Visualizza Versione Completa : Articoli
tigerman90
28-03-2007, 21:48
:-) :-) :-) :-) :-D ok
tigerman90
28-03-2007, 21:49
ho sbagliato l'ultima faccina
Compie 30 anni la saga cinematografica di Guerre Stellari e le poste statunitensi - che nei giorni scorsi avevano già annunciato la loro partecipazione alle celebrazioni con varie iniziative - emetteranno il 25 maggio (giorno dell'anniversario del primo film della serie) un foglietto con ben 15 francobolli da 41 centesimi.
A segnalarlo è il sito filatelico specializzato "vaccari news", secondo il quale è possibile che il foglietto possa insidiare il primato di vendite detenuto dal francobollo da 29 centesimi dedicato ad Elvis Presley: uscito nel 1993, questo francobollo ha registrato una vendita di oltre 124 milioni di esemplari.
I francobolli di Guerre Stellari mostrano praticamente tutti i personaggi più famosi della saga. Le poste USA hanno anche attivato un concorso fra i fans della serie di film di George Lucas e "travestiranno" numerose cassette postali come il famoso "droide R2-D2", che nella versione italiana del primo film del 1977 venne ribattezzato "C1-P8" .
(ANSA)
Elvis Presley A 30 anni dalla morte, Q lo incorona la voce del secolo.
Ernesto Assante racconta il mito del rock'n'roll (http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=rub&cont_id=8482&cat_id=1331&fromplayer=8482)
Lezioni a 33 giri:
Domenica 1 aprile all'Auditorium: Elvis 56 (http://www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/news_scheda.jsp?idContent=165536&idCategory=2022)
di Giorgio Casari
Rimane il re del rock'n'roll, Elvis Presley. A trent'anni dalla sua morte, avvenuta il 16 agosto del 1977, la rivista specializzata Q lo ha appena incoronato il miglior cantante di tutti i tempi. La "voce" per antonomasia, insomma, davanti a nomi quali Aretha Franklin (seconda), Frank Sinatra (terzo), Otis Redding e, a sorpresa, John Lennon ("non tecnicamente brillante, ma espressivo"). Un merito che si lega, secondo la giuria di Q (composta da giornalisti specializzati e musicisti), al fatto di aver reso sensuale, eccitante, qualsiasi genere abbia incrociato. Un ottimo modo, insomma, per cominciare le celebrazioni del trentennale, che culmineranno ad agosto con i raduni di Graceland, a Memphis, la casa-museo che aveva riempito di ogni cimelio, ancora da vivo.
http://www.kwmusica.kataweb.it/kwmusica/getimage.jsp?idImage=103845 Elvis scomparve il 16 agosto del 1977, a 42 anni, ufficialmente per aritmia cardiaca. In realtà era schiavo da anni di droghe e antidepressivi, ma soprattutto del suo mito. Un mito che ancora oggi sopravvive, e che proprio nel '77 il punk non aveva minimamente scalfito: i Sex Pistols dicevano ai loro primi concerti "amiamo Elvis, odiamo tutti gli altri".
Un mito che lo aveva riportato in tv nel 1968, a cantare tutto vestito di pelle nera come Marlon Brando ne Il selvaggio e con il ciuffo eternamente ribelle, per mostrare a chi amava i Beatles che lui era meglio. Risultato, milioni di spettatori. Il suo concerto alle Hawaii, trasmesso via satellite il 14 gennaio 1973, assistettero almeno un miliardo di persone. Più di quelle davanti alla tv per lo sbarco sulla Luna del 1969.
Aveva inciso il suo primo singolo il 5 luglio del 1954 - That's All Right
per una piccola etichetta indipendente, la Sun Records di Sam Phillips. Phillips stava dando forma a quella generazione di star del rock'n'roll che avrebbe annoverato fra le sue fila Jerry Lee Lewis, Chuck Berry, Johnny Cash e lo stesso Elvis. La sua ossessione era "trovare un bianco che cantasse come un nero" e in quel giovane camionista aveva trovato un interprete pressoché perfetto. Fino alla sua chiamata alle armi, nel '58, Presley sorprese gli ascoltatori con uno stile viscerale, capace di singhiozzare e di essere intensamente poetico, di rivedere country e blues innescando grandi sussulti ritmici.
I Sessanta e soprattutto i Settanta avrebbero annacquato la sua carica espressiva dirompente, portandolo verso un timbro da cantante confidenziale, sempre più vicino, ironia della sorte, a quel Frank Sinatra (non a caso soprannominato 'The Voice', la voce) al quale era spesso stato contrapposto e del quale si era sempre dichiarato estimatore. In questa classifica il titolo di voce del secolo scorso passa quindi di mano, e ci sentiamo di essere d'accordo con chi l'ha compilata.
Clint Reno
31-03-2007, 14:02
In realtà era schiavo da anni di droghe e antidepressivi, ma soprattutto del suo mito.
Vero! Sante parole... soprattutto del suo mito!
Dvd Elvis Presley, The ’68 Comeback Special DVD, 2005 (http://www.livecity.it/2007/04/03/dvd-elvis-presley-the-%e2%80%9968-comeback-special-dvd-2005/)
Scritto il 3 Aprile, 2007 in Recensioni Dvd Musicali (http://www.livecity.it/category/musica/recensioni-dvd-musicali/)
“Se stai cercando guai…sei capitato nel posto giusto” (da “Tiger Man”)
http://www.livecity.it/wp-content/uploads/2007/04/elvis.jpgUna frase simile sentita uscire dalla smorfia di Elvis è un’esperienza che redime, sconquassa e fa esclamare convinti “oh yeah!”. (una frase simile, poi, la si pronuncia indossando non solo una giacca di pelle nera, ma anzi, vestendo un intero completo di pelle nera, calzante come un guanto.) Il redentore degli anni ’50, per essere ancora l’indiscutibile sciamano, anzi, l’incontestabile Re, con l’arrivo del ’68, doveva prima di tutto redimere se stesso. Ed è ciò che fece col suo “ritorno”.
Però stiamo attenti, lo show televisivo che la NBC cucì su Elvis non significò rinnegare il passato prossimo (24 film di discutibile fattura) per riabilitare quello remoto (la nascita del rock n roll). Anzi, fu una perfetta fusione delle due esperienze con la risultante del Re più in forma che si sia visto dai tempi di “Heartbreak Hotel”: da una parte l’autentico maestro nella più congeniale veste di rockstar che incendia le mutande delle fanciulle in platea; dall’altra il divertito attore musicale nel ruolo dell’ex galeotto che rimorchia la squinzia in un bordello - sincero e ironico tributo alla sua recente e prolifica esperienza di attore a Hollywood.
L’intenzione iniziale del Colonnello Parker era ben diversa: Elvis avrebbe intonato canti natalizi per le famiglie cristiane d’America. Fortunatamente il ’68 aveva scosso anche i network americani, lasciando il Colonnello nel ruolo di manager a suo modo capace, ma anacronistico per impartire decisioni definitive. La fiducia che Elvis diede al regista Steve Binder e agli scrittori dello show venne premiata con la creazione di uno spettacolo talmente azzeccato da diventare, nell’immaginario collettivo, uno dei documenti principi dell’icona Elvis (forse non a caso, chi vi scrive, nella sua camera ha proprio un poster di Elvis nella mise di pelle di cui sopra).
L’idea di riportare il Re al suo pubblico, non solo usando lo strumento che l’aveva reso grande in così larga scala (la televisione), ma anche il pubblico in scena, fu abbastanza improvvisa, tanto che la produzione fu costretta in grande velocità ad arruolare il numero sufficiente di persone da far sedere intorno al palchetto centrale. Vennero chiamati i parenti di chi lavorava nello studio, nonché ragazzi nel fast-food di fronte che si stavano mangiando un cheesburger. Il risultato è splendido e l’audience è assolutamente sincera: ci sono ragazzi quasi disincantati ma comunque sorpresi se non addirittura inebetiti nel vedere a pochi metri Elvis in persona che canta, balla, si inginocchia, chiude gli occhi, suda… e poi altri invece totalmente infervorati e adoranti, in lacrime isteriche da fan.
Altra sorpresa “in fieri” fu quella del momento dedicato ai “vecchi amici”, ovvero quando Elvis, nel suo palchetto catartico, si siede e con la chitarra, accompagnato dai vecchi compagni degli esordi di Memphis quali Scotty Moore e DJ Fontana, ripropone classici come “Blues Suede Shoes”, “That’s Alright” e “Heartbreak Hotel”. Momento che sarebbe dovuto durare neanche dieci minuti ma che si spinse ben oltre diventando forse il fulcro di tutto lo show: Elvis scherza coi compagni, ironizza sulla sua smorfia, canta e suona divertito mentre la band lo asseconda. Ai loro piedi il giovane pubblico assiste seduto a terra come in una festa confidenziale.
Le parti “preconfezionate” dello special non hanno ovviamente questa genuinità, comunque l’impatto emotivo è indiscutibile di fronte a brani come “Memories” – scritta da Mac Davies e inseguito assurta ad evergreen per le numerosissime rivisitazioni - o quando, a conclusione del programma, indossando un elegante abito bianco, canta “If I Can Dream”: song che il solito Colonnello aveva definito “non adatta a Elvis” e che invece si dimostrò la perfetta conclusione per il ritorno sulle scene del Re.
Ricordando l’evento Chris Beard (tra gli scrittori dello special) confermò appropriatamente “Era commosso perché era l’ultima canzone dello spettacolo, secondo me, non voleva finire”. E la storia ha scritto che Elvis non ha mai finito.
Vacho Varela
guitarman
04-04-2007, 07:33
uao!!!!!perfetta recensione,ottima!!!!!
http://www.rockol.it/vetrina-4362/Elvis-Presley/ULTIMATE-GOSPEL
ULTIMATE GOSPEL http://www.rockol.it/img/cover/Elvis07.jpg (http://www.rockol.it/vetrina-4362/Elvis-Presley/ULTIMATE-GOSPEL#)
Rca
Elvis Presley
In una delle note riportate nel booklet di questo disco viene riportata una frase di Gladys Presley, madre di Elvis, la quale afferma che, fin da piccolissimo, il figlio amava la musica gospel che si cantava in chiesa e pur non sapendo le parole cercava di intonare la melodia con la voce. La conferma arrivò poi in futuro quando Elvis, nel corso della sua carriera, pubblicò ben quattro dischi gospel a carattere religioso: nel 1957 un EP di quattro canzoni dal titolo “Peace in the Valley”; al ritorno dal servizio militare (1960) un tributo ai suoi quartetti da chiesa favoriti “His Hand in Mine”, supportato ai cori dei Jordanaires; “How Great Thou Art” nel 1966 e nel 1972 “He Touched Me”.
“Elvis ultimate gospel” raccoglie tutti i brani gospel incisi dall’artista di Memphis, venticinque episodi tratti dalle registrazioni originali e rimasterizzati con la nuova tecnologia DSD.
TRACKLIST:
“How great thou art”
“So high”
“Amazing grace”
“Crying in the chapel”
“You’ll never walk alone”
“Swing down sweet chariot”
“In my father’s house”
“Milky white way”
“His hand in mine”
“I believe in the man in the sky”
“Where could I go but to the Lord”
“If the Lord wasn’t walking by my side”
“Run on”
“He touched me”
“Bosom of Abraham”
“Lead me, guide me”
“Joshua fit the battle”
“If we never meet again”
“I, John”
“Reach out to Jesus”
“Who am I?”
“Help me”
“An evening prayer”
“Take my hand, precious Lord”
“(there’ll be) Peace in the valley (for me)”
Clint Reno
05-04-2007, 06:59
Questi sono articoli!!! :-\
SPETTACOLI & CULTURA
Si intitola "33 dischi senza i quali non si può vivere" il libro di Gino Castaldo e Ernesto Assante
Dai Beatles agli U2: una lista per raccontare l'epoca d'oro del rock e non soloI migliori album della nostra vita viaggio in cinquant'anni di musica
di RITA CELI
http://www.repubblica.it/2007/04/sezioni/spettacoli_e_cultura/33-dischi-assante-castaldo/33-dischi-assante-castaldo/este_538197_49380.jpg
ROMA - Il titolo del libro può suonare eccessivo ma 33 dischi senza i quali non si può vivere (Einaudi, 13,50 euro, in libreria dal 10 aprile) di Ernesto Assante e Gino Castaldo non è solo una lista di album, tutti in vinile e a 33 giri, ma è il racconto appassionato e motivato di un'epoca, da Elvis Presley agli U2. Critiche e proteste sono già messe in conto dagli autori, perché la scelta è, ovviamente, arbitraria ma i criteri che hanno portato ai 33 titoli (più un singolo, Imagine di John Lennon) sono precisi: si tratta di dischi di "incomparabile bellezza", opere straordinarie che hanno segnato profondamente la storia della musica, gettando le basi per quello che sarebbe venuto dopo. In altre parole, sono i cd che oggi non dovrebbero mancare in una discoteca che voglia colpire al cuore con le perle della musica degli ultimi 50 anni.
Non sono "i" migliori album, ma sono "dischi senza i quali è impossibile vivere" scrivono gli autori nell'introduzione, "e sono talmente pochi che potrebbero essere portati con noi sull'isola deserta per garantirci una gradevole sopravvivenza dopo un terribile naufragio". Solo un caso li posiziona tra 1956 (con Ella Fitzgerald e Elvis Presley) e il 1994 (l'anno di Grace di Jeff Buckley), preceduto da Achtung Baby degli U2 (1991) e Le nuvole (1990) dell'unico italiano in lista, Fabrizio De André.
La maggior parte degli album raccontati nel libro sono stati realizzati negli anni Sessanta - dai Beatles ai Rolling Stones, Bob Dylan e Jimi Hendrix, da James Brown ai Velvet Underground - e soprattutto durante i 70, decennio che si apre con Led Zeppelin IV, Who's Next degli Who, e ancora Bob Marley, Brian Eno, Pink Floyd, per chiudersi con London Calling dei Clash. Una breve coda negli anni 80 per citare Graceland di Paul Simon o Born in the Usa di Bruce Springsteen.
Assante e Castaldo ammettono con rammarico che in questa loro lista "i dischi nati nell'era del cd sono realmente pochi" perché negli ultimi 15 anni gli album "hanno iniziato prima a perdere valore e poi a perdere senso". "La musica, che all'inizio del secolo si era materializzata diventando disco, sta cominciando a smaterializzarsi di nuovo, fisicamente inesistente" proseguono. "Se fino a quindici anni fa potevamo identificare la musica e il supporto, oggi la musica trasformata in un bit non occupa alcuno spazio fisico". Ma a questa rivoluzione "assoluta e totale" nel modo di fruire la musica non corrisponde una creatività in grado di sbalordire, come invece è accaduto con ognuno dei 33 dischi analizzati nel libro.
Come Revolver dei Beatles: "In quel periodo poteva capitare che un album cambiasse completamente il corso della musica pop, e Revolver fu uno di questi". Oppure Highway 61 Revisited di Bob Dylan: "Agli inizi degli anni '60 le canzoni di Dylan caddero come una pioggia di folgorazioni poetiche su un mondo in attesa messianica. Con lui il rock'n'roll impara a parlare una nuova lingua". Oppure London Calling dei Clash: "Ci sono dischi che funzionano da spartiacque, e London Calling è un'importante boa messa a galleggiare nella tempesta del tempo. Non è possibile capire cosa sia accaduto al rock nel passaggio tra gli anni 70 e 80 se non ci si immerge completamente nel caleidoscopio di suoni di questo album".
Del disco scelto per Fabrizio De André scrivono: "E' un incipit memorabile, forse tra i più belli mai immaginati". O ancora, parlando di Marvin Gaye: "Difficile immaginare il soul senza What's Going On. Perché è un capolavoro, il vertice della creatività e dell'arte di questo artista, ma soprattutto perché è il disco che consente alla definizione di soul music di compiersi". Pagina dopo pagina ogni album viene raccontato, scoperto, analizzato fino a svelare le motivazioni della scelta. Anche per maestri come i Pink Floyd: "Dopo aver scoperto cosa c'era in quella misteriosa faccia scura della Luna, il rock non è stato più lo stesso, ha assunto dimensioni colossali, è diventato altro da sé".
Naturalmente ognuno è libero di condividere o criticare le scelte di Assante e Castaldo che, per proseguire il gioco con un sondaggio per Repubblica.it, (http://www.repubblica.it/speciale/poll/2007/spett_e_cult/dischi.html) hanno allungato la lista a 50 titoli: ancora una volta molti saranno scontenti, ma è solo un gioco.
(5 aprile 2007)
guitarman
06-04-2007, 15:09
Elvis ‘The King’ statue returns to public view at the Las Vegas Hilton
http://www.bloggingvegas.com/uploads/elvis1.jpgElvis Presley’s life-size bronze statue, which stood in the Las Vegas Hilton Hotel lobby for oh, so many years, is back in public view. First dedicated in 1978, the somewhat ungainly pose of Elvis, guitar slung over his shoulder and holding a microphone in his left hand, was re-dedicated June 21.
But it wasn’t inside the hotel. This time, Elvis the Pelvis has been kicked outdoors to a garden area, standing atop a pedestal with embedded spotlights. A new bronze plaque at the rock ‘n’ roll idol’s feet reads:
ELVIS: “THE KING” OF LAS VEGAS
An eight-year exclusive run
in the Las Vegas Hilton Showroom
837 consecutive sold-out performances
entertained some 2.5 million people
enough to fill the Rose Bowl 25 times over!
LAS VEGAS’ ALL-TIME FAVORITE, AND SUCCESSFUL PERFORMER
Elvis Presley’s Las Vegas connection was given a boost by his 1964 film “Viva Las Vegas!” opposite Ann-Margret, who drove him wild before Elvis could drive his racing car in the first Las Vegas Grand Prix.
Those were delirious days for the rock performer and fans. But now, the fame and recognition are ebbing. And his bronze statue is now outdoors where it inevitably will be bombed by birds of all feathers, and where many a mutt could lift a leg to leave a liquid signature.
Such is the nature of fame, a bird with paper wings.
June 22, 2006
ki mastica inglese puòraccontarci quello ke è stato scritto,io c faccio un macello con l'inglese :-)
Ecco Enzo! :-+
La stuatua in bronzo di Elvis Presley a grandezza naturale, che per anni si è retta nell'atrio dell'Hilton Hotel di Las Vegas, è tornata alla vista del pubblico.
Inaugurata per la prima volta nel 1978, la posa un po' sgraziata di Elvis, con la chitarra imbracata sulla spalla e il microfono nella mano sinistra, è stata re-inaugurata il 21 Giugno.
Ma non era all'interno dell'hotel.
Questa volta Elvis The Pelvis è stato posizionato nel giardino esterno sopra ad un piedistallo.
Sulla nuova placca in bronzo si legge:
ELVIS IL RE DI LAS VEGAS:
una corsa durata 8 anni consecutivi nella Showroom dell'Hilton Hotel
837 concerti che hanno fatto il "tutto esaurito"
intrattenendo circa 2.5 milioni di persone
L'ARTISTA PREFERITO E CHE HA AVUTO PIU' SUCCESSO A LAS VEGAS.
Il primo legame di Elvis Presley con Las Vegas fu nel 1964 per il film "Viva Las Vegas" insieme ad Ann-Margret, che lo fece impazzire prima che si mettesse alla guida della sua auto da corsa nel primo Gran Premio di Las Vegas.
Quelli furono giorni di delirio per la stella del rock e i suoi fans.
Ma ora la fama e il riconoscimento stanno calando...E ora questa statua è fuori dalle porte, dove sarà bombardato da uccelli di tutte le razze e dove uno stupido cane potrà alzare la zampa per lasciarci la sua firma in forma liquida. :?
Questo è il prezzo della fama!
LISA
Eh che cavolo, questo articolo è partito bene ed è finito malissimo, xò magari è la stessa delusione del giornalista del fatto che l'abbiano messa fruoi? Mah, fatto sta che forse è anche meglio xchè può essere ammirata meglio nn credete? magri lo hanno fatto proprio x questo!:? :? :?
http://www.teknemedia.net/esposizioni/2007/TKimg4615fe5039f49.jpg
Susanne Bürner - 50 000 000 can't be wrong
Supportico Lopez 32
Sede Via Supportico Lopez, 32, Napoli 80137
Altre informazioni Tel +39 081 445759 | info@supporticolopez.com (info@supporticolopez.com) | http://www.supporticolopez.com (http://www.supporticolopez.com/)
http://www.teknemedia.net/imago/map.gif Mappa (http://www.teknemedia.net/archivi/2007/4/13/mostra/21948.html#mappa)
Data di apertura venerdì 13 aprile 2007
Data di chiusura venerdì 25 maggio 2007
Orari:
martedì/venerdì 15.00/19.00 Gli artisti correlati Susanne Bürner (http://www.teknemedia.net/pagine-gialle/artisti/susanne_burner/index.html)
Comunicato della mostra : Susanne Bürner - 50 000 000 can't be wrong
Molto del lavoro di Susanne Bürner è sugli spazi vuoti, sugli spazi fuori dalla cornice principale che costituiscono la parte superflua di una proiezione, per il protagonista dei video così come per gli spettatori, per le loro emozioni ed esperienze.
Alcuni dei suoi video sono su gruppi di persone la cui attenzione è focalizzata su qualcosa che è fuori da loro stessi, qualcosa che, allo stesso tempo, resta invisibile allo spettatore. Già nel video finistère (2005) il soggetto sono i fans. Ma il gruppo di spettatori è isolato dal contesto originale ed è posto su uno sfondo neutro. Così l’attenzione dello spettatore del video è focalizzata sugli ammiratori, solitamente marginali nella sua percezione, che esprimono, attraverso mimica e gestualità, le loro forti aspettative e la loro proiezione nella star.
Allo stesso tempo lo spettatore del video si trova esso stesso in una posizione di aspettativa, diventando così un doppio del fan.
Il video in mostra 50 000 000 CAN’T BE WRONG ripropone il tema dei fans ma pone l’enfasi sulla relazione tra la star e i suoi ammiratori concentrandosi su una singola “superstar”: Elvis Presley.
Qui, Elvis, definisce se stesso attraverso i suoi ammiratori, che costituiscono il suo ambiente e la sua immagine in negativo e la Bürner tenta di approfondire proprio l’aspetto che riguarda la definizione di una persona attraverso il suo riflesso negli altri.
Oltre i Beatles, Elvis è stata una delle più grandi star di culto di tutti i tempi. Diversamente da altri artisti dopo di lui, Elvis era capace di ipnotizzare ed eccitare il pubblico attraverso delle esibizioni dal vivo sensazionali. Il video utilizza proprio questi momenti e, sebbene siano tutti tratti esclusivamente da documentari su Elvis, il suo nome non è mai menzionato.
Il risultato finale sono solo fans. L’oggetto del loro desiderio è invisibile. Alcune volte tracce di Elvis sono cancellate digitalmente. I cartelloni con i messaggi e le scritte degli ammiratori appaiono vuoti. Il soggetto reale del video rimane invisibile, si può percepire solo attraverso la reazione dei suoi “seguaci” ed è riflesso nelle espressioni di desiderio dei loro volti che attraversano diversi decenni del secolo scorso.
Il titolo del video è tratto da una compilation di brani di Elvis dal 1959, a cui molti altri gruppi hanno fatto riferimento, diventando una delle raccolte di maggiore successo e più influenti nella storia della musica.
Music: Steven Trafford
Special Effects: Julia Pfeiffer, Aleksander Cigale
6:24 min., b/w, sound
Il video 50 000 000 CAN’T BE WRONG è stato realizzato con il sostegno del Senato di Berlino.
Si ringrazia Giti Nourbakhsch - Berlino
La mostra è realizzata con il supporto di Enrico Fornello - Prato
Susanne Bürner
Born in Ellwangen/Jagst, Germany 1970
1993 - 1998 Media Arts at the Hochschule für Gestaltung, Karlsruhe (Diploma)
One Person Exhibitions (selected)
2007 “50.000.000 can’t be wrong”, Supportico Lopez, Naples
2005 “finistère”, Galerie Giti Nourbakhsch, Berlin
“songs from out there”, Sassa Trülzsch, Berlin
2002 “Dissolve”, Galerie Giti Nourbakhsch, Berlin
2001 Galerie Borgmann Nathusius, Cologne (with Gary Ward)
2000 “Fotografie”, Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe (with Barbara Trautmann and Günther Förg)
Galerie K & S, Berlin (with Daniel Roth)
1999 “Trees”, Graduate Studios UCLA Culver City, Los Angeles, USA
“Trees”, Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe (with Candida Höfer)
1997 Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe
Group Exhibitions (selected)
2007 "I´m a Future Melancholic", tank.tv, Tate Modern, London
2006 “Nicht weit vom Stamm”, Galerie Konrad Fischer, Düsseldorf
Domaine Olivier de Serres, Ardèche, France
Busan Biennale, Busan, Korea
GASC, Gimhae, Korea
tank.tv, ICA London
“artists make videos”, Goethe Institut, Amman, Jordanien
Film Festival Max Ophüls Prize, Saarbrücken (screening “Lux 1: Where are we going?” & screening “Lux 2: Can you see me?”))
2005 “A Haunting”, Castlefield Gallery, Manchester
„Rencontres Internationales Paris/Berlin #9“, Jeu de Paume, Paris (a.o.)
“One Night Screening. Video Art From 4 Countries”, Beirut Humanities Buildings (Goethe Institut) Beirut
“placements”, Galerie Store 52°31’52”13°22’55”, Berlin (curated by Andrew Cannon)
“acid rain”, Glasbox, Paris (curated by Vincent Honoré)
“Videonale 10”, Kunstmuseum Bonn
“Radiodays”, CTP de Appel Amsterdam
2004 „KURZDAVORDANACH“, Photographische Sammlung/SK Stiftung Kultur, Cologne (curated by
Wilhelm Schürmann)
„Rencontres Internationales Paris/Berlin #8“, Grande Halle de la Villette, Paris
“Missing Time”, Hong Kong Art Centre, Hong Kong (video program curated by Laurent Grasso)
„playlist“, Palais de Tokyo, Paris
“Zwischenwelten”, HfBK Dresden, Oktogon
2003 „Géographies #3“, Chantal Crousel, Paris
Schmidt-Rottluff sholarship holders exhibit, Kunsthalle Düsseldorf
“Hot, Blue & Righteous”, Galerie Giti Nourbakhsch
Akademie Schloss Solitude, Stuttgart
“Passages”, Le musée de Valence, art 3, Le Bel Image, Valence
2002 “Golden Week”, Kodama Gallery, Osaka, Japan & side 2, Tokyo, curated by Eva Svennung
(Toasting Agency)
“A Need of Realism”, Solitude in Schloss Ujazdowski, Warszawa, Poland
2001 “Papier”, Galerie Borgmann Nathusius, Cologne
“Not At Home”, Römerstr. 2, Stuttgart, curated by Gary Ward and Susanne Bürner
“Circles No. 5”, Montana Sacra, ZKM Karlsruhe, curated by Christoph Keller
“CamoShow”, Museum Wiesbaden, curated by Alexis Vaillant and Léonor Nuridsan
1999 “Insight Out”, Kunstraum Innsbruck, Austria, Kunsthaus Hamburg,
Kunsthaus Baselland, Switzerland, (catalogue)
1998 Galerie Karlheinz Meyer, Karlsruhe
“Gang Bang”, Galerie Margit Haupt, Karlsruhe, curated by Christoph Keller
Grants & Residencies
2006 Residency Villa Arson, Nice
2004 Grant Stiftung Kunstfonds, Bonn
2002 Art 3, Residency of Baden-Wurttemberg and Region Rhône-Alpes in Valence, France
Karl Schmidt-Rottluff Grant
2000 - 2001 Residency at Akademie Schloss Solitude, Stuttgart
1998 - 1999 Visiting Scholar Graduate Program Fine Arts, UCLA Los Angeles, California, USA
(Grant Studienstiftung des deutschen Volkes)
1997 - 1999 Grant Studienstiftung des deutschen Volkes, Bonn
Publications
„Fog Book“, Revolver Frankfurt, 2003
„Susanne Bürner“, Karl-Schmidt-Rotluff Förderungsstiftung, Berlin 2003
„Vanishing Points“, Art 3, Valence & Revolver Frankfurt
Jednoczensnie (simultaniously), Zamek Ujazdowski, Warschau & Revolver, Frankfurt (with Daniel Roth, Gregor Sander and Gary Ward)
The Window, Revolver Frankfurt
Articles
2005
Vincent Honoré on Susanne Bürner, contemporary 21, issue 71/ video, pp. 34 – 37
2004
Dominic Eichler on Susanne Bürner, Frieze art Fair Yearbook 04/05
2003
Catherine Francblin, “geographies #3”, art press #298, p. 84
Marie de Brugerolle, “passages at art3 (review)”, artpress, # 292, July-August, pp. 76-77
Eva Svennung, “Susanne aime Smoke Gets in Your Eyes”, in: “Vanishing Points. Susanne Bürner”, art3, Valence & Revolver, Frankfurt a.M.
Johan Hartle, “Image Events”, in: “Vanishing Points. Susanne Bürner”, art3, Valence & Revolver, Frankfurt a.M.
2002
Miriam Bers on Susanne Bürner, tema celeste, issue 93, Sept.-Oct., p. 100
Inaugurazione venerdì 13 aprile 2007 dalle 19.00 alle 22.00
13 aprile - 25 maggio 2007
SUPPORTICO LOPEZ 32
Via Supportico Lopez 32 (Trav. di Via Vergini)
80137 Napoli Italia
Tel./Fax 081 445759
info@supporticolopez.com (info@supporticolopez.com)
http://www.supporticolopez.com (http://www.supporticolopez.com/)
Clint Reno
15-04-2007, 08:45
IL “PRINCIPE DI SAVOIA”
Le bizzarre gesta di un giovane dal bell’aspetto mettono a subbuglio il centro di Udine.
Curioso episodio di cronaca l’altro giorno a Udine. Un giovane di 35 anni, elegantemente vestito e dai modi compiti, ha provocato una certa animazione, aggirandosi per le vie del centro seguito da un piccolo drappello di accompagnatori che lo apostrofava ad alta voce con titoli quali “principe”, “altezza”, “altezza reale”.
La comparsa, fin dalle prime ore del mattino, dell’insolito drappello non è passata inosservata e ben presto una piccola folla di curiosi e sfaccendati si è radunata attorno a quello che alcuni presentavano come “l’erede al trono d’Italia”. Incalzato dalle domande dei cronisti subito accorsi, il protagonista della chiassata ha affermato di chiamarsi Emanuele Filiberto di Savoia, di aver vissuto molti anni all’estero e di essere venuto in città per promuovere una sua associazione.
Si è inseguito saputo che a tal fine, godendo evidentemente di una certa disponibilità economica, aveva addirittura affittato il Salone del castello per un convegno dall’ambizioso titolo “I giovani risorsa del terzo millennio”.
La prima tappa del bizzarro pellegrinaggio è stata la statua equestre di Vittorio Emanuele II che si trova all’interno dei giardini Ricasoli e che il Filiberto vorrebbe fosse spostata in piazza Libertà, davanti al municipio (perentoria, in tal senso, la sua richiesta al Comune: “dobbiamo dire al sindaco o a chi compete questa decisione, di rimettere la statua al suo posto”).
In precedenza il gruppo era stato al centro di un inusuale ricevimento all’interno della sede della Provincia di Udine. A sorpresa il presidente dell’ente, Marzio Strassoldo, forse memore del passato nobiliare o perchè colpito dalle credenziali del giovanotto, gli ha aperto le porte di Palazzo Belgrado, inventando per l’occasione un “Comitato d’onore” e intrattenendolo con una serie di orazioni di circostanza che, per la verità, il Filiberto è parso ascoltare senza grandi entusiasmi.
Controllata a distanza con una certa bonomia da un paio di guardie municipali, la pittoresca brigata (che nel frattempo aveva assunto uno spiccato carattere femminile) si è quindi diretta verso il centro di Udine, attraversandolo tutto fino a giungere in piazza San Giacomo. Dove il “principe” si è intrattenuto per circa un’ora attorniato da un rumoroso gruppo di giovani studentesse delle scuole medie che lo avevano riconosciuto come il protagonista di alcune comparsate televisive.
Tra gridolini, coretti e richieste di autografi si è fatta l’ora del pranzo (debitamente consumato in un locale poco distante).
Nel pomeriggio, dopo il “convegno” in Castello, il giovane ha inanellato l’ultimo successo riuscendo a farsi ricevere dal magnifico rettore dell’ateneo friulano, Furio Honsell, che lo ha ascoltato con molta cortesia, dando mostra di accogliere per buona la promessa della creazione di una borsa di studio dedicata “allo studio della famiglia reale”. È stata l’ultima impresa del Filiberto, prima di dileguarsi senza lasciare traccia.
Non è la prima volta che a Udine accadono episodi di questo tenore. Nell’aprile del 1925 una giovane che si spacciava per la sorella minore della zarina di Russia, riuscì a farsi ricevere in diversi salotti e a farsi mantenere per oltre una settimana da un avvocato di fede monarchica, prima che un fonogramma da Roma ricordasse che la famiglia dello zar era stata sterminata dai bolscevichi nel 1918.
Nel dicembre del 1947 un vecchio vestito di rosso convinse una ventina di liceali a seguirlo per alcuni chilometri alla ricerca della propria slitta e delle renne che la trainavano. Fu tradito dalla fluente barba bianca posticcia che si staccò per l’umidità.
Il 16 settembre 1977, infine, un quarantenne piuttosto appesantito, con vistose basette e una giacca di jeans con le frange e che affermava di chiamarsi Elvis Presley fu protagonista di un improvvisato concerto rock in piazza Primo Maggio. Sparì nel nulla prima che si potesse accertare che il vero Presley era deceduto un mese prima.
In tutti questi casi, tuttavia, la notizia non aveva occupato più di un trafiletto in cronaca. Stupisce constatare che le gesta del “principe di Savoia”, invece, hanno occupato le prime pagine delle nostre gazzette e hanno goduto di ampi servizi nei nostri telegiornali regionali.
Per fortuna ora la normalità è stata ripristinata e il traffico delle carrozze ha ripreso a scorrere regolare.
http://www.nuovofriuli.com/read.asp?code=2007.0406.02
Edizioni, le canzoni di Lieber&Stoller (Presley, Drifters) alla Sony/ATV
Mentre il mercato del disco ristagna, il business delle edizioni musicali al contrario è in fermento, oggi che la proprietà dei copyright (i diritti di sfruttamento delle canzoni) è di nuovo più importante di quella dei “master”, le registrazioni sonore che molti hanno imparato a procurarsi gratis su Internet. Sony/ATV, la società legata alla multinazionale nipponica di cui è socio (almeno per qualche tempo ancora) Michael Jackson, ha fatto da questo punto di vista un investimento sicuramente redditizio: staccando un congruo assegno (si dice da otto cifre) si è assicurata il catalogo dei leggendari Jerry Lieber e Mike Stoller, autori (il primo come paroliere, il secondo come compositore musicale) di innumerevoli successi ed evergreen per conto di Elvis Presley (“Jailhouse rock”, “Hound dog”) e di un piccole plotone di artisti r&b della prima ora, molti dei quali legati all’etichetta Atlantic: Coasters (“Yakety yak”, “Charlie Brown”), Drifters (“On broadway”), Clovers (“Love potion no. 9”) e tanti altri, tutti saccheggiatissimi, tuttora, da cinema e pubblicità.
I due ex titolari, che dal 1987 sono inclusi nella Rock and Roll Hall of Fame e che condividono una “stella” sul famoso Walk of Fame di Hollywood, continueranno a ricevere la quota di royalty che spetta loro come autori dei brani, ma per il resto sarà Sony/ATV a godere dei frutti del repertorio: “Un dono divino”, ha commentato entusiasta il neopresidente della società Marty Bandier, mentre Jackson ha diramato un comunicato stampa per ricordare come Lieber & Stoller abbiano “definito un’era, e l’elenco degli artisti che hanno inciso le loro canzoni assomiglia a un almanacco del rock and roll”.
Da Rockol (18 Apr 2007)
Musica: Ritorno di Bublé in un disco pieno di emozioni
20 aprile 2007 alle 10:07 — Fonte: repubblica.it (http://news.kataweb.it/fonte/15)voteWidget(299620, 0) voti (javascript:void(0);)
— 0 commenti (http://news.kataweb.it/item/299620/musica-ritorno-di-buble-in-un-disco-pieno-di-emozioni#commenti)
‘Sono un osservatore sullo stato dell’amore’: con queste parole il crooner Michael Bublé ha presentato il suo ultimo lavoro discografico dal titolo ‘Call me irresponsible’, che in Italia uscirà venerdì 27 aprile.
Un album nel quale Bublé ha voluto lasciare spazio ai sentimenti e alle emozioni, sotto tutti i punti di vista, anche in fase di registrazione. ‘Ho voluto incidere molte canzoni dal vivo in studio perche’ credo che spesso l’assenza di errori e la ricerca della perfezione assoluta tolgano spazio alle emozionì. Così, come è successo per ‘Always On My Mind’ — che alcuni critici inglesi hanno definito la miglior versione mai incisa, addirittura superiore a quella di Elvis Presley — ‘sono entrato in studio, ho chiuso gli occhi, ho pensato ai miei amori, alle sofferenze, al senso di colpa e ho cantato’.
‘Call me irresponsible’ contiene 13 brani, 11 grandi classici del passato di compositori del calibro di Leonard Cohen, Eric Clapton, Cy Coleman e Gamble and Huff oltre a due canzoni originali scritte da Bublé, tra cui il singolo d’esordio ‘Everything’ e il brano ‘Lost’. ‘Volevo che questo fosse un album che facesse trasparire una crescita, ma anche che fosse in qualche modo innovativo. In questo senso ho scelto i pezzi’. Così si va da ‘The Best is yet to come’, resa famosa da Sinatra e dalla Fitzgerald a ‘I’m your man’ di Leonard Cohen definita ‘disperata, dark, sexy’. Anche troppo per Bublé che racconta di una telefonata con lo stesso Cohen che per lui, canadese, è ‘paragonabile a Dio’.
‘L’ho ringraziato — spiega l’italocanadese — per aver scritto un pezzo così bello, gli ho detto che lo avevo registrato e che avrei voluto farglielo ascoltare e lui mi ha detto ‘fantastico’. Poi ho aggiunto che avrei voluto aprirci i concerti anche se il pezzo è talmente sexy che alcuni uomini mi potrebbero tirare sul palco le mutande…‘. Importante infine per il cantante l’allegra salsa ‘It had better be tonight (meglio stasera) dove, spiega Buble’, ‘canto ben quattro parole in italiano. Io sono contento ma mio nonno e’ molto arrabbiato perché sono solo quattrò.
guitarman
21-04-2007, 11:10
QUANDO C'ERA ELVIS... di Gianluca Marras
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/n.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/riv/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/speciali/elvis/img/chinese_dragon.jpg…potrebbe iniziare così un racconto, ricco di ricordi.
Nell'agosto del 1977 moriva Elvis Presley.
A poco più di un mese dalle celebrazioni in suo onore, abbiamo già dimenticato, o forse attendiamo una nuova occasione per ricordare il Re del Rock'n'Roll.
Finite le celebrazioni, ancora una volta si sono spenti i riflettori su uno dei personaggi più affascinanti della storia della musica e il post anniversario è tutto per i nostalgici, o per coloro che amano le atmosfere più intense.
E allora come non lasciarsi trasportare dalla ricerca di indizi sulla sua morte? Quanti, in fondo, sperano di trovare tante prove che Elvis sia ancora vivo? C'è chi tutti questi indizi (http://members.aol.com/UlyHooly/angel.html) li ha messi in rete, e chi invece li ha esposti in un museo (http://weeklywire.com/ww/08-16-99/memphis_mfea.html) tutt'altro che virtuale.
In fondo come non giustificare tanto rumore intorno a colui che ha rivoluzionato la musica?
I più attenti agli aspetti economici, dicono che Elvis, dopo la sua morte, abbia generato un giro d'affari notevolmente superiore a quello di quando era in vita. Intorno al suo personaggio ruota un universo di oggettistica, che spazia dal più classico cartonato a grandezzanaturale (http://www.hicksfromthesticks.com/elvispresleystandups.html) (curioso che molti abbiano misure differenti), fino al termometro (http://www.hicksfromthesticks.com/elvispresleyThermometers.html) e al monopoli (http://www.entertainmentearth.com/prodinfo.asp?number=US172). Per coloro che della morte di Elvis sono convinti esiste persino l'Elvis Detector (http://www.xs4all.nl/~mouwen/elvis/soft-2.htm), che avvisa se il suo spirito si aggira nei dintorni …ovvio niente scettici!
http://erewhon.ticonuno.it/2002/speciali/elvis/img/pantofole.jpg
Le pantofole che raffigurano Elvis
John Lennon affermò che "prima di Elvis non c'era nulla", e poco importa se al suo primo concorso canoro Elvis arrivò secondo (http://www.angelfire.com/oh2/writer/elvis.html), e importa ancora meno se qualcuno, a distanza di anni, ha fatto diventare Elvis il simbolo dei mali d'America.
Quello che ancora affascina, soprattutto chi di Elvis ha sempre sentito parlare ma era troppo piccolo negli anni '70, sono le storie che parlano di lui. Pochi fogli di carta, siano essi il certificato di nascita, il referto della polizia che intervenne dopo la sua morte, o le pagine scritte a mano da Elvis stesso (http://www.handwriting.org/archives/97aug_01.html), divenute poi oggetto di studio per i grafologi, vengono letti con la stessa velocità di un avvincente romanzo giallo.
Quando c'era Elvis...
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/n.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
http://erewhon.ticonuno.it/2002/img/v.gif
Possiamo fare qualche domanda, Elvis?
Cosa pensava Elvis di se stesso? C'è qualcosa che non avrebbe rifatto?
Come si rilassava il re del Rock'n'Roll?
Le risposte direttamente dalla voce di Presley (http://www.elvis.org/interview/inter.html)Le leggende urbane assumono contorni sempre più reali, come quella sulla quarta Harley Davidson (http://www.urbanlegends.com/celebrities/elvis_harley_more.html) esposta a Graceland.
E a cavallo di quella Harley immaginiamo Elvis con indosso uno dei suoi imprevedibili e sgargianti costumi di scena, dimenticandoci che se davvero fosse vivo non li indosserebbe.
La ricerca di qualcosa che ci avvicini a Elvis continua, nella speranza di capire un po' di più il fenomeno Rock'n'Roll.
Lo inseguiamo sui set cinematografici dei suoi film, giudicati forse mediocri da molti, ma la cui colonna sonora era certamente di effetto.
Lo ammiriamo in compagnia di tutte le donne che sono comparse in quelle pellicole, e che qualche fan ha pensato bene di presentarci (http://greggers.granitecity.com/elvis/women/index.html).
Il palcoscenico era il luogo dove Elvis si esprimeva al meglio, e liberava tutta la sua energia. Chi ha avuto il privilegio di assistere ad un suo spettacolo dal vivo, lo racconta così... (http://presley.150m.com/concert/concert01.htm)
(http://presley.150m.com/concert/concert01.htm)Ma c'è anche un intero sito dedicato ai suoi concerti (http://www.elvis-in-concert.com/), con notizie di ogni genere.
E dopo aver sbirciato in ogni angolo della carriera di Elvis, riusciamo solo a immaginare cosa hanno provato le migliaia di persone che avevano acquistato il biglietto per il concerto del 17 agosto a Portland (http://members.ams.chello.nl/p.pols2/993764019009_Elvis_Ticket_2.jpg), prima tappa della tournée che non iniziò mai.
Un piccolo viaggio, alla cui conclusione si arriva con un po' di amaro in bocca.
E' realistico pensare che Elvis sia davvero morto, e ci sentiamo in diritto di ascoltare le parole pronunciate dal padre (http://www.elvis.org/interview/vernonmess.html) per ringraziare quanti avevano partecipato al dolore della famiglia.
Anche se, in fondo in fondo…
fino al 25.IV.2007
Susanne Bürner
Napoli, Supportico Lopez
Un video che indaga sulla periferia dell’evento. Raccontando un artista attraverso la sfrenata passione dei suoi fan. Un modo per farci riflettere su quello che di solito non vediamo: le emozioni degli spettatori…
http://www.exibart.it/foto/51269.jpg pubblicato martedì 24 aprile 2007
Nel piccolo e suggestivo spazio di Supportico Lopez, project space curato da Gigiotto Del Vecchio e Stefania Palumbo, infilato nel cuore di uno dei quartieri più caratteristici e difficili di Napoli, la Sanità, arriva 50.000.000 can’t be wrong, video della giovane artista berlinese Susanne Bürner, realizzato lo scorso anno con il sostegno del Senato di Berlino.
La Bürner, come già nel suo precedente Finistère, esposto a Berlino nel 2005 e alla Tate Modern di Londra in collettiva lo scorso gennaio, torna a lavorare sugli spazi al di fuori dalla cornice principale, sulla “periferia dell’evento”, come suggerisce lo stesso Del Vecchio. Per indagare ciò che, nell’enfasi dell’evento e del suo racconto mediatico, solitamente nessuno nota: le emozioni degli spettatori. Per fare ciò, necessariamente, l’oggetto dell’ammirazione, qui come nel suo lavoro precedente, rimane fuori dall’inquadratura, perché davvero l’attenzione dello spettatore possa spostarsi dal centro alla periferia e concentrarsi su di essa.
In 50.000.000 can’t be wrong l’oggetto della devozione dei fan è un personaggio ben preciso, un artista, la cui identità, però, non è mai apertamente svelata. Che poi si tratti di Elvis Presley può apparire chiaro solo agli occhi più attenti da una serie di indizi disseminati qua e là nel filmato. Ma la Bürner si premura di cancellare dai cartelli e dagli striscioni qualsiasi scritta, trasformandoli in uno stuolo di lenzuoli bianchi. Anche l’ultima inquadratura che si sposta lentamente dal pubblico verso il palco si interrompe prima che possa apparire la figura dell’artista.
Così il video assume una doppia valenza. Oltre a descrivere da vicino le emozioni del pubblico dei fan, diventa un modo per raccontare anche lo stesso artista, attraverso le reazioni da lui suscitate nel suo pubblico.
http://www.exibart.it/foto/51268.jpg
E in effetti è impossibile non pensare alla straordinaria grandezza del personaggio, pur non sapendo di chi si tratta, alla sua capacità magnetica di stregare folle oceaniche di pubblico mentre si osservano, inquadrate in primissimo piano e non di contorno o di sfondo come al solito, le urla, i pianti, il delirio dei fan, in special modo delle donne, la loro assoluta devozione.
Il video, della durata di 6 minuti e 24 secondi, composto da immagini di repertorio in bianco e nero, racconta, in sequenza cronologica, tutta la carriera di Elvis attraverso questo metodo speculare, dagli anni Cinquanta ai Settanta, assumendo così anche la valenza di racconto di un’epoca. Ma, durante la proiezione, si fa presto ad accorgersi che qualcosa stride. L’assedio dei paparazzi, la polizia, la ressa, insieme alla musica incalzante e vagamente inquietante composta da Steven Trafford, contribuiscono a determinare un’atmosfera pesante, che si cala come un velo sullo spettacolo dell’entusiasmo collettivo. Il video, in sostanza, non si limita a raccontare i fatti dal punto di vista degli spettatori, ma ci spinge a svolgere una profonda riflessione sull’origine e la manifestazione delle emozioni e, in fondo, sui complessi meccanismi della mente umana.
andrea nastri
mostra visitata il 20 aprile 2007
Ho sempre immaginato un duetto come questo, ritenendo che sarebbe stato il TOP dei TOP
Da AGI NEWS
PER CELINE DION UN DUETTO CON ... ELVIS PRESLEY
Celine Dion sara' protagonista di un duetto decisamente eccezionale questa sera nella trasmissione televisiva 'American Idol': grazie all'uso della tecnologia, la cantante di 'My heart will go on' cantera' infatti insieme a Elvis Presley. La Dion cantera' cosi' un grande successo del re del rock'n'roll, 'If I can dream' in una puntata speciale del programma grazie alla quale si raccoglieranno fondi da destinare in beneficenza per i poveri di Africa e America. La Dion si e' detta molto 'eccitata' dall'idea di poter duettare, se pure chiaramente in modo virtuale, con Elvis. (AGI) - Los Angeles, 25 apr. -
guitarman
26-04-2007, 08:18
ke bel modo di fare beneficenza,un duetto da urlo direi!!!!:-brav
françois
26-04-2007, 08:22
Hai capito, la Celine Dione che duetta con Elvis per beneficienza, se ci fosse ancora sarebbe fiero di farlo per beneficienza.
E pensare che Parke le aveva messo gli occhi adosso per farle da manager:?:?:?:?:?:?
La perdita di Elvis :ang::ang::ang: è servita anche a salvare Celine Dion!!!!!!!!
françois
26-04-2007, 08:44
Questo si infilava dapertutto, pure con la Celin Dion.
Juliemoon
26-04-2007, 10:11
Che duetto!
Bellissimo, peccato nn riuscire a vedere il risultato, mi piacerebbe proprio ascoltarli! :-P
Io ho sempre detto che bisognerebbe ucciderlo di nuovo il (parker).
Hurt complimenti per gli articoli, beh direi che sarebbe un duetto sensazionale
Clint Reno
26-04-2007, 15:20
:-\
oQZXlCDZYEE
guitarman
26-04-2007, 15:29
siiiiiiiiiii,gradevolissimo......wow....
Cavoli è magnifico, da pelle d' oca:-brav :-brav :-brav :-brav
Marzia1969
26-04-2007, 16:04
Elvis e Celine....WOW!!!
Marzia1969:lol::lol:
Juliemoon
26-04-2007, 16:13
Che impressione! :-1oc
Wow!! :-am3 :-brav
tigerman90
26-04-2007, 19:21
troppo bello!!!!!!!!!!!!:-) :-) :-) :-) :-) :-) :-brav :-brav :-brav :-brav :-brav :-brav
Ecco cosa dice oggi il TGCOM, sull'avvenimento, con questa foto del nostro amatissimo Elvis Presley
http://img175.imageshack.us/img175/4497/origc0articolo359400immda5.jpg (http://imageshack.us)
Celine Dion duetta con...Presley
Nel brano "If I can dream"
Dopo l'esperimento nel 1991 del duetto virtuale tra Natalie Cole e il defunto padre Nat King Cole sulle note di "Unforgettable", ecco che si ripete un altro "miracolo musicale". Celine Dion è stata protagonista di un duetto ad "American Idol" con Elvis Presley grazie all'uso della tecnologia. I due hanno cantato un grande successo del re del rock'n'roll, "If I can dream". Al termine dello show la Dion si è detta molto "eccitata e commossa".
http://www.tgcom.mediaset.it/bin/176.$plit/C_0_articolo_359400_listatakes_itemTake_0_immagine take.jpg (http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo359400.shtml#)
La Dion ha pubblicato il nuovo disco "D'elles" solo per il mercato francese, l'ultimo singolo tratto dal disco è "Immensité". Non si sa ancora se "D'elles" verrà "tradotto" in inglese. Di certo la Dion sta facendo le cose con molta calma, dopo aver calcato le scene per cinque anni al Caesars Palace di Las Vegas con lo show "A new day". L'artista centellina le sue comparsate televisive e anche la produzione di dischi per dedicarsi anche alla sua famiglia e al figlio René-Charles di cinque anni.
L'occasione di esibirsi ad American Idol era ghiotta per duettare con il mito del rock'n'roll. La canzone "If I Can Dream" è stata incisa da Elvis nel giugno del 1968, due mesi dopo l'uccisione di Martin Luther King. La canzone è stata presentata ufficialmente lo stesso anno durante una trasmissione della NBC dedicata ad Elvis. L'artista l'ha proposta in versione inedita...con intonazioni gospel. La hit è rimasta nella classifica Billboard's Hot 100 al numero 12 per ben tredici settimane, vendendo oltre un milione di copie.
guitarman
27-04-2007, 14:43
quanto amo elvis ragazzi,mi riempie tanto saxe ke ancora oggi si parli di lui!!!!
Marzia1969
27-04-2007, 14:45
Raga, questi due sono le leggende delle leggende. Se penso che Celine ha l'età di Lisa Marie....e qui mi fermo.....altrimenti divento polemica!:-pib
Marzia1969:-ge:-ge
DANKE GRANDE SCHUMI!
Angelina Jolie
http://www.mymovies.it//filmclub/attori/10785.jpg http://www.mymovies.it/css/img/vir1.gif Da trasgressiva dark lady ad angelo splendente http://www.mymovies.it/css/img/vir2.gif
Nome: Angelina Jolie Voight
Data e luogo di nascita: 4 Giugno 1975, Los Angeles, California, USA
di Francesca Pellegrini
Nome: Angelina Jolie Voight
Data e luogo di nascita: 4 Giugno 1975, Los Angeles, California, USA
I soffici capelli d'ebano, il penetrante sguardo ammaliatore e quelle labbra turgide sulle quali morire fanno di Angelina Jolie una bellezza leggendaria. Conturbante, intelligente e sexy ai limiti dell'inverosimile, questa bollente dea dalla chioma corvina si contraddistingue per la sua personalità decisamente sfaccettata. Trasgressiva, controversa, ambigua, complessa: dispensando dichiarazioni scioccanti e sfoggiando atteggiamenti poco ortodossi, la star ha sempre amato far parlare di sé, sino a guadagnarsi il meritato titolo di "Very Bad Girl".
Ma la ragazzaccia che un tempo ostentava una provocatoria anima nera, si è ora tramutata in una donna virtuosa, un rilucente angelo ambasciatore di pace. Sei anni dopo aver trionfato con Un Uomo da Marciapiede (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=26605), l'Academy Actor Jon Voight (http://www.mymovies.it/biografia/?a=383) e la consorte Marcheline Bertrand danno alla luce la piccola Angelina Jolie, cosi chiamata per omaggiare i paesi tanto cari a papà: l'Italia e la Francia.
La bimba ha ereditato dal padre radici ceche e, da parte di mamma, discendenze franco-irochesi. Sin dall'infanzia la pellicola preferita della bimbetta è Dumbo, l'elefante volante (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=8578). Nel 1978 i genitori divorziano e la fanciullina va a vivere con la madre e l'adorato fratellino maggiore James Haven (http://www.mymovies.it/biografia/?a=61693), con il quale si diverte a girare filmetti amatoriali.
Alla tenera età di sette anni, Angie debutta nello spettacolo al fianco di papà, nella commedia d'azzardo "Cercando di uscire". È durante le elementari che emerge il suo lato dark (inizia a collezionare coltelli) ma viene fuori anche l'aspetto più altruista della giovane: la Jolie, infatti, organizza una campagna studentesca a favore dell'insegnate di ginnastica che rischia di essere ingiustamente licenziato. Così, grazie alla sua tenacia, il maestro conserva il posto di lavoro.
Ormai quattordicenne, Angelina intraprende una breve parentesi come modella ma entra anche nel prestigioso Lee Strasberg Theatre Institute. Teen-ager problematica dall'animo gotico, la liceale, a causa del suo aspetto tenebroso, diviene molto impopolare al Beverly Hills High School. Questa emarginazione da parte dei compagni che la denigrano, la porta all'autolesionismo, tanto da causarsi evidenti cicatrici sul corpo. Fortunatamente il periodo infelice giunge al termine e l'adolescente, conseguito il diploma, fa il suo ingresso al laboratorio cinematografico Met Theatre.
Nel 1995 si aggiudica una parte nel cyborg-thriller Hackers (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=11279) di Iain Softley (http://www.mymovies.it/biografia/?r=597). In quel periodo, l'attrice in erba si invaghisce della top model orientale Jenny Shimizu con la quale dà origine a un flirt ultra-discusso ma poi, cambia rotta e sposa il collega Jonny Lee Miller (http://www.mymovies.it/biografia/?a=53246).
Tra il 1997 e il '98, lavora per il piccolo schermo: indossa i panni di Cornelia, seconda moglie del chiacchierato governatore dell'Alabama George Wallace nell'omonima mini-serie, nonché quelli della modella Gia Marie Carangi nel lungometraggio televisivo prodotto dalla HBO. Per entrambi i ruoli, la Jolie si aggiudica due meritatissimi Golden Globe. Tuttavia, dare forma al personaggio di Gia, indossatrice lesbica ed eroinomane morta di AIDS nel 1986, lascia segni indelebili nel cuore di Angelina, ferite che la conducono quasi sull'orlo del precipizio. Naufragato il matrimonio con Miller (http://www.mymovies.it/biografia/?a=53246), la stella prende una pausa iscrivendosi all'USC School of Cinema di New York, dove si laurea qualche tempo dopo.
Nel 1999 viene scritturata accanto a Denzel Washington (http://www.mymovies.it/biografia/?r=17682) ne Il Collezionista di Ossa (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=29166), ma anche nel pluripremiato dramma psichiatrico Ragazze Interrotte (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=29212). Nell'opera diretta da James Mangold (http://www.mymovies.it/biografia/?r=3220), la nostra Angie si cimenta nelle schizoidi vesti della socio-patica Lisa Rowe. La spiazzante performance che riesce a rubare la scena persino a una veterana come Winona Ryder (http://www.mymovies.it/biografia/?a=2206) si aggiudica un Oscar nella categoria Miglior Attrice non Protagonista.
Nel corso della premiazione, la diva scandalizza pubblico e critica dichiarando il folle amore che la lega al fratello, suggellato addirittura da un bacio sulle labbra. Il giorno seguente alla notte degli Academy, i tabloid la definiscono immorale e incestuosa ma lei, ovviamente, smentisce tali insinuazioni.
Poi, alle soglie del nuovo millennio, la Jolie perde la testa per l'accattivante Billy Bob Thornton (http://www.mymovies.it/biografia/?a=26685), il quale molla la bionda fidanzata Laura Dern (http://www.mymovies.it/biografia/?a=10756) per fuggire a Las Vegas e convolare a giuste nozze con la star. Audaci, eccentrici e peccaminosi, i coniugi Thornton diventano la coppia più calda e bizzarra di Hollywood. La loro forte passione è sigillata da un patto di sangue: entrambi, infatti, portano al collo una fiala con il plasma del partner.
Nel 2001, Angelina parte alla volta della Cambogia per girare con il padre le avvincenti avventure della tostissima eroina Lara Croft, in Tomb Raider (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=33291). La devastante situazione di questa terra afflitta dalle guerre la colpisce intensamente, tanto da farla entrare in contatto con le Nazioni Unite. Dopo aver girato il toccante Amore Senza Confini (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=34940), l'artista giunge in Sierra Leone, assieme all'Alto Commissariato per i rifugiati dell'O.N.U., per offrire il suo prezioso supporto ai bambini del Terzo Mondo. Divenuta ambasciatrice delle Nazioni Unite, la Jolie si profonde vivamente nelle più disparate missioni umanitarie che la impegnano in ogni angolo del globo.
Nel 2002 adotta un bimbo cambogiano che chiamerà Maddox: la ragazza dall'indole dark e provocatoria adesso non esiste più, al suo posto vi è una madre meravigliosa, una donna il cui scopo è aiutare il prossimo. Dodici mesi dopo, Angie chiede il divorzio dal marito, eccessivamente assorbito dal lavoro per comprendere le scelte caritatevoli della moglie. Purtroppo, nemmeno il preoccupato papà Jon condivide questa sua ammirevole predilezione: la diva, cosi, prende la drastica decisione di chiudere ogni rapporto con il padre. Tuttavia, la star può sempre contare sul sostegno di mamma Marcheline e dell'inseparabile fratello James.
Nel gennaio 2004, inizia le riprese dell'action casalingo Mr. & Mrs. Smith (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=35766): il set fu galeotto. Tra la stella e il sensuale Brad Pitt (http://www.mymovies.it/biografia/?a=184) si fa largo il vero amore. Il sentimento che Pitt (http://www.mymovies.it/biografia/?a=184) nutre per la Jolie lo induce a separarsi dalla mogliettina Jennifer Aniston (http://www.mymovies.it/biografia/?a=18911), fin troppo presa dalla sua mediocre carriera d'attrice. Nell’anno successivo, Brad (http://www.mymovies.it/biografia/?a=184) accompagna Angelina in Etiopia per una missione molto speciale: adottare la piccola Zahara Marley. Nel maggio 2006, i fidanzati più ammirati del pianeta concepiscono il loro primo figlio: la deliziosa Shiloh Nouvel. Nel medesimo periodo Angie viene ingaggiata da Robert De Niro (http://www.mymovies.it/biografia/?r=2303) nel noir L'ombra del potere - The Good Shepherd (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=36242).
Il 28 gennaio 2007 la madre della diva muore stroncata dal Cancro: aveva cinquantasette anni. E dopo il nuovo arrivato, il vietnamita Pax Thien, l'attrice ha fatto richiesta ai suoi avvocati di procedere con l'adozione di una bimba del Chad. Nel 2008 rivedremo la contesissima e talentuosa Jolie nel bellico A Mighty Heart (http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=46941) di Michael Winterbottom (http://www.mymovies.it/biografia/?r=2062), nonché nel mystery di Clint Eastwood (http://www.mymovies.it/biografia/?r=1550) The Changeling. Nel tempo libero l'artista ascolta la musica di: Madonna (http://www.mymovies.it/biografia/?a=73477), Elvis Presley (http://www.mymovies.it/biografia/?a=398), Frank Sinatra (http://www.mymovies.it/biografia/?a=635) e dei Clash.
Da www.mymovie.it (http://www.mymovie.it)
Elvis Presley
Pino Farinotti
http://www.mymovies.it//filmclub/attori/398.jpg Nome: Elvis Aron Presley Data e luogo di nascita: 8 Gennaio 1935, Tupelo, Mississippi, USA Data e luogo di morte: 16 Agosto 1977, Memphis, Tennessee, USA
di Pino Farinotti
Nome: Elvis Aron Presley
Data e luogo di nascita: 8 Gennaio 1935, Tupelo, Mississippi, USA
Data e luogo di morte: 16 Agosto 1977, Memphis, Tennessee, USA
L'attività di Presley. come attore è semplicemente una conseguenza della sua strepitosa carriera di cantante. I film con Presley, quasi sempre, erano un pretesto per le sue canzoni. E anche se le sue doti recitative erano assolutamente irrilevanti, la sua presenza era tale da riempire le sale. Coi suoi film, negli anni Sessanta Presley rilamciò, alla MGM il genere musical, tramontato da almeno un decennio. Le storie erano sospettosamente simili, Elvis girava il Paese in cerca di lavoro, lo trovava, ora come bagnino, ora come barista o pugile, e poi, con la chitarra cominciava a cantare e a ballare, mentre intorno a lui si formava una piccola folla, soprattutto di ragazzine incantate. Se i film non sono stati all'altezza del suo personaggio vanno sicuramente menzionati i due documentari che lo riguardano Elvis That's the Way R is (Denis Stander 1970) e Elvis on tie Tour (Pierre Adidge e Robert Abel 1972). Da questi filmati emerge il disagio, la fatica e il dolore della carriera, specie finale di un personaggio arrivato in cima al mondo a vent'anni gestito senza riguardo dai suoi manager, dedito all'alcol e alle droghe, letteralmente sformato e consumato, pronto a morire poco più che quarantenne.
guitarman
28-04-2007, 07:29
mmhhhh,ok,ok!!!!!
françois
28-04-2007, 07:45
Anche lei ascolta grandi interpreti tra cui Elvis. Bene
Clint Reno
28-04-2007, 07:48
Da www.mymovie.it (http://www.mymovie.it)
dedito all'alcol
Ma quando mai??? :-pib :-rock
pino1971
28-04-2007, 07:51
pino farinotti secondo me sniffa la muffa :D:D:D:D:D:D:D:D:D:D
Putroppo negli articoli dei giornali italiani, è ricorrente parlare di un Elvis dedito all'alcool.
Sono le affermazioni come queste che hanno distrutto l'immagine di Elvis, in Italia!!
E' da una vita che lo leggo e ogni volta mi incavolo:diavolo: :diavolo: :diavolo:
Perchè non si documentano prima di scrivere??
Clint Reno
28-04-2007, 07:58
pino farinotti secondo me sniffa la muffa :D:D:D:D:D:D:D:D:D:D
Ahahahahahah :) :) :)
guitarman
28-04-2007, 08:08
una gran marea di cavolate...ma ki è ke le pubblica certe idiozzie.....mah?????
françois
28-04-2007, 08:13
Qualche idiota. In Italia si tende a scrivere idiozie su Elvis così la gente pensa sempre male, se non conosci un persone come fai a giudicarla.
Juliemoon
28-04-2007, 10:48
Che articolo di fuffa.. :-pit
In Italia, ci sono sempre persone che leggono meno.
Adesso ho capito il perchè,basta gurdare i giornalisti,si fa per dire,che ci sono nel belpaese.
Scrivono solo, ed esclusivamente cose che dice, il loro editore.
Vorrei essere smentito,ma ho ragione.
Faccio una domanda:
In un paese normale non l'Italia,a chi deve rendere conto un giornalista?
Rispondetemi,grazie.
rispondendo a te ask, presumo che un giornalista debba rispondere solo alla sua integrità e onesta morale...ossia , presumo, che per essere giornalisti si è spinti dalla PASSIONE di rendere partecipi la collettività, dare voce ai fatti, informare senza limiti di censura o o altro genere di "modificazioni", insomma scrivere è un po' DARE A CHI NON HA "PAROLA"......:-xin ::))
rispondendo a te ask, presumo che un giornalista debba rispondere solo alla sua integrità e onesta morale...ossia , presumo, che per essere giornalisti si è spinti dalla PASSIONE di rendere partecipi la collettività, dare voce ai fatti, informare senza limiti di censura o o altro genere di "modificazioni", insomma scrivere è un po' DARE A CHI NON HA "PAROLA"......:-xin ::))
Cara Silvia, mi dispiace dirtelo, ma molto spesso gli articoli servono per completare una pagina. :shock: :shock:
Eticamente parlando, dovrebbe essere come dici tu, ma se si vogliono vendere giornali, anche nel caso in cui si voglia DARE A CHI NON HA PAROLA, devi infilarci qualcosa che faccia SENSAZIONE..... alla faccia della professionalità, che dovrebbe imporre una vera preparazione sull'argomento trattato. Invece c'è sempre qualcosa che non viene detto, o al contrario si gonfia per poter attirare l'attenzione.
Non deve esistere la censura, l'unica cosa che DEVE esistere, è la cronaca dei fatti esattamente come stanno, senza interpretazioni personali, altrimenti si tace. Le interpretazioni le dà il lettore.
Nel caso specifico di Elvis, il 99% degli articoli postati su questo forum, dimostrano chiaramente che i giornalisti continuano sull'onda dell'Elvis drogato, ciccione, aggiungendoci pure la balla colossale del dedito all'alcool, solo perchè il popolino ha bisogno del gossip, per evitare di guardare ciò che succede "a casa sua".
Io non ritengo che questa sia informazione, ma alterazione dei fatti fino alla vera diffamazione:diavolo: :diavolo:
Sono d'accordo con te, infatti rispondevo a ask che diceva "IN UN PAESE NORMALE"...traducendo,io, "normale " l'idea di un paese forse un po' utopico...dove l'informazione sta nel dare voce ai fatti, cosi come realmente accadono.....
propabilmente non ho saputo spiegarmi bene:? ....ma tu l'hai fatto meglio di me!!!:-wb :-wb :-+ Cara Silvia, mi dispiace dirtelo, ma molto spesso gli articoli servono per completare una pagina. :shock: :shock:
Eticamente parlando, dovrebbe essere come dici tu, ma se si vogliono vendere giornali, anche nel caso in cui si voglia DARE A CHI NON HA PAROLA, devi infilarci qualcosa che faccia SENSAZIONE..... alla faccia della professionalità, che dovrebbe imporre una vera preparazione sull'argomento trattato. Invece c'è sempre qualcosa che non viene detto, o al contrario si gonfia per poter attirare l'attenzione.
Non deve esistere la censura, l'unica cosa che DEVE esistere, è la cronaca dei fatti esattamente come stanno, senza interpretazioni personali, altrimenti si tace. Le interpretazioni le dà il lettore.
Nel caso specifico di Elvis, il 99% degli articoli postati su questo forum, dimostrano chiaramente che i giornalisti continuano sull'onda dell'Elvis drogato, ciccione, aggiungendoci pure la balla colossale del dedito all'alcool, solo perchè il popolino ha bisogno del gossip, per evitare di guardare ciò che succede "a casa sua".
Io non ritengo che questa sia informazione, ma alterazione dei fatti fino alla vera diffamazione:diavolo: :diavolo:
Secondo me, il giornalista dovrebbe solamente rispondere al suo lettore.
E' colui che gli permette di lavorare,in un paese normale.
In Italia i "giornalisti"non rispondono al lettore,ma solo al loro editore.
Se voi vedeste com'è considerata l'Italia, in fatto di libertà di stampa nel mondo vi verrebbero i capelli bianchi.
:? Ma l' hanno preso da paperissima l' articolo ??:?
http://www.tuttoabruzzo.it/images/stories/musica/matthew%20lee%20live%20al%20roxy%20bar%20red%20ron nie%20foto.jpg
A Orsogna "Matthew Lee", funambolo del piano 30 Apr 2007 ore 10:44
Ingresso libero, chi vuole potrà fare un'offerta per la costruzione di un centro di educazione per 80 bambini in Uganda. Da Jerry Lee Lewis a Bono Vox, uno spettacolo travolgente grazie alla calda voce del rocker che "pesta" la tastiera
Una serata di travolgente rock and roll, da godere gratuitamente in compagnia di Matthew Lee, giovane funambolo del pianoforte il cui ultimo album, «Shake», è stato prodotto dai Nomadi. L'appuntamento è per domani – domenica 29 aprile – dalle ore 21.15 nel Teatro De Nardis di Orsogna (Chieti). L'accesso è libero, ma chi vuole potrà fare un'offerta per il progetto «Children's Care Centre», promosso dalla sede di Ortona dell'associazione «Abbracci senza frontiere» onlus ( www.abbraccisenzafrontiere.com (http://www.abbraccisenzafrontiere.com/) ), che prevede la costruzione e la gestione di un centro di cura e di educazione per 80 bambini e relative famiglie a Kampala, in Uganda.
Accanto alla finalità benefica della serata, gli spettatori potranno lasciarsi coinvolgere da uno spettacolo accattivante, che sorprenderà giovani e adulti. Matthew Lee (al secolo Matteo Orizi, di origine pesarese) si è affermato calcando i palchi di prestigiosi teatri italiani insieme a Jannacci e De Gregori. Dopo la partecipazione a programmi Rai come «Domenica in» e «Ci vediamo in tv», si è esibito dal vivo allo «Speciale per me» di Renzo Arbore ed è stato tra i protagonisti del Capodanno 2005 di Roma, dove ha suonato e cantato trascinando nel ritmo 150 mila persone entusiaste.
Nell'album «Shake» e nel tour che lo sta portando in tutta Italia, Matthew sfodera la sua proverbiale tecnica nel «pestare» la tastiera, alla Jerry Lee Lewis, come solo un vero pianista di rock and roll sa fare, e una grande abilità nel modulare la voce. Dura e pura quando serve, come in «Great balls of fire» di lewisiana memoria; calda ed espressiva in una stupenda ballata come «Losin' time». Matthew Lee suonerà americano dalla prima all'ultima nota, tra riferimenti al miglior country-rock, riuscite cover come «It's now or never» (versione inglese di 'O sole mio); «The revolution Kind», ripresa del brano di Bono, e la mitica «Burning Love» di Elvis Presley.
françois
01-05-2007, 07:55
Qualcuno che si ricorda che Elvis è esistito . Bene.
Questo articolo ha ormai 9 anni, ma va bene lo stesso.
Da Repubblica.it
Da Graceland al viaggio negli anni Cinquanta, tra curiosità, oroscopi e filatelia Elvis Presley, un mito in Rete
di PAOLO GALLORI
http://www.repubblica.it/online/musica/elvis/guida/internet2232cxw200h190c00.jpg
Una passeggiata in rete può essere sicuramente utile per comprendere le dimensioni e l'attualità di un mito come quello di Elvis Presley. L'impressionante numero di siti dedicati al principale artefice della rivoluzione che cambiò la musica ma soprattutto il costume della gioventù americana degli anni 50 è probabilmente la migliore prova di un sentimento fortemente radicato, incurante del trascorrere del tempo e che accomuna i fan americani a tantissimi appassionati sparsi per il mondo. Un culto della personalità che rasenta i connotati della religione e che ha trovato in Internet una via di diffusione quasi naturale.
Il sito ufficiale (http://www.elvis-presley.com/), graficamente molto elegante, è corredato della biografia di Elvis, passa in rassegna la discografia più significativa e i film che videro per protagonista la star, oltre a presentare un catalogo di gadget acquistabili via e-mail. Ma ciò che lo distingue dalle pagine Web di altri artisti è la sezione dedicata a Graceland, la casa-museo di Presley a Memphis visitata ogni anno da 700.000 persone. Con le informazioni relative a ristoranti, alberghi, agenzie che organizzano i tour, servizi per disabili e calendario degli eventi, è possibile programmare nei minimi dettagli la propria visita a questo autentico "santuario".
La misura di quanto sia parte della memoria collettiva colui che fu The Pelvis, il bacino, il cui ancheggiare scardinò le resistenze del perbenismo guidando i giovani americani verso la definizione di uno stile di vita finalmente personale, ribelle e trasgressivo, è data dalle centinaia di siti gestiti dai fedelissimi, dove è realmente possibile trovare di tutto.
Come Elvis Presley (http://users.aol.com/petedixon/elvis/index.html), un sito aggiornato col contributo dei fan di tutto il mondo la cui ricchezza, accanto a una discografia veramente completa, sono i testi di oltre 700 canzoni. Vi sono inoltre catalogate le apparizioni tv di Elvis, i suoi film, descrizioni dei concerti del periodo '68/'77 e un interessante elenco di registrazioni non ufficiali.
All'indirizzo FiftiesWeb (http://www.fiftiesweb.com/elvis.html) è possibile intraprendere un bellissimo viaggio nei 50 di Presley, sicuramente il periodo più importante della sua vicenda artistica. Col supporto di suggestive foto d'epoca ritornano così alla memoria i primi passi con la Sun Records, il pragmatismo del "Colonnello" Parker, il passaggio alla Rca, il servizio militare. Si può addirittura ascoltare la testimonianza di Ed Sullivan, che nel suo famosissimo show impose al giovane idolo dei teenager di essere ripreso solo dalla cintola in su. Immancabile la lista delle canzoni pubblicate da Presley in quegli anni, con la possibilità di ascoltare dei file audio di Heartbreak Hotel, Don't Be Cruel, Hound Dog e Love Me Tender.
Impressionante la mole di dati presenti nel sito curato dal giapponese Haruo Hirose (http://www.biwa.or.jp/%7Epresley/). Oltre al catalogo dei cd di Presley pubblicati nel Sol Levante dalla Bmg-Rca Victor, vi è la discografia americana '56/'98, compresi gli E.P., le classifiche di Billboard, la lista dei dischi d'oro e di platino, le canzoni dalla A alla Z, alcune delle quali ascoltabili in Real Audio, i video pubblicati in Giappone, i concerti degli anni 70 con la "scaletta", le foto e i filmati.
Per chi crede nell'oroscopo segnaliamo Elvis Presley's Astrological and Psychological Magazine (http://www.lifeintl.com/mag.html), una curiosa pubblicazione che analizza il profilo astrale del re del r'n'r cercando di dimostrare come il suo destino fosse scritto nelle stelle già al momento della nascita.
Naturalmente, non poteva mancare l'angolo dei filatelici: a pensarci è stata l'inglese Josephine Woodward di Canterbury che mostra alcuni pezzi della sua straordinaria raccolta di francobolli (http://ourworld.compuserve.com/homepages/joTCBuk/) dedicati a Presley, il primo dei quali fu stampato a Grenada nel 1978 in occasione del primo anniversario della morte. Ma tutta la collezione è una celebrazione, francobolli emessi in 37 paesi di ogni continente a ricordare canzoni, pellicole ed eventi.
Tra le curiosità si segnala un documento che agli Archivi Nazionali degli Stati Uniti è più richiesto del testo della Costituzione e del Bill of Rights: la foto (http://www.seas.gwu.edu/nsarchive/nsa/elvis/elnix.html) della stretta di mano tra Elvis e il Presidente Nixon in occasione dell'incontro avvenuto alla Casa Bianca il 21 dicembre 1970. Tutto era partito da una lettera scritta dalla star al presidente in cui Elvis, diventato ormai una triste icona dei conservatori, chiedeva di essere nominato agente federale del Bureau of Narcotics and Dangerous Drugs.
E, per chiudere questa evidentemente ridotta ma significativa rassegna, volete conoscere le ultime volontà (http://www.elvwill.html/) di Presley, morto per abuso di psicofarmaci il 16 agosto 1977? Il testamento è a vostra disposizione.
(16 marzo 1998)
Sempre del 1998, da Repubblica.it
The Pelvis "rivive" grazie alla tecnologia fino al 22 marzo otto date negli States Il ritorno di Elvis in concerto virtuale
di ANDREA SILENZI
http://www.repubblica.it/online/musica/elvis/elvis/internet32848cxw200h190c00.jpg
Elvis Presley è in tournée. Dopo aver "cantato" nello scorso agosto a Memphis in occasione del ventennale della sua morte, Elvis è ora impegnato in un tour che porterà il suo spettacolo in otto città americane. Quello che sembrava un paradossale scherzo è diventato improvvisamente realtà: una realtà virtuale, fatta di schermi giganti e di resurrezioni fittizie, che comunque appassiona e esalta migliaia e migliaia di fan che non conoscono la parola rassegnazione.
L'idea del concerto virtuale è nata nella scorsa primavera, quando gli eredi di Presley erano impegnati nei preparativi del ventennale della morte del "re". Grazie a una sofisticata tecnologia, Elvis è stato fatto rivivere attraverso le immagini dei suoi vecchi concerti (gli spezzoni sono tratti da "Elvis: That's the way it is", "Aloha from Hawaii" e "Elvis on tour"): mentre sul palco i suoi musicisti più fedeli risuonano con minuziosa precisione i grandi successi come Heartbreak Hotel, Don't be cruel, Jailhouse rock e Love me tender, gli schermi irradiano con perfetto sincronismo i video di quelle stesse canzoni.
I filmati, peraltro, sono montati in modo tale da permettere a Presley cambi d'abito altrimenti inspiegabili: l'impressione finale è quella di un concerto assolutamente vero, con tanto di pause e di cambi di scena, con il protagonista che scherza con i suoi musicisti e con la platea. Niente è stato lasciato al caso, al punto che lo show dello scorso agosto ha scatenato una e vera propria ondata di entusiasmo.
Il fenomeno, come era prevedibile, riguarda in massima parte i fan più giovani, quelli cioè che non hanno mai potuto ascoltare dal vivo il loro idolo e che proprio per questo hanno sviluppato un fanatismo esasperato. Tra le 10.000 persone che hanno assistito al "concerto" di Graceland ce n'erano alcuni provenienti addirittura dalla Macedonia.
Secondo Jay Gordon, un dj di Boston che conduce uno dei più seguiti radio-show interamente dedicati a Presley, questo concerto non è soltanto un viaggio nella memoria: "Siamo di fronte a un grande spettacolo, e non solo da un punto di vista tecnologico. In questo tour sono impegnati alcuni tra i migliori musicisti in circolazione".
Todd Morgan, responsabile dell'Elvis Presley Enterprises, sostiene che questa iniziativa non è che il primo passo verso una nuova frontiera dell'intrattenimento. Più caustico il commento del professor Gilbert B. Rodman, docente dell'Università della Florida e autore del libro "Elvis after Elvis: The posthumous career of a living legend", che afferma che questo tipo di iniziativa avrà principalmente lo scopo di rilanciare il turismo a Graceland e il merchandising legato alla figura di The Pelvis.
In qualche modo, ognuno di loro dice la verità. Certo è che di fronte a un simile scenario e'difficile restare indifferenti. Se qualcuno cercava una strada per l'immortalità, potrebbe averla trovata. Sempre che questo sia vivere. Un primo bilancio, almeno a livello di risposta del pubblico, si potrà fare al termine degli otto concerti previsti: il tour è partito il 10 da Louisville e proseguirà fino al 22 marzo toccando Evansville, Auburn Hills, Cleveland, Grand Rapids, Pittsburgh, New York (Radio City Music Hall, dal 19 al 21) e Filadelfia.
(16 marzo 1998)
Il concerto virtuale è meraviglioso e fa venire i brividi, grazie x l'articolo hurt che ne parla!!!:-brav :-brav :-brav :-ge
Marzia1969
03-05-2007, 16:15
Cioè, ma spiegatemi:confused: Il concerto virtuale, sarebbe quello in cui si esibisce la TCB Band dal vivo con, presumo, alle spalle uno schermo gigante dove appare Elvis che canta?:confused:
Marzia1969:-ge:-ge
DANKE GRANDE SCHUMI!
Cioè, ma spiegatemi:confused: Il concerto virtuale, sarebbe quello in cui si esibisce la TCB Band dal vivo con, presumo, alle spalle uno schermo gigante dove appare Elvis che canta?:confused:
Marzia1969:-ge:-ge
DANKE GRANDE SCHUMI!
Yesssssssssssssss, con gli Imperials e gli Sweet ispiration, bellissimooooooooo!!!:-brav :-brav :-brav
Marzia1969
03-05-2007, 16:24
Yesssssssssssssss, con gli Imperials e gli Sweet ispiration, bellissimooooooooo!!!:-brav :-brav :-brav
Tenchiù!:-brav:-brav
Marzia1969:-ge:-ge
DANKE GRANDE SCHUMI!
Tenchiù!:-brav:-brav
Marzia1969:-ge:-ge
DANKE GRANDE SCHUMI!
te lo consiglio marzia, ti commuove oltre che hai continuamente i brividi :-am3 :-am3 :-am3
Marzia, non puoi farti scappare Elvis Lives, il dvd dell'Elvis The Concert svoltosi a Memphis nel 2002.
E' qualcosa che non si riesce a spiegare a parole!!!!!!!!
Per i pugliesi:-\ :-\
22/05/07
http://puglialive.net/dfiles/news/images/30puglialive_net0004.jpg
da venerdì 22 a domenica 24 giugno - FESTA DEI SAPORI ANTICHI - Zona Le Rene – Surbo (Lecce)
Tre giorni di musica, tradizione e gastronomia. Sul palco spazio ai ritmi tradizionali di Alla Bua e alle sonorità balcaniche degli Opa Cupa.
Da venerdì 22 a domenica 24 giugno a Surbo l’associazione Le Rene organizza la terza edizione della Festa dei Sapori Antichi. Una tre giorni dedicata ai prodotti tipici locali, alla musica e alla tradizione.
“Questa festa”, sottolineano gli organizzatori, “è il fiore all’occhiello dell’associazione nata tre anni fa per tramandare la cucina tipica e le antiche tradizioni legate alla cultura ed all’economia della nostra terra”.
Venerdì 22 giugno la festa parte con Dance Show. Una serata dedicata al ballo con le esibizioni dell’International Studio Danza di Ada Spinetta e con Butterfly dance di Rita Castelluzzo.
Sabato 23 giugno doppio concerto tra rock e musica balcanica, blues e sonorità jazz. Alle 21.00 sul palco saliranno i Black Notes, un quartetto di grande esperienza che propone un vero e proprio tributo a Elvis Presley e a tutti i grandi interpreti del rock’n roll degli ultimi 50 anni. A seguire gli Opa Cupa (leggi: «opa tzupa»), grido di esortazione alla danza degli zingari del Sud-Est Europa, un progetto musicale nato nel Salento. Il gruppo nasce, in origine, con la ricerca del repertorio musicale dei Balcani, ma sempre più i testi e le musiche originali scritti dal poliedrico trombettista Cesare Dell’Anna, si incrociano con le sonorità jazz e bandistiche tipiche della tradizione musicale del Sud Italia, diventando qualcosa di nuovo e originale. Opa Cupa spazia e fa tesoro di poliedriche esperienze svolte in ambito etnico e jazz, che fondono ed elaborano i velocissimi «estam» e «horo», dai tempi dispari ed irregolari. Nelle strutture popolari sono introdotti spazi di improvvisazione dove prevale un atteggiamento jazz nella articolazione della frase, cluster improvvisi, situazioni «accordali» dissonanti affidati agli ottoni.
Domenica 24 giugno, infine, serata conclusiva della Festa dei sapori antichi con la pizzica degli Alla bua. Il gruppo nasce dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Gli Alla Bua si sono formati tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto a Santu Lazzaru, nelle tipiche feste nelle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Qui si sono uniti i componenti, ragazzi provenienti da vari paesi del Salento (da Casarano a Collepasso, da Racale fino alla grica Sternatia), con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case, con la grande passione di suonarla, di tramandarla e di divulgarla. In apertura spazio a Bello Ballo Estate.
Dalle ore 21,00
Nuove intitolazioni: tra le altre via Elvis Presley e stradello Fred Buscaglione
21/05/2007 - La Giunta comunale, nella seduta del 16 maggio, ha deliberato l'intitolazione di nuove vie e piazze, aree verdi, impianti sportivi, strutture e edifici pubblici. Le decisioni della Giunta sono state adottate sulla base delle proposte avanzate della Commissione consultiva di Toponomastica, presieduta dell'assessore Costantino Monteverdi.
Secondo un criterio costantemente seguito in precedenza, anche in quest'occasione le proposte della Commissione, sostanzialmente accolte dalla Giunta, hanno teso a definire, dove possibile, le nuove intitolazioni in analogia a quelle preesistenti nella zona interessata. Nel caso di gruppi di strade inserite nello stesso comparto urbano, si è scelto d'intitolarle a personalità eminenti nel medesimo campo d'attività o d'impegno civile.
In coerenza con quest'ultimo principio, le nuove strade della Scheda Norma A5 nel Quartiere Cinghio porteranno il nome di cantanti di musica leggera italiani e stranieri di fama internazionale: via Elvis Presley, via Louis Armstrong, via John Lennon, stradello Fred Buscaglione, via Fabrizio De Andrè, via Ella Fitzegerald.
Avrà, invece, una denominazione corerente con le adiacenti vie Picasso e Savinio l'attuale strada n. 1 di strada Marconi a San Lazzaro, che s'intitolerà al grande pittore del Novecento italiano Mario Sironi. Analogamente, strada 1 di strada Lugagnano a Viarolo prenderà il nome del poeta cinquecentesco Francesco Berni, prosecutore dell'incompiuto "Orlando innamorato" del Boiardo, al quale è intitolata una strada adiacente. Così come la strada n. 2 del comparto urbanistico ex-Capovilla a Corcagnano ricorderà l'uomo politico belga Paul Henry Spaak, uno dei padri dell'unità europea, come i titolari delle contigue vie Willy Brandt e Robert Schuman,. A sua volta, porterà il nome del Medico Carlo Majorano la strada n. 1 dell'insediamento ex-Braibanti (non lontano dalle vie Fleming e Jenner). Carlo Majorano, dirigente dell'Area di Emergenza del nostro ospedale, è stato il primo a sperimentare i codici per l'accesso alle prestazioni di pronto soccorso verde, giallo e rosso.
Ufficializza il toponimo tradizionale, seguendo così un'altra ricorrente indicazione della Commissione e del suo Presidente, la denominazione di via Del Convoglio attribuita alla strada n. 1 del nuovo indesiamtno urbanistico nell'omonima località in frazione Ponte Enza.
Prende spunto dalla prossima ricorrenza del 90° anniversario di fonazione del Lions Club International l'intitolazione dell'ex strada 1 di strada dei Mercati a Jones Melvin, che diede vita alla benemerita associazione il 7 giugno 1917.
Il giornalista, scrittore e pittore parmigiano Ubaldo Bertoli, comandante partigiano durante la Resistenza, sarà opportunamente ricordato con l'attribuzione della titolarità della strada che congiunge strada Bassa Nuova e strada Cava in Malandriano, già ora denominata "Strada Bertoli", ma senza specifica deliberazione del Comune.
Sempre su proposta della Commissione, un ancora più rilevante riordino toponomastico la Giunta comunale ha com piuto unificanto la denominazione dei parchi contigui "Ex Eridania" e "Falcone-Borsellino", anche in considerazione del fatto che ai due Magistrati vittime della Mafia saranno dedicate vie di prossima realizzazaione. La grande area verde situata al margine nord est del Centro storico assumerà così in via definitiva il nome di "Parco Eridania" (senza ex), così com'è ormai da tempo conosciuta a livello popolare e con riferimento allo storico stabilimento che vi aveva sede.
Venendo alle strutture sportive, il Campo Scuola di via Po, a tutti già ora noto con il nome del compianto sindaco di Parma e grande sportivo Lauro Grossi diventerà ufficialmente lo Stadio d'Atletica Lauro Grossi, L'attiguo nuovo Palazzetto dello Sport, tenendo contro delle indicazioni pervenute dal Comitato provinciale CONI, sarà intitolato a Gino Lottici, che dello stesso Comitato è stato Segretario per vari decenni, mentre la palestra di via Pelicelli porterà il nome d’Ilario Toniolo, arbitro internazionale di pallavolo di grande levatura.
Due strutture dedicate ai giovani, sedi d'innovativi servizi in attuazione delle politiche di prevenzione del disagio portate avanti dall'Amministrazione comunale, avranno il nome dei Quartieri in cui sono ubicate, ovvero: Centro Giovani e Centro Giovani Baganzola, in attesa della scelta dell'intitolazione che sarà fatta dagli stessi giovani.
Infine, il nuovo canile e il nuovo gattile comunali, sorti in strada dei Mercati, avranno nomi riferiti a due famosi cartoni animati, la cui visione ha trasmesso a varie generazioni di cittadini emozioni capaci di'ispirare affetto e rispetto per gli animali. Si chiameranno, infatti, rispettivamente Parco Canile "Lilly e il Vagabondo" e Parco Gattile "Gli Aristogatti".
Da Lungoparma.it
Un'epidemia al cinema: le biografie musicali
http://www.ilmessaggero.it/MsgrNews/20070521_riley.jpg (http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=1610&sez=HOME_SPETTACOLO#)
di Simona Orlando
ROMA (21 maggio) - Sarà che siamo a corto di eroi, ma il biennio 2007-2008 porta in grembo una sfilza di biografie musicali, dirette a tonificare vecchi miti e a farne nascere di nuovi. Sull’onda del successo al botteghino di Ray, Walk the line, Dreamgirls, i produttori cinematografici stanno investendo a ruota libera sul genere "biopic". Motivo: si risparmia sugli effetti speciali e sulle idee. Gli sceneggiatori possono, infatti, limitarsi ad adattare trame, pescando a piene mani dalle maledizioni che hanno segnato il calendario del rock o il calvario del jazz, storie vere di geniali intuizioni, gioventù bruciate e morti annunciate.
Al Festival di Cannes è stato accolto con un’ovazione Control, basato sulla biografia di Ian Curtis (interpretato da Sam Riley), cantante dei Joy Division suicidatosi a 23 anni, mentre stanno per concludersi le riprese del film su Bob Dylan I’m not there, con ben sei attori a rappresentare le diverse fasi della sua vita (Cate Blanchette è Mr Zimmermann negli anni ’60, Richard Gere in quelli attuali). La colonna sonora prevede canzoni originali e cover realizzate da Calexico, Michael Stipe e P.J. Harvey.
Due sono i film in arrivo su Janis Joplin: The Gospel according to Janis e Piece of my heart. Nel primo, ad interpretare la perla del blues è Zoey Deschanel, che al provino ha battuto Britney Spears, Scarlett Johansson e Pink; nel secondo il ruolo è affidato a Renée Zellweger.
Per gli amanti del punk gli appuntamenti al cinema diventano tre: il film tratto dal libro I slept with Joey Ramone, la pellicola diretta da Michel Gondry sui Blondie - dove Debbie Harry avrà le fattezze della stella di Spider-Man 3 Kirsten Dunst - e The Passenger, che vede l’ex hobbit Elijah Wood nelle vesti sguaiate di Iggy Pop.
Un insospettabile Mike Myers si prepara ad essere il batterista degli Who in See me feel me: Keith Moon naked for your pleasure (a Tim Roth spetta la parte di Pete Townshend), l’attore scozzese Ewan McGregor è pronto a trasformarsi in Kurt Cobain per volere della vedova Courtney Love, e Brad Pitt sta ponderando se diventare Jeff Buckley in Mystery white boy, film prodotto dalla madre dell’artista annegato dieci anni fa in un affluente del Mississippi. Per motivi legali, invece, sono stati sospesi il biografilm di Bob Marley e Devastated, versione altra della tragica fine di Jimi Hendrix.
E’ decaduta l’ipotesi di Johnny Depp protagonista di Slide away, film sullo scomparso Michael Hutchence degli Inxs, ma dopo la smentita di un Sacha Baron Cohen nella parte di Freddie Mercury (proprio a lui si era ispirato il comico per il look di Borat), Depp resta il primo candidato alla trafigurazione nel leader dei Queen.
Sembra poi definitivo che l’attore Don Cheadle e la cantante Mary J. Blige si misureranno rispettivamente con Miles Davis e Nina Simone, Morgan Freeman incarnerà Duke Ellington in The Jazz ambassadors e Josh Hartnett, in Deep in a dream: the long night of Chet Baker, si calerà negli anni romani del trombettista, fino al volo dalla finestra di un hotel.
Anche i padrini del soul risorgeranno sul grande schermo: in Sexual healing è Jesse L. Martin ad impersonare Marvin Gaye dai tempi della Motown all’esilio in Europa, prima di essere ucciso dal padre per regalo di compleanno, mentre in Superbad di Spike Lee, Eddie Murphy e Jamie Foxx continuano a contendersi il ruolo di James Brown.
Il mondo del gangsta-rap e dell’hip hop non poteva che apparire altrettanto accattivante all’industria cinematografica, così Robert De Niro ha deciso di co-produrre il biografilm su Missy Elliott, e i set sulle vicende di Notorious B.I.G e Tupac Shakur sono stati blindati ma avviati.
Come era prevedibile, è infine pronta la parodia sulla pandemia dei biopic: si intitola Walk Hard e ha già attirato, nella parte di Elvis Presley, Jack White degli White Stripes.
CASALE M.TO: IL 2 GIUGNO IN PIAZZA CON BOBBY SOLO
http://www.agenfax.it/images/stories/bobbysolo6.jpg (http://www.agenfax.it/images/stories/bobbysolo6.jpg)
(me.com 28/5) - Serata benefica a Casale con uno dei protagonisti della musica Anni '60. Sabato 2 giugno, in Piazza Mazzini, appuntamento alle ore 20,45 con il concerto organizzato dall'Associazione Il Cireneo con il contributo dell'Assessorato alle Manifestazioni del Comune di Casale Monferrato e il supporto della Elle Agency. Sarà Elisabetta Viviani a presentare al pubblico lo scopo dell'iniziativa: raccogliere fondi per l'Associazione Vitas di Casale Monferrato e per il centro Pediatrico Oncologico della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo.
Ad aprire la serata il cantautore Andrea Tiberga e Farida, con una selezione dei brani più noti degli Anni '60. Toccherà poi a Bobby Solo entrare in scena (accompagnato da Luca Olivieri), con i suoi pezzi più famosi e con un attesissimo tributo ad Elvis Presley.
guitarman
30-05-2007, 08:08
dove si trova sto posto???? mi sa ke me lo perdo vero????
dove si trova sto posto???? mi sa ke me lo perdo vero????
Piemonte:?:?:?:?
Va bene per Rocco:-\:-\:-\:-\
Infatti, grazie hurt ci andrò sicuramente FANTASTICO:-ge :-ge :-ge :-ge .
:-brav :-brav :-brav E' a 20 km da casa mia...:-brav :-brav :-brav
Juliemoon
30-05-2007, 09:56
Per i pugliesi:-\ :-\
22/05/07
da venerdì 22 a domenica 24 giugno - FESTA DEI SAPORI ANTICHI - Zona Le Rene – Surbo (Lecce)
Tre giorni di musica, tradizione e gastronomia. Sul palco spazio ai ritmi tradizionali di Alla Bua e alle sonorità balcaniche degli Opa Cupa.
Da venerdì 22 a domenica 24 giugno a Surbo l’associazione Le Rene organizza la terza edizione della Festa dei Sapori Antichi. Una tre giorni dedicata ai prodotti tipici locali, alla musica e alla tradizione.
“Questa festa”, sottolineano gli organizzatori, “è il fiore all’occhiello dell’associazione nata tre anni fa per tramandare la cucina tipica e le antiche tradizioni legate alla cultura ed all’economia della nostra terra”.
Venerdì 22 giugno la festa parte con Dance Show. Una serata dedicata al ballo con le esibizioni dell’International Studio Danza di Ada Spinetta e con Butterfly dance di Rita Castelluzzo.
Sabato 23 giugno doppio concerto tra rock e musica balcanica, blues e sonorità jazz. Alle 21.00 sul palco saliranno i Black Notes, un quartetto di grande esperienza che propone un vero e proprio tributo a Elvis Presley e a tutti i grandi interpreti del rock’n roll degli ultimi 50 anni.
Dalle ore 21,00
Vince, c'è sempre questo concerto che puoi vedere! :-P
guitarman
30-05-2007, 10:32
Vince, c'è sempre questo concerto che puoi vedere! :-P
era un messaggio ke mi era sfuggito...benissimo,allora li si ke c sarò....
KI VIENE????:-prr :-ge :) :-P
Potrei farci un pensiero :) :)
Juliemoon
30-05-2007, 11:08
Potrei farci un pensiero :) :)
Facciamoci un pensiero..! :-)
Facciamoci un pensiero..! :-)
Vengo anch'ioooooooooooooooooooooooooooooooooo!!!!!!!
guitarman
30-05-2007, 12:04
vi voglio tutti qui tra i trulli,gli asinelli,le casedde,i fichi d'india,i fioroni,le nespole,le braciole ,le gnumeredde e le orecchiette!!!
acc ke fame a quest'ora....braciole...aaaaaaaaaaaah!!!!!:-o:-am3 :stuart: :chef: :-brav
Juliemoon
30-05-2007, 12:09
i fioroni,le gnumeredde
Sarebbero?? :confused:
Cucini e prepari tutto tu Guitar?:-)
Notizia simpatica:-brav :-brav
DI GIORNO PRETE, DI SERA ROCKER
La doppia vita di don Antonio Petrescu.
La strana e doppia vita di don Antonio Petrescu, nato 34 anni fa a Bucarest, vice parroco nella cattedrale dei Marsi di Avezzano, nell'aquilano. Di giorno celebra messa, di sera si esibisce come rocker coltivando la sua passione per Elvis Presley. In Abruzzo c'e' un altro prete che ama lo spettacolo, e' padre Nike, ballerino con la passione per le scarpe da ginnastica, appunto le Nike.
autore: caterina ferrari
data: 02.06.2007
Clint Reno
04-06-2007, 08:02
Di giorno prete, di sera rocker... Questo è uno dei pochissimi preti che ammiro! :-prr :-prr :-prr
In Abruzzo c'e' un altro prete che ama lo spettacolo, e' padre Nike, ballerino con la passione per le scarpe da ginnastica, appunto le Nike.
Confermo! :-\
http://img243.imageshack.us/img243/3887/whitestripesiq0.jpg (http://imageshack.us)
Jack White: 'Sarò Elvis per un secondo'
Jack White ha rivelato che vestirà i panni di Elvis Presley in un film di prossima uscita. "Si tratta di un piccolissimo ruolo in 'Walk hard', la storia di un cantautore a metà fra Dylan, Johnny Cash e Brian Wilson dagli anni Cinquanta ai giorni nostri", ha raccontato il leader dei White Stripes. "Non ho potuto rifiutare: essere Elvis, anche solo per un secondo, è il sogno di ogni rocker". (Fonte: La Repubblica)
guitarman
09-06-2007, 08:03
http://img243.imageshack.us/img243/3887/whitestripesiq0.jpg (http://imageshack.us)
"Non ho potuto rifiutare: essere Elvis, anche solo per un secondo, è il sogno di ogni rocker".
e te credo!!!!!! :-) :-) :-)
Usa, l'editore Cherry Lane (Presley, Black Eyed Peas) contro YouTube
Le major discografiche hanno fatto pace (per interesse: leggi quote azionarie e partecipazioni agli utili) con YouTube, ma c’è ancora chi non digerisce il modus operandi autarchico del più grande contenitore video del Web e dei suoi numerosissimi utenti. Tra questi la società americana Cherry Lane Music Publishing, editore che amministra un catalogo di successi che spazia da Elvis Presley a John Legend, da Quincy Jones ai Black Eyed Peas, e che si è appena unita ad una “class action” intentata negli Stati Uniti contro la piattaforma e il suo proprietario Google da parte dell’azienda concorrente Bourne e delle federazioni calcistiche di Francia e Regno Unito. I ricorrenti lamentano la copia non autorizzata e lo sfruttamento indebito su YouTube di opere protette dal diritto d’autore, richiedendo uno stop immediato per ordine del giudice, il risarcimento danni e l’applicazione concreta delle misure tecnologiche di “filtro” che consentono di eliminare dalla libreria i brani musicali e i video oggetto del contendere. “Non vogliamo che YouTube tenga in ostaggio i nostri autori e compositori”, ha dichiarato il ceo di Cherry Lane Peter Primont. “Abbiamo sempre esercitato la massima meticolosità e diligenza nella protezione dei copyright dei nostri clienti e nella raccolta dei proventi che gli spettano e intendiamo continuare su questa strada”.
Decisamente, in Italia, non si sa niente di Elvis, ma ci si permette di dare giudizi:diavolo::diavolo::diavolo::diavolo:
Elvis Presley e Bruce Lee, i due Re in un documentario
http://static.blogo.it/cineblog/brucepresley.jpg
Non avete idea di quanto mi piacerebbe vedere il documentario che verrà proiettato al sensi film festival (http://www.senishow.com/Film%20Festival.htm) di Londra, un festival incentrato sui film di arti marziali.
Vi verrà spontaneamente da dire, "e cosa c'azzecca Elvis Presley (http://www.cineblog.it/cerca/elvis%20presley)?!", è quello che mi sono chiesto anche io ma sembra proprio che oltre a degli introvabili filmati che vedono Bruce Lee (http://www.cineblog.it/cerca/bruce%20lee) in azione a Long Beach nel 1967 (quindi prima del successo internazionale) verrà proiettato anche un film in 16mm dalla qualità infima dove si vede il re del Rock cimentarsi in una dimostrazione di Kenpo Karate (http://www.kenpokarate.com/) durante i primi anni 70.
Il resto del festival mette in programma un po' del meglio del cinema di arti marziali degli ultimi anni, ma solo questi due filmati varrebbero un viaggio a Londra, sarei proprio curioso di vedere Elvis che fa karate, oppure uno scontro epico fra Bruce Lee e il Re del rock and roll, anche se credo che Elvis avrebbe dovuto interrompere la carriera ancor più precocemente.
Fonte: Kung Fu Cinema
(http://www.kungfucinema.com/news/2007/041901.html)
Clint Reno
14-06-2007, 06:34
...oppure uno scontro epico fra Bruce Lee e il Re del rock and roll, anche se credo che Elvis avrebbe dovuto interrompere la carriera ancor più precocemente.
Beh... :) ... Ha ragione però!!! :)
Beh... :) ... Ha ragione però!!! :)
Allora, è probabile che io abbia male interpretato il commento:)
guitarman
14-06-2007, 08:17
Beh... :) ... Ha ragione però!!! :)
ha ragionr c fosse stato uno scontro vero magari....
ah,porca zozzetta del colonnello e di lee...la pellicola con bruce ed elvis ce l'ho qui in gola!!!!!
15-06-2007 ~ 10:00 http://www.sassuolo2000.it/themes/anjara/gfx/p.gifhttp://www.sassuolo2000.it/themes/anjara/gfx/p.gifhttp://www.sassuolo2000.it/themes/anjara/gfx/p.gifhttp://www.sassuolo2000.it/images/topics/chitarra.jpg (http://www.sassuolo2000.it/search.php?query=&topic=3&author=)
Dopo lo straordinario successo del Born to Rock, concerto di apertura della stagione estiva "Estatemple", questa sera presso la Casa nel Parco di Sassuolo proseguono gli appuntamenti musicali organizzati dall'Associazione Temple Bar in collaborazione con La Fondazione Cassa di Risparmio di Modena ed il Comune di Sassuolo.
Per i prossimi due venerdì si assisterà all'edizione estiva della fortunata rassegna A Modest Blues, curata dal Circolo Fahrenheit 451. Due appuntamenti all'insegna della migliore tradizione funk, jazz e blues.
A partire dalle 21.30 si esibiranno i Pandora Groove, quartetto di giovani maestri che esplorerà un vasto repertorio, dai classici fusion anni settanta, al funk più ritmico, fino alle delicate atmosfere della "Blue Notes". A seguire sarà la volta dei Moplen, sestetto modenese che porterà sul palco un' irresistibile somma di jazz, funk e bossa nova, da Herbie Hancock a Grant Green.
Venerdì 22 giugno invece il palco del Parco Ducale sarà calcato da Antonio "Rigo" Righetti, bassista di Luciano Ligabue, che proporrà un intenso spettacolo composto da letture e canzoni, che tracceranno uno straordinario itinerario musicale fatto di poesia, blues, soul e folk rock.
Ogni venerdì sera fino a settembre il Temple Bar offrirà musica dal vivo e tra gli altri si esibiranno il 13 luglio il grande chitarrista rockabilly Marco di Maggio, in occasione del trentennale della morte di Elvis Presley e venerdì 3 agosto il cantautore sassolese Marco Baroni, reduce dal successo sanremese.
françois
16-06-2007, 08:25
Qualcuno che si ricorda di Elvis anche quà in Italia.
guitarman
17-06-2007, 08:43
tho,beccatevi questo consigliere spagnolo:-prr:-brav:-1oc
http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/consigliere-elvis/1.html
dalla repubblica!!!!!
Opinioni su Elvis Presley - da www.ciao.it (http://www.ciao.it)
IL BACINO DI MEMPHIS
Un'Opinione di uby73 (http://www.ciao.it/Iscritti__uby73_294788) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (6 Luglio 2004)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:E' UNICO . . Svantaggi:NESSUNO
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Il girno 8 gennaio dell'anno 1935, sotto il segno del capricorno, in una piccola abitazione di Tupelo (Mississipi) nasce la leggenda del Rock: il suo nome? ELVIS AARON PRESLEY.
Un infanzia difficile ha accompagnato i primi anni di vita del giovane Elvis che invece della bicicletta si vide regalare dalla madre una chitarra usata che acquistò in un negozietto per pochi dollari, questo gesto fa nascere nel giovane Elvis una passione per la sei corde e per la musica tanto da rimanere ore ed ore ad ascoltare i GOSPEL E gli SPIRITUALS cantati dal "popolo nero" nella chiesetta vicino casa.
A 13 anni si trasferisce con la madre Gladys a MEMPHIS dove frequenta l'area di maggior cultura nera della città, nello stesso momento in cui negli STATES qualcosa sta per accadere...
infatti il conformismo e la moralità delle vecchie generazioni cominciano a scricchiolare, niente di meglio per un giovane bianco che propone musica ed eccentricità da nero.
Il giovane Elvis viene ascoltato per caso da SAM PHILLIPS che con soli 4 dollari firma il primo contratto con Elvis.
Nel 1956 l'esplosione..infatti viene invitato in una trasmissione televisiva il "MILTON BERLE SHOW" 40 milioni di spettatori assistono folgorati alla nascita del fenomeno ELVIS che in pochissimo tempo diventa anche attore con le oltre 30 pellicole girate ma soprattutto diventa una macchina da soldi.
La sua vita diventa un inferno.
Si arruola nell'esercito nel 58 attorniato continuamente da fotografi e giornalisti e quando nel 60 si congeda torna sul palco e duetta con FRANCK SINATRA in "WELCOME HOME ELVIS".
La morte della madre è un brutto colpo per Elvis che cade in depressione ma di lì a poco conoscerà una ragazzina di 14 anni figlia di un capitano dell'aviazione (Priscilla) che folgora il cuore di Elvis sposandola nel maggio del 67.
DENIS SANDERS filma per MGM un grande film nel 68 che accompagna il ritorno di Elvis sulle scene dopo 10 anni di assenza il titolo è : ELVIS THE SPECIAL COME BACK" ,che ho avuto modo di vedere ieri sera su canal jimmy, e che impatta in modo molto negativo la critica ormai abituata ai suoni dei BEATLES e degli STONES, non avrebbero scommesso un centesimo sull'evento, ma puntualmente Elvis distrugge tutto e tutti, ritorna e canta non solo i suoi vecchi successi ma anche le canzoni dei BEATLES in stile Country..Un successone!!!
Nel 1973 entra nella storia della televisione con "ALOHA FROM HAWAII VIA SATELLITE" uno special trasmesso in oltre 40 paesi che raggiunge un miliardo di spettatori.
Nel 1977 si ritira a Memphis e in un giorno di piena estate viene ricoverato d'urgenza per un arresto cardiaco.
Viene dichiarato morto poche ore dopo.
Come possiamo dimenticare questo personaggio?? Ha lanciato mode, stili, modi di essere..pensate che anche da morto è l'artista dello spettacolo che guadagna di più..
Grazie Elvis per essere stato ELVIS PRESLEY e per averci fatto conoscere l'anima rock ed il personaggio che sei stato, senza di te non sarebbero nati tutti gli altri.
Grazie ELVIS-.
- LOVING YOU
- LOVE ME TENDER
- HEARTBREAK HOTEL
- TOO MUCH
- BLUE SUEDE SHOES
- TUTTI FRUTTI
- BLUE MOON
- MY BABY LEFT ME
- HOT DOG
- TELL ME WHY
- FEVER
- IN THE GHETTO
- CRYING IN THE CHAPEL
- MOODY BLUE
- LOVE ME
- RIP IT UP
- MONEY HONEY
e molti molti altri.......
********************
il passaporto per il paradiso
Un'Opinione di pakal (http://www.ciao.it/Iscritti__pakal_443293) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (11 Febbraio 2006)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:vi è mai venuta voglia di essere coccolati?Svantaggi:non avere la fortuna di vivere un suo concerto
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
"chiunque abbia avuto la fortuna di ascoltarlo, di assaporare la sua maestria non può fare altro che restare a bocca aperta".
avevo 5 anni era il 1976 mio padre mi accompagnava a sciare (questo è quell'immagine che mi rende vivo il ricordo) con sottofondo un cantante a me chiramente sconosciuto che usava un linguaggio sconosciuto ma nonostante tutto mi cullava.
la canzone che ricordo era i <just can t help belivin' >tratto da that's the way it is (se non lo avete nella vs. collezione andatelo a comprare, chiunque voglia ascoltare musica "deve" cominciare da lì) mio padre la cantava ma chiaramente non sapeva cosa dicesse.
nel passare degli anni la passione in me è cresciuta ma non vi dirò del mio amore per lui e per la sua musica ma vorrei se fosse solo possobile avere un sostegno morale.
il solo pensiero di non poter mai e dico mai ascoltarlo dal vivo mi ha fatto impazzire
è assurdo ancora oggi spengo luci in camera oppure in aereoo dovunque mi trovi, fantastico la mia profonda goduria di esere lì da qualche parte cantando a più non posso tutte le sue canzoni
grazie papà per avermi regalato tanto ora che sta per nascere mio figlio senza forzatura gli canterò di Lui il mio re
********************
La mia porta del cuore
Un'Opinione di VAMPY (http://www.ciao.it/Iscritti__VAMPY_401853) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (3 Dicembre 2005)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:Da lui sono nata io
Svantaggi:nessuno
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Ero ancora un'adolescente quanbdo un giorno decisi di frugare nella discografia (immensa) di mio padre... e tra i tanti dischi che tirai fuori uno colpì la mia curiosità... era "Good Times" del '72 di Elvis Presley.. MI ricordo che quando misi il 33 giri sul piatto e cominciò a suonare rimasi sconvolta, la sua voce, la sua melodia, la sua profondità, mi colpirono fino a commuovermi e ad avere i brividi, lungo la schiena... Quel pomeriggio, cercavo qualcosa, ma non sapevo ancora cosa, quando quel disco suonò, la mia ricerca era finita...Avevo trovato un qualcosa che in nessun altro artista avevo trovato... cominciai a cercare gli altri 33 giri e ne trovai diversi... da quel giorno Elvis Presley cominciò a suonare 25oresu 24 nel mio stereo e cominciai a cercare notizie su notizie su Elvis...Sono andata anche a Memphis 4 volte... durante l'Elvis Week, fu un'esperienza davvero straordinaria...
VAMPY
********************
Storia di un amore
Un'Opinione di tiz-taz (http://www.ciao.it/Iscritti__tiz_taz_69848) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (6 Aprile 2001)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:Fare un tuffo negli anni '50 - '60
Svantaggi:Rimanere invischiati nella brillantina ! : - )
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Elvis... il Re del Rock... Elvis the Pelvis... Quanti nominativi per definirlo... ma per me Elvis è stato qualcosa di specialissimo... (ecco vi vedo... e vi sento... state dicendo "Ufff... Tanto per cambiare... Che novità!!!" ) ;-)
Dicevo... Avevo 13 anni quando mia zia decide di volermi comprare un disco... entriamo in un negozietto e mi dice "Scegli!" E io... brava! E adesso? Sono entrata nel panico... Non avevo idea... Non c'era un cantante moderno che conoscessi e apprezzassi a tal punto da comprare un disco... Per lo più ascoltavo musica classica... ma erano cassette registrate... oppure... già oppure c'erano i film! I film musical... mia grande passione!!! In un musical si canta e si balla, e le canzoni sono parte di una storia... Mi dispiaceva vedere che i film per me mitici come "Sette spose per sette fratelli" venissero snobbati alla grande... Perché gli altri non li apprezzavano???
E tra i musical ricorreva spesso una presenza... Un cantante decisamente bello... con una voce accattivante, dolce, ma decisa... E i film erano tanti, in alcuni cantava poche canzoni e c'era più storia, come Love me tender... Ambientato nel Far West... lui è proprio un ragazzino... con questo ciuffone... brillantinato, gli occhioni tristi da cucciolo... da coccolare...
Non mi sfiorava nemmeno l'idea che quella persona era già nel Regno dei Giusti da 6 anni... io vedevo quegli occhi, e mi lasciavo cullare dalle sue parole... A volte basta questo a scaldare il cuore...
E tornando alla sottoscritta nel negozio di dischi... dopo aver passato in rassegna interi reparti, e guardato con indifferenza centinaia di dischi... ABBA...Supertramp...Baglioni...AC/DC... Mi fermo davanti al volto conosciuto... Forse se non avessi visto il faccione di Elvis non mi sarei nemmeno accorta che era lui, il protagonista di quei film...
La copertina del doppio trentatré giri (mitico!) Diceva "I 40 successi di ELVIS PRESLEY"...
Guardo mia zia, guardo il disco, riguardo mia zia... il sorriso diventa radioso... in entrambe. Era fatta!
Dissolvenza, scena dopo...
A casa, stereo acceso... Blues Suede Shose, Love me Tender, Are you lonesome tonight, Fever, It's Now or never, Surrender, ... no, non ve li scrivo tutti e 40 quei titoli... non temete... :-)
Quante volte l'ho ascoltato, fino a consumarlo, ... Arrivano i Duran Duran, li ascolto, si, ballo con Wild Boys alle feste, ma a casa torno dal mio Elvis...
E mentre a 16 anni tutte sbavavano per Alphaville, Police, Spandau Ballet o Wham! Io leggevo le biografie del re del Rock... Sapevo tutto... la camera invasa dai suoi poster ammiccanti...
E quanto ho odiato Priscilla Presley... Infame arricchita... Le piaceva con quel conto in banca che si era ritravata parlar male dell'ex marito... E intanto recitare in Dallas grazie al suo cognome!!! E cercare di togliere i soldi alla figlia Lisa Mary...
Sapevo tutto di lui... Mi trasformavo nel suo avvocato migliore quando qualche amico mi diceva che era un drogato...
Per me era il migliore sotto ogni profilo...
Grazie Elvis per essermi stata così vicina... per avermi accompagnato per anni...
********************
Il mito Americano
Un'Opinione di Presi.dent (http://www.ciao.it/Iscritti__Presi_dent_67209) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (25 Marzo 2001)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:Il Re della musica LIVES
Svantaggi:Chissà dov'è?
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Se il cinema ha il suo mito nella soavità, nel candore, nel sex-appeal, di Marylin Monroe, nell'ambito musicale è Elvis Presley il Mito per Eccellenza. Né prima, né dopo di lui, un personaggio è stato così idolatrato.
Quando, nel 1955, Bill e i Comets lanciarono in orbita un brano come Rock Around The clock, in cui a contorcimenti delle armonie e degli esecutori si aggiungevano i significati allusivamente sessuali del titolo e la rappresentazione di quest'ultimi nelle movenze di una danza scomposta e ardente, l'America viveva inconsapevolmente l'alba di un mito che dall'anno dopo avrebbe dominato incontrastato, con punte di feticismo che si sono poi proiettate fin dopo la morte del personaggio, Elvis Presley, cui si deve la fortuna di questo stile della musica popolare, in grado di soppiantare rapidamente tutti gli altri precedenti.
Presley fu simbolo di una generazione che stava cambiando, un artista che raggiunse in tutto il mondo una popolarità straordinaria. Milioni e milioni di dischi venduti e un talento naturale che ha aperto la strada a tanti che sono venuti dopo di lui. Tutti gli debbono qualcosa. Dotato di una particolarissima vocalità, profonda o dolce, a seconda dell'interpretazione, riusciva a trasmettere sensazioni di grande intensità e il suo repertorio, indirizzato all'inizio verso il country e il rock'n'roll, si estese al pop, al rhythm'n'blues, alle ballate, ai canti natalizi e anche al repertorio internazionale, italiano compreso.
I genitori gli regalano una chitarra, dalla quale non si separerà mai più.
E' "Love me tender" che Elvis porta al successo che, chissà chi di voi lo sa, in precedenza era una ballata di Vera Matson del 1861 (AURA LEE). Jailhouse Rock disco d'oro nell'ambito discografico statunitense e primo singolo di Elvis che conquista anche il primato nelle charts inglesi.
elvis.....oltre una leggenda
Un'Opinione di federico74 (http://www.ciao.it/Iscritti__federico74_103975) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (29 Marzo 2001)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:ti regala un sorriso
Svantaggi:nessuno
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Chi scrive non ne capisce molto di computer e di novità tecnologiche...ma certamente ne capisce di elvis. Ho 27 anni e a 14 ho sentito per la prima volta Love me tendere! la più bella voce mai udita, un reverbero elettrizzante, un dono divino.Sarebbe banale dire che era il re', il più grande, quello che ha fatto è storia! Vorrei darvi un solo consiglio da buon intenditore e conoscitore....ascoltate la versione di Elvis di Bridge over troubled water ( di simon & garf...) una emozione magnifica...Elvis mi ha fatto capire quanto di più sereno ci sia attorno a noi..una musica che dona gioia...di cio' che ha fatto nella vita ne sono state dette di tutti i colori, ma certamente rimane un fatto..generazioni intere vivono nel mito di un giovane ragazzo di tupelo, che ha cambiato la storia della musica!
E se volete scambiare idee e opinioni scrivetemi.
Let your soul inspire your life!!
***********************
non solo un bacino
Un'Opinione di sacripante (http://www.ciao.it/Iscritti__sacripante_24773) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (9 Settembre 2000)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_40.gif
Vantaggi:grande cantante
Svantaggi:devo far finta di non averlo mai visto recitare
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
il fatto che sia arrivato fino a me il mito di questa persona significa che comunque il suo segno ben visibile negli anni 60 lo deve aver lasciato.
Elvis ancora oggi ha migliaia di ammiratori anche giovani che tutti gli anni ricordano le gesta del primo esponente del rock.
Effettivamente devo ammettere che dietro a quel suo atteggiamento da spaccone e a quell' abbigliamento eccentrico (per i suoi tempi) nascondeva una voce inimitabile (nonostante i milioni di tentativi) e un carisma senza eguali.
numerose infatti sono state le cover dei suoi brani(molti veramente belli e apprezzabili anche ai giorni nostri)
Il modo in cui sia morto sinceramente non mi interessa , (buttare infammia dopo la morte sembra essere lo sport preferito da certi giornalisti).
io che invece sono più buono farò finta di non essermi mai imbattuto in una sua prestazione da attore , in fin dei conti uno sbaglio nella vita lo facciamo tutti
********************
ELVIS, IL RE!
Un'Opinione di SidVicius (http://www.ciao.it/Iscritti__SidVicius_35551) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (30 Settembre 2000)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:Il Re?Un mito
Svantaggi:nessuno
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Era lui, il re del rock'n'roll, colui che per primo diede una svolta alla musica del tempo smuovendo le fondamenta della musica e creando il rock.
Con le sue canzoni elvis è riuscito a dare un pò di anima alla gente e i suoi concerti rimarranno nella storia per il suo modo di vestire e di fare scena.
Nulla da dire, era il re del r'n'r....
se non fosse che ci lasciò le penne, ma lo fece con stile, come i grandi cantanti.
Tutti i migliori se ne sono andati con stile, lo stile della star: per overdose.
Da Presley a Hendrix, a Morrison a Sid Vicious tutti i migliori hanno messo fine alla loro ignobile vita con la droga, oppure nel caso di hendrix, con valium e champagne.
Grandi, a voi.
Baccini rock and roll, l'anima di Elvis Presley sia con voi...yahee!
****************
ELVIS FOREVER
Un'Opinione di diebor71 (http://www.ciao.it/Iscritti__diebor71_235515) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (28 Maggio 2003)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:Ottima Musica, grandi emozioni
Svantaggi:il fatto di non averlo più tra noi
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Elvis è entrato a far parte della mia vita a metà degli anni settanta e non ne è mai più uscito.
Ricordo come se fosse ieri quando, nell' Agosto del '77, il telegiornale ha annunciato la sua morte e il profondo dispiacere che ho provato nonstante la mia (allora) tenera età.
Allora come oggi ascoltavo spesso i suoi dischi e sognavo di essere io a cantare le canzoni, mi lasciavo trasportare dalla fantasia e andavo molto lontano.
I suoi film li ho visti tutti più di una volta e al contrario di gran parte dell'opinione pubblica, li ho trovati divertenti.... certo non dei capolavori di celluloide.....
Nel corso degli anni la passione non si è mai affievolita; questo perchè ritengo che Elvis sia stato un artista che abbia saputo evolversi con l'evolversi della musica tra gli anni '50' e '70, nel senso che non è rimasto a cantare il Rock n'roll che lo aveva lanciato ma ha dimostrato di essere un musicista in grado di interpretare con grande passione ogni stile musicale nel quale si è cimentato.
Le sue musiche sono degli evergreen che ancor oggi non sfigurano di certo nel panorama musicale attuale.
L'unico rammarico che ho è che nella sua vita privata gli abbiano permesso di autodistruggersi, pur di assecondarlo e spremere quanto possibile la gallina dalle uova d'oro quale era.
Lunga vita al Re del Rock
*****************
Tutti OK !
Un'Opinione di suedtirol65 (http://www.ciao.it/Iscritti__suedtirol65_443694) su Presley Elvis (http://www.ciao.it/Presley_Elvis__38838) (12 Febbraio 2006)
La valutazione di questo autore: http://images.ciao.com/iit/images/stars/2003/stars_50.gif
Vantaggi:Elvis Presley e ` un Campione !
Svantaggi:Peccato che non vive piu ` !
Lo consiglieresti ai tuoi amici?Sì
Opinione completa
Allora..., come vedete ho gia scritto prima che e`un campione ed lo e`ancora, un campione. Perche`...? Maahhh....., un artista straniero come era Elvis Presley,ne saranno pochi al mondo . Come si muoveva cantando,il suo modo di vestire, e poi la sua voce...! Ed i suoi canzoni,specialmenti quei Rock on Roll fantastici. E`proprio un peccato, che e`morto cosi`giovane, se no ne sarebbero altri ed di piu`dei suoi canzoni da ascoltare. Ma anche questi canzoni che ci sono, ne bastano lostesso,per chi li ama ad ascoltare piu` volte, come le mie amiche ed io.
guitarman
17-06-2007, 09:52
Interessante Hurt!!!!
anicafiore
17-06-2007, 13:11
queste pers mi stanno proprio simpatiche...finalmente qualcuno che capisce qualcosa di musica!!!!!!:-brav:-brav:-brav
ero stufa della solita gentaglia che parla male di Elvis x ignoranza!!!!!!!!:diavolo2:
E' evidente che sono fans, non giornalisti:):)
Questo invece è giornalismo!!! da Repubblica. it
Oltre a Morrison, tutti gli altri artisti passati ai raggi X
Anche Josephine Baker tra i sospettati di attività anti Usa
Elvis Presley, quella spia
che sparlava dei Beatles
di GINO CASTALDO
Ma il rock, è stato o non è stato autenticamente sovversivo? Se dovessimo giudicare dall'interesse dell'Fbi sembrerebbe proprio di sì. Basta dare uno sguardo, anche solo nel sito ufficiale aperto al pubblico, per trovare abbondanza di file su Jimi Hendrix, Janis Joplin, i Doors, John Lennon, su Woodstock. Pur con le molte cancellature e omissis si intuisce tra le righe del file dedicato ai Grateful Dead una dichiarata preoccupazione su certi movimenti sospetti di partite di Lsd. Per quanto riguarda Hendrix lo si trova citato in un progetto intitolato "The cospiracy" che legava i rivoluzionari "cattivi" Abbie Hoffman e Jerry Rubin.
Non faceva eccezione la folk music, almeno quella più militante. Ci sono documenti intestati a Woody Guthrie, tanto per andare alle origini, fortemente sospettato di attività comunista, e perfino su nomi a dir poco innocui come i Monkees. Anche loro, chissà, tra una canzonetta e l'altra avrebbero potuto inquinare le menti aperte dei giovani americani. Va da sé che di mezzo non c'è solo il rock. Di pericolosi sovversivi era pieno il mondo dello spettacolo, e allora si indagava anche su Nat King Cole o Josephine Baker, anche lei sospettata di attività antiamericane, tranne poi ammettere con malcelato dispiacere che non si sono trovate prove.
In qualche caso i file sono davvero illuminanti, una controstoria del rock che aggiunge elementi clamorosi, anche se a tratti ridicoli. Si scopre che Elvis Presley faceva di tutto per offrirsi all'Fbi come informatore volontario, che giudicava Edgar Hoover il più grande americano vivente, e malgrado questo continuava ad esser visto con un minimo di sospetto per i suoi atteggiamenti stravaganti. Era pur sempre una rockstar, ma chiese con insistenza di poter visitare gli uffici del bureau, riuscendoci finalmente, e di incontrare di persona Hoover che però con una scusa evitò l'incontro. Fece in tempo, comunque, a segnalare la pericolosità dei Beatles che spargevano veleno nelle menti recettive della gioventù americana.
(12 ottobre 2004)
UltimissimeTriplo Cd per i Doors, "Live in Boston 1970" Il mito dei Doors? Intramontabile. Anche per questo motivo il prossimo 23 luglio sara' nei negozi un triplo cd dal titolo 'Live in Boston: 1970'. La registrazione riconsegna ai fan di Jim Morrison una delle ultime apparizioni della band con grandi successi del calibro di 'Alabama Song (Whisky Bar)', 'Light my fire', e 'Break on through' oltre a una cover di 'Mistery Train' di Elvis Presley. Il cofanetto e' stato realizzato dall'etichetta americana Elektra Records
Fabrizio Biffi
Mamma mia........ leggete qui:diavolo::diavolo::diavolo:
http://www.xtm.it/Documenti_XTM/Immagini/elvis_aloha_from_hawaii.jpg Elvis Presley
Aloha From Hawaii Via Satellite (reissue 1998)
1973
BMG
Francesco Donadio
E’ strano come il passaggio del tempo cambi la percezione delle cose, nonché l’importanza delle stesse. Nel 1973, quando il music biz andava pazzo per le varie signore dei canyon e per i dinosauri del prog, tifare per Elvis Presley corrispondeva ad essere considerati dei paria, “out” e nostalgici, né più né meno come i fan di Liberace. All’alba del nuovo millennio, la situazione è totalmente cambiata: l’hippie sound ci appare come un brutto sogno, qualcosa di irrimediabilmente polveroso, e il prog è universalmente disprezzato, almeno fino al prossimo revival. Elvis, al contrario, e in particolare l’Elvis di cui si tratta qua (quello grasso di Las Vegas, per intenderci) oggi è totalmente al passo con il più moderno zeitgeist. Kitsch, stravagante e pomposo come un film di Almodovar, l’Elvis che nel gennaio del 1973 andò ad Honolulu a recitare nell’ultimo grande atto della sua carriera (un concerto trasmesso live via satellite in tutto il mondo) era un uomo a pezzi: separato dalla moglie Priscilla, imbolsito anzichenò e prossimo a quell’annichilimento da pillole che lo avrebbe portato al Creatore di lì a 4 anni. “Aloha from Hawaii” è decadenza pura, la perfetta esemplificazione di quel grande esperimento di crossover di tutti i generi musicali USA che Presley volle tentare, con risultati alterni, fin dai giorni del suo “comeback show” del 1968 alla NBC. Un antesignano, in questo. Nel corso della lunga esibizione Elvis sembra sempre perfettamente in controllo della sua vasta audience. Fin troppo in controllo, distaccato. Anzi: pare proprio che non gliene possa importare di meno. Eppure la sequenza iniziale è travolgente: a partire dal rombo di “Also Sprach Zarathustra”, a cui segue una vivace “CC Rider” e quello che era il singolo del momento, la rockeggiante “Burning Love” (tra parentesi, uno dei migliori episodi dell’Elvis anni ’70). Sono presenti, purtroppo, i momenti strappalacrime di cui “quell’” Elvis era innamorato, come “You Gave Me A Mountain” o “What Now My Love” (di Gilbert Becaud, nientemeno). Elvis prova perfino ad intepretare due cavalli da battaglia di Frank Sinatra, “My Way” e “Something”, e fallisce miseramente nel confronto. E’ un bel fallimento, però, davvero da “beautiful loser”: quell’Elvis, come detto, era un uomo sull’orlo di una crisi di nervi. C’è spazio per un medley in onore dei vecchi tempi del rock’n’roll, per una “Fever” a cui l’artista di Memphis riesce a conferire un tocco d’ironia. C’è una grande, eroica “Suspicious Minds” (un racconto breve sul fallimento del suo matrimonio) e una finale, hawaiana “Can’t Help Falling In Love” da accendini alzati. In questa ristampa sono presenti altri 5 brani che Elvis incise al termine del concerto di Honolulu unicamente per il pubblico USA, tutti tratti dal suo vecchio film “Blue Hawaii” del ’61 tranne l’ultimo, una ottima versione dell’hit folk “Early Morning Rain”, scritta da Gordon Lightfoot e portata al successo da Peter Paul & Mary nel 1965. Also Sprach Elvis…
(08/05/2002) - © 2002 - 2005 Extra! Music Magazine.
guitarman
20-06-2007, 07:42
elvis the guru of music!!!!!
guitarman
20-06-2007, 07:46
ke testoline di ***** hanno in mano la penna x scrivere stronzate simili...una recensione degna di un italiano fan di zarrillo e della pausini con una certa simpatia x vasco....complimenti x lo scritto......
ONORE A QUESTO COMUNE SICILIANO:-brav:-brav
Siciliani.... adesso c'è un Elvis Day anche da voi:-brav:-brav
Girando sul web ho "incontrato" questo sito di un Comune Siciliano, tra alla voce Cultura mette Elvis Presley:-\
http://www.sglapunta.it/modules/wfsection/viewarticles.php?category=37
La presentazione è piena di "imperfezioni" (preferisco definire così:-)) ma, quantomeno fa un quadro piacevole da leggere
L'8 gennaio 1935, poco dopo mezzogiorno, Gladys Presley partorisce due
gemelli.Uno di essi nasce morto, Jesse Garon, l'altro si chiama Elvis Aron Presley.
Nel 1937, all'età di due anni, E. comincia a cantare nel coro della chiesa.
Nel 1948 i Presley lasciano la nativa Tupelo per stabilirsi a Menphis.
Nel 1954 l'artista ha il primo contatto con la Sun di Sam Philipps ed in quegli studi , quasi per gioco, canta MY HAPPINESS, che in quel periodo è un successo degli Ink Spots. Nel luglio di quell'anno la Sun pubblica il primo singolo di Elvis, THAT'S ALRIGHT MAMA/BLUE MOON OF KENTUCKY.Verso la fine dell'anno il colonnello Parcker comincia ad interessarsi a lui.
All'inizio del 1955, con un permio di ingaggio di 35.000 dollari, la RCA fa firmare un contratto a Presley, tramite la mediazione di Tom Parker.
Nel 1956 Elvis comincia a lavorare al suo primo film : LOVE ME TENDER,
seguito dal film JALOUISE ROCK nel 1957 e KING CREOLE nel 1958, che lo
impone definitivamente come attore .
Nello stesso anno parte per militare. Il 1° ottobre viene trasferito in Germania ove incontra Prischilla Beaulieu.
Quando Elvis uscì dall'esercito, nel marzo del 1960, l'avvenimento fu prospettato come il più importante del secolo.
Due piccoli gioielli emergono nella sfilza di canzoni melodiche e sentimentali che segnavano la nuova piega di cantante pop che stava prendendo : ELVIS IS BLACK, un disco apertamente ispirato alla matrice blues, ed un LP di matrice gospel che incise pochissimo tempo dopo, HIS HANDS IN MINE, nella quale la voce di Elvis ricordava che questo ragazzo era amato perché i bianchi amavano la sua anima nera.
Proprio da questa incizione la RCA Victor trasse CRYING IN THE CHAPEL, il primo suo 45 giri che giunse in vetta alle classifiche britanniche dopo la Beatlesmania.
Tra il 1960 e il 1968 i dischi oscillavano tra il rock, il pop e la musica country.
Nel 1961 inizia una tournée che lo porterà ad esibirsi in febbraio davanti a 9000 persone a Memphiss ( in quella occasione la RCA lo premia per aver venduto oltre 75 milioni di dischi ) ed in Marzo al Block Arena di Pearl Harbour nelle Hawaii.
Nel 1967 l'LP HOW GREAT THOU ART vince il Grammy Award . Il primo
maggio sposa Prischi Ila, ohenel 1968 gli regala LISA MARIE.
Una sfilza di produttori corteggiavano Elvis per portarlo in studio ed eseguire qualcosa da tramandare ai posteri.
Inoltre il fattore tempo giocava a suo favore. Il pubblico era più maturo. Non si faceva più condizionare dalle classifiche, ma sceglieva ciò che più aggradava.
Qualcuno scoprì che non tutto ciò che è vecchio è datato. Si cominciava a guardare alle radici. Non era più solo l'ultimo disco di un artista a contare, ma la sua storia.
Questo fattore consentiva ad Elvis di incidere dei LP di buon livello ed ottenere il successo meritato, visto che era rimasto, ad onta di tutte le mode, sempre nel cuore del suo pubblico.
Elvis continuò a produrre dei buoni motivi : SUSPICIOUS MPND, IF I CAN DREAM E BURNING furono degli ottimi singoli, e Elvis Country, un LP del 1971,fu considerato da tutti un a pietra miliare.
Gli anni 1969, 1970, 1971 lo vedono protagonista a Las Vegas all'Hilton Hotel di svariati show che proseguiranno sino al 1977.
Quando si esibiva a Las Vegas arrivavano aerei da tutto il mondo, carichi di persone, venuti a vedere THE KING .Era appoggiato da 5 strumentisti e da un'orchestra di 25 elementi .Con lui si esibivani ai cori gli Imperials e le Sweet Inspirations. Cantava i classici Hound Dog, Johnny be good, Blue suede shoes, per poi passare ai nuovi Let it be me, Yesterday, in the ghetto. La nuova canzone sulla pace e la fratellanza, presentata a Las Vegas IF I CAN DREAM vendette un milione di copie in un batter d'occhio.
Il mito era più vivo che mai. La voce era la stessa. Gli stessi movimenti del corpo. Nel 1973 viene trasmesso in mondovisione via satellite lo show ALOHA FROM HAWAII, da cui viene tratto il film ELVIS ON TOUR.
Nell'ultimo periodo della sua vita si ritirò a Graceland, pagando un prezzo troppo alto alla celebrità.
Il giorno della sua morte, avvenuta per una crisi cardiaca il 16 agosto 1977, l'America pianse.
Che cosa rappresentasse il mito Elvis lo si è appreso a pieno solo dopo la sua morte.
Le scene di isterismo, i pellegrinaggi, le reliquie : a Memphis si è creato un mercato-santuario ove si vende di tutto, finché il mito continua
Da quel giorno l'immagine di Elvis Presley , a dispetto della morte diventa MITO e continua a vivere tramite la musica , i suoi film e grazie a tutti i fans nel mondo che non l'hanno mai dimenticato e perseverano nel mantenere vivo il ricordo con tutti i mezzi disponibili.
E' per questo che nel trentennale della morte il Comune di S.G.La Punta intende rendere omaggio al Re del R&R, a colui che ha cambiato la storia della musica, al bianco che sdoganò la musica negra ricreando l'atmosfera dei grandi concerti r&r anni '50, il raduno Harley Davidson & american car 50, la mostra di foto e video, il primo concorso di ballo di r&r italiano, e molto altro.
Ritorna il grade r&r made in Usa anni 50, con i migliori musicisti della scena nazionale che hanno amato ed amano ELVIS.
Tributo ad Elvis Presley vuole essere un appuntamento fisso annuale che porterà sul palcoscenico puntesi molti artisti amanti della musica che vide Little Richard, Roy Orbison, etc. aprire nuovi orrizzonti alla musica giovanile. ^ Il raduno ELVIS DAY 2007 per premiare il sosia o colui che gli sia più vicino nello spirito tra i giovani.Si potranno applaudire tutti i sosia che si presteranno battaglia sul palco principale per aggiudicarsi dopo una attenta valutazione deella giuria, il premio ELVIS SOSIA 2007, una gara esibizione concerto(live), dove potranno cantare ed imitare il loro idolo.
L'esposizione di auto anni 50 e 60, le intramontabili Harley Davidson che faranno da cornice agli eventi di quel giorno;
La competition r&r ELVISDAY, gara di ballo anni 50 con la partecipazione delle scuole italiane di ballo, La proiezione dei film di Elvis che saranno proiettati su un megaschermo, di sicuro interesse per i fans di Elvis, che canteranno insieme a lui tutte le canzoni del mito.
Per l'intera manifestazione parteciperà un fotografo ed un regista professionista, che assieme al loro staff, raccoglieranno con il loro lavoro, tutti i momenti più belli dell'ELVIS DAY per poi alla fine confezionare un DVD che sarà presentato all'interno di una mostra fotografica in bianco e nero, itinerante con le migliori fotografie d'artista del festival.
Un'operazione insomma che vede la partecipazione di vari soggetti, impegnati nella promozione del territorio e di servizi orientati alla soddisfazione di un pubblico sempre più esigente negli stimoli culturali.
guitarman
20-06-2007, 15:38
e vai.......sn felice x voi ragazzi!!!!!!!!!!!!!
Clint Reno
20-06-2007, 15:38
UltimissimeTriplo Cd per i Doors, "Live in Boston 1970" Il mito dei Doors? Intramontabile. Anche per questo motivo il prossimo 23 luglio sara' nei negozi un triplo cd dal titolo 'Live in Boston: 1970'. La registrazione riconsegna ai fan di Jim Morrison una delle ultime apparizioni della band con grandi successi del calibro di 'Alabama Song (Whisky Bar)', 'Light my fire', e 'Break on through' oltre a una cover di 'Mistery Train' di Elvis Presley. Il cofanetto e' stato realizzato dall'etichetta americana Elektra Records
Fabrizio Biffi
Grandissimi i Doors!!! :-\
La presentazione è piena di "imperfezioni" (preferisco definire così:-)) ma, quantomeno fa un quadro piacevole da leggere
L'8 gennaio 1935, poco dopo mezzogiorno, Gladys Presley partorisce due
gemelli.Uno di essi nasce morto, Jesse Garon, l'altro si chiama Elvis Aron Presley.
Tengo a correggere solamente una delle imperfezioni... :)
Elvis non è nato poco dopo mezzogiorno, ma esattamente alle 4:35 del mattino come me!!! :-\
Splendide notizie comunque!!!
guitarman
20-06-2007, 15:58
ecco come raccontano elvis su un blog barese....
L’esordio ufficiale nel mondo del cinema di Elvis Presley risale al 1956 quando interpreta Love Me Tender ('Fratelli Rivali’, 1956) di Robert D.Webb. E’ un western curioso, che fu traformato all’ultimo momento come veicolo per l’esordiente Presley che qui canta Love Me Tender e Poor Boy.
Fu però con la sua interpretazione di Vince in Jailhouse Rock (‘Il Delinquente Del Rock’n’Roll’, 1957) di Richard Thorpe, che nacque il primo vero divo del cinema rock.
Elvis Presley ‘The pelvis’, incarnava un nuovo modo, tipicamente giovanile di ‘sentire’ ed esperire la musica. Cresciuto a contatto con la musica e la cultura dei ‘neri’, ne riadattò elementi musicali, stilistici e performativi, diventando così l’eroe della nuova adolescenza.
L’immagine del ribelle gli andava a pennello: aria da camionista, capelli un po’ lunghi, trasudava sessualità. Il vasto successo provocò l’indignazione della stampa puritana e la censura televisiva, che, loro malgrado per una sorta di feedback inverso, contribuirono ad alimentare il mito di Elvis, e contemporaneamente, a diffondere lo spirito trasgressivo del rock’n’roll.
La costante pressione dell’opinione pubblica costringevano però, a cercare di ridurre il mito a valori più accettabili, così assistiamo alla trasformazione dell’Elvis cinematografico, in un eroe romantico, un bravo ragazzo dai sani principi. La scorza sembra dura, ma il nucleo è tenero.
In Jailhouse Rock interpreta infatti il giovane Vince che in carcere, condannato per omicidio, impara a suonare la chitarra, riscontrando un grande successo. Anche se questo gli dà alla testa alla fine rinsavisce per l’amore di Peggy.
E’ considerato il film più riuscito di Presley: "Nel suo miglior film, Elvis ‘The King’ regge bene il ruolo drammatico, pur riuscendo a mantenere la giusta grinta per le esibizioni canore", mentre per Morandini: "Il suo miglior film e non solo perché è meno fatuo degli altri".
Questo dramma giovanile, dove musica e ballo sono ben compenetrati, impose definitivamente il ragazzo di Memphis sulla scena musicale e cinematografica. A questo si giunse anche grazie ad un’accurata manovra promozionale che non tralasciava l’immagine: capelli pettinati in un certo modo, carichi di brillantina (il famoso taglio ducktail), i movimenti molleggiati e le scarpe a punta bluesuede. La colonna sonora conteneva Jailhouse Rock, Don’t Leave Me Now e Treat Me Nice.
Il successo straordinario del film portò anche a riletture parodistiche come il film The Girl Can’t Help It (‘Gangster Cerca Moglie’ tit. it.,1956) di Frank Tashlin con Jane Mansfield e Gene Vincent, Little Richard e The Platters in ruoli secondari.
Al di là di una o due canzoni cantate, i film di Elvis non sono però dei veri esempi di cinema-rock, ma rimangono sostanzialmente commedie: Fun In Acapulco (‘L’idolo Di Acapulco’,1963), Viva Las Vegas (‘Viva Las Vegas’, 1964), Speedway (‘A Tutto Gas’, 1968); o banali drammi: Roustabount (‘Il Cantante Del Luna Park’, 1964), Tickle Me (‘Per Un Pugno Di Donne’, 1965), The Trouble With Angels (‘Guai Con Le Ragazze’, 1969).
Nonostante le scarse doti recitative interpretò trentuno film, passando con disinvoltura dal ruolo di cow-boy alla guida turistica, dal delinquente al bagnino, al pugile.
A Jailhouse Rock, fanno seguito ottime opere come King Creole (‘La via Del Male’, 1958) di Michael Curtiz e Flaming Star (‘Stella di fuoco’, 1960) di Don Siegel, dove sostituì addirittura James Dean e, quello che nel copione originale era un pugile, divenne un cantante.
Nel 1961 cominciò con il regista Norman Taurog un prolifico sodalizio, che portò alla realizzazione di nove films, alcuni dei quali sono i suoi più celebri:
- Blue Hawaii (‘Blue Hawaii’,1961) dove canta Can’t Help Falling In Love. La trama racconta di un ragazzo dalle grandi doti vocali, che smessa la divisa di soldato, trova impiego in un’agenzia turistica di Honolulu contro il parere della madre.
- G.I. Blues (‘Caffè Europa’ ,1960) dove canta Wooden Heart e Tonighi Is So Right To Love. Tre soldati americani in Germania, tra cui Tulsa McCauley (Presley), si esibiscono con successo come cantanti. Uno dei tre, per scommessa, si propone di sedurre una famosa ballerina di cui, però, s’innamora sul serio.
- It Happened At The World’s Fair (‘Bionde, Rosse, Brune…’,1962) dove canta A World Of Our Own e Happy Handing. Mike, ama le donne e Danny ha la passione del gioco. Sono due piloti di aerei, amici per la pelle, che sono sempre in mezzo ai guai.
- Girls!Girls!Girls! (‘Cento Ragazze E Un Marinaio’,1962) dove canta Return To Sender e Song Of The Shrimp. Il sogno del marinaio Ross (Presley), è quello di diventare padrone del peschereccio West wind, su cui lavora. Una delle sue pretendenti lo compra di nascosto, ferendolo nell’orgoglio.
A parte i film musicali da lui interpretati, vanno ricordati i vari film biografici e i documentari realizzati tutti dopo la sua scomparsa (avvenuta il 16 Agosto 1978), quando, grazie ad un progetto promozionale perverso, ci fu un pilotaggio della morte, ricostruita con tutti gli ingredienti massmediali indispensabili all’edificazione del mito.
- Elvis (‘Elvis, Il Re Del Rock’n’Roll’, 1979) di John Carpenter con Kurt Russel – doppiato nelle canzoni da Ronnie McDowell- nella parte del Re. Si ripercorre la sua vita dal concerto del 26 luglio 1969 a Las Vegas, indietro a colpi di flashback sino al 1945 e poi in avanti in linea cronologica.
- Elvis And The Beaty Queen (‘Elvis E La Regina’ ,1981) di Gus Trikonis con Don Johnson nella parte del Re, che racconta la sua chiaccherata storia d’amore con Linda Thompson.
E altri sono soltanto riletture del fenomeno Elvis come Heartbreak Hotel (1985) di Chris Columbus, Honeymoon in Vegas (‘Mi Gioco La Moglie A Las Vegas’, 1992) di Andrew Bergman.
Ci sono poi altri banali documentari come Elvis In Hollywood, The 50’s, con scene di spettacolo dai suoi vari tours degli anni Settanta, immagini inedite e interviste a personaggi vari, dai celebri Leiber e Stoller a una sua presunta girl-friend June Janico, più molti altri, come i film-concerto tra cui il recente Elvis On Tour, che servono solo a far sopravvivere il mito (come se ce ne fosse bisogno).
Francesco Serini
guitarman
20-06-2007, 16:09
cmq anche in questo articolo ce ne sn di cassatelle scritte.... :-)
guitarman
20-06-2007, 16:13
Affari tuoi: Elvis non va a Memphis (http://www.affari-tuoi.com/affari-tuoi-elvis-non-va-a-memphis/)
http://www.affari-tuoi.com/immagini/elvis.jpgQuesta sera ad Affari Tuoi è salito sul palco “Elvis”, il simpatico concorrente della Puglia. Giuseppe Vigneri, grande fan e imitatore del mitico Elvis Presley, si è cimentato nel gioco alla ricerca dei 500.000 €.
Dopo una partenza non propria buona, Beppe ha accetato di cambiare il suo pacco con il 17 e la sua scelta si è subito rivelata positiva visto che il pacco numero 7 conteneva una tinta per capelli. Il nostro Elvis ha così continuato il suo viaggio dalla Tiburtina a Memphis aprendo i pacchi ed eliminando sia opportunità positive ( 50.000 € e 25.000 €) che altre decisamente negative, rifiutando di volta in volta le offerte che gli venivano fatte: prima 22.000 €, poi 28.000 € ed infine l’offerta più alta della serata 40.000 €. Purtroppo dopo l’apertura dei pacchi contenenti i 500.000 € e i 100.000 € anche l’offerta è scesa a 25.000 € e a questo punto Beppe ha deciso di giocare davvero fino in fondo a caccia dei 250.000 € che lo avrebbero portato dritto a Memphis. Purtroppo la sorte ha voluto un finale emozionante che contrapponeva 10 € ai 250.000 €. A questo punto l’interlocutore telefonico ha proposto un cambio di pacco che però il nostro Elvis ha rifiutato. Questa volta il 17 ha tradito Beppe e gli ha regalato solo 10 €: Elvis tornerà in Puglia con la sua energia e la sua simpatia.
anche questo è un modo x ricordare elvis!!!!
Aspettiamo conferma da Lisa, se questa notizia è vera!!!!
(20/06/2007) Elvis Presley: venduti all'asta un'arma e un flacone di medicine http://www.pianetarock.it/public/pianetarock/news/images/elvis.jpg
Cosa non farebbe un vero fan per aggiudicarsi un feticcio dei propri idoli.
Nei giorni scorsi si è tenuta negli Stati Uniti un'asta durante la quale sono stati venduti anche due oggetti appartenuti ad Elvis Presley.
Si tratta di un'arma, placcata in oro che ha raggiunto i 28.800 dollari e un flacone (vuoto come vuole la legge americana) di Naldecon, antistaminico prescritto al Re negli anni'70 dal suo medico personale George Constantine Nichopoulos, venduto per 2.640 dollari.
françois
21-06-2007, 07:36
Cosa non fanno. Fino a qusto punto arriviamo.Bah
Questa invece è un'occasione per i pugliesi:-\:-+
22/06/07
http://puglialive.net/dfiles/news/images/3puglialive_net0033.jpg
22 24 giugno - FESTA DEI SAPORI ANTICHI - Zona Le Rene – Surbo (Lecce)
da venerdì 22 a domenica 24 giugno – dalle 21.00
Zona Le Rene – Surbo (Le)
Ingresso gratuito
FESTA DEI SAPORI ANTICHI
Tre giorni di musica, tradizione e gastronomia. Sul palco spazio ai ritmi tradizionali di Alla Bua e alle sonorità balcaniche degli Opa Cupa.
Da venerdì 22 a domenica 24 giugno a Surbo l’associazione Le Rene organizza la terza edizione della Festa dei Sapori Antichi. Una tre giorni dedicata ai prodotti tipici locali, alla musica e alla tradizione.
“Questa festa”, sottolineano gli organizzatori, “è il fiore all’occhiello dell’associazione nata tre anni fa per tramandare la cucina tipica e le antiche tradizioni legate alla cultura ed all’economia della nostra terra”.
Venerdì 22 giugno la festa parte con Dance Show. Una serata dedicata al ballo con le esibizioni dell’International Studio Danza di Ada Spinetta e con Butterfly dance di Rita Castelluzzo.
Sabato 23 giugno doppio concerto tra rock e musica balcanica, blues e sonorità jazz. Alle 21.00 sul palco saliranno i Black Notes, graffiante espressione del Blues e del Rock & Roll, nascono per la grande passione verso questo genere di musica che accomuna da diversi anni questi quattro musicisti. Il loro è un tributo ad Elvis Presley e ad altri grandi artisti che ruotano nella sua sfera e, con arrangiamenti originali, riescono a creare atmosfere molto coinvolgenti.
Il cantante Flavio, leader della band, vanta nel suo curriculum partecipazioni a varie trasmissioni condotte da personaggi come Renzo Arbore e Gegè Telesforo. Si sono esibiti in numerosi concerti nel Salento, loro terra d'origine, ma anche nei più importanti locali della penisola. La Band è composta da: Flavio Ingrosso (Voce, chitarra, armoniche), Fabio Mazzotta (Contrabbasso, basso elettrico), Emanuele Pagliara (Chitarra elettrica), Massimo Zullino (Batteria). A seguire gli Opa Cupa (leggi: «opa tzupa»), grido di esortazione alla danza degli zingari del Sud-Est Europa, un progetto musicale nato nel Salento.
Il gruppo nasce, in origine, con la ricerca del repertorio musicale dei Balcani, ma sempre più i testi e le musiche originali scritti dal poliedrico trombettista Cesare Dell’Anna, si incrociano con le sonorità jazz e bandistiche tipiche della tradizione musicale del Sud Italia, diventando qualcosa di nuovo e originale. Opa Cupa spazia e fa tesoro di poliedriche esperienze svolte in ambito etnico e jazz, che fondono ed elaborano i velocissimi «estam» e «horo», dai tempi dispari ed irregolari. Nelle strutture popolari sono introdotti spazi di improvvisazione dove prevale un atteggiamento jazz nella articolazione della frase, cluster improvvisi, situazioni «accordali» dissonanti affidati agli ottoni.
Domenica 24 giugno, infine, serata conclusiva della Festa dei sapori antichi con la pizzica degli Alla bua. Il gruppo nasce dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina.
Gli Alla Bua, tradotto dal griko “altra cura”, si sono formati tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto a Santu Lazzaru, nelle tipiche feste nelle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Qui si sono uniti i componenti, ragazzi provenienti da vari paesi del Salento (da Casarano a Collepasso, da Racale fino alla grica Sternatia), con la comune coscienza di sentire propria l’eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case, con la grande passione di suonarla, di tramandarla e di divulgarla.
Gli Alla Bua presenteranno i brani del loro nuovo cd Saratambula, uscito dopo Stella Lucente (1999), Alla Bua (2002) e Limamo (2004). Tredici brani di pizzica incisiva e vibrante. In apertura spazio a Bello Ballo Estate.
Inizio concerti ore 21.00. Ingresso gratuito
guitarman
22-06-2007, 07:45
vediamo ke si può fare hurt....
sai ke in quel gruppo avrei dovuto fare un provino????
poi nn c sn + andato perchè suonano ad una bella distanza da casa mia....
vediamo ke si può fare hurt....
sai ke in quel gruppo avrei dovuto fare un provino????
poi nn c sn + andato perchè suonano ad una bella distanza da casa mia....
Ti auguro di poterci andare, anche se mi sembra di capire che sei parecchio impegnato con il lavoro.
Congratulazioni per la possibilità di un provino:-brav:-brav
Io continuo a postare le info, che mi arrivano, su manifestazioni elvisiane, in giro per l'Italia:):)
guitarman
22-06-2007, 08:15
perfetto,grande cosa....sai ke potrebbe essercene una presto anche qui,no???? :-) dipende da una sola persona.... :D :D :D
perfetto,grande cosa....sai ke potrebbe essercene una presto anche qui,no???? :-) dipende da una sola persona.... :D :D :D
Davvero?? :-brav:-brav:-brav E allora dì a quella persona che muova il c....:-):-):-)
Dal Messaggero Veneto del Friuli, di oggi:-P:-P
http://img366.imageshack.us/img366/1278/elvisvw4.jpg (http://imageshack.us)
A Parigi una mostra sulla storia del rock
Si apre oggi, venerdì 22 giugno, alla Fondation Cartier di Parigi una mostra dedicata alle origini e alla storia del rock. All'interno delle sale sono stati raccolti cimeli e dischi d'epoca ed è stata anche ricostruita una cabina d'incisione quasi identica a quella della Sun Records di Memphis dove registrarono anche Elvis Presley e Jerry Lee Lewis. La mostra si concluderà il 28 ottobre. (Fonte: La Repubblica)
Trovate un articolo completo, qui
http://www.grazielvis.it/forum/showthread.php?p=43918#post43918
Pubblicato il 23/06/2007 alle 18:19:23
Ezio Guaitamacchi – 100 dischi ideali per capire il rock (Editori Riuniti) di Antonio Ranalli (ranalli@email.it)
Nuova edizione deluxe del celebre libro curato da Ezio Guaitamacchi. Foto a colori, nuovi album e nuove recensioni per un volume che ha fatto scuola, diventando nel giro di pochi anni uno dei punti di riferimento per gli appassionati di rock.
http://www.musicalnews.com/img_art/23062007181923.jpg
Le guide rock si sa sono sempre corse ad ostacoli. Negli ultimi anni abbiamo visto proliferare decine e decide di libri che intendono orientare ai migliori dischi del genere rock, con varianti negli altri stili e forme espressive. E così sotto con le 500 canzoni da salvare, i brani migliori per la playlist ideale, i 33 dischi essenziali e via dicendo. Ogni testo scritto da giornalisti più o meno noti e competenti, ma ognuno con punti di vista diversi e soggettivi. Per questo ogni tanto nel lettore e nell’appassionato di rock scatta l’istinto della polemica per l’assenza dell’artista preferito o di quel disco che invece è ritenuto indispensabile. Rappresenta una voce fuori dal coro, invece, il volume “100 dischi ideali per capire il rock”, curato dal direttore della rivista Jam, Ezio Guaitamacchi, e pubblicato nella collana “Jukebox del millennio” di Editori Riuniti. Questo volume, apparso per la prima volta in libreria nel 2000, e più volte ristampato, viene ora proposto in una nuova versione aggiornata e deluxe. Infatti, rispetto alla versione standard di sette anni fa il libro è stato ristampato in un formato più grade (simile ad un A4) con schede arricchite da copertine a colori e foto degli artisti. Ne viene fuori un testo completo che, rispetto agli altri di questo genere (premesso che nessuno in Italia si è cimentato in un’opera così vasta), propone per ogni disco segnalato altri tre album “della medesiva vena artista” portando di fatto il numero dei dischi recensiti ad oltre 400 unità. Dicevano che, rispetto alla prima edizione, alcune schede sono state riscritte ed aggiornate (nel caso di artisti ancora in attività), altri album invece sono stati sostituiti. E’ il caso, ad esempio dei Van Halen: nella prima edizione veniva indicato “1984” come album loro più rappresentativo, mentre nella nuova ristampa troviamo il celeberrimo album di esordio “Van Halen I”. Il curatore dell’opera, di concerto con i suoi collaboratori (citiamo, tra gli altri, Paolo Vites, Claudio Todesco, Barbara Volpi, Giovanni Pollastri, Roberto Caselli e Aldo Pedron), ha in qualche modo ragionato sui cambiamenti avvenuti nel rock negli ultimi sette anni (da qui l’esigenza di rivedere alcuni album degli anni 2000 ed inserire qualche titolo diverso come i White Stripes, non presenti nella precedente versione), e soprattutto riequilibrare anche tra i diversi generi (il metal senza dubbio in questo volume è più presente). Il libro si apre, come il precedente, con le antologie di riferimento per capire la musica e le canzoni dei migliori artisti degli anni ’50 (epoca dominata dai singoli) come Elvis Presley, Chuck Berry e Jerry Lee Lewis, per poi iniziare a partire dagli anni ’60 con i “100 dischi ideali per capire il rock”. Un’inedita ed imperdibile appendice finale, invece, è dedicata ai “Cinque eventi che hanno cambiato la storia del rock”, ovvero il Monterey International Pop Festival (16-18 giugno 1967), Woodstock (16-18 agosto 1969), il Concerto For Bangla Desh (1 agosto 1971), The Last Walz, ovvero il concerto di addio della Band (25 novembre 1976) e il Live Aid (13 luglio 1985). Anche in questo caso per ogni eventi ne vengono indicati altri tre del medesimo stile (tutti ovviamente reperibili su CD e/o su Dvd). Come ha spiegato il curatore Ezio Guaitamacchi anche gli altri volumi della collana “Juke Box del millennio” verranno in futuro ristampati e rivisti con lo stesso criterio. Ricordiamo che ad oggi sono usciti anche “100 dischi ideali per capire il rock hard & heavy” a cura di Francesco Eandi, “100 dischi ideali per capire il punk” a cura di Stefano Gilardino, “100 dischi ideali per capire il reggae” a cura di Fabrizio Laganà, “100 dischi ideali per capire il blues” a cura di Roberto Caselli, “100 dischi ideali per capire il jazz” a cura di Ivo Franchi, “100 dischi ideali per capire la world music” a cura di Ezio Guaitamacchi, “100 dischi ideali per capire la musica classica” a cura di Virginio B. Sala e “100 dischi ideali per capire la nuova canzone italiana” a cura di Mauro Ronconi.
Purtroppo tutto fa brodo..........
Marzia1969
27-06-2007, 09:10
Beh, a me non spiace come articolo.... Almeno non ha gettato fango sul King defindendolo grasso, drogato, ciccione,etc. Ok, non avrebbe potuto definirlo così, dato che aveva 21 anni quando l'ha conosciuto, ma almeno, guardiamo il lato positivo...Che ne dite?:wink:
Da Kataweb Musica
Su RepubblicaTv
30 anni fa l’ultimo concerto del Re (http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=11144&fromplayer=11144&stream=video&showtab=Copertina)
(di Ernesto Assante)
di Massimiliano Leva
Sembra ieri, e invece sono già passati trent’anni. Il 26 giugno 1977, Elvis The King, teneva il suo ultimo concerto. Già da tempo non era più il ragazzo snello e affascinante che con quel suo roteare pelvico, lo sguardo malizioso e le voce suadente aveva conquistato anni prima il mondo e aperto porte come forse mai nessuno aveva osato prima di lui. Dagli anni ‘60 si era ritirato a Hollywood, catturato dal grande schermo. Sommerso dalle sue fortune. Circondato da un entourage a sua disposizione per ogni vizio. Era ingrassato, schiacciato dalle droghe e dalla sua stessa fama. Lontano miglia e miglia dal ragazzo appena ventenne che timidamente si era affacciato sulla storia con la sua musica nuova. Eppure, la sera del 26 giugno di trent’anni fa, quando alle 20:30 salì sul palco della market Square Arena di Indinapolis bardato come al solito con lustrini, giacca di pelle e zazzera impomattata, Elvis fece ancora una volta epoca. Indipendentemente dalla sua volontà. Perché, nessuno avrebbe predetto che poche settimane dopo, il 16 agosto, il Re se ne sarebbe andato. Lasciando un vuoto che nessuno (forse solo i Beatles) ha mai potuto colmare.
La date del rock sono incerte come le vite dei santi. Per esempio, è tutto da vedere se sia stato Elvis a inventare il rock’n'roll. Un po’ come per il primo essere umano nello spazio, ci sono arrivati prima i sovietici, ma a quell’epoca gli americani sapevano promuovere meglio ogni evento. E così in pochi si ricordano oggi della cagnolina Laika, ma tutti hanno visto almeno una volta l’uomo camminare sulla luna. Elvis, se non fu l’inventore del rock, fu comunque il più grande idolo pop di tutti i tempi. Il piede che per primo tocco il suolo dell’universo giovanile, sconvolgendolo come un terremoto. Così, quando dopo l’esilio hollywoodiano, nel 1968 tornò a sorpresa sulle scene, anche se l’idolo era cambiato, per lui fu di nuovo un successo. Mancava forse il fascino di un tempo, il suo tocco di Mida. Ma la fisicità sul palco era sempre la solita. In fondo, era stato The King a stabilire quali fossero le regole per comunicare con il pubblico. Qualsiasi cantante rock, dopo di lui, se non avesse attinto almeno un segreto da Presley, non sarebbe mai stato considerato.
Anche quella sera a Indianapolis, quindi, il bacino ricominciò a roteare e lo spettacolo prese subito la piega giusta. Elvis salì sul palco tonico, concentrato, disinvolto nel passare da un giubbotto di pelle nero a un candido abito di scena bianco, capace con grande disinvoltura di sciorinare per il piacere del pubblico i suoi classici, compresi vecchi e cari standard rock & roll. Da Johnny B. Good a Don’t be cruel. Da Hound dog a Jailhouse rock. Del resto, neppure lui poteva permettersi di tagliare con il passato: soprattutto quando il passato significava milioni di dischi venduti. Si concesse anche un paio di cover - What I’d say di Ray Charles e Bridge over trouble water di Simon and Garfunkel. Poi, dopo quasi due ore di musica, con Clasing Lamp, si concedò.
Nessuno avrebbe mai detto che quella sarebbe stata la sua ultima esibizione. Come per i Beatles, undici anni prima, tutto sarebbe stato scoperto qualche mese dopo. Con la tristezza che non solo un mito se ne andava, ma anche un’intera epoca con tutto ciò che di buono o cattivo aveva portato. E quando, il 16 agosto 1977 Elvis morì, il rock davvero non sarebbe stato davvero più lo stesso. Per ironia della sorte, in un momento in cui, con la rivoluzione punk in atto, le nuove generazioni speravano di azzerare tutto sin dall’inizio. (27 giugno 2007)
27/06/2007
Casale M.to, Bobby Solo sabato 30 giugno in Piazza Mazzini.
http://www.ilpopolodelblues.com/rev/luglio06/imgs/interviste/bobby-solo.jpg
Torna Bobby Solo, per l’attesissimo concerto di musica Anni ’60.
L’appuntamento è per sabato 30 giugno, alle ore 20,45, in Piazza Mazzini.
A presentare la serata Elisabetta Viviani, ad aprire la serata il cantautore Andrea Tiberga e Farida, con una selezione dei brani più noti degli Anni ’60.
Resterà poi unico mattatore sulla scena Bobby Solo (accompagnato da Luca Olivieri), con i suoi pezzi più famosi e con un attesissimo tributo ad Elvis Presley.
“Si è creata una grande attesa per l’evento e di questo siamo in certo modo debitori al contrattempo che ci aveva costretto a rinviare la data originaria del 2 giugno scorso – dichiara l’Assessore alle Manifestazioni Riccardo Calvo – la data di sabato è stata resa possibile dalla grande cortesia di Bobby Solo, che ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, ha confermato una professionalità eccezionale nel rendersi nuovamente disponibile in un arco di tempo così ridotto. E non solo: siamo grati al cantante per aver parlato di Casale e dell’ospitalità ricevuta proprio per il 2 giugno nel corso di una trasmissione televisiva di prestigio come Porta a Porta, che si è prestata come cornice ideale per la promozione del Casalese e, in particolare, della qualità della vita sulle nostre colline. Siamo infine certi che il concerto replicherà il vero e proprio bagno di folla cui abbiamo assistito lo scorso weekend per la Notte Bianca, confermando a Casale il ruolo di città attenta alle esigenze di grandi e piccini, giovani e non più giovani, e creando occasioni di divertimento in piazza per le famiglie, altro indicatore importante per l’offerta culturale e per l’elevata vivibilità nel Casalese”..
Sabato 30 giugno 2007
Bobby Solo in concerto a Casale Monferrato
Bobby Solo
Bobby Solo nasce nel 1945 e per i suoi fan di tutto il mondo resta l’Elvis Presley italiano, anche se questa definizione non renderebbe giustizia alla carriera di uno delle voci più apprezzate della musica leggera italiana degli ultimi 40 anni, dopo l’esordio a San Remo nel 1964, le numerose partecipazioni al festival rivierasco e una carriera di ininterrotti successi con cui ha contribuito a portare in Italia il sound tipico di moltissimi generi musicali americani di quegli anni.
guitarman
28-06-2007, 10:21
AGI) - Londra, 23 giu . - E' andata a Elton John la vittoria in una gara di karaoke di beneficenza fra alcune star della musica inglese. Il cantante di 'Your Song' si e' imposto con una reinterpretazione della hit di Elvis Presley, 'Are You Lonesome Tonight', grazie alla quale e' riuscito a raccogliere ben 110 mila sterline (oltre 160 mila euro) da destinare ai bambini palestinesi in un evento ospitato dal Ronnie Scott's Jazz Club di Londra, e che vedeva tra il pubblico celebrita' del calibro di Kate Moss ed Elle Macpherson. Al secondo posto della competizione si e' piazzato Nick Cave, che si e' esibito con 'Bootylicious' delle Destiny's Child, mentre piu' indietro si sono classificati Shane McGowan, ex frontman dei Pogue, con 'We didn't start the fire' di Billy Joel e Mick Jones, che si e' presentato sul palco con un grande classico dei Clash, 'Should I stay or should I go'. In totale nel corso della serata sono state raccolte 385 mila sterline (oltre 570 mila euro) che saranno devoluti alla Hoping Foundation. -
guitarman
28-06-2007, 10:25
I Doors cantano Elvis Presley
Nel triplo live "Live in Boston: 1970"
Il triplo disco "Live in Boston: 1970" dei Doors (in uscita il prossimo 23 luglio) contiene delle chicche per tutti i fan della band. La registrazione riconsegna Jim Morrison in una delle ultime apparizioni con grandi successi del calibro di "Alabama Song (Whisky Bar)", "Light my fire" e "Break on through" oltre a una cover di "Mistery Train" di Elvis Presley.
il tutto x dare ragione a quello ke penso :-)
guitarman
28-06-2007, 10:50
http://notizie.interfree.it/img/focus_titolo_sx.gifhttp://notizie.interfree.it/adnkronos/img/2007/03/ADN20070313134225_file/elvis_presley--268x201.jpghttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifhttp://notizie.interfree.it/img/Focus_news_up_05.gifhttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifhttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifhttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifPrevisto per il 16 agosto il film di Adam Muskiewicz 'The Truth About Elvis'
1977-2007, continua la 'caccia' a Elvis Presley
Avvistamenti, ipotesi fantasiose e persino una taglia. A trent'anni dalla scomparsa, il mistero che avvolge la morte del Re tiene banco tra i bit della rete
http://notizie.interfree.it/img/spacer.gifhttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifhttp://notizie.interfree.it/img/alto_05.gifhttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifhttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifhttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gifRoma - 13 mar. (Ign) - Elvis nascosto su un'isola lontana, Elvis agente segreto dell'Fbi, Elvis in Alaska, Elvis ormai settantenne che si aggira nel parco della Graceland Mansion (Memphis), la villa in cui visse per 20 anni e nel cui bagno fu trovato senza vita. Ma a trent'anni di distanza la morte di Elvis Presley per alcuni è ancora un mistero. E come ogni anno la ricorrenza della sua scomparsa, il 16 agosto 1977, riapre la caccia alla verità.
Sull'argomento sono stati scritti libri, pagine di quotidiani e periodici, sono stati fatti servizi e programmi televisivi. Ma è internet a fare la parte del leone. Il sito www.elvislives.net, ad esempio, elenca 10 teorie per cui il Re del rock'n roll è vivo. La prima sostiene che sia stato messo nel programma protezione testimoni con una nuova identità dopo il famoso incontro con Richard Nixon. C'è poi la storia del nome scritto sbagliato sulla lapide (Elvis Aaron Presley anziché Elvis Aron Presley), le fotografie del corpo nella bara che lo fanno sembrare una statua di cera, le contraddizioni riguardo alle circostanze del decesso. Lascia poi interdetti la notizia che nel 2002 una etichetta indipendente ha pubblicato un album, 'Kingtinued', dove si sente la voce di Presley che canta almeno 14 canzoni mai esistite prima del 1977.
Ma c'è di più. Adam Muskiewicz, scrittore, attore e produttore cinematografico, attraverso il sito www.elviswanted.com lo scorso anno ha annunciato una ricompensa di 3 milioni di dollari a chi proverà che Elvis è vivo e vegeto. Intervistando teorici, esperti, autori e amici intimi del Re, Muskiewicz ha deciso di produrre anche un documentario, il cui trailler è disponibile sul sito www.truthaboutelvis.com, che dovrebbe uscire proprio in occasione del trentesimo anniversario della (presunta) morte. Nella pellicola, dal titolo 'The Truth About Elvis', verranno analizzati fatti e persone, il rapporto dell'autopsia, la villa di Graceland, la Memphis Mafia e la questione del nome sulla sua lapide. Si prenderanno inoltre in considerazione i motivi per i quali Presley puo' aver simulato la sua morte e chi puo' averlo aiutato in tutto questo. Interessanti alcune testimonianze che riportano: "Nessuno sa perché due settimane prima di morire abbia detto che doveva andare via, e che non avrebbe avuto più la possibilità di vedere le persone care. Perché ha detto una cosa del genere?". Oppure: "Gente che lavorava all'ospedale, ancora adesso sostiene che il corpo che fu portato in ospedale non era quello di Elvis Presley". Linda Thompson racconta: "Mia madre era al funerale, e qualche giorno dopo disse: 'Sì, oggi fanno delle cose miracolose con le statue di cera; molte persone pensano che lui sia alle Bahamas'''. "Mi ricordo una persona che guardò al corpo nella bara e mi disse, no, non è Elvis", dice una donna, mentre un'altra afferma: "Elvis Presley è venuto nel nostro ristorante e ha ordinato un wopper cheeseburger, senza cipolle e patatine".
Molte poi le teorie bizzarre che si susseguono nella rete e negli anni la leggenda per chi non si rassegna o per chi vuole giocare alla 'caccia' a Elvis ha avuto molte versioni. Il forum del sito www.grazielvis.it, ad esempio, riporta un articolo nel quale si afferma che una donna in visita a Graceland, dopo essere entrata in una zona proibita al pubblico, si è trovata davanti un uomo su una sedia a rotelle a cui ha scattato una foto prima che i guardiani la portassero via. La foto è stata quindi consegnata a un detective che si occupa di identikit di persone scomparse, il quale ha dichiarato che, secondo lui, l'uomo sulla sedia a rotelle era Elvis Presley. In particolare, la donna ha detto che quando le guardie l'hanno portata via, continuava a ripetere loro di aver visto Elvis Presley. E la cosa che l'ha stupita più di tutto è stato che queste non abbiano negato e nemmeno si siano comportate come se lei fosse stata una visionaria.
C'è poi la teoria esposta da Massimo Polidoro che nel suo libro 'Elvis è vivo' vuole The King celato sotto lo pseudonimo John Carpenter, le cui iniziali J.C. stanno per Gesù Cristo, mentre lavora come agente speciale dell’FBI, reparto antidroga.
Tutte queste teorie si basano su un concetto spiegato da Polidoro, che si richiama alla 'verità delle emozioni', come la chiama lo scrittore. E cioè che non si può accettare l’idea che qualcuno fuori dal comune sia morto per una casualità, e quindi nulla diventa più credibile dell’incredibile.
http://notizie.interfree.it/img/focus_titolo_sx.gifhttp://notizie.interfree.it/adnkronos/img/2007/03/ADN20070313134225_file/elvis_presley--268x201.jpghttp://notizie.interfree.it/img/spacer.gif Il forum del sito www.grazielvis.it (http://www.grazielvis.it), ad esempio, riporta un articolo nel quale si afferma che una donna in visita a Graceland, dopo essere entrata in una zona proibita al pubblico, si è trovata davanti un uomo su una sedia a rotelle a cui ha scattato una foto prima che i guardiani la portassero via. La foto è stata quindi consegnata a un detective che si occupa di identikit di persone scomparse, il quale ha dichiarato che, secondo lui, l'uomo sulla sedia a rotelle era Elvis Presley. In particolare, la donna ha detto che quando le guardie l'hanno portata via, continuava a ripetere loro di aver visto Elvis Presley. E la cosa che l'ha stupita più di tutto è stato che queste non abbiano negato e nemmeno si siano comportate come se lei fosse stata una visionaria.
C'è poi la teoria esposta da Massimo Polidoro che nel suo libro 'Elvis è vivo' vuole The King celato sotto lo pseudonimo John Carpenter, le cui iniziali J.C. stanno per Gesù Cristo, mentre lavora come agente speciale dell’FBI, reparto antidroga.
Tutte queste teorie si basano su un concetto spiegato da Polidoro, che si richiama alla 'verità delle emozioni', come la chiama lo scrittore. E cioè che non si può accettare l’idea che qualcuno fuori dal comune sia morto per una casualità, e quindi nulla diventa più credibile dell’incredibile.
:):):):)
LISA
guitarman
02-07-2007, 17:36
Trend globali (http://emagazine.credit-suisse.com/index.cfm?fuseaction=OpenTopic&coid=118)http://emagazine.credit-suisse.com/app/_images/pic/platzhalter.gifhttp://emagazine.credit-suisse.com/data/_product_images/_articles/66373/0804_elvis_431.jpg http://emagazine.credit-suisse.com/app/_images/pic/platzhalter.gifChristian Gattiker (emagazine.feedback@csfs.com)Equity Researchhttp://emagazine.credit-suisse.com/app/_images/pic/ico_print.gif (http://emagazine.credit-suisse.com/app/article/index2.cfm?fuseaction=OpenArticlePrint&aoid=66373&lang=IT) http://emagazine.credit-suisse.com/app/_images/pic/ico_send.gif (http://emagazine.credit-suisse.com/app/sendpage/index.cfm?fuseaction=OpenSendPage&aoid=66373&lang=IT) Elvis e gli investitori
09.08.2004 I numeri parlano chiar fra meno di cento anni il pianeta sarà invaso da una pletora di imitatori del re del rock. Da persone di buon senso, puntereste su questa scommessa?
I mercati finanziari sono luoghi in cui domanda e offerta di valori si incontrano. Il venditore di titoli ne ricava fondi da reinvestire nell'azienda, mentre l'acquirente si garantisce una rendita fissa oppure il diritto di partecipare agli utili futuri della relativa società. Un meccanismo semplice e logico che potrebbe indurci a credere che il mercato si comporti in modo altrettanto efficiente e razionale. Il seguente esempio, che si rifà al mondo dello spettacolo, è tratto da un'analisi della prestigiosa ABN Amro e ci fornisce conclusioni interessanti al riguardo.
- Nel 1960 si contavano 216 imitatori di Elvis.
- Nel 1970 erano passati a ben 2400.
- Nel 1980 il loro numero era stimato intorno ai 6300 a livello internazionale.
- Nel 1992 infine erano arrivati a 14 000.
- Di questo passo, entro il 2100 gli imitatori di Elvis rappresenteranno il 25 per cento della popolazione mondiale.
Segnali chiari eppure fuorvianti
I dati rilevati sull'arco di trent'anni sembrerebbero suffragare l'ipotesi che entro il 2100 si verificherà un autentico boom degli imitatori del King. Chiunque negasse l'evidenza rischierebbe di vedersi accerchiato da frotte di cloni di Elvis, con tanto di costume bianco e capello impomatato. Male che vada, avremmo sbagliato i nostri pronostici e ci ritroveremmo a fare i conti con l'orgoglio offeso degli impersonator. Più gravi possono invece essere le conseguenze di un errore di valutazione in campo finanziario. Basti ricordare come in epoca recente l'euforia innescata dalla corsa dei titoli tecnologici abbia alimentato l'illusione di inesauste chance di guadagno, illusioni che il crollo della new economy ha spietatamente infranto cogliendo gli investitori completamente impreparati. E dire che le previsioni non sarebbero potute essere migliori. Ma per citare il grande economista John M. Keynes: "Resta un mistero che un essere razionale possa compiere un atto tanto insensato come quello di investire in borsa". Questa convinzione è tuttavia in netto contrasto con la teoria finanziaria neoclassica secondo cui gli operatori sarebbero dei soggetti perfettamente razionali e come tali riescono a ottimizzare i rischi rispetto alle opportunità di guadagno, anticipando la dinamica dei prezzi in base alle informazioni disponibili – e ciò con lucidità e senza essere vittime di distorsioni di carattere emotivo. Tuttavia questo "homo oeconomicus" è ben lontano dalla realtà e la teoria dei mercati cosiddetti efficienti non è in grado di spiegare alcuni fenomeni ricorrenti che smentiscono l'assunto stesso di razionalità del comportamento dei suoi attori. E con ciò non ci riferiamo alle varie "regole d'oro" o dritte per vincere in borsa (si veda il riquadro) proposte dagli esperti di turno, bensì ad alcuni quesiti ben più cruciali cui possiamo trovare risposte convincenti soltanto includendo nel nostro modello di pensiero l'irrazionalità come costante dell´agire umano.
Fare i conti con l´emotività
D'altronde è lecito chiedersi cosa spinga gli operatori a scambiarsi grandi volumi di titoli se ognuno di loro dispone delle stesse informazioni e basa le proprie decisioni sulle medesime aspettative. Altrettanto incongruo ci sembrerà il fatto che i prezzi dei titoli possano accusare oscillazioni talora marcate se queste non trovano riscontro in eventi altrettanto significativi nell'azienda sottostante. O ancora, come mai la prospettiva di un aumento del dividendo faccia lievitare le quotazioni in misura sproporzionata rispetto al resto del listino. Tutte domande che ci lasciano perplessi e non trovano altra giustificazione se non quella che le scelte degli investitori non sono frutto di riflessioni spassionate e obiettive. Questa consapevolezza ha portato all'emergere di una nuova disciplina, la cosiddetta finanza comportamentale, che sposa la psicologia con le scienze economiche. Giungendo a scoperte sconcertanti. È ormai comprovato che il processo cognitivo degli investitori – dall´acquisizione all'elaborazione dei dati utili ai fini della decisione circa il titolo più promettente – contravviene sistematicamente ai dettami di razionalità cari ai manuali di borsa. La "behavioural finance" ha messo in luce alcune trappole psicologiche come la percezione selettiva della realtà, l'ipersicurezza che induce un´eccessiva fiducia nelle proprie capacità oppure l'avversione alle perdite. Concetti questi che in breve tempo si sono imposti a pieno diritto fra le teorie finanziarie più accreditate, sfatando definitivamente il mito della borsa come entità razionale.
P.S.: Quanto agli imitatori di Elvis purtroppo mancano stime affidabili e aggiornate al 2004. Se le proiezioni di cui prima dovessero avverarsi, fra trent'anni saremo circondati da migliaia di nostalgici che faranno rivivere il mito del King – a suon di rock'n' roll.
Sono stati venduti all'asta un'arma appartenuta ad Elvis che ha raggiunto i 28.000 dollari e un flacone (vuoto) di Naldecon, un antistaminico prescritto dal dott.Nik negli anni 70, venduto x 2.640 dollari :?
Inutile scrivere che sono alquanto disgustata x il flacone di antistaminici :?:?:?
USA/ IL WARHOL RUBATO RESTA ALL'ACQUIRENTE IN BUONA FEDE
Red Elvis, no Corte Connecticut a appello ereditiera svedese
postato 8 giorni fa da APCOM
New York, 25 giu. (Ap-Apcom) - Ha comprato un Warhol rubato, ma era in buona fede. Peter Brant, magnate dell'editoria, resta il legittimo proprietario di 'Red Elvis', ritratto in 36 foto identiche di Presley dal valore di 8,9 milioni di euro. Lo ha stabilito all'unanimità la Corte suprema del Connecticut, respingendo l'appello dell'ereditiera svedese che se l'è visto sottrarre prima da un mercante d'arte e poi da un Tribunale.
Nessun dubbio sul fatto che 'Red Elvis' sia stato rubato: Anders Malmberg, l'uomo che lo ha venduto, ha scontando una condanna di tre anni in un carcere svedese. Ma come già in primo grado, i giudici americani hanno respinto il sospetto che l'acquisto del Warhol sia avvenuto in combutta: Brant - hanno ribadito confermano la sentenza del 2005 - ha fatto il possibile per accertarsi che il mercante d'arte avesse l'autorizzazione, prima di staccare l'assegno da 2 milioni e di portarsi a casa l'opera allora in mostra in Europa.
