Parker che cercava di avere contratti più lunghi possibile perchè temeva che restassero senza lavoro. |