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Dr Rock, mi consigli brani da ascoltare, non cd…
Scritto il 13 Novembre, 2007 in Recensioni Pop/Rock, Speciali << Riflettevo sul fatto che ormai i dischi li comprano in pochi ma è incredibile come i ragazzi scarichino canzoni. Mi capita di parlare con pischelli di artisti e gruppi ed io ancora mi esprimo da vecchio dicendo “che dischi ti piacciono?” e loro mi fanno “non lo so, però conosco questi pezzi…”. Se guardi lo scaffale di cd a casa di amici e amiche quasi sempre è deludente, ma se poi scruti l’hard disk c’è una varietà che sicuramente rincuora…>> Prima serie di canzoni consigliate da Vacho “Dr Rock” Varela Sometimes It Snows in April - Prince Ci ha abituato agli aspetti più deliziosi delle sonorità elettroniche anni ‘80, alle incalzanti drum machine e alle tastiere che sostituiscono i fiati, ma sempre negli ‘80 Prince sapeva ritagliarsi dei momenti di nudo acustico come questo: gli strumenti a corda cigolano e scricchiolano vivi e Prince è un interprete vocale sensualmente commovente. Games - Husker Du Uno dei più bei pezzi scritti da Bob Mould gioca sull’avvincente dicotomia fra la breve e zoppicante strofa e l’apertura lirica del ritornello in tipico stile Husker Du. La produzione è quella solita inaugurata dal doppio album “Zen Arcade”: abrasiva, acida e asciutta, tanto da sfiorare il disturbo acustico. La quintessenza del rock alternativo americano. Theme from Shaft - Isaac Hayes “Avevo sedici anni quando uscì al cinema “Shaft” e fu una delle esperienze più eccitanti della mia vita. “Shaft” e gli altri film della blaxploitation ci offrirono il primo esempio di “negritudine” non giamaicano. Qui in Inghilterra non esiste una cultura nera indigena e quindi dobbiamo importarla. In quel periodo il nuovo look ci venne assicurato da quei film e da James Brown. Di notte oscillavamo dai capi della Tonik a dei capelli rasati al gusto afro, pantaloni scampanati e top militari. Il soulboy stava nascendo allora” (Lloyd Bradley, giornalista e scrittore) Divine Hammer - The Breeders Gli archetipi del perfetto college rock sono racchiusi anche in questa delizia delle Breeders di Kim Deal (ex-Pixies). Sezione ritmica che spinge come il punk dichiara, chitarre jingle-jangle come i Byrds insegnano e ritornello zuccherato come i Beatles ricordano. Fece seguito come singolo a “cannonball” entrambe dal disco “last splash” ed entrambe meritano. That’s Alright Mama - Elvis Presley “Elvis cominciò a cantare questo vecchio blues di Arthur “Big Boy” Crudrup, saltellando e facendo il matto; Bill [Black] prese il contrabbasso e cominciò pure lui a fare il matto, e quindi anch’io mi misi a seguirli. Sam [Phillips], credo, stesse in regia con la porta semi aperta facendo qualcosa che interruppe, ficcò la testa dentro e disse: “Che state facendo?” non lo so, gli rispondo, e lui: “Bene, allora tornate indietro, trovate un punto in cui ricominciare e rifatela da capo”" (Scotty Moore, il leggendario chitarrista nei primi anni di carriera di Elvis Presley). A cura di Vacho Varela |
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