************************************************** ***************************
SCOMMESSE/VITA DOPO LA MORTE? SCOMMESSA DA 1 MILIONE DI STERLINE
Oltremanica scommettitore punta 100 sterline
postato 11 giorni fa da APCOM
Roma, 22 giu. (Apcom) - Che alla fantasia dei bookmaker non ci fosse mai fine ce ne eravamo accorti. Ma adesso si sono superati i confini della realtà. William Hill ha accettato la scommessa da 100 sterline di uno scommettitore che afferma l'esistenza della vita dopo la morte. La quota è 10mila contro uno, che vuol dire che se Ross Hemsworth, questo il nome del giocatore, dovesse dimostrare quanto asserito, si metterebbe in tasca 1 milione di sterline. Hemsorth ha già dichiarato che tutte le spiegazioni si potranno trovare sul suo libro di prossima uscita. William Hill è solito accettare questo genere di puntate bizzare come quella sull'esistenza del mostro di Loch Ness o dei fantasmi, o su Elvis Presley ancora vivo. "Non ho idea di come farà a dimostrare la sua tesi - ha dichiarato il portavoce del bookmaker Graham Sharpe - ma se produrrà le prove entro la fine dell'anno dovremmo pagargli 1 milione di sterline". (fonte: Agipronews)
http://www.rockol.it/img07/recensioni.jpg (da Rockol)
http://www.rockol.it/img/cover/Elv1s.jpg (http://www.rockol.it/artista/Elvis-Presley)
Elvis Presley - ELV1S - 30 #1 HITS - Bmg Ricordi (CD)
Ha funzionato, eccome, per i Beatles. Perché non dovrebbe funzionare con Elvis? L’idea, che la BMG ha mutuato dalla EMI, è esattamente la stessa: impacchettare in un’antologia nuova di zecca, nel packaging come nella rimasterizzazione digitale, i numeri uno del King del rock and roll (non tutti, come riconoscono onestamente le note di copertina) e aspettare che il pubblico accorra a frotte a comprarla nei negozi. Difficile resistere alla tentazione, in effetti: collezionisti e “completisti”, condannati a procurarsi ogni briciola discografica disseminata dagli amministratori dell’eredità Presley, possono trovare motivo di soddisfazione nella cristallina resa sonora delle incisioni (i tecnici incaricati, Ted Jensen e George Marino, hanno lavorato bene); i novizi hanno modo di riscoprire, non è mai troppo tardi, una quantità di gemme straordinarie, alcune delle quali neppure troppo note all’appassionato “medio” italiano. E chi da un greatest hits pretende cura dei particolari e attenzione al dettaglio non può lamentarsi: grafica elegante ed essenziale, crediti precisi (comprese puntuali informazioni sulla “chart life” di ogni singolo pezzo), note brano per brano redatte da Peter Guralnick, riconosciuta eminenza in elvisologia. Qualcuno, semmai, storcerà il naso per l’inclusione di “A little less conversation” nella versione shakerata dal dj olandese JXL ad uso delle piste da ballo di tutto il mondo. Lo stacco sonoro rispetto al resto del programma è indubbiamente forte e farà sobbalzare sulla sedia qualche purista: ma la canzone si guadagna il diritto di accesso in qualità di ultimo numero uno della serie, la voce del rocker resta inconfondibile in primo piano, e il cocktail rockabilly-house ha un sapore irresistibile (solo Fat Boy Slim aveva raggiunto risultati altrettanto brillanti nel miscelare dance e rock).
Chi di Presley ricorda soprattutto il ciuffo, l’ingenua filmografia e i movimenti del bacino, troverà ciò che si aspetta di trovare: l’Elvis elettrico e ad altissima gradazione erotica di “Jailhouse rock”, di “All shook up” e di “Heartbreak hotel” (il primo e più improbabile degli hits, sottolinea Guralnick: il testo è ispirato al bigliettino di commiato lasciato da un suicida). Il languoroso e confidenziale crooner di “Love me tender”, “Are you lonesome tonight?” e “Can’t help falling in love”. Quello rilassato, controllato ed infallibile della maturità (“Return to sender”, “Suspicious minds”, “In the ghetto”). E anche – nota dolente - quello tentato dalla tradizione melodica del belcanto (“O sole mio” e “Torna a Sorrento” tradotte rispettivamente in “It’s now or never” e “Surrender”). Ma potrà anche (ri)scoprire tante altre cose. Innanzitutto l’incredibile versatilità di un interprete capace, con quella voce, di cantare qualunque cosa, il blues di Big Mama Thornton (“Hound dog”) e il country & western di Hank Snow (“A fool such as I”), l’r&b di New Orleans (“One night”) e il candido gospel di “Crying in the chapel”: il diavolo e l’acqua santa, davvero (e nessuno c’era arrivato prima di lui, al matrimonio misto e sacrilego tra country bianco e rhythm and blues nero). E poi tanti dettagli e particolari gustosi. Come le impeccabili, pulsanti voci di supporto dei Jordanaries (tanti anni dopo ripescati dai Blasters dei fratelli Alvin). La chitarra acuminata di Scotty Moore e la stilosissima Telecaster di James Burton (un quarto dei leggendari TCB, band di accompagnamento anni ’70, che qui sfoggia la sua potenza in “Burning love”). La ruvidezza da “buona la prima” di “Too much” e i collage di studio di “Hound dog” e “Don’t be cruel” (venti, trenta takes diverse per arrivare al massimo grado di semplicità). E ancora, la squisita scrittura di autori di lusso come Otis Blackwell, Doc Pomus, Leiber& Stoller.
Ci sarebbe molto altro Elvis, naturalmente, da mettere in scaffale a fianco di questo super-greatest hits. Ventinove canzoni (più una) non bastano a disegnare i contorni del mito. Il consiglio, inevitabile, è di procurarsi almeno le prime leggendarie incisioni per la Sun di Memphis, “That’s alright (mama)”, “Mystery train”, “Baby, let’s play house” e le altre: un Presley così libero e selvaggio non lo ascolterete più, neppure negli anni dorati raccontati da “Elv1s”.
Perché regalarlo: Elvis è "The king". Per una volta un soprannome che dice le cose come stanno, e questa godibilissima e corposa raccolta ci ricorda da dove è nata tutta la musica odierna. Iniziate (o ripartite) da qui.
TRACKLIST
(Alfredo Marziano)
“Heartbreak hotel”
“Don’t be cruel”
“Hound dog”
“Love me tender”
“Too much”
“All shook up”
“(Let me be your) Teddy bear”
“Jailhouse rock”
“Don’t”
“Hard headed woman”
“One night”
“(Now and then there’s) A fool such as I”
“A big hunk o’ love”
“Stuck on you”
“It’s now or never”
“Are you lonesome tonight?”
“Wooden heart”
“Surrender”
“(Marie’s the name) His latest flame”
“Can’t help falling in love”
“Good luck charm”
“She’s not you”
“Return to sender”
“(You’re the) Devil in disguise”
“Crying in the chapel”
“In the ghetto”
“Suspicious minds”
“The wonder of you”
“Burning love”
“A little less conversation (JXL radio edit remix)”
(23 Dic 2002)
Trent’anni dalla scomparsa di Elvis: si comincia con una statua
Con un annuncio proveniente dalle isole Hawaii è iniziata la serie di iniziative che marcherà i trent’anni dalla scomparsa di Elvis Presley. Le autorità locali hanno dato il semaforo verde ad una statua del King che sarà piazzata nel prossimo luglio, poco prima del giorno dell’ anniversario, davanti al Neal Blaisdell Center, dove Presley nel 1973 tenne il concerto “Elvis: aloha from Hawaii”. La statua sarà in bronzo ed in scala 1:1. “Per molti di noi Elvis rimane un idolo”, ha affermato Mufi Hannemann, sindaco di Honolulu, “e, visto che qui trascorse un certo periodo, lo consideriamo come un figlio adottivo. Elvis farà sempre parte dell’identità delle Hawaii, dal suo film ‘Blue Hawaii’ allo storico concerto che la scultura commemora”. Presley morì il 16 agosto 1977.
Da Rockol
Clint Reno
10-07-2007, 15:30
Occhiali in mostra a Pescara, da Elvis ad Elton John
PESCARA. La famiglia di ottici Barberini ha voluto rendere omaggio al mondo degli occhiali attraverso una mostra dal titolo "Viaggio nel mondo dell'occhiale"
Si trova fino a metà luglio al primo piano del Palazzo Imperato dell'ottica Barberini, (difronte stazione centrale) e proviene dalla Galleria Guglielmo Tabacchi di Safilo e racconta la storia dell'occhiale, dalla sua nascita fino ai tempi moderni, passando attraverso sette secoli di usi e costumi della società. Nella mostra sono esposti pezzi rari, di autentico valore d'antiquariato e anche occhiali che sono stati indossati da persone celebri. Una settore espositivo particolarmente originale è caratterizzato dagli occhiali appartenuti a celebrità della musica e della vita mondana.
Gli occhiali stravaganti di Elton John, quelli personalizzati di Elvis Presley, il modello indossato da Madonna durante il tour "Who's that girl" del 1987, gli esempi raffinati ed eleganti dei duchi di Windsor e l'occhiale "artistico" di Peggy Guggenheim sono testimonianze di come gli occhiali siano un vero e proprio accessorio "cult", indispensabile per valorizzare stile ed immagine. Altri esemplari autografati identificano lo stile di Bono degli U2 e Ray Charles.
«Siamo veramente contenti», spiega Lorenzo Barberini, «di poter ospitare questa mostra che racconta la vita dell'occhiale, che per la mia famiglia da sempre è sinonimo di lavoro, passione e dedizione».
09/07/2007 9.10
http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=10828
-------------------------------
Ci sono stato proprio questa mattina! :)
Ho fatto anche un pò di foto, ve le farò vedere!
guitarman
11-07-2007, 12:28
FESTA PATRONALE
Madonna del Carmine
Pezze di Greco (BR)
lunedi 16 luglio
ore 21,00 - piazza XX settembre 'Little Tony in concerto.
ingresso libero
dovrei esserci :D
Clint Reno
14-07-2007, 13:12
Che bella notizia!!! :-brav:-brav:-brav
Edizione 148 del 12-07-2007
Senza speaker e talk show, l’emittente sarà un flusso continuo di chitarre elettriche, batterie e bassi
Virgin: molto rock, poche parole
La nuova radio nasce sui resti di Play Radio, l’emittente del gruppo Rcs ceduta nei mesi scorsi a Finelco, la holding radiofonica che controlla Radio105, Radio Montecarlo e Rmc2
di Alessandro Da Rold
For those about to rock (We salute you)…Era il 1981 ed erano poche le radio a mandare in onda questo glorioso pezzo degli AC/DC. Nel 1980 era comparsa Rock Fm, ma il Rock & Roll come genere musicale era lontano anni luce dall’Italia. Pochi conoscevano termini come hard rock, metal, british blues e Blue Rock. Le risse di Brighton tra Mod e Rockebilly giungevano da oltre manica come racconti omerici. Di un mondo fantastico, che solo qualche scriteriato osava imitare il sabato pomeriggio nei viali delle nostre città. Non solo. Il nostro paese era anche agli antipodi dalla musica elettronica, tanto che il gruppo tedesco dei Kraftwerk ricordava a molti più una marca di sottilette che pezzi di musica orecchiabile (per intenderci la band di Dusseldorf è tra i pionieri dell’elettronica e della techno). Per comprendere più a fondo l’andazzo del 1981, basta ricordare che a Sanremo, quell’anno, vinse il brano “Per Elisa” di Alice (“Vivere Vivere Vivere non è più vivere”)… Nel 2007, a distanza di quasi ventisette anni, la situazione non è di certo migliorata. Il rock italiano è rimasto a Vasco Rossi. Dei Litfiba non c’è più traccia. Demetrio Stratos sembra un pezzo di antiquariato.
Per non parlare dei Timoria o dei CCCP: scomparsi insieme alle loro canzoni. Un bicchiere d’acqua nel deserto lo rappresentano oggi i Linea 77, ma ai più diranno poco o nulla. Riguardo alla possibilità che I Finley o I Baustelle possano rappresentare l’Italia nella scena rock internazionale è meglio soprassedere. In parole povere: l’Italia con il rock centra poco. Checchè ne dica Celentano. Ebbene, per colmare questo vuoto cosmico nasce oggi a mezzogiorno Virgin Radio – Style Rock. Un’emittente che promette di mandare in onda solo pezzi rock dalla mattina alla sera, senza speaker radiofonici e talk show. Un flusso continuo di chitarre elettriche. Batterie e bassi. Con approfondimenti sulla storia del rock e - ne è un esempio Radio 24 – con i racconti della vita dei maestri del Rock & Roll. La nuova radio nasce sui resti di Play Radio, l’emittente del gruppo Rcs ceduta nei mesi scorsi a Finelco, la holding radiofonica che controlla Radio105, Radio Montecarlo e Rmc2 . “Non pensiamo che questa nuova emittente possa cannibalizzare le altre due – spiega Paolo Salvaderi, responsabile Corporate e Marketing Communication del Gruppo, durante la presentazione in largo Donegani - 105 resta la nostra ammiraglia. Rmc1 e 2 trasmettono musica molto ricercata. Virgin Radio è una radio rock che serviva al mercato radiofonico italiano”.
L'intento è chiaro: Finelco vuole aprirsi a una fascia di mercato le altre radio del gruppo non toccano. Ma che anche altre emittenti della concorrenza masticano di striscio. Responsabile artistico di Virgin Radio sarà Ringo, voce già nota sulle frequenze di 105. “Siamo una radio giovane – ha detto il dj durante la presentazione, dopo essersi inchinato di fronte a statuina di Elvis Presley -. Trasmetteremo solo musica rock che è la musica migliore”. E proprio come un vecchio rocker, spavaldo, Ringo non ha risparmiato stoccate agli altri generi musicali: “La musica dance non è in grado di richiamare un pubblico così vasto. Il rock invece ci riesce, come dimostrano i festival in corso in questi giorni in Europa. I rave? Io personalmente li abolirei”. A chi scrive vengono in mente eventi come la Love Parade di Berlino, il Sonar di Barcellona o il Love Family Park di Francoforte. Ma è meglio non polemizzare. Oggi si parla di rock. E’ la festa del rock. “Avremo anche 7 telegiornali – aggiunge Ringo - dove saranno trasmesse notizie un po’ particolari. Più rock. Con la giusta misura. Ma sapremo colpire quando vorremo”. Il target dell’emittente va dai 15 ai 44 anni. L’investimento iniziale da luglio ad agosto sarà di 9 mln di euro. Poi, nei mesi successivi, 5 milioni e quindi 4. L’intesa tra il Gruppo Finelco e Virgin Group è stata finalizzata il mese scorso a Londra, con l'accordo tra Alberto Hazan, presidente del gruppo Finelco, e Sir Richard Branson, l'uomo d'affari inglese presidente di Virgin Group.
L’accordo prevede diverse sinergie commerciali tra cui quella con le palestre Virgin Active e con le altre realtà commerciali Virgin. “E’ un accordo in progress – precisa Salvaderi. Secondo Francesco Migliozzi, station manager della radio, l'emittente, creata in un paio di mesi, punta a un fatturato di circa 4 mln di euro per il 2007 e di 12-15 mln per il 2008 con un obiettivo di 2,5 mln di ascoltatori nei primi due anni. Gli speaker che in futuro caratterizzeranno l'emittente, non saranno personaggi noti ma, secondo quanto sostiene Ringo “nuove figure che saranno 'allevate' dalla scuola delle radio del gruppo”. Interessante le scelte di marketing. “Abbiamo deciso di non affidarci alla televisione per la pubblicità- conclude Salvaderi -. Puntiamo sul reed & play: un modo semplice di reclamizzazione come sarà semplice cliccare su Virgin Radio”.
http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=148&id_art=4674&aa=2007
guitarman
14-07-2007, 13:36
Che bella notizia!!! :-brav:-brav:-brav
Edizione 148 del 12-07-2007
Senza speaker e talk show, l’emittente sarà un flusso continuo di chitarre elettriche, batterie e bassi
Virgin: molto rock, poche parole
La nuova radio nasce sui resti di Play Radio, l’emittente del gruppo Rcs ceduta nei mesi scorsi a Finelco, la holding radiofonica che controlla Radio105, Radio Montecarlo e Rmc2
di Alessandro Da Rold
For those about to rock (We salute you)…Era il 1981 ed erano poche le radio a mandare in onda questo glorioso pezzo degli AC/DC. Nel 1980 era comparsa Rock Fm, ma il Rock & Roll come genere musicale era lontano anni luce dall’Italia. Pochi conoscevano termini come hard rock, metal, british blues e Blue Rock. Le risse di Brighton tra Mod e Rockebilly giungevano da oltre manica come racconti omerici. Di un mondo fantastico, che solo qualche scriteriato osava imitare il sabato pomeriggio nei viali delle nostre città. Non solo. Il nostro paese era anche agli antipodi dalla musica elettronica, tanto che il gruppo tedesco dei Kraftwerk ricordava a molti più una marca di sottilette che pezzi di musica orecchiabile (per intenderci la band di Dusseldorf è tra i pionieri dell’elettronica e della techno). Per comprendere più a fondo l’andazzo del 1981, basta ricordare che a Sanremo, quell’anno, vinse il brano “Per Elisa” di Alice (“Vivere Vivere Vivere non è più vivere”)… Nel 2007, a distanza di quasi ventisette anni, la situazione non è di certo migliorata. Il rock italiano è rimasto a Vasco Rossi. Dei Litfiba non c’è più traccia. Demetrio Stratos sembra un pezzo di antiquariato.
Per non parlare dei Timoria o dei CCCP: scomparsi insieme alle loro canzoni. Un bicchiere d’acqua nel deserto lo rappresentano oggi i Linea 77, ma ai più diranno poco o nulla. Riguardo alla possibilità che I Finley o I Baustelle possano rappresentare l’Italia nella scena rock internazionale è meglio soprassedere. In parole povere: l’Italia con il rock centra poco. Checchè ne dica Celentano. Ebbene, per colmare questo vuoto cosmico nasce oggi a mezzogiorno Virgin Radio – Style Rock. Un’emittente che promette di mandare in onda solo pezzi rock dalla mattina alla sera, senza speaker radiofonici e talk show. Un flusso continuo di chitarre elettriche. Batterie e bassi. Con approfondimenti sulla storia del rock e - ne è un esempio Radio 24 – con i racconti della vita dei maestri del Rock & Roll. La nuova radio nasce sui resti di Play Radio, l’emittente del gruppo Rcs ceduta nei mesi scorsi a Finelco, la holding radiofonica che controlla Radio105, Radio Montecarlo e Rmc2 . “Non pensiamo che questa nuova emittente possa cannibalizzare le altre due – spiega Paolo Salvaderi, responsabile Corporate e Marketing Communication del Gruppo, durante la presentazione in largo Donegani - 105 resta la nostra ammiraglia. Rmc1 e 2 trasmettono musica molto ricercata. Virgin Radio è una radio rock che serviva al mercato radiofonico italiano”.
L'intento è chiaro: Finelco vuole aprirsi a una fascia di mercato le altre radio del gruppo non toccano. Ma che anche altre emittenti della concorrenza masticano di striscio. Responsabile artistico di Virgin Radio sarà Ringo, voce già nota sulle frequenze di 105. “Siamo una radio giovane – ha detto il dj durante la presentazione, dopo essersi inchinato di fronte a statuina di Elvis Presley -. Trasmetteremo solo musica rock che è la musica migliore”. E proprio come un vecchio rocker, spavaldo, Ringo non ha risparmiato stoccate agli altri generi musicali: “La musica dance non è in grado di richiamare un pubblico così vasto. Il rock invece ci riesce, come dimostrano i festival in corso in questi giorni in Europa. I rave? Io personalmente li abolirei”. A chi scrive vengono in mente eventi come la Love Parade di Berlino, il Sonar di Barcellona o il Love Family Park di Francoforte. Ma è meglio non polemizzare. Oggi si parla di rock. E’ la festa del rock. “Avremo anche 7 telegiornali – aggiunge Ringo - dove saranno trasmesse notizie un po’ particolari. Più rock. Con la giusta misura. Ma sapremo colpire quando vorremo”. Il target dell’emittente va dai 15 ai 44 anni. L’investimento iniziale da luglio ad agosto sarà di 9 mln di euro. Poi, nei mesi successivi, 5 milioni e quindi 4. L’intesa tra il Gruppo Finelco e Virgin Group è stata finalizzata il mese scorso a Londra, con l'accordo tra Alberto Hazan, presidente del gruppo Finelco, e Sir Richard Branson, l'uomo d'affari inglese presidente di Virgin Group.
L’accordo prevede diverse sinergie commerciali tra cui quella con le palestre Virgin Active e con le altre realtà commerciali Virgin. “E’ un accordo in progress – precisa Salvaderi. Secondo Francesco Migliozzi, station manager della radio, l'emittente, creata in un paio di mesi, punta a un fatturato di circa 4 mln di euro per il 2007 e di 12-15 mln per il 2008 con un obiettivo di 2,5 mln di ascoltatori nei primi due anni. Gli speaker che in futuro caratterizzeranno l'emittente, non saranno personaggi noti ma, secondo quanto sostiene Ringo “nuove figure che saranno 'allevate' dalla scuola delle radio del gruppo”. Interessante le scelte di marketing. “Abbiamo deciso di non affidarci alla televisione per la pubblicità- conclude Salvaderi -. Puntiamo sul reed & play: un modo semplice di reclamizzazione come sarà semplice cliccare su Virgin Radio”.
http://www.opinione.it/pages.php?dir=naz&act=art&edi=148&id_art=4674&aa=2007
grandissima cosa angelo,speriamo bene c sia molto elvis visto ke ringo sempre tributa il re!!!!
Clint Reno
14-07-2007, 13:54
Speriamo bene!!! Al limite pazienza... Verrà trasmesso comunque del puro e vero rock, dimenticato ai nostri tempi!
Riguardo alla possibilità che I Finley o I Baustelle possano rappresentare l’Italia nella scena rock internazionale è meglio soprassedere.
Non aggiungo altro... :)
guitarman
14-07-2007, 14:00
In parole pove. re: l’Italia con il rock centra poco
parole sante!!!!!
meno male ke ogni tanto qualcuno si rende conto!!!!:-prr:-):-brav:diavolo:
Il francobollo di Elvis Presley è il più collezionato negli Stati Uniti
Il francobollo che raffigura Elvis Presley è il più collezionato negli Stati Uniti.
A poche settimane dal trentesimo anniversario della scomparsa di Elvis, che avvenne il 16 agosto 1977, il Servizio Postale d’oltreoceano fa una scoperta: su cinquecentodiciassette milioni di francobolli venduti con il ritratto del cantante di Memphis, centoventicinque milioni sono stati conservati dal 1993, anno in cui vennero messi in commercio.
Intanto molti fan di Presley spediscono lettere con l’affrancatura del "King of rock" a indirizzi inesistenti per ricevere indietro il francobollo con il timbro “Return to sender” (restituito al mittente), titolo di un grande successo di Elvis negli anni Sessanta. (Fonte: La Repubblica)
Edizione 148 del 12-07-2007
Senza speaker e talk show, l’emittente sarà un flusso continuo di chitarre elettriche, batterie e bassi
Virgin: molto rock, poche parole
La nuova radio nasce sui resti di Play Radio, l’emittente del gruppo Rcs ceduta nei mesi scorsi a Finelco, la holding radiofonica che controlla Radio105, Radio Montecarlo e Rmc2
di Alessandro Da Rold (redazione@opinione.it)
For those about to rock (We salute you)…Era il 1981 ed erano poche le radio a mandare in onda questo glorioso pezzo degli AC/DC. Nel 1980 era comparsa Rock Fm, ma il Rock & Roll come genere musicale era lontano anni luce dall’Italia. Pochi conoscevano termini come hard rock, metal, british blues e Blue Rock. Le risse di Brighton tra Mod e Rockebilly giungevano da oltre manica come racconti omerici. Di un mondo fantastico, che solo qualche scriteriato osava imitare il sabato pomeriggio nei viali delle nostre città. Non solo. Il nostro paese era anche agli antipodi dalla musica elettronica, tanto che il gruppo tedesco dei Kraftwerk ricordava a molti più una marca di sottilette che pezzi di musica orecchiabile (per intenderci la band di Dusseldorf è tra i pionieri dell’elettronica e della techno). Per comprendere più a fondo l’andazzo del 1981, basta ricordare che a Sanremo, quell’anno, vinse il brano “Per Elisa” di Alice (“Vivere Vivere Vivere non è più vivere”)… Nel 2007, a distanza di quasi ventisette anni, la situazione non è di certo migliorata. Il rock italiano è rimasto a Vasco Rossi. Dei Litfiba non c’è più traccia. Demetrio Stratos sembra un pezzo di antiquariato.
Per non parlare dei Timoria o dei CCCP: scomparsi insieme alle loro canzoni. Un bicchiere d’acqua nel deserto lo rappresentano oggi i Linea 77, ma ai più diranno poco o nulla. Riguardo alla possibilità che I Finley o I Baustelle possano rappresentare l’Italia nella scena rock internazionale è meglio soprassedere. In parole povere: l’Italia con il rock centra poco. Checchè ne dica Celentano. Ebbene, per colmare questo vuoto cosmico nasce oggi a mezzogiorno Virgin Radio – Style Rock. Un’emittente che promette di mandare in onda solo pezzi rock dalla mattina alla sera, senza speaker radiofonici e talk show. Un flusso continuo di chitarre elettriche. Batterie e bassi. Con approfondimenti sulla storia del rock e - ne è un esempio Radio 24 – con i racconti della vita dei maestri del Rock & Roll. La nuova radio nasce sui resti di Play Radio, l’emittente del gruppo Rcs ceduta nei mesi scorsi a Finelco, la holding radiofonica che controlla Radio105, Radio Montecarlo e Rmc2 . “Non pensiamo che questa nuova emittente possa cannibalizzare le altre due – spiega Paolo Salvaderi, responsabile Corporate e Marketing Communication del Gruppo, durante la presentazione in largo Donegani - 105 resta la nostra ammiraglia. Rmc1 e 2 trasmettono musica molto ricercata. Virgin Radio è una radio rock che serviva al mercato radiofonico italiano”.
L'intento è chiaro: Finelco vuole aprirsi a una fascia di mercato le altre radio del gruppo non toccano. Ma che anche altre emittenti della concorrenza masticano di striscio. Responsabile artistico di Virgin Radio sarà Ringo, voce già nota sulle frequenze di 105. “Siamo una radio giovane – ha detto il dj durante la presentazione, dopo essersi inchinato di fronte a statuina di Elvis Presley -. Trasmetteremo solo musica rock che è la musica migliore”. E proprio come un vecchio rocker, spavaldo, Ringo non ha risparmiato stoccate agli altri generi musicali: “La musica dance non è in grado di richiamare un pubblico così vasto. Il rock invece ci riesce, come dimostrano i festival in corso in questi giorni in Europa. I rave? Io personalmente li abolirei”. A chi scrive vengono in mente eventi come la Love Parade di Berlino, il Sonar di Barcellona o il Love Family Park di Francoforte. Ma è meglio non polemizzare. Oggi si parla di rock. E’ la festa del rock. “Avremo anche 7 telegiornali – aggiunge Ringo - dove saranno trasmesse notizie un po’ particolari. Più rock. Con la giusta misura. Ma sapremo colpire quando vorremo”. Il target dell’emittente va dai 15 ai 44 anni. L’investimento iniziale da luglio ad agosto sarà di 9 mln di euro. Poi, nei mesi successivi, 5 milioni e quindi 4. L’intesa tra il Gruppo Finelco e Virgin Group è stata finalizzata il mese scorso a Londra, con l'accordo tra Alberto Hazan, presidente del gruppo Finelco, e Sir Richard Branson, l'uomo d'affari inglese presidente di Virgin Group.
L’accordo prevede diverse sinergie commerciali tra cui quella con le palestre Virgin Active e con le altre realtà commerciali Virgin. “E’ un accordo in progress – precisa Salvaderi. Secondo Francesco Migliozzi, station manager della radio, l'emittente, creata in un paio di mesi, punta a un fatturato di circa 4 mln di euro per il 2007 e di 12-15 mln per il 2008 con un obiettivo di 2,5 mln di ascoltatori nei primi due anni. Gli speaker che in futuro caratterizzeranno l'emittente, non saranno personaggi noti ma, secondo quanto sostiene Ringo “nuove figure che saranno 'allevate' dalla scuola delle radio del gruppo”. Interessante le scelte di marketing. “Abbiamo deciso di non affidarci alla televisione per la pubblicità- conclude Salvaderi -. Puntiamo sul reed & play: un modo semplice di reclamizzazione come sarà semplice cliccare su Virgin Radio”.
Da Kataweb - Musica.temi
LA PRIMA VOLTA DI ELVIS
http://img72.imageshack.us/img72/8317/elviskw8.jpg (http://imageshack.us)
ALMANACCO - 18/07/1953
di John Vignola
18 luglio 1953: Elvis Presley, giovane camionista con qualche velleità canora, registra un acetato per il compleanno della madre. Le canzoni sono My Happiness e That’s When Your Heartaches Begin, due languidi brani country. Lo studio è quello della Sun Records di Memphis, una piccola etichetta gestita da Sam Phillips che sopravvive incidendo, a pagamento, dischi-regalo. In realtà le aspirazioni di Phillips sono ben diverse: vorrebbe trovare nuovi cantanti per unire il blues e il country & western e avere, ovviamente, grande successo. Nelle sue stesse parole, insomma, è alla ricerca di “un bianco che canti come un nero”.
Presley è nato in Mississippi, nel cuore della depressione americana (1935) e si è trasferito a Memphis da ragazzino: è un ascoltatore onnivoro, spazia dal blues al bluegrass al gospel. Quando registra i due pezzi, in uno dei suoi viaggi, non lo fa solo per la madre; spera segretamente di avere un demo da portare in qualche radio locale (lo confesserà anni dopo), ma il risultato gli sembra talmente scarso che tiene le registrazioni a casa. Tornerà però alla Sun, inciderà ancora, convincendo gradatamente Phillips che il bianco & nero che stava cercando era proprio lui.
A metà del 1954, con la chitarra di Scotty Moore e il basso di Bill Black, comincia così la storia del rock’n'roll: da That’s All Right Mama (primo singolo, uscito il 5 luglio 1954) in avanti, Elvis Presley non dovrà mai più pagare uno studio di registrazione. Phillips e la Sun Records passeranno come lui nel mito, insieme ad altri artisti (Johnny Cash, Jerry Lee Lewis, Roy Orbison) in sosta a Memphis.
Ascolto consigliato: lo scintillante box King Of R’n’R: The Complete 50’s Masters, meglio se su vinile, con i centoquaranta pezzi che hanno reso Elvis immortale, tutti degli anni 50.
6 commenti
gianniibe ha scritto:
19 Luglio, 2007 08:10 (http://musica.temi.kataweb.it/2007/07/18/la-prima-volta-di-elvis/#comment-1496) Elvis, anche se ormai lontano, rimane un interprete straordinario. Ancora oggi ha milioni di fans davanti al cancello di casa e nessuno, dico nessuno tra i geni della musica ha un tale riscontro… e questo qualcosa vorrà dire…nel bene e nel male.
Non ha senso paragonare Berry, Holly etc. Perché tutti hanno guardato a lui come ad un parametro. Come dimenticare Gene Vincent…o Perkins ma nessuno di questi incastrava tante giuste caratteristiche in un uomo solo.
E’ la citazione più usata in films telefilm e cover (l’ultima è di Pino Daniele)… Ho visto a Graceland religioni diverse andare d’accordo solo per la passione che univa al KING…Insomma la musica ha varie sfaccettature ma Elvis è il mito per eccellenza.Tra i fans (Bono-U2/Williams/Lennon etc)
wolf (http://www.lacuevadellobo.com/) ha scritto:
19 Luglio, 2007 06:51 (http://musica.temi.kataweb.it/2007/07/18/la-prima-volta-di-elvis/#comment-1494) Che dire di Elvis….un uomo..una voce..un mito che rappresenta un’epoca ormai lontana…
elvis (http://www.myspace.com/rigorighetti) ha scritto:
18 Luglio, 2007 23:39 (http://musica.temi.kataweb.it/2007/07/18/la-prima-volta-di-elvis/#comment-1492) elvis è stato e sempre sarà la definizione della parola intraducibile “rock”…..non r’n'r…..ROCK
anna ha scritto:
18 Luglio, 2007 20:07 (http://musica.temi.kataweb.it/2007/07/18/la-prima-volta-di-elvis/#comment-1487) Elvis, da noi è poco conosciuto. Ha in realtà inciso bellissimi pezzi. Non era un genio della musica, era un interprete molto particolare. Sono anche spesso dimenticati i successi post anni 50 anche se tra il 1968 e il 1973 ha inciso ottimi brani….
Gianni ha scritto:
18 Luglio, 2007 19:08 (http://musica.temi.kataweb.it/2007/07/18/la-prima-volta-di-elvis/#comment-1486) A me la voce di Elvis sembra quella di un bianco che vuole imitare i cantanti di blues, in effetti. Meglio allora Cuck Berry e tutti gli artisti neri e soprattutto meglio Buddy Holly, un vero genio della musica.
giulio ha scritto:
18 Luglio, 2007 18:48 (http://musica.temi.kataweb.it/2007/07/18/la-prima-volta-di-elvis/#comment-1483) Elvis un camionista? Ma dai, un eroe del popolo, allora… Domani vado a comprare il box che consigli, John. Ho sempre sdegnato Elvis, magari mi sbaglio…
http://www.ilcapoluogo.it/e107_images/link_icons/teatro.jpg (http://www.ilcapoluogo.it/content.php?article.cat.253)
TORNA "BLUES SOTTO LE STELLE" NELLO SCENARIO DELLE 99 CANNELLE Uno degli appuntamenti più attesi dell’estate aquilana
L'AQUILA - Blues sotto le stelle, alla sua ottava edizione, è uno degli appuntamenti più attesi dell’estate aquilana: un evento di grande rilievo culturale nella cornice di un monumento esclusivo. Arte, musica e spettacolo insieme per ricreare quell’atmosfera magica nell’antico Borgo della Rivera che riacquista così la funzione di aggregazione sociale che ha avuto nel corso dei secoli.
La promozione di luoghi d’arte, unita a forme diversificate di spettacolo, ha portato in questi ultimi anni un forte incremento del turismo culturale: si pensi ai numerosi luoghi d’arte, edifici monumentali e centri storici che ogni anno ospitano le grandi star della musica jazz, etnica, rock internazionale (il depliant che riporta il programma del festival è sempre corredato da notizie storiche sulla Fontana delle 99 cannelle).
L’originalità delle scelte musicali che hanno da sempre contraddistinto questo festival sono legate soprattutto alla continua contaminazione che la musica afroamericana ha operato sull’Occidente: il blues non solo quindi come genere musicale, ma portatore artefice di forti emozioni, stati d’animo, modi di vivere, una grande cultura da scoprire nei suoi molteplici aspetti.
La musica blues, ha assunto una sua precisa connotazione e struttura all’inizio del novecento, sviluppando le proprie radici principalmente lungo il corso del fiume Mississippi ed estendendosi poi con caratteristiche diverse negli altri Stati del Nord-America. Ma è nella seconda metà del secolo, nel dopoguerra, che mostra la sua grande energia e vitalità, trasformandosi rapidamente e assumendo le caratteristiche e i colori delle varie culture e contesti che incontra.
http://www.ilcapoluogo.com/musiche/blues-cannelle.jpg
Nel corso degli ultimi 50 anni il blues ha avuto un ruolo rilevante nell’integrazione del popolo nero, nell’evoluzione del costume e nella rivoluzione culturale degli anni “60.
Il rock’n’roll di Jerry Lee Lewis ed Elvis Presley, passando per i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan, successivamente il rock anni “70, il punk, l’hip pop, il rap, tutte derivazioni ed evoluzioni di una cultura che ha radici molto lontane e che non accenna a fermarsi, rinnovandosi e riproducendosi in modi e colori diversi.
In questi 8 anni, è stata narrata la storia del blues con i musicisti che ne sono stati protagonisti negli anni migliori, che hanno saputo promuovere e divulgare questa grande cultura.
E’ da queste considerazioni, tenendo anche conto della moltitudine dei festival blues nella nostra penisola, che le scelte artistiche di “blues sotto le stelle” evitano di ripetere programmi ormai standard, ma si spingono alla ricerca di artisti di culto, raccogliendo contaminazioni, evoluzioni, provocazioni, le intime emozioni contenute nell’anima blues.
L’edizione di quest’anno ci porta ad esplorare ulteriori territori musicali: il manouche iazz omaggio al mitico Django Reinhardt proposto dal gruppo olandese Tolga Quartet, le blues ballads del canadese John Campbelljohn e la sua deliziosa steel guitar, le incursioni heavy- metal- funk del newyorkese TM Stevens. L’evento più atteso è certamente la performance di Uli John Root ex chitarrista degli Scorpions che, attraverso una rilettura della storia della musica, propone un excursus musicale dalle forme barocche di Antonio Vivaldi al rock-blues di Jimi Hendrix con ospiti molto attesi quali Graham Oliver (Saxon) e Nathaniel Peterson (Savoy Brown).
Una grande festa è prevista per l’ultima serata, un omaggio al Borgo della Rivera che ospita questo festival da ormai 8 anni: sul palco una band dal sapore e tradizioni italiane, l’Officina Zoè con un ospite d’eccezione il percussionista africano (Mali) Baba Sissoko: la pizzica tarantata incontra i ritmi africani, il canto griko si fonde con la tradizione orale dei griot del Mali. Blues sotto le stelle unisce alla gradevoli serate di divertimento la conoscenza di una cultura in continuo mutamento, proponendo stili musicali e visioni diverse appartenenti però ad una radice comune: blues borderline, blues di confine.
Jailhouse Rock per Brian Robbins
Il regista di Norbit porterà sul grande schermo una vicenda realmente accaduta.
http://www.castlerock.it/dbimg/news4364.jpg
La Disney ha affidato la regia di Jailhouse Rock (http://cinema.castlerock.it/film.php/id=14976/scheda=jailhouse-rock) a Brian Robbins (http://cinema.castlerock.it/personaggi.php/id=18826/scheda=brian-robbins): il regista di Norbit (http://cinema.castlerock.it/film.php/id=11326/scheda=norbit) racconterà una storia realmente accaduta in un carcere in Arizona, una vicenda sulla quale il L.A. Weekly ha anche pubblicato un articolo firmato da Joshuah Bearman.
L'articolo di Bearman racconta la storia di Bret Kaiser, una guardia carceraria di una delle prigioni più grandi dell'Arizona che essendo un grande appassionato di musica, ed un fan di Elvis Presley, decise di organizzare una competizione musicale per i detenuti, che tra l'altro hanno avuto anche l'onore di essere giudicati da una star comeAlice Cooper (http://cinema.castlerock.it/personaggi.php/id=11179/scheda=alice-cooper).
Di recente Robbins ha appena concluso le riprese di Starship Dave (http://cinema.castlerock.it/film.php/id=13516/scheda=starship-dave), una commedia fantascientifica intepretata da Eddie Murphy (http://cinema.castlerock.it/personaggi.php/id=784/scheda=eddie-murphy).
George Michael, ancora re del pop
Tgcom al live del Summer Lucca Festival
Forse la voce non è quella dei tempi d'oro, fisicamente un po' 'appesantito' dai suoi 43 anni, ma George Michael (vero nome Georgios Kyriacos Panayioto) è riuscito a stregare per più di due ore lo scorso 19 luglio, con il suo carisma e 25 anni di successi, i 13 mila accorsi allo Stadio Porta Elisa di Lucca per l'evento di punta del Summer Festival 2007. Successo anche per le altre due date del tour europeo a Padova (il 18) e Roma (il 21).
http://www.tgcom.mediaset.it/bin/111.$plit/C_0_articolo_371995_listatakes_itemTake_0_immagine take.jpg (http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo371995.shtml#)
Il tour, iniziato il 12 maggio scorso dal Portogallo, si chiuderà il 4 agosto in Irlanda. Uno show impeccabile e già rodato da diversi mesi. Il pubblico italiano aveva avuto modo di apprezzare il live già il 5 e il 6 ottobre 2006 al Datch Forum di Assago (Mi). Gli spettatori del Summer Lucca Festival si sono trovati davanti ad un palco con 40 metri di altezza, nove i componenti della band e otto i coristi distribuiti su tre livelli. Un enorme pannello ipertecnologico ha fatto da sfondo (con atmosfere cinematografiche) a tutte le canzoni di George.
L'inizio dello show mette subito i brividi. La voce fuori campo dell'artista accenna le parole di "Song to the siren", un pezzo del cantautore Tim Buckley, padre di Jeff. Sul megaschermo compaiono alcuni dei versi della canzone "Here I am/Waiting to hold you" (Sono qui/ aspettando di abbracciarvi). Inizia subito dopo la festa sulle note di "Fast love", pubblico in delirio e George che non si risparmia canzone dopo canzone da "Everything She Wants", hit degli Wham, a "Praying For Time", spesso avvicinandosi ai suoi fan grazie ad una lunga passerella che taglia in due l'area del prato.
http://www.tgcom.mediaset.it/bin/332.$plit/C_0_articolo_371995_listatakes_itemTake_1_immagine take.jpg (http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo371995.shtml#)
Il brano che chiude la prima parte del concerto è "Shoot The Dog", che molti ricordano per il divertente video animato in cui si prende in giro la sintonia politica sulla guerra in Iraq tra il presidente Usa Bush e l'ex premier britannico Blair. Compare sulle note finali del brano, il colpo di teatro che ha suscitato clamore all'inizio del lungo tour. Sul palcoscenico si gonfia un pupazzo enorme raffigurante Bush con birra e sigaro in mano "piacevolmente" sorpreso alle parti basse da un mastino con alle spalle una bandiera britannica. Ci pensa George a far vedere cosa sta "combinando" il cane, spostando l'intera sagoma verso il pubblico... Grida ed urla di approvazione per la scena ironica.
Venti minuti di pausa con un countdown elettronico sullo schermo e si riparte con "Outside". Il cantante appare sul palco vestito da poliziotto e invita tutti a ballare assieme a lui. Donne impazzite quando sullo schermo compaiono le prime immagini tratte dal video cult degli anni '80 "Faith", in cui l'artista muove il bacino in modo sexy proprio come faceva Elvis Presley. Il fiato del cantante comincia a venir meno, ma lo spettacolo va avanti fino a chiudersi con il ritmo coinvolgente di "I'm Your Man". Il primo bis è affidata alla ballad "Careless Whisper", il secondo alla roboante "Freedom 90". Uno dei migliori spettacoli internazionali visti in Italia negli ultimi mesi. Massiccio e spettacolare come quello di Beyoncé al Datch Forum di Assago dello scorso 10 maggio, ma più raffinato ed elegante.
http://www.tgcom.mediaset.it/bin/479.$plit/C_0_articolo_371995_listatakes_itemTake_2_immagine take.jpg (http://www.tgcom.mediaset.it/spettacolo/articoli/articolo371995.shtml#)
Prima dell'inizio dello show per il pubblico presente allo Stadio è stato trasmesso un video che riassume i 25 anni di carriera dell'artista, gioie e dolori come il momentaneo declino quando è stato "pizzicato" ed arrestato nel 1998 per aver fatto avance a un poliziotto in borghese in un gabinetto in un parco di Beverly Hills. A questa vicenda è seguito il "comin' out" forzato e i media che si sono scagliati contro. Poi la rinascita con "Outside" con una clip quasi hard che prendeva in giro il "fattaccio" accaduto a George. Un artista a tutto tondo che non si è mai risparmiato ammettendo negli ultimi anni vizi e virtù. E' nello show che riesce a dar tutto se stesso... Come un vero re del pop.
Andrea Conti
Jailhouse Rock per Brian Robbins
Il regista di Norbit porterà sul grande schermo una vicenda realmente accaduta.
http://www.castlerock.it/dbimg/news4364.jpgLa Disney ha affidato la regia di Jailhouse Rock a Brian Robbins: il regista di "Norbit" racconterà una storia realmente accaduta in un carcere in Arizona, una vicenda sulla quale il L.A. Weekly ha anche pubblicato un articolo firmato da Joshuah Bearman.
L'articolo di Bearman racconta la storia di Bret Kaiser, una guardia carceraria di una delle prigioni più grandi dell'Arizona che essendo un grande appassionato di musica, ed un fan di Elvis Presley, decise di organizzare una competizione musicale per i detenuti, che tra l'altro hanno avuto anche l'onore di essere giudicati da una star come Alice Cooper.
Di recente Robbins ha appena concluso le riprese di "Starship Dave", una commedia fantascientifica intepretata da Eddie Murphy.
LISA
http://www.agenfax.it/images/stories/pieghevole_10x__1.jpg (http://www.agenfax.it/images/stories/pieghevole_10x__1.jpg)
CASTAGNOLE LANZE: A FINE AGOSTO RITORNA IL CONTROFESTIVAL
(altop. 27/7) - Quando dici Castagnole in giro, la gente pensa "concerti". C'è Contro, un Festival che si chiama come una delle più belle canzoni d'impegno dei Nomadi, una rassegna, diretta artisticamente da Beppe Carletti che è diventata roba grossa: negli anni ci sono passati Zucchero, Vasco, De Andrè, Battiato, Venditti, Fossati, De Gregori, Ligabue e molti altri big della musica italiana. L'edizione 2007 non sfigurerà certo in questa sequela di grandi nomi.
Ad aprirla, sabato 25 agosto, tornano i Sud Sound System, già sul palco castagnolese nel 2003, sempre più carichi di energia da regalare al pubblico con il loro mix di reggae, pizzica e dialetto salentino.
La sera successiva, domenica 26, è il turno di Bobby Solo, un musicista che, partendo dalla passione per Elvis Presley, ha saputo attraversare oltre quarant'anni di musica italiana.
Il liscio dei Ciao Pais, in calendario lunedì 27 agosto, passa il testimone allo ska trascinante dei Persiana Jones (martedì 28 agosto), ormai riconosciuti a livello internazionale tra i massimi esponenti di questo genere. Aprono la serata i torinesi Slide. Mercoledì 29 è invece il momento di un nome che non necessita presentazioni: le canzoni di Edoardo Bennato, da "Il gatto e la volpe" a "L'isola che non c'è", sono ormai infatti parte del patrimonio musicale comune. I Bandakadabra, gruppo bandistico dal ritmo travolgente, allieteranno con i cuneesi Tribaxè la serata di giovedì 30 agosto. Venerdì 31 si torna nel regno dello ska con un altro grande nome del genere: Giuliano Palma e i Bluebeaters. Il sabato sera, 1 settembre, è invece l'appuntamento imperdibile per i fans dei Nomadi: il gruppo emiliano raggiunge quest'anno il 33° concerto a Castagnolese, che coincide con il 16° raduno estivo Nomadi Fans Club. Chiude la rassegna, domenica 2 settembre, lo spettacolo "Il gioco del mondo", che vede sul palco il gruppo folk rock Yo Yo Mundi affiancato dagli artisti Paolo Bonfanti e Maurizio Camardi.
Da www.mymovies.it (http://www.mymovies.it)
Elvis Presley
Pino Farinotti
http://www.mymovies.it//filmclub/attori/398.jpg
Nome: Elvis Aron Presley Data e luogo di nascita: 8 Gennaio 1935, Tupelo, Mississippi, USA Data e luogo di morte: 16 Agosto 1977, Memphis, Tennessee, USA
di Pino Farinotti
Nome: Elvis Aron Presley
Data e luogo di nascita: 8 Gennaio 1935, Tupelo, Mississippi, USA
Data e luogo di morte: 16 Agosto 1977, Memphis, Tennessee, USA
L'attività di Presley. come attore è semplicemente una conseguenza della sua strepitosa carriera di cantante. I film con Presley, quasi sempre, erano un pretesto per le sue canzoni. E anche se le sue doti recitative erano assolutamente irrilevanti, la sua presenza era tale da riempire le sale. Coi suoi film, negli anni Sessanta Presley rilamciò, alla MGM il genere musical, tramontato da almeno un decennio. Le storie erano sospettosamente simili, Elvis girava il Paese in cerca di lavoro, lo trovava, ora come bagnino, ora come barista o pugile, e poi, con la chitarra cominciava a cantare e a ballare, mentre intorno a lui si formava una piccola folla, soprattutto di ragazzine incantate. Se i film non sono stati all'altezza del suo personaggio vanno sicuramente menzionati i due documentari che lo riguardano Elvis That's the Way R is (Denis Stander 1970) e Elvis on tie Tour (Pierre Adidge e Robert Abel 1972). Da questi filmati emerge il disagio, la fatica e il dolore della carriera, specie finale di un personaggio arrivato in cima al mondo a vent'anni gestito senza riguardo dai suoi manager, dedito all'alcol e alle droghe, letteralmente sformato e consumato, pronto a morire poco più che quarantenne.
Elvis è sempre vivo
http://news2000.libero.it/spettacoli/foto/120(45).jpg (http://news2000.libero.it/spettacoli/15767.jhtml#)
Il mito Presley tra amarcord e business
Il 16 agosto 1977 moriva Elvis Presley. Il 16 agosto 2002, a venticinque anni di distanza da quel giorno, il Re del rock è più vivo che mai. L'America celebra in questi giorni, tra patriottismo e parate kitsch, il venticinquennale della scomparsa di "The Pelvis (http://news2000.libero.it/popup_newsanimate.jhtml?nome=elvis.swf)", ma il suo mito non è mai finito nella tomba con lui, anzi.
I suoi fan club (http://news2000.libero.it/index_news.jhtml?id=4278295&ricerca=elvis&parole=tutte) sparsi nel mondo sono migliaia, milioni le persone che lo imitano (http://news2000.libero.it/speciali/5655.jhtml) e vivono della sua eredità musicale e spirituale (vedi box a lato). E centinaia quelli pronti a giurare che Presley è vivo: uno psichiatra di Kansas City sostiene di averlo avuto recentemente in cura per un'artrite e di sentirlo regolarmente al telefono; qualcuno è certo di averlo avvistato ad Amburgo mentre vendeva hot dog per strada, mentre i sospetti sul fatto che nella bara, il giorno del funerale, ci fosse una riproduzione in cera del Re sono suffragati da decine di indizi più o meno strampalati.
Senza contare l'uso e l'abuso che lo show business fa della sua immagine e della sua voce, specialmente in questo periodo. Il rock di Presley fa da "colonna sonora" all'ultimo film Disney, "Lilo & Stitch (http://news2000.libero.it/spettacoli/14288.jhtml)", dove Stitch, un piccolo alieno, si diverte a impersonare Elvis per la gioia di Lilo; "A little less conversation", brano minore del rocker, è stato remixato dall'olandese Dj Junkie XL ed è da settimane in testa alle classifiche inglesi.
Dulcis in fundo, una graduatoria pubblicata dalla rivista "Forbes (http://www.forbes.com/)" consacra Elvis come quella, tra le star decedute, che continua a incassare di più in termini di diritti d'autore: la classifica lo accredita (o meglio, accredita i suoi eredi) di un introito, per lo scorso anno, di ben 37 milioni di dollari, tra royalties e diritti per lo sfruttamento dell'immagine. Staccatissimi altri due giganti della musica come Jimi Hendrix (http://news2000.libero.it/index_news.jhtml?id=4248261&ricerca=hendrix&parole=tutte) e Bob Marley.
E tanto per aggiungere Elvis a Elvis, la figlia del Mito, Lisa Marie, ha pensato di convolare a nozze (http://news2000.libero.it/index_news.jhtml?id=4275288&ricerca=presley&parole=tutte) durante lo scorso weekend con Nicholas Cage (http://news2000.libero.it/spettacoli/14374.jhtml), proprio quando iniziavano le commemorazioni dedicate al padre. Manovra commerciale o vero amore? Ai fan poco importa: Elvis è e sarà sempre vivo, almeno nel vinile gracchiante dei suoi vecchi 45 giri e nelle frange delle giacche di pelle di coloro che trovano nel Re la sola ragione d'esistere e, pensando a lui, fischiettano "I'm Yours".
16 agosto 2002
Davide Passoni (davide.passoni@iol.it)
La Biografia di Elvis Presley
Il contributo di Elvis alla musica popolare americana è stato grande: secondo alcuni egli ha rappresentato, negli anni Cinquanta, quello che sono stati Bob Dylan , i Beatles e i Rolling Stones negli anni Sessanta.
http://rcslibri.corriere.it/speakerscorner/rubriche/musica/fotomusica7.jpg
Elvis Aaron Presley (U.S.A.-1935-1977), nasce a East Tupelo cittadina a 150 chilometri da Memphis. Si avvicina alla musica grazie ai genitori, che intonano canti gospel nella chiesa locale e, a soli 10 anni, partecipa ad una gara per principianti: il Mississippi Alabama Fair And Dairy Show, cantando OLD SHEP, vince il secondo premio e, in occasione del suo compleanno, riceve in regalo la prima chitarra con la quale inizia a strimpellare country ed anche un po' di blues. Nel 1948 la sua famiglia si trasferisce a Memphis nel Tennessee, dove Presley termina gli studi e trova lavoro come camionista presso la Crown Electric Company. Crescendo, subisce l'influenza degli artisti country & western e della gente di colore, imitandone l'abbigliamento e la pettinatura. Nella primavera del 1953, decide di registrare un disco a pagamento presso il MEMPHIS RECORDING SERVICE di proprietà di SAM PHILLIPS, titolare della SUN RECORDS, ed incide due canzoni: MY HAPPINESS degli INK SPOTS e THAT'S WHEN YOUR HEARTACHES BEGIN. L'anno dopo, ripete l'esperienza incidendo un secondo disco CASUAL LOVE AFFAIR e I'LL NEVER STAND IN YOUR WAY; si suppone che Presley, ritentando la carta dell'incisione, tenti di farsi notare da Phillips, il quale, qualche tempo dopo, lo chiama per fargli eseguire una ballata dal titolo WITHOUT YOU. Il risultato non é eccezionale, ma lo scopo è raggiunto.
PHILLIPS, gli affianca due musicisti di grande esperienza, SCOTTY MOORE e BILL BLACK, con cui prova nei fine settimana. Da queste sessions, nel luglio 1954, nascono THAT'S ALL RIGHT MAMA e BLUE MOON OF KENTUCKY, riuscitissime versioni di leggendari classici americani: il disco esce il 19 luglio e sale al 3° posto della classifica locale. Lasciato il lavoro alla CROWN, con MOORE e BLACK forma i BLUE MOON BOYS ed il 25 settembre esce il secondo singolo: GOOD ROCKIN TONIGHT/I DON'T CARE IF THE SUN DON'T SHINE che riscuote un discreto successo e gli permette di esibirsi al Grand Ole Opry di NASHVILLE.
Lo show non desta particolare entusiasmo, nonostante la delusione, inizia a cantare regolarmente dal vivo, aumentando la sua popolarità negli stati del Sud. Fra il 1954 e il 1955, Elvis si esibisce in oltre 200 concerti, ed il 16 aprile, nel corso di uno show, conosce COLONNELLO PARKER, il personaggio che più contribuirà a creare la leggenda Presley. Alla fine del 1955, PARKER gli procura un vantaggiosissimo contratto con l'RCA e nel gennaio del 1956, esce un nuovo singolo, HEARTBREAK HOTEL, che Elvis presenta nella sua prima apparizione televisiva nazionale allo STAGE SHOW (condotto dai fratelli DORSEY). Il disco vende milioni di copie e le successive apparizioni televisive scatenano il mito di Elvis e del R&R in tutti gli STATI UNITI. Nel corso del 1956 ben 11 sono le presenze del cantante nelle classifiche di BILLBOARD (record superato solo da lui stesso nel 1957) I WAS THE ONE, BLUE SUEDE SHOES, DON'T BE CRUEL, sono alcuni titoli.
Col tempo il sound di Presley assume caratteristiche più popolari: LOVE ME TENDER , splendida ballata ispirata ad AURA LEE, brano folk de 1861. LOVE ME TENDER, nel giro di pochi giorni, riceve oltre un milione di prenotazioni e l'RCA avrà molte difficoltà a stampare le copie richieste. È il 1957, Elvis debutta come attore in due film: LOVING YOU e JAILHOUSE ROCK che ottengono un grande successo di cassetta; seguono due album ed uno splendido LP di canzoni natalizie. Nel frattempo, il COLONNELLO PARKER, sfruttando il nome dell'artista, organizza una struttura commerciale che crea un grosso giro d'affari, vendendo portafogli, magliette, cinture, rossetti e altri gadget di vario formato e natura. Il 24 marzo 1958, dopo aver terminato il suo quarto film KING CREOLE, inizia il servizio di leva in ARKANSAS e qualche mese dopo viene trasferito nel TEXAS dove rimane fino al 22 settembre, giorno in cui si imbarca sulla nave USS RANDALL in rotta per Bremerhaven, GERMANIA.
Per due anni rimane lontano dalle scene e dagli studi di registrazione, ma la sua casa discografica stampa materiale inciso in precedenza, mantenendo viva l'immagine di Elvis e procurandogli nuove presenze in classifica con i seguenti titoli: DON'T, WEAR MY RING AROUND YOUR NECK, HARD HEADED WOMAN, A FOOL SUCH AS I, A BIG HUNK OF LOVE ed altri. Il primo marzo 1960 termina la carriera militare e rientra in patria, dove riceve il benvenuto ufficiale partecipando allo show televisivo di FRANK SINATRA. Subito dopo, nonostante una serie di eventi segni la fine del R&R e dei suoi migliori esecutori (LITTLE RICHARD, JERRY LEE LEWIS, GENE VINCENT, BUDDY HOLLY ecc...), Presley passa in sala di registrazione ed in aprile esce il nuovo singolo, STUCK ON YOU/ FAME AND FORTUNE, che diventa primo in classifica; stesso destino avranno i tre singoli successivi: IT'S NOW OR NEVER, ARE YOU LONESOME TONIGHT e SURRENDER.
Ancora Anche il cinema continua a vederlo protagonista con produzioni di vario genere: G.I. BLUES (1960), commedia leggera, FLAMING STAR (1960), western e il più impegnato WILD IN THE COUNTRY (1961), ma è BLUE HAWAII (1961) che definisce la formula che verrà utilizzata nei film successivi: battersi per il proprio futuro, conquistare la donna amata e il classico lieto fine, il tutto girato in note località turistiche. Le ultime apparizioni live di Elvis (25 febbraio e 25 marzo 1961) si tengono a MEMPHIS ed alle HAWAII: sono due spettacoli di beneficenza per raccogliere fondi a favore della nave USS ARIZONA, affondata a PEARL HARBOUR nella 2° GUERRA MONDIALE, questo spiega lo straordinario successo dei suoi film, dato che per molti anni saranno l'unico modo per vederlo cantare. Infatti negli anni 60 Elvis interpreta ben 27 pellicole, oltre a quelle già citate ricordiamo: STAY AWAY JOE(1968),CHARRO(1969), VIVA LAS VEGAS(1964), EASY COME EASY GO(1967) e LIVE A LITTLE LOVE A LITTLE (1968).
Due ottimi album segnano il 1960: ELVIS IS BACK una delle sue produzioni migliori (con i brani FEVER, LIKE A BABY ecc. ) e HIS HAND IN MINE un intero album di brani gospel. Negli anni a venire quasi tutte le produzioni discografiche di Presley saranno colonne sonore, fino al 1967 quando esce HOW GREAT THOU ART, secondo bellissimo album di gospel e BIG BOSS MAN che, insieme a U.S. MALE, rappresenta il ritorno del cantante al suo primo amore: il R&R. Nel tentativo di rinverdire il suo mito, THE KING convoca i migliori musicisti del momento e registra in studio, davanti a un pubblico, quelle che sono conosciute come le BURBANK SESSIONS. Da sette anni non canta davanti ad una platea e il fatto diventa quindi un avvenimento: il 3 dicembre 1968 viene trasmesso all'ELVIS NBC TV SPECIAL, sulla rete televisiva nazionale. È un momento decisivo nella carriera di Presley che, abbandonato il sound degli ultimi anni e deciso a riprendersi lo scettro di re del R&R, debutta il 31 luglio 1969 all'INTERNATIONAL HOTEL di LAS VEGAS con grande successo di pubblico e critica. Sarà questo il primo di una lunga serie di spettacoli che negli anni 70 lo riporteranno a contatto col suo pubblico. Da luglio a dicembre, tre eccellenti singoli scalano la classifica di vendita: IN THE GHETTO, SUSPICIOUS MINDS e DON'T CRY DADDY. Grazie a questi nuovi succesi Elvis inizia una intensa e frenetica attività live (più di 1.000 concerti in 5 anni). Una di queste esibizioni, ELVIS: ALOHA FROM HAWAII del 14 gennaio 1973, viene trasmessa via satellite in mondovisione ad un pubblico di un miliardo di persone, in seguito ne verrà tratto uno storico album; la prima incisione quadrifonica a superare il milione di copie vendute. L'enorme produzione discografica di questo periodo é ovviamente imperniata su registrazioni dal vivo, scarso é invece il materiale cinematografico, gli unici lavori su pellicola sono due documentari sulla vita del cantante durante le tournée: ELVIS, THAT'S THE WAY IT IS e ELVIS ON TOUR. Presley comincia a sentirsi ingabbiato dal suo stesso mito e la sua vita é ormai quella di un quasi recluso, circondato da un'impenetrabile corte di parenti, amici e faccendieri che non gli consentono di condurre una vita normale.
Il divorzio dalla moglie Priscilla nel 1973 gli dà il colpo di grazia, l'alcool e le medicine prendono il sopravvento causandogli frequenti attacchi depressivi, l'alimentazione disordinata e l'alcool lo portano ad ingrassare ormai vistosamente ed a ricorrere ad estenuanti cure dimagranti, che peggiorano ulteriormente il suo stato di salute costringendolo a periodici ricoveri in ospedale. Malgrado la precaria situazione fisica, il 12 febbraio 1977, inizia una nuova tournée che si conclude il 26 giugno con lo show tenutosi al MARKET SQUARE ARENA di INDIANAPOLIS, da quest'ultimo tour viene tratto lo special televisivo ELVIS IN CONCERT, programmato poi dalla CBS il 3 ottobre successivo. Deciso a prendersi un periodo di riposo, torna nella sua casa di GRACELAND, a MEMPHIS, ma verso le due del pomeriggio del 16 agosto viene ricoverato d'urgenza al BAPTIST MEMORIAL HOSPITAL, dove i medici lo dichiarano morto per aritmia cardiaca: sono le 15,30 del 16 agosto 1977
Tratta dal sito
www.fanzine.net (http://www.fanzine.net/fanclubs/elvispresley/italian/biograit.htm)
Marco Saya
Cribbio.......... ma i giornalisti italiani sono proprio fissati con l'alcool :diavolo::diavolo::diavolo::diavolo::diavolo:
da www.wittgenstein.it/ (http://www.wittgenstein.it/)
"Prima di Elvis, non c'era niente", andava dicendo John Lennon. Parlava di Elvis Presley, il Re. Che qui da noi, tutti sappiamo chi fosse, ma sapete canticchiare un paio di sue canzoni? E non chiedete di lui ai ragazzini, che pure oggi sono il mercato più appetito dall'industria musicale. Elvis è sempre stato un fenomeno prevalentemente americano, e da alcuni decenni unicamente americano. Eppure, anche gli irrispettosi ragazzini di laggiù cominciano a dimenticarlo, pare, e quando le giovani generazioni si allontanano dai miti patrii, bisogna correre ai ripari.
Il Re è morto. Venticinque anni fa. Era il 16 agosto 1977, ed Elvis Aaron Presley fu trovato morto di un attacco di cuore, nella sua casa di Memphis, Graceland. Aveva 42 anni e il giorno dopo avrebbe dovuto cantare a Portland, Maine. Venticinque anni dopo, l'industria musicale e non solo musicale che aveva continuato a prosperare dopo la sua scomparsa (secondo la rivista Forbes, Elvis è la più ricca celebrità defunta), si trova di fronte un preoccupante invecchiamento del suo prodotto e una straordinaria occasione di rilancio il venticinquennale - che si coniugano in una parola d'ordine: resuscitare Elvis. Come ha constatato di recente il New York Times, "il Re sarà anche immortale, ma i suoi fans no": la folla dei turisti (650 mila l'anno) che visitano quotidianamente Graceland, è sempre più composta da ultracinquantenni, e i giovani e giovanissimi che li seguono difficilmente sono arrivati per scelta propria. I fans di Elvis, invecchiano (lui stesso avrebbe oggi 67 anni), e non c'è ricambio. I giovani americani lo conoscono poco, e conoscono poco la sua musica: sono tipi sospettosi e la sua popolarità presso di loro è dovuta più alle eccentricità del personaggio che non alla sua musica. E così, sta partendo una campagna di dimensioni tali che persino noi europei non potremo rispedirla al mittente. Già nei mesi scorsi, la voce del Re aveva ricominciato a risuonare fin qui: una sua versione di "America the beautiful" era stata pubblicata per beneficenza dopo l'undici settembre, le sue canzoni erano ascoltate dai soldati di "Black Hawk Down", il film di Ridley Scott sulla guerra a Mogadiscio (Elvis aveva lasciato l'esercito dopo due anni con il grado di sergente), come dai ragazzi squinternati del più alternativo "E morì con un falafel in mano".
"C'è chi muove le gambe, chi schiocca le dita, e chi si muove da una parte all'altra. Io faccio un po' tutto assieme, direi", spiegava Elvis commentando il suo successo, quasi mezzo secolo fa. Quante personalità conoscete che sono note a ogni angolo del mondo con il solo nome proprio, a parte Elvis e Gesù? (L'ultima volta che fu fatta un'associazione come questa, i dischi dei Beatles vennero bruciate nelle piazze, ma i tempi sono cambiati). Nessuno ha venduto tanti dischi quanto lui, più di un miliardo: e due raccolte in cd che usciranno la prossima estate (un cofanetto di inediti e un disco di numeri uno che vorrebbe imitare lo straordinario successo dell'analoga compilation dei Beatles di due anni fa), sono solo la testa di ponte del ritorno di Elvis nelle vite di mezzo mondo. Proprio per farlo rimanere sempre in testa ai più giovani, in America circola già un nuovo spot della Nike dedicato ai mondiali di calcio che ha come colonna sonora una versione di "A little less conversation", McDonald ha previsto un Happy Meal intitolato a Elvis, ma soprattutto scende in campo la Disney. Uscirà a giugno "Lilo e Stitch", un nuovo cartone animato con protagonista una piccola hawaiiana di cui i bambini non potranno fare a meno di innamorarsi, la quale spiega a un extraterrestre il nostro mondo cantandogli le canzoni di Elvis, a cominciare da "Heartbreak Hotel". La trama prevede anche una visita finale a Graceland (quanto a Elvis stesso, lui di film ne interpretò trentatré: sapete dirne uno?). Non è finita, e ce n'è anche per i clienti più adulti: ha avuto già larghissima pubblicità la nuova linea di mobili e arredamento presentata da una società della Virginia e dedicata al Re, che comprende il letto "Love me tender" e lo specchio a forma di cuore "Burning love".
"La morte di Elvis Presley priva la nostra nazione di una parte di se stessa. Era unico e insostituibile. La sua musica e la sua personalità cambiarono per sempre la cultura popolare americana. Il suo seguito era immenso, e lui era un simbolo per tutto il mondo della vitalità, dell'apertura al cambiamento e dello spirito di questo paese", annunciò il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter il giorno della sua morte. L'anniversario prevede anche il consueto repertorio di biografie, libri illustrati, poster e merchandising tradizionale. E se per allora vi sarete fatti convincere anche voi che il Re è vivo, il posto dove essere, tra il 10 e il 18 agosto, sarà Memphis, Tennessee, dove Elvis visse da quando aveva tredici anni (era nato a Tupelo, Mississippi). A Graceland si terrà la Elvis Week, che prevede una veglia notturna presso la tomba reale (per non sentirsi soli, la sera), una serie di concerti e commemorazioni, il bagno in una piscina usata da Elvis e un seminario accademico presso l'Università di Memphis. La veglia non siate crudeli potrà però essere seguita anche su internet attraverso il sito ufficiale (www.elvis.com (http://www.elvis.com)) Se invece decidete di andare, sembra difficile che atterriate nel "King Airport" di Memphis: la campagna per ribattezzare l'aeroporto, come è stato fatto a Liverpool per John Lennon, non ha per ora raggiunto il suo scopo, malgrado i sostenitori abbiano diplomaticamente proposto un nome che possa valere anche per il più rispettabile Martin Luther King. Se volete sostenere la causa potete scrivere a : Memphis & Shelby County Airport Authority, 5333 Getwell Road, Memphis, Tennessee. Quando aveva undici anni, non potendo permettersi la bicicletta che aveva chiesto, Vernon e Gladys Presley regalarono al piccolo una chitarra. Se andate a Memphis, portate i bambini.
ARTE E CULTURA A PICCOLE DOSI
Pescara - Oltre ottocento visitatori hanno ammirato la mostra 'Viaggio nel mondo degli occhiali' proveniente dalla Galleria Guglielmo Tabacchi e in esposizione a Pescara nel Palazzo Imperato dell’Ottica Barberini.
La mostra ha suscitato molti consensi tra i collezionisti e gli appassionati degli occhiali che non hanno voluto perdere l’occasione di osservare i rari pezzi di antiquariato esposti e gli occhiali appartenuti a personaggi famosi dal calibro di Elvis Presley, Elton John e Madonna.
Clint Reno
29-07-2007, 08:16
ARTE E CULTURA A PICCOLE DOSI
Pescara - Oltre ottocento visitatori hanno ammirato la mostra 'Viaggio nel mondo degli occhiali' proveniente dalla Galleria Guglielmo Tabacchi e in esposizione a Pescara nel Palazzo Imperato dell’Ottica Barberini.
La mostra ha suscitato molti consensi tra i collezionisti e gli appassionati degli occhiali che non hanno voluto perdere l’occasione di osservare i rari pezzi di antiquariato esposti e gli occhiali appartenuti a personaggi famosi dal calibro di Elvis Presley, Elton John e Madonna.
Ecco le foto! :-\
http://www.grazielvis.it/forum/showthread.php?t=3680&highlight=
Grazie Angelo:-brav
Non solo non avevo collegato le due notizie internet, ma mi era anche sfuggito che avevo postato queste bellissime foto:?:?:?:?:?:?
HAnno fatto sicuramente un bel lavoro :-brav
Dalla rivista GRAZIA
Che cosa hanno in comune Madonna, Marilyn Monroe, Francis Ford Coppola e un’altra dozzina di celebrità? (http://grazia.blog.it/2007/08/01/che-cosa-hanno-in-comune-madonna-marilyn-monroe-francis-ford-coppola-e-unaltra-dozzina-di-celebrita/)
http://grazia.blog.it/wp-content/uploads/2007/07/madonna_wine.jpg
Io direi il vino. Non sto diventando pazzo, non allarmatevi! Stando ai fatti sembra che le celebrità del del cinema, della musica, dell’arte e dello sport stiano sempre più abbracciando questo mondo tutto particolare. Madonna Louise Veronica Ciccone, una delle artiste femminili di maggior successo al mondo, è stampata sulle etichette di cinque varietà di vini (http://www.madonna.com/store/wine.php): Pinot Grigio, Pinot Noir, Gewurztraminer, Cabernet Franc e Chardonnay. Il produttore è suo padre Tony Ciccone, proprietario della Ciccone Vineyard & Winery, che ha pensato bene di sfruttare l’immagine della popstar per creare un brand che è diventato molto popolare. Prezzo? Dai 25 ai 40 dollari!
Anche Marilyn Monroe, il ’sogno proibito’ per milioni di appassionati di cinema, la ritroviamo in etichetta, precisamente su una bottiglia di Merlot. Ben alt(r)i i prezzi in questo caso: una bottiglia di Marilyn Monroe Merlot del 2002 quota a partire dai 199,99 dollari.
Ma c’è chi va oltre e diventa celebrità/produttore. E’ il caso di Francis Ford Coppola (http://www.ffcpresents.com/site.php), il regista che ci ha incantato un po’ tutti con Il Padrino, possiede la sua cantina dal nome Niebaum-Coppola Estate dove produce Merlot, Syrah, Cabernet e altro. E sembra che sia anche un esperto del settore:
Per non parlare poi dei golfisti che sembrano siano attirati dalla bevanda più degli altri. Greg Norman produce vino in Australia, mentre Ernie Els in Sud Africa. La lista è interminabile, vi elenco altre celebrità del vino giusto per avere un’idea: Sam Neill, protagonista di Un grido nella notte, Jerry Garcia dei mitici Grateful Dead, Dan Aykroyd dei Blues Brothers, Wayne Gretzky, il più forte giocatore di ice hockey di tutti i tempi. Mi viene l’affanno, ma continuo: Robert De Niro e Leonardo Di Caprio sono proprietari terrieri e dopo il botto avutosi con Sideways, il film sul vino californiano (http://it.wikipedia.org/wiki/Sideways), sembra che la moda stia letteralmente esplodendo tra i big di Hollywood. Anche Bob Dylan ed Elvis Presley sono finiti in etichetta per semplici ragioni commerciali. Ciliegina sulla torta? Savanna Samson, la pornostar di Rocco Meats an American Angel in Paris, produce Sogno Uno, un vino molto italiano composto da Cesanese, Sangiovese e Montepulciano (per vedere una video intervista clicca qui (http://www.vino24.tv/content/view/647/2/)) A ben vedere il vino è abbastanza trasversale, no?
Che altro dire? C’è chi di Coppola vede un film e chi preferisce berne un vino, no?
Da IL SOLE 24 ORE
26 giugno 2007
http://img216.imageshack.us/img216/9246/rock3959169id0.jpg (http://imageshack.us)
Dal Boogie-woogie al primo Elvis: Parigi celebra il rock'n'roll
di Francesco Prisco
Anno 1939. Mentre la follia omicida della Wehrmacht travolge l'Europa, in America i pianisti afroamericani Albert Ammons, Pete Johnson e Meade Lux Lewis cominciano la loro carriera discografica: è l'esplosione del fenomeno Boogie-woogie, musica da ballo prodotta da neri che incontra il favore del pubblico bianco. Anno 1959. Mentre lo scacchiere politico del Vecchio continente obbedisce alle ferree logiche della Guerra fredda, negli States precipita l'aereo privato che trasporta le rock star Buddy Holly, Ritchie Valens e Big Bopper. Il tutto mentre il "Re" Elvis Presley è in Germania a prestare il servizio militare, irrimediabilmente lontano dal suo ribellismo giovanile.
A questo ventennio ricco di cambiamenti musicali e – soprattutto – culturali è dedicata la mostra "Rock ‘n' roll 39-59", in corso alla Fondation Cartier di Parigi fino al 28 ottobre. Un allestimento senza precedenti che raccoglie dischi e oggetti d'epoca, documenti editi e inediti, foto d'arte e memorabilia: l'approccio non è storico, ma addirittura archeologico. E nessuno al mondo, in tema di rock, si è mai cimentato con un'operazione simile.
«Prima di Elvis c'era il nulla», diceva John Lennon. Affermazione per certi versi condivisibile, se consideriamo l'impatto rivoluzionario che Presley esercitò sulla cultura musicale (perfezionò un accattivante quanto originale "cocktail" di blues e country), sulla società (era pur sempre il bianco che cantava come un nero) e sull'economia (con lui i giovani cominciarono ad "esistere" come target per l'industria, pubblico cui destinare musica, cinema, libri e abbigliamento). Ma è pur vero che, in natura come nell'arte, nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma.
Ecco allora spuntare i debiti tutt'altro che trascurabili che la musica dell'incontrastato "Re" del Rock ‘n' roll ha nei confronti del Blues (ruvida esternazione di malinconia sepolcrale per chitarra e voce), del Country (prodotto dell'immaginario celtico e cristiano dei bianchi che abitavano gli Stati del Sud), dei Gospel battisti e delle innumerevoli musiche da ballo che tra gli anni Quaranta e i Cinquanta trascinavano in pista gente di ogni razza, religione e credo politico d'America. E' innanzitutto questo il territorio indagato dalla mostra della Fondation Cartier. Ma ci si spinge oltre: i vari Charlie Gillett, Peter Guralnick, David Halberstam, Greil Marcus, Florent Mazzoleni e Robert Palmer che hanno collaborato al progetto si spingono fino a ritroso sino all'esplosione del Boogie-woogie, quella variante pianistica del primo Jazz che per la prima volta lanciò un ideale ponte di collegamento tra la cultura afroamericana e il pubblico dei bianchi.
C'è insomma l'ampio e complesso immaginario che ha anticipato il 1954, l'anno del "Big bang" del Rock ‘n' roll, raccontato innanzitutto attraverso le fotografie di maestri del genere come Alfred Wertheimer, Bruce Davidson, Marion Post Wolcott, Ernest C. Whiters e William Eggleston. Mette quasi soggezione "Goin' Home", ritratto fotografico a firma di Wertheimer che ritrae un Elvis di ritorno a Memphis subito dopo aver registrato (siamo nel 1956) a New York il 45 giri "Hound dog"/"Don't be cruel". Come pure è emozionante trovarsi a due passi dalla prima chitarra acustica di Buddy Holly, personalizzata con nome e cognome proprio alla maniera di "the Pelvis". Tra i manifesti d'epoca spicca quello che nel '39 esaltava le performance di Jimmie Lucenford, scalmanato eroe dell'era swing tanto da poter essere considerato un rocker ante litteram, ma emoziona anche quello che nel '53 pubblicizzava uno show del countryman di Hank Williams, meglio noto come "Mr. Lovesick Blues", un gigante che avrebbe lasciato una lunga scia d'influenza nella musica popolare statunitense.
Ci sono i leggendari Juke-box Wurlitzer degli anni Quaranta, oggi preziosissimi giocattoli per collezionisti, ed una futuribile (per l'epoca) Cadillac, sogno di ogni teenager americano degli anni Cinquanta alle prese con il ballo di fine anno. In una piccola cabina è stato addirittura ricostruito uno studio d'incisione simile a quello della leggendaria Sun Records di Memphis, dove i vari Jerry Lee Lewis, Carl Perkins, Johnny Cash e ovviamente Elvis Presley mossero i primi passi. All'interno di essa si possono ascoltare stralci di prove in studio e rare interviste radiofoniche. Abbondano rarissimi dischi d'epoca, come il 78 giri in cui Elvis interpretava "You're a heartbreaker" (1955).
E' come se un pezzo della Memphis postbellica si fosse realmente trasferito a poche centinaia di metri dalla Senna. Basta dare un'occhiata in giro, respirare il profumo del vinile e sintonizzarsi sulla giusta lunghezza d'onda emozionale per sentire risuonare quel motivo conturbante: «Well, since my baby left me/ I found a new place to dwell/ It's down at the end of lonely street/ at Heartbreak Hotel». Come diceva qualcuno, il "Re" se n'è andato, ma non è stato dimenticato.
"Rock ‘n' roll 39-59", Parigi, Fondation Cartier
Dal 22 giugno al 28 ottobre 2007
Catalogo: Éditions Xavier Barral
Peri informazioni: +33 0142185650
http://fondation.cartier.com (http://fondation.cartier.com/)
Si copia, si copia :)
L’erede di Sinatra ammalia New York (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=197079)
di Silvia Kramar (http://www.ilgiornale.it/la_aut.pic1?ID=465) - venerdì 03 agosto 2007, da New York
Ironico, gigione, seducente con le donne e maligno con i loro mariti. L’altra sera Michael Bublé, l’erede di Frank Sinatra, ha entusiasmato il pubblico del prestigioso Radio City Music Hall. Dove il «crooner» si è fatto accompagnare da quattordici incredibili musicisti, per intrattenere un pubblico di qualche anno più adulto del trentunenne cantante canadese con la voce d'oro. Una voce che, insieme alla sua classe di «entertainer</B>» vecchia maniera e di fenomeno musicale, ne ha fatto il nuovo re della tradizione musicale americana pre-rock.
Ascoltando Bublé, le signore in abiti lunghi, gli uomini in giacca e cravatta (come lui), un'aria da ufficio e abiti forse troppo sexy per le cinquantenni, gli americani tornano al tempo in cui Las Vegas, Atlantic City e il Radio City newyorchese offrivano la voce di quei Frank Sinatra, Dean Martin o Tony Bennet...
Certo, Bublé si giova della perfetta campagna pubblicitaria che i suoi due padrini, Paul Anca e David Foster hanno allestito già da qualche anno. Ma tutto questo non basterebbe a farne l'erede di Sinatra e Bennet.
Mercoledì Bublé ha flirtato con le donne, ricordando agli uomini che anche lui è fatto di testosterone.
Certo, quarant'anni fa Bennet o Sinatra non avrebbero mai osato camminare tra il pubblico e farsi baciare, rivelando poi sul palco, che una lady gli aveva accarezzato il sedere «mandandolo in brodo di giuggiole». Ma anche quando si atteggia a «bad boy», Bublé si fa perdonare, anzi piace forse di più. Basta che intoni un brano qualunque, magari del suo terzo album Call me irresponsible, salito al primo posto nella classifica pop americana, per ricordare a tutti che la sua voce, seppur giovane, non ha eguali nel mondo dello swing. Harry Connick Junior gli si avvicina, ma Bublé è unico.
Mercoledì sera, ad esempio, ha stuzzicato il pubblico femminile dedicando un brano alle donne che avevano tradito il marito con un uomo più giovane (alcune sono saltate in piedi alzando le mani), e poi cantando Me and Mrs. Jones, scritta nel 1972 da Billy Paul. Poi è stata la volta di una perfetta imitazione di Elvis Presley con That's all right
Da Rockol
Una statua di Elvis ad Honolulu: ‘Era uno di noi’
Grazie ad una statua in bronzo, l’immagine di Elvis Presley non morirà mai alle Hawaii.
Elvis si esibì tre volte sull'arcipelago durante la sua carriera ma il concerto che tenne nel 1973 ad Honolulu, in diretta televisiva, fu un evento memorabile per gli abitanti di questa località.
La statua di dimensioni naturali raffigurante l’artista è stata installata nel luogo in cui si tenne lo show, nel Neil Blaisdell Center.
Durante l’inaugurazione il sindaco di Honolulu, Mufi Hanneman, ha dichiarato: “Non era originario di queste terre, ma lo abbiamo adottato come uno di noi”.
(02 Ago 2007)
guitarman
03-08-2007, 07:35
Si copia, si copia :)
L’erede di Sinatra ammalia New York (http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=197079)
di Silvia Kramar (http://www.ilgiornale.it/la_aut.pic1?ID=465) - venerdì 03 agosto 2007, da New York
Ironico, gigione, seducente con le donne e maligno con i loro mariti. L’altra sera Michael Bublé, l’erede di Frank Sinatra, ha entusiasmato il pubblico del prestigioso Radio City Music Hall. Dove il «crooner» si è fatto accompagnare da quattordici incredibili musicisti, per intrattenere un pubblico di qualche anno più adulto del trentunenne cantante canadese con la voce d'oro. Una voce che, insieme alla sua classe di «entertainer</B>» vecchia maniera e di fenomeno musicale, ne ha fatto il nuovo re della tradizione musicale americana pre-rock.
Ascoltando Bublé, le signore in abiti lunghi, gli uomini in giacca e cravatta (come lui), un'aria da ufficio e abiti forse troppo sexy per le cinquantenni, gli americani tornano al tempo in cui Las Vegas, Atlantic City e il Radio City newyorchese offrivano la voce di quei Frank Sinatra, Dean Martin o Tony Bennet...
Certo, Bublé si giova della perfetta campagna pubblicitaria che i suoi due padrini, Paul Anca e David Foster hanno allestito già da qualche anno. Ma tutto questo non basterebbe a farne l'erede di Sinatra e Bennet.
Mercoledì Bublé ha flirtato con le donne, ricordando agli uomini che anche lui è fatto di testosterone.
Certo, quarant'anni fa Bennet o Sinatra non avrebbero mai osato camminare tra il pubblico e farsi baciare, rivelando poi sul palco, che una lady gli aveva accarezzato il sedere «mandandolo in brodo di giuggiole». Ma anche quando si atteggia a «bad boy», Bublé si fa perdonare, anzi piace forse di più. Basta che intoni un brano qualunque, magari del suo terzo album Call me irresponsible, salito al primo posto nella classifica pop americana, per ricordare a tutti che la sua voce, seppur giovane, non ha eguali nel mondo dello swing. Harry Connick Junior gli si avvicina, ma Bublé è unico.
Mercoledì sera, ad esempio, ha stuzzicato il pubblico femminile dedicando un brano alle donne che avevano tradito il marito con un uomo più giovane (alcune sono saltate in piedi alzando le mani), e poi cantando Me and Mrs. Jones, scritta nel 1972 da Billy Paul. Poi è stata la volta di una perfetta imitazione di Elvis Presley con That's all right
bublè è un bleff!!!!
Musica: Festival Europeo Per Elvis Presley a 30 Anni Da Morte
Adnkronos - Mer 1 Ago - 16.48 Berlino, 1 ago. - (Adnkronos/Dpa) - Fervono grandi preparativi a Bad Nauheim, piccola localita' tedesca vicino a Francoforte dove Elvis Presley ha fatto il militare, per l'organizzazione della tre giorni di "European Elvis Festival" in ricordo dei 30 anni dalla morte del re del Rock 'n' Roll, il 16 agosto 1977 a Memphis.
Gli organizzatori hanno spiegato che il tributo canoro di tanti artisti al capostipite di uno stile che ha segnato un'epoca sara' durante un concerto rock che durera' tutta la notte del 16 agosto. Ma sono in programma anche tour guidati ai 'luoghi di Elvis' e verranno proiettati diversi suoi film. Dal 1958 al 1960 Presley ha indossato la divisa della Terza divisione corazzata Usa di stanza a Freiburg, ma viveva fuori della base militare, nelle vicinanze di Bad Nauheim.
Elvis, a 30 anni dalla scomparsa - il business sbarca sul webhttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gifhttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gifhttp://adv.ilsole24ore.it/5/www.lastampa.it/06/stampa2/cultura_spettacoli/159377058/SpotLight_01/OasDefault/default/empty.gif/35336265313761653436366134363430 (http://adv.ilsole24ore.it/5c/www.lastampa.it/06/stampa2/cultura_spettacoli/159377058/SpotLight_01/OasDefault/default/empty.gif/35336265313761653436366134363430) http://www.lastampa.it/common/images/pixel.gifhttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gif
Cosa farebbe la musica pop senza gli anniversari? Elvis Presley morì il 16 agosto del 1977: oggi avrebbe 72 anni, e se fosse qui sarebbe una star molto probabilmente tirata dai lifting, e ancora in grado di catturare la sua parte di folle, vista l'imperante gerontocrazia nel settore. Nessuna famiglia di una star scomparsa è stata così abile come la sua a coltivarne la memoria, la storia, la statura di precursore del rock'n'roll, la figura di sex symbol nel cinema e sul palco.
Graceland, la sua residenza di Memphis, con il giardino nel quale è stato sepolto, è una sorta di Disneyland che con il tempo ha visto assottigliarsi un poco le file dei visitatori: ma non in questa stagione. In questi giorni, sotto un caldo terrificante, sono tornate ad allungarsi le file dei pullman che portano i curiosi in gita per la villa e nello shopping center dove tutto è marchiato Elvis - dai calzini ai pigiami alla carta igienica - , e la moquette della casa-museo torna ad esser calpestata da migliaia di piedi.
La ricorrenza tonda della morte è il sale della ripresa di interesse. La Sony-BMG ci ha investito pesantemente, dagli Stati Uniti fino alla Cina (dove il cofanetto "Elvis in the Movies" viene venduto a 100 euro nel mercato degli appassionati), dalla Polonia all'Inghilterra dove sta per cominciare una campagna destinata a riportare the Pelvis nella classifica dei singoli. Informa Billboard, a questo proposito, che per la prima volta sarà possibile scaricare da Internet i singoli del re del rock.
“Elvis: Viva Las Vegas”, per celebrare il Re http://www.rockstar.it/img/spacer.gifhttp://www.rockstar.it/img/spacer.gif
http://www.rockstar.it/news/img/rockstar_ago07_L.jpg I
l prossimo 16 Agosto ricorrerà il 30° anniversario della morte di Elvis Presley, avvenuta nella sua Graceland.
Per l'occasione arriveranno nei negozi una serie di uscite discografiche, dalle canzoni dei film (‘Elvis And The Movies'), alla classica raccolta con 52 canzoni (‘Elvis: The King') fino alla più interessante, quella che raccoglie le esibizioni realizzate durante il periodo passato a Las Vegas in occasione del suo ritorno sulle scene dopo la parentesi hollywoodiana: “Elvis: Viva Las Vegas” conterrà 15 brani registrati dal vivo durante i primi anni nella Città del Peccato più la title track che arriva direttamente dalla colonna sonora del film omonimo.
Sul numero di Agosto di Rockstar è presente un lungo e approfondito articolo sulla vita di Elvis Presley, siamo andati in pellegrinaggio a Memphis a vagare nelle stanze di Graceland incontrando centinaia di fan venuti ad onorare il Re, intervistando amici, colleghi e persone che hanno lavorato nello staff di Elvis.
Per chi fosse interessato a ‘vedere' la storia di Presley non dovrebbe perdersi il documentario che andrà in onda questa sera alle 20:00 su Discovery Civilisation: “Elvis: The Complete Story” è un lungo viaggio attraverso fotografie e racconti, filmati storici ed esibizioni, è il giusto filmato per chi si avvicina a Presley per la prima volta.
Di seguito un estratto dall'articolo presente su Rockstar di Agosto
SULLE TRACCE DI ELVIS
di Andrea Morandi
«Non dirmelo, scommetto che sei qui per andare a trovare Elvis» sorride il poliziotto dell'aeroporto di Memphis sfogliando il passaporto.
L'estate del trentesimo anniversario della morte del Re è già iniziata e la cittadina del Tennessee si prepara ad essere invasa da una pacifica folla di pellegrini in visita al loro beniamino. È così ogni anno, aumenta per le ricorrenze rotonde come questa: tre decenni dopo la fine di Elvis, colpito da un attacco cardiaco nel bagno di Graceland il 16 agosto 1977, a quarantadue anni compiuti.
Memphis è divisa tra la sua eredità, quasi completamente bianca, e quella nera del blues, cresciuto nella via principale di Beale Street, dove oggi si alternano band di ogni tipo. Camminando per la città, la presenza di Elvis è ovunque: ci sono i negozi che vendono i suoi vestiti, i ristoranti che cucinano i suoi piatti preferiti, la statua davanti all'Orpheum Theatre, e poi i luoghi reali, come Lansky, dove Elvis comperava gli abiti, o Schwab, la merceria dove si vendevano i 45 giri, o, appena fuori, i leggendari studi della Sun Records, dove iniziò l'ascesa con la prima incisione.
Ma Memphis, meno di un milione di abitanti sulle rive del Mississippi e un passato glorioso nell'economia rurale degli Stati Uniti, non è solo Elvis: ci sono anche B.B. King e Memphis Minnie, gli studi della Stax e Soulville, il fiume dov'è morto Jeff Buckley e la casa dov'è nata Aretha Franklin, il museo del cotone e il motel dove è stato ucciso Martin Luther King.
Un grande passato, ma un piccolo presente. «Ultimamente in città hanno chiuso molti negozi, la crisi economica si fa sentire qui nel Sud - dice il tassista di colore con un sorriso amaro - il Presidente Bush non ha fatto molto per noi».
Alla domanda se sia mai stato a Graceland, scuote la testa, dice no e alza le spalle come se la cosa, in fondo, non lo riguardasse da vicino. Probabilmente è così. Anche se Elvis, a inizio carriera, venne definito come il bianco più nero mai esistito.
Da Rockstar
http://www.rockstar.it/recensioni/0177.jpg
ELVIS PRESLEY - MEMORIES - THE '68 COMEBACK SPECIAL
[RCA/BMG]
Il resoconto completo dello speciale televisivo della NBC e il primo unplugged della storia. Il re è tornato.
Genere: Rock
Titoli:
Trouble/Guitar Man • Heartbreak Hotel • Hound Dog • All Shook Up • Can't Help Falling In Love • Jailhouse Rock • Don't Be Cruel • Blue Suede Shoes • Love Me Tender • Baby What You Want Me To Do • Trouble/Guitar Man • Gospel Medley • Memories • A Little Less Conversation • Road Medley • If I Can Dream CD2 When It Rains It Really Pource • Lawdy Miss Clawdy • Baby What You Want Me To Do • That's Allright • Heartbreak Hotel • Love Me • Baby What you Want Me To Do • Lawdy Miss Clawdy • Are You Lonesome Tonight? • When My Blue Moon Turns To Gold Again • Blue Christmas • Trying To Get To you • One Night • Baby What You Want Me To Do • One Night • Memories • If I Can Dream
Voto: n.d
Recensito il: 03/99
Quando Elvis registrò per la rete televisiva NBC "The '68 Comeback Special", la sua carriera si trovava a un punto fermo. I suoi film non facevano più da traino ai singoli tratti dalle colonne sonore e la sua fama era in costante calo. Il giovane direttore del progetto per la NBC, Steve Binder, portò Elvis un pomeriggio sul Sunset Boulevard di Los Angeles dove nessuno lo riconobbe, tantomeno i teenagers che lo urtavano per sbaglio. Elvis capì allora che l'occasione televisiva era ideale per tornare nel mondo del rock'n'roll, quel mondo che lui aveva contribuito a creare che ora l'aveva dimenticato. Sottoposto ad una cura dimagrante, abbronzato dopo una vacanza alle Hawaii, Presley si presentò negli studi della NBC in forma smagliante. Le riprese durarono dal 20 al 30 giugno 1968 e lo show fu mandato in onda nelle feste natalizie dello stesso anno. Di seguito venne pubblicato un LP che documentava solo una piccola parte delle registrazioni di Elvis. Dopo trent'anni, le incisioni complete tornano alla luce in tutto il loro splendore. "Memories - The '68 Comeback Special" (CD doppio) comprende gli "Stand Up" show registrati nell'Arena degli studios con orchestra, coro e un gruppo rock e includono tra molti inediti una "A Little Less Conversation" che manda a letto tutti i gruppi di new-country. Ma è con il secondo CD di Memories e con Tiger Man che Elvis sconvolge ancora oggi. Vestito di pelle nera, sexy come Jim Morrison, Elvis, accompagnato da pochi strumenti, si lancia nelle prime canzoni della sua carriera con una rabbia incredibile. Falsetti, sospiri da letto disfatto, ruggiti da animale, vibrati da angelo e fischi di contentezza dopo un pezzo riuscito: la voce di Elvis è una forza della natura come un temporale d'estate che ti mette addosso frenesia e strane voglie. Tiger Man spiega perché chiunque abbia fatto rock - dai Led Zeppelin agli U2 fino a Jon Spencer - venera Elvis come un Dio
GIULIO BRUSATI
guitarman
04-08-2007, 08:22
Da Rockstar
http://www.rockstar.it/recensioni/0177.jpg
ELVIS PRESLEY - MEMORIES - THE '68 COMEBACK SPECIAL
[RCA/BMG]
Il resoconto completo dello speciale televisivo della NBC e il primo unplugged della storia. Il re è tornato.
Genere: Rock
Titoli:
Trouble/Guitar Man • Heartbreak Hotel • Hound Dog • All Shook Up • Can't Help Falling In Love • Jailhouse Rock • Don't Be Cruel • Blue Suede Shoes • Love Me Tender • Baby What You Want Me To Do • Trouble/Guitar Man • Gospel Medley • Memories • A Little Less Conversation • Road Medley • If I Can Dream CD2 When It Rains It Really Pource • Lawdy Miss Clawdy • Baby What You Want Me To Do • That's Allright • Heartbreak Hotel • Love Me • Baby What you Want Me To Do • Lawdy Miss Clawdy • Are You Lonesome Tonight? • When My Blue Moon Turns To Gold Again • Blue Christmas • Trying To Get To you • One Night • Baby What You Want Me To Do • One Night • Memories • If I Can Dream
Voto: n.d
Recensito il: 03/99
Quando Elvis registrò per la rete televisiva NBC "The '68 Comeback Special", la sua carriera si trovava a un punto fermo. I suoi film non facevano più da traino ai singoli tratti dalle colonne sonore e la sua fama era in costante calo. Il giovane direttore del progetto per la NBC, Steve Binder, portò Elvis un pomeriggio sul Sunset Boulevard di Los Angeles dove nessuno lo riconobbe, tantomeno i teenagers che lo urtavano per sbaglio. Elvis capì allora che l'occasione televisiva era ideale per tornare nel mondo del rock'n'roll, quel mondo che lui aveva contribuito a creare che ora l'aveva dimenticato. Sottoposto ad una cura dimagrante, abbronzato dopo una vacanza alle Hawaii, Presley si presentò negli studi della NBC in forma smagliante. Le riprese durarono dal 20 al 30 giugno 1968 e lo show fu mandato in onda nelle feste natalizie dello stesso anno. Di seguito venne pubblicato un LP che documentava solo una piccola parte delle registrazioni di Elvis. Dopo trent'anni, le incisioni complete tornano alla luce in tutto il loro splendore. "Memories - The '68 Comeback Special" (CD doppio) comprende gli "Stand Up" show registrati nell'Arena degli studios con orchestra, coro e un gruppo rock e includono tra molti inediti una "A Little Less Conversation" che manda a letto tutti i gruppi di new-country. Ma è con il secondo CD di Memories e con Tiger Man che Elvis sconvolge ancora oggi. Vestito di pelle nera, sexy come Jim Morrison, Elvis, accompagnato da pochi strumenti, si lancia nelle prime canzoni della sua carriera con una rabbia incredibile. Falsetti, sospiri da letto disfatto, ruggiti da animale, vibrati da angelo e fischi di contentezza dopo un pezzo riuscito: la voce di Elvis è una forza della natura come un temporale d'estate che ti mette addosso frenesia e strane voglie. Tiger Man spiega perché chiunque abbia fatto rock - dai Led Zeppelin agli U2 fino a Jon Spencer - venera Elvis come un Dio
GIULIO BRUSATI
direi assolutamente divino!
ho cercato in tutte le edicole sia raro ke rock star,niente,tutto esaurito...c'è solo il rolling stone :-)
Il servizio dedicato ad Elvis su Raro era nel numero di Luglio, per cui è difficilissmo trovarlo, tanto che ho stampato le pagine pubblicate sul Forum da Clint Reno.
Invece quello di Rock Star è sul numero di Agosto e, ad esempio da me, deve ancora arrivare.
Piantonerò all'edicola, per assicurarmelo:-)
Da MUsicalnews - Pubblicato il 04/08/2007 alle 15:46:42
Studio Universal omaggia Elvis Presley di Massimo Giuliano (magiuli@freemail.it)
http://www.musicalnews.com/img_art/4082007154642.jpg
Per ricordare il Re del Rock’n’Roll, Studio Universal (Sky) gli dedica un Focus esclusivo prodotto dal Canale e una rassegna con 4 tra i più celebri film da lui interpretati. Si comincia lunedì 6 agosto.
Voce dolce e prorompente, carisma indiscutibile e un ciuffo che ha fatto storia. Oggi, a 30 anni dalla sua scomparsa, Elvis Presley è ancora l’incontrastato Re del Rock’n’Roll. Non solo "The Pelvis", ma soprattutto un talento che ha lasciato il segno. Per ricordarlo, Studio Universal (Sky) gli dedica un Focus esclusivo prodotto dal Canale e una rassegna con 4 tra i più celebri film da lui interpretati. L’appuntamento è ogni lunedì di agosto alle 21.
I titoli che andranno in onda sono molto interessanti e coprono l'arco di un decennio. Si comincia il 6 agosto con "Il delinquente del Rock’n’Roll" (1957) di Richard Thorpe, interpretato assieme a Dean Jones. Il 13 agosto sarà la volta di "Pugno proibito" (1962) per la regia di Phil Karlson, con un giovane Charles Bronson, mentre il 20 agosto toccherà a "Viva Las Vegas" (1964) di George Sidney, con Ann-Margret. Il 27 agosto gran finale con "Frankie e Johnny" (1966) di Frederick De Cordova, interpretato assieme a Donna Douglas. Queste pellicole rappresentano qualcosa in più dei nostrani "musicarelli": senza nulla togliere ai divi italiani degli anni '60, qui c'era Elvis...
Clint Reno
06-08-2007, 07:09
2007-08-05 21:12
ELVIS 30 ANNI DOPO: GRACELAND INVASA, ONDATA DI DVD
(di Marco Bardazzi)
http://www.ansa.it/webimages/mida/medium/7/b5194e2bcde65aaf34b6793d31a6ba37.jpg
WASHINGTON - La Elvis-mania non è certo più quella di un tempo, ma il mito sembra resistere abbastanza bene. A 30 anni dalla morte di 'The King', Graceland è pronta a ospitare il più grande show della sua storia e l'America è invasa da un' ondata di Dvd con i film e i concerti di Elvis Presley. Per le nuove generazioni di americani, Elvis è un personaggio lontano, ma non troppo.
Dopo tutto lo hanno visto cantare solo pochi mesi fa in Tv ad 'American Idol', programma-cult degli under 30, grazie a uno speciale proiettore che ha fatto comparire un Elvis virtuale al fianco di Celine Dion in carne e ossa, per un duetto sulle note di 'If I Can Dream'. E non ci sono certo solo i baby-boomers tra le migliaia di persone che hanno comprato biglietti in anticipo per la 'Elvis Week', una kermesse che dall'11 al 19 agosto porterà decine di migliaia di persone a Graceland e negli altri luoghi di Memphis dedicati al cantante e attore americano. Eppure tutto sembrava finito la mattina del 17 agosto 1977 a Graceland, quando Elvis fu trovato riverso sul pavimento del bagno della sua villa. Trasportato al Baptist Memorial Hospital, vi fu dichiarato morto nelle ore successive.
La causa ufficiale era un attacco cardiaco, ma il decesso era l'esito di anni di declino, alimentati da pillole antidepressive e droghe varie. Elvis, grasso e sfigurato, trascorreva ormai da tempo gran parte delle giornate a letto. A 42 anni sembrava solo una pallida copia del giovane molleggiato e dal ritmo incontenibile che aveva fatto impazzire il mondo negli anni '50 e '60, diventando uno dei giganti della cultura popolare del XX secolo. Il giorno dopo la morte avrebbe dovuto tornare sul palco, per un concerto in Maine, ma nessuno può dire se ce l'avrebbe fatta. Il decesso però non cancellò il mito: come per Marylin o Jfk, la scomparsa prematura innescò non solo una serie di teorie cospirative (non sono pochi gli americani ancora oggi convinti che Elvis sia vivo e nascosto da qualche parte), ma anche un'eredita duratura. Graceland, la villa coloniale comprata da Presley nel 1957 per soli 100 mila dollari, divenne un'attrazione da 600 mila visitatori l'anno.
Ed Elvis si trasformò in un marchio planetario. La CKX di Manhattan, la società che dal 2005 controlla Graceland e tutti i proventi legati a Elvis, ha in serbo progetti che puntano a fare di 'The King' un'icona anche per le prossime generazioni, in modo da evitare che l'invecchiamento dei fans faccia ingiallire anche il loro idolo. Un progetto da 250 milioni di dollari prevede di realizzare in tre anni a Graceland un 'visitor center' da 7.400 metri quadrati, un mega hotel e un museo high tech dove le nuove tecnologie permettano di assistere a concerti virtuali di Elvis.
Che quest'ultima idea funzioni, lo dimostra non solo il successo del duetto televisivo con la Dion, ma il tutto esaurito che ha già fatto registrare un concerto virtuale di Elvis in programma nell'ambito della settimana di celebrazioni a Memphis: gli organizzatori hanno dovuto organizzarne un secondo, per far fronte alla richiesta di biglietti. Il mercato dei prodotti di Elvis è a sua volta ancora florido. Paramount e Warner Home hanno appena lanciato una riedizione del trentennale di una ventina di film e concerti di Presley, compresi cofanetti ed edizioni speciali rimasterizzate di titoli come 'Viva Las Vegas', 'Blue Hawaii' e 'Easy Come, Easy Go'.
marco.bardazzi@ansa.it.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_127004679.html
Blues sotto le stelle – 2007 sabato 04 agosto 2007
http://www.rete5.tv/images/stories/CulturaSpettacolo/tolga-quartet.jpg
L'Aquila - Blues sotto le stelle, alla sua ottava edizione, è uno degli appuntamenti più attesi dell’estate aquilana: un evento di grande rilievo culturale nella cornice di un monumento esclusivo. Arte, musica e spettacolo insieme per ricreare quell’atmosfera magica nell’antico Borgo della Rivera che riacquista così la funzione di aggregazione sociale che ha avuto nel corso dei secoli.
La promozione di luoghi d’arte, unita a forme diversificate di spettacolo, ha portato in questi ultimi anni un forte incremento del turismo culturale: si pensi ai numerosi luoghi d’arte, edifici monumentali e centri storici che ogni anno ospitano le grandi star della musica jazz, etnica, rock internazionale (il depliant che riporta il programma del festival è sempre corredato da notizie storiche sulla Fontana delle 99 cannelle).
L’originalità delle scelte musicali che hanno da sempre contraddistinto questo festival sono legate soprattutto alla continua contaminazione che la musica afroamericana ha operato sull’Occidente: il blues non solo quindi come genere musicale, ma custode ed artefice di forti emozioni, stati d’animo, modi di vivere, una grande cultura da scoprire nei suoi molteplici aspetti
La musica blues, ha assunto una sua precisa connotazione e struttura all’inizio del novecento, sviluppando le proprie radici principalmente lungo il corso del fiume Mississippi ed estendendosi poi con caratteristiche diverse negli altri Stati del Nord-America, ma è nella seconda metà del secolo, nel dopoguerra, che mostra la sua grande energia e vitalità, trasformandosi rapidamente e assumendo le caratteristiche e i colori di varie culture e contesti sociali.
Il blues ha avuto un ruolo rilevante nell’integrazione del popolo nero, nell’evoluzione del costume e nella rivoluzione culturale degli anni “60: dal rock’n’roll di Jerry Lee Lewis ed Elvis Presley, attraverso i Beatles, i Rolling Stones, Bob Dylan e successivamente il punk, l’hip pop, il rap, tutte derivazioni ed evoluzioni di una cultura che ha radici molto lontane e che non accenna a fermarsi, rinnovandosi e riproducendosi in modi e circostanze differenti. Il festival in questi 8 anni ha narrato la storia del blues attraverso la voce dei musicisti che ne sono stati protagonisti negli anni migliori, che hanno saputo promuoverne e divulgarne l’emozione.
E’ da queste considerazioni che nasce la scelta artistica di voler evitare la ripetizione di programmi standard, così frequenti nella miriade di festival presenti nella nostra penisola, e voler differenziare “blues sotto le stelle” dell’Aquila proprio ricercando i musicisti di culto negli angoli più remoti dove il blues ha lasciato traccia, spaziando nelle contaminazioni, evoluzioni e provocazioni che sono l’essenza nell’anima blues.
L’edizione di quest’anno ci porta ad esplorare ulteriori territori musicali: il manouche iazz omaggio al mitico Django Reinhardt proposto dal gruppo olandese Tolga Quartet, le blues ballads del canadese John Campbelljohne la sua deliziosa pedal guitar, le incursioni heavy- metal- funk del newyorkese TM Stevens. L’evento più atteso è certamente la performance di Uli John Roth ex chitarrista degli Scorpions che, attraverso una rilettura della storia della musica, propone un excursus musicale dalle forme barocche di Antonio Vivaldi al rock-blues di Jimi Hendrix con ospiti molto attesi quali Graham Oliver (Saxon) e Nathaniel Peterson (Savoy Brown).
Una grande festa è prevista per l’ultima serata, un omaggio al Borgo della Rivera che a distanza di otto anni dalla prima edizione del festival appare notevolmente riqualificato. Alcuni edifici limitrofi sono stati restaurati e la nascita di nuove attività quali ristoranti ed alberghi lasciano presagire le potenzialità del luogo deciso a diventare centro di grandi avvenimenti culturali: di questa rinascita sicuramente “blues sotto le stelle” ne è stato promotore e protagonista. Sul palco una band dal sapore e tradizioni italiane, l’Officina Zoè con un ospite d’eccezione il percussionista africano (Mali) Baba Sissoko: la pizzica tarantata incontra i ritmi africani, il canto griko si fonde con la tradizione orale dei griot del Mali. Blues sotto le stelle unisce alla gradevoli serate di divertimento la conoscenza di una cultura in continuo mutamento, proponendo stili musicali e visioni diverse appartenenti però ad una radice comune: blues borderline, blues di confine.
2007-08-05 21:12
ELVIS 30 ANNI DOPO: GRACELAND INVASA, ONDATA DI DVD
(di Marco Bardazzi)
http://www.ansa.it/webimages/mida/medium/7/b5194e2bcde65aaf34b6793d31a6ba37.jpg
WASHINGTON - La Elvis-mania non è certo più quella di un tempo, ma il mito sembra resistere abbastanza bene. A 30 anni dalla morte di 'The King', Graceland è pronta a ospitare il più grande show della sua storia e l'America è invasa da un' ondata di Dvd con i film e i concerti di Elvis Presley. Per le nuove generazioni di americani, Elvis è un personaggio lontano, ma non troppo.
Dopo tutto lo hanno visto cantare solo pochi mesi fa in Tv ad 'American Idol', programma-cult degli under 30, grazie a uno speciale proiettore che ha fatto comparire un Elvis virtuale al fianco di Celine Dion in carne e ossa, per un duetto sulle note di 'If I Can Dream'. E non ci sono certo solo i baby-boomers tra le migliaia di persone che hanno comprato biglietti in anticipo per la 'Elvis Week', una kermesse che dall'11 al 19 agosto porterà decine di migliaia di persone a Graceland e negli altri luoghi di Memphis dedicati al cantante e attore americano. Eppure tutto sembrava finito la mattina del 17 agosto 1977 a Graceland, quando Elvis fu trovato riverso sul pavimento del bagno della sua villa. Trasportato al Baptist Memorial Hospital, vi fu dichiarato morto nelle ore successive.
La causa ufficiale era un attacco cardiaco, ma il decesso era l'esito di anni di declino, alimentati da pillole antidepressive e droghe varie. Elvis, grasso e sfigurato, trascorreva ormai da tempo gran parte delle giornate a letto. A 42 anni sembrava solo una pallida copia del giovane molleggiato e dal ritmo incontenibile che aveva fatto impazzire il mondo negli anni '50 e '60, diventando uno dei giganti della cultura popolare del XX secolo. Il giorno dopo la morte avrebbe dovuto tornare sul palco, per un concerto in Maine, ma nessuno può dire se ce l'avrebbe fatta. Il decesso però non cancellò il mito: come per Marylin o Jfk, la scomparsa prematura innescò non solo una serie di teorie cospirative (non sono pochi gli americani ancora oggi convinti che Elvis sia vivo e nascosto da qualche parte), ma anche un'eredita duratura. Graceland, la villa coloniale comprata da Presley nel 1957 per soli 100 mila dollari, divenne un'attrazione da 600 mila visitatori l'anno.
Ed Elvis si trasformò in un marchio planetario. La CKX di Manhattan, la società che dal 2005 controlla Graceland e tutti i proventi legati a Elvis, ha in serbo progetti che puntano a fare di 'The King' un'icona anche per le prossime generazioni, in modo da evitare che l'invecchiamento dei fans faccia ingiallire anche il loro idolo. Un progetto da 250 milioni di dollari prevede di realizzare in tre anni a Graceland un 'visitor center' da 7.400 metri quadrati, un mega hotel e un museo high tech dove le nuove tecnologie permettano di assistere a concerti virtuali di Elvis.
Che quest'ultima idea funzioni, lo dimostra non solo il successo del duetto televisivo con la Dion, ma il tutto esaurito che ha già fatto registrare un concerto virtuale di Elvis in programma nell'ambito della settimana di celebrazioni a Memphis: gli organizzatori hanno dovuto organizzarne un secondo, per far fronte alla richiesta di biglietti. Il mercato dei prodotti di Elvis è a sua volta ancora florido. Paramount e Warner Home hanno appena lanciato una riedizione del trentennale di una ventina di film e concerti di Presley, compresi cofanetti ed edizioni speciali rimasterizzate di titoli come 'Viva Las Vegas', 'Blue Hawaii' e 'Easy Come, Easy Go'.
marco.bardazzi@ansa.it.
http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/inbreve/visualizza_new.html_127004679.html
Questo articolo è presente anche sul Messaggero Veneto, di oggi :-brav:-brav:-brav
E' morto Lee Hazlewood
http://www.indie-rock.it/img_upload/1186443553_LeeHazlewood.jpg
Lee Hazlewood è morto sabato nella sua abitazione di Las Vegas. Aveva 78 anni e stava combattendo una lunga malattia contro un cancro renale.
Hazlewood, nativo dell'Oklahoma, ha cominciato la sua carriera musicale nel 1953 come disc jockey in Arizona. E' stato fondamentale soprattutto per quella Nancy Sinatra, di cui ha scritto e prodotto interamente numerosi album. Lee era l'autore, per esempio, della celeberrima 'These Boots Are Made For Walking'.
Hazlewood ha anche avuto una più che discreta carriera solista, iniziata nel 1963 con 'Trouble Is A Lonesome Town', e il cui picco è stato raggiunto da 'Cowboy In Sweden' del 1970. Il suo ultimo LP, 'Cake Or Death', era uscito lo scorso anno.
Elvis Presley, Nick Cave, Primal Scream ('Some Velvet Morning', cantata da Kate Moss) e Courtney Love hanno tutti realizzato cover di sue canzoni.
data: 6-8-2007http://www.indie-rock.it/img/ghost.gif
Dal Corriere Della Sera Alessandra Farkas 07 agosto 2007
http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/08/07/elvis--140x180.jpg
Elvis Presley con Ann Margret nel film «Viva Las Vegas» del 1964 (Ap)
L'ira dei fan su Internet: «Troppa mercificazione» Usa, rivive il mito di Elvis Presley
Al via le celebrazioni per il trentennale dalla morte di «The King». Cento show in programma a Graceland
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK — Libri, cofanetti cd e dvd, speciali tv, gare tra imitatori, mostre d'arte, fiere- mercato all'aperto, un musical acrobatico firmato Cirque du Soleil, due concerti virtuali col morto che canta (25 mila biglietti già tutti esauriti) e persino una Elvis-bambola parlante e una crociera prenotabile sul sito www.theelviscruise.com (http://www.theelviscruise.com). A 30 anni dalla morte di «The King» (il 16 agosto), Graceland è pronta a ospitare il più grande show della sua storia, mentre l'America è invasa da un'orgia di prodotti che ripropongono Elvis Presley praticamente in tutte le salse. Inclusa quella di eroe del junk food, che dall'involucro arancione dei «Reese's candy» invita a vincere «premi istantanei», comperando tavolette ipercaloriche di ciocc olato al burro d'arachide.
Mentre 50 mila sfegatati (20 mila più dello scorso anno) si preparano a invadere Memphis per la «Elvis week» — una kermesse di oltre 100 Elvis- eventi dall'11 al 19 agosto — sulla blogosfera si è scatenata la rabbia dei fans, indignati dalla mercificazione senza fine del loro mito. Che nel 2006 — ci informa la bibbia finanziaria Forbes —è arrivato secondo, dopo Kurt Cobain dei Nirvana, nella graduatoria delle star morte «più redditizie». Nel mirino dei puristi è la Ckx Inc. di Manhattan, la società che dal 2005 controlla tutti i proventi legati a Elvis e ora annuncia un progetto da 250 milioni di dollari per realizzare sul posto, in tre anni, un «visitor center» da 7.400 metri quadrati (grande quanto 7 Graceland), un mega hotel per convegni da 500 stanze e un museo high-tech dove le nuove tecnologie permetteranno di assistere ai concerti virtuali di Elvis. Come quello che di recente ha consentito a Celine Dion di duettare con Presley, sul set di American Idol, il tv show targato, guarda caso, proprio Ckx.
Se riuscirà a privatizzare la compagnia (per cui è pronta a sborsare un miliardo e mezzo di dollari), la Ckx diventerà proprietaria unica di un impero di cui Lisa Marie Presley, unica erede del King, oggi controlla il 15%, oltre alla casa acquistata dal padre nel 1957 per soli 100 mila dollari. «Costruiremo casinò, condomini di lusso, villaggi vacanze», profetizza il suo presidente Robert Sillerman, che sta lavorando con il sindaco e le autorità di Memphis per restaurare strade e infrastrutture di quella che diventerebbe «la Elvis-town del futuro». Neppure Priscilla Presley, la vedova che nel 1982 dette legalmente il via al business legato all'immagine del suo ex, avrebbe mai potuto immaginare che si sarebbe arrivati a tanto.
«La verità è che il povero Elvis è stato spremuto sia da vivo, sia da morto», punta il dito l'attrice Jan Shepard, sua coprotagonista in King Creole, che il prossimo 17 agosto parteciperà alla «Notte delle mille stelle», il galà in onore di Elvis organizzato a Graceland da dozzine di ex stelline apparse al suo fianco in ben 31 film, tutti bocciati dai critici. — furono concepiti soltanto per fargli vendere i dischi cui erano associati. Elvis aveva molto talento, ma Hollywood l'ha soppresso. Costringendolo a realizzare pellicole a formula che servivano a incassare tanti soldi e velocemente». Alla «riunione delle sue ragazze », com'è già stata ribattezzata, mancheranno alcune delle sue ex più famose. Ann Margret e Cybill Shepherd, sue compagne nella vita prima del matrimonio con Priscilla, oltre a Nancy Sinatra e Mary Tyler Moore che, secondo indiscrezioni, non avrebbero voluto legare il loro nome a una kermesse tanto commerciale.
Da Rockol
I fan di Elvis protestano: troppa mercificazione a Graceland
Il 16 agosto la città di Memphis festeggerà il trentesimo anniversario della scomparsa di Elvis Presley, ma alcuni fan dell’artista si lamentano per l’eccessiva mercificazione della sua immagine.
Graceland, la storica residenza di Presley, offrirà infatti durante i giorni della celebrazione diversi show (tra cui due concerti virtuali del cantante) e moltissimi altri prodotti resi appetibili grazie alla fama di Elvis: merendine, bambole, abbigliamento e persino una crociera.
L’idea non è piaciuta a tutti: a pochi giorni dall’anniversario, infatti, molti fan rendono pubblico il loro disaccordo attraverso i siti ed i blog
Sempre dal Corriere della Sera Elio Girompini 07 agosto 2007
La leggenda di Presley ancora in vita a 30 anni dalla morte ufficiale
«Elvis è vivo». Il mito del rock è immortale.
Complotti, alieni, Fbi, ritiro volontario sotto falsa identità: le teorie esposte da siti web, film e gadget. Per chi non si rassegna
Ma sarà poi vero? Insomma, il «re» è morto, e si giustificano allora le celebrazioni dei 30 anni dalla sua dipartita, oppure ha soltanto fatto in modo di sparire, nascondendosi magari dietro una falsa identità? Rassegnarsi alla perdita di un mito è difficile. Se poi si tratta di Presley per alcuni è stato, fin da subito, impossibile. Non ci hanno voluto credere, neppure di fronte all'evidenza. E hanno cominciato a esporre tesi disparate, dall'inclusione in un programma di protezione dell'Fbi all'intervento degli alieni.
http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/08/06/1144271815_m--140x180.jpg(da Truthaboutelvis MySpace)
Così, ancora oggi non pochi credono che «Elvisè vivo». Un'affermazione ormai essa stessa parte dei miti del rock, riprodotta su T-shirt e spillette, rilanciata da fan club e siti web dedicati alla ricerca della «verità» sulla fine mai avvenuta della vita terrena di Elvis. La teoria curiosamente è speculare all'altra bizzarra diceria del rock, quella su Paul McCartney che sarebbe morto da un bel pezzo, come farebbe capire la foto di copertina di Abbey Road. E sarebbe stato sostituito da un sosia tanto somigliante da essere persino bravo come lui a cantare, suonare il basso e comporre canzoni.
http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/08/06/Elvissighting--140x180.jpg(Internet)
LIBRI E GIORNALI - Ci credete? No, certo. Ma la leggenda di Elvis che sopravvive, sotto mentite spoglie, alla propria morte ufficiale è ormai a livello di credenza popolare negli Usa. Tanto che il cinema non perde occasione di appropriarsene con semplici citazioni o con trame che danno per imminente il ritorno del mito. Qualche volta ci si sono buttati anche i giornali, come il tabloid Usa Weekly World News nel 1990, con una foto di un «avvistamento» messa in prima pagina. Il libro più noto sul tema è di Bill Beeney e si basa su una presunta teoria scientifica espressa già nel titolo: «Il dna di Elvis prova che è vivo». Anche la moda dei concorsi per i sosia del re del rock 'n' roll (pure ripresa spesso nella parodia cinematografica) tradisce la voglia di (ri)vedere un Elvis in carne e ossa. Quest'anno, vista la ricorrenza, l'obbiettivo è di individuare finalmente l'alter ego «definitivo», (http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/11_Novembre/19/elvis.shtml) ma si può già immaginare che nessuno degli adepti si rassegnerà neppure a questo verdetto e i concorsi continueranno.
http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/08/06/BookLarge--140x180.jpg(Internet)
INTERNET - In Rete si trovano pagine e pagine sul tema. La principale è proprio intitolata «Elvis is alive» (http://javascript<b></b>:openlink('http://www.elvislives.net/')) ed espone tutte le argomentazioni a sostegno oltre a raccogliere le segnalazioni di «avvistamenti». Così come «Truthaboutelvis» (http://www.truthaboutelvis.com/) (ha anche una pagina su MySpace (http://javascript<b></b>:openlink('http://www.myspace.com/truthaboutelvis'))) si propone di rintracciare tutti gli indizi che portino alla verità sulla vicenda. Il film maker Adam Muskiewicz ha avviato nel 2004 un film documentario (che presenta proprio in occasione del 30esimo anniversario della morte) sul mito di Elvis vivo, ascoltando vari testimoni, a favore e contro la tesi. Il suo sito, Elvis Wanted (http://javascript<b></b>:openlink('http://www.elviswanted.com/')), prometteva addirittura una ricompensa di 3 milioni di dollari a chi avesse portato la prova definitiva dell'esistenza in vita di Elvis Presley. In homepage c'era, e c'è ancora, un'immagine ritoccata al computer di come potrebbe essere il viso del «re» oggi. Nessuno, ovviamente, è riuscito a vincere il premio. Il trailer del film (http://javascript<b></b>:openlink('http://vids.myspace.com/index.cfm?fuseaction=vids.individual&videoid=1122079238'))mostra una sintesi delle interviste e, se volete, sul sito potete partecipare a un sondaggio sul tema: «Elvis è vivo? Sì, no, forse». Se per caso siete tra quelli che si preparano al «pellegrinaggio» dei fan a Memphis per la settimana di celebrazioni dedicate al re del rock (http://javascript<b></b>:openlink('http://www.elvisweek.com/')) e la visita a Graceland (http://javascript<b></b>:openlink('http://www.elvis.com/')), potete anche programmare un'ulteriore tappa del vostro viaggio nel Missouri dove, a Wright City, c'è un piccolo museo che, indovinate, si chiama «Elvis is alive museum» (http://javascript<b></b>:openlink('http://www.theelvisisalivemuseum.com/')). Insomma, il mito non muore mai. E se per caso dovesse succedere, non credeteci.
Da ANSA.IT 2007-08-07 16:14
PROSEGUE IL MITO DI ELVIS, VIVE IN ARGENTINA?
http://www.ansa.it/webimages/medium/1622/re207y2hX_20070807.jpg
BUENOS AIRES - Molti pensano che la sua morte altro non abbia fatto che renderlo immortale. Per altri, semplicemente, un suo decesso non c'é mai stato. Il mito di Elvis Presley, alimentato da decenni di voci e congetture su una sua seconda vita in qualche angolo del mondo, ha ripreso vigore all'approssimarsi del trentennale della sua morte (16 agosto). Ed ora c'é chi giura che il 're del rock n'roll' risieda sotto mentite spoglie in Argentina. L'ultima edizione della versione latinoamericana della rivista Rolling Stone ha riaperto il 'caso': a Buenos Aires sono addirittura comparsi annunci sulle strade, attaccati ai pali della luce, in stile 'wanted', con tanto di foto segnaletica della rock star ritratta con l'aspetto che avrebbe oggi, all'età di 72 anni, e che invitano chiunque abbia delle informazioni a riguardo a riferirle in una pagina appositamente allestita su internet (elvisenargentina.blogspot.com). Ed è proposto un video con le dichiarazioni di 'testimoni', che confermerebbero la tesi secondo cui Presley si troverebbe sulle rive del Rio de la Plata. Ad esempio Jorge Daniel Garcia, che nel 1977 era un soldato, racconta che nella base militare di Palomar (provincia di Buenos Aires) arrivò proprio da Memphis un Boeing 747, il primo aereo di quel tipo che atterrava nel paese, e che c'era una limousine ad attendere un uomo.
La storia riportata da Rolling Stone è questa: dopo la morte ufficiale di Elvis, un uomo chiamato John Burrows, con una straordinaria somiglianza con il cantante nordamericano, fu notato mentre acquistava un biglietto aereo per Buenos Aires. Elvis, si dice, usava spesso quello pseudonimo per viaggiare e l'avrebbe usato per un viaggio alla Fbi di Washington. Fu proprio in quella circostanza che, come accertato grazie a diverse testimonianze attendibili, Presley incontrò in segreto il presidente degli Usa Richard Nixon, informandolo a riguardo della condotta illegale di altre celebrità dell'epoca e offrendo i propri servigi nella lotta contro la droga. Dopo anni di collaborazione con i servizi segreti, e vista l'importanza del suo contributo per sgominare bande mafiose, Elvis fu 'fatto sparire' per salvargli la vita, e venne trasferito - questa la novità mai evocata prima - in Argentina, "in una zona ad ovest nella provincia di Buenos Aires", dove risiederebbe da allora con una nuova identità. Secondo i sostenitori di questa tesi, Elvis non sarebbe quindi defunto nei giardini di Graceland, la sua dimora di Memphis divenuta un vero santuario del rock, come dichiarato ufficialmente, ma sarebbe il protagonista di uno dei piani per la protezione di testimoni più elaborato di tutti i tempi. Uno scrittore argentino, Jeronimo Burgues, sostiene che l'Fbi e la Cia, insieme alla Polizia di Buenos Aires, sono coinvolte nel "segreto meglio conservato della storia". A giorni dal 30/o anniversario della sua morte ufficiale per infarto, riaffiora così uno dei miti intramontabili della storia della musica. In passato, una Tv britannica si era occupata del caso-Presley, con un documentario che sosteneva la tesi di una morte 'fasulla' e del coinvolgimento dell'Fbi. Elvis, nel corso degli anni, è stato avvistato negli Usa, mentre acquistava una lattina di birra in un supermercato del Texas, a bordo di un'automobile in una strada di Seattle e mentre camminava in una cittadina dell'Illinois, ma anche in Europa, nel ristorante di un città tedesca. Tutte voci rimaste tali. Chissà se sarà così anche questa volta, o se The King comparirà per davvero, magari con un cappello da gaucho e un poncho di lana al posto del leggendario ciuffo e della consueta camicia sgargiante
9/8/2007 (7:51) - IL PERSONAGGIO
MARINA VERNA
CORRISPONDENTE DA BERLINO
Quando Elvis il Rosso faceva impazzire la Ddr
http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/esteri/200708images/dean-reed02g.jpghttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gif
L'americano che lasciò gli Usa per cantare l'Urss. Era l'orgoglio della nomenklatura dell'Est, Spielberg gli dedica un film
Dean Reed era bello come Robert Redford e ardente come Jane Fonda, cavalcava come John Wayne e cantava come Elvis Presley. Era nato in Colorado ma aveva scelto di vivere nella Germania dell’Est. Fu così che divenne «l’Elvis rosso», eroe di quella parte di mondo che stava al di là della cortina di ferro e a Sud del sogno americano. Mise la sua chitarra al servizio della lotta per la libertà e la giustizia sociale, si proclamò marxista, mescolò rivoluzione e canzoni country, si illuse e disilluse. Una vita da film. E adesso, a vent’anni dalla sua morte, ce ne sono addirittura due: il documentario «Der rote Elvis» del giovane regista tedesco Leopold Gruen, appena arrivato nelle sale della Germania, e il lungometraggio americano cui sta lavorando Spielberg, con Tom Hanks nella parte del protagonista.
Nei primi Anni 60 Dean Reed è un bel ragazzo con un gran ciuffo e una voce modesta - giudizio dei discografici - che tenta di sfondare come cantante ma non ci riesce. Dopo i primi flop, la sua etichetta lo spedisce in Sud America. Altro pubblico, e ben altro successo: la voce languida e il colpo d’anca elettrizzano il pubblico femminile. Reed riempie gli stadi del Cile e dell’Argentina, li fa piangere cantando «Venceremos» e vende dischi a milioni. Scopre però anche la povertà e l’ingiustizia sociale, ne è turbato e cambia la direzione della sua vita: sceglie l’impegno politico e diventa comunista perché «non basta cantare qualche bella canzone, occorre partecipare attivamente alla lotta per la pace mondiale e la liberazione nazionale». E dunque: protesta contro la politica imperialista della sua patria, partecipa come delegato al Congresso per la Pace Mondiale di Helsinki, va in tournée in Urss, appoggia la candidatura di Salvador Allende e la lotta dell’Olp di Arafat. Si fa fotografare in Libano con chitarra e Kalashnikov, si fa arrestare a Santiago per aver marciato sotto l’ambasciata americana con una bandiera a stelle e strisce e un secchio d’acqua «per ripulirla del sangue dei civili uccisi in Vietnam».
Da Berlino alla Mongolia c’è una fetta di mondo che lo adora, mentre in America lo bollano come traditore e opportunista. Nel 1972 - in piena Guerra Fredda - decide di andare a vivere nella Ddr. Si è innamorato di un’attrice tedesca, aspetta da lei un figlio e la segue nella sua patria. E’ un romantico un po’ ingenuo, ma è anche un uomo che vuole il successo. E ha capito che lì lo avrà. Increduli di un tale colpo d’immagine, i vertici del partito gli fanno ponti d’oro: villa sul lago, libertà di viaggiare, film, dischi, concerti. Il primo single dell’etichetta Ddr Amiga ha in copertina una sua foto con cappello da cowboy sullo sfondo di una cascata, sul retro una frase incisiva: «L’arte, la canzone - devono essere sempre armi».
Il rovescio della medaglia è la strumentalizzazione: Reed deve alzare il pugno nel Giorno della Solidarietà, cantare alle Feste della Gioventù, collaborare con la Stasi. E’ ostaggio del potere che lo vizia. Quando nel ’76 il cantautore Wolf Biermann, dopo un concerto a Colonia, non può più rientrare a Berlino Est - espulso dalla Ddr «per aver violato i doveri di cittadino» - e decine di artisti firmano una lettera di protesta al governo, lui si tiene al coperto. Continua a cantare la libertà e la fratellanza socialista mentre i dissidenti vanno in carcere e perdono il lavoro.
Arrivano gli Anni 80 e la sua stella declina: il regime non gli ha permesso di evolvere, lui è cristallizzato in canzoni ormai fuori del tempo, lo invitano sempre meno, e c’è sempre meno gente ad ascoltarlo. La Stasi lo tiene d’occhio, da quando ha avuto un battibecco con il poliziotto che lo ha fermato per eccesso di velocità: «Perché avete lasciato andare la grande berlina nera che mi ha superato a 160 all’ora? Questo è uno Stato fascista. Comincio ad averne abbastanza anch’io come la maggior parte dei 17 milioni che abitano questo Paese».
Reed ha nostalgia della sua America, vorrebbe tornarci e fare il senatore del Colorado. Ha chiaramente perso il senso della realtà. «Non ci piace che la nostra gente vada all’estero a parlar male di noi», dice nel documentario di Gruen un vecchio amico che potrebbe aiutarlo ma non lo fa. Deen ha ormai 46 anni e non vede più prospettive: triste, depresso, dopo un ennesimo litigio con la moglie prepara una borsa ed esce di casa. «Vado da chi mi vuole bene», le dice. Lo ritroveranno qualche giorno dopo, il 31 agosto ’86, cadavere sulla riva di un lago. Si è ucciso, ma per la Stasi è un «tragico incidente». Per altri, è un complotto dei servizi segreti americani, sovietici e tedesco-orientali. Una leggenda che solo l’apertura degli archivi segreti ha sfatato: nel dossier «Dean Reed» c’era una lettera d’addio di 15 pagine.
Dal TGCOM (notizia pubblicata anche sul Messaggero Veneto di ieri 8/08/2007)
Elvis Presley? Vive in Argentina
Finta morte del rocker: si riapre caso
Da quel 16 agosto 1977, data della morte "ufficiale" di Elvis Presley, non si sono mai placate le leggende metropolitane sul fatto che "the king" non sia defunto ma viva sotto altra identità, nascosto da qualche parte del pianeta. Ora in Argentina si riapre il caso. Testimoni giurano di aver visto Elvis a Buenos Aires. Sono addirittura comparsi annunci sulle strade con il presunto rocker, che oggi avrebbe 72 anni.
A far sognare i milioni di fan che "the king" vanta ancora in mezzo mondo, è l'edizione latinoamericana della rivista Rolling Stone. A pochi giorni dal trentennale della morte (16 agosto), il magazine racconta che dopo la scomparsa ufficiale di Elvis, un uomo chiamato John Burrows, con una straordinaria somiglianza con il cantante americano, fu notato mentre acquistava un biglietto aereo per Buenos Aires. Elvis, si dice, avrebbe usato quello pseudonimo per un viaggio alla Fbi di Washington. Fu proprio in quella circostanza che, come accertato grazie a diverse testimonianze attendibili, Presley incontrò in segreto il presidente degli Usa Richard Nixon, informandolo sulla condotta illegale di altre celebrità dell'epoca e offrendo i propri servigi nella lotta contro la droga. Dopo anni di collaborazione con i servizi segreti, e vista l'importanza del suo contributo per sgominare bande mafiose, Elvis fu "fatto sparire" per salvargli la vita, e venne trasferito in Argentina, ''in una zona ad ovest nella provincia di Buenos Aires'', dove risiederebbe da allora con una nuova identità.
Come storia per un best-seller o un film sembra perfetta. Resta da verificare se - come afferma lo scrittore argentino Jeronimo Burgues - si tratta davvero del "segreto meglio conservato della storia" oppure dell'ennesima suggestiva invenzione tesa ad alimentare un mito che non si è mai spento. Elvis, nel corso degli anni, è stato "avvistato" negli Usa, mentre acquistava una lattina di birra in un supermercato del Texas, a bordo di un'automobile in una strada di Seattle e mentre camminava in una cittadina dell'Illinois, ma anche in Europa, nel ristorante di un città tedesca. C'è da giurare che gli appassionati del cantante di "Love me tender" per poter rivedere la loro leggenda ancora in carne ed ossa (seppure con qualche ruga da ultrasettantenne) farebbero carte false. Appuntamento allora a Graceland, il 16 agosto, per il più grande Presley-show di tutti i tempi. Chissà che proprio in quell'occasione, a trent'anni dalla sua scomparsa, il grande Elvis torni fra i vivi con un ultimo, straordinario coup de theatre... Improbabile, ma i fan sperano ancora.
“Piedigrotta 2007”, Brian Ferry e Napoli rendono omaggio a Elvis Presley
sabato 1 settembre – “’O Sole mio forever”, Salone Margherita
venerdì 7 settembre – “Concerto per Piedigrotta”, Piazza del Plebiscito
Con La Festa di Piedigrotta 2007, Napoli rende un doppio omaggio al “re del rock and roll”, Elvis Presley.
da sabato 1 settembre
A Elvis Presley, alla sua versione di "It's now or never" e di "Surrender", alle sue sonorità melodiche è dedicata un'importante sezione della mostra "'O sole mio forever", una rassegna storico-virtuale curata dalla Fondazione Bideri che si terrà, dal 1° settembre, presso il Salone Margherita, storico tempio del cafè chantant riaperto per l'occasione.
Gli spartiti originali della traduzione americana del classico di Capurro-Di Capua, le differenti copertine delle edizioni a 45 giri, le lettere di autorizzazione dell'adattamento saranno esposte insieme a foto e memorabilia di “The Pelvis”, scomparso il 16 agosto di trent'anni fa.
venerdì 7 settembre
E proprio "It's now or never" e "Surrender" (che in origine erano, rispettivamente “’O Sole mio“ e "Torna a Surriento") sono le due canzoni scelte da Brian Ferry, la voce dei Roxy Music, per partecipare al "Concerto per Piedigrotta" che il 7 settembre, in piazza del Plebiscito, lo vedrà protagonista con Massimo Ranieri ed altri divi della musica italiana ed internazionale per omaggiare il grande repertorio classico napoletano.
“Piedigrotta 2007” è sostenuta dalla Regione Campania, organizzata dall'Ente Provinciale per il Turismo di Napoli, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Napoli.
Per tutte le informazioni: www.festadipiedigrotta.it (http://www.festadipiedigrotta.it) - www.eptnapoli.info (http://www.eptnapoli.info)
Fonte: Ufficio stampa MIGNARDI PROMOPRESSAGENCY
Da Musik.link
Elvis, a 30 anni dalla morte invasione a Graceland
Grande show a Memphis e ristampa di dvd per l’anniversario
2007-08-06 - Il tempo non corrode il mito del Re del Rock’n’Roll. Trent'anni dopo la morte di Elvis Presley, Graceland, la sua residenza, è pronta ad ospitare il più grande show della sua storia, mentre gli Stati Uniti sono invasi da un’ondata di dvd con i suoi film e concerti.
Anche le giovani generazioni conoscono Elvis, grazie anche al programma “American Idol” durante il quale pochi mesi fa grazie a uno speciale proiettore ha cantato al fianco di Celine Dion “If I can dream”.
Migliaia di persone hanno comprato i biglietti per La Settimana di Elvis (Elvis Week), che dall’11 al 19 porterà i fan a Graceland e negli altri luoghi di Memphis significativi nella vita di Presley, morto il 17 agosto del 1977 per un attacco cardiaco causato da anni di eccessi e di abusi di farmaci e droghe. A 42 anni Elvis era grasso e sfigurato e passava le sue giornate a letto, anche se il giorno dopo la sua morte avrebbe dovuto esibirsi nel Maine.
Oggi Elvis è un marchio planetario ma la CKX di Manhattan, la società che dal 2005 controlla Graceland e i proventi legati ad Elvis, vuole allargare e ringiovanire il mito per fare in modo che i proventi continuino ad affluire anche quando le vecchie generazioni non ci saranno più. Un progetto da 250 milioni di dollari per fare in tre anni di Graceland un centro visitatori da 7.400 metri quadrati, costruire un mega hotel e un museo ad alta tecnologia dove i fan potranno assistere ai concerti virtuali di Elvis. L’idea funziona perché i biglietti per il concerto virtuale che si terrà nella Elvis Week sono andati esauriti e la data è stata raddoppiata.
Sul fronte cinematografico invece, la Paramount e la Warner hanno appena lanciato la riedizione di una ventina di film e concerti in cofanetti ed edizioni speciali rimasterizzate.
KEYWORDS: eventi_cronaca (http://javascript<b></b>:jah('http://www.musiclink.it/tooltip_new.php?categoria=eventi_cronaca','change' ,'0');) , USA (http://javascript<b></b>:jah('http://www.musiclink.it/tooltip_new.php?geografia=usa','change','0');) , rock (http://javascript<b></b>:jah('http://www.musiclink.it/tooltip_new.php?genere_rock=1','change','0');)
L'ANNIVERSARIO / 30 ANNI FA
Memphis, 16 agosto 1977: Così il mondo impazzì per Elvis
Dalla foto rubata del Re nella bara alle polemiche sulle cause della morte: la fine di Presley fu un evento che sconvolse milioni di fans. E il pellegrinaggio a Graceland non si è mai fermato
di Ernesto de Pascale
http://qn.quotidiano.net/musica/2007/08/11/30363/images/38630-ele.JPG
Roma, 11 agosto 2007 - I giornalisti che furono spediti a «coprire» la morte di Elvis Presley quel 16 agosto 1977 non hanno ancora dimenticato. Erano centinaia e alcuni avevano seguito rivoluzioni, colpi di Stato, funerali di statisti e re, la guerra del Vietnam. Ancora oggi, dicono che i giorni della morte di Elvis e del funerale furono molto, molto peggio di tutto questo.
Tra trucchi piccoli e grandi, sgambetti e concorrenza spietata, il colpaccio del National Enquirer trova ancora oggi ampio spazio nelle antologie dedicate al giornalismo «giallo» che negli Usa sta per sensazionalistico.
Se il giornalismo americano è molto competitivo, quello del National Enquirer (che allora era ancora un quindicinale) è il più competitivo di tutti. Un'intera squadra di reporter fu caricata di peso su un aereo appositamente noleggiato in Florida dove aveva sede il periodico. Il mandato del direttore era semplice: «Non importa cosa mi portate, ma deve essere sensazionale. E non deve averlo nessun altro».
Ricorda uno dei reporter: «Sapevamo che avremmo dovuto scovare qualcosa di impossibile, perché c'erano tutti i giornali e tutte le tv del mondo e noi non saremmo usciti da quell’inferno non prima di una decina di giorni. Lo sapevamo così bene che già sull'aereo privato avevamo deciso di puntare tutto sulla foto del cantante nella bara».
Non si sa nemmeno oggi chi sia stato a scattare quell’immagine. Fonti dell'Enquirer giurano che fu opera di un cugino di Elvis. Ma l'impresa fu talmente eclatante e indispettì talmente il clan di Elvis che ancora oggi c'è chi pagherebbe qualsiasi cosa per mettere le mani sull'autore del colpaccio.
Comunque sia, armato di una Minox, una minuscola macchina fotografica da spia del costo di 300 dollari, «qualcuno» riuscì a rubare l'unica foto di Elvis nella bara.
La foto, tremenda per lo stato in cui era ormai il Re, sfatto dall'alcool e dalle pasticche, invano paludato in un completo color crema con camicia azzurra e cravatta a strisce, fu pagata all’epoca 75mila dollari. Il presidente nonché editore del settimanale Iain Calder si rifiuta di rivelare l'autore o confermare la cifra: «Sono segreti, no? L'importante è che quel numero stabilì il nostro record assoluto di vendite: sei milioni di copie».
Il giallo della foto si arricchì di un nuovo capitolo poco tempo dopo: sparì infatti dalla cassaforte dell'Enquirer. La polizia aprì un fascicolo e dipendenti del periodico vennero arrestati sul posto di lavoro.
Pare che avessero progettato di stampare migliaia di t-shirts con la tragica immagine. Un sintomo delle follie di quei giorni d'agosto.
Bob Kendall, direttore della Memphis Funeral Home, racconta di quel funerale definendolo «il più grandioso mai avuto da un privato cittadino negli Stati Uniti».
Le disposizioni del clan di Elvis erano precise, evidentemente dettate dal Re in persona: la bara doveva essere esattamente come quella della madre, che l’aveva voluta di rame. Non ce n'erano a Memphis e Kendall dovette farla arrivare in volo da Oklahoma City.
Il vero problema fu il corteo: volevano diciassette Cadillac bianche. Ma ce n'erano solo tre in tutta Memphis e dovette rastrellarle anche a centinaia di chilometri di distanza. Furono ore frenetiche, in cui Kendall non ebbe nemmeno il tempo di rispondere ai giornalisti che lo assediavano alla ricerca di ogni particolare. Tutto questo mentre ventimila persone, decine delle quali svenivano per il caldo, facevano pazientemente la coda, in lacrime per poter entrare a Graceland per versare l'ultimo tributo al Re.
Ci fu anche un altro episodio tragico e folle: alle prime ore del mattino di lunedì proprio davanti a Graceland, la grande residenza di Elvis dalle bianche colonne, un uomo investì in pieno la folla di fans che vegliavano. Due morti, un ferito grave. L'automobilista fu accusato di omicidio colposo e ubriachezza al volante.
Al cimitero, dove già erano in vendita ai cancelli gli «stickers» per l'automobile con la scritta «Elvis vive. Lunga vita al Re» (prezzo di un dollaro e primo esempio della commercializzazione del mito), ne successero di tutti i colori. Oltre 4500 corone e cuscini, molti a forma di chitarra, tutti inviati da fans adoranti furono spogliati completamente da ammiratori alla ricerca di un ricordo. Finiti i fiori, cominciarono a portarsi via zolle erbose e presto il camposanto si trasformò in un campo di battaglia.
Un altro effetto immediato fu la folle richiesta di dischi: alla Rca si lavorò per settimane 24 ore su 24 per far fronte alla domanda. L'amore e il desiderio dei fans di tenersi un ricordo (oggi in effetti ricercati e pagati prezzi folli) mise nei guai per mesi gli organizzatori della tournée che Elvis avrebbe dovuto cominciare proprio il giorno del suo funerale. Avevano 600mila dollari di biglietti da rimborsare, ma non ci fu un fan che restituì il prezioso tagliando.
Poi ci furono le controversie sulla morte stessa. Il decesso di Elvis fu ufficialmente attribuito ad «aritmia cardiaca» causata da «motivi indeterminati». Il medico George Nichopoulos dapprima negò che il Re avesse fatto uso eccessivo di vari medicinali. Ma due anni più tardi, Nichopoulos si vide sospesa la licenza per prescrizione eccessiva di farmaci.
Tre mesi dopo la morte, il medico legale ammise che nel corpo di Elvis era stata constatata la presenza di dieci diversi farmaci. Ma i familiari e il clan si opposero alla pubblicazione dei risultati dell'autopsia. Il road manager Joe Esposito, a capo dell'organizzazione per i concerti e le tournée di Elvis, ammette solo oggi che il clan e la famiglia riuscirono piuttosto bene a proteggere la memoria del Re: voci e illazioni tanti, fatti pochi.
Esposito ammette: «Erano farmaci in commercio. Niente di illegale. Tutti intorno a Elvis prendevano pasticche, pasticche per stare su e darci dentro, pasticche per andare a dormire. Era il ritmo della vita che conducevamo a costringerci a fare uso di certe sostanze. Certo, come tutti sanno, Elvis faceva tutto in eccesso. Ecco che cosa è successo. Certe volte penso che sia veramente un peccato, fosse successo oggi con la gente che dà alle pasticche molta meno importanza, visto il dilagare di ben altre cose, Elvis avrebbe avuto meno pressioni, forse avrebbe trovato aiuto».
Tupelo, Mississipi. È l'alba. Ma i parcheggi oltre il fiume sono pieni di automobili provenienti da tutti gli Stati dell'Unione. Centinaia di persone sono già pronte per il mesto pellegrinaggio in quella sorta di baracca dov’è nato il mito. Quel rudere, altrimenti, non meriterebbe uno sguardo. Fu costruita dal padre Vernon con le sue mani, con 180 dollari presi in prestito e con l'aiuto di qualche parente, a poche centinaia di metri dalla casa del nonno di Elvis. Ma la visita al luogo natale di un mito americano è importante per gli americani e la conferma di una delle filosofie dominanti in questo paese.
In questo luogo si può toccare con mano la squallida povertà in cui è nato e cresciuto un uomo divenuto nel giro di pochi anni famoso quanto un presidente. Grazie alle sue straordinarie doti, un po' di fortuna e tanta volontà di sfondare. L'arredamento della baracca sembra quello di certi film che raccontano la vita dei pionieri: in realtà molti pezzi, come la madia per la torta di mele, l'armadio e la stufa sono stati donati in seguito o restaurati. Non importa: per i pellegrini il luogo è mistico, come se si trattasse di una stalla di Betlemme. La media è di 35-40mila ‘pellegrini’ all'anno, ma questo è un anno speciale.
Infine, proprio dietro la casa natale, c’è la Elvis Presley Memorial Chaple, completata alla fine degli anni Settanta con i contributi di fans di tutto il mondo. Ospita dodici file di banchi, un pulpito donato dal decano delle congregazioni pentecostale padre Tilley e sul pulpito la Bibbia personale di Elvis, donata da suo padre.
Al centro un'enorme vetrina colorata che prende tutta una parete: mostra una figura vestita di bianco, le braccia protese verso una croce più in alto circondata da stelle e pianeti e sormontata da una corona. Una corona da Re.
Dal CORRIERE DELLA SERA - Articoli agosto 2007
7 agosto, 2007
Corriere della Sera CARLO VERDONE «Una figura patinata Negli anni 70 era già roba d' antiquariato»
ROMA - Elvis? Per Carlo Verdone è «roba d' antiquariato». Il protagonista del Gallo cedrone, il suo film del ' 98, è un vitellone convinto d' essere il figlio segreto di Presley, «un millantatore nell' Italia del trasformismo». Carlo capisce l' icona Elvis: «Come Marilyn, facce che non moriranno mai. Però negli anni 70 a segnare il costume giovanile erano i Led Zeppelin, i capelli alla Robert Plant». Mentre Elvis col suo capello a ciuffo...«Era una musa del passato, le cose vanno dette. Negli ultimi anni faceva ridere, aveva un aspetto penoso dentro quelle tute che gli scoppiavano da tutte le parti. E sudava, sudava... Mi chiedevo: ma questo è stato il grande mito che ha venduto 500 milioni di dischi?». Questo per l' immagine. Musicalmente? «Lui ha sempre cantato in America con due eccezioni in Canada. L' Inghilterra è sempre stata avanti, l' America invece è la tradizione. Da sempre: dov' è la novità di Bruce Springsteen, grande, per carità, però...». E Bob Dylan? «Diverso, lui è un poeta. Diciamola tutta, furono i Beatles a sotterrare definitivamente Presley. Loro in giacca scura e camicia bianca, lui con le frange sembrava un cafone». Lo vogliamo buttare dalla torre. «Era dotato di una bella voce, io non mi sono mai sentito trascinato da lui, anche se un bianco che partiva dai gospel e dalla musica nera, era un punto di riferimento. Mi considero un esperto, è la verità, e trovo che Scott Walker era più bravo». Però gli italiani facevano il verso a Elvis: Little Tony, Bobby Solo, lo stesso Celentano nei movimenti...«Subito dopo il Festival di Sanremo mi precipitai al mercato di Porta Portese a comprare Una lacrima sul viso di Bobby Solo. Per me aveva la voce più calda di Elvis Presley. La figura patinata di Elvis era giusta per una certa America di fine anni ' 50 e ' 60, l' occhio azzurro, il ciuffo, il bacino, il Drive In. Cose che piacciono agli americani». Nel 1959 in casa Verdone va in soffitta il vecchio 78 giri e entra «uno splendido Schaub Lorenz a forma di mobiletto in grado di ascoltare i fantastici 45 giri. Finalmente con Elvis esce fuori una musica nuova che a noi ragazzi faceva battere il tempo col piede, non il solito Scarlatti che ascoltava mia madre con la cembalista polacca Wanda Landowska, di cui non ne potevo più. Il Gallo Cedrone è stato un film volutamente sgangherato, ha diviso, è stato discusso. Attraverso il vitellone raccontavo l' ultimo Elvis». Verdone, il mondo è pieno di pazzi che di notte vanno a cercare Elvis come se avessero la torcia magica ritenendolo ancora vivo...«Sono tutte fregnacce».
Cappelli Valerio
===================================
12 agosto 2007
Tra qualche giorno si celebrerà il trentennale della morte
La Scozia litiga sulle origini di Elvis Presley
Il cognome è tipico dell'Aberdeenshire, ma ci sono pareri diversi su
chi fu l'antenato del re del rock che emigrò in America alcuni secoli fa
LONDRA - Mentre si danno gli ultimi ritocchi a Graceland in Tennessee, dove tra qualche giorno si celebrerà il trentennale della morte di Elvis Presley, in alcuni villaggi scozzesi dell'Aberdeenshire, lontanissimi da Memphis, infuria il dibattito sulle origini del re del rock and roll, che vanterebbe radici proprio nella terra di Paperon de' Paperoni. Resta da chiarire - ed è questo il centro della polemica - chi fosse l'antenato che salpò alla volta dell'America. Che gli avi di Elvis fossero scozzesi sembra fuor di dubbio, dato che il cognome è tipico dell'Aberdeenshire, nel nordest della Scozia. Ma i dettagli dividono. E se per la maggior parte degli scozzesi è sufficiente celebrare il legame tra Elvis e la loro patria (per il trentennale verrà anche presentato un Elvis Tartan, una stoffa quadrettata tipica, nei suoi colori preferiti, nero, celeste, rosa e oro), per altri, rivendicare la lontana parentela è un punto d'onore.
L'AVO FABBRO - Secondo la storia ufficiale Andrew Presley sposò Elspeth Leg il 27 agosto 1713 nella chiesa di Lonmay, nell'Aberdeenshire. Il loro decimo figlio, chiamato Andrew come il padre, imparò il mestiere di fabbro ed emigrò in America. Da lui discese Elvis Aaron Presley. Tutte balle, dice Jack Pressley (con due «s»), 91 anni, residente della vicina Fraserburgh: «Loro pensano all'Andrew sbagliato - dice, tirando fuori un lungo albero genealogico -. Fu un nipote di quell'Andrew sposatosi a Lonmay che andò in America, e non il figlio». Pressley e la sua famiglia da sempre dicono di essere imparentati con il re del rock and roll. Non è d'accordo Allan Morrison, autore del libro «The Presley Prophecy», che svelò le origini scozzesi del musicista.
SOMIGLIANZE - E se vari Pressley o Preseley dicono di essere parenti, e che il nome fu cambiato in America, c'è un 70enne, Jim Presley di Oldmeldrum, che non ha dubbi: «Sia io che mia sorella, che vive in America, ci siamo interessati da tempo a questa storia. Mia moglie ha sempre pensato che nostro figlio James somigliava a Elvis da giovane». Su una cosa però sono tutti d'accordo: il turismo locale, in una zona alquanto depressa, dovrebbe sfruttare di più questa «Elvis connection»: «Se qui fossimo in America - dice Morrison - ci sarebbero statue dappertutto e orde di turisti. Ma gli scozzesi non sono bravi a fare queste cose».
MUSICA: 30 ANNI FA L'ADDIO A ELVIS PRESLEY, IL RE DEL ROCK'N'ROLL
Roma, 12 ago. - (Adnkronos) - A trent'anni dalla morte il re e' sempre sul trono. Elvis Presley, con oltre un milione di dischi venduti nel mondo e 131 dischi prodotti, tra album e singoli, mantiene ancora il primato di "The King of Rock'n'Roll", come venne soprannominato negli anni '50. La leggenda del rock mori' il 16 agosto del 1977 nella sua casa a Memphis, 'Graceland', per un'aritmia cardiaca. Ancora oggi la sua dimora e' meta dei continui pellegrinaggi dei fans e in vista dell'anniversario si prevede un maxi-raduno a Memphis e celebrazioni in tutto il mondo.
Elvis Aaron Presley nasce a Tupelo, nel Mississipi, in una famiglia molto povera, l'8 gennaio 1935. Aveva solo dieci anni quando per il suo compleanno riceve in regalo dalla madre una piccola chitarra trovata in un negozietto dell'usato, scocca cosi' l'amore per la musica, tanto che Elvis porta la chitarra anche a scuola intrattenendo i suoi compagni durante l'intervallo. La famiglia partecipa attivamente alla vita religiosa e nel corso delle funzioni il giovane Presley canta nel coro, sviluppando un sincero amore nei confronti del gospel.
A 13 anni si trasferisce con la famiglia a Memphis dove il suo interesse per la musica viene alimentato dai fermenti che caratterizzano la citta' e dall'assidua frequentazione della zona di cultura nera. Da ragazzino Elvis ascolta la radio fino a tardi, uno dei suoi programmi preferiti e' quello di un famoso dj locale, B.B. ''Blues Boy'' King, che trasmette dalla prima stazione radio nera. Ma la sua ambizione e' quella di far parte di un quartetto gospel come quello dei suoi beniamini: gli Statesmen, i Blackwoods, lo Stamps Quartet e i Sunshine Boys. Elvis va a vederli ogni volta che puo', facendo dei piccoli lavoretti per poter mettere da parte i soldi per il biglietto.
Elvis, a 30 anni dalla morte il business nostalgia in crescita
sabato, 11 agosto 2007 1.00 http://i.today.reuters.com/images/spacer.gifdi Kevin Krolicki
DETROIT (Reuters) - Trent'anni fa, alla vigilia della sua improvvisa morte avvenuta a 42 anni a Graceland, un grasso Elvis Presley, farmacodipendente era involontariamente all'inizio di una nuova carriera.
Da metà anni Cinquanta, Elvis aveva registrato dozzine di canzoni, interpetando una trentina di film a Hollywood reinventandosi a Las Vegas come una sorta di supereroe americano in tenuta dorata.
Verso la fine, "The King" era l'ombra dell'uomo di spettacolo che aveva elettrizzato il pubblico e rivoluzionato la musica pop.
Ma la fase della sua carriera venuta dopo la sua morte è stata addirittura più consistente e continua a durare, con remix di canzoni meno conosciute come "Rubberneckin'" e "A Little Less Conversation" arrivate negli ultimi cinque anni al numero uno della classifica.
Mentre legioni di fan si radunano a Memphis, Tennessee, per il 30° anniversario della morte di Presley, avvenuta il 16 agosto 1977, è chiaro che Elvis sta ancora facendo affari.
"Ci stiamo preparando alla miglior Settimana di Elvis che abbiamo mai avuto", ha detto Todd Morgan, portavoce della Elvis Presley Enterprises, azienda di Memphis che gestisce le sue redditizie proprietà ed ha organizzato un calendario di eventi.
Per iniziare c'è l'Elvis Expo al centro convegni di Memphis che prevede esibizioni di membri della sua TCB Band e dell'ex moglie Priscilla, per le quali è già tutto esaurito.
L'evento principale sarà la vigilia a lume di candela a Graceland da mercoledì prossimo che sarà coperta dal vivo dalla all-Elvis-all-the-time Elvis Radio, emittente radio di Sirius Satellite. Si prevede che vi parteciperanno 50.000 fan.
Il colonnello Tom Parker, che fu manager attento di Presley, l'aveva previsto dopo la sua morte, la leggenda sarebbe sopravvissuta.
"Elvis non è morto. E' morto il corpo. Questo non cambia nulla", aveva detto 30 anni fa Parker, secondo quanto citato dai media.
La rivista Forbes indica Elvis come seconda dietro al leader dei Nirvana Kurt Cobain come star defunta che produce profitti, con una stima di 42 milioni di dollari tra accordi sui diritti fra 2005 e 2006.
Dall'apertura al pubblico nel 1982, Graceland, la casa riccamente ornata a Memphis di Elvis comprata per 100.000 dollari nel 1957, è diventata un'attrazione turistica che richiama circa 600.000 visitatori all'anno.
Anche i Verdena rendono omaggio a Elvis con His Latest Flame
In occasione del trentennale dalla morte del più grande rocker di sempre, Elvis Presley i Verdena hanno deciso di riproporre una delle sue canzoni più apprezzate ovvero His Latest Flame.
http://www.musicalnews.com/img_art/13082007122218.jpg
In occasione del trentennale dalla morte del più grande rocker di sempre, Elvis Presley, avvenuta il 16 agosto del 1977 a 42 anni, i Verdena hanno deciso di riproporre una delle sue canzoni più apprezzate ovvero “His Latest Flame (Marie’s the Name), già precedentemente reinterpretato da grandi personaggi come Morrissey degli Smiths. Il pezzo è uno degli inediti contenuti nell’EP “Canos” brano tratto dall’album “Requiem”, uscito a fine giugno ed entrato direttamente al terzo posto nella classifica FIMI ai primi di luglio, restando nella “top ten” per ben un mese. Ricordiamo che i Verdena sono attualmente impegnati nel loro tour estivo
NEWS 14/8/2007 http://www.lastampa.it/common/images/pixel.gifMARINELLA VENEGONIhttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gif
http://www.lastampa.it/common/images/pixel.gifhttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gif
http://img261.imageshack.us/img261/5185/immagineci4.jpg (http://imageshack.us)
Un sound contro il razzismohttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gifhttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gifhttp://adv.ilsole24ore.it/5/www.lastampa.it/06/stampa2/cultura_spettacoli/1921703517/SpotLight_01/OasDefault/default/empty.gif/35336265313761653436366134363430 (http://adv.ilsole24ore.it/5c/www.lastampa.it/06/stampa2/cultura_spettacoli/1921703517/SpotLight_01/OasDefault/default/empty.gif/35336265313761653436366134363430)
Fra i misteri mai fino in fondo sondati che spiegano il successo di Elvis Presley e l’enorme influenza che la sua musica ebbe sulla cultura dell’epoca, c’è pure quello d’una effettiva quanto involontaria spinta rivoluzionaria che lui, semplice ragazzo del Tennessee, avrebbe dato alla politica dell’apartheid ancora imperante, a quei tempi, negli Stati Uniti del Sud. Proprio nella sua Memphis, appena qualche tempo prima che spuntasse la stella di Elvis, la censura aveva vietato Anna, prendi il fucile perché il copione prevedeva la presenza di un conducente nero di colore, con la motivazione: «Lo spettacolo non può essere rappresentato perché promuove l’uguaglianza tra le razze».
Erano regole sociali che parevano intoccabili, Presley cominciò a scompaginarle, pur inconsapevolmente. Niente come la musica, si sa, arriva subito dentro l’anima, saltando ogni mediazione: e a metà dei 50 l’apparizione dal nulla di quel bel ragazzo bianco, il suo modo di cantare e, insieme, di muoversi come un ossesso, unendo due esigenze che a lui parevano imprescindibili, scossero nel profondo il costume quotidiano e il consumo musicale dei bianchi, ben appesi alla tradizione separatista del country. Si aprivano orizzonti nuovi, si creava una progressiva accettazione della matrice nera del ritmo: non ancora dichiarata apertamente, e però carica di presagi. Non a caso, i primi cinque dischi del futuro re del rock per la Sun Records avevano su una facciata un country, e sull’altra un blues: gli adolescenti bianchi che cominciavano ad ascoltare Elvis, le ragazze che svenivano al suo passaggio, si aprivano al mondo di quegli altri giovani che con loro non avrebbero potuto condividere - fino alla metà dei 60 quando ci fu l’abolizione della segregazione razziale - né i banchi di scuola, né i posti al cinema o sull’autobus.
Questo risvolto sociologico del ruolo di Presley fa da sfondo a un romanzo epistolare uscito da Azimut qualche settimana fa e con lo stesso titolo della versione originale americana, The Year the Music Changed, di Diane Thomas. Ritrae un Elvis ancora sconosciuto alla gloria, che nella propria città si trova a proprio agio solo tra i bar e i caffè musicali di Beale Street, lo stradone colorato dove dominano gli swinganti giovanotti neri vestiti di abiti colorati ch’egli prende a modello, la via che ogni sera risuona dei ritmi e degli strappi sonori che il meglio degli artisti afroamericani, da B.B.King a Rufus Thomas, fa piovere sui marciapiedi affollati di gente di colore. A questo ragazzo, che incide con Sam Phillips That’s All Right Mama, scrive da Atlanta una educata lettera di complimenti l’adolescente Achsa: «Lei canta quella musica nuova che chiamano rock’n’roll, o rhytm’n’blues quando è un negro che canta». Gli pronostica un grande successo e, miracolo, Elvis risponde. Racconta alla fan i suoi progressi, le indecisioni, l’amore per la madre, l’assalto via via più imperioso delle fans, l’incontro con il famoso Colonnello che farà esplodere la sua carriera. Dall’altra parte del romanzo, c’è la ragazza - futura attrice di successo - complessata da una cicatrice e stretta dentro una inquietante coppia di genitori: il padre ottuso, è ossessionato dalla sfolgorante bellezza della moglie, che finirà in modo misterioso, portandosi dietro i propri segreti; ma Achsa saprà penetrarvi, scoprendo impensabili disagi razziali. L’autrice immagina di aver ricevuto dallo stesso Elvis un plico con le lettere, a pochi giorni dalla drammatica fine del re del rock; un modo inconsueto per conoscere una sfaccettatura di Elvis non consumata dall’uso, a trent’anni dalla morte.
Da Pianeta rock sabato 18 agosto 2007
Elvis Presley: all'asta su ebay il pianoforte appartenuto al Re tra il 1957 e il 1969
http://www.pianetarock.it/news/images/elvis2.jpg
Ha ormai raggiunto i 250.000 dollari (circa 185.000 euro), l'asta su ebay (http://cgi.ebay.it/Elvis-Presley-The-King-Knabe-Co-Grand-Piano-1930_W0QQitemZ300138198146QQihZ020QQcategoryZ2012Q QssPageNameZWDVWQQrdZ1QQcmdZViewItem) che vede in vendita il pianoforte Knabe bianco, appartenuto ad Elvis Presley.
Il musicista lo acquistò nel 1957 a Memphis (Tennessee) e lo tenne nella sua ormai leggendaria villa di Graceland fino al 1969.
L'asta è stata aperta in occasione delle celebrazioni per il 30° anniversario dalla scomparsa di Elvis.
Da Repubblica.it
Elvis: Mito ha fruttato 34,1 mln di euro Nel solo 2006
17 agosto 2007 alle 14:23
Quanto può valere un flacone vuoto di antistaminico Naldecon prescritto a Elvis Presley dal suo medico personale? Quasi 3.000 dollari.
E una foto? Quasi 10.000, circa 7.500 euro, se si tratta dell’ultima fotografia, una delle tante “ultime”, scattata al Re del Rock all’ingresso dell’ospedale, pare poco prima della morte. A tanto può arrivare il feticismo dei milioni di fan del leggendario Presley che, a trent’anni dalla scomparsa del cantautore, celebrata ieri, ancora vanno a caccia di gadeget passati per le mani della Leggenda. Se un flaconcino di antistaminico può passare di mano per 2.000 euro, non sorprende che un’arma placcata in oro arrivi anche a 28.000 dollari (20.882 euro). Ma i memorabilia targati Elvis sono solo la punta dell’iceberg di un giro d’affari in continua crescita: un’eredità che nel 2006 ha fruttato circa 34,1 milioni di euro.
Su CincoDias, quotidiano spagnolo, un lungo articolo costellato di cifre a sei zeri sintetizza l’evoluzione di questo incredibile buisness post mortem. Nel primo semestre del 2007, la Cky, compagnia che ha in gestione l’eredità del cantante, ha fatturato 26,1 milioni di dollari, circa 18,3 milioni di euro; mentre nel 2006, l’impero Elvis ha fruttato 48,8 milioni di dollari, 34,1 milioni di euro, confermando la leggenda di Memphis al sesto posto della classifica di artisti scomparsi “titolari” di grandi imperi economici (al primo posto il leader dei Nirvana, Kurt Cobain). Dietro questo impero ci sono prima di tutto le licenze e i diritti d’autore, circa 253, concessi per proprietà intellettuale di testi, gestione dell’immagine, programmi speciali televisivi e radiofonici per un ammontare di circa 13,7 milioni di dollari nel 2006 (9,5 milioni di euro).
Segue Graceland, la villa in cui il cantante morì e in cui oggi è sepolto, trasformata in una sorta di parco dei divertimenti tematico con museo, attrazioni varie e albergo per un giro d’affari che nel 2006 ha toccato i 35,081 milioni di dollari (24,6 milioni di euro) e una media di 556.000 visitatori l’anno.
Da Repubblica.it 16 agosto 2007 alle 19:53
Trent’anni dopo Elvis mito rivive; business alle stelle
Un anniversario a suon di rock e di dollari.
La leggenda di Elvis Presley, trent’anni dopo la sua scomparsa, è ancora una miniera d’oro in gadget, cd, festival, tributi e diritti d’autore. Secondo la rivista Forbes, nella particolare classifica delle star defunte che fanno fare lauti affari agli eredi, ‘The King’ guadagna la seconda piazza dopo il leader dei Nirvana Kurt Kobain, con una stima di 42 milioni di dollari guadagnati tra il 2005 e il 2006. Granceland, la magione coloniale che è stata la sua ultima residenza, è un’attrazione da 600mila visitatori l’anno. Qui sono entrate nel vivo le celebrazioni ufficiali della ‘Elvis Week’ (la settimana di Elvis) con la veglia a lume di candela di 50 mila fan sulla tomba di Presley.
Un rito che si ripete ogni anno, ma questa è stata “la miglior Settimana di Elvis che abbiamo mai avuto”, ha dichiarato Todd Morgan, portavoce della Elvis Presley Enterprises, che ne gestisce i diritti e organizza il calendario di eventi. Tributi sono stati organizzati in tutto il mondo. In Germania, dove Presley fece il servizio militare nel 1958 come autista di jeep dell’esercito, un’associazione di fan organizza ogni anno un festival con imitatori dall’immancabile ciuffo brillantinato, che attira diecimila visitatori. “Elvis, trent’anni dopo sempre nei cuori dei fans”, scrivono i siti italiani dedicati alla leggenda del rock, che, come nel caso di ‘grazielvis.it’ dedicano la home page al trentesimo anniversario dalla scomparsa del re di Memphis.
Altri appassionati si sono dati appuntamento per la mostra “Elvis e’ vivo-remember the King”, a Bassano del Grappa fino al 19 agosto. Il business coinvolge non solo chi vuole ascoltarne ancora la voce calda o piangere sulla sua tomba. C’è una larga fetta di mercato composta da chi vuole essere come lui, sentirsi ‘The King’ almeno per quindici minuti nella vita. A Memphis, Images of the King, un concorso musicale dedicato agli ‘impersonator’ (gli interpreti), gestito dai coniugi Bobbie e Micheal Hoover è un fenomeno che va avanti da 21 anni. Le finali dell’edizione 2007 sono previste il 17 e il 18 agosto, con tanti finti-Elvis provenienti da Canada, Stati Uniti, Regno Unito e perfino giapponesi con gli occhi a mandorla. Fiutato l’affare, la Elvis Presley Enterprise, dopo aver snobbato a lungo gli ‘interpreti’, starebbe ora pensando di far a pagare i diritti d’autore a chi impersona Elvis, prima di salire sul palco e imbracciare una chitarra per cantare “Love me Tender”.
Da Cultura News - 20-08-2007
L’ELVIS PRESLEY DELLA MARATONA SARA’ A ROMA PER TENTARE UN NUOVO RECORD.
Lo scorso aprile alla London Marathon, Ian Michael Sharman, un podista inglese di 27 anni è entrato nel Guinness dei primati grazie ad un’insolita prestazione. L’inglese infatti ha chiuso la prova di maratona in 2:57.03 correndo l’intera gara vestito da Elvis Presley e visti i tanti sosia di Elvis sparsi per il mondo che partecipano a gare di ogni tipo per aggiudicarsi la palma d’oro di “Re dei Re” è riuscito ad entrare con la sua impresa nel Guinness dei primati. Ian, visti i 30 anni dalla morte di Elvis Presley, ha deciso di ritoccare il suo record scegliendo la Maratona di Roma del 16 marzo 2008 come sede ufficiale per il tentativo: “Proverò a ritoccare il tempo fatto a Londra – dice Sharman – scendendo sotto le 2 ore e 45 minuti e se il pubblico di Roma mi sosterrà sono certo di farcela”. Ovviamente sulle strade di Roma correrà con indosso uno dei tanti vestiti simili a quelli di Elvis della sua collezione.
http://www.culturalnews.it/pictures/2007082014520448.jpg
Da Yahoo Sport - Lun 20 Ago, 12:24 PM
Alla Maratona di Roma anche il sosia di Presley
http://d.yimg.com/eur.yimg.com/ng/sp/dataspo/20070820/10/3867614776.jpg
(http://it.eurosport.yahoo.com/070820/8/qtvm.html)
Ian Michael Sharman e` uno dei tanti sosia di Elvis Presley, ma lui non canta, corre maratone. Lo scorso aprile alla London Marathon, Ian Michael Sharman, un podista inglese di 27 anni e` entrato nel Guinness dei primati grazie ad un’insolita prestazione, ha infatti chiuso la prova di maratona in 2:57.03 correndo l’intera gara vestito da Elvis Presley e visti i tanti sosia di Elvis sparsi per il mondo che partecipano a gare di ogni tipo per aggiudicarsi la palma d’oro di “Re dei Re” e` riuscito ad entrare con la sua impresa nel Guinness dei primati.
In occasione dei 30 anni dalla morte di Presley, Sharman ha deciso di ritoccare il suo record scegliendo la Maratona di Roma del 16 marzo 2008 come sede ufficiale per il tentativo: “Provero` a ritoccare il tempo fatto a Londra – ha dichiarato Sharman – scendendo sotto le 2 ore e 45 minuti e se il pubblico di Roma mi sosterra` sono certo di farcela” . Ovviamente sulle strade di Roma correra` con indosso uno dei tanti vestiti simili a quelli di Elvis della sua collezione.
[Cult ] - 16/08/2007 (h.13.53)30 anni dalla morte di Elvis Presley
Grandi celebrazioni a Graceland per l'anniversario della scomparsa del re del Rock 'n' Roll
http://musica.lospettacolo.it/gallery/normal_Elvis_42.jpg
(AGM-LSP) A trent’anni esatti da quel tragico 16 agosto del 1977 in cui il grande Elvis Aaron Presley si spense per aritmia cardiaca, stroncato da un cocktail di farmaci e barbiturici, migliaia di suoi fan in tutto il mondo celebrano il suo mito. Centro di tutte le celebrazioni è naturalmente Graceland, la residenza del cantante che negli anni si è trasformata in un gigantesco mausoleo-museo visitato ogni anno da 600 mila persone, dove sono attese alcune decine di migliaia di fans provenienti da tutto il mondo per sfilare davanti alla tomba del re del rock ‘n’ roll. La grande veglia che si è svolta ieri sera a lume di candela è stata l’apice della Elvis Week, un’intera settimana di eventi dedicati al mito di Elvis organizzata a Memphis e dintorni dalla Elvis Presley Enterprises.
“Prima di Elvis non c’era niente” ha detto un giorno John Lennon e probabilmente aveva ragione. Eppure forse in pochi avrebbero scommesso su quel ragazzino originario di Tupelo, nel Mississipi, che a dieci ani strimpellava la chitarra regalatagli dalla madre. Dopo un infanzia trascorsa ad ascoltare la musica nera trasmessa dalle radio di Memphis il giovane Presley incomincia a lavorare svolgendo varie mansioni tra cui anche quella di camionista fino a quando un giorno non decide di entrare al “Memphis Recording Service" per incidere due brani, "My Happiness" e "That's when your heartaches begin", da portare come regalo a sua madre. Nel 1954 Elvis torna in sala di incisione e qui viene notato da Sam Phillips, proprietario della Sun Records. É l’inizio del mito, nel giro di due anni il giovane ragazzo di Memphis diventa il re del Rock ‘n’ Roll. Nel 1958 Presley viene chiamato per il servizio militare e spedito con i suoi commilitoni in Germania e durante questo periodo conosce Priscilla Beaulieu, che diventerà sua moglie e che dieci anni più tardi metterà a al mondo sua figlia Lisa Marie Presley.
Gli anni ’70 segnano la sua consacrazione definitiva davanti al pubblico mondiale con oltre un migliaio di performance dal vivo tenute negli Stati Uniti in poco più di sei anni fino all’apice della sua popolarità con il grandioso concerto alle Hawaii, Elvis: Aloha From Hawai, che venne trasmesso via satellite in tutto il mondo raccogliendo davanti alla tv, si stima, oltre un miliardo di spettatori. Dietro il personaggio pubblico però l’uomo stava incominciando a cedere sotto il peso dello stress eccessivo e preso Elvis si trova schiavo dei farmaci e della droga fino alla sua morte nel 1977. Una morte improvvisa cui ancora oggi molti fan non si rassegnano alimentando leggende che lo vorrebbero ancora vivo con una nuova identità.
Quello che è certo è che Elvis è ancora vivo nel cuore dei suoi fan come aveva previsto dopo la sua morte il suo manager, il colonnello Tom Parker: “Elvis non è morto. È morto il corpo. Questo non cambia nulla”. Una premonizione che a trent’anni di distanza si conferma in tutta la sua veridicità. Il successo raccolto da Elvis in vita è innegabile e a testimoniarlo basterebbe il miliardo di dischi venduti durante la sua carriera ma è altrettanto innegabile che il suo mito sia cresciuto a dismisura dopo la sua morte tanto da portare milioni di dollari nelle casse della società che gestisce l’immagine del cantante scomparso, 42 milioni di dollari tra il 2005 e il 2006 stando a quanto ha stimato la rivista specializzata Forbes. Forse è proprio vero: che Elvis sia morto o meno infondo non cambia nulla.
Bruce Campbell: "Non sarò di nuovo Elvis"
L'attore non reciterà nel sequel di Bubba Ho-Tep. Opinioni divergenti sulla sceneggiatura dietro il gran rifiuto
http://img513.imageshack.us/img513/7229/elvisbubbahotepnv3.jpg (http://imageshack.us)
Cattive notizie per il fandom. Bruce Campbell, attore feticcio di Sam Raimi e una tra le star più amate del cinema horror, non reciterà nel sequel di Bubba Ho-Tep, attualmente in pre-produzione.
Lo ha annunciato lo stesso Campbell ai microfoni di Fangoria Radio, durante un'intervista registrata domenica scorsa. Dietro il rifiuto ci sarebbero divergenze inconciliabili con il regista Don Coscarelli riguardo alcuni punti della sceneggiatura. Divergenze che, secondo quanto avrebbe dichiarato Campbell, sembrerebbero essere quasi sfociate in lite: "vogliamo mantenere la nostra amicizia, ecco perché abbiamo preferito prendere strade diverse. E così, non faccio più parte del progetto".
Un vero peccato, perché sarà difficile trovare un attore protagonista tanto bravo quanto amato dagli appassionati di cinema horror. Lo stesso Coscarelli ammette di essere in grave difficoltà. Il progetto comunque sembra sarà portato a termine. Bubba Nosferatu and the curse of the She-Vampires, questo il titolo del film, dovrebbe uscire nel 2009, e per ora l'unico attore confermato è l'ottimo Paul Giamatti, già candidato all'Oscar per Cinderella Man.
La tanto contestata sceneggiatura, scritta da Coscarelli, Joe R. Lansdale e Stephen Romano, non sembra partire da un'idea tanto male, e narra le avventure di Elvis Presley nella Las Vegas degli anni '60, intento a combattere una banda di vampire capitanate da un malvagio manager, il colonnello Parker (Paul Giamatti). Un'idea folle a sufficienza per stimolare la penna di Lansdale & c, pronti trasformare le trovate più bislacche in un delirante divertissment farcito di humor e citazioni.
Campbell, nel corso dell'intervista, ha anche detto di ritenere poco probabile la realizzazione di un ipotetico Freddy vs Jason vs Ash (diventato una miniserie a fumetti della Wildstorm). Il chiacchierato remake di Evil Dead, a detta dell'attore, non si farà: i rumors sono bastati a far imbufalire il 90 per cento dei fan. Anche il quarto episodio della saga horror diretta da Sam Raimi non sarà realizzato. Lo stesso Raimi avrebbe ipotizzato: "forse potremo girarlo quando avremo 70 anni".
Insomma, per ora nessun horror tra le priorità di Campbell. Eppure siamo sicuri che molti fan terranno le dita incrociate nella speranza di un ripensamento del buon Bruce. Come non esultare nel vederlo di nuovo al cinema nei panni del Re del rock 'n roll, stavolta intento ad ammazzare vampire cantando "Viva Las Vegas"?
Autore: Enea Barbetta - Data: 29 agosto 2007 - Fonte: Fangoria
"Piedigrotta 2007", Brian Ferry e Napoli rendono omaggio a Elvis Presley
Con La Festa di Piedigrotta 2007, Napoli rende un doppio omaggio al "re del rock and roll", Elvis Presley
da sabato 1 settembre A Elvis Presley, alla sua versione di "It's now or never" e di "Surrender", alle sue sonorità melodiche è dedicata un'importante sezione della mostra "'O sole mio forever", una rassegna storico virtuale curata dalla Fondazione Bideri che si terrà, dal 1° settembre, presso il Salone Margherita, storico tempio del cafè chantant riaperto per l'occasione.
Gli spartiti originali della traduzione americana del classico di Capurro-Di Capua, le differenti copertine delle edizioni a 45 giri, le lettere di autorizzazione dell'adattamento saranno esposte insieme a foto memorabilia
di "The Pelvis", scomparso il 16 agosto di trent'anni fa.
venerdì 7 settembre
E proprio "It's now or never" e "Surrender" (che in origine erano, rispettivamente "'O Sole mio" e "Torna a Surriento") sono le due canzoni scelte da Brian Ferry, la voce dei Roxy Music, per partecipare al "Concerto
per Piedigrotta" che il 7 settembre, in piazza del Plebiscito, lo vedrà protagonista con Massimo Ranieri ed altri divi della musica italiana ed internazionale per omaggiare il grande repertorio classico napoletano.
"Piedigrotta 2007" è sostenuta dalla Regione Campania, organizzata dall'Ente Provinciale per il Turismo di Napoli, con la collaborazione del Comune e della Provincia di Napoli.
Da Rockol - 29 Ago 2007
Scaduti i diritti, di dominio pubblico le prime incisioni di Elvis
Effetto nostalgia, trent’anni dopo la morte del re del rock&roll: “My baby left me”, versione originale di Elvis Presley datata 1956, è riapparsa nella classifica inglese dei singoli più venduti posizionandosi al numero 19. Il fatto veramente nuovo, però, è che a pubblicare il supporto, acquistabile solo presso i negozi della catena HMV, non è la solita RCA (gruppo Sony BMG) ma la semisconosciuta Memphis Recording Service: il 1° gennaio scorso, infatti, sono scaduti i diritti cinquantennali previsti dalla legge e chiunque può pubblicare la canzone senza pagare royalty all’etichetta che ne deteneva il copyright o agli eredi del defunto artista.
Si tratta, finora, della conseguenza più eclatante e macroscopica del rifiuto opposto dal governo inglese a chi, industria discografica e comunità artistica in primis, chiede a gran voce una estensione dei termini di protezione almeno a settant’anni (vedi News). Joseph Pirzada, managing director della etichetta MRS, ha così potuto agire indisturbato, una volta procuratosi quattro o cinque bobine contenenti master originali e nastri di seconda generazione contenenti vecchie incisioni della rockstar diventate ormai di pubblico dominio. A novembre, ha spiegato, pubblicherà anche un album intitolato “Elvis Presley: The New York RCA Studio One complete series” che sta promuovendo attraverso i fan club e i siti web. Intanto anche la RCA, l’etichetta a cui Presley fu legato per tutta la carriera dopo le prime incisioni per la Sun Records, ha lanciato un programma di ripubblicazioni celebrative: la riedizione del singolo “Blue suede shoes” sembra a sua volta predestinata alla Top 20 britannica.
(29 Ago 2007)
Dopo tanta porcheria sui giornali italiani, ecco un bell'articolo per il quale il giornalista merita i nostri complimenti :-brav:-brav
Da Iniziativa.it
Elvis Presley : Il Camionista che divenne “Re” Scritto da Alessandro Mazzoni
Sunday 02 September 2007
http://www.iniziativa.info/images/stories/elvis20presley206.jpg (http://www.iniziativa.info/images/stories/elvis20presley206.jpg)
Il sedici agosto di trent’anni fa veniva trovato, riverso in terra, nel bagno della sua casa, a Graceland, il cadavere di un uomo che solo lontanamente somigliava a un ragazzo che ventitre anni prima aveva cominciato una rivoluzione musicale e di costume che avrebbe scosso fin dalle fondamenta il Novecento.
Quel ragazzo si chiamava Elvis Aaron Presley nato quarantadue anni prima in un paesino nel sud degli Stati Uniti. La rivoluzione di cui stavamo parlando: Rock’n’roll.
Famiglia povera ma di fervente passione religiosa. E’ proprio in Chiesa che il giovane Elvis viene a contatto con la musica.
Ben presto la famiglia Presley si trasferisce in quel di Menphis in cerca di fortuna stabilendo la propria residenza nelle vicinanze del quartiere “nero” di Beale Street .
La “formazione” del futuro King avviene ascoltando le radio locali.
Al contrario della ristrettezza di vedute della gente del Sud, Elvis sente senza distinzioni radio bianche e nere…Rimane affascinato in ugual misura da ballate country e da scatenati ritmi neri...
Assorbe come una spugna elementi di B.B King e Howiln’ Wolf ma anche di Bil Monoroe e Hank Williams.
Il futuro Re del rock’n’roll per aiutare i genitori a far quadrare i conti lavora come camionista per la Crown Electric e un giorno passando con il camion sulla Union Street, vede che alla Sun Records di Sam Philips, pagando un dollaro, chiunque può registrare un disco da portarsi a casa.
Quale miglior regalo per il compleanno della mamma?
Alla domanda della segretaria : “Che stile hai?” Elvis risponde :” Uno stile tutto mio”..E c’era da credergli.
La prima session della sua carriera non sembra così memorabile almeno finchè quel giovanotto di Tupelo, accompagnato dal chitarrista Scotty Monroe e il bassista Bill Black, non decide di lanciarsi in un blues dal ritmo veloce That’s all right.
Interpreta il pezzo di Arthur Crudup in maniera del tutto originale, inventando uno stile che prima semplicemente non esisteva.
Il r&b si mischia con il country, il tutto shakerato con una dose di sensualità mai vista prima.
Sam Philips ha trovato quello che stava cercando da una vita.
Un bianco che canta con la stessa intensità di uno di colore.
Elvis è una miscela incendiaria quanto naturale di campagna, chiesa e locali jukebox muniti.
Con la Sun Records realizza altri storici singoli: Blue Moon Of Kentucky, Good Rockin' Tonight , Baby Let's Play House, sono tutti titoli che catapultano il giovane Elvis tra le stelle della musica del sud degli Stati Uniti.
Le apparizioni alla televisione nazionale contribuiscono, poi, a rendere il suo astro ancora più luminoso con tanto di arrabbiatura e sdegno da parte dei “ matusa” dell’epoca irritati dalle mosse “pelviche” del Nostro e scene di isterismo collettivo da parte dei teenager affascinati dal suo essere così fuori dagli schemi.
Nel 1955 Sam Philips , che a quel tempo non se la passava un granchè dal punto di vista economico, cede il contratto e i master di quanto prodotto da Elvis alla Rca per l’allora cifra-record di 35.000 dollari.
Elvis ora è ufficialmente una star nazionale.
Hollywood non tarda a bussare alla sua porta.
Tra il Cinquantasei e il Sessantanove interpreterà più di trenta film (non tutti memorabili per la verità).
Molte storie, infatti, erano solo pretesti per farlo cantare. Oggi li definiremo film di cassetta che tuttavia al botteghino facevano incassi record anche perché agli inizi degli anni ’60 questo era l’unico modo per sentire le canzoni di “The Pelvis”.
La chiamata alle armi del 1958 e la morte della madre a soli 42 anni avvenuta lo stesso anno, sono due eventi che segnano per sempre la vita di Elvis (dal secondo non si sarebbe -forse- più ripreso).
Verso la fine dei Cinquanta molti dei padri fondatori del rock’n’roll non se la passano per niente bene (Jerry Lee Lewis e Chuck Berry hanno guai con la giustizia, il primo sposando la cugina tredicenne, il secondo accusato di violenza su minorenne); Beachboys, Rolling Stones e Beatles, figli in qualche modo della loro musica, sono sul punto di fare il grande salto “approfittando” di questo vuoto di potere.
La popolarità di Elvis tuttavia rimane intatta.
Anzi, il ritorno del Re è atteso come non mai.
Nel 1960, pochi giorni dopo il suo congedo militare, è ospite nello show di Sinatra.
http://www.iniziativa.info/images/stories/normal_elvis_30.jpg
Maturato per alcuni (inbuonito per altri) dall’ esperienza militare ha n un nuovo obbiettivo da raggiungere:
“Se prima sono arrivato solo ai minorenni, ora voglio arrivare anche ai genitori di questi minorenni, forse anche loro non sono cosi vecchi da non poter gradire una canzone”.
Il cantante decide di dare un taglio più “classico” al suo rock’n’roll. Riscoprendo l’amore per il bel canto incide una serie di canzoni melodiche come Are you lonesome tonight e altre addirittura riprese dalla tradizione napoletana come It’s now or never( O sole mio ) e Surrender ( Torna a Surriento ).
Certo, la voce si è un po’ addomesticata, le esecuzioni sono senz’altro più curate e gli arrangiamenti leggermente più sofisticati, ma la grinta è sempre la stessa, a testimonianza di ciò regala agli appassionati di rock un album stupendo: Elvis Is Back contiene gemme del calibro di Dirty dirty feeling, Fever, Reconsider Baby, Such a Night, Solider Boy e Thrill Of Your Love.
Dal ‘61 al ‘68 Elvis viene letteralmente “sequestrato” dal cinema.
Gli impegni sul set limitano il tempo per le sedute di incisione cosicché la produzione discografica di quegli anni è quasi completamente dominata dalle colonne sonore.
Mentre il nuovo rock d’ Oltre Manica si fa sempre più minaccioso alle porte di Graceland , Elvis continua nella routine professionale di tre film l’anno e rispettivi dischi, routine che verso la metà degli anni Sessanta comincia ad annoiare sia lui( che ha voglia di fare cose nuove e di riprendere a fare concerti) che il suo pubblico in rivolta per lo spreco di un talento che avrebbe potuto dare ben altri prodotti.
Nel ’67 la svolta.
Svegliatosi dal torpore artistico che rischiava di paralizzarlo( complice anche il fatto che i contratti con le case cinematografiche stavano per scadere ) decide di rispondere alla British ivasion a modo suo.
Ecco allora How Great Thou Art, un disco di canzoni sacre carico di entusiasmo in cui la voce del Re è al massimo della sua espressività.
Gospel, spiritual, rhytm and blues e country&western sono gli ingredienti presenti nel disco, tutti stili che se miscelati danno un risultato straordinario: il rock’n’roll un invenzione tutt’ altro che inglese di cui Elvis è l’espressione più importante.
Il primo maggio del ’67, a conferma del periodo di intense novità nella sua vita, sposa Priscilla( la sua storica fidanzata).
Il 1 febbraio del’68 Elvis diventa papà di Lisa Marie:
“Ricordo ancora il giorno in cui lo comunicai a Elvis- dice Priscilla- eravamo tornati a vivere a menphis da qualche settimana e una mattina mi recai in città per ritirare le analisi. Sarei diventata mamma! Quando riconobbi il rumore della sua Cadillac in giardino, corsiad abbracciarlo informandolo della grande notizia. Pianse come un bambino”.
Il Sessantotto è l’anno del grande rilancio.
Mentre i giovani sono al centro di un conflitto mai visto in precedenza tra loro e la vecchia classe dirigente rea di aver creato una società capitalistica dove il valore del denaro e del profitto sono messi in primo piano a discapito dell’elemento umano e contestano tutto: dal sistema scolastico a quello familiare (tradizionalmente inteso) a Menphis si lavora al rilancio del Re del rock’n’roll.
Si pensa ad uno spettacolo televisivo.
L’idea iniziale è di far cantare a Elvis canzoni natalizie e gospel visto che lo show sarebbe stato trasmesso a ridosso delle festività ma per fortuna venne accantonata.
Serve ben altro per il “raising” del King.. Il Rock’n’roll delle “origini” forse.
Per farlo vengono chiamati i musicisti che lo hanno accompagnato nei primi anni di carriera.
Gran ritmo, ottime performance e un Elvis al top della forma in completo di pelle nera fanno di questo show un classico della televisione americana.
Il riscontro del pubblico è straordinario: il 45 giri If I Can Dream (lanciato proprio durante lo spettacolo televisivo) scala la vetta delle classifiche di vendita come pure l’album stesso dello show.
Se dal punto di vista professionale le cose sembrano andare a gonfie vele, dal punto di vista sentimentale non è così.
Priscilla si sente annoiata, avvilita e trascurata.
Elvis è sempre impegnato, anzi super-impegnato. Tra film e concerti ha pochissimo tempo da dedicare alla sua vita privata.
Sua moglie tollera questa situazione fino a quando nel ’71 lascia Graceland alla volta della California. Non ci sta a essere la moglie dimenticata del più grande cantante degli Stati Uniti.
Il fatto che lo show-man non avesse fatto nulla per tentare un riavvicinamento diede a Priscilla la triste conferma di quanto pensava da tempo. Prima viene la musica.
È divorzio.
Il Re è di nuovo solo, ma paradossalmente non ha il tempo di sentirsi “solo” tanti sono gli impegni che il colonnello Parker, suo storico impresario, gli ha procurato. Basti pensare alla sua attività concertistica: se nel ’69 tiene 57 concerti, l’anno seguente diventano ben 137 e nel ’71 addirittura 156.
Nel 1972 gli spettacoli registrati furono 164 e nel 1973 ben 168.
C’è da chiedersi cosa spinge Elvis ad un lavoro così stressante.
Certo non i soldi, visto che è la star più ricca d’ America. Certo non la popolarità, non ne ha bisogno. Il mito è più che mai robusto.
Anche se il fisico si è appesantito, anche se gli anni non sono più vedi, quando sale sul palco è sempre il Re.
Forse è proprio la solitudine, il bisogno di esporsi, se non altro con il suo pubblico, a spingerlo verso un simile tour de force.
Le esibizioni e le ovazioni sono le sole cose che possano appagarlo.
Fisicamente comincia a risentire di questa situazione di super-lavoro e stress. Disturbi al fegato, all’ intestino e agli occhi lo costringono a fare spesso uso di farmaci che alla lunga finiscono col distruggere il suo fisico. Se al tutto si aggiunge un’alimentazione sballata che lo porta a ingrassare fino a pesare 120 chili, logico pensare ad un epilogo drammatico. È quello che accade quel famoso sedici agosto.
Il corpo che in passato gli aveva fatto suonare più di qualche campanello d’ allarme, stavolta non lo asseconda, non gli da l’ennesima possibilità di tornare a ruggire sui palcoscenici d’ America (e chissà se quella del ’77 sarebbe stata la tournè giusta che lo avrebbe portato -per la prima volta -in Europa).
continua.........
........Segue
Ma Elvis aveva cominciato a morire molto tempo prima che il suo fisico lo abbandonasse per sempre. Una star grassa, ricca, malata e sempre più rinchiusa in se stessa. Vittima di una depressione dalla quale non è più riuscito a venirne a capo. Ecco il ritratto del Re gli ultimi anni della sua vita.
C’è una frase molto emblematica che si riferisce al periodo in cui, a causa di un principio di glaucoma, era costretto a portare un paio di occhiali neri per larga parte della giornata:
“ Quando mi infilo i miei grossi occhiali neri, mi sembra di essere isolato dal mondo, di non appartenere più al mondo dei vivi. È una strana sensazione ma devo dire che mi piace. Per qualche ora del giorno ho bisogno di sentirmi solo con me stesso. E il buio mi aiuta. Non so se qualcuno può capirmi”.
E il buio se l’è inghiottito a soli quarantadue anni lasciandoci in eredità una cosa molto preziosa: una musica che è voglia di libertà e abbattimento di barriere ( a quei tempi, la musica proposta da Elvis era così nuova che gli ascoltatori telefonavano ai dj delle radio per chiedere chi fosse quel nero che cantava canzoni country, oppure chi fosse quel bianco che cantava pezzi blues) grazie alla quale i giovani hanno preso per sempre le distanze dai propri genitori per cercare un posto dove dire la propria in seno ad una società che prima non li considerava.
Per farlo dovevano fare “rumore” e il rock’n’ roll gliene diede l’occasione
françois
02-09-2007, 09:30
Si un bel articolo degno di essere chiamato articolo su Elvis. Complimenti
Adnkronos/IGN - Roma,Italy
Cronaca
http://www.adnkronos.com/IGN/Assets/Imgs/E/elvis_presley2--200x150.jpg
Sotto accusa abuso di alcol e droghe
Rockstar 2 volte più a rischio di morte prematura
Lo rivela uno studio pubblicato sul 'Journal of Epidemiology and Community Health' e condotto su 1.050 musicisti e cantanti statunitensi ed europei che hanno raggiunto la fama tra il '56 e il '99. L'età media gli idoli della musica che perdono la vita è tra i 35 e i 42 anni
Roma, 4 set. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Chi sognava di calcare i palchi di tutto il mondo, da oggi ha un motivo in più per provare meno rammarico di non essere riuscito a realizzare il proprio sogno: stelle del rock e popstar hanno infatti oltre il doppio delle possibilità di morire di una morte precoce rispetto alla gente comune, che non guadagna pagine di rotocalchi e stipendi da capogiro. Elvis Presley, Kurt Cobain e il leader degli INXS Michael Hutchence, tra le tante altre stelle morte prematuramente, potrebbero costituire la prova del nove di quanto rivela lo studio pubblicato sul 'Journal of Epidemiology and Community Health'.
La ricerca, che sostiene come la morte sopraggiunga spesso entro pochi anni dall'esordio nel mondo dello showbusiness, è stata condotta su 1050 musicisti e cantanti statunitensi ed europei che hanno raggiunto la fama tra il '56 e il '99. Scelti tra gli artisti che si sono guadagnati un posto nell'esclusiva Top dei 1000 album più gettonati di tutti i tempi - stilata nel 2000 - senza alcuna distinzione di genere musicale.
Gli anni di vita medi degli acclamati idoli del pop e del rock sono stati così confrontati dagli studiosi della John Moores University di Liverpool, in Inghilterra, alla longevità della popolazione generale, tenendo conto anche del sesso, dell'origine etnica e della nazionalità del campione. Il prezzo della fama, rivela lo studio, è davvero molto alto: in tutto, sono 100 le star morte tra il '56 e il 2005 (tra quelle selezionate dalla ricerca). L'età media in cui hanno perso la vita si attestava a 35 anni per le stelle della musica europea e a 42 per quelle statunitensi. Una volta raggiunto il successo, la probabilità di morire prematuramente, soprattutto entro i cinque anni dall'esordio sul palco, si è dimostrata alta più del doppio di quella relativa al resto della popolazione inglese e americana.
Da Reuters
Rock star non vivono da mediani, ma alto rischio morte prematura
martedì, 4 settembre 2007 1.03 http://i.today.reuters.com/images/spacer.gifdi Tim Castle
http://i.today.reuters.com/news/images/clear.gifhttp://img128.imageshack.us/img128/5189/genimage1ol1.jpg (http://imageshack.us)
http://i.today.reuters.com/images/clear.gif
LONDRA (Reuters) - Le rock star -- conosciute per il loro stile di vita "sesso e droga" -- hanno molte più probabilità degli altri di morire prima di arrivare alla vecchiaia.
Uno studio su oltre 1.000 artisti britannici e nordamericani, dall'epoca di Elvis Presley a quella del rapper Eminem, ha scoperto che hanno il doppio o il triplo delle probabilità di morire prematuramente rispetto alla popolazione media.
Tra il 1956 e il 2005 ci sono stati 100 decessi tra i 1.064 musicisti presi in esame dai ricercatori del Centro per la salute pubblica della John Moores University di Liverpoll.
Oltre a Presley, la liste dei morti prima del tempo comprende il cantante dei Doors Jim Morrison, l'eroe della chitarra Jimi Hendrix, la star dei T Rex Marc Bolan e Kurt Cobain dei Nirvana.
Oltre un quarto dei decessi sono legati ad abusi di alcol e droga, dice lo studio pubblicato del Journal of Epidemial Community Health.
"Lo studio descrive chiaramente una popolazione di star del rock e del pop che corrono uno sproporzionato rischio di morire a causa di alcol e droga", ha detto Mark Bellis, il principale autore.
"Nell'industria musicale, fattori come lo stress, il passaggio dall'anonimato alla popolarità e la frequentazione di ambienti dove alcol e droga sono facilmente disponibili, sono un incentivo a comportamenti autodistruttivi", si legge nel rapporto.
IL MURO DEI CINQUE ANNI DA STAR
Lo studio ha scoperto che i musicisti sono maggiormente a rischio nei primi cinque anni dall'ingresso nello star system, in cui il tasso di mortalità è tre volte più alto del normale.
Hendrix, Bon Scott degli AC/DC e il rocker punk Sid Vicious sono morti nell'arco dei cinque anni successivi alla conquista della notorietà , ha precisato Bellis.
Tra gli artisti britannici il rischio di morire rimane alto fino a 25 anni dopo il primo hit, trascorsi i quali rientrano nella curva della normale aspettiva di vita.
La notizia suona bene per i sopravvissuti del rock come il 63enne Roger Daltrey degli Who, che cantava "I hope I die before I get old" nella canzone "My Generation" nel lontano 1965.
Ma questo trend non si riscontra in Nordamerica, dove i rocker ingrigiti corrono sempre il doppio del rischio di una morte prematura per infarto.
La star americana Jerry Garcia dei Grateful Dead, Carl Wilson dei Beach Boys e Johnny Ramone dei Ramones sono morti prima di arrivare a 60 anni.
Bellis ipotizza che l'alto tasso di decessi tra i i musicisti nordamericani più anziani sia connesso al grande appetito per i reunion tour negli Usa, che espongono gli artisti a turni supplementari dell'insalubre stile di vita "rock'n'roll".
Ma potrebbe anche essere dovuto alle scarse cure mediche prestate a pop-star impoverite che hanno perso l'assicurazione sulla salute, ammette l'autore.
05-SET-07 10:50
MUSICA: E' MORTA JANIS MARTIN, ELVIS PRESLEY AL FEMMINILE
Washington, 5 set. - (Adnkronos) - Janis Martin, star del rockabilly che si guadagno' la fama di ''Elvis Presley al femminile'', e' morta al Duke University Medical Center di Durham, in seguito ad un tumore, all'eta' d 67 anni. Chitarrista e cantante, Janis Martin conquisto' la fama negli anni Cinquanta sulla scia di Elvis Presley, il quale la presento' personalmente all'etichetta discografica Rca Victor, che poi la promosse presso il pubblico americano con il soprannome di ''The Female Elvis''.
guitarman
06-09-2007, 08:17
05-SET-07 10:50
MUSICA: E' MORTA JANIS MARTIN, ELVIS PRESLEY AL FEMMINILE
Washington, 5 set. - (Adnkronos) - Janis Martin, star del rockabilly che si guadagno' la fama di ''Elvis Presley al femminile'', e' morta al Duke University Medical Center di Durham, in seguito ad un tumore, all'eta' d 67 anni. Chitarrista e cantante, Janis Martin conquisto' la fama negli anni Cinquanta sulla scia di Elvis Presley, il quale la presento' personalmente all'etichetta discografica Rca Victor, che poi la promosse presso il pubblico americano con il soprannome di ''The Female Elvis''.
ke peccato,accipicchia,un altra icona del rock'n'roll ke ci lascia....una grande perdita.....quanto mi spiace...
CvmmDrLkLuo
Juliemoon
06-09-2007, 11:15
Ma no, dai..
Ho l' iPod pieno delle sue canzoni..
Peccato, mi spiace davvero.
Richard Hawley LADY'S BRIDGE Mute Records
http://www.rockol.it/img/cover/richardhawley07.jpg (http://www.rockol.it/vetrina-4607/Richard-Hawley/LADY'S-BRIDGE#)
http://www.rockol.it/img07/1x1_trasp.gif
“Coles corner”, quarto album della sua carriera solista, portò il nome di Richard Hawley sulle vette delle classifiche di vendita mondiali. Sono trascorsi due anni da quei giorni e l’ex chitarrista dei Pulp e session-man per Robbie Williams torna con un nuovo disco.
“Lady’s bridge” è un lavoro dai toni malinconici e ispirati alle sonorità di artisti del passato come Roy Orbison ed Elvis Presley: il titolo dell’album fa riferimento al ponte più antico sul fiume che attraversa la città inglese di Sheffield, il Don. In merito Hawley ha dichiarato: “Da ragazzo lo percorrevo quasi ogni giorno, era il punto di passaggio dalla parte povera della città a quella ricca”.
TRACKLIST:
“Valentine”
“Roll river roll”
“Serious”
“Tonight the streets are ours”
“Lady solitude”
“Dark road”
“The sea calls”
“Lady’s bridge”
“I’m looking for someone to find me”
“Our darkness”
“The sun refused to shine”
Da Rockol
*************************************
Richard Hawley il 29 ottobre in Italia.
Richard Hawley torna in Italia per un’unica tappa all’interno del tour di supporto al recente album ‘Lady’s Bridge’, uscito a fine Agosto per Emi/Virgin e atteso successore del fortunato ‘Coles Corner’, lavoro (http://search.it.miva.com/search/redirector.asp?url=http%3a%2f%2fwww.guadagnarecolw eb.com%2fdefault.asp%3fadv%3dcrgainmiva&bidid=47295383&searchguid=%B3%95%1B%8F%83%DF%DC%AA%9E%9A%82%B8%9A %F2%8A%BA%85%BB%A3%9F%E8%A6%8C%A5%F8%AD%89%EE%FB%B 5%AC%C8%B6%80%C7%E4&domain=IT&affiliateid=1347&position=1&UserCountryOriginID=105&searchdate=07+Sep+2007+07%3a34%3a44%3a01&edh=3sGJ8z%2fQcn55KQ%2fEI8bvjOYKXKE%3d&ed=dj0xJm10PTMmcGFyYW0xPXZhbHVlMSZwYXJhbTI9dmFsdWU y) che ha portato alla ribalta il cantautore inglese meno di due anni fa.
Il brano che ha dato il titolo proprio a ‘Coles Corner’ è stato il biglietto da visita di Richerd Hawley per il pubblico italiano, un successo radiofonico datato Dicembre 2005 che il nuovo hit ‘Tonight the the streets are ours’ pare poter ripetere senza grandi problemi: il primo singolo estratto dal nuovo album è infatti subito entrato in classifica, così come il video, che si attesta tra i più programmati dai canali musicali nelle ultime settimane.
Lo stile da vero ‘crooner’ ha portato il musicista di Sheffield a essere paragonato a grandissimi nomi del passato, da Jonny Cash all’Elvis più malinconico. Oltre a essere un affermato cantante, Richard Hawley è un grande compositore, nonché stimato chitarrista. Prima della sua esperienza come solista, sono state diverse le esperienze sia come autore sia come musicista per grandi nomi della scena pop internazionale, da Robbie Williams a Gwen Stafani, fino a Nancy Sinatra.
Arriva in Italia il 29 Ottobre per una sola data ai Magazzini Generali di Milano, al termine di un tour che inizia proprio in questi giorni in Inghilterra, dove Richard Hawley è una star di alto livello. Con 150.000 copie vendute, il suo ‘Coles Corner’ è stato nominato per un popolare riconoscimento artistico britannico, il ‘Premio Mercury’.
La sua unica precedente data italiana risale al Novembre del 2005, quando suonò al Conservatorio di Milano.
Biglietti inizialmente disponibili nel circuito Ticket One, quindi anche nelle prevendite abituali.
LUNEDì 29 OTTOBRE – MILANO – MAGAZZINI GENERALI
Ingresso 20€ + prev. - Inizio concerto ore 21,00
henry3bel
07-09-2007, 08:14
Veramente Una Grande Brutta Notizia.....cavolo Cominciano A Stufarmi Tutti Questi Lutti!!!!!:?:?:?:?
05-SET-07 10:50
MUSICA: E' MORTA JANIS MARTIN, ELVIS PRESLEY AL FEMMINILE
Washington, 5 set. - (Adnkronos) - Janis Martin, star del rockabilly che si guadagno' la fama di ''Elvis Presley al femminile'', e' morta al Duke University Medical Center di Durham, in seguito ad un tumore, all'eta' d 67 anni. Chitarrista e cantante, Janis Martin conquisto' la fama negli anni Cinquanta sulla scia di Elvis Presley, il quale la presento' personalmente all'etichetta discografica Rca Victor, che poi la promosse presso il pubblico americano con il soprannome di ''The Female Elvis''.
:?:?:? mi vergogno un po'...ma io non la conosco...però è un buon motivo per iniziare ad ascoltarla..postuma!!
:?:?:? mi vergogno un po'...ma io non la conosco...però è un buon motivo per iniziare ad ascoltarla..postuma!!
Eccola
8A85soGlHWM
E in questo video con un canzone dedicata ad Elvis, dal titolo MY BOY ELVIS
CvmmDrLkLuo&mode=related&search=
MY BOY ELVIS
(Fitting - Rockingham)
JANIS MARTIN (RCA 47-6652, 1956)
Everybody come on down, the man with the guitar just hit town
Sets off like a rocket, there he goes
Rockin' from his head down to his toes
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
Heartbreak hotel, blue suede shoes
He walks away with all my blues
Take my troubles, take my pain
Load 'em on that Mystery train
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me Can't wait for Freddy or for Joe
Got my blue jeans on and away I go
Feel like the queen of everything
Tonight I'll be close to my jukebox king
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
All the teeners stop and shout
When they open the curtain and he walks out
There's no other one he's dreaming of
'Cause I got his photograph signed with love
My boy Elvis, real rock - My boy Elvis, real rock
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Jump, wiggle and shake, go-go-go
Wish bam-a-ling, ooh Elvis sing to me
grazie Hurt!!! stasera la guardo!!:-brav
http://data.kataweb.it/storage/eol/giornali_locali/RepubblicaNapoli.jpg (http://www.napoli.repubblica.it/archivio/prima.htm)
E Bryan Ferry intona "´O sole mio" - "La dedicherò al grande Pavarotti" Antonio Tricomi
Stasera alle 21 a piazza Plebiscito: è la prima esibizione a Napoli della rockstar britannica
Sul palco ci saranno Peppino Di Capri, Mario Biondi, Teresa De Sio e Raiz.
Il cantante ripercorrerà alcuni suoi successi con Zurzolo, Guarino e Tony Esposito. "Mi sembra giusto rendere omaggio al maestro appena scomparso" "Sono felice di duettare con un collega di prestigio come Massimo Ranieri"
«Ottimo questo caffè: si sente che è napoletano e non inglese». Nella hall di un grande albergo sul lungomare, Bryan Ferry porta alle labbra la tazzina di ceramica che gli viene servita su un piccolo vassoio d´argento. Sempre più alto dei suoi interlocutori, ciuffo di capelli castani e occhi azzurri indagatori, la 62enne rockstar britannica si esibisce a Napoli per la prima volta.
Stasera dalle 21 sarà sul palco di piazza Plebiscito per il gran concerto di Piedigrotta: insieme a Massimo Ranieri eseguirà "It´s Now Or Never", la versione inglese di "´O sole mio" portata al successo da Elvis Presley negli anni Sessanta. Doverosa la dedica a Luciano Pavarotti, amato da entrambi i cantanti, oltre che a Presley, scomparso esattamente trent´anni fa. Rimasto solo sul palco, Ferry canterà un altro hit di Elvis, "Surrender", cioè "Torna a Surriento". Esaurita la tranche napoletana del suo set, Ferry ripercorrerà alcuni suoi successi come la languida "Slave to Love", la festosa "Let´s Stick Together" e il classico di John Lennon "Jealous Guy". Ad accompagnare l´elegante interprete, alcuni membri della sua band più Tony Esposito alle percussioni, Annibale Guarino e Marco Zurzolo ai sassofoni.
La serata, che avrà inizio alle 21 e sarà a ingresso libero, vedrà sfilare sul palco di piazza Plebiscito Peppino Di Capri, Mario Biondi, Teresa De Sio, Raiz e Massimo Ranieri: tutti interpreteranno classici della canzone napoletana. Finché Ranieri, in conclusione del suo set, inviterà Ferry sul palco. «Appena due mesi fa ero in vacanza a Napoli, ora ci torno per cantare», racconta l´artista britannico. «Ma diciamo che la considero una vacanza di lavoro. Fin da piccolo ho sempre ascoltato Caruso e Pavarotti, così come ho sempre ascoltato il rock. Non ho mai fatto differenze: tra i vari generi musicali esistono sempre dei collegamenti. E poi una grande canzone è una grande canzone, al di là degli stili e delle epoche. Sia nella mia lunga militanza con i Roxy Music che nella carriera solistica mi sono sempre mosso con la massima libertà, sperimentando sempre nuovi approcci. Ora sono felice di duettare con un collega di prestigio come Ranieri: ho accettato quest´invito soprattutto per ricordare Elvis, ma mi sembra giusto rendere omaggio anche a Pavarotti. Era una grande voce e purtroppo tutto deve finire, anche le grandi voci».
In questi mesi, Ferry è impegnato in un tour mondiale per promuovere il suo ultimo album "Dylanesque", brani di Bob Dylan riletti secondo il suo inconfondibile stile. «Ranieri mi ha chiesto come faccio a mantenermi così giovane nell´aspetto. Probabilmente è perché lavoro sempre, un buon modo per tenere lontane le preoccupazioni. Credo che la stessa cosa si possa dire anche di Dylan, che ha qualche anno più di me. È sempre giovane, sempre sorprendente, sempre in tour».
(07 settembre 2007)
Le rockstare europee sono messe peggio di quelle Usa
Studio, le popstar muoiono prima
Sesso, droga, rock-'n'-roll e una morte prematura; le star americane della musica raggiungono in media i 42 anni d'età
Londra - «Live fast, die young» (Vivi alla grande e muori giovane) - il vecchio principio del rock-'n'-roll è stato troppe volte alla lettera dalle rockstar, a dirlo è uno studio pubblicato su Journal of Epidemiology and Community Health; un risultato alquanto prevedibile, probabilmente macabro, ma decisamente particolare: le possibilità che una popstar muoia prima dei quarant'anni sono il doppio di quelle di un comune cittadino.
Lo studio, dal lunghissimo titolo «Da Elvis fino a Eminem: una quantificazione del prezzo per essere una celebrità - Il rischio di morte prematura tra le star del rock e del pop in Europa e negli Usa». Il risultato: le stelle della musica hanno il doppio delle probabilità di morire prima, rispetto ad altre persone.
PEGGIO GLI EUROPEI - Stando ai numeri, cantanti e musicisti statunitesi in media raggiungono i 42 anni d'età. Ma le star europee in questo senso hanno la peggio non arrivando neppure a superare i 35 anni. A questo punto, il «bad boys» Pete Doherty, 28, dei Babyshambles - secondo quanto dichiarato dagli studiosi - morirebbe al più tardi entro sette anni, il rapper americano Eminem, 34, entro otto.
MODELLI SBAGLIATI - La ricerca ha basato le sue conclusioni su dati raccolti tra 1.064 musicisti e cantanti provenienti dal mondo della musica rock, punk, rap, R&B, electronica e new age -europei e americani, che hanno raggiunto il culmine del loro successo tra il 1956 e il 1999. I medici hanno messo a confronto gli anni di vita delle stelle della musica con quelli di cittadini normali della stessa età, dello stesso sesso e che vivono nello stesso Paese. Il messaggio dei ricercatori è chiaro: l'industria musicale deve prendere più seriamente il comportamento dei musicisti famosi in quanto per migliaia di giovani fan loro rappresentano spesso un modello da imitare. «Il problema è serio, anche dopo che una recente indagine ha evidenziato che in Gran Bretagna un bimbo su dieci aspira ad una carriera da cantante», ha evidenziato nello studio Mark Bellis del Centro per la salute pubblica presso la John Moores University di Liverpool. Il rischio maggiore si registra tra i due e i 25 anni dopo il raggiungimento della fama, aggiunge Bellis.
SCOMPARSI PREMATURAMENTE - Oltre un centinaio, quindi più di un quarto delle celebrità prese in considerazione, sono morte proprio a causa di abuso di droga o alcol, e in tutti i casi non hanno superato il 42esimo anno di vita. Tra le leggende della musica che sono scomparsi troppo presto Jimi Hendrix, 27, morto nel 1970 (stroncato dal soffocamento dovuto al suo stesso vomito, provocato da un'overdose di barbiturici mischiati all'alcol); Janis Joplin, 27, nel 1970, (overdose di eroina); Elvis Presley, 42, nel 1977 (l'aritmia cardiaca fu la causa ufficiale del decesso, provocata con ogni probabilità dopo l'eccessivo consumo di droghe per tanti anni); Sid Vicious, 21, nel 1979, (overdose di eroina); Kurt Cobain, 27, nel 1994 (suicidio dopo una lunga battaglia contro la depressione a causa dell'abuso di droghe); Phil Lynott, 36, frontman degli irlandesi Thin Lizzy, nel 1986 (overdose di eroina); Jim Morrison, 27, nel 1971 (overdose); Keith Moon, 32, batterista degli Who, morto nel '78 per un overdose di medicinali.
SESSANTENNI - Billy Idol (55), Tom Waits (55, Ozzy Osbourne (59), Iggy Pop (60), David Bowie (60) fino a Mick Jagger (63) o Paul McCartney (65) - solo per citare quelli più celebri - sono d'altro canto la controprova «vivente», che le eccezioni, per fortuna, esistono.
Elmar Burchia 05 settembre 2007 corriere.it
Paul Anka: a 66 anni vorrebbe collaborare con Beyoncé
Paul Anka, il cantante specialmente noto per il brano “Diana”, nonostante non sia più giovanissimo non perde di vista i nomi nuovi. Intervistato da un mensile musicale britannico in occasione della pubblicazione di “Classic songs my way”, un suo doppio CD con ospiti speciali, tra i quali Jon Bon Jovi, il 66enne crooner canadese ha detto: “Mi piacerebbe moltissimo poter lavorare con Elton John e Sting, e mi piacerebbe fare qualcosa anche con Beyoncé. Se c’è un artista col quale mi dispiace non aver collaborato, è Elvis Presley. Abbiamo trascorso un po’ di anni assieme a Vegas quando eravamo sulla stessa etichetta. Mi rincresce non aver fatto nulla con lui”.
"Classic songs my way” sarà in commercio dal prossimo 9 ottobre. D’origine libanese, nato ad Ottawa nel 1941, Anka divenne celebre nel 1957 con “Diana”, uno dei singoli più venduti nella storia della discografia mondiale. Il mercato più fedele ad Anka è probabilmente quello britannico: “Rock swings” del 2005 ha raggiunto il nono posto nella classifica UK.
Rubberneckin
25-09-2007, 13:05
Indirettamente lo ha fatto in quanto Elvis ha riportato in auge My Way, nell' Aloha, a quel tempo Sinatra già non la cantava piu nei suoi concerti e solo dopo L'aloha ha ripreso a proporla anche il grande Frank. Come sapete My Way è stata scritta da Paul Anka oltre che da Reveaux e Claude Francois (noto in italia per il 45 giri Se Torni Tu - Come Sempre).
'Uomini con più stile': nella Top 50 anche Pete Doherty (e Marcello Mastroianni)
L'edizione britannica del mensile "GQ" ha pubblicato la lista dei 50 uomini che negli ultimi cinquant'anni si sono più distinti per il loro stile. Inclusioni che non destano sorpresa sono certamente rappresentate dal nostro elegante Marcello Mastroianni, da Bryan Ferry, il dandy del pop, e da David Bowie. Fa inarcare qualche sopracciglio l'inclusione di Bob Dylan, e probabilmente anche quella di Johnny Depp. "GQ" ha anche ritenuto di dover immettere nella Top 50 Pete Doherty, certamente creatore di un certo stile ma non particolarmente elegante. Tra gli altri in classifica: Elvis Presley, Miles Davis, Marlon Brando, i Ramones e Woody Allen.
MUSICA: DA ELVIS A JIMMY HENDRIX, BAMBINI ITALIANI IGNORANO STELLE DEL ROCK
Roma, 11 ott. - (Adnkronos) - Elvis Presley e Jimmy Hendrix sconosciuti piu' di Bach e Beethoven. Per i bambini italiani la musica del passato e' un pianeta ignoto. Ma non e' necessario andare indietro fino al '700 o al romanticismo. Per i giovanissimi anche i grandi del rock sono dei perfetti sconosciuti. Fra gli under 12 solo 1 su 10 ha sentito parlare di Elvis Presley, appena 1 su 20 di Jimmy Hendrix o di Jim Morrison. Insomma, ai ragazzini italiani nomi come Led Zeppelin, Pink Floyd, o Deep Purple fanno venire in mente solo marchi di scarpe, linee di abbigliamento o ancora titoli di videogame.
E' quanto emerge da uno studio realizzato da Hasbro, il colosso mondiale dei giocattoli, su una serie di focus group di bambini italiani sotto i 12 anni, in occasione del lancio della Power Tour Electric Guitar, una mini-chitarra realizzata e pensata appunto per far prendere confidenza i bambini con il grande rock. Dallo studio emerge come gli unici rocker italiani conosciuti siano Vasco, Ligabue e Le Vibrazioni. Mentre fra gli stranieri trionfano Avril Lavigne, Lenny Kravitz e i Maroon Five.
Proprio per colmare le lacune dei giovanissimi in materia di rock Hasbro ha deciso di lanciare la prima Power Tour School of Rock per bambini, che aprira' i battenti sabato prossimo a Milano. Dalla lezione di ''Rock'n'Roll Style'', che prendera' in esame il look delle grandi icone del rock (da Elvis a Mick Jagger) allo studio dei grandi pezzi che hanno fatto la storia del rock. E tra i docenti, anche un insegnante d'eccezione: Francesco Sarcina, front-man e chitarrista di "Le Vibrazioni", che insegnera' ai baby cocker come imbracciare la sei corde.
La presunzione dei giornalisti italiani non ha limiti:-gx
Vasco Rossi
CANZONETTE: Compagno di sbronze
di Massimiliano Osini
http://www.rockit.it/fotoarticoli/00000573.jpg (http://www.rockit.it/fotoarticoli/00000573.jpg)
(Vasco Rossi - Foto internet)
"Ho perso un'altra occasione buona stasera / E' andata a casa con il negro, la **** / Mi son distratto un attimo / Colpa d'Alfredo / Che con i suoi discorsi seri e inopportuni / Mi fa sciupare tutte le occasioni / E prima o poi lo uccido / E lei invece non ha perso tempo / Ha preso subito la palla al balzo / L'ho vista uscire mano nella mano con quell'africano / Che non parla neanche bene l'italiano / Ma si vede che si fa capire bene quando vuole / Tutte le sere ne accompagna a casa una diversa / Chissà che cosa le racconta / Per me è la macchina che ci ha che conta // E quella ***** non si è neanche preoccupata / Di dirmi almeno qualche cosa, che so una scusa / Si era già dimenticata / Di quello che mi aveva detto prima / Mi vuoi portare a casa questa sera? / Abito fuori Modena, Modena Park // Ti porterei anche in America / Ho comperato la macchina apposta / E mi ero già montato la testa / Avevo fatto tutti i miei progetti / Non la portavo mica a casa / Beh se la sposavo non lo so, ma cosa conta / Sono convinto che se non ci fosse stato lui mi avrebbe detto sì" (Colpa d'Alfredo, Vasco Rossi)
Sono almeno 30 anni che Vasco Rossi domina il mercato discografico cavalcando un clamoroso equivoco: quello di essere il rocker per antonomasia, il più maledetto, il più trasgressivo. In realtà, se dovessi scegliere un fenomeno a cui accomunarlo, sceglierei le grandi truffe del rock'n'roll, quelle alla Elvis Presley, per intenderci. Com'è possibile che un ribelle venda milioni di dischi senza che scoppi la rivoluzione? E infatti, Vasco Rossi si è sempre proposto in modo da creare quanta più empatia con il suo pubblico potenziale. Nessuno ha mai visto in lui un ribelle, quanto piuttosto l'amicone di sbronza, il balordo della porta accanto, il contapalle da bar, categorie umane che pullulano nel nostro paese. In America li chiamerebbero "redneck" o "white trash". Qui non li stiamo neanche a nominare, li sopportiamo e basta. In sostanza, Vasco Rossi, nelle sue canzoni, non ha fatto altro che cantare la mediocrità esistenziale della sua persona e della provincia di cui assurgeva a "vate". In "Colpa d'Alfredo" ha dato il peggio di sé (e quindi il meglio), con un testo volgare, sessista, razzista, qualunquista, fascista, potrei continuare ab libitum. E' la storia di un tizio che non riesce a rimorchiare una ragazza e cerca di farsene una ragione. E allora è colpa del negro che ci ha il fisico giusto, è colpa delle donne che sono tutte false e puttane, è colpa della Mercedes che non si può permettere, è colpa d'Alfredo che lo distrae nel momento sbagliato, è colpa dei discorsi seri e inopportuni… L'idea che la colpa possa essere anche un po' sua non lo sfiora per niente. In fondo, neanche Toto Cotugno era riuscito a tracciare un ritratto così esemplare dell'Italiano. (23-10-2007)
guitarman
24-10-2007, 08:25
quaesto paragone nn esiste ne in cielo ne in terra!!!!!
ke bel giornalismo!!!!!
ke vasco cmq si un compagno di sbronza lo accetto,altamente daccordo anche perchè nn vedo arte nella musica ke fa ma solo unire musica a quello ke pensa...diciamo ke tutti saremmo capaci di fare la musica ke fa vasco....
In realtà, se dovessi scegliere un fenomeno a cui accomunarlo, sceglierei le grandi truffe del rock'n'roll, quelle alla Elvis Presley, per intenderci. Com'è possibile che un ribelle venda milioni di dischi senza che scoppi la rivoluzione?
Elnzo, l'affermazione che mi ha colpito è questa, nel senso che definire il fenomeno Elvis Presley sia da considerare una truffa è paradossale. Poi chiedersi Com'è possibile che un ribelle venda milioni di dischi senza che scoppi la rivoluzione? è una domanda che proprio non capisco, visto che ad Elvis si attribuisce la rivoluzione musica.
Leggete leggete giornalisti....... non fatevi sempre coinvolgere dal branco dell'ignoranza!!!
guitarman
24-10-2007, 09:40
va bhè quello è un discorso a parte ke neanche prendo in considerazione proprio perchè nn vedo alcun paragone tra i due essendo cose ben diverse e distinte,ke poi si voglia mettere del trash in comune tra i due li proprio mi incazzo xkè sn due culture diverse.
ke vasco sia un rivoluzionario o casinista nn mi interessa,ke si ponga elvis in una posizione nn sua si.
ma la maggior parte delle volte si cade in ignoranza x la mancata conoscenza dei personaggi della quale si vuole parlare.
L’albero di Natale di Syd Barrett per 800 sterline
Le bizzarre aste del rock
Da Music.link
2007-10-25 - In vendita sui siti internet di aste si possono trovare gli oggetti più insoliti appartenuti alle celebrità. Un tabloid inglese ha pubblicato oggi una lista delle cose più bizzarre che si possono acquistare su internet, tra le quali spiccano:
1. L’albero di Natale di Syd Barrett, in plastica, venduto per 800 sterline dopo la morte del fondatore dei Pink Floyd. Decorazioni cedute a titolo gratuito.
2. Una stampella appendiabito appartenuta a Elvis Presley e sulla quale era appeso il completo con cui il Re del Rock’n’Roll è stato seppellito. Venduta per £7500.
3. Una sedia su cui si è seduto Kurt Cobain, originariamente appartenuta al bassista dei Nirvana Krist Novoselic, ha dato sollievo alle stanche membra di Cobain almeno una volta. Difficile stabilire se ciò possa giustificare il prezzo di ben £7.000.
IL NUMERO UNO E' SEMPRE LUI: ELVIS PRESLEY
Le celebrità scomparse che guadagnano di più
Nell'ultimo anno il nome del re del rock è fruttato ben 49 milioni di dollari. Kurt Cobain fuori dalla classifica
http://www.corriere.it/Media/Foto/2007/06/15/forbes--128x43.jpg
Di Lea Goldman e Jake Paine
Le 13 leggende della settima classifica annuale delle celebrità scomparse di Forbes che guadagnano di più hanno racimolato, in soli dodici mesi, ben 232 milioni di dollari. La maggior parte di loro sono nomi immediatamente riconoscibili (basti pensare a Elvis, Marilyn e Warhol) e che continuano a essere amati in tutto il mondo, per la felicità di coloro che possono sfruttarne i diritti.
Tutti i personaggi presenti nella classifica di quest'anno sono l'immagine di imperi commerciali del Elvis Presley (Ap)merchandising estremamente redditizi e in continua crescita. Il nome di Albert Einstein, ad esempio, viene utilizzato per la vendita dei DVD dei Baby Einstein. I libri di Theodor "Dr. Seuss" Geisel sono un must per tutti i bambini del mondo. Centinaia di performance deIl mio amico, Charlie Brownhanno fatto la fortuna di Charles Schulz, creatore di Peanuts, la celebre striscia di fumetti pubblicata in tutto il mondo.
Ma anche dopo la morte, il Re è sempre uno. Nell'ultimo anno il nome di Elvis Presley è fruttato ben 49 milioni di dollari, cifra che lo porta al primo posto della classifica. CKX Entertainment, la società che gestisce direttamente l'impero di Elvis (di cui la figlia Lisa Marie Presley detiene il 15%), ha annunciato che quest'estate, nel 30° anniversario della morte del Re, Graceland è stata completamente rinnovata. Tra le novità vale la pena ricordare un nuovo hotel con centro conferenze, un museo multimediale all'avanguardia e un centro visitatori più ricco.
Garth Brooks supera Elvis
Il cantante country americano raggiunge 123 milioni di dischi venduti
http://www.asgmedia.it/immagini/Diletta/GarthBrooksUltimate1.jpg
La cover dell'ultimo album di Brooks
Chi l'avrebbe detto. A trent'anni dalla sua morte, Elvis Presley lascia lo scettro di solista piú venduto della storia della musica leggera (sebbene continui a difendersi con la riedizione dei suoi dischi). Il cantante country americano Garth Brooks, infatti, ha raggiunto quota 123 milioni di dischi venduti (contro i 118,5 di Presley).
Uscito nel 1989 con l'album omonimo 'Garth Brooks', l'artista, nato a Owasso, Oklahoma, il 7 febbraio 1962, ha pubblicato 10 album di inediti (vincendo 65 dischi di platino e 2 di diamante) e 7 compilation (29 dischi di platino e 1 di diamante), il cui ultimo è l'appena uscito 'The ultimate hits'.
I due dischi di platino (che si traducono con piú di 10 milioni di dischi venduti l'uno) degli album 'Seven' e 'Garth Brooks' gli sono stati consegnati lunedí.
"Questi premi", ha dichiarato il musicista, "riflettono la quantità della gente che mi segue e quello che possono raggiungere quando fanno le cose tutti insieme".
Brooks vanta, tra i numerosissime premi, 2 Grammy Awards, 16 American Music Awards, 1 stella nella Walk of Fame ed una nomination al Golden Globe (per la canzone 'When you came back to me again' dal film 'Frequency') (dn).
françois
10-11-2007, 07:53
Come sarà come cantante, sarà bravo tanto quanto Elvis. Qualcuno di voi l'ha gia ascoltato?
guitarman
10-11-2007, 08:09
famosissimo direi....alzi il dico ki lo conosce...
cmq può vendere quanto vuole ma i suoi dischi saranno pubblicati in vietnam e giappone???si ascolterà ancora tra 30 anni???quanti fan club e imittori ha????
vendere negli ultimi 20 anni tanti dischi essendo in attività nn è come venderli negli anni 50 ed essere morto prima ke tutti abbiano un giradischi in casa....
Come sarà come cantante, sarà bravo tanto quanto Elvis. Qualcuno di voi l'ha gia ascoltato?
Appena ho letto la notizia, sono andata a cercarlo su Youtube.
Mi sembra sia la classica voce country e poichè non me ne intendo e sono di parte, non me la sento di fare confronti con Elvis, che a me piace sicuramente di più
Eccolo
K4xXA_ZsVug
françois
10-11-2007, 08:20
Si boh, neanche io sono esperto comunque sempre meglio Elvis, è bravo anche questo fino a quando non si sà,e chissa se è una cosa che durerà a lungo anche dopo. Comunque ognuno è libero di far ciò che vuole. Elvis è sempre Elvis.
Si boh, neanche io sono esperto comunque sempre meglio Elvis, è bravo anche questo fino a quando non si sà,e chissa se è una cosa che durerà a lungo anche dopo. Comunque ognuno è libero di far ciò che vuole. Elvis è sempre Elvis.
Sono d'accordo con te!. Secondo me, la prerogativa di Elvis Presley è che è ancora il primo in cassifica a distanza di 30 anni dalla morte, pur se le statistiche insegnerebbero che, dopo tanto tempo, potrebbe essere considerato parte della storia musicale, ma non con gli apici di vendite che conosciamo.
Anche Verdi, Puccini, Bethoven, Mozart, etc non moriranno mai, ma sono compositori di musica classica diffusa in tutto il mondo. Elvis Presley è un artista mi musica leggera e, nonostante gli numerevoli commenti negativi, da parte dei critici musicali (soprattutto italiani) rimane sempre il numero UNO :-brav
françois
10-11-2007, 08:47
Sono d'accordo con te!. Secondo me, la prerogativa di Elvis Presley è che è ancora il primo in cassifica a distanza di 30 anni dalla morte, pur se le statistiche insegnerebbero che, dopo tanto tempo, potrebbe essere considerato parte della storia musicale, ma non con gli apici di vendite che conosciamo.
Anche Verdi, Puccini, Bethoven, Mozart, etc non moriranno mai, ma sono compositori di musica classica diffusa in tutto il mondo. Elvis Presley è un artista mi musica leggera e, nonostante gli numerevoli commenti negativi, da parte dei critici musicali (soprattutto italiani) rimane sempre il numero UNO :-brav
Quoto. Elvis è e rimarà il numero uno.
perlanera
10-11-2007, 11:22
anch'io come hurt sono di parte, e a fare confronti tra brooks ed elvis nn ci penso proprio. è vero ke ha venduto più di elvis, ma solo perchè la carriera di elvis si è interrotta x cause di forza maggiore.
ho visto il video, e premetto ke io adoro la musica country, ma il fatto è... ke mai la voce degli artisti viventi (e non), ke io ho ascoltato fino ad ora, mi ha trasmesso quel tipico dolce calore al cuore ke solo elvis mi fà provare...
:)(secondo voi sono troppo di parte?)
anch'io come hurt sono di parte, e a fare confronti tra brooks ed elvis nn ci penso proprio. è vero ke ha venduto più di elvis, ma solo perchè la carriera di elvis si è interrotta x cause di forza maggiore.
ho visto il video, e premetto ke io adoro la musica country, ma il fatto è... ke mai la voce degli artisti viventi (e non), ke io ho ascoltato fino ad ora, mi ha trasmesso quel tipico dolce calore al cuore ke solo elvis mi fà provare...
:)(secondo voi sono troppo di parte?)
Si deve anche tener conto che il tipo di distribuzione che esiste oggi, non è minimamente rapportabile a quanto era possibile in quegli anni.
Quindi Elvis vince sempre e comunque!!:-\:-\
guitarman
10-11-2007, 11:55
famosissimo direi....alzi il dico ki lo conosce...
cmq può vendere quanto vuole ma i suoi dischi saranno pubblicati in vietnam e giappone???si ascolterà ancora tra 30 anni???quanti fan club e imittori ha????
vendere negli ultimi 20 anni tanti dischi essendo in attività nn è come venderli negli anni 50 ed essere morto prima ke tutti abbiano un giradischi in casa....
....:-\:-\:-\......
''L’Altrorock'' con ''Niente panico bambini!'' a Cologno Monzese
di Barbara Marino (redazione@incasaitalia.com)/ 11/11/2007
Il gruppo di musica cristiana ha accompagnato il musical di Paola Ancilotto. Sul palco bambini svegli e talentuosi che si sono cimentati nell'incontro-scontro con le paure più comuni dell'infanzia. Civiltà Cattolica: "La musica rock parla all’anima".
Il gruppo di musica cristiana milanese "L'Altrorock" accompagna il musical "Niente panico bambini!" di Paola Ancilotto in due date per lo spettacolo che vede sul palco bambini svegli e talentuosi cimentarsi nell'incontro-scontro con le paure più comuni dell'infanzia. L’appuntamento è per sabato 10 novembre alle ore 21 e domenica 11 novembre alle ore 16.30 nel Teatro San Marco in Corso Roma a Cologno Monzese (Milano). E' una splendida occasione per riascoltare brani già famosi in America settentrionale, reinterpretati da una rinnovata formazione di cinque musicisti, che dal 2004 promuovono catechesi "alternative" a base di successi di Lincoln Brewster, Janell, Out of Eden, Paul Baloche e tanti altri.
L’Altrorock per una catechesi alternativa
L'AltroRock nasce nell'estate 2004 da una proposta rivolta ad alcuni adolescenti della parrocchia di San Giuseppe nel decanato di Cologno Monzese. L'idea era di formare una rock band che potesse rispondere ad un'esigenza forte di quei ragazzi: il fare musica.
L'adolescenza è sicuramente l'età nella quale la musica diventa il canale privilegiato e più importante nella conoscenza del proprio io e per esprimere la propria identità nel gruppo: la si vorrebbe ascoltare dall'alba al tramonto, si raccolgono i primi spiccioli per comprare il biglietto per il concerto del cantante preferito, si formano band amatoriali provando anche in piccoli e freddi box sotto casa, si dedicano per radio canzoni all'amico del cuore ... Dunque, non poteva che essere il Rock il collante giusto, con la sua forza propulsiva, il suo carisma contagioso e la sua immediatezza emotiva.
Si iniziò così a lavorare dietro le quinte per la stesura del repertorio. L'obiettivo però non poteva fermarsi lì. Ecco che l'identità della band iniziava a prendere corpo, acquistando il coraggio di proporre un "ALTRO" modo di dire "ROCK". E allora perché non parlare ad altri ragazzi di quel forte motore d'amore scoperto nella fede cristiana? "L’AltroRock" è proprio questo: una band che vuole condividere un "ALTRO" modo di dire "FEDE". E lo fa attraverso l'energia della batteria, del basso elettrico, delle chitarre, delle tastiere e di un corpo vocalist d'eccezione; il tutto condito entro i sapori di un repertorio d'oltreoceano: la cristian music americana, ormai un business fra gli incassi targati USA.
La proposta de "L'AltroRock" è chiara ed allo stesso tempo flessibile: in primis, vogliano fornire una serata per una catechesi alternativa, che attraverso la musica possa contagiare ed alimentare nei ragazzi un desiderio di ricerca spirituale e un'attenzione alla propria crescita educativa. Il direttore de "L'AltroRock" - il batterista - è un educatore adolescenti della parrocchia di San Giuseppe, diplomato presso il Conservatorio "G.Verdi" di Milano. Tutti i componenti della band sono studenti di musica presso diversi istituti di formazione musicale.
"L'AltroRock" si compone di chitarra elettrica, chitarra acustica, basso elettrico, due pianoforti digitali, batteria, set percussioni, due vocalist, per un totale di otto elementi. Il gruppo è autonomo nell'impianto e chiede solo uno spazio idoneo per lo spettacolo (preferibilmente un teatro).
La band si sostiene grazie all'aiuto immancabile della Divina Provvidenza. Cioè, non chiede alcun compenso alla parrocchia che ospita, ma gradisce un'offerta, che permette di poter continuare al meglio il cammino del gruppo, pagando così sale prova e soprattutto l'attrezzatura di cui si necessita.
Paola Ancilotto
Paola Ancilotto è nata a Venezia, scrittrice, laureata in Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo presso l’Università di Bologna, ha tenuto per diversi anni Laboratori di animazione teatrale nelle scuole, realizzando vari spettacoli. Vive a Venezia e concilia l’insegnamento nella scuola media con il suo lavoro artistico. Ama molto fare teatro con i bambini. Nel 1997 vince, insieme all’illustratrice Donatella Besa, il 2° premio per una Favola illustrata "Un giorno accadde a Malcontenta". Scrive teatro per ragazzi (Premio al Concorso Internazionale di Drammaturgia 1998/99 Sette Autori, Sette Commedie). Ha pubblicato presso le edizioni Tintoretto di Treviso (Un paio di occhiali speciali), Erga di Genova (Niente panico, bambini!), Il Punto d’Incontro di Vicenza (Il respiro del mare, Il seme del prugno, Nonno Orso, Ho ragione io, no io!), San Paolo (Uguale ma non troppo), Tachien (Lullo and the kite) e Supernova di Venezia (Lisetta a Venezia – Rialto, tradotta in inglese, francese e spagnolo).
http://www.korazym.org/images/ph_chiesarockgrande_gr.jpg
Non c'è nulla da assolvere nel rock. Semmai c'è da valutare
Dopo anni in cui erano considerati satanici, la storica e prestigiosa Civiltà Cattolica (rivista della Compagnia di Gesù, i cui testi sono sempre preventivamente vagliati e approvati dalla Segreteria di Stato di Sua Santità) ha "benedetto" i suoni del rock amati dai giovani: "La musica di Springsteen & Co parla all'anima". Lou Reed è uno dei rocker che si è esibito dentro le mura vaticane alla presenza di papa Wojtyla. Bob Dylan, Bruce Springsteen, Lou Reed, Bob Geldof, Tom Waits ... sono soltanto alcune delle più grandi icone rock amate da generazioni di giovani e meno giovani. Ma sono nomi che, a sorpresa, sono stati "benedetti" anche da una delle più antiche e austere congregazioni religiose, fondata da sant'Ignazio di Loyola, che - riconoscendo finalmente e ufficialmente al rock il suo potere comunicativo - ha dimostrato senza alcun dubbio molto coraggio.
Il rock "è tornato in Paradiso" quindi, col placet dei gesuiti, dopo che per tanto tempo era stato bollato come musica diabolica, portatrice di messaggi satanici e subliminali, da evitare - quindi - nella maniera più assoluta. Con il suo sottofondo di sesso e droga, il fenomeno "rock" per le gerarchie ecclesiastiche ha sempre fatto rima con esperienze "shock", sinonimo di contestazione, trasgressione, iconoclastia, satanismo ... "la musica del diavolo". È dagli anni Cinquanta, quando i fondamentalisti religiosi bruciavano i dischi di Elvis Presley nelle piazze, che il cristianesimo ha lanciato la sua crociata anti-rock, condannando gruppi come gli stessi Beatles, i Queen, i Led Zeppelin piuttosto che i Mercyful Fate, i Christian Death o, passando dal vinile all’iPod, Marilyn Manson.
I tempi però, così come i ritmi, sono cambiati. E mentre si discute se per la liturgia è meglio tornare alla musica sacra o continuare a sopportare la musica "da oratorio", tutta chitarre e "alleluia", l’intellighentia religiosa tenta il colpo di mano rivalutando il rock. Sabato 3 marzo 2007 nella sala convegni della redazione romana di Civiltà Cattolica in via Porta Pinciana 1, davanti ad un pubblico composto da gesuiti, esponenti del comitato scientifico della rivista, sociologi e musicologi, si è svolto un convegno sul rock, la musica più amata tra i giovani, le sue tematiche e il suo potere espressivo. Il confronto-dibattito dal tema "La musica rock e i bisogni dell'anima" ha visto padre Antonio Spadaro nella veste di relatore principale.
È stato la prima volta che i gesuiti dedicano un convegno al rock, ma per padre Spadaro sembra che sia "una cosa del tutto naturale, perché, - ha spiegato - è nello spirito di Civiltà Cattolica guardare anche al di là dello stretto mondo ecclesiale, per cercare di capire fenomeni e culture nuove", per cui "è del tutto naturale dedicare un momento di riflessione anche alla musica più amata dai giovani di tutto il mondo".
E infatti, padre Spadaro ha ragione, perché questo riconoscimento suona un po’ come la scoperta della coperta, dal momento che tutto il mondo culturale, artistico, giovanile e sociale (non religioso, almeno finora) riconoscono da molti decenni al rock quanto gli è dovuto e anche più. Questo non significa che la musica liturgica possa o debba necessariamente cambiare in quel senso e diventare più dura. Anche se, nel corso dei secoli, la musica liturgica ha spesso dato scandalo, e spesso nel senso che possiamo dire buono del termine. Giovanni Pierluigi da Palestrina (autore della celebre Missa Papae Marcelli - 1562) trovò proprio nella Chiesa del tempo i suoi più duri osteggiatori, e sorte migliore non incolse Bach (che era luterano), o Vivaldi, oggi considerati monumenti non solo della musica liturgica ma della musica e basta. Come dire che ciò che è trasgressione nel proprio tempo, alla lunga diventa accademia. Lo stesso vale per il rock; oggi sono (a ragione) considerati dei classici (chiamateli sempreverdi, o giurassici, se volete) musicisti come Bob Dylan, Tom Waits, Jimi Hendrix o altri. Questa scoperta della coperta, per alcuni suona un pochino come un mea culpa, e come il tentativo di riavvicinare (giustamente) le masse giovanili, che nel frattempo hanno orientato diversamente i loro interessi, anche quelli musicali. Comunque, non bastano una chitarra, un basso e una batteria per fare del rock; non basta una declamazione ritmica e una base tecno per fare il rap, e certo non basta un diploma di conservatorio per fare musica classica. Se non si può suonare in modo, diciamo, moderno in una chiesa, allora perché spesso la stessa chiesa ha la forma di un garage e l’acustica di una lavanderia?
"Il rock - ha detto intanto padre Spadaro - non è la musica di Satana ma è un genere che esprime una grande forza espressiva e che spesso ha convogliato espressioni dell’anima anche violente, ma profonde". Però padre Spadaro detesta parlare di "assoluzioni" o di "redenzione". "Ma che significa - ha chiesto, infatti - assolvere un genere musicale? Non c'è nulla da assolvere nel rock. Semmai c'è da valutare, al di là di assoluzioni e condanne generaliste, che non servono a nulla. Il rock - per il gesuita - è un genere che ha in sé un enorme potere espressivo ed una storia ormai consolidata che ha origine intorno agli anni Cinquanta. È un fenomeno che va conosciuto e capito. E alcuni gesuiti ci hanno provato con l'incontro". Non è comunque la prima volta che padre Spadaro si occupa di rock. "Ho iniziato - racconta l’esperto - con Bruce Springsteen, proseguendo poi con Nick Drake e Nick Cave. Seguiranno altri interventi su altri artisti. A partire da Tom Waits".
Quarantenne, siciliano, un insegnamento alla Pontificia Università Gregoriana, scrittore di Civiltà Cattolica e un elenco di collaborazioni con giornali più vari, padre Antonio Spadaro, critico di letteratura contemporanea, musicologo, ma anche attento osservatore delle mode giovanili, a partire dalla musica, sulle pagine di Civiltà Cattolica già in passato aveva "riletto" il percorso di musicisti maledetti, popolarissimi come Bruce Springsteen e di nicchia come Nick Drake.
Nega, pure, padre Spadaro che papa Wojtyla e papa Ratzinger, siano stati "avversari del rock". "Tutt'altro - ragiona - l'idea della musica come possibile luogo di incontro con Dio è stata ben espressa da Giovanni Paolo II al congresso eucaristico di Bologna del 1977 dove, oltre a citare le parole di ‘Blowin' in the wind’, si incontrò con l'autore Bob Dylan e con Adriano Celentano. Ma papa Wojtyla ha incontrato anche Bob Geldof e Quincy Jones. E hanno suonato alla sua presenza, in Vaticano, tanti altri artisti - ha ricordato ancora il gesuita -, come gli Eurythmics, Lou Reed, i Nomadi di Beppe Carletti, Claudio Baglioni e tanti altri". "Ma oltre al rock - ha osservato Civiltà Cattolica - ci sono tanti altri generi emergenti di estremo interesse, come il rap e l'hip-hop, che in qualche caso produce della musica cristianamente connotata, come nel caso di KJ-52, ma è un fenomeno da noi poco conosciuto, per cui solo Eminem sembra l'unica icona possibile, ma non è così". E cosa rispondere a chi accusa il rock di essere musica satanica? "Sì, ci sono casi - ha detto padre Spadaro -, come quello di Marilyn Manson in cui il satanismo occupa la musica rock, ma sono casi. Il rock è un fenomeno vastissimo, non facilmente etichettabile, che va capito. Ratzinger si è solo detto contrario all'uso del rock nella liturgia, ma ha ben colto il potenziale di questa musica".
"Il rock è un fenomeno contraddittorio, che si è fatto interprete dei sogni, delle aspirazioni e del malessere di più generazioni. È un canto di liberazione, musica di rottura. Esprime spesso lacerazione o una ribellione profonda che va letta con cura. L’energia vitale liberata dal rock può a volte ritorcersi anche su se stessa, con azioni estreme come il suicidio - ha ricordato Spadaro citando Kurt Cobain - ma di ogni artista bisogna analizzare il percorso di vita", come per esempio l’inquieto Nick Cave: un passato vissuto tra alcol e droga, la morte del suo miglior amico e la successiva conversione che traspare dai testi più recenti, ispirati anche alla Bibbia. La contraddizione è tipica dell’artista, la coerenza no. È per questo motivo che bisogna distinguere, evitando condanne sommarie così come facili benedizioni. C’è il rock satanico che scivola nel narcisismo e c’è il rock capace di esprimere tensioni interiori profonde, verso qualcosa di radicalmente altro. "Ci sono percorsi che partono da una visione desolante, cupa e poi, cammin facendo, maturano una visione diversa, approdano a una dimensione che contempla la trascendenza, in cui Dio è presente", è l’insegnamento di padre Spadaro.
Antonio Spadaro è consapevole di come si muova il "mondo giovanile": cosa legge, cosa ascolta, cosa cerca. La musica rock non è né buona né cattiva, può nascondere il Maligno o il Sacro e qui occorre vigilare. Ma è prima di tutto una straordinaria forma di espressione culturale. Nei confronti della quale, a lungo, la Chiesa è stata sorda. Tutto qui. Nonostante si tratti di una rivoluzione. In realtà in il rapporto della Chiesa con la musica più o meno rock è sempre stato piuttosto vario: dalle simpatie di Branduardi per l’Opus Dei alle manie mistiche di Celentano, fino ad arrivare al fenomeno, abbastanza misconosciuto tranne rari casi, denominato Christian Rock e che comprende anche gruppi punk e metal i cui testi fanno riferimenti espliciti alla dottrina cristiana tanto quanto i Clash li facevano alla politica. Ai concerti di Natale in Vaticano hanno partecipato i più popolari musicisti italiani, molti big stranieri (soprattutto i Cranberries, irlandesi e assai cattolici), ed anche cantanti sospettati di legami con la camorra e che hanno lasciato la famiglia per una ragazzina che ha l’età dei suoi figli. Le proteste (fondate o meno, secondo i punti di vista) per il tour in cui Madonna si esibiva su una croce luccicante, per Marilyn Manson (che ci ha costruito una carriera), per il romanzo di Dan Brown ed il relativo film hanno avuto come solo risultato quello di una enorme pubblicità per l’oggetto di discussione: le critiche negative aumentano l’aura trasgressiva, conquistando le simpatie o perlomeno la curiosità anche da parte di chi non era un particolare fan del genere. Ma non sarebbe più dignitoso lasciar perdere le polemiche futili e magari dedicarsi a problemi più urgenti?
Da Rockol
Jay-Z raggiunge il record di Elvis?
Il nuovo album di Jay-Z potrebbe raggiungere la vetta delle classifiche statunitensi. Secondo le prime proiezioni di vendita, “American gangster” potrebbe, con circa 450mila copie vendute, piazzarsi al comando della classifica americana e consegnare al rapper un importante primato: essere allo stesso livello di Elvis Presley nella lista degli artisti con il maggior numero di album al numero uno. Avendo con il precedente “Kingdom come” raggiunto le gesta discografiche dei Rolling Stones, Jay-Z si augura di poter entrare nella storia della musica, sedendo accanto a Elvis nella posizione numero due. Per raggiungere la vetta dovrà invece battere i Beatles con 19 album al numero uno.
Dr Rock, mi consigli brani da ascoltare, non cd…
Scritto il 13 Novembre, 2007 in Recensioni Pop/Rock, Speciali
<< Riflettevo sul fatto che ormai i dischi li comprano in pochi ma è incredibile come i ragazzi scarichino canzoni. Mi capita di parlare con pischelli di artisti e gruppi ed io ancora mi esprimo da vecchio dicendo “che dischi ti piacciono?” e loro mi fanno “non lo so, però conosco questi pezzi…”. Se guardi lo scaffale di cd a casa di amici e amiche quasi sempre è deludente, ma se poi scruti l’hard disk c’è una varietà che sicuramente rincuora…>>
Prima serie di canzoni consigliate da Vacho “Dr Rock” Varela
Sometimes It Snows in April - Prince
Ci ha abituato agli aspetti più deliziosi delle sonorità elettroniche anni ‘80, alle incalzanti drum machine e alle tastiere che sostituiscono i fiati, ma sempre negli ‘80 Prince sapeva ritagliarsi dei momenti di nudo acustico come questo: gli strumenti a corda cigolano e scricchiolano vivi e Prince è un interprete vocale sensualmente commovente.
Games - Husker Du
Uno dei più bei pezzi scritti da Bob Mould gioca sull’avvincente dicotomia fra la breve e zoppicante strofa e l’apertura lirica del ritornello in tipico stile Husker Du. La produzione è quella solita inaugurata dal doppio album “Zen Arcade”: abrasiva, acida e asciutta, tanto da sfiorare il disturbo acustico. La quintessenza del rock alternativo americano.
Theme from Shaft - Isaac Hayes
“Avevo sedici anni quando uscì al cinema “Shaft” e fu una delle esperienze più eccitanti della mia vita. “Shaft” e gli altri film della blaxploitation ci offrirono il primo esempio di “negritudine” non giamaicano. Qui in Inghilterra non esiste una cultura nera indigena e quindi dobbiamo importarla. In quel periodo il nuovo look ci venne assicurato da quei film e da James Brown. Di notte oscillavamo dai capi della Tonik a dei capelli rasati al gusto afro, pantaloni scampanati e top militari. Il soulboy stava nascendo allora” (Lloyd Bradley, giornalista e scrittore)
Divine Hammer - The Breeders
Gli archetipi del perfetto college rock sono racchiusi anche in questa delizia delle Breeders di Kim Deal (ex-Pixies). Sezione ritmica che spinge come il punk dichiara, chitarre jingle-jangle come i Byrds insegnano e ritornello zuccherato come i Beatles ricordano. Fece seguito come singolo a “cannonball” entrambe dal disco “last splash” ed entrambe meritano.
That’s Alright Mama - Elvis Presley
“Elvis cominciò a cantare questo vecchio blues di Arthur “Big Boy” Crudrup, saltellando e facendo il matto; Bill [Black] prese il contrabbasso e cominciò pure lui a fare il matto, e quindi anch’io mi misi a seguirli. Sam [Phillips], credo, stesse in regia con la porta semi aperta facendo qualcosa che interruppe, ficcò la testa dentro e disse: “Che state facendo?” non lo so, gli rispondo, e lui: “Bene, allora tornate indietro, trovate un punto in cui ricominciare e rifatela da capo”" (Scotty Moore, il leggendario chitarrista nei primi anni di carriera di Elvis Presley).
A cura di Vacho Varela
Da Musik Link
Il nuovo libro di Pamela Des Barres.
Dopo “Sto con la band”, esce ''Let's spend the night together''
2007-11-14 - Si intitola come una celebre canzone dei Rolling Stones il nuovo libro di Pamela Des Barres, la groupie più famosa della storia del rock di cui all’inizio dell’anno è uscito in Italia per Castelvecchi il primo volume dell’autobiografia, “Sto con la band”.
''Gesù è stata la prima rockstar e Maddalena la prima groupie”, dice con evidente provocazione Pamela per la quale il termine “groupie” oggi ha assunto una connotazione fondamentalmente negativa, ma originariamente indicava piuttosto delle muse-ancelle dedite a confortare le rockstar. Erano ''ragazze che magari anche per soddisfare il proprio ego, perché farsi vedere accanto a Mick Jagger o Jimmy Page era un privilegio, hanno vissuto una stagione indimenticabile, svolgendo anche un ruolo non solo di sacerdotesse del sesso, ma anche di confidenti e di muse'', dice l’autrice.
'Let's spend the night together' è una raccolta di ritratti di queste muse, a cominciare dalla celebre Tura Satana, la ragazza giapponese protagonista del film di Russ Meyer 'Faster Pussycat! Kill! Kill!', la donna che ha introdotto all'arte amatoria Elvis Presley e gli ha insegnato quei movimenti delle spalle e del bacino che lo hanno reso famoso nel mondo. Ancora oggi Tura porta al dito un anello di brillanti regalatole da Elvis.
Cat Stevens con la sua groupie componeva canzoni, Frank Zappa sposò Gail, che oggi amministra la sua eredità artistica. Nel libro si parla anche di Jimi Hendrix, Eric Clapton, Led Zeppelin, Pink Floyd, Beatles, fino al punk e
all' heavy-metal.
E' un bell'articolo, anche se ci sono degli errori che suppongo siano errori di battuta :-fx:-fx:-fx
Da Caffenews
Elvis Presley, una delle più belle voci rock e melodiche degli ultimi 100 anni
Di Antonio Sidari
Novembre 15, 2007 at 1:06 pm |
Cari amici di Caffenews, oggi vorrei parlarvi del mio idolo da quando avevo 7 anni, quando nel lontano agosto del 1977 tutti i tg televisivi dedicarono alcuni minuti alla morte del Re del Rock´n´Roll, Elvis Presley.
Elvis è stato uno dei più celebri cantanti Rock´n´Roll e Rockabilly di tutti i tempi. La sua presenza scenica, pressoché inimitabile, ha avuto un impatto sulla cultura statunitense e mondiali senza precedenti. Molto stimato da fans e critici ha saputo andare oltre l´arte che rappresentava, quella musicale, finendo per diventare una vera e propria icona della cultura pop del XX secolo. Tra i soprannomi con il quale era ed è tuttora conosciuto vi è “Elvis the Pelvis”, per il suo esuberante stile di esibizione caratterizzato da bruschi ed ammiccanti ondeggiamenti del bacino. Eccetto cinque concerti tenuti in Canada, non si esibì mai fuori dagli Stati Uniti. La sua morte, prematura ed improvvisa, gettò nella disperazione milioni di fan in tutto il mondo. Nel corso della sua carriera Elvis Presley ha visto le sue canzoni approdare più volte ai vertici della Top Chart della rivista Billboard, punto di riferimento per le vendite nel mercato discografico statunitense. Sul mercato britannico, il cantante di Tutelo piazzò 21 singoli in vetta alle classifiche di vendita, con ottanta settimane di permanenza al primo posto. I suoi dischi a 45 giri rimasero in classifica 1277 settimane, mentre i long playing con le sue canzoni stazionarono nella Top 10 dal novembre 1958 al luglio del 1964. Fra il 1972 ed il 1977, anno della sua morte, furono venduti nel mondo oltre un miliardo di suoi dischi: il 60% nei soli Stati Uniti, ed il restante quaranta per cento sul mercato discografico mondiale. La musica proposta nel lontano 1954 da Elvis era così nuova che gli ascoltatori telefonavano ai DJ delle radio per chiedere chi fosse quel nero che cantava canzoni country, oppure chi fosse quel bianco che cantava pezzi blues. Inoltre Elvis era l´unico artista che appariva sia nelle classifiche di vendita di rhythm and blues, che in quelle country. Nel 1958 gli morì la madre e la cosa ebbe su Elvis effetti devastanti e dai quali, forse, non si sarebbe più ripreso. Le nuove rock band avevano ormai invaso il mercato dei primi anni sessanta, e i ragazzi avavano nuovi idoli musicali come i Beatles, i Beach Boys o i Rolling Stones. E fu proprio in questo periodo che Elvis si dedico al molto più remunerativo filone cinematografico. Interpretò ben 29 film, dei quali solo tre o quattro erano artisticamente validi. Elvis aveva una certa propensione alla recitazione, anche se, purtroppo, a causa del suo manager Colonnello Parker gli furono sempre affidati ruoli poco favorevoli a mostrare le sue doti. Fu chiamato per interpretare film come “La gatta sul tetto che scotta”, “E´ nata una stella”, “Un uomo da marciapiede” e “West Side Story” che non fece mai per le richieste esose del manager che gli impedì di diventare un attore da oscar. Nel 1968 Elvis, a 33 anni, sposato con Priscilla e padre di una bambina,
Lisa Marie Presley, stanco di fare film di poco conto, volle ritornare a fare ciò che sapeva fare meglio e che gli piaceva di più: musica. Nello stesso anno fece uno special televisivo intitolato “68 Comeback Special” il cui incredibile successo rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità. Così da quel momento sembrò deciso a voler recuperare tutti gli anni perduti lontano dal pubblico e nell´arco di sette anni, fra il 1970 ed il 1976, si esibì in quasi un migliaio di concerti, ad una media di uno ogni due giorni e mezzo circa, anche due o tre nello stesso giorno. Malgrado insistenti voci di possibili tour esteri, Elvis non si esibì mai al di fuori dei confini degli Stati Uniti principalmente a causa del manager che essendo un immigrato europeo clandestino in America, non permise mai ad Elvis di uscire fuori i confini americani usando cavilli legali relativi al loro rapporto di lavoro. Di conseguenza furono migliaia gli appassionati che da tutto il mondo si recarono negli USA per poter assistere ad una sua esibizione. Nel gennaio del 1973 venne trasmesso in TV il primo show via satellite della storia del rock da Honolulu intitolato “Elvis: Aloha From Hawaii”, seguito da un pubblico stimato in oltre un miliardo di telespettatori in quaranta paesi. Nello stesso anno Elvis divorziò dalla moglie Priscilla e sebbene l´amicizia di entrambi sia durata per tutta la vita del cantante, ciò gli provocò un lungo periodo di acuta depressione che sconfinò nel consumo di barbiturici, tranquillanti e anfetamine che diventarono i suoi compagni di tutte le ore del giorno e della notte. Morì nella sua villa di Memphis chiamata Graceland (in onore della madre Grace) per una aritmia cardiaca il 16 agosto 1977. Graceland fu aperta al pubblico nel 1982 ed è divenuta una sorta di santuario del rock e meta del pellegrinaggio continuo dei suoi fans.
In questa breve biografia non ho citato le circa 700 canzoni che Elvis ha interpretato dal 1954 al 1977 semplicemente perché ognuno di noi ne ha ascoltato almeno una nella propria vita, visto le sue canzoni hanno fatto il giro del mondo, e a distanza di 30´ anni dalla sua morte festeggiati alla grande il 16 agosto 2007 tramite manifestazioni in tutto il mondo, sono ancora centinaia i ragazzi di tutte le età che si emozionano ancora ad ascoltarlo. Uno di questi sono io. La cosa più bella che mi ha dato la musica di Elvis è stata principalmente l´ottimismo che traspare ascoltandolo e soprattutto il fatto che nonostante abbia avuto nella sua vita dei problemi con droghe varie, lui con la sua musica e il suo amore incontrastato per il suo pubblico non ha mai insegnato hai giovani a drogarsi, come invece hanno fatto tanti altri della sua epoca e non solo. Io canto le canzoni di Elvis dall´età di 10 anni ed essendo napoletano verace vorrei dedicare a tutti gli amici di CaffèNews una delle quattro canzoni che Elvis ha dedicato proprio a Napoli e cioè It´s Now Or Never (O´ Sole Mio) (http://www.zshare.net/audio/49221512d3b217/) in una registrazione che ho fatto quando avevo 17 anni.
Per i curiosi le altre 3 canzoni che ci ha dedicato sono “Surrender” (Torna a Surriento), Write to me From Neaples e Santa Lucia.
Questi sono i commenti all'articolo
2 Commenti » (http://caffenews.wordpress.com/2007/11/15/elvis-presley-una-delle-piu-belle-voci-rock-e-melodiche-degli-ultimi-100-anni/#postcomment)
RSS feed dei commenti a questo articolo. (http://caffenews.wordpress.com/2007/11/15/elvis-presley-una-delle-piu-belle-voci-rock-e-melodiche-degli-ultimi-100-anni/feed/)
Non poteva mancare un tuo articolo su Elvis!
La canzone poi è bellissima, mi ricorda la mia estate da animatore quando tu “colonizzasti” la serata del karaoke.
Ottima interpretazione!
Paolo
Commento di Paolo Esposito — Novembre 15, 2007 # (http://caffenews.wordpress.com/2007/11/15/elvis-presley-una-delle-piu-belle-voci-rock-e-melodiche-degli-ultimi-100-anni/#comment-5331)
Grazie del complimento Paolo, è vero volevo lasciare la mia firma per l’idolo che ho sempre amato in tutti questi anni e che continua ad emozionarmi con le sue canzoni a distanza di tanti anni dalla morte. Spero che i giovani si appassionino come me alla musica di Elvis che con il calore e contemporaneamente il vigore della sua voce e delle sue interpretazioni non fa altro che insegnarci che la vita può essere vissuta con amore e passione anche senza tutti gli eccessi di cui siamo vittime quotidianamente leggendo giornali e cronache varie. Insomma musica sana per un vivere sano. Se non ci fosse stato Elvis lo si sarebbe dovuto inventare, perchè senza di lui il rock non sarebbe mai stato così bello.
Grazie per l’opportunità che mi dai di far conoscere alcune grandi biografie di persone che in vari campi hanno fatto la storia.
A presto e ancora grazie. Antonio.
guitarman
16-11-2007, 08:41
bravo ki ha scritto,una pulizia ke gli perdona l'errore di graceland!!!
bravo ki ha scritto,una pulizia ke gli perdona l'errore di graceland!!!
Infatti e non solo quella, ma anche questa
Lisa Marie Presley, stanco di fare film di poco conto, volle ritornare a fare ciò che sapeva fare meglio e che gli piaceva di più: musica. Nello stesso anno fece uno special televisivo intitolato “68 Comeback Special” il cui incredibile successo rinnovò in Elvis il desiderio di fare musica di qualità
:):):):)
deliziosa
16-11-2007, 14:57
In questa breve biografia non ho citato le circa 700 canzoni che Elvis ha interpretato dal 1954 al 1977 semplicemente perché ognuno di noi ne ha ascoltato almeno una nella propria vita, visto le sue canzoni hanno fatto il giro del mondo, e a distanza di 30´ anni dalla sua morte festeggiati alla grande il 16 agosto 2007 tramite manifestazioni in tutto il mondo, sono ancora centinaia i ragazzi di tutte le età che si emozionano ancora ad ascoltarlo. Uno di questi sono io. La cosa più bella che mi ha dato la musica di Elvis è stata principalmente l´ottimismo che traspare ascoltandolo e soprattutto il fatto che nonostante abbia avuto nella sua vita dei problemi con droghe varie, lui con la sua musica e il suo amore incontrastato per il suo pubblico non ha mai insegnato hai giovani a drogarsi, come invece hanno fatto tanti altri della sua epoca e non solo. Io canto le canzoni di Elvis dall´età di 10 anni ed essendo napoletano verace vorrei dedicare a tutti gli amici di CaffèNews una delle quattro canzoni che Elvis ha dedicato proprio a Napoli e cioè It´s Now Or Never (O´ Sole Mio) (http://www.zshare.net/audio/49221512d3b217/) in una registrazione che ho fatto quando avevo 17 anni.
Per i curiosi le altre 3 canzoni che ci ha dedicato sono “Surrender” (Torna a Surriento), Write to me From Neaples e Santa Lucia.
Bravo il Signor Sidari....davvero bello questo articolo! Poi sono perfettamente d'accordo con lui nella parte che ho evidenziato in rosso...Elvis ti dà buon umore...tenerezza e per questo calore...consolazione...ti fa compagnia...e certamente ti dà un'energia inesauribile da farti venire i brividi...Elvis ti dà questo e tanto altro ancora...e nonostante i suoi problemi facilmente "equivocabili" è stato un grande esempio di vita e ha dato una grande dimostrazione di coraggio!!!
Evviva Elvis!!! :-brav:-ge
Da Kataweb - Musica
ELVIS RUBACUORI E L’INVIDIA DI JERRY LEE LEWIS
http://musica.temi.kataweb.it/files/2007/11/alma_2_590.jpg
ALMANACCO - 23/11/1956-1976
di John Vignola
23 novembre 1956: l’operaio Louis Balint viene arrestato dopo aver preso a pugni Elvis Presley in un hotel di Toledo. Blaint si giustifica dicendo che la passione di sua moglie per Elvis ha fatto naufragare il suo matrimonio. Viene multato per 19 dollari ma finisce ugualmente in prigione perché non può pagare l’ammenda. Il giorno dopo, il cantante viene stigmatizzato come un rubacuori impenitente, unicamente per i suoi atteggiamenti “provocatori” durante i concerti.
A vent’anni di distanza, il 23 novembre del 1976, Jerry Lee Lewis viene portato in guardina dopo aver mimato un colpo di pistola davanti ai cancelli di Graceland. Fin dal primo pomeriggio si era presentato con una rivoltella chiedendo di vedere “il re”. Le indiscrezioni dell’epoca parlano di invidie antichissime, mai confermate del tutto. E ovviamente di donne, nonostante Lewis si sia presentato con la moglie Linda Gail.
http://musica.temi.kataweb.it/files/2007/11/elvisjerry.jpg
I due nel tempo hanno condiviso gli sudi di registrazione - quelli della mitica Sun di Memphis, dove hanno pure suonato assieme a Carl Perkins e Johnny Cash, nel celebre Million Dollar Quartet - e hanno segnato l’ascesa del rock’n'roll. Più focoso e indisciplinato di Presley, Lewis conoscerà presto difficoltà non solo per il suo temperamento, ma anche per la crociata contro il rock’n'roll che lo vedrà al bando dalle scene dal 1958, per aver sposato la cugina tredicenne, Myra Gale Brown.
I fatti descrivono in questo caso il “killer” (sorannome quanto mai appropriato di Jerry Lee) infuriato per non essere stato ammesso alla presenza di Elvis. Il Re, dal canto suo, non brilla al periodo per lucidità e chiede espressamente alle guardie in servizio a Graceland di allontanare “quel pazzo”. L’episodio si chiude con Lewis in carcere, per tutta la notte. Non avrà altre ripercussioni sulla vita di entrambi. Quella di Presley, del resto, era prossima al traguardo, raggiunto mestamente il 16 agosto 1977.
Da Ansa.it 2007-11-23 13:11
FREDDIE MERCURY PIU' GRANDE LEGGENDA ROCK
LONDRA - Freddie Mercury è la più grande leggenda del rock, secondo un sondaggio condotto dalla rivista musicale britannica Q magazine nell'ambito del quale Elvis Presley è stato votato al secondo posto e Jimi Hendrix al terzo.
Il sondaggio, realizzato in concomitanza con il lancio di un nuovo videogioco, Guitar Hero III: Legends of Rock, incorona anche Ozzy Osbourne come il protagonista del più memorabile episodio della storia del rock - ovvero quando il leader dei Black Sabbath staccò a morsi la testa di un pipistrello - e Slash dei Guns 'n' Roses per il miglior solo di chitarra in 'Sweet Child of Mine'. Sia Osbourne che Slash fanno la loro comparsa - rispettivamente al quarto e al sesto posto - anche nella classifica delle più grandio leggende del rock. Quinto in classifica è invece Jon Bon Jovi,con Meatloaf al settimo, Eric Clapton all'ottavo., Mick Jagger al nono e David Bowie al decimo.
Da Castlerock
Diana e Marilyn al top di un sondaggio inglese
La principessa del Galles e la diva americana sono le prime due celebrità che gli inglesi vorrebbero ancora in vita.
http://www.castlerock.it/dbimg/news4958.jpg
La principessa Diana e Marilyn Monroe sono al primo e al secondo posto di un sondaggio indetto dalla compagnia telefonica Virgin Mobile tra gli inglesi, ai quali è stato chiesto quale celebrità defunta vorrebbero che tornasse in vita.
Nella classifica, dopo la principessa e la diva americana scomparsa in circostanze misteriose nell'estate del '62, figurano Elvis Presley, John Lennon e George Harrison.
La Virgin Mobile inoltre ha chiesto agli intervistati quale attimo vorrebbero poter cancellare dalla storia: il tragico incidente nel quale morì la Principessa Diana ovviamente è risultato tra i primi posti in classifica, ma molti vorrebbero cancellare anche gli attentati dell'11 settembre 2001.
françois
24-11-2007, 07:20
Questo articolo c'entra qualcosa con il sondaggio del Tg com
Questo articolo c'entra qualcosa con il sondaggio del Tg com
Credo abbiano voluto portare questo sondaggio anche in Italia, aggiungendo artisti italiani.
Secondo me è anche plausibile che in Inghilterra abbia vinto Freddie Mercury visto che è inglese.
coffecup
24-11-2007, 09:49
Da Castlerock
La Virgin Mobile inoltre ha chiesto agli intervistati quale attimo vorrebbero poter cancellare dalla storia: il tragico incidente nel quale morì la Principessa Diana ovviamente è risultato tra i primi posti in classifica, ma molti vorrebbero cancellare anche gli attentati dell'11 settembre 2001.
Se parliamo di celebrità che vorremmo ancora in vita, mi sta bene tutto....e la mia risposta è ovvia.:xmas_icon_cool:
Ma trovo sconcertante che davanti alla domanda quale attimo storico vorresti cancellare si pensi subito a Diana....
Tanta tristezza per un incidente assurdo ...
ma se si potesse scegliere, forse l'11 settembre, o lo sgancio della bomba su Hiroshima o lo tzunami venuto tempo fa....o per stare a casa nostra i terremoti che hanno devastato il nostro paese....non sarebbero scelte dovute?
Insomma, sarebbe bello ogni tanto sentire che le persone, anche nei momenti più spensierati, riescono a pensare a chi è meno fortunato.....
mah....chissà cosa avrebbe risposto Elvis...dite che anche lui avrebbe risposto Diana?,,,,dubito :-x4
Mercury,la più grande leggenda rock
Al secondo posto il mito Elvis Presley
Qual è la più grande leggenda del rock? I lettori della rivista musicale britannica Q magazine interpellati a stilare una classifica non hanno avuto dubbi. Ha vinto su tutti Freddie Mercury, seguono a ruota Elvis Presley e al terzo posto c'è Jimi Hendrix. Poi Ozzy Osbourne (quarto), Jon Bon Jovi (quinto), al sesto troviamo Slash dei Guns 'n' Roses. E ancora Meatloaf al settimo, Eric Clapton all'ottavo, Mick Jagger al nono e David Bowie al decimo.
Il sondaggio, realizzato in concomitanza con il lancio di un nuovo videogioco, Guitar Hero III: Legends of Rock, incorona anche Ozzy Osbourne come il protagonista del più memorabile episodio della storia del rock - ovvero quando il leader dei Black Sabbath staccò a morsi la testa di un pipistrello - e Slash dei Guns 'n' Roses per il miglior solo di chitarra in "Sweet Child of Mine".
FREDDIE MERCURY, TRA ECCESSI E TALENTO, UNA VITA PER LA MUSICA
Freddie Mercury (vero nome Farrokh Bulsara), nasce il 5 settembre 1946 a Stone Town nell'isola di Zanzibar, attualmente di proprietà della Tanzania. Britannico e di origine asiatica, Freddie studia a Panchagani (Bombay), presso la Saint Peter's Boarding School, per poi trasferirsi in Inghilterra. Qui si iscrive poi all'Istituto d'Arte Ealing, laureandosi in arte e design. In questo periodo si cimenta seriamente nella musica stringendo amicizia con Tim Staffel, bassista e cantante degli Smile, con Roger Taylor alla batteria e Brian May alla chitarra. Conosce anche Cris Smith con il quale incomincia a scrivere canzoni. Termina gli studi nel giugno del '69. Con Roger Taylor e Brian May decide di rimpiazzare Staffel e cambiare il nome del gruppo da Smile a quello ben più noto di Queen. Contemporaneamente Farrokh Bulsara decide di cambiar nome con Freddie Mercury in onore di Mercurio, il messaggero degli Dei. L'esigenza di un bassista porterà poi nel 1971 John Deacon a completare la formazione.
Sul palco, come nella vita dopotutto, Mercury si dimostra uno straordinario interprete pieno di drammatiche gestualità, un vero animale da palcoscenico. Tra i brani più famosi del gruppo che hanno fatto la storia della musica mondiale "We Are the Champions", "Bohemian Rhapsody", "Somebody to Love" (scritti da Mercury), "Radio Ga Ga" di Roger Taylor e "We Will Rock You" di Brian May. Freddie decide anche di intraprendere anche la carriera solista, senza abbandonare il gruppo. Così nel 1985 esce "Mr.Bad Guy", nel disco brani di successo come "Made in heaven". Nel 1987 esce "Barcelona", duetto con la soprano Montserrat Caballé. Il cantante, poi, si è dimostrato sempre molto coraggioso nel vivere al sua identità, dichiarando più volte senza imbarazzi la sua omosessualità. Si ammalerà di Aids (contratta forse nel 1986) che lo porterà ad una scomparsa prematura il 24 novembre 1991 per polmonite.
Se parliamo di celebrità che vorremmo ancora in vita, mi sta bene tutto....e la mia risposta è ovvia.:xmas_icon_cool:
Ma trovo sconcertante che davanti alla domanda quale attimo storico vorresti cancellare si pensi subito a Diana....
Tanta tristezza per un incidente assurdo ...
ma se si potesse scegliere, forse l'11 settembre, o lo sgancio della bomba su Hiroshima o lo tzunami venuto tempo fa....o per stare a casa nostra i terremoti che hanno devastato il nostro paese....non sarebbero scelte dovute?
Insomma, sarebbe bello ogni tanto sentire che le persone, anche nei momenti più spensierati, riescono a pensare a chi è meno fortunato.....
mah....chissà cosa avrebbe risposto Elvis...dite che anche lui avrebbe risposto Diana?,,,,dubito :-x4
Quoto e anche io dubito che Elvis avrebbe "scelto" Lady D:xmas_icon_sad:
wonderofyou
02-12-2007, 17:26
Chi resuscitare per 5 minuti,
Lady D. batte Marilyn e Elvis
http://www.lastampa.it/redazione/cmssezioni/societa/200711images/diana01g.jpgLa principessa Dianahttp://www.lastampa.it/common/images/pixel.gif
Chiamati a decidere chi resuscitare dalla morte tra i personaggi icona di tutti i tempi, i cittadini britannici non hanno dubbi: la principessa Diana
LONDRA
Chiamati a decidere chi resuscitare dalla morte per cinque minuti tra i personaggi icona di tutti i tempi, i cittadini britannici non hanno dubbi: la principessa Diana.
Lady D, vittima di un incidente d’auto sotto il tunnel de l’Alma a Parigi nel 1997, è stata scelta dalla maggioranza dei partecipanti a un sondaggio - commissionato dall’operatore di telefonia mobile Virgin Mobile per il lancio del nuovo schema tariffario "Get Paid As You Go" - davanti alla leggendaria attrice statunitense Marilyn Monroe e al "Re del rock and roll" Elvis Presley.
Solo sesto nella lista dei più desiderati nuovamente tra i vivi, preceduto al quarto posto dal leader dei Beatles John Lennon e al quinto dall’altro Beatle George Harrison, è Gesù Cristo. La principessa del Galles è arrivata in cima alla classifica dopo essersi aggiudicata più di un terzo dei voti totali.
Agli intervistati è stato inoltre chiesto chi vorrebbero diventare se per cinque minuti potessero essere qualcun’altro. Quasi la metà dei britannici (il 40 per cento) ha dichiarato senza esitazione che vorrebbe vestire i panni dell’81enne regina Elisabetta.
I cinque minuti di storia mondiale che il 61 per cento dei partecipanti vorrebbe modificare sono quelli degli attacchi alle torri gemelle dell’11 settembre 2001. Tra le scelte a seguire anche i momenti dell’incidente fatale della principessa Diana, che si conferma un’icona ingombrante dell’immaginario britannico.
LA STAMPA
CHE DIRE?????
wonderofyou
04-12-2007, 01:03
Bubba Ho -TepRegia: D. Coscarelli - Nazione: USA - Anno: 2002</SPAN>http://www.horrormovie.it/hmdb/locandinericerca/b/Bubbahotep_pic.jpgTutti lo credevamo morto e invece, Elvis “The King” Presley, è ancora vivo e vegeto e sosta in una tranquilla casa di riposo nel Texas. Ormai sono diversi anni che il “Re” ha deciso di cambiare vita, abbandonando la sua fama e i suoi fans, e perciò ha deciso anche di scambiare il suo nome con quello di Sebastian Haff (il suo sosia numero uno). I giorni passano lenti alla casa di riposo, denominata “Riposo Ombroso”, e Sebastian inizia a riprovare una certa nostalgia per i tempi in cui era giovane, famoso e amato dai fans…insomma, la nostalgia di quando era ancora Elvis Presley. Ma qualche cosa si prepara a scuotere la quiete che aleggia nella casa di riposo; una vecchia mummia, travestita da cowboy e desiderosa di anime umane per sopravvivere, inizia a mietere vittime tra gli anziani ricoverati al “Riposo Ombroso”. A scoprire la terribile minaccia e combatterla sarà proprio il vecchio Elvis, accompagnato nella folle impresa da uno strambo tipo di colore e sulla sedia a rotelle, anch’esso ricoverato nell’ ospizio, che dice di essere niente popò di meno che John Fizgerald Kennedy.
Diretto nel 2002 da Don Coscarelli (la serie “Phantasm”) questo “Bubba Ho-Tep” è uno strambo film che tenta di battere la strada, ormai abbastanza sfruttata, della horror-comedy.
Il film, stranamente ancora inedito in Italia, è riuscito in breve tempo a guadagnarsi, quasi all’unanimità, l’appellativo di “cult” creando da subito una vera e propria cerchia di fan pronti a venerare ed esaltare questa bizzarra pellicola. Ma il film è ben lontano dall’essere quel “cult” come molti ci hanno fatto credere, anzi, risulta persino strano notare lo strepitoso successo e l’acclamazione che la pellicola ha ricevuto. Se ci si domanda a cosa è dovuto questo eccessivo consenso la risposta più sensata sta nell’intelligente connubio fatto tra il protagonista del film e la star utilizzata per interpretarlo. Il film, come è deducibile dal plot, ruota attorno ad uno dei personaggi più famosi (il più famoso forse?) dell’universo musicale, Elvis Presley, una vera e propria icona del Rock ‘n Roll e dunque un personaggio di indubbio interesse e fascino. Ad interpretarlo ci pensa Bruce Campbell, attore divenuto ormai leggenda grazie a sfavillanti interpretazioni passate (chi non lo ha visto nei panni di Ashley “Ash” Williams nel film “Evil Dead”?) e divenuto un'icona del cinema horror. Dato che la matematica non è un'opinione e dunque due più due sarà sempre uguale a quattro, è normale che unire l’icona dell’universo musicale con l’icona dell’universo cinematografico horror avrebbero senz’altro dato buoni frutti; e infatti così è stato!
Gli unici pregi del film, infatti, sono riscontrabili sia nel plot di base (fa un certo effetto vedere Elvis Presley agire in un film horror) che nella magnifica interpretazione di Bruce “Ash” Campbell nei panni di Elvis “The King” Presley; seppur il buon Campbell è ormai ingiustamente condannato a ruoli marginali o film di poco conto, è ancora capace di offrire magnifiche interpretazione degne di rimanere impresse nell’immaginario di qualunque buon cinefilo. Bruce da prova di essersi divertito ad interpretare Elvis ed anche di aver lavorato molto sul suo personaggio poiché riesce ad imitarlo nel migliore dei modi, sia nelle movenze che nel parlato. Ma è doveroso sottolineare che Bruce non è il solo attore capace presente in questo filmetto poiché è affiancato da un grande e simpaticissimo Ossie Davis (qui nei panni di Kennedy), che purtroppo si è spento a febbraio del 2005.
Peccato però che con i complimenti alla pellicola dobbiamo fermarci qui; per il resto questo “Bubba Ho-Tep” è davvero poca roba!
Un primo aspetto da sottoporre a facile critica è proprio la regia del buon Coscarelli che non si dimostra all’altezza nel trattare il soggetto di base poiché sempre fortemente indeciso sulla strada da percorrere: horror o comedy? Nell’indecisione, Coscarelli decide di non percorrere nessuna delle due strade generando un prodotto anomalo e inqualificabile: troppo fiacco e poco divertente per essere una commedia ma al tempo stesso troppo stupido per essere un horror.
Ma i problemi non si fermano certo alla regia. La più grossa lacuna è riscontrabile nella disastrosa sceneggiatura (a cui a preso parte Coscarelli stesso) che non riesce mai a fornire un minimo di ritmo alla pellicola; l’andamento sarà dunque a dir poco fiacco e a tratti soporifero. Inoltre, cosa del tutto sbagliata, è la presenza di un eccessivo uso del linguaggio scurrile, troppo invadente, che potrà solo far storcere il naso allo spettatore poiché estremamente inutile e fuori luogo. Anche nel finale, momento in cui lo spettatore spera in qualche cosa di più “movimentato” rispetto ai minuti trascorsi, la situazione non vuole ravvivarsi e il tutto risulta piuttosto prolisso ed esente di un buon climax.
Volendo si potrebbe spendere qualche piccola parola in positivo per il look della mummia cowboy, ma anche questa risulta malamente sfruttata poiché sono poche le scene in cui la si potrà vedere agire.
In conclusione “Bubba Ho-Tep” è un film enormemente sopravvalutato che regge tutta la sua fama solo ed esclusivamente sulla magnifica interpretazione di Bruce Campbell ma che, per il resto, non ha davvero nessun ulteriore spunto interessante e ammirevole da offrire.
Autore: Giuliano Giacomelli
Che ne pensate di questa trovata???
Elvis Presley: la vita
Elvis Presley nasce l'8 gennaio del 1935 a East Tupelo, piccola cittadina del Tennessee poco distante da Memphis. Sono i genitori, membri del coro gospel della chiesa locale, a regalargli la prima chitarra. Elvis ha solo dieci anni ma comincia a farsi le ossa con i primi accordi di brani country e blues, nei quali sono già contenuti i semi di quello che, dieci anni più tardi, diventerà il rock'n'roll.
Trasferitosi a Memphis insieme a tutta la sua famiglia, termina gli studi e inizia a lavorare come camionista. A diciott'anni conosce Sam Phillips, il titolare della Sun Records e dei Sun Studios, la più importante sala d'incisione di Memphis. Inizialmente è costretto a pagare di tasca sua per registrare i primi brani ma poi Phillips, alla ricerca di «un bianco che canti come un nero», lo richiama per concedergli la sua grande occasione. Nel 1954, affiancato dal chitarrista Scotty Moore e dal bassista Bill Black, il futuro re del rock'n'roll incide brani come That's Alright Mama, Mystery Train, Good Rockin' Tonight e Just Because. «È tutto da vedere - ha scritto il nostro Riccardo Bertoncelli - se sia stato Elvis Presley a inventare il rock'n'roll; un po' come Colombo con l'America, i vichinghi erano arrivati prima ma non avevano fatto la promozione giusta. Ma se si accettano le date convenzionali (1954 come il 1492), allora queste incisioni sono le prime in assoluto e queste sedute Sun il glorioso momento dello sbarco del Mondo Nuovo».
I suoi dischi iniziano a fare capolino dagli scaffali di diversi negozi del Sud degli Stati Uniti e Elvis, concerto dopo concerto, si costruisce una solida popolarità locale. Il 16 aprile del 1955 avviene il fondamentale incontro con il Colonello Parker, colui che più di ogni altro contribuirà alla leggenda di The Pelvis ma anche al suo sfruttamento commerciale. Passato dalla Sun alla Rca per quarantamila dollari, grazie alla decisiva mediazione di Parker, ormai manager a tempo pieno del golden boy, Presley pubblica il suo primo album vero e proprio. È il 1956, uno degli anni d'oro per il cantante, che per ben undici volte entra nelle classifiche di Billboard con brani tuttora popolarissimi come Blue Suede Shoes e Love Me Tender. Il 1956 è anche l'anno del debutto cinematografico grazie a Fratelli Rivali, pellicola senza troppe pretese diretta da Robert D. Webb e costruita su misura per far conoscere al pubblico le doti canore di Presley.
Il 24 marzo 1958, Elvis inizia il servizio militare: l'Arkansas, il Texas e poi la Germania sono le tappe di un percorso che per due anni gli impedirà di registrare nuove canzoni. La macchina messa in moto dal Colonnello Parker è però inarrestabile e i dischi continuano a vendere come se nulla fosse cambiato. Elvis Is Back, uscito nel 1960, segna il ritorno in pista di un re che non ha mai abdicato. Parker, attento più ai guadagni che alla qualità dei prodotti, spinge Elvis a partecipare a innumerevoli film, nessuno dei quali entrato nella storia del cinema. Dal 1961 al 1968, Elvis smette di esibirsi dal vivo e quasi tutti i suoi album sono colonne sonore di film da lui interpretati. Ritornerà a frequentare assiduamente il pubblico solo a partire dalla metà del 1969, tenendo più di mille concerti in sette anni. È l'inizio della fine: Elvis mangia in continuazione e ingrassa a vista d'occhio. La droga, i medicinali e il divorzio dalla moglie Priscilla, avvenuto nel 1973, fanno il resto: i ricoveri in ospedale sono sempre più frequenti ma lo spettacolo deve continuare e il cantante passa on the road anche la prima parte del 1977.
Tornato nella sua casa di Graceland, a Memphis, muore il 16 agosto del 1977, ufficialmente per un attacco cardiaco, in realtà stroncato dagli eccessi di una vita consacrata al rock'n'roll, la musica di cui resterà per sempre il re.
Da Del Rock.it 4.12.2007
Da DelRock.it
«
Elvis Presley
(a.mo.)
The King Of Rock'n'Roll -- The Complete 50's Masters
Casa discografica: RCA
Anno: 1992
Giudizio: http://www.delrock.it/img/rate_10.gif
Raccolta: Si
5CD
Quanto di più completo vi sia al momento con la produzione di studio fra il 1953 e il 1958, quando il cantante inizia il servizio militare. Originario di Tupelo, Mississippi, Elvis Aaron Presley (1935-1977) nel 1948 è a Memphis, Tennessee, dove continua a coltivare i propri interessi musicali. Oltre al gospel e al country si avvicina ai cantanti "popular", in particolare Dean Martin, e alla musica nera, della quale Memphis è un grande centro di aggregazione. My Happiness e That's When Your Heartaches Begin sono le prime incisioni, effettuate nell'estate del 1953 presso il servizio a pagamento della Sun Records, l'unico studio di registrazione della città. Le due interpretazioni mostrano in embrione le qualità del cantante, soprattutto nel genere lento e romantico, dove già brillano i bellissimi toni bassi. Dopo altre due incisioni nel gennaio 1954 e su incoraggiamento di Sam Phillips, boss della Sun, a luglio è in studio col chitarrista Scotty Moore e il bassista Bill Black. Dopo i lenti I Love You Because e Harbor Lights, il miglior risultato è una versione di That's All Right (Mama) di Arthur "Big Boy" Crudup, un misto di blues che non è blues e di country che non è country: la personale miscela di musica nera e musica bianca elaborata da Elvis, supportata dall'innovativa chitarra di Scotty Moore, è l'inizio di un nuovo genere musicale poi definito rock-a-billy. Fino alla fine del 1955 il cantante registra circa una ventina di canzoni, tutte qui presenti, solo dieci delle quali pubblicate all'epoca. Dieci brani considerati l'inizio di una rivoluzione musicale e ritenute dai 'puristi' la sua miglior produzione. Nel novembre 1955 passa alla major RCA Victor, che acquisisce anche tutte le matrici Sun, e dal gennaio 1956 inizia a registrare a Nashville. Heartbreak Hotel, I Want You I Need You I Love You, Hound Dog, Don't Be Cruel, Blue Suede Shoes, I Got A Woman sono i grandi successi che lo incoronano 'Re del rock and roll'. I dischi, i tour e le numerose presenze televisive ne fanno una controversa figura sia per come canta che per come si scatena sulla scena, con suggestivi movimenti del bacino che gli valgono il soprannome "Elvis the Pelvis". Adorato dai teen-agers e avversato dagli adulti "benpensanti", chiude in bellezza il 1956 con Love Me Tender, tema dell'omonimo primo film. Loving You, Teddy Bear, Jailhouse Rock, Treat Me Nice, King Creole, Hard Headed Woman, Trouble sono le uscite più rilevanti fra il 1957 e il 1958, tratte dai successivi tre film Amami teneramente, Il delinquente del rock'n'roll e La via del male. Fra il marzo 1958 e il marzo 1960 il cantante è assente dalle scene per assolvere i suoi obblighi di leva ma la RCA continua a pubblicare materiale registrato in precedenza, One Night, I Got Stung, A Fool Such As I, I Need Your Love Tonight, A Big Hunk Of Love, che tiene vivo il suo ricordo. Nel box è compreso anche il Christmas Album del novembre 1957, un disco allora inconsueto che mostra il desiderio di non essere considerato solo un effimero "re del rock" e la volontà di trovare un posto fra i "classici" cantanti americani.
From Nashville To Memphis -- The Essential 60's Masters
Casa discografica: RCA
Anno: 1993
Giudizio: http://www.delrock.it/img/rate_8.gif
Raccolta: Si
5CD
Come il precedente, anche questo box è costruito nel formato di quattro CD con incisioni di studio ordinate cronologicamente, escluse quelle effettuate per i film e quelle di musica gospel, più un quinto CD con materiale raro e inedito. Stuck On You/Fame And Fortune (n.1 USA), Elvis Is Back, una delle sue migliori realizzazioni, e la partecipazione allo show TV di Frank Sinatra, sono le attività della primavera del 1960. L'incontro/confronto con "The Voice" sembra segnare la definitiva accettazione di Elvis come cantante "serio". Quella con Sinatra è anche l'ultima apparizione in TV fino al dicembre 1968 quando lo "NBC TV Special", registrato dal vivo nel giugno precedente e qui non incluso, segna l'abbandono della carriera hollywoodiana e l'avvio della grande stagione dei concerti. Nel bene e nel male gli anni '60 sono caratterizzati da 27 film ma fra le registrazioni non connesse ad essi affiorano successi come It's Now Or Never e Are You Lonesome Tonight (1960), Surrender e I Feel So Bad (1961), Good Luck Charm e She's Not You (1962), (You're The) Devil In Disguise (1963), Crying In The Chapel (1965, ma registrata nel 1960), Big Boss Man (1967) e U.S.Male (1968). In ultimo In The Ghetto, Suspicious Minds, Don't Cry Daddy e Kentucky Rain, tutti ottimi successi registrati agli American Studios di Memphis nel gennaio 1969.
Walk A Mile In My Shoes -- The Essential 70's Masters
Casa discografica: RCA
Anno: 1995
Giudizio: http://www.delrock.it/img/rate_8.gif
Raccolta: Si
5CD in parte live
Gli anni '70 sono caratterizzati dalle esibizioni live con stagioni fisse a Las Vegas e tour attraverso tutti gli Stati Uniti, per oltre un migliaio di shows in sei anni e mezzo, ma la produzione discografica è comunque imponente, con circa una ventina di nuovi LP e moltissimi album antologici. La qualità però cala e i successi di classifica si diradano: The Wonder Of You (1970), Burning Love (1972), Steamroller Blues (1973), Promised Land (1974), My Boy (1975), Moody Blue (1977) e Way Down del giugno 1977, ultimo singolo pubblicato col cantante ancora vivo. Il box raccoglie quasi tutti i 45 giri del periodo, più titoli come I've Lost You, I Just Can't Help Believin', An American Trilogy, Always On My Mind, Raised On Rock, Hurt e altro materiale di studio apparso su album, inclusi svariati inediti. Il quinto CD propone una buona scelta di interpretazioni live che riassumono un tipico show del cantante, il cui ultimo concerto è datato 26 giugno, alla Market Arena di Indianapolis, cinquanta giorni prima della immatura scomparsa.
Platinum -- A Life In Music
Casa discografica: RCA
Anno: 1997
Giudizio: http://www.delrock.it/img/rate_8.gif
Raccolta: Si
4CD
Cento brani dei quali settantasette versioni alternative e/o rare e registrazioni private, e la prima pubblicazione di I'll Never Stand In Your Way, uno dei due brani registrati privatamente alla Sun Records nel gennaio 1954.
Il vinile è 'cool', Sony BMG ristampa i classici a 33 giri
Basta un giro tra gli scaffali dei pochi negozi specializzati rimasti, o tra i corridoi di centri commerciali multiprodotto come Media World, per avere la conferma che il vecchio album in vinile si sta consolidando come oggetto "cool", ricercato e collezionabile proprio nel momento in cui la musica diventa immateriale e il cd cade in disgrazia. In Inghilterra e negli Stati Uniti c’è chi sta studiando seriamente il fenomeno, anche se non è il caso di farsi prendere da eccessivi entusiasmi. Il mercato del vinile è risorto, ma resta confinato a una nicchia di pubblico che ne apprezza proprio le qualità irriproducibili dall’mp3 e, in parte, anche dal compact disc: grafica di copertina non sacrificata dalla miniaturizzazione, fascino vintage, calore analogico della riproduzione sonora. Sul sentiero delle ristampe in LP (spesso in edizione deluxe con vinili a 180 o 200 grammi, e sovente setacciando su licenza delle major i maggiori cataloghi internazionali) si sono date da fare per prime benemerite etichette specializzate come l’americana Classic Record, l’inglese Simple Vinyl o la nostra Comet Records. E ora si muovono anche i giganti come Sony BMG, che ha appena rimesso in circolazione a medio prezzo (13-14 euro al pubblico) le riedizioni in formato 33 giri di dodici titoli da storia del rock e non solo: si parte con l’Elvis Presley della raccolta “Golden records” e si arriva (in ordine cronologico) ai Pearl Jam di “Ten” passando per “Kind of blue” di Miles Davis, “The songs of Leonard Cohen”, “Johnny Cash at Folsom Prison” “Bridge over troubled waters” di Simon & Garfunkel, “Pearl” di Janis Joplin, “Transformer” di Lou Reed, “Blood on the tracks” di Bob Dylan, “Horses” di Patti Smith, “Combat rock” dei Clash e “Born in the USA” di Bruce Springsteen.
“Poiché si tratta di uscite internazionali, questi titoli sono stati scelti tenendo conto delle esigenze di mercato dei vari paesi”, spiega Gabriele Paoli, direttore special marketing della major. “Non si tratta dei best seller assoluti di ciascun artista, ma di alcuni tra i loro album più significativi”. Altri ne seguiranno prossimamente: “L’opera ha senso se è continuativa nel tempo e non di tipo ‘one-shot’. Vogliamo assicurare il consumatore sul fatto che continuerà a trovare l’amato, scomparso vinile nei negozi di dischi. Altre due tranche di emissioni sono previste entro il 2008, tra la primavera e l’estate”. I budget di vendita? “Onestamente non abbiamo puntato sui grandi numeri. L’obiettivo è di fornire al consumatore un’altra gamma di prodotto e di avvicinare il target più giovane ad un supporto che ha fatto la storia della musica e che riteniamo possa incuriosire chi è nato già negli anni del cd. Con un prezzo così invitante, ci rivolgiamo a tutto il pubblico e non solo ai collezionisti”, dice Paoli. “Era da tempo che Sony BMG voleva ritornare sul mercato discografico anche con gli LP a 33 giri e finalmente ce l’abbiamo fatta. Abbiamo tenuto in considerazione le richieste che provenivano dai rivenditori nostri clienti ma anche dell’interesse che i media rivolgono costantemente a questo oggetto, ancora considerato vintage e di culto; da qui la decisione di riproporlo al mercato”. Data la quantità di materiale disponibile nei cataloghi storici RCA e CBS, a quando le ristampe di vinili italiani? “Nel 2008 procederemo esclusivamente con le ristampe internazionali. Ma non è detto che non si passi successivamente anche al prodotto locale”.
Rockol darà ai suoi lettori l'opportunità di "toccare con mano" le ristampe dei classici per mezzo di un'iniziativa che prenderà il via il prossimo 10 dicembre: quotidianamente, infatti, ai navigatori del sito verrà offerta l'opportunità di vincere un titolo estratto dal catalogo in vinile. Rimanete in contatto per maggiori informazioni...
Da Rockol.it
http://attentialcine.blogosfere.it/images/JCBlackHat3-thumb.jpg (http://attentialcine.blogosfere.it/images/JCBlackHat3.jpg)
Jeanne Carmen (http://www.pinup.ru/gallery.php?author=39)(foto sopra) - l’ex pin up degli anni ’50 star delle copertine ed una delle migliori amiche di Marilyn Monroe – sembra che si cucirà su misura (le sue misure…) un biopic, tratto dal libro del figlio Brandon James (“The Wild, Wild Life Of Jeanne Carmen”). Non solo: dal momento che il progetto è tutto suo, la signora ha anche potere decisionale sulla scelta dell’attrice che dovrà impersonarla. Dopo aver bocciato Christina Aguilera in dolce attesa, la Carmen sembra aver gradito una doppia ipotesi: Scarlett Johansson (http://attentialcine.blogosfere.it/tag/Scarlett%20Johansson) o Kate Bosworth (foto sotto). “Christina – ha detto la Carmen – è una pin up nata, lo è nel profondo del cuore, ma purtroppo bisognerebbe regolarsi sui tempi della sua maternità, e non possiamo. Al momento la sceneggiatura è in mano agli agenti di Johansson e Bosworth”. Cast e regia sono ancora in alto mare, ma l'idea non è male: la Carmen ha avuto, come recita la succitata biografia, un passato di eccessi e flirt clamorosi (Elvis Presley, Frank Sinatra), coltivati nella Hollywood che le negava parti di rilievo in film importanti, ma che l'aveva eletta a star di svariati B-movies. L'amicizia con Marilyn garantiva alla prorompente modella una buona dose di riflettori permanenti. Dopo la morte della Monroe, però, la stessa Carmen scomparve dalle scene recludendosi per parecchio tempo in Arizona.
http://img140.imageshack.us/img140/2692/nevada20071203081808gx7.jpg (http://imageshack.us)
Napoli – Il prossimo 17 dicembre tutti gli amanti della buona musica e del sano divertimento, provenienti da Napoli e dalla Campania sono invitati al Teatro Acacia al Vomero per il “Christmas Country” di Nevada, lo spettacolo di chiusura dell’anno 2007 dopo i grandi successi riscossi il 28 febbraio e il 4 maggio scorsi al teatro Cilea.
Oltre 500 persone, per ognuno dei due eventi, hanno potuto assistere alle qualità artistiche di un musicista e cantautore ormai radicato sul territorio, vicino ai giovani e cresciuto con la sensibilità di chi vuole trasmettere il proprio pensiero e il proprio stato d’animo attraverso i suoi strumenti: il banjo, il violino, la chitarra, l’armonica, l’ukulele e il mandolino. Nevada, dopo il ricordo di Totò, Carosone e Aurelio Fierro, renderà omaggio, questa volta, al grande Elvis Presley, in occasione del 30° anniversario della sua morte. Il celebre cantante rock, che ha ispirato Nevada agli inizi della sua decennale carriera, sarà ricordato con un momento originale e coinvolgente nel corso dello spettacolo.
La manifestazione organizzata e promossa dall’associazione “Giovani del Sud” presieduta da Lello La Pietra, in collaborazione con l‘associazione “i Meridiani” Onlus presieduta da Alfonso Giarletta, vuole essere soprattutto la conferma e la consacrazione di artisti validi presenti da anni sul nostro territorio, il messaggio e l’appello a difendere le nostre capacità creative e lo spirito di iniziativa delle nuove generazioni.
“Ho un pubblico di giovani, famiglie ed anziani che mi segue da anni – dichiara il cantautore partenopeo – e che non voglio trascurare, perché è il tuo pubblico che garantisce la tua crescita personale e professionale. E’ il primo concerto di Natale in cui sento davvero di esprimermi al massimo per una società che sta cambiando e che ha bisogno di segnali e spinte diverse ”
Nevada si avvale anche questa volta di una band composta da circa 10 elementi, nonché del coro “Non solo Gospel”, circa 20 giovani napoletani scoperti nel suo percorso dallo stesso cow boy napoletano.
“I giovani al centro del mondo – dice Lello La Pietra - e al centro di questa nuova iniziativa musicale e culturale. Abbiamo messo un nuovo tassello in quel mosaico di salite, ostacoli, difficoltà che il pianeta giovanile incontra ogni giorno sulla sua strada. Sarà la serata dei giovani, del Natale e di un grande artista come Nevada”
“Stiamo sottolineando da tempo con le nostre iniziative – aggiunge Alfonso Giarletta – quanto è indispensabile il dialogo e la comunicazione per elevare le risorse culturali dei nostri territori. Se a tutto questo si aggiunge una musica di qualità e di studio professionale come quella di Nevada, ci convinciamo sempre di più di poter raggiungere anche le menti più pigre al risveglio della nostra società”
Nel corso della serata sarà battezzata la prima edizione del Premio Giovani del Sud con la consegna di una targa speciale ai “Non solo Gospel” per l’abnegazione e l’impegno profuso in una nicchia musicale ancora lontana dalla nostra cultura e per la capacità e la passione di comunicare a tutti il valore del canto. Un riconoscimento anche al tenore Dante Ferri che ricorderà Luciano Pavarotti interpretando il celebre brano 'Nessun dorma'
Natale a Graceland: Elvis Presley come Babbo Natale
Si prevede un maggior numero di turisti italiani negli USA, nel prossimo dicembre, grazie all’euro forte sul dollaro debole. E adesso si aggiunge una possibile nuova attrazione, almeno per chi ama il rock’n’roll: per la prima volta Graceland, la “storica” dimora di Elvis Presley, diventa tutta in stile natalizio. La cerimonia inaugurale si è appena svolta: un Babbo Natale in versione Elvis è giunto a Graceland su una limousine al posto della slitta, con le renne sostituite da auto della polizia. In realtà non è esattamente la prima volta che la villa di Memphis viene adornata in questo modo, ma è la prima volta che vengono esposte anche le decorazioni originali della famiglia. Orari e prezzi: http://winter.elvis.com/press/.