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Continuando il tour della casa, l'orgoglio e la meraviglia mi hanno completamente rapita:
appesi alle pareti c'erano le prove della grandezza dell'Elvis artista....tantissimi premi, riconoscimenti, targhe, articoli di giornale....quello che da sempre noi naturalmente sappiamo senza ombra di dubbio, era lì, nero su bianco.... lui è stato il primo, il più grande....la musica non è stata più la stessa dopo il suo arrivo!!! Dietro le teche di vetro, ho cominciato a vedere le jumpsuit, gli abiti di scena dei suoi films, le sue chitarre.....il suo chimono! A poco a poco però, la gioia di trovarmi lì, ha lasciato il posto ad una dolce malinconia: tutti quegli oggetti erano bellissimi, ma inanimati....quello che li rendeva così speciali erano la sua forza e la sua vitalità!!! Le jumpsuit, senza i suoi movimenti e la sua carica, erano appena abiti di scena, e la divisa da militare, poco più di uno straccetto verde, senza il suo sorriso spavaldo ed il sacco in spalla... Belli..ma immobili...fermi... in quel momento ho realizzato che io potevo vedere tutto quello, solo perchè lui non c'era più... Tutta la mia prima visita a Graceland è stata come stare sulle montagne russe.....momenti da togliere il fiato dall'emozione...momenti in cui non vedi l'ora di scendere ...... Finito il giro della casa, dell'ufficio di Vernon e del poligono, ho attraversato il vialetto dal quale si vede tutta la bellezza del giardino...nonostante a Memphis faccia un caldo torrido, il paesaggio non è bruciato... sarà per l'umidità, ma l'erba e gli alberi sono di un verde brillante... c'erano poi le classiche staccionate bianche che contrastavano con i colori accesi del prato. In quel momento sono arrivata alla piscina... un " fagiolo" azzurro....al bordo c' erano un tavolino e due sdraio verdi a righe bianche... mi è venuta subito in mente la fotografia di Elvis e Priscilla con Lisa Marie....su quelle sdraio...felici e sorridenti...in un sereno quadretto familiare... ma a Elvis sarebbe piaciuta questa intrusione in casa sua? Non discuto sulla necessità che ha spinto ad aprire al pubblico....non si poteva fare altrimenti o tutto sarebbe andato perso, e persino io, che sto qui a farmi tante paranoie, non avrei mai avuto l'occasione di conoscere meglio Elvis ed il suo mondo... però un po' di disagio l'ho avvertito...mi sono sentita un po' un'intrusa che fruga fra le cose altrui... Oltre la piscina vedo il Meditation Garden e la sua fontana... tanti piccoli dolci zampilli... non c'è molta gente...l'Elvis week è appena finita....ne sono felice, perchè mi dà l'impressione di un incontro più raccolto, più intenso... Sullo sfondo, disposte quasi a semicerchio ci sono alcune lunghe colonne bianche, con il capitello ionico nero... sorreggono una struttura, che immagino serva all'occasione a riparare il passaggio... Davanti a me, ora, ci sono quattro grandi lapidi color antracite, con le scritte in bronzo ed il bordo in granito grigio. Quella al centro è la sua...una piccola teca di vetro, protegge una fiammella sempre accesa.. al fianco, da un lato e dall'altro, la mamma ed il papà, e poi l'adorata nonna. la sensazione è strana...più volte ho cercato di immaginarmi cosa avrei potuto provare davanti alla sua tomba...in realtà non ho sentito niente..... non riesco davvero a credere che lì sotto ci possa essere Elvis....forse non lo accetto...ma guardo la lapide quasi indifferente.... leggo le parole scritte...e mi commuovo pensando ad un padre che sopravvive al figlio e che deve anche trovare le parole giuste per esprimere non solo il suo immenso dolore, ma anche quello di milioni di persone... penso ad una bimba che vede di fianco alla piscina dove allegramente nuotava, la tomba del padre....e la immagino guardare quell'angolo del giardino ogni volta che si affaccia alla finestra della propria camera... tutti questi pensieri mi smuovono, ma è inutile... per me Elvis non è lì,.....è nella musica, è nell'aria, nel cielo e nei profumi... quella lapide è un gran bel monumento...ma non riesce a farmi pensare ad altro.... poi mi guardo intorno....qualcosa mi disturba...quasi mi urta... a ridosso delle lapidi ci sono striscioni, cartelli e pelouche...troppo vicini... centianai di orsetti e pataccherie del genere, sparse a slalom... so che sono la manifestazione dell'immenso amore dei fan, ed è bello pensare che ancora tanta gente voglia essere lì in qualche modo....ma sono troppo a ridosso... sembra che le tombe si perdano in una fiera di paese... Ad Atlanta ho visitato la tomba di Martin L.King.... non usciamone con paragoni assurdi.... quello che voglio dire è, che anche là, la tomba del reverendo, è stata posta in un meraviglioso giardino, al centro si una vasca...l'acqua scorre lenta, seguendo il declino del terreno, ed il suono ti porta verso un silenzio di pace e meditazione.... Elvis è stato l'icona della vita, della musica......delle passioni viscerali, nel bene e nel male... ma era anche una persona intensa, introspettiva ....di una profonda spiritualità... avrei voluto incontrare anche questa parte di lui..e avrei voluto incontrarla qui...dove riposa.... in quell'angolo di Graceland dove vedevo la lunga Limousine bianca, e nella mente sentivo "You'll Never Walk Alone"... ma tutto quello che vedevo intorno mi allontanava ...mi distraeva... forse per l'unica volta nella mia vita, ero lì davanti a lui... finalmente avevo incontrato il mio Elvis! FINE |
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