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  #1  
Vecchio 17-10-2007, 12:32
Gondar Gondar Non in Linea
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Predefinito Elvis Presley: l’Extra Terrestre

Introduzione

Come ebbi a promettere qualche tempo fa, sono qui a raccontare la mia storia tutta personale proiettata al momento in cui nel 1959, all’età di 15 anni, mi imbattei per la prima volta in un film dell’E.T. Elvis Presley, da cui rimasi letteralmente folgorato. Ma prima di arrivare a quel fatidico giorno, è necessario che faccia un excursus di quella che era alla data considerata la realtà di uno dei paesi della Puglia che chiameremo Apulco, senza la quale la succitata folgorazione non avrebbe senso. Ciò potrà essere utile ai giovani frequentatori del nostro sito di potersi immergere in quel mondo sconosciuto, o poco conosciuto, nel quale veniva a coesistere, seppure al di là dell’Oceano, la mitica figura di Elvis. Egli, nell’epoca considerata, aveva 24 anni ed era già famoso negli Stati Uniti d’America da almeno quattro anni. Vediamo insieme qualcosa del 1954.

In USA: Clip Johnny Ray 1954



In Italia: Clip di Carla Boni e Gino Latilla



Gondar.

(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 17:51
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  #2  
Vecchio 18-10-2007, 12:06
Gondar Gondar Non in Linea
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Geicn 55 Re: Elvis Presley: l’Extra Terrestre

Come eravamo

Dunque, Elvis era già noto da almeno quattro anni. “Dio mio” pensai in seguito, “mi sono perso cinque anni, come è potuto accadere?”. E prenderò in considerazione proprio gli anni che vanno dal 1954 al 1958. A quasi dieci anni dalla fine della seconda guerra mondiale , si stava ancora venendo fuori dalle macerie che essa aveva prodotto. Il benessere era ancora di là da venire, nonostante l’aiuto americano con il Piano Marshall che agevolava con una legge ad hoc gli italo americani ad inviare ai propri parenti in Italia ogni ben di dio . Infatti, nel periodo considerato, arrivavano continuamente pacchi di vestiti usati qualche volta nuovi, sigarette, sigari, cioccolato, caramelle, tessuti, giocattoli ecc. Le case da noi non avevano l’impianto idrico, né fognario. L’acqua la si approvvigionava da fontanelle pubbliche . Per i bisogni fisiologici domestici :-dem ci si serviva di un contenitore mobile in creta che i più lo chiamavano “monsignore”, con uno spartano coperchio in legno a manico fisso, posto solitamente in un piccolo vano annesso alla casa. L’energia elettrica da V. 125, che saltava spesso, era una realtà soltanto da una decina di anni. Il gas non c’era ancora. In inverno, il riscaldamento pertanto era assicurato da camini , che fungevano anche da cucine, o da bracieri a carbone e legna locati in un unico ambiente, mentre nelle altre stanze regnava un freddo cane. E la televisione?

Gondar.

(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 17:54
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  #3  
Vecchio 19-10-2007, 19:56
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GeA104 Re: Elvis Presley: l’Extra Terrestre

A proposito di quello che si è detto, rigustiamoci questo spezzone di "Miseria e Nobiltà" che rispecchiava la reale situazione del periodo in riferimento.



La Televisione era una realtà giunta solo nel 1954, a canale unico, la Rai, che la si poteva vedere solo in qualche bar o, per i più fortunati, presso un vicino abbiente.

Vediamo assieme la prima sigla del telegiornale di quell'anno.



Persino la radio era considerata un gioiello che non tutti possedevano. Il frigorifero era di là da venire, la lavatrice non si sapeva neanche cosa fosse e le massaie dovevano lavare tutto (date pure sfogo alla fantasia ragazzi!), proprio di tutto, con le loro mani. Immaginate il lavaggio delle lenzuola , della biancheria, delle coperte, dei tendaggi (le lavanderie non esistevano), dei panni in genere, usando una tavola gradinata in legno, una bagnarola e un pezzo di sapone da bucato. Le auto si potevano contare con le dita delle mani perché erano roba da ricchi. Nessuno aveva il telefono in casa. L’unico telefono pubblico era attiguo al municipio e ci si recava solo se si veniva chiamati, ricordo, per comunicazioni urgenti di parenti lontani. Già di parenti lontani. Forse anche degli Stati Uniti d'America?

Gondar.

(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 13-01-2008 21:24
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  #4  
Vecchio 19-10-2007, 20:42
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

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A proposito di quello che si è detto, rigustiamoci questo spezzone di "Miseria e Nobiltà" che rispecchiava la reale situazione del periodo in riferimento.

http://www.youtube.com/watch?v=2mDaW...A0%20tot%C3%B2

La Televisione era una realtà giunta solo nel 1954, a canale unico, la Rai, che la si poteva vedere solo in qualche bar o, per i più fortunati, presso un vicino abbiente.

Vediamo assieme la prima sigla del telegiornale di quell'anno.

http://www.youtube.com/watch?v=TQMcFN-Smqw

Persino la radio era considerata un gioiello che non tutti possedevano. Il frigorifero era di là da venire, la lavatrice non si sapeva neanche cosa fosse e le massaie dovevano lavare tutto (date pure sfogo alla fantasia ragazzi!), proprio di tutto, con le loro mani. Immaginate il lavaggio delle lenzuola , della biancheria, delle coperte, dei tendaggi (le lavanderie non esistevano), dei panni in genere, usando una tavola gradinata in legno, una bagnarola e un pezzo di sapone da bucato. Le auto si potevano contare con le dita delle mani perché erano roba da ricchi. Nessuno aveva il telefono in casa. L’unico telefono pubblico era attiguo al municipio e ci si recava solo se si veniva chiamati, ricordo, per comunicazioni urgenti di parenti lontani. Già di parenti lontani. Forse anche degli Stati Uniti d'America?

Gondar.

(continua)

Come sei bravo Gondar!!! Racconti così bene e con una carica sentimentale talmente forte, che mi fai sentire come se vivessi negli anni '50...
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  #5  
Vecchio 19-10-2007, 21:41
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Come sei bravo Gondar!!! Racconti così bene e con una carica sentimentale talmente forte, che mi fai sentire come se vivessi negli anni '50...
Finalmente, qualcuno si è deciso di svegliarmi dallo splendido torpore dei miei pensieri che affondano le radici nel magico passato, in quello di Elvis naturalmente, per tornare, ahimè, nel presente. Ma ancora per poco. Perchè? Perchè viaggiare nel tempo cullato dalle onde di questo stupendo Forum mi dà una energia, una energia talmente forte e potente che mi sembra di vivere due vite in contemporanea. Grazie, Deliziosa. La tua carezza mediatica mi agevola moltissimo nel continuare a sognare . Gondar.
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  #6  
Vecchio 19-10-2007, 23:48
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La tua carezza mediatica mi agevola moltissimo nel continuare a sognare . Gondar.

Nostro caro e dolce poeta sei tu che continui a farci sognare!!!!
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  #7  
Vecchio 20-10-2007, 17:25
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...salve gondar!!..sa,ho fatto leggere ai miei genitori ciò che ha scritto (mio padre è del '43 e mia madre del '45) e man mano che leggevo dicevano "è vero...si era proprio cosi.....uh guarda la sigla del tg de na volta.....èèèè quanto tempo.....na volta era cosi,nn c'era niente!!e chi se poteve permette quelle cose...."
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  #8  
Vecchio 20-10-2007, 19:17
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Italiani in America

A proposito degli U.S.A, volendomi soffermare per divagare un attimo, debbo ricordare a me stesso per poi trasmetterlo a voi, che a casa dei miei c’era un grammofono in legno massello chiaro, con un un elegante top di chiusura robusto e svasato sui quattro lati ed al centro, una volta apertolo, troneggiava maestoso e multicolore il ben noto cane che abbaiava entro una tromba rovesciata con la scritta “Victor – Voce del Padrone”, che mio nonno portò con sé da Dallas, Texas, nella sua ultima rimpatriata e che ce lo affidò nella speranza che un domani lo potesse godere assieme a tutti noi. Il grammofono, munito di manovella e di un intero corpo snodato in acciaio luminoso ricadente con una puntina metallica sul piatto girevole, era accompagnato da diversi dischi a 78 giri tra cui, ricordo, qualcuno di Enrico Caruso . Bisognava stare molto attenti a maneggiarli in quanto se urtavano o cadevano, si frantumavano in tanti pezzi. E molti purtroppo si ruppero. Tra questi, ce n’era uno che mi piaceva moltissimo per la intrigante raucedine del suo autore , nonchè per i particolari artifizi emessi dalla sua tromba e per il ritmo puntuale e cadenzato che poi scoprii essere musica jazz. Naturalmente si trattava di Louis Armstrong con il suo "When the Saints Go Marching In”. Sentiamolo insieme.



So che quello che sto per dirvi non interesserà nessuno, ma questa volta lo dico per me stesso. Mio nonno non potè mai godersi questo ed anche altri ben più importanti propositi in quanto, ricordo come se fosse ieri, venne a mancare nel 1954 all'età di 56 anni. Ciò che però sono sicuro vi interesserà, è conoscere come era la scuola nell'anno in questione. A scuola, dicevo, alle elementari, si davano ancora, cosa inconcepibile per i tempi attuali, ...........................(continua). Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 17:59
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  #9  
Vecchio 21-10-2007, 09:54
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...salve gondar!!..sa,ho fatto leggere ai miei genitori ciò che ha scritto (mio padre è del '43 e mia madre del '45) e man mano che leggevo dicevano "è vero...si era proprio cosi.....uh guarda la sigla del tg de na volta.....èèèè quanto tempo.....na volta era cosi,nn c'era niente!!e chi se poteve permette quelle cose...."
Come puoi vedere, Silvia, io non sto facendo altro che estrapolare dalla mia mente i ricordi della mia infanzia, senza vergogna e senza ritegno al fine di meglio capire l'impatto con il mito Elvis (che non viveva molto meglio di noi anche se in un contesto culturale ben diverso. Salutami tanto i tuoi, miei coevi. Gondar.
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  #10  
Vecchio 21-10-2007, 21:59
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grazie gondar!!
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  #11  
Vecchio 21-10-2007, 22:12
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Come puoi vedere, Silvia, io non sto facendo altro che estrapolare dalla mia mente i ricordi della mia infanzia, senza vergogna e senza ritegno al fine di meglio capire l'impatto con il mito Elvis (che non viveva molto meglio di noi anche se in un contesto culturale ben diverso. Salutami tanto i tuoi, miei coevi. Gondar.


Ciao Gondar...sempre suggestivi i tuoi racconti!!!
Senti...non vorrei bruciare i tempi del tuo racconto a puntate...ma come ti "innamorasti" di Elvis...come ti folgorò? Non lo avrai già detto!!! Spero di non essermelo perso...cmq Grazie ancora e alla prossima puntata!!! Ciaoooooo!!!!!
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  #12  
Vecchio 22-10-2007, 11:16
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Ciao Gondar...sempre suggestivi i tuoi racconti!!!
Senti...non vorrei bruciare i tempi del tuo racconto a puntate...ma come ti "innamorasti" di Elvis...come ti folgorò? Non lo avrai già detto!!! Spero di non essermelo perso...cmq Grazie ancora e alla prossima puntata!!! Ciaoooooo!!!!!

Devi avere un po' di pazienza, Deliziosa. Sto facendo una panoramica (magari sarà pure noioso) di quello che mi stava accadendo attorno in quegli anni per meglio capire la folgorazione sulla via che porta al mito........ Qui non si tratta di amare un personaggio. E' per una indescrivibile sofferenza interiore che giunsi a questo. Elvis ha rappresentato per me, e non lo dico giusto per riempire questo spazio che mi viene concesso, la ragione stessa di una vita che avrei voluto condividere ma che mi fu impedito dalla stessa vita. Gondar.
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  #13  
Vecchio 22-10-2007, 17:11
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Ge748 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

L'Istruzione

A scuola, dicevo, alle elementari, si davano ancora le “spalmate”, quelle odiose punizioni corporali che facevano star male tutta la giornata per il dolore lancinante che procuravano, tanto che si aveva un timore terribile di andare a scuola e, dato che si era costretti ad andarvici, si faceva di tutto, all’inizio di ogni anno scolastico ed escogitando ogni espediente, per impossessarsi di banchi posti nelle “retrovie”, per meglio defilarsi alla vista degli insegnanti. Ad onor del vero, debbo ammettere che noi scolaretti dovevamo fare uno sforzo enorme per immagazzinare ogni sorta di informazioni che ci propinavano, lezioni di studio assolutamente inediti (a quell'epoca, ve lo ricordo, non c'era la Tv, il Pc, il telefonino. Comunicazioni zero . Insomma, non c'era niente.). E le interrogazioni cui eravamo sottoposti erano a dir poco una costante tortura, perchè bastava andare un giorno impreparati per essere "accarezzati" dalla bacchetta del maestro e derisi, canzonati e scherniti (questo era il lato peggiore) dai compagni di classe .
Era pertanto una fatica indicibile apprendere a quei tempi le varie discipline. Infatti era solo a scuola che si potevano apprendere cose di cui non si era mai sentito parlare.

Gustiamoci, a sproposito, questo spezzone “L’Esame” di Alberto Sordi.



Prendiamo, ad esempio, la lingua italiana. Voi credete che apprenderla era come fare una passeggiata? No, amici carissimi, non era davvero una passeggiata. Anzi. Era, piuttosto, come scalare il Monte Everest. Ed a questo proposito voglio raccontarvi un aneddoto capitato a me, non ad un altro o perchè l'abbia sentito dire. Quell’aneddoto ha rappresentato per me una indimenticabile lezione di vita . Vediamo di cosa si tratta……(continua)….
Gondar

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:01
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  #14  
Vecchio 22-10-2007, 18:26
marcygenny marcygenny Non in Linea
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Complimenti Gondar...grande idea la tua !! Raccontare i tempi andati fa sempre bene sia a chi lo fa sia a chi ascolta! Le cose erano così diverse eppure...non è che sia passato poi tanto tempo eh?? E' solo che tutto cambia stramaledettamente veloce e..il tempo è galantuomo..come dice mio marito...si scorda...e invece BISOGNA RICORDARE!!
Vai avanti Gondar...m'interessa il discorso della scuola elementare dato che io insegno proprio lì!!
Ciao e buon lavoro!
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  #15  
Vecchio 22-10-2007, 20:04
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Grazie Gondar per i tuoi racconti,non me ne perdo uno! Avendo la tua stessa età, se non qualche annetto in più, voglio raccontarvi un aneddoto felice della mia passata giovinezza. Nel ...lontano 1957, partecipavo a gare di rock 'n roll a squadre. Ogni squadra era composta da cinque coppie. Alla finale le altre tre squadre per la gara avevavo scelto "Il Bughi del Taglialegna", la mia squadra invece scelse "Jailhouse Rock" INDOVINATE CHI VINSE???????? quel grande pezzo di rock di ELVIS!!!!! noi naturalmente siamo stati bravi, ci eravamo allenati per un mese sempre ballando JAILHOUSE ROCK.........ahah che bei tempi
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  #16  
Vecchio 22-10-2007, 20:26
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Complimenti Gondar...grande idea la tua !! Raccontare i tempi andati fa sempre bene sia a chi lo fa sia a chi ascolta! Le cose erano così diverse eppure...non è che sia passato poi tanto tempo eh?? E' solo che tutto cambia stramaledettamente veloce e..il tempo è galantuomo..come dice mio marito...si scorda...e invece BISOGNA RICORDARE!!
Vai avanti Gondar...m'interessa il discorso della scuola elementare dato che io insegno proprio lì!!
Ciao e buon lavoro!
No, Marcygenny, non è trascorso tanto tempo. Il progresso negli ultimi cinquant'anni è stato, forse per la prima volta nella storia dell'umanità, così incalzante e repentino da dare l'impressione che quello che io sto ad esempio raccontando, sia avvenuto nell'ottocento o giù di lì. Io stesso mi chiedo a volte quale potrebbe essere la differenza tra me e il signor Matusalemme . Non credo proprio che lui avesse, nonostante abbia vissuto, si dice, ottocento anni, da raccontare più di quello che io potrei raccontare . Gondar.
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  #17  
Vecchio 22-10-2007, 22:02
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Ciao Gondar, che bello il tuo racconto!!!
Continua, ti prego....
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  #18  
Vecchio 23-10-2007, 09:55
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Grazie Gondar per i tuoi racconti,non me ne perdo uno! Avendo la tua stessa età, se non qualche annetto in più, voglio raccontarvi un aneddoto felice della mia passata giovinezza. Nel ...lontano 1957, partecipavo a gare di rock 'n roll a squadre. Ogni squadra era composta da cinque coppie. Alla finale le altre tre squadre per la gara avevavo scelto "Il Bughi del Taglialegna", la mia squadra invece scelse "Jailhouse Rock" INDOVINATE CHI VINSE???????? quel grande pezzo di rock di ELVIS!!!!! noi naturalmente siamo stati bravi, ci eravamo allenati per un mese sempre ballando JAILHOUSE ROCK.........ahah che bei tempi
Bello il tuo aneddoto. Dimmi, Rosanna, saresti in grado di ballarlo ancora il Jailhouse Rock? Puoi anche tirarti indietro, certo, ma a me piacerebbe inserirti nella eventuale manifestazione dell'Elvis Day che potrebbe tenersi in primavera. Che ne dici? Gondar.
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  #19  
Vecchio 23-10-2007, 09:58
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Ciao Gondar, che bello il tuo racconto!!!
Continua, ti prego....


Fiuuuuuuuuu! che meraviglia il tuo complimento, Wonder. Questo mi dà energia per continuare il racconto con più entusiasmo. Grazie. Gondar.
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  #20  
Vecchio 23-10-2007, 12:31
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Una esemplare.......

Persino la lingua italiana, dicevo, era una novità dato che si parlava in casa ed in strada ed in ogni dove il dialetto locale. Non c’è da meravigliarsi se negli anni cinquanta l’analfabetismo superasse il 70% della popolazione. Al mio paese, Apulco, la statistica era ancora più impietosa dato che l’ottanta per cento non sapeva leggere né scrivere, anche se nella maggior parte dei casi si sapeva apporre giusto la propria firma seppur impiegando un tempo, oggi diremmo, da moviola. A questo proposito, mi viene in mente un aneddoto legato strettamente a quel periodo. Un mio zio emigrato in America , mi chiamò anni dopo al telefono (sul finire degli anni sessanta) chiedendomi, tra le altre cose, se potevo andare a trovare il suo carissimo amico Paolo , contadino e zappatore, al fine di indurlo a rispondergli alle numerose lettere che gli aveva inviato e di cui non aveva mai avuto risposta. A questo proposito, diamo un'occhiata a questo videoclip molto pertinente...................................



Il giorno seguente lo andai a trovare al suo podere confinante con quello di mio zio, col quale aveva quotidianamente diviso l’immancabile pezzo di pane raffermo fatto in casa col pomodoro prima che emigrasse, e lo trovai che era tutto preso dallo zappare il suo terreno creando una serie di solchi che dovevano servire per la semina delle cime di rapa. Alla mia domanda di come mai non avesse risposto a nessuna delle lettere inviategli dal suo caro amico Angelo, Paolo si erse in tutta la sua altezza (era alto non più di 1,50 metri), ………….volete sapere cosa replicò? Vi prego di essere pazienti……lo rivelerò alla prossima………………………………..(continua).......................... .......................................

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:02
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  #21  
Vecchio 23-10-2007, 14:30
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Che disse? CHEEE DISSEEE???

Peggio di 24 (quel serial con Kiefer Sutherland che tiene tanto incollato da non vedere l'ora che trasmettano la prossima puntata) il suspense che riesci a creare.....

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  #22  
Vecchio 23-10-2007, 18:38
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Che disse? CHEEE DISSEEE???

Peggio di 24 (quel serial con Kiefer Sutherland che tiene tanto incollato da non vedere l'ora che trasmettano la prossima puntata) il suspense che riesci a creare.....

Infatti, Wonder, lo faccio proprio per suscitare morbose curiosità. Mi intriga oltretutto creare suspences e innescare batticuore. Gondar.
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  #23  
Vecchio 23-10-2007, 18:40
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

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Infatti, Wonder, lo faccio proprio per suscitare morbose curiosità. Mi intriga oltretutto creare suspences e innescare batticuore. Gondar.
WOW! Allora, che disse????
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  #24  
Vecchio 23-10-2007, 19:15
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grazie Gondar per i magnifici pezzi di Louis Armstrong! Grazie anche da parte di mio marito (che è un batterista) per l'assolo del batterista di Pete Fountain! Per quanto riguarda ballare JAILHOUSE ROCK mi hai fatto morire dal ridere Per essere sincera lo so ancora ballare il rock 'n roll!!!!!!!! ma dovrei portarmi la bombola d'ossigeno
Continua a scrivere che noi leggiamo.......appena mi ricordo qualche aneddoto simpatico lo scriverò!!!

Per me "giovinezza" significa ELVIS+BALLARE
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  #25  
Vecchio 23-10-2007, 19:59
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grazie Gondar per i magnifici pezzi di Louis Armstrong! Grazie anche da parte di mio marito (che è un batterista) per l'assolo del batterista di Pete Fountain! Per quanto riguarda ballare JAILHOUSE ROCK mi hai fatto morire dal ridere Per essere sincera lo so ancora ballare il rock 'n roll!!!!!!!! ma dovrei portarmi la bombola d'ossigeno
Continua a scrivere che noi leggiamo.......appena mi ricordo qualche aneddoto simpatico lo scriverò!!!

Per me "giovinezza" significa ELVIS+BALLARE
Davvero originale ballare il rock con la bombola di ossigeno....tanto tra un po', con tutto questo smog, l'effetto serra, il buco nell'ozono ecc., lo porteremo tutti e farà moda. Per quanto riguarda tuo marito, midici che è batterista. Potrebbe farci qualche assolo all'Elvis Day? Gondar.
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  #26  
Vecchio 24-10-2007, 07:53
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ragazzi,qui scopriamo ke ognuno di noi ha del suo da proporre x un elvis day all'altezza del nome del mito da celebrare,se tutti insieme ci organizzassimo credo davvero possa uscire una magnifica manifestazione!!!!
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  #27  
Vecchio 24-10-2007, 08:25
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ragazzi,qui scopriamo ke ognuno di noi ha del suo da proporre x un elvis day all'altezza del nome del mito da celebrare,se tutti insieme ci organizzassimo credo davvero possa uscire una magnifica manifestazione!!!!
Guitarman! temo che tu abbia scambiato topic. La tua opinione dovrai temo essere trasferita all'altro topic "Elvis Day. Celebrazione". Gondar.
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  #28  
Vecchio 24-10-2007, 08:28
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

sn ancora in fase pre sveglia,orfeo mi tiene ancora tra le sue braccia e connetto poco bene...
chiedo venia
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  #29  
Vecchio 24-10-2007, 12:21
Gondar Gondar Non in Linea
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GeA115 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

......Lezione.......

Non so voi, ma nel riascoltare “O’ Zappatore”, che mi ha dato la sensazione che potesse essere stato scritto apposta per la mia vicenda, io non ho potuto, credetemi, trattenere qualche lacrima per cose che stanno nel profondo del mio cuore e che non sto qui a raccontare per non annoiarvi . Ma facciamoci coraggio e andiamo avanti con un pezzo di vita vissuta tutto proteso verso quel fatidico momento in cui mi imbattei per la prima volta nell’extraterrestre . Alla mia domanda, dicevo, di come mai non avesse risposto a nessuna delle lettere inviategli dal suo caro amico Angelo (sui cui fogli gli chiedeva come se la passava, se era cambiato qualcosa, se aveva trasformato le coltivazioni del suo appezzamento di terreno, se le sue figlie si erano sistemate, ecc.)........

A questo proposito gustiamoci questo pezzo “L’anno che verrà” di Lucio Dalla, uscito diversi anni dopo ma che lo trovo molto appropriato nell’enfatizzare questo momento particolare della mia vita:



.......... Paolo si erse in tutta la sua altezza (non era alto, poverino, più di un metro e mezzo), avvicinò con fierezza il manico della zappa all’altezza della cintura dei pantaloni ed appoggiandovisi sopra - a braccia tese - come su una sciabola , sollevò una mano all’altezza della fronte per coprirsi dalla luce del sole ma anche per poter guardare lontano, e rispose, in stretto dialetto locale, con una frase che divenne la mia più importante lezione di vita e che non potrò, fin che campo, mai dimenticare: “Lo vedi, ragazzo mio, il confine della mia tenuta, laggiù, dove c’è quella fila di pietre? ? E li vedi tutti quegli alberi di mandorlo dall’altra parte?”. Gli feci cenno che li vedevo benissimo anche se non capivo dove volesse andare a parare. E continuò dicendo……..(continua).

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:03
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  #30  
Vecchio 24-10-2007, 12:33
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gondar,e diccelo dai,nn tenerci sulle spine,si sta poco comodi....
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  #31  
Vecchio 24-10-2007, 15:39
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gondar,e diccelo dai,nn tenerci sulle spine,si sta poco comodi....
Ciao, Enzo. Vi voglio far stare sulle spine in quanto approfitto per inserire nuove pennellate di vita pe rendere ancora più interessante la marcia di avvicinamento ad Elvis. Gondar.
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  #32  
Vecchio 24-10-2007, 20:06
rosannasnowbird rosannasnowbird Non in Linea
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Grazie Gondar! Mio marito ha detto che suonerebbe più che volentieri! Ma dove pensi si farà questo meraviglioso ELVIS DAY ?
Noi siamo di MIlano......Cercherò di esercitarmi con il rock 'n roll
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  #33  
Vecchio 25-10-2007, 09:08
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Grazie Gondar! Mio marito ha detto che suonerebbe più che volentieri! Ma dove pensi si farà questo meraviglioso ELVIS DAY ?
Noi siamo di MIlano......Cercherò di esercitarmi con il rock 'n roll
Ciao, Rosannasnowbird. Probabilmente si terrà vicino Bari nella primavera prossima ma non è ancora certo. Tu comunque cerca di seguire il topic "Elvis Day. Celebrazione" e partecipa con tuo marito alla sua realizzazione. Considera che più voci nel forum propongono che ogni anno si realizzi un E.Day itinerante , cioè in varie città dello stivale. Per quanto riguarda la data che Jerry Lee sta proponendo con il topic

http://www.grazielvis.it/forum/showthread.php?t=4320

scegliete la vostra data. Io intanto prendo appunti per la vostra partecipazione nella manifestazione . Gondar.
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  #34  
Vecchio 25-10-2007, 12:33
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................di vita

Ed eccovi finalmente la risposta di Paoluccio:

Lo vedi, ragazzo mio, il confine della mia tenuta, laggiù, dove c’è quella fila di pietre? ? E li vedi tutti quegli alberi di mandorlo dall’altra parte?” Gli feci cenno che li vedevo benissimo anche se non capivo dove volesse andare a parare. Beh, tu dimmi di zapparti questi tremila metri di terreno ed io te lo faccio anche in un paio d’ore, ma per carità di Dio non chiedermi di scrivere una lettera. Qualcuno dei lettori vuole fare qualche commento su questa straordinaria risposta? Poi soggiunse: “Piuttosto, dì a tuo zio di non preoccuparsi per me, riferiscigli che mia figlia Maria si è maritata con un bravo giovine , che a casa stiamo tutti bene e che lo abbracciamo fraternamente”. Si tirò su la coppola , si asciugò la fronte con un fazzolettone che sembrava un lenzuolo, lo ripose nella tasca posteriore e, dopo avermi detto “beh, mu’ statt’ buun’” (ora stammi bene , io devo lavorare) , si rimise alacremente a zappare la sua amata terra. Nonostante la dichiarata carenza, Paolo a modo suo era un uomo felice. Io debbo essere grato a questo personaggio perché bastò poco, molto poco, insomma fu sufficiente quella frase per farmi aprire gli occhi, ad affrontare le difficoltà della vita con più serenità e tanta determinazione. Gustiamoci ora questo video del grande Totò per sottolineare la condizione generale del sud Italia. [youtube][/YOUTUB




Capite cosa rappresentava la conoscenza della propria lingua a quei tempi?

Gondar.

..................continua........................ ..

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:05
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  #35  
Vecchio 25-10-2007, 16:41
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Grazie Gondar, mio marito sarebbe felicissimo di suonare per l'ELVIS DAY Personalmente come periodo ho votato il mese di luglio, però seguirò lo svolgimento del sondaggio e vedremo.........Ogni tanto capita qualche problema in famiglia, comunque per ora la nostra intenzione è di partecipare

Tu continua a scrivere.....altro che soop opera
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  #36  
Vecchio 25-10-2007, 17:47
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Grazie, Gondar, per averci finalmente rivelato la risposta di Paoluccio piena di saggezza di vita. Sono adorabili i tuoi personaggi!!
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  #37  
Vecchio 25-10-2007, 17:53
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

amo totò,aspettavo con ansia ke postassi qualcosa ke riguardasse lui,penso sia il simbolo x eccellenza dell'italia del dopoguerra!!!!
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  #38  
Vecchio 27-10-2007, 17:22
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Il dialetto

Continuiamo a vedere con questo video di Totò le condizioni dell'alfabetismo in quegli anni:



Naturalmente, vi erano persone che parlavano la lingua italiana tra le mura di casa, ma quelle stesse persone appartenevano ad un ceto più elevato rispetto alla media . Anzi, le si guardavano con una punta d’invidia, come se fossero una rarità e ci si sforzava di emularle in talune circostanze senza che ci si rendesse conto di cadere nel ridicolo per come ci si poneva. Non è un caso che a quei tempi ci furono diverse canzoni che volevano sottolineare questa realtà. Una diceva più o meno così “Marì, Marì io t’ame, ti tengo in fondo al coro, quel coro che ti ame, Marì tu sei l’amor”. Purtoppo non ricordo chi la cantasse ed a questo proposito mi rivolgo ai miei coevi del Forum di venirmi in soccorso. Poi c’era un’altra, eseguita da Don Backy qualche anno più tardi, che si intitolava “Ho rimasto” ma di cui non ho trovato il videoclip. Peccato. Né io rimasi immune, anni più tardi, dal trattare questo argomento con una canzone che ha visto la luce soltanto tra le mura di casa mia e che si intitolava “Namme sì dann’ vel’n” (non mi dar veleno) le cui parole erano queste: “Eh eh c’ t’ crid d’ jesse / m’ remprouv’ da’ matein alla ser’/ Eh eh muh’ ‘mma rutt’ ll’uve. / Nan’ t’ vogghie’ s’ntaje chieu’. / Na’ m’ sì dann’ v’lin. No no no. / Na’ m’ sì dann’ v’lin. No no no. / ‘Nand’ all’ cr’stiene / ie parlek ’u dialett’/ e teu’ t’ pigghie abbeile. / D’ vint’ tutta rossa. / Eh eh na’ mm’ vu’ cchieu. / M’ vù lasse’, t’ n’ vù scieje, ma a’ ddou vù scieje. / Eh eh c’ t’ crid d’ jesse’ / mich’ stéje sol’ teue ‘ou paieis. / Eh eh nant’ sì’ agetann’ / ca ‘sse mur’ dall’ juscie o’ créh’. / Na’ m’ sì dann’ v’lin. No no no. /
Na’ m’ sì dann’ v’lin. No no no

Traduzione: Non mi dar veleno / Ehi ehi cosa credi di fare / non fai altro che rimproverarmi dalla mattina alla sera / ehi ehi adesso mi hai davvero stufato / non ho voglia di sentirti più. / Non mi dare veleno, no no no / Non mi dare veleno, no no no / Quando sono in compagnia della gente / io ostento dialetto / e tu non fai altro che vergognarti / diventi tutta rossa / mi vuoi lasciare / te ne vuoi andare via / ma dove intendi andare. / Ehi ehi ma cosa credi di fare /
Sai non sei l’unica donna in paese / ehi ehi fai a meno di farti venire le convulsioni / oggi o domani potrebbe andare a finire male / pertanto non mi dar veleno, no no no / pertanto non mi dar veleno, no no no /………………………………..continua.

Gondar.

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  #39  
Vecchio 27-10-2007, 17:37
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Mi sono "sganasciataaaaaa" dalle risate!!!!!! Ho i lacrimoni agli occhi!!!
Avrò visto sto video non so quante volte e ancora ci rido!!! Grande Totò!!!
Grazie Gondar!!
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  #40  
Vecchio 27-10-2007, 22:12
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Che risate, grazie Gondar!!

Ma non sarà per caso che la fanciulla alle quale era dedicata questa conzone te la sei poi sposata?????
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  #41  
Vecchio 28-10-2007, 16:22
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amo totò,aspettavo con ansia ke postassi qualcosa ke riguardasse lui,penso sia il simbolo x eccellenza dell'italia del dopoguerra!!!!
La mia infanzia l'ho passata Primo ovvio con Elvis e poi con il caro Totò...Totò e Peppino erano un perfetto connubio!!! Mitici...la loro è stata una comicità efficace semplice e genuina...davvero anche loro veri geni!!!!
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  #42  
Vecchio 28-10-2007, 16:28
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Devi avere un po' di pazienza, Deliziosa. Sto facendo una panoramica (magari sarà pure noioso) di quello che mi stava accadendo attorno in quegli anni per meglio capire la folgorazione sulla via che porta al mito........ Qui non si tratta di amare un personaggio. E' per una indescrivibile sofferenza interiore che giunsi a questo. Elvis ha rappresentato per me, e non lo dico giusto per riempire questo spazio che mi viene concesso, la ragione stessa di una vita che avrei voluto condividere ma che mi fu impedito dalla stessa vita. Gondar.

Gondarino scusa ora ti leggo...mi dovete perdonare tutti ma io mi perdo con le varie discussoni...poi a volte entro ed esco perché ho poco tempo...ma prima o poi ritrovo il filo ...
Certo immagino che ci sia stata una vera è propria folgorazione...una profona e sofferta crescita interirore ...ma questo è un po' il miracolo che Elvis fa a tutti...lui solo è in grado di farlo...
Attenderò con vivissima ansia!!! Ciao Gondar e scusa ancora!!!
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  #43  
Vecchio 28-10-2007, 16:49
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A scuola, dicevo, alle elementari, si davano ancora le “spalmate”, quelle odiose punizioni corporali che facevano star male tutta la giornata per il dolore lancinante che procuravano, tanto che si aveva un timore terribile di andare a scuola e, dato che si era costretti ad andarvici, si faceva di tutto, all’inizio di ogni anno scolastico ed escogitando ogni espediente, per impossessarsi di banchi posti nelle “retrovie”, per meglio defilarsi alla vista degli insegnanti. Ad onor del vero, debbo ammettere che noi scolaretti dovevamo fare uno sforzo enorme per immagazzinare ogni sorta di informazioni che ci propinavano, lezioni di studio assolutamente inediti (a quell'epoca, ve lo ricordo, non c'era la Tv, il Pc, il telefonino. Comunicazioni zero . Insomma, non c'era niente.). E le interrogazioni cui eravamo sottoposti erano a dir poco una costante tortura, perchè bastava andare un giorno impreparati per essere "accarezzati" dalla bacchetta del maestro e derisi, canzonati e scherniti (questo era il lato peggiore) dai compagni di classe .
Era pertanto una fatica indicibile apprendere a quei tempi le varie discipline. Infatti era solo a scuola che si potevano apprendere cose di cui non si era mai sentito parlare.

Gustiamoci, a sproposito, questo spezzone “L’Esame” di Alberto Sordi.

http://www.youtube.com/watch?v=U7LsMAcD6Js&mode=related&search=

Prendiamo, ad esempio, la lingua italiana. Voi credete che apprenderla era come fare una passeggiata? No, amici carissimi, non era davvero una passeggiata. Anzi. Era, piuttosto, come scalare il Monte Everest. Ed a questo proposito voglio raccontarvi un aneddoto capitato a me, non ad un altro o perchè l'abbia sentito dire. Quell’aneddoto ha rappresentato per me una indimenticabile lezione di vita . Vediamo di cosa si tratta……(continua)….
Gondar

Oddio ai tempi miei (per fortuna) questi "venti di guerra" erano passati...però si sentiva nell'aria (per fortuna) ancora aria di severità e disciplina senza creare troppi allarmismi...insegnanti sclerotici apparte...erano ancora i tempi della pedana sotto la cattedra...che simboleggiava l'autorità e l'austerità della cultura...
Anch'io cmq ho della scuola ricordi belli e un po' brutti...un po' come tutti...
Oggi temo che tutto il sistema scolastico stia andando un po' a rotoli...oggi c'è un po' la tendenza di mettere l'alunno sulla cattedra e l'insegnante nel banchetto...c'è un'inversione totale...non c'è più disciplina...educazione...rispetto delle regole...rispetto dei ruoli...ci si preoccupa per lo più di come meglio far piacere la scuola ai ragazzi per cercare che non si annoino troppo...
Credo che si sia passati da un'esagerazione all'altra!!!
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  #44  
Vecchio 28-10-2007, 18:49
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Mi sono "sganasciataaaaaa" dalle risate!!!!!! Ho i lacrimoni agli occhi!!!
Avrò visto sto video non so quante volte e ancora ci rido!!! Grande Totò!!!
Grazie Gondar!!
Grazie a te, Marcy, sei deliziosa! (così prendo due piccioni con una fava). Gondar.
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  #45  
Vecchio 28-10-2007, 18:51
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Che risate, grazie Gondar!!

Ma non sarà per caso che la fanciulla alle quale era dedicata questa conzone te la sei poi sposata?????
Mi spaventi, Wonder, certo che me la sono sposata. Ma, dimmi, come hai fatto a capirlo, eh? Gondar.
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  #46  
Vecchio 28-10-2007, 19:09
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Oddio ai tempi miei (per fortuna) questi "venti di guerra" erano passati...però si sentiva nell'aria (per fortuna) ancora aria di severità e disciplina senza creare troppi allarmismi...insegnanti sclerotici apparte...erano ancora i tempi della pedana sotto la cattedra...che simboleggiava l'autorità e l'austerità della cultura...
Anch'io cmq ho della scuola ricordi belli e un po' brutti...un po' come tutti...
Oggi temo che tutto il sistema scolastico stia andando un po' a rotoli...oggi c'è un po' la tendenza di mettere l'alunno sulla cattedra e l'insegnante nel banchetto...c'è un'inversione totale...non c'è più disciplina...educazione...rispetto delle regole...rispetto dei ruoli...ci si preoccupa per lo più di come meglio far piacere la scuola ai ragazzi per cercare che non si annoino troppo...
Credo che si sia passati da un'esagerazione all'altra!!!

Hai colto nel segno, cara Deliziosa. Consentimi uno sfogo. Siamo alla frutta con questi estremismi di allora e di oggi. Con la differenza che oggi la scuola è al totale sbando . I valori sono stati calpestati. Il tricolore lo si tira fuori o per denigrarlo o perchè ha vinto la nazionale. Gli insegnanti fanno il minimo indispensabile perchè demotivati a causa di demenziali decisioni politiche e non solo politiche. Ed i ragazzi imparano poco e male, come naturale conseguenza. Mi viene da dire che noi elvisiani siamo fortunati dal momento che almeno noi un riferimento preciso ce l'abbiamo. Ad alto valore morale aggiunto. Che ci viene , senza timore di sbagliare, dal nostro grande mito: Elvis Presley. Gondar.
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  #47  
Vecchio 28-10-2007, 19:15
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Gondarino scusa ora ti leggo...mi dovete perdonare tutti ma io mi perdo con le varie discussoni...poi a volte entro ed esco perché ho poco tempo...ma prima o poi ritrovo il filo ...
Certo immagino che ci sia stata una vera è propria folgorazione...una profona e sofferta crescita interirore ...ma questo è un po' il miracolo che Elvis fa a tutti...lui solo è in grado di farlo...
Attenderò con vivissima ansia!!! Ciao Gondar e scusa ancora!!!

Infatti, Deliziosa, sentivo proprio la tua mancanza. Beh, d'ora in poi cerca di seguire di più questo topic. Oltretutto si tratta di un pezzo del mio percorso in questo mondo, percorso proiettato alla venerazione, se non altro, del più grande artista di tutti i tempi. Ecco perchè Elvis, sì, proprio lui, Elvis, e lo ripeto ancora più sotto....

Gondar.
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  #48  
Vecchio 29-10-2007, 00:05
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Mi spaventi, Wonder, certo che me la sono sposata. Ma, dimmi, come hai fatto a capirlo, eh? Gondar.


Caro mio, facile da capire, quando si diventa poeti vuol dire che è roba seria!!!
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  #49  
Vecchio 29-10-2007, 17:57
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

L'educazione

Mia madre non era da meno del mio maestro di scuola elementare in quanto, convinta com’era che “le mazzate e i panelli fanno i figli belli”, usava ad ogni comando non eseguito prontamente, le mani nude, quando ti andava bene, altrimenti, come è successo a me, usava il “laganaro” che altro non era (si fa per dire) che il mattarello , che lo si custodiva nella buca del tavolo da cucina per tenerlo sempre a portata di mano, ma che originariamente doveva servire per fare la pasta fresca. Ma ahimè, non era proprio così. (Piano piano, come potete vedere, il campo di visuale si sta focalizzando sulla mia vita di tutti i giorni). Mio padre poverino, ben conoscendo la severità degli altri membri della famiglia nei miei confronti, non ha mai voluto usare su di me le sue nodose mani se non per accarezzarmi il capo con dolcezza. Una volta sola, perchè costretto, alzò al cielo la sua voluminosa palma pronto per colpirmi ed io , rispondendo alla sfida, feci l'atto di voler ricevere finalmente una sua sberla. Ma la fermò a mezz'aria, mi girò le spalle visibilmente scosso ed uscì di casa. Quante lacrime versai quel giorno, Dio solo lo sa, per il fatto di aver prodotto una frattura con mio padre, l'unico da cui sarei stato felice di essere battuto. Mia madre, dicevo, in perfetta sincronia con mia sorella che si dava da fare per vedere gli effetti che produceva, finì per rompermelo sulla schiena quando avevo 13 anni (mia sorella perse la tacita gara e sono certo che si pentì non poco per essere stata un tantino arrendevole con me ) e quella volta, ormai abituato a saggiarne la sua resistenza , non mi lamentai per il dolore ma piansi dalla gioia sollevando le mani al cielo come il mio amico Smile . In seguito il maledetto laganaro , per mia fortuna, non fu più rimpiazzato perché della stessa misura e dimensione si rivelò difficile trovarlo . Vediamo intanto perchè tutto questo fosse normale che succedesse.

Ultimo di tre fratelli, ho avuto la jella di nascere dopo undici anni dal primo e nove dalla seconda (che per fortuna si sposò tre anni prima andando a vivere con suo marito a Venezia) e pertanto mi comandavano tutti e, all’occorrenza, mi battevano tutti (a questo proposito debbo confessare che si insinuò in me con prepotenza il seme della ribellione che però dovevo tenere a freno), papi escluso. Il mio impegno quotidiano primario, ma come potete immaginare, non per mia provata vocazione , ma per malcelata costrizione , era quello di assicurare l’approvvigionamento di acqua potabile alla famiglia, per cui dovevo fare da dieci a quindici viaggi di doppi secchi lamierati al giorno presso una fontanella pubblica che distava circa cento metri da casa.
A tale proposito, prendiamoci una pausa riflessiva, nell'attesa di imbattermi nell'extraterrestre Elvis Presley.



E a tavola , come si svolgeva il dialogo specie al pranzo domenicale, unico giorno in cui la famiglia si ritrovava raccolta nella sua interezza? Lo vedremo la prossima volta…………….(continua)

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:07
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  #50  
Vecchio 31-10-2007, 08:13
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Ciao, amici del Forum. Debbo fare un intermezzo di considerazione su questo mio approccio alla conoscenza del mito, prima di andare avanti. Sto purtroppo vedendo che va scemando da parte vostra l'interesse per questo topic. Al fine di non tediarvi oltre o che so.......vi sarei grato se mi votaste questa discussione o che la quotaste in modo da modularne il racconto. Anche perchè ci sono tante cose che vorrei ancora dirvi. Mi date una mano a capire cosa devo fare? Vostro Gondar.
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  #51  
Vecchio 31-10-2007, 12:43
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

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Ciao, amici del Forum. Debbo fare un intermezzo di considerazione su questo mio approccio alla conoscenza del mito, prima di andare avanti. Sto purtroppo vedendo che va scemando da parte vostra l'interesse per questo topic. Al fine di non tediarvi oltre o che so.......vi sarei grato se mi votaste questa discussione o che la quotaste in modo da modularne il racconto. Anche perchè ci sono tante cose che vorrei ancora dirvi. Mi date una mano a capire cosa devo fare? Vostro Gondar.
Gondar non credo che va scemando!!! Io per esempio non ho mai detto niente in questa discussione, ma non per questo non mi interessa, infatti leggo con piacere ogni tuo nuovo aggiornamento!!! Continua così che è tutto interessantissimo!!!
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  #52  
Vecchio 31-10-2007, 12:46
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Gondar non credo che va scemando!!! Io per esempio non ho mai detto niente in questa discussione, ma non per questo non mi interessa, infatti leggo con piacere ogni tuo nuovo aggiornamento!!! Continua così che è tutto interessantissimo!!!

Quoto Angelo!!
Anche io non ho mai detto niente, proprio perchè avrei troppo da dire
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  #53  
Vecchio 31-10-2007, 13:16
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Ge727 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Ciao Gondar,
mi unisco agli altri nel dire che sto leggendo tutti gli aggiornamenti e, specie negli ultimi, sono rimasta abbastanza basita nel leggere il modo in cui venivi trattato o comunque i modi educativi di quel tempo.
Mio padre fin da piccola mi ha sempre accennato a ciò che succedeva nelle scuole, ma non ho ricordi che lo stesso avvenisse all'interno della famiglia.
Ovviamente non sono d'accordo con certi metodi estremi....come nemmeno con quelli troppo permissivi che ci sono al giorno d'oggi....
Reputo il tuo racconto interessante anche perchè ci fa conoscere un modo di vivere che, almeno per quanto mi riguarda, è molto lontano da quello in cui sono cresciuta (vedi ad esempio i secchi per l'acqua potabile...Io ho sempre avuto il rubinetto in casa ). Per me è come leggere un romanzo d'altri tempi, che tra l'altro è una tipologia di racconti (e anche di film) che adoro!!
Quindi, per quanto mi riguarda, vai avanti tranquillamente nel tuo racconto! Ora non ci puoi lasciare sul più bello....

LISA
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  #54  
Vecchio 31-10-2007, 15:06
marcygenny marcygenny Non in Linea
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Continua così, io ti leggo sempre e con grande interesse!!

P.s. Ci sarebbe da agganciarsi al discorso della scuola dato che lo vivo quotidianamente ma ahimè...sarebbe troppo lungo...anche perchè è solo la punta dell'iceberg..o se vogliamo il riflesso dei malesseri di un'intera società!!
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  #55  
Vecchio 31-10-2007, 17:34
Gondar Gondar Non in Linea
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Permettetemi, amici del Forum, di rivolgere un grazie particolare a Clint, Hurt, Lisa, MarcyGenny ed ai molti friends che mi hanno letto, per l'incoraggiamento ricevuto per indurmi a continuare con meno timore questo mio racconto. Grazie a voi tutti posso rimettermi all'opera con entusiasmo . Vostro con amicizia e stima Gondar.
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  #56  
Vecchio 31-10-2007, 19:52
Gondar Gondar Non in Linea
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

La fame.

Nei giorni feriali, quando ci si metteva a tavola, eravamo mamma, mia sorella, ed io (dato che mio padre e mio fratello erano via per lavoro). La durata del pranzo durava pochissimi minuti dato che da mangiare c’era davvero poco (lo capisco adesso, ma a quel tempo credevo fosse normale). L’unico piatto pressoché quotidiano era rappresentato o da fave e cicorie, o da rape lesse o stufate, o da cime di rapa e pasta, o patate e olive nere dolci cotte sotto la cenere, o pasta al sugo di pomodoro con l’aggiunta del prezioso e quindi razionato formaggio grattugiato, oppure da scarola lessata et similia. La carne era roba da ricchi. Costava troppo per le nostre possibilità e non solo per le nostre tasche, tant’è che in un paese di circa settimila anime c’era solo una macelleria che serviva i più abbienti. Si ripiegava sulle uova delle proprie galline ed io andavo matto specie per l’uovo al tegamino. Mi sembra di avvertire ancora ora quel sapore che oggi non sento più . Sì, perché quasi tutte le famiglie avevano un piccolo vano basso e con poca luce adiacente o sottostante la propria abitazione ove si allevavano conigli, qualche capretta o pecora, galline e galli (questi ultimi di giorno si facevano uscire in strada per consentire loro di nutrirsi di tutto ciò che trovavano nelle vicinanze). Ai meno abbienti era permesso fare credito e le rare ordinazioni venivano riportate dal macellaio su un taccuino unto e bisunto riportante data, nomignolo (non il cognome) e importo. Solitamente ogni fine mese, coincidente con la paga o il salario, avveniva il rientro dei crediti. A proposito dei nomignoli , tale vezzo locale merita un capitolo a parte che mi riservo, spero, di descrivere prossimamente. Intanto vi propino una curiosità. Negli anni cinquanta, eravamo tutti maledettamente magri , uomini e donne, anziani e bambini a differenza degli animali domestici che facevamo a gara per tenerli ben nutriti. Per contro, ho ancora in mente quei rari signorotti di paese che……….. beh questa curiosità merita di farvi stare vigili fino a domani, se Dio vorrà, quando riprenderò il mio cammino verso il più grande artista di ogni tempo: Elvis Presley. Nel frattempo facciamo assieme una breve pausa per gustare la fragranza di una tazzulella e' cafè .




Gondar.

(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:14
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  #57  
Vecchio 31-10-2007, 21:03
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Ciao, amici del Forum. Debbo fare un intermezzo di considerazione su questo mio approccio alla conoscenza del mito, prima di andare avanti. Sto purtroppo vedendo che va scemando da parte vostra l'interesse per questo topic. Al fine di non tediarvi oltre o che so.......vi sarei grato se mi votaste questa discussione o che la quotaste in modo da modularne il racconto. Anche perchè ci sono tante cose che vorrei ancora dirvi. Mi date una mano a capire cosa devo fare? Vostro Gondar.
Maccome, ora ci vuoi piantare in asso!!!??? Questo significa farci arrivare la lingua per terra per poi calpestarla con i tacchi!

Non ci provare, adesso vogliamo sapere TUTTO sull'arrivo dell'extraterrestre!

Io vado sempre per primo a questa discussione con la speranza di trovare la prossima puntata, che dobbiamo fare, metterci in ginocchia?????

Sul serio: i tuoi racconti sono deliziosi, pieni di vita, ora non ti deprimere di fronte alla tua stessa storia...
arriva al punto che arriva ELVIS e ti sentirai subito meglio!
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  #58  
Vecchio 01-11-2007, 10:16
Gondar Gondar Non in Linea
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Maccome, ora ci vuoi piantare in asso!!!??? Questo significa farci arrivare la lingua per terra per poi calpestarla con i tacchi!

Non ci provare, adesso vogliamo sapere TUTTO sull'arrivo dell'extraterrestre!

Io vado sempre per primo a questa discussione con la speranza di trovare la prossima puntata, che dobbiamo fare, metterci in ginocchia?????

Sul serio: i tuoi racconti sono deliziosi, pieni di vita, ora non ti deprimere di fronte alla tua stessa storia...
arriva al punto che arriva ELVIS e ti sentirai subito meglio!

E' testè superata la mia breve crisi, mia cara Wonder, tant'è che sto postando il 12° episodio. Grazie anche a te di cuore per le tue espressioni di incoraggiamento che hai voluto riservarmi. Gondar
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  #59  
Vecchio 01-11-2007, 10:28
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Gli stracci

Per contro, dicevo, ho ancora in mente quei rari signorotti di paese che ostentavano l'opulenza della loro pancia tenuta raccolta da un panciotto enorme ma aderente, attraversato da una lunga catenella in argento le cui estremità erano agganciate da una parte ad un bottone e dall'altra ad un orologio a cipolla che si eclissava in un taschino del mega gilet, mentre la giacca era tenuta aperta a mo’ di proscenio. Ed erano oggetto di invidia dato che davano la sensazione di essere boriosi e soggetti a omertose critiche da parte della gente per come si atteggiavano. Per avere un’idea di come la gente li sopportasse, gustiamoci questo storico pezzo di Eduardo De Filippo.



Ebbene, debbo confessare che, pur non intuendo i motivi, sognavo di poter diventare un giorno come loro . Troppa grazia sant'Antonio, direbbe qualcuno, perchè oggi siamo quasi tutti un po’ obesi e saremmo disposti a tutto pur di tornare ad essere quello che eravamo. E i pantaloni? che dire dei pantaloni o pantaloncini su cui venivano cucite delle pezze per gli strappi procuratici o per il loro lungo uso? Andare in giro con le pezze al :-dem, beh sì al sedere, era a quei tempi segnale di estrema indigenza e ci si prestava particolare attenzione, a tutela del proprio decoro, a limitare tali tipi di inconvenienti. E pensare che oggi i jeans più sono rotti o sdruciti più sono alla moda e più costano. Per quanto riguarda il giacchettino (quello che si indossava alla festa o in una particolare ricorrenza) veniva confezionato da uno dei tanti sarti di paese (a quei tempi non erano neanche in predicato i negozi di abbigliamento) di due o tre misure superiori perché doveva servire per diversi anni a venire. Infatti, riguardando la foto della mia prima comunione è evidente tale stato di cose. E le scarpe, che dire dell’unico paio di scarpe per tutte le stagioni? Le scarpe venivano indossate unicamente alle feste comandate per recarci a messa e per andare a scuola. Il chiodo fisso delle mamme era quello che dovevamo toglierci le preziose calzature appena si giungeva a casa. Io di solito me le toglievo ancora prima di arrivarci e me le ponevo – allacciate una all’altra - attorno al collo per poter giocare con gli amici. Naturalmente a piedi nudi. Sì, perché la norma era di andare scalzi per tutto il periodo estivo mentre in inverno ci era consentito di tenerle indossate ma riponendo anche qui una maniacale attenzione. A proposito di giochi, sono certo che vi interesserà sapere quali erano i giochi che praticavamo nel corso degli anni cinquanta. Io stesso mi emoziono al pensiero di descriverveli. Alla prossima quindi. Gondar.

(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:15
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  #60  
Vecchio 01-11-2007, 17:42
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Grazie Gondar!!

Ma a scrivere un libro ci hai mai pensato?
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  #61  
Vecchio 02-11-2007, 08:34
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Grazie Gondar!!

Ma a scrivere un libro ci hai mai pensato?
Sinceramente, Wonder, fino a quando non mi sono iscritto al G.E., non mi è mai passato per la testa di farlo. Se tu intendi dire che mi possa cimentare nello scrivere tutto quello che si può narrare in funzione della mia elvisdipendenza, ergo da fan di Elvis Presley, beh, credo che lo stia già facendo. Eh sì, perchè credo di aver detto fin'ora la centesima parte di quello che vorrei raccontare. Ed è facile arguirne il motivo: tutta la mia vita, da quel magico momento in poi - seppure in sordina e nella maniera più tacita possibile - si è modulata in funzione della vita del nostro mito . E se i miei amici del Forum me lo permetteranno, potrei pensare di portare a termine la mia missione. Non prima di dire grazie a Lisa, ai magnifici del suo Staff e a VOI TUTTI del Forum. Gondar.
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  #62  
Vecchio 02-11-2007, 09:07
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Gondar,

Con grande piacere leggo questi tuoi racconti che mi portano in un'altra epoca, visto dalla vita agiata che ci godiamo oggi. Sono vivi e hanno il sapore di vita vissuta con ingenuità giovanile e tanto entusiasmo. Ora, se penso a quello che può essere successo a quel ragazzo che eri quando appare Elvis in quel contesto, già mi viene da sorridere.

"Elvis - l'Extraterrestre"? Sarebbe un libro delizioso e amato da tutti i fans di Elvis su questa terra. Sai quanti altri avranno vissuto esperienze simili? Secondo me, ci dovresti pensare seriamente. Anche perchè nello scenario della bibliografia su Elvis sarebbe una novità freschissima e sicuramente accolta con entusiasmo.
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  #63  
Vecchio 02-11-2007, 16:15
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Gondar,

Con grande piacere leggo questi tuoi racconti che mi portano in un'altra epoca, visto dalla vita agiata che ci godiamo oggi. Sono vivi e hanno il sapore di vita vissuta con ingenuità giovanile e tanto entusiasmo. Ora, se penso a quello che può essere successo a quel ragazzo che eri quando appare Elvis in quel contesto, già mi viene da sorridere.

"Elvis - l'Extraterrestre"? Sarebbe un libro delizioso e amato da tutti i fans di Elvis su questa terra. Sai quanti altri avranno vissuto esperienze simili? Secondo me, ci dovresti pensare seriamente. Anche perchè nello scenario della bibliografia su Elvis sarebbe una novità freschissima e sicuramente accolta con entusiasmo.
Certamente Elvis non credo se la passasse meglio di me quando lui aveva dieci anni. Anche il mito ha avuto grossi problemi esistenziali anche se in un contesto completamente diverso. Con una sola differenza: la sua famiglia era disagiata in un mondo più o meno agiato. La mia famiglia, invece, era disagiata in un contesto generalmente disagiato. Inoltre, Elvis era figlio di una nazione che aveva vinto una guerra mondiale ; Gondar era figlio di una nazione che l'aveva persa . Infine, Elvis era cittadino di una nazione libera e democratica; Gondar era cittadino di una nazione appena uscita dalla disfatta di una dittatura. Per questo l'intrecciarsi di questi due mondi apparentemente simili ma culturalmente diversi rappresenterà per l'Italia, e non solo per l'Italia, una miscela altamente esplosiva . Per quanto riguarda la mia narrazione, a me pare che sia trascorso appena la giornata di ieri tanto me la sento vicina. Ciao Wonder. Gondar.
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  #64  
Vecchio 02-11-2007, 22:05
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Benissimo, allora spero vivamente che non ci farai aspettare troppo la prossima puntata.....
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  #65  
Vecchio 03-11-2007, 09:23
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

I giochi

Come promesso, voglio ora passare ai giochi, taluni anche pericolosi, che noi maschietti degli anni cinquanta facevamo. Voglio premettere che il nostro luogo abituale per dare sfogo alle irrequietezze giovanili era la strada. Le strade, a differenza di oggi, erano piccole, con terreno battuto (la copertura in asfalto non era ancora una realtà) ma pulite in quanto manutenute dalle massaie che curavano la fascia antistante le proprie abitazioni, e ci sembravano grandi per quanto erano libere e sgombre da tutto ciò che oggi le opprime e le soffoca. Erano la dimora naturale per noi ragazzini, tanto che ci sentivamo di esserne i padroni . Ed è su queste fasce di territorio che si svolgeva la vita di noi fanciulli, dato che le case erano piccole e inadatte per qualsivoglia attività ricreativa. A casa si stava il minimo indispensabile: per mangiare, per studiare e per dormire. Tutto il resto del tempo si passava in strada. E cosa facevamo in strada? Beh, davamo vita a giochi un po’ tramandati e un po’ inventati. Vediamoli quali e come erano tali passatempi. Gustiamoci nel frattempo questo “amarcord” di giochi svolti in un vicolo della non lontana Martinafranca:




Gioco n.1: “Il mondo nuovo”. I più bravi di noi si industriavano a incollare attorno ai quattro lati di uno scatolo di cartone delle figurine di santini o immagini numerate tratte da giornali o da vecchie riviste , lo si chiudeva con un coperchio bucherellato dopo aver collocato una piccola candela al centro dello scatolo ed aver praticato un foro centrale per guardarvici attraverso, si imbastiva un racconto e si invitavano gli amici ad assistere alla storiella o ad una favola seguendo un preciso ordine cronologico di visuale. La rappresentazione avveniva d’estate, sul calar della sera e quanto più il suo ideatore e presentatore era bravo più si veniva a creare una particolare suspence. Il più delle volte restavamo scossi assistendo ai racconti di mostri, di fantasmi e di streghe che ci facevano accapponare la pelle. Questo è solo uno dei numerosi giochi che vi andrò a presentare prossimamente. Tutto ciò si svolgeva mentre, al di là dell'Oceano, Elvis era appena agli inizi della sua prestigiosa scalata verso il successo e verso la storia........(continua)

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:16 Ragione: ortografia
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  #66  
Vecchio 03-11-2007, 11:03
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carissimo gondar ,che dirti,e' fantastico leggere il tuo racconto..sino ad ora ho letto in silenzio appassionandomi sempre piu' alla tua storia che poi e' un grandissimo spaccato della nostra cultura alla quale sono particolarmente legato e appassionato visto che anche la mia mamma,penultima di ben 11 fratelli!!viveva come te in un piccolo paesino della bassa citta'(noi siamo di brescia)in maniera piuttosto disagiata,e sentendoti raccontare mi verrebbe quasi da immaginarti come uno dei suoi 8 fratelli(visto che 3 sono sorelle...eh eh)...ora voglio ringraziarti veramente di tutto cuore,perche',oltre ad offrirmi questo bellissimo racconto,mi hai fatto e continui a commuovermi ...GRAZIE ,GRAZIE DI CUORE!!!...UN FORTE ABBRACCIO..(spero tu non ti offenda per questo!!)....ENRICO
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  #67  
Vecchio 03-11-2007, 13:52
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E i pantaloni? che dire dei pantaloni o pantaloncini su cui venivano cucite delle pezze per gli strappi procuratici o per il loro lungo uso? Andare in giro con le pezze al :-dem, beh sì al sedere, era a quei tempi segnale di estrema indigenza e ci si prestava particolare attenzione, a tutela del proprio decoro, a limitare tali tipi di inconvenienti.
Adesso ho finalmente imparato da dove viene il famoso detto "Andare in giro con le pezze al...."
Ho i lacrimoni dal ridere!!

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  #68  
Vecchio 03-11-2007, 16:46
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carissimo gondar ,che dirti,e' fantastico leggere il tuo racconto..sino ad ora ho letto in silenzio appassionandomi sempre piu' alla tua storia che poi e' un grandissimo spaccato della nostra cultura alla quale sono particolarmente legato e appassionato visto che anche la mia mamma,penultima di ben 11 fratelli!!viveva come te in un piccolo paesino della bassa citta'(noi siamo di brescia)in maniera piuttosto disagiata,e sentendoti raccontare mi verrebbe quasi da immaginarti come uno dei suoi 8 fratelli(visto che 3 sono sorelle...eh eh)...ora voglio ringraziarti veramente di tutto cuore,perche',oltre ad offrirmi questo bellissimo racconto,mi hai fatto e continui a commuovermi ...GRAZIE ,GRAZIE DI CUORE!!!...UN FORTE ABBRACCIO..(spero tu non ti offenda per questo!!)....ENRICO
Adesso sei tu che mi commuovi, Henry3bel. Non pensavo di suscitare tanta emozione, forse perchè racconto il vissuto così come me lo ricordo, senza aggiungere nulla che non sia esperienza diretta. Piuttosto mi capita di togliere qualcosa che a me pare superfluo. Sai, mi sento davvero bene per quello che mi hai appena detto e che si aggiunge alle sincere espressioni di incoraggiamento di diversi amici del Forum. Pertanto vado avanti con grande mia gratificazione. Gondar.
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  #69  
Vecchio 03-11-2007, 16:48
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Adesso ho finalmente imparato da dove viene il famoso detto "Andare in giro con le pezze al...."
Ho i lacrimoni dal ridere!!

LISA
Si, Lisa, quel noto detto scaturisce proprio da quelle amare esperienze di vita. Ciao. Gondar.
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  #70  
Vecchio 04-11-2007, 17:04
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Dopo aver chiamato a raccolta i miei ricordi sul primo gioco presentatovi al posting 65 di questo topic, consentitemi di concentrarmi sul gioco n.2: Il cerchio . Si recuperava una vecchia ruota di bicicletta, si sfilavano il copertone e la relativa camera d’aria, si toglievano tutti i raggi, ci si muniva di un robusto ramo di ulivo, gli si toglieva la corteccia e lo si faceva essiccare fino a diventare una bacchetta flessibile. Si poneva il cerchio a terra, si appoggiava il segmento della bacchetta lungo la rientranza del cerchio e lo si spingeva guidandolo per la strada e correndogli appresso emulando con la bocca il suono del motore . Le gare di pilotaggio del cerchio a tre o quattro sfidanti muniti tutti dei rispettivi cerchi, rappresentavano il top del divertimento in quanto chi arrivava per primo ad un traguardo prefissato era il vincitore della gara. Era un gioco sfizioso per quei tempi, anche se debbo dire che numerose sono state le volte in cui, non riuscendo a fermarlo specie in discesa, andava a sbattere contro la porta di qualche abitazione e rompesse i vetri del malcapitato proprietario (allora le porte, munite di un voluminoso chiavistello, erano costituite da frontale basso in legno e parte superiore in vetro). In diverse circostanze i miei genitori, e non solo i miei, venivano chiamati a risarcire i danni prodotti. Inevitabilmente tutte le volte seguiva una regolare immancabile e puntuale punizione. Ed Elvis? Dov’era e cosa faceva il nostro idolo quando, sul finire dell’estate del 1954, io avevo undici anni e lui venti? Diamo un’occhiata al di là della massa oceanica, ma solo per creare una una breve sospensione, sfruttando la contemporaneità degli eventi. Gondar.

(continua)
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  #71  
Vecchio 05-11-2007, 11:58
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Nei giorni feriali, quando ci si metteva a tavola, eravamo mamma, mia sorella, ed io (dato che mio padre e mio fratello erano via per lavoro). La durata del pranzo durava pochissimi minuti dato che da mangiare c’era davvero poco (lo capisco adesso, ma a quel tempo credevo fosse normale). L’unico piatto pressoché quotidiano era rappresentato o da fave e cicorie, o da rape lesse o stufate, o da cime di rapa e pasta, o patate e olive nere dolci cotte sotto la cenere, o pasta al sugo di pomodoro con l’aggiunta del prezioso e quindi razionato formaggio grattugiato, oppure da scarola lessata et similia. La carne era roba da ricchi. Costava troppo per le nostre possibilità e non solo per le nostre tasche, tant’è che in un paese di circa settimila anime c’era solo una macelleria che serviva i più abbienti. Si ripiegava sulle uova delle proprie galline ed io andavo matto specie per l’uovo al tegamino. Mi sembra di avvertire ancora ora quel sapore che oggi non sento più . Sì, perché quasi tutte le famiglie avevano un piccolo vano basso e con poca luce adiacente o sottostante la propria abitazione ove si allevavano conigli, qualche capretta o pecora, galline e galli (questi ultimi di giorno si facevano uscire in strada per consentire loro di nutrirsi di tutto ciò che trovavano nelle vicinanze). Ai meno abbienti era permesso fare credito e le rare ordinazioni venivano riportate dal macellaio su un taccuino unto e bisunto riportante data, nomignolo (non il cognome) e importo. Solitamente ogni fine mese, coincidente con la paga o il salario, avveniva il rientro dei crediti. A proposito dei nomignoli , tale vezzo locale merita un capitolo a parte che mi riservo, spero, di descrivere prossimamente. Intanto vi propino una curiosità. Negli anni cinquanta, eravamo tutti maledettamente magri , uomini e donne, anziani e bambini a differenza degli animali domestici che facevamo a gara per tenerli ben nutriti. Per contro, ho ancora in mente quei rari signorotti di paese che……….. beh questa curiosità merita di farvi stare vigili fino a domani, se Dio vorrà, quando riprenderò il mio cammino verso il più grande artista di ogni tempo: Elvis Presley. Nel frattempo facciamo assieme una breve pausa per gustare la fragranza di una tazzulella e' cafè .




Gondar.

(continua)

Ciao Gondar!!! Io adoro pasta al sugo col prezzemolino sopra......ma come frutta...forse per vedere il lato positivo...si trovava quella di stagione e poi come sapore era tutta un'altra cosa!!! Mio padre quando mangia la frutta, da quand'ero piccola dice sempre che non è più la stessa cosa...ora non ha più sapore...
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  #72  
Vecchio 06-11-2007, 09:24
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Ge729 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Il Signor Sam Phillips

Sarebbe troppo facile rispondere per noi elvisiani alle domande da me poste nell’ultimo scritto della presente narrazione. Non sarei seguito a sufficienza se parlassi di Elvis Presley come depositario della verità, dal momento che ogni suo fan conosce a menadito la sua storia. Oltretutto, mi vedrei costretto a misurarmi in ogni momento con la mia compagine dando vita a polemiche senza fine. Fatta eccezione, ovviamente, del momento in cui mi imbattei per la prima volta nel personaggio alieno (da qui il titolo di questo topic) dato che lo stesso Scotty Moore, nel sentire per la prima volta da Marion Keisker il nome di Elvis Presley, ebbe molti anni più tardi a fare la seguente considerazione nei confronti di chi lo intervistava: “mi sembrò un nome venuto fuori da un romanzo di fantascienza”. Invece io intendo rovistare nell’animo di un uomo che a sua volta era alla ricerca spasmodica del “nuovo”, di qualcosa di pressoché palpabile che pur respirandolo assieme all’aria, non riusciva ad ricondurlo al suo legittimo proprietario. Un uomo senza il quale Elvis non sarebbe esistito se non sulle carte demografiche della sua città. Quest’uomo era Sam Phillips. Chi era costui?

Mentre a Memphis Sam Phillips era alla ricerca del "nuovo", diamo un'occhiata cosa succedeva tra i vicoli di Napoli ove i suoi protagonisti erano alla ricerca ancora del "vecchio", cioè di come risolvere il più antico dei problemi: la fame.



Samuel Cornelius Phillips, dicevo, originario di Florence in Alabama, si trasferì nel 1945 a Memphis all’età di 22 anni assieme alla moglie ed al figlio appena nato, con quattro anni di esperienza radiofonica alle spalle e con l’obiettivo di divenire avvocato i cui studi dovette interrompere all’ultimo anno con la morte del padre. Sam si riteneva abilissimo nel far tirare il meglio di sé degli artisti; aveva un senso innato per la comunicazione. E credeva quindi nella radio. Il suo primo lavoro a Memphis fu quello di annunciatore, supervisore e tecnico di trasmissione presso la stazione radio locale della WREC nell’estate 1945, in tandem con Marion Keisker . Nonostante amasse la musica e le potenzialità della radio che gli offriva, si rese conto di essere un insoddisfatto. (continua)

Gondar.

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  #73  
Vecchio 07-11-2007, 16:55
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Arrow Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Samuel Cornelius Phillips, detto Sam, originario di Florence in Alabama, si trasferì nel 1945 a Memphis all’età di 22 anni assieme alla moglie ed al figlio appena nato, con quattro anni di esperienza radiofonica alle spalle e con l’obiettivo di divenire avvocato , i cui studi dovette però interrompere all’ultimo anno per la morte del padre . Sam si riteneva abilissimo nel far tirare il meglio di sé dagli artisti ed aveva un senso innato per la comunicazione e inseguì quella strada. Egli credeva nelle potenzialità della radio. Il suo primo lavoro a Memphis fu infatti quello di annunciatore, supervisore e tecnico di trasmissione presso la stazione radio locale della WREC nell’estate 1945, in tandem con Marion Keisker che con il passar del tempo divenne la sua più stretta collaboratrice nonché sua grande ammiratrice . Nonostante Sam amasse la musica e gestisse al meglio le potenzialità della radio, finì però col rendersi conto di essere un insoddisfatto. Sì, perché convenne che le big band avevano un modo di fare musica “tristemente prevedibile in quanto la eseguivano con “il pilota automatico e senza nessun trasporto” emozionale. Per questo motivo, era convinto che un giorno “avrebbe trovato una dannata strada che non era ancora stata tracciata”. Inoltre faceva affidamento nell’ “American Dream”, cioè credeva nella possibilità che quel sogno si realizzasse per il più derelitto dei concittadini, l’uomo nero. Non immaginava che, inconsciamente, stava precorrendo quello che Martin Luther King ebbe a dichiarare durante un suo discorso al popolo americano qualche anno più tardi. Rivisitiamo cosa disse quel famoso 28 agosto 1963.




Pertanto, Sam era convinto che un giorno avrebbe finito per dare retta al suo istinto , non certo intraprendendo la carriera politica, attuando ogni sforzo per mostrarli al mondo per quello che lui aveva da sempre ritenuto che fossero : delle persone. (continua)

Gondar.
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  #74  
Vecchio 09-11-2007, 10:42
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Le canzoni

Mettiamo un attimo da parte Sam Phillips per ricollocarci sulla vita di me fanciullo nell’alto meridione d’Italia. A tavola, dato che ero poco più che un bambino, non mi era consentito di aprire bocca o di partecipare alle discussioni familiari. Però, quando riuscivo quelle rare volte ad inserirmici, tiravo fuori delle argomentazioni tali da lasciarli scioccati. Specie mio padre che, per la curiosità e per il piacere di ascoltarmi, era uso tenersi il mento tra le mani, appoggiandosi con i gomiti sul tavolo e seguendomi quasi rapìto, convinto di avere un figlio tanto intelligente. Mbah! Ricordo una volta che sciorinavo la mia sapienza nel descrivere il movimento dei pianeti che giravano ellitticamente attorno al sole (lo avevo appena appreso durante una lezione di geografia) che mi guardavano tutti affascinati: anche per loro era una cosa nuova ed io ne ero fiero. E poi la radio. Avevamo una “Geloso” a cui io, nei primi tempi, non potevo accedere in alcun modo, neanche avvicinarmi, tanto era ritenuta preziosa, dato che era di proprietà di mia sorella che la ebbe in regalo dal suo fidanzato , attuale marito. Alla prima occasione se la sarebbe venuta a riprendere. Tuttavia, io l’accendevo lo stesso, era più forte di me ed alla fine finirono per non farci più caso. Quando l’accendevo, venivo rapito da tutte quelle “belle” musiche che, quasi magicamente, fuoriuscivano da quel…….oggi diremmo elettrodomestico….ma per quei tempi era considerata ben altra cosa….era, appunto, una scatola magica. Vediamo insieme quali erano le musiche che trasmettevano.



Era Giacomo Rondinella che ha interpretato "Malafemmena" di Totò. (continua)

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:22
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Vecchio 09-11-2007, 14:15
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Mettiamo un attimo da parte Sam Phillips per ricollocarci sulla vita di me fanciullo nell’alto meridione d’Italia. A tavola, dato che ero poco più che un bambino, non mi era consentito di aprire bocca o di partecipare alle discussioni familiari. Però, quando riuscivo quelle rare volte ad inserirmici, tiravo fuori delle argomentazioni tali da lasciarli scioccati. Specie mio padre che, per la curiosità e per il piacere di ascoltarmi, era uso tenersi il mento tra le mani, appoggiandosi con i gomiti sul tavolo e seguendomi quasi rapìto, convinto di avere un figlio tanto intelligente. Mbah! Ricordo una volta che sciorinavo la mia sapienza nel descrivere il movimento dei pianeti che giravano ellitticamente attorno al sole (lo avevo appena appreso durante una lezione di geografia) che mi guardavano tutti affascinati: anche per loro era una cosa nuova ed io ne ero fiero. E poi la radio. Avevamo una “Geloso” a cui io, nei primi tempi, non potevo accedere in alcun modo, neanche avvicinarmi, tanto era ritenuta preziosa, dato che era di proprietà di mia sorella che la ebbe in regalo dal suo fidanzato , attuale marito. Alla prima occasione se la sarebbe venuta a riprendere. Tuttavia, io l’accendevo lo stesso, era più forte di me ed alla fine finirono per non farci più caso. Quando l’accendevo, venivo rapito da tutte quelle “belle” musiche che, quasi magicamente, fuoriuscivano da quel…….oggi diremmo elettrodomestico….ma per quei tempi era considerata ben altra cosa….era, appunto, una scatola magica. Vediamo insieme quali erano le musiche che trasmettevano.



Era Giacomo Rondinella che ha interpretato "Malafemmena" di Totò. (continua)

Gondar.
FANTASTICO GONDAR...ATTENDEVO CON ANSIA LA CONTINUAZIONE DEL TUO RACCONTO......GRAZIE
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  #76  
Vecchio 09-11-2007, 16:23
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FANTASTICO GONDAR...ATTENDEVO CON ANSIA LA CONTINUAZIONE DEL TUO RACCONTO......GRAZIE
Grazie di cuore a te, Henry. Grato per la tua iniezione di fiducia. Gondar.
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  #77  
Vecchio 09-11-2007, 16:57
hurt hurt Non in Linea
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Gondar, in merito alle canzoni del tempo, hai fatto bene a mettere l'aggettivo BELLE tra virgolette!!!

E' giusto che i nostri teorici "figlioli" si rendano conto del repertorio musicale che la nostra radio trasmetteva, a quei tempi. E' chiaro che Elvis ci ha fatto rinascere

Perciò ecco alcuni esempi (che mi stanno molto a cuore)...... non fateveli scappare, è un'occasione di grande divertimento

Papaveri e Papere - Nilla Pizzi (qui abbellita da Mina)



Spazzacamino - Nilla Pizzi e Luciano Tajoli



Amare un'altra - Gino Latilla



Timida serenata - Claudio Villa (L'idolo musicale italiano)

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  #78  
Vecchio 09-11-2007, 18:04
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[quote=hurt;58678]Gondar, in merito alle canzoni del tempo, hai fatto bene a mettere l'aggettivo BELLE tra virgolette!!!

E' giusto che i nostri teorici "figlioli" si rendano conto del repertorio musicale che la nostra radio trasmetteva, a quei tempi. E' chiaro che Elvis ci ha fatto rinascere


Esatto, mia cara Hurt. E poi bisogna considerare che io sto ancora raccontando ciò che avveniva negli anni '54-'55 mentre queste canzoni sono a ridosso degli anni '60. Praticamente sono del periodo successivo. Infatti, mi è assai difficile trovare qualche riferimento in video o discografico che risalga agli anni cinquanta, fatto salvo per le numerose performances americane. Hai fatto, comunque, cosa buona a inserirti con queste testimonianze (e ti prego di continuare a farlo), proprio per sottolineare la rivoluzione portata da Elvis, non con le armi, s'intende, ma con la sua indomita inimitabile irruenza . Ed il bello verrà proprio quando incrocierò il suo personaggio. Ti giuro che ogni cellula del mio organismo griderà la grande verità. Oh, Hurt, quanto siamo fortunati noi elvisiani. Davvero. Non volendo, non sapendo, non immaginando, non intuendo, non credendo, non pensando, ma semplicemente ignorando , noi contemporanei di Elvis possiamo ritenerci gli autentici testimoni della coesistenza e consistenza elvisiana. Pertanto, non molliamo e diamoci da fare mettendo a nudo le nostre emozioni. Anche noi siamo parte integrante, vivaddio cocciuta, della sua storia. Mbah.......sarà poi veramente così? Io dico di sì. Gondar.
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  #79  
Vecchio 09-11-2007, 18:47
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Gondar vai avanti così!!! Mi sto appassionando sempre di più al racconto!! Diventerà un best-seller del forum questo topic!!!

Più leggo questo racconto e più mi convinco di quello che ho sempre pensato: se non ci fosse stato Elvis staremmo ancora ad ascoltare Nilla Pizzi!!

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  #80  
Vecchio 09-11-2007, 19:08
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Gondar vai avanti così!!! Mi sto appassionando sempre di più al racconto!! Diventerà un best-seller del forum questo topic!!!

Più leggo questo racconto e più mi convinco di quello che ho sempre pensato: se non ci fosse stato Elvis staremmo ancora ad ascoltare Nilla Pizzi!!

LISA
Anche a me, Lisa, fa immenso piacere dare sfogo a ciò che ho dovuto tenere, ahimè, incatenato per una vita, senza avere mai la possibilità di incrociare un interlocutore cui regalare le mie emozioni. Debbo ringraziare ancora una volta te, il tuo Staff e tutti gli amici del Forum che mi offrono quanto meno l'illusione di essere ascoltato ricevendo continue gratificazioni. Tutto proiettato a dare ad Elvis ciò che appartiene ad Elvis e al nostro buon Dio ciò che è di Dio. Cioè tutti noi, Elvis incluso, e di questo Gli dobbiamo essere eternamente grati. Gondar.
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  #81  
Vecchio 09-11-2007, 19:21
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Esatto, mia cara Hurt. E poi bisogna considerare che io sto ancora raccontando ciò che avveniva negli anni '54-'55
Leggendoil tuo racconto a singhiozzo, per mancanza di tempo, non avevo realizzato che eri ancora inserito nel 54-55, anni in cui i nostri cappotti erano di 2 taglie più grandi, per poterli indossare 3 anni consecutivi, poi rivoltati, passavano ai fratelli minori. Anche le scarpe erano una misura più grande, rendendole calzabili con il cotone in punta. Diventate troppo piccole, si tagliava la punta ed il tallone ..........ed ecco pronti i sandali per l'estate

Il tutto al ritmo di canzoni come questa (il video è del 1990, ma la canzone è del 1954)


Ultima Modifica di hurt : 09-11-2007 19:26
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  #82  
Vecchio 09-11-2007, 22:28
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Più leggo questo racconto e più mi convinco di quello che ho sempre pensato: se non ci fosse stato Elvis staremmo ancora ad ascoltare Nilla Pizzi!!

LISA


...Santa pace!!! Meno male che c'è stato Elvis!!!!
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  #83  
Vecchio 10-11-2007, 08:41
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[quote=hurt;58721]Leggendoil tuo racconto a singhiozzo, per mancanza di tempo, non avevo realizzato che eri ancora inserito nel 54-55, anni in cui i nostri cappotti erano di 2 taglie più grandi, per poterli indossare 3 anni consecutivi, poi rivoltati, passavano ai fratelli minori. Anche le scarpe erano una misura più grande, rendendole calzabili con il cotone in punta. Diventate troppo piccole, si tagliava la punta ed il tallone ..........ed ecco pronti i sandali per l'estate

Quanto c'è di vero nel tuo apporto. Bisognerebbe aggiungere che i cosiddetti "scarpari" o calzolai, a quei tempi lavoravano a ritmo serrato proprio perchè le scarpe erano riutilizzabili pressochè all'infinito. Oggi questo genere di mestiere è quasi del tutto scomparso perchè oggi c'è l'"usa e getta". Gondar.
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  #84  
Vecchio 10-11-2007, 09:00
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Dapertutto è un usa e getta, qualsiasi cosa. Che spreco che abbiamo. Queste cose che leggo l'hanno vissuta anche i miei genitori. Pur avendo solo 25 anni ho i genitori che sono arrivati ai 70 , mi hanno avuto a una età che adesso forse sarebbe pericoloso per una donna avere figli , è stato un miracolo, per cui mi raccontano di come era dura la vita ai loro tempi, quando sopratutto hai una famiglia di 9 figli a vestire a dargli da mangiare, a mandarli a scuola e in più senza soldi. Noi a differenza di allora viviamo nel lusso. Negli ultimi anni molte cose sono cambiate. Da quando non si aveva il bagno in casa e bisognava andare fuori o si aveva un bagno esterno chiuso, alla lavatrice che una volta si lavava nelle fontane nei paesini con il sapone fatto con la cenere. Alla televisione che non esisteva.Alla sera si stava rinchiusi tutti in casa o in stalle con le mucche seduti tutti a un grosso tavolo, tra le donne che preparavano maglie, calze di lana per l'inverno e i mariti a fare cestini e attrezzi in legno per l'agricoltura e i bambini che giocavano e si divertivano a fare scherzi nei fienili o nelle viuzze dei paesini. Che tempi.
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  #85  
Vecchio 10-11-2007, 09:14
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Cosa dire poi del calore emesso dalla cucina a legna e del contrastante gelo nelle altre stanze?
Ricordo in modo particolare che la mia camere da letto, era al 3° piano dove regnava un gelo indicibile ed era molto confortante infilarti sotto 3 coperte, e altrettanto doloroso alzarti la mattina, con il ghiaccio sui vetri delle finestre.

Eppure non avevamo mai allergie, raffreddori perenni, ecc. ecc
Ma ce ne sarebbero tante da raccontare e si rischia di andare fuori topic.
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  #86  
Vecchio 10-11-2007, 09:19
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Si è quello è vero il fatto di stare nella stalla dove era più caldo perchè c'era anche il calore delle mucche, in più con il forno a legna. Si finche troppo dai racconti dei miei genitori ogni giorno imparo qualcosa. Non sforiamo.
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  #87  
Vecchio 10-11-2007, 17:30
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Scoprii, come ho già avuto modo di confessarvi, che a me piaceva la musica, ne restavo incantato e, quando quelle rare volte rimanevo solo in casa, mi piaceva esibirmi davanti allo specchio cercando di modulare la mia voce con quella dei vari cantanti di quegli anni che ascoltavo da Domenico Modugno a Sergio Bruni , da Luciano Tajoli a Giacomo Rondinella , da Claudio Villa ad Alberto Rabagliati , da Gino Latilla a Giorgio Consolini , ma che non avevo mai conosciuto se non in qualche raro e vecchio rotocalco che mi passava per puro caso tra le mani. E vediamo qualcuno di questi eroi.



Mi lasciavo insomma trascinare da quella musica , dai loro protagonisti impettiti e statuali che riuscivano a trasmettere le loro elucubrazioni solo attraverso la loro voce . Attenzione, elucubrazioni, non emozioni. Ma io credevo che la rappresentazione musicale fosse solo quella . Ciò nonostante, l’amavo. Non so come, non so perché, io amavo la musica. A tale proposito, debbo confessarvi che durante le processioni e le feste di paese ove si esibivano vari gruppi bandistici, non facevo altro che scrutare ogni musicista che, tutti protesi nella lettura della propria partitura riportato su un pentagramma agganciato ai vari strumenti, emettevano un suono perfettamente sintonico con gli altri. Il tempo, specie se in marcia tra le strade, veniva battuto dalla grancassa e dai vari tamburi. Ed io ero lì, dietro di loro, mimando i vari strumenti con la bocca. E sognavo, sognavo di essere uno di loro. Vediamone uno che ancora oggi, incurante del tempo che cambia, segue quella tradizione.




Ma rimasero solo sogni. Perché? Beh, sarebbe lungo e triste spiegarvi le ragioni, ma conto di farlo più in là. Le feste venivano preannunciate al mattino da un gruppo di musicanti di quattro persone che giravano per le strade, suonando qualche pezzo orecchiabile in voga al momento, facendo pausa presso alcune abitazioni che offrissero loro da bere un bicchiere di vino assieme a qualche mostacciuolo, dolcetto tipico delle nostre parti, di colore scuro. La sera della festa cosiddetta “grande”, ma anche di notte in estate, su una illuminatissima cassa armonica, si esibivano i maestri musicisti che, diretti da concitati maestri d’orchestra, davano il meglio di sé nelle opere sinfoniche o liriche con gli immancabili tenori, baritoni e soprani. Parecchie opere me le sono perse volentieri perché dovevo scegliere tra loro e il corteggiamento delle ragazzine di Apulco, quando avevo appena tredici anni. E siamo nel 1957. E qui entriamo in un altro mondo che voi ragazzi del Forum non immaginate neanche. E che io vi vorrò raccontare per filo e per segno in un altro momento. Intanto le feste finivano in bellezza con i fuochi d'artificio meglio interpretati dal personaggio corridiano che vi prego di non perdervi (ma, attenzione, a vostro rischio e pericolo per lo scoppiare delle risate).



Gondar.

continua.......
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  #88  
Vecchio 11-11-2007, 22:54
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Gondar, grazziieee!!!
Io la sera non guardo più la TV
(ehhh, capirai, dici tu, con quello che danno - ma devi sapere che ho un satellite con 35 canali tedeschi e altri 700 di tutta la terra a nord dell'equatore, e quindi danno, danno!) quando trovo una tua puntata con filmati e tutto, che risate!!!


Già lo vedo il ragazzo che accende la Geloso e sente.......
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  #89  
Vecchio 12-11-2007, 12:01
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Gondar, grazziieee!!!
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(ehhh, capirai, dici tu, con quello che danno - ma devi sapere che ho un satellite con 35 canali tedeschi e altri 700 di tutta la terra a nord dell'equatore, e quindi danno, danno!) quando trovo una tua puntata con filmati e tutto, che risate!!!


Già lo vedo il ragazzo che accende la Geloso e sente.......
Eh si cara Wonder...Gondar è proprio forte!!! E' un ottimo narratore...io ce lo vedrei come scrittore...soprattutto per bimbi...ha un modo di porsi così ingenuo e pulito che sarebbe una super star soprattutto per i più piccoli...(anche ai grandi piace...difatti siamo noi a constatarlo...)
Accipicchia Wonder 35 canali tedeschi e 700 mondiali!!! Chissà se ti annoi davanti alla tv..una volta ce lo dicesti...ma quante lingue conosci?
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  #90  
Vecchio 12-11-2007, 12:03
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Io la sera non guardo più la TV
(ehhh, capirai, dici tu, con quello che danno - ma devi sapere che ho un satellite con 35 canali tedeschi e altri 700 di tutta la terra a nord dell'equatore, e quindi danno, danno!) quando trovo una tua puntata con filmati e tutto, che risate!!!


Già lo vedo il ragazzo che accende la Geloso e sente.......
Ciao, Wonder. Sono felice che tu segua costantemente la mia storia tanto da preferirla ai molteplici programmi satellitari. Mi riempie di orgoglio e di gioia . Ma a tale proposito, mi dici come fai trasferire le mie puntate, se ho capito bene, sul tuo TV? Gondar.
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  #91  
Vecchio 12-11-2007, 12:15
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Eh si cara Wonder...Gondar è proprio forte!!! E' un ottimo narratore...io ce lo vedrei come scrittore...soprattutto per bimbi...ha un modo di porsi così ingenuo e pulito che sarebbe una super star soprattutto per i più piccoli...(anche ai grandi piace...difatti siamo noi a constatarlo...)
Accipicchia Wonder 35 canali tedeschi e 700 mondiali!!! Chissà se ti annoi davanti alla tv..una volta ce lo dicesti...ma quante lingue conosci?
Ciao, Deliziosa. Tu hai il potere e la capacità di farmi arrossire. Sei troppo buona con me e ti sono, credimi, assai grato per quello che dici. Intanto sto raccontando questa storia perchè è la mia storia. Che fa vibrare, come ho già detto ad Hurt in altra circostanza, ogni cellula del mio essere. Sarei del tutto impreparato se non incapace , ahimè, di inventarmene una. Gondar.
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  #92  
Vecchio 12-11-2007, 12:43
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Dapertutto è un usa e getta, qualsiasi cosa. Che spreco che abbiamo. Queste cose che leggo l'hanno vissuta anche i miei genitori. Pur avendo solo 25 anni ho i genitori che sono arrivati ai 70 , mi hanno avuto a una età che adesso forse sarebbe pericoloso per una donna avere figli , è stato un miracolo, per cui mi raccontano di come era dura la vita ai loro tempi, quando sopratutto hai una famiglia di 9 figli a vestire a dargli da mangiare, a mandarli a scuola e in più senza soldi. Noi a differenza di allora viviamo nel lusso. Negli ultimi anni molte cose sono cambiate. Da quando non si aveva il bagno in casa e bisognava andare fuori o si aveva un bagno esterno chiuso, alla lavatrice che una volta si lavava nelle fontane nei paesini con il sapone fatto con la cenere. Alla televisione che non esisteva.Alla sera si stava rinchiusi tutti in casa o in stalle con le mucche seduti tutti a un grosso tavolo, tra le donne che preparavano maglie, calze di lana per l'inverno e i mariti a fare cestini e attrezzi in legno per l'agricoltura e i bambini che giocavano e si divertivano a fare scherzi nei fienili o nelle viuzze dei paesini. Che tempi.
Proprio così, Francois. Erano tempi di duri sacrifici. Ma c'era tanto rispetto e una convivenza civile impeccabile. Di giorno si lasciavano le porte di casa aperte o tutt'al più socchiuse, ma mai chiuse a chiave. Si era più poveri ma ci si rispettava l'un l'altro e ci si voleva bene. Prima non si aveva vergogna di bussare al vicino di casa per chiedere un pezzo di pane, un uovo o un po' di sale o un pugno di farina. Anzi, era un motivo per ritrovarsi, per parlare di reciproci problemi che il più delle volte venivano risolti con una naturale solidarietà. Oggi, anche se ti trovi nel bisogno, si diffida del vicino di casa, anzi non lo si sopporta. L'amore era sincero e l'amicizia era da "Libro Cuore" . Con la povertà, insomma, c'era felicità. Ed io rimpiango quei tempi e darei tutto l'oro del mondo pur di riappropriarmi non della gioventù, credimi, ma di quella smarrita autentica felicità. Gondar.
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  #93  
Vecchio 12-11-2007, 13:39
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Ciao, Deliziosa. Tu hai il potere e la capacità di farmi arrossire. Sei troppo buona con me e ti sono, credimi, assai grato per quello che dici. Intanto sto raccontando questa storia perchè è la mia storia. Che fa vibrare, come ho già detto ad Hurt in altra circostanza, ogni cellula del mio essere. Sarei del tutto impreparato se non incapace , ahimè, di inventarmene una. Gondar.
Caro Gondar...non devi ringraziarmi e il fatto che tu arrossisca...è bellissimo...non credi? Il tuo animo si avvicina tanto a quello di Elvis...il tuo modo di comunicare è diretto ...semplice e sincero...quindi come dicevo prima...pulito...è inevitabile constatare quanto sei onesto...non ti sto adulando...è così!!!
E' bello che tu ci faccia partecipi della storia della tua vita...è un atto di grande umanità...continua Gondar...regalaci ancora un po' dei tuoi ricordi e delle tue emozioni...
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  #94  
Vecchio 12-11-2007, 17:28
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com'era quel detto?.. "si stava meglio quando si stava peggio"..
forse è una cosa un pò banale da dire, ma secondo me è una sacra verità. ho 36 anni, ma mi sarebbe piaciuto crescere e allevare i miei figli in quegl'anni. quando nn si aveva tutto così facilmente come oggi, si dava più valore alle cose alle persone e ai sentimenti.
secondo voi quante persone oggi pur essendo ricche, aiuterebbero dei perfetti sconosciuti, proprio come faceva elvis? (magari incontrandoli x strada, come quel piccolo lustrascarpe).
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  #95  
Vecchio 12-11-2007, 18:35
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Il banditore

Adesso, però, assistiamo ai veri fuochi artificiali, visto che nel mio scorso post vi ho propinato quel simpatico personaggio che in qualche modo voleva imitare quelli autentici.



E che dire poi del tamburino banditore? Beh, questo era un personaggio quasi d’altri tempi perchè il suo frenetico tamburellare agli angoli delle strade, non voleva fare altro che richiamare l’attenzione della gente su qualcosa di nuovo o d’importante. La gente usciva all’istante dalle case così come si trovava, per non perdersi neanche una battuta . Per lo più erano massaie dato che la maggior parte dei loro uomini erano al lavoro e noi ragazzini facevamo da cornice a quell’ometto che aveva tutta l’aria di essere così importante. Le mamme uscivano chi con la scopa ancora in mano, chi con il lavoro all’uncinetto, chi con la matassa di lana e relativi ferri ecc. per ascoltare le ultime novità. E queste erano motivo di intrattenimento anche dopo che il banditore si dileguava rapidamente per raggiungere la prossima postazione, per fare tra di loro commenti vari finendo poi per chiedere l’un l’altra cosa stessero preparando per il pranzo. Tornando al nostro banditore, questi veniva ingaggiato sia dal comune che da artigiani o da altri produttori di servizi per comunicare alla cittadinanza le diverse ordinanze comunali o avvisi di varia natura. Ricalcavano in pratica il modo di fare di quei banditori del remoto passato i quali, in sella ad un cavallo (come ci capita spesso vedere in alcuni filmati d’epoca) giravano per le strade più centrali ed affollate per dare lettura di un editto del re o del signore della contea. Ricordo ad esempio, come se fosse oggi, un avviso dei fornai che diceva così: ”drdum drdum drdum………..Uèèèèèè l’ femm’n, ci avit’ fa’ u’ pa’n, facitue’ doman’, p’kkè dopodoman’ nan’s ‘nforn”. E così via ripetendo la stessa litania per ogni strada cittadina. Traduzione: “Attenzione donne, se dovere fare il pane, vi consigliamo di farlo domani, perché dopodomani il servizio del forno rimarrà chiuso”. Insomma, anche quel tipo di produrre suono che mi entrava nel profondo dell'anima e quel non so che di destrezza nel manipolare le bacchette sul tamburo, significavano per me un qualcosa di indefinibile e di magico. Gondar.

(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:24
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Vecchio 12-11-2007, 18:46
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com'era quel detto?.. "si stava meglio quando si stava peggio"..
forse è una cosa un pò banale da dire, ma secondo me è una sacra verità. ho 36 anni, ma mi sarebbe piaciuto crescere e allevare i miei figli in quegl'anni. quando nn si aveva tutto così facilmente come oggi, si dava più valore alle cose alle persone e ai sentimenti.
secondo voi quante persone oggi pur essendo ricche, aiuterebbero dei perfetti sconosciuti, proprio come faceva elvis? (magari incontrandoli x strada, come quel piccolo lustrascarpe).
Ogni generazione ha le sue cose positive e negative.
Però è indiscusso che sapevamo divertirci con poche cose. Non c'era la tecnologia e noi avevamo una grande fantasia. Ogni piccola cosa era assaporata nella sua totalità. Tutto era un continua conquista, anche poter andare a scuola e studiare.
Ogni tanto mi piacerebbe si tornasse a quella nostra genuinità e ingenuità.
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  #97  
Vecchio 12-11-2007, 22:30
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Ciao, Wonder. Sono felice che tu segua costantemente la mia storia tanto da preferirla ai molteplici programmi satellitari. Mi riempie di orgoglio e di gioia . Ma a tale proposito, mi dici come fai trasferire le mie puntate, se ho capito bene, sul tuo TV? Gondar.
No, Gondar, mi sono espressa male, non trasferisco niente sulla TV (so che si può fare usando un solo grande monitor sia per la TV che per il PC, ma non ho l'equipaggiamento), dicevo nel senso che la TV resta spenta e io appiccicata al computer!

Le lingue? Non sono tante che parlo, sono tedesca di nascita e quella è la mia madrelingua, l'inglese lo so bene, l'italiano abbastanza e basta. Tutti gli altri canali di Hotbird non li capisco, ma è buffo vedere come la TV è uguale ovvunque, nel pomeriggio vendono gli elettrodomestici e gioielli alle massaie nello Jemen, in Marocco e in Bulgaria come anche da noi. La sera fanno i spettacoli musicali con musica araba, greca o israeliana come se fosse Raffaella Carrà. Al Jazeera è uguale a CNN, grafica e tutto. Il mondo è diventato un paese!
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  #98  
Vecchio 12-11-2007, 23:05
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No, Gondar, mi sono espressa male, non trasferisco niente sulla TV (so che si può fare usando un solo grande monitor sia per la TV che per il PC, ma non ho l'equipaggiamento), dicevo nel senso che la TV resta spenta e io appiccicata al computer!

Le lingue? Non sono tante che parlo, sono tedesca di nascita e quella è la mia madrelingua, l'inglese lo so bene, l'italiano abbastanza e basta. Tutti gli altri canali di Hotbird non li capisco, ma è buffo vedere come la TV è uguale ovvunque, nel pomeriggio vendono gli elettrodomestici e gioielli alle massaie nello Jemen, in Marocco e in Bulgaria come anche da noi. La sera fanno i spettacoli musicali con musica araba, greca o israeliana come se fosse Raffaella Carrà. Al Jazeera è uguale a CNN, grafica e tutto. Il mondo è diventato un paese!
Quindi tre lingue...mica male!!! Congratulations!!!
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  #99  
Vecchio 13-11-2007, 16:48
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Ge729 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Gli strumenti musicali

Quando capitava la proiezione di qualche film strappalacrime nell’unico cinematografo di Apulco interpretato dai cantanti che vi ho elencato nel post n. 87 , io facevo il diavolo a quattro per potervici andare. Ma sono state rarissime le occasioni dal momento che eravamo, come la maggior parte della popolazione, poveri in canna. Amavo la musica, lo ripeto, e tutto ciò che essa produceva. Vivevo di luce riflessa quando in rarissime occasioni i miei genitori, di ritorno dal teatro Petruzzelli di Bari, ove si recavano massimo una volta l'anno dopo aver risparmiato lira su lira per non mancare all'unico svago della loro esistenza, raccontavano non senza eccitazione la trama e la lirica dell’opera appena vista. Per entrare in quell’atmosfera, vediamo insieme questo videoclip della divina Maria Callas.






Il Teatro Petruzzelli di Bari, uno dei più belli d’Italia, è andato, come noto, incendiato nel 1991, per mano di gente indegna che ha voluto anteporre i propri interessi a quello che, assieme alla basilica di San Nicola, era il simbolo della musica lirica di quella città. Rivediamo con la morte nel cuore l’orrore perpetrato.



Sempre a proposito di musica, ho in mente quella volta quando mia madre, nell’approssimarsi della mia prima comunione, mi portò con sé in treno a Bari, accompagnati da una sua amica nonché vicina di casa per comprare l’occorrente, cioè dal vestitino alla camicia, ai calzini ed alle scarpe.
Scesi alla stazione di Bari, ci incamminammo per la via Sparano, la strada più elegante del capoluogo. Giunti all’altezza del negozio “Ricordi”, dalle cui vetrine si potevano ammirare ogni tipo di strumentazione musicale, mi bloccai davanti a tanto ben di dio e non ci fu verso di farmi desistere dall’allontanarmici, nonostante le loro minacce, tanto che finirono per accontentarmi, loro malgrado, raccomandandosi di non muovermi fino al loro ritorno. C’ero riuscito e non vi nascondo che ne fui fiero per tanta determinazione e risolutezza che non sapevo di avere . Restai affascinato da quelle bellissime chitarre esposte in vetrine, da quei sassofoni dorati, da quei violini scintillanti, e poi all’interno di quei pianoforti luccicanti, trombe, trombette, bassi, contrabbassi, clavicembali, e molti altri ancora. Ricordo che il proprietario del negozio, che evidentemente aveva assistito, incuriosito, al mio tour de force con mia madre, mi si avvicinò e con molta pazienza mi fece ammirare da vicino gli strumenti e mi sembrò di aver toccato un cielo con un dito. Di ogni strumento mi piaceva sentire il suono ed ogni suono dolce e accattivante mi stimolava ad immaginare l’accompagno con la mia voce. Mi piacevano tutti, nessuno escluso e, pur non avendo alcuna idea di come poterli utilizzare, li avrei portati, se solo avessi avuto la possibilità, tutti a casa mia . Per studiarmeli a fondo, toccarli, provarli e riprovarli all'infinito, ben sapendo di stare nel bel mezzo di un bel sogno. Sogno per sogno avrei finito per scoprire che…….vediamo cosa insieme.



Sul più bello della mia immaginazione , mi sentii chiamare da mia madre che, di ritorno dagli acquisti, scusandosi con il titolare per la mia impertinenza, mi trascinò via da lì nonostante facessi opposizione; e solo quando vidi arrivare sul mio viso alcuni poderosi ceffoni che mi fecero immediatamente ritornare alla triste realtà, mi calmai e, me singhiozzante, ce ne tornammo a casa............(continua)

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:25
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  #100  
Vecchio 13-11-2007, 17:18
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Ge748 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

fantastico gondar, sei un'ottimo narratore.
basta chiudere gli occhi, e si ha la sensazione di rivivere accanto a te nel passato.
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  #101  
Vecchio 13-11-2007, 17:26
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Sul più bello della mia immaginazione , mi sentii chiamare da mia madre che, di ritorno dagli acquisti, scusandosi con il titolare per la mia impertinenza, mi trascinò via da lì nonostante facessi opposizione; e solo quando vidi arrivare sul mio viso alcuni poderosi ceffoni che mi fecero immediatamente ritornare alla triste realtà, mi calmai e, me singhiozzante, ce ne tornammo a casa............(continua)

Gondar.

Ciao Gondar! Forte...il video con le lezioni musicali...poi...mi spiace che abbuscasti (che le prendesti da tua mamma)...all'uscita del negozio...anche se ti posso capire...i rovesci e le schiacciate di pallavolo le ho prese anch'io...
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  #102  
Vecchio 13-11-2007, 17:43
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fantastico gondar, sei un'ottimo narratore.
basta chiudere gli occhi, e si ha la sensazione di rivivere accanto a te nel passato.
Grazie, Perlanera. Gondar.
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  #103  
Vecchio 13-11-2007, 17:45
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Ciao Gondar! Forte...il video con le lezioni musicali...poi...mi spiace che abbuscasti (che le prendesti da tua mamma)...all'uscita del negozio...anche se ti posso capire...i rovesci e le schiacciate di pallavolo le ho prese anch'io...
Sarei disposto a ricevere un milione di schiaffi pur di avere mia mamma ancora con me. Gondar.
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  #104  
Vecchio 13-11-2007, 17:52
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Sarei disposto a ricevere un milione di schiaffi pur di avere mia mamma ancora con me. Gondar.

Ti capisco, Gondar, ma sono sicura che la tua mamma è sempre con te!
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  #105  
Vecchio 13-11-2007, 18:06
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Sarei disposto a ricevere un milione di schiaffi pur di avere mia mamma ancora con me. Gondar.
Certo Gondarino...nulla può sostituire un affetto così importante come la propria mamma o il propiro papà!!!! Non si può fare altro che amarli in eterno!!!!
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  #106  
Vecchio 15-11-2007, 16:35
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Giochi proibiti

Oggi, riprendendo la descrizione dei giochi tralasciati qualche posting fa, voglio farvi partecipi di quello del tiro con l’arco, uno dei giochi artigianali ma estremamente pericolosi e capirete poi perché. Ci si procurava un vecchio ombrello, si eliminava la copertura in stoffa e si estraevano tutti i ferri o bacchette di tenuta. Con la prima bacchetta, vi si annodava ad una punta uno spago fino ma robusto, lo si arcuava quanto bastava e si riannodava lo spago nell’occhiellino dell’altra punta fino a formare un arco. Con le altre, si appuntivano con una lima una per una le estremità, dopo aver eliminato l’occhiello, e si divaricavano le altre punte. Così si realizzava l’arco con tante frecce. Muniti poi di un pezzo di gesso, si procedeva a riportare, servendoci, a mo’ di falsariga, di vari coperchi di pentolame, quattro o cinque cerchi concentrici su un portone in legno che dava di solito in una stalla di uno di noi e si riportavano i numeri progressivi corrispondenti ai vari punti. Ed iniziava la gara per il raggiungimento del maggior punteggio. Ponendoci, quindi, alla distanza di circa quattro metri, si iniziava a lanciare ciascuno, a turno, la propria freccia e trascrivendo i vari punteggi ottenuti sulla parte liscia dell’antistante marciapiede o sulla parete attigua. Era compito dei rispettivi titolari delle frecce scoccate estrarre le proprie dal portone. Questo era un gioco che intrigava moltissimo per il fatto che divenire campione a quel gioco significava farsi un nome nel rione. Questo dava titolo per partecipare alle gare inter-rionali. Vediamo cosa ci propone oggi questo tema.



Ebbene un bel giorno, anzi un gran brutto giorno, ci trovammo a sfidarci in quattro amici, protesi tutti all’ottenimento del miglior punteggio. Uno dei quattro, tale Antonio, dopo avere preso attentamente la mira , scoccò la sua freccia quando, improvvisamente, l’altro amico, tale Giacomo, si interpose sulla traiettoria con l'intento di togliere la sua, gli si conficcò nella parte posteriore del cranio quella di Antonio. Fu panico generale . Giacomo si accasciò a terra (erano le 12,30 di quell’estate afosa) gridando come un forsennato, mentre noi, anziché soccorrerlo, ci dileguammo impauriti. Le grida di dolore fecero accorrere tutto il vicinato e fra questi mia madre e, per fortuna, anche il papà del malcapitato che era appena tornato dalla campagna il quale, resosi subito conto della situazione , si procurò una tenaglia e gli estrasse il ferretto dalla testa. Io, come tutti gli altri, vidi tutta la scena in quanto appostato nelle vicinanze. Ero impaurito, tremante e, senza rendermene conto, piangevo piangevo e piangevo . E vi rimasi lì accucciato non so quanto tempo. Temevo che qualcuno avesse chiamato i carabinieri. Certo è che a casa non volli ritornare, né i miei si preoccuparono di cercarmi. Ed il che era peggio. Me ne andai tra i campi e mi sostenni con bacche di carruba, percochi e fichi. Io avevo tanta paura di tornare a casa e non vi tornai fino a notte fonda. Ritenendo che la porta fosse chiusa, feci un flebile tentativo bussandovi e, non ricevendo risposta, preferii scalare l’angolo di casa appoggiandomi ad alcune rientranze, fino a guadagnare il terrazzo superiore. Mi raggomitolai in un angolo, chiusi gli occhi e tentai di prender sonno . Dopo non so quanto tempo, sentii la voce di mia madre che, guardandosi attorno nella notte, mi chiamava quasi con un sussurro e, quando mi affacciai dandole voce, mi esortò di entrare in casa, ma vista la mia titubanza tenne socchiusa la porta e se ne tornò a letto borbottando. Io entrai in casa solo quando alle 5,00 sia mio padre che mio fratello vi uscirono, ed in sella alle rispettive biciclette, si allontanarono dalla mia vista per recarsi al lavoro. Un altro giorno era iniziato e non sapevo ancora quale fosse lo stato del mio amico Giacomo. Per fortuna mia madre, nel rimproverarmi mentre ero intento a fare colazione, si lasciò sfuggire, tra le altre cose, che il medico di famiglia dei vicini di casa aveva ritenuto non serie le condizioni del mio povero amico, dopo avergli applicato un unguento sulla ferita fasciandogli il capo. Ricordo che la fasciatura Giacomo se la portò per oltre un mese e, nonostante sembrasse ridicolo , nessuno di noi ci scherzò sopra nè si azzardò a giocare più con le frecce........continua
Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:26
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  #107  
Vecchio 15-11-2007, 18:12
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Oggi, riprendendo la descrizione dei giochi tralasciati qualche posting fa, voglio farvi partecipi di quello del tiro con l’arco, uno dei giochi artigianali ma estremamente pericolosi e capirete poi perché. Ci si procurava un vecchio ombrello, si eliminava la copertura in stoffa e si estraevano tutti i ferri o bacchette di tenuta. Con la prima bacchetta, vi si annodava ad una punta uno spago fino ma robusto, lo si arcuava quanto bastava e si riannodava lo spago nell’occhiellino dell’altra punta fino a formare un arco. Con le altre, si appuntivano con una lima una per una le estremità, dopo aver eliminato l’occhiello, e si divaricavano le altre punte. Così si realizzava l’arco con tante frecce. Muniti poi di un pezzo di gesso, si procedeva a riportare, servendoci, a mo’ di falsariga, di vari coperchi di pentolame, quattro o cinque cerchi concentrici su un portone in legno che dava di solito in una stalla di uno di noi e si riportavano i numeri progressivi corrispondenti ai vari punti.

Gondar.
Mamma mia Gondar...mi hai fatto stare col fiato sospeso...per tutto
il racconto!!!...certo che è proprio vero che un gioco può diventare una tragedia...sono cmq felice che alla fine si sia risolto tutto per il meglio...
Non ho capito bene come si costruivano gli archi però... ricordo che anche i miei fratelli costruirono qualche rudimentale arco...ma ricordo vagamente che si legava alle due estremità del bastone una sottile striscia di copertone gommato che serviva per caricare il tiro...forse i vostri archi erano i prototipi...
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  #108  
Vecchio 16-11-2007, 08:51
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Mamma mia Gondar...mi hai fatto stare col fiato sospeso...per tutto
il racconto!!!...certo che è proprio vero che un gioco può diventare una tragedia...sono cmq felice che alla fine si sia risolto tutto per il meglio...
Non ho capito bene come si costruivano gli archi però... ricordo che anche i miei fratelli costruirono qualche rudimentale arco...ma ricordo vagamente che si legava alle due estremità del bastone una sottile striscia di copertone gommato che serviva per caricare il tiro...forse i vostri archi erano i prototipi...
Non so, Deliziosa, se erano i prototipi. Certo è che non ci costavano una sola lira (d'altronde chi ce l'aveva?). Queste realizzazioni erano frutto dell'ingegno di noi bambini, come gli altri giochi precedenti da me discritti; ma ce ne sono diversi altri. E pensare che oggi c'è un mercato di giocattoli da far paura. Allora non esistevano, almeno in Italia, e giochi e giocattoli erano tutti inventati, primo fra tutti le fionde, poi le pistole realizzate con un pezzo di legno, una molletta per appendere la biancheria, ed un vecchio elastico; stessa cosa per l'antesignano fucile ecc. Ciao. Gondar.
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  #109  
Vecchio 17-11-2007, 19:28
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Memphis Recording Service

Voglio staccare un attimo, giusto per non assopirci più di tanto parlando della mia trascorsa esperienza personale tutta proiettata al micidiale impatto che ebbi con il nostro mito, per riprendere a narrare le vicende umane di Sam Phillips , l’uomo a cui tutti noi di "Grazielvis" dobbiamo essere eternamente riconoscenti per avere egli scandagliato con illuminante caparbietà ed avere scoperto, come solo lui poteva fare, le potenzialità artistiche ed universali dell'E.T. Elvis Presley. Ebbene quest’uomo, proprio perchè, come abbiamo detto, non provava più grandi soddisfazioni nella conduzione della radio, riuscì ad aprire nel gennaio del 1950, in società con tale Jim Bulleit , uno studio di registrazione e di incisione dischi in Memphis, anche se contemporaneamente lavorava alla radio della WREC, con il preciso intento di portare all’attenzione della gente quelle strane e sofisticate performances musicali, marcatamente ancestrali dei neri. Lo slogan “Incidiamo di tutto a chiunque ed ovunque in qualsiasi momento” fece catapultare in quel piccolo studio tanta di quella “gente strana” la maggior parte della quale era proprio popolazione di colore. L’intuito di persona estremamente sensibile quale egli era, lo portava a credere che quella musica da campi di cotone prima o poi avrebbe aperto una breccia nel mondo diffidente della preponderante musica dei bianchi. Iniziò quindi a incidere musica blues e rithm’n’blues, coadiuvato da Marion Keisker che volle seguirlo nell’impresa in quanto innamorata perdutamente di lui. Qualche anno più tardi Sam dovette lasciare la radio, e Marion, verosimilmente, lo seguì a ruota nonostante la sua collaborazione pluriventennale nella WREC, per il reiterato pungente sarcasmo del suo capo redattore Hoyt Wooten con battute come “oggi non puzzi, debbo ritenere che non ti sei visto con i tuoi amici neri”. Lasciando da parte la cattiveria della gente, vediamo insieme quale tipo di produzione uscì inizialmente dal Memphis Recording Service con etichetta della “Sun Records” e che riscosse un discreto successo. Ascoltiamo per prima un brano del 1953 intitolato “Bear Cat”, precursore di “Hound Dog”, cantato da Rufus Thomas.




Ascoltiamo ora “Mistery Train”, eseguito da Little Junior Parker ed uscito con etichetta della "Sun Records" nello stesso anno.


(Little Junior Parker a 78 giri n.192: Mystery Train)

E’ in questa atmosfera che, in un afoso sabato del mese di luglio del 1953, fa il suo timido ed impacciato ingresso alla Sun Records il dipendente dell’M.B. "Parker Machinist Shop" Elvis Presley. Nel prossimo posting sarò in grado di raccontarvi per filo e per segno il colloquio integrale occorso nello storico incontro tra Elvis Presley, Marion Keisker e Sam Phillips.........continua

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:29
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  #110  
Vecchio 19-11-2007, 19:03
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Elvis alla "Sun Records"

Elvis, circa due mesi dopo aver ottenuto il diploma, con l’intento di sorprendere sua madre in occasione del suo compleanno, si recò verosimilmente in una delle cabine automatiche del centro della città ove, al costo di 25 cents, registrò una vecchia canzone intitolata “My happiness” accompagnandosi con la chitarra regalatagli tempo prima dalla madre. Per la verità, egli non vedeva l’ora di ascoltare per la prima volta come potesse essere il suo timbro vocale su un vinilico. Giunto a casa e, approfittando di una breve assenza della madre, adagiò il leggerissimo disco sul piatto del grammofono e prese ad ascoltarlo. La riproduzione, però, si rivelò un’amara delusione. Risultò talmente scadente, vuoi per la voce che non assomigliava affatto alla sua, vuoi per il suono della chitarra che era appena percettibile e stridente, vuoi per i fastidiosi rumori di fondo, da indurlo ad accartocciare il vinilico e gettarlo nella spazzatura. Era deluso e profondamente amareggiato. Ma qualche giorno dopo, e precisamente il 15 luglio 1953, gli capitò di leggere sul quotidiano locale “Memphis Press Scimitar” che il gruppo musicale “The Prisoners”, composto da cinque detenuti del non distante Penitenziario di Nashville, aveva registrato presso la sala di incisione del “Memphis Recording Service” un brano con etichetta “Sun Records” intitolato “Just Walkin’ in the Rain”, presso la cui sede erano stati tradotti sotto scorta, con il benestare del direttore di quel carcere, circa un mese prima. Per lui questa notizia rappresentò il classico cacio sui maccheroni. La novità suscitò non poca curiosità nella popolazione ed il disco andò a ruba, almeno in ambito locale. Per la cronaca, questo disco venne ripreso tre anni dopo da Johnnie Ray che ebbe un grande successo negli U.S.A. Ascoltiamo insieme questo interessante brano.

#

Elvis acquistò il giorno stesso quel disco e lo ascoltò molte volte convincendosi sempre di più, forte della convinzione - nonostante tutto - di poter di fare meglio, che doveva assolutamente recarsi presso quella casa discografica che trovavasi al n. 706 della Union Avenue di Memphis. Per due giorni consecutivi ci passò più volte davanti a quella casa discografica senza decidersi di fare il grande passo. Non si sentiva più tanto sicuro di osare, vista la delusione provata con l’incisione “fai da te” attuata qualche giorno prima in quella piccola cabina. Il terzo giorno, e precisamente nella mattinata di sabato 18 luglio 1953, si fece finalmente coraggio e si avviò con la chitarra a tracolla, dopo aver parcheggiato la vecchia Lincoln di famiglia, verso l’ufficio del Memphis Recording Service. Varcò la porta semiaperta che dava direttamente nella sala d’attesa e prese posto accanto ad altre persone che, evidentemente, erano lì per il suo stesso motivo. Elvis, durante le due ore ed oltre di attesa, era tremendamente nervoso e non riusciva a stare fermo. Sebbene facesse molto caldo, egli sudava freddo. Si alzava continuamente con la scusa di osservare sulla parete di fronte le diverse foto incorniciate di musicisti cantanti quali Rufus Thomas, Little Junior Parker e B.B. King o tamburellava con le dita sulle sue ginocchia attirando suo malgrado l’attenzione dei presenti. Aveva la gola secca ed era indeciso se era il caso di scappare via oppure rimanere lì ed affrontare quello che il suo animo gli imponeva. Si chiedeva continuamente cosa si aspettasse dalla vita. Egli sognava il successo, certamente, come tutti. Ma cosa poteva avere lui più degli altri per meritarselo? In cuor suo, però, c’era la risposta ed il suo angelo custode , se mai gli fosse accanto, sicuramente se la rideva di tutto gusto. Intanto il tempo passava ed improvvisamente si rese conto di essere rimasto l’unico in sala, visto che gli ultimi quattro, evidentemente facenti parte di un unico gruppo musicale, erano appena usciti. Era il suo turno . Nell’attesa di essere chiamato, mentre i tasti di una macchina per scrivere facevano sentire il loro battere al di là della porta, si accorse che erano in perfetta sintonia con i battiti violenti del suo cuore. Fece un ripasso veloce con la chitarra dei pezzi che doveva registrare, seppure sottovoce e sfiorando appena gli accordi. Fu proprio in questo frangente che sentì una voce di donna , proveniente dallo studio accanto, che lo invitava ad entrare. Elvis si alzò estraendo il pettine dalla tasca posteriore dei pantaloni e, pettinatosi con la velocità di un fulmine i copiosi capelli color biondo cenere, si sistemò i calzoni, si diede una stiracchiata alla camicia, imbracciò la chitarra, si avvicinò alla porta e aprendola con circospezione con il cuore che gli saliva ormai in gola, vi fece capolino, e chiese quasi con un sussurro e voce strozzata: “Posso entrare, vero?”. “Avanti, si accomodi” fu la risposta.......………….Quale possa essere il dialogo che avvenne quel sabato di fine luglio del 1953 negli studi del Memphis Recording Service, lo potremo appurare con molta probabilità nel prossimo posting……..Gondar.

(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:32
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  #111  
Vecchio 19-11-2007, 19:52
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Cavoli Gondar....ti sei fermato proprio sul più bello !!!! Mi tocca aspettare allora...tu continua e noi leggiamo GRAZIE ciao
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  #112  
Vecchio 19-11-2007, 21:50
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Gondar, grazie, non vediamo l'ora che continui...

Io ormai ho stampato tutto questo topic e lo faccio leggere ai miei amici che rimangono incantati anche loro!

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  #113  
Vecchio 19-11-2007, 22:03
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Caro Gondar...mi sa che un bel provino dovresti farlo anche tu!!!...sei incredibilmente forte!!!! Hai la straordinaria capacità di fare incantare le persone quando scrivi!!! Ho letto tutto...e ti giuro è come se avessi visto un film su Elvis...wow...GRAZIE!!!
continua presto!!!!
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  #114  
Vecchio 19-11-2007, 23:20
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no gondar!!! nn ci puoi tenere sulle spine così!!!!
nn ci fare aspettare troppo!!
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  #115  
Vecchio 21-11-2007, 08:29
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Cavoli Gondar....ti sei fermato proprio sul più bello !!!! Mi tocca aspettare allora...tu continua e noi leggiamo GRAZIE ciao
Sicuro, Rosanna, che continuerò. Grazie. Gondar.
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  #116  
Vecchio 21-11-2007, 08:31
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Gondar, grazie, non vediamo l'ora che continui...

Io ormai ho stampato tutto questo topic e lo faccio leggere ai miei amici che rimangono incantati anche loro!


Questa è davvero bella. Fiuuuuuuuu. Stai allargando la sfera dei miei lettori. Chi più felice di me? Gondar.
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  #117  
Vecchio 21-11-2007, 08:36
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Caro Gondar...mi sa che un bel provino dovresti farlo anche tu!!!...sei incredibilmente forte!!!! Hai la straordinaria capacità di fare incantare le persone quando scrivi!!! Ho letto tutto...e ti giuro è come se avessi visto un film su Elvis...wow...GRAZIE!!!
continua presto!!!!

Per la miseria, Deliziosa, io il provino lo faccio quasi tutti i giorni........con tutti voi. E, credimi, mi basta ed avanza. Ti ringrazio per quello che dici e ne farò tesoro. Gondar.
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  #118  
Vecchio 21-11-2007, 09:06
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Questa è davvero bella. Fiuuuuuuuu. Stai allargando la sfera dei miei lettori. Chi più felice di me? Gondar.

Gondar caro, sei un bestseller prima di aver capito com'è successo!
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  #119  
Vecchio 21-11-2007, 12:51
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no gondar!!! nn ci puoi tenere sulle spine così!!!!
nn ci fare aspettare troppo!!
Ti giuro, Perlanera cara, non lo faccio apposta. Potrei anche inviare i miei post più volte al giorno ma verrebbero "disintassati". Preferisco fare come Elvis: con calma ma redatti (forse) bene. Perdo un po' di tempo per limare ciò che vi propino. Ho troppo rispetto per voi tutti. Grazie di . Gondar.
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  #120  
Vecchio 21-11-2007, 21:30
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GeA119 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

My Happiness

La donna che lo invitava ad entrare era simpatica, bionda, dall’aspetto fresco e gradevole in quel vestito di cotone a fiori, sorridente e disponibile sotto gli occhiali a punta, seduta dietro la scrivania, che, dopo aver recuperato il foglio appena finito di battere e con quegli occhi dolci puntati sul nuovo arrivato, chiese con voce suadente: “Cosa posso fare per te?”. Era una domanda ovvia, ma fece uno strano effetto su Elvis da metterlo in seria difficoltà. Teso com’era, qualunque domanda fatta così a bruciapelo gli avrebbe comunque fatto lo stesso effetto. Era come se gli fosse ad un tratto formato un tappo d’aria in gola che gli impedisse di parlare. Non solo, ma sarebbe bastato un nonnulla per defilarsi alla sua vista a gambe levate, talmente era spaventato. Era come se stesse per chiedere qualcosa di indecente. Non trascorsero che due, massimo tre secondi mentre elaborava tutto questo nella sua mente. Alla fine dei quali, però, riuscì a farfugliare qualcosa di incomprensibile che finì per procurare una fugace espressione interrogativa nella sua interlocutrice che incalzò con un “Posso esserti utile?” replicò con molta comprensione la donna. “Ecco”, rispose Elvis “sono venuto qui…….perchè…… sì, insomma, ho pensato….ehm… di fare cosa gradita ad una persona che….amo……….insomma che ho a cuore regalandole un disco con la mia voce”. “Comprendo” rispose la donna, sicura che si riferisse alla di lui ragazza del cuore, e proseguì con aria meno disinvolta “è necessario prima redigere una scheda con i tuoi dati; a proposito, mi chiamo Keisker, Marion Keisker, ma puoi chiamarmi Marion” e gli tese mano per incontrare quella del giovanotto. Elvis trasferì la chitarra alla mano sinistra e con l’altra le strinse la di lei bisbigliando qualcosa che doveva essere il suo nome. Marion infilò nella macchina un cartoncino prestampato e proseguì chiedendo “come hai detto che ti chiami?”, “Elvis Aron Presley”, riuscì finalmente a dire il ragazzo. “Mai sentito un nome così. E’ originale. Davvero". E, guardandolo dritto negli occhi spauriti proseguì dicendo “Mi fai lo spelling?”. Elvis le scandì le lettere. “Dove e quando sei nato? Il tuo indirizzo?” proseguì chiedendo la donna. Alla richiesta del numero telefonico, Elvis le diede quello di un vicino di casa, dal momento che in casa non avevano telefono. Poi ella riprese “che genere di musica fai?”, “tutti i generi, non ho delle preferenze” rispose Elvis. Non era vero, naturalmente, egli era invece più propenso ai gospels ma pensò di non farlo presente temendo una sua reazione. Poi Marion ripartì dicendo “Imiti qualcuno, voglio dire, ti rifai a qualche cantante in particolare?”;no, non credo, non ci ho mai pensato……..anzi a nessuno….” Replicò il giovane. Marion si aspettava questo tipo di risposta; sapeva benissimo che tutti dicevano la stessa cosa . Poi incalzò chiedendo “canti per caso anche l’hillbilly?”. Ed Elvis, di rimando le rispose “sì, certo, canto anche l’hillbilly; i due pezzi che…ahem… vorrei incidere sono però delle ballate pop”. “Mi dici quali sono i titoli?” chiese infine. “il primo brano si intitola My happiness e l’altro That’s when your heartaches begin rispose Elvis. “Il costo delle due incisioni è di 3,98 dollari oltre alle tasse governative” passandogli la ricevuta fiscale nel frattempo compilata. Elvis si alzò dalla sedia, sfilò dalla tasca dei pantaloni una manciata di monete, le contò e le adagiò sulla scrivania mentre Marion si alzò anche lei, dicendo “Bene, io vado un attimo di là a riferire al Signor Phillips. Ah, a proposito, il Signor Phillips sarebbe il responsabile dell'ufficio”, volle precisare Marion scomparendo oltre la porta interna. Elvis si guardò attorno e, facendosi coraggio, emise un lungo sospiro di sollievo. Dopo un po’ Marion tornò e, facendogli cenno di seguirla, lo guidò nella saletta attigua ove c’era un microfono con relativa asta, mentre, in un cabinato della parete di fronte, a mezza altezza, c’era un uomo oltre la vetrata che gli faceva cenno di provare qualche strofa. Elvis si mise a tracolla la chitarra, si avvicinò al microfono, lo sistemò all’altezza dovuta e abbozzò le prime strofe senza perdere di vista l’uomo affaccendato alla consolle. Marion si avvicinò ad Elvis dicendogli di tenere d’occhio la lampadina situata al di sopra della consolle; all’accensione della stessa di color rosso, egli doveva partire con il primo pezzo. A questo punto Elvis era lì, ritto al centro della sala, con le gambe divaricate ed irrequiete, chitarra imbracciata, con lo sguardo fisso quasi allucinato sulla parete di fronte e con il cuore che gli martellava nel petto come un ossesso ed il sudore che gli grondava sul viso e sul collo. La lampadina si accese e fu proprio in quel preciso istante che Elvis intraprese il viaggio verso la storia. Ma lui non poteva ancora saperlo. Gondar.

………(continua)

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:36
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  #121  
Vecchio 21-11-2007, 22:42
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Ti giuro, Perlanera cara, non lo faccio apposta. Potrei anche inviare i miei post più volte al giorno ma verrebbero "disintassati". Preferisco fare come Elvis: con calma ma redatti (forse) bene. Perdo un po' di tempo per limare ciò che vi propino. Ho troppo rispetto per voi tutti. Grazie di . Gondar.
no Gondar, grazie di cuore a te per quello ke ci posti.
il fatto è ke sono così avida delle notizie di elvis ke ogni volta me li leggo tutte di un fiato e ogni volta mi sembrano sempre così poche.
ma ti assicuro ke vale la pena aspettare e ammiro il lavoro ke fai per noi.quindi ancora grazie grazie grazie!!!!!!
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  #122  
Vecchio 22-11-2007, 12:34
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Che emozione, Gondar, leggere la storia come la scrivi tu è come assistere di persona!!!
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  #123  
Vecchio 23-11-2007, 17:46
Gondar Gondar Non in Linea
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Perdonatemi, amici, se oggi non vi posterò il seguito del mio racconto. Per creare un diversivo nel pomeriggio di domenica 25 novembre ho deciso di leggerlo agli amici che interverranno all'incontro ravvicinato tra fans al Ku Shin Kai. Vorrò dare loro l'esclusiva dello stato d'animo del King mentre si accingeva a cantare quel primo brano che gli permise di entrare nell'Olimpo dei grandi del pianeta. Poi, però, appena sarò di ritorno dall'incontro, previsto per le 22,00 circa, vi prometto che ve lo posterò. Non me ne vogliate per questa decisione. Gondar.
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  #124  
Vecchio 25-11-2007, 09:55
Gondar Gondar Non in Linea
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Stasera alle 22,00 - dopo l'incontro ravvicinato tra fans di questo pomeriggio - sarò in grado di postarvi l'ultimo (solo in ordine di tempo) poderoso pezzo del racconto di "Elvis. L'Extra Terrestre". Appuntamento dunque a questa sera. Gondar.
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  #125  
Vecchio 25-11-2007, 10:01
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Stasera alle 22,00 - dopo l'incontro ravvicinato tra fans di questo pomeriggio - sarò in grado di postarvi l'ultimo (solo in ordine di tempo) poderoso pezzo del racconto di "Elvis. L'Extra Terrestre". Appuntamento dunque a questa sera. Gondar.

Divertitevi !!!!!!!!!!!! Ma dedicate un minuto anche a noi!!!!
Quanto vorrei essere lì con voi mas _icon_cry: Un grande bacio a tutti e a quelli che conosco personalmente, per favore dai 10 baci
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  #126  
Vecchio 25-11-2007, 10:49
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Divertitevi !!!!!!!!!!!! Ma dedicate un minuto anche a noi!!!!
Quanto vorrei essere lì con voi mas _icon_cry: Un grande bacio a tutti e a quelli che conosco personalmente, per favore dai 10 baci

Lo farò senz'altro, Hurt. Lo faccio volentieri. Gondar.
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  #127  
Vecchio 25-11-2007, 13:13
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Stasera alle 22,00 - dopo l'incontro ravvicinato tra fans di questo pomeriggio - sarò in grado di postarvi l'ultimo (solo in ordine di tempo) poderoso pezzo del racconto di "Elvis. L'Extra Terrestre". Appuntamento dunque a questa sera. Gondar.
mi sa ke devo aspettare domani perchè stasera il pc lo usa mio marito
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  #128  
Vecchio 25-11-2007, 21:36
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Ge729 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Sull'uscio della storia

Perdonatemi, amici miei che mi leggete, se vorrò indugiare soffermandomi su questi momenti particolari della vita di Elvis, di quella vita che non può appartenere a lui soltanto ma che oramai appartiene a tutti noi, elvisiani in testa. Il mio è un cocciuto tentativo di fermare il tempo o quanto meno, ove ciò non fosse possibile, di cercare di sezionarlo, moviolarlo, zoomarlo (si potrà dire?) con certosina tridimensionalità al fine di capire fino in fondo l’evoluzione di quel fenomeno universalmente riconosciuto come tale.
Ebbene, Elvis, appena accesa la luce rossa al di sopra della consolle proprio di fronte a lui, chiuse gli occhi per concentrarsi al massimo, mentre pronunciava le prime parole della canzone “My Happiness”, modulandone la voce con una serie di note musicali, con l’accompagno di accordi, a volte dolci talvolta sferzanti , della sua chitarra. Egli non sapeva, e non avrebbe saputo giammai immaginare, che ciò che stava accadendo in quel momento altro non era che l’inizio di un inconsapevole inimmaginabile, seppur lento infiltrarsi attraverso le pieghe dell’universo musicale che sarebbe sfociato in un nuovo fantastico ed immortale genere musicale. Egli non poteva rendersi conto che la terra delle Americhe, scoperta dall’uomo Cristoforo Colombo , stava ora essa stessa scoprendo l’uomo che l’avrebbe resa preziosa ancor più che con l’oro e con l’argento: Elvis Presley. Ma riascoltiamo, questa volta immaginando di essere tutti assieme nello studio della “Sun Records” in compagnia di Sam Phillips intento all’incisione, di Marion Keisker appoggiata con braccia conserte ad una parete della sala, e del nostro Elvis al centro della sala medesima mentre si accinge ad emettere l’unico vero primordiale autentico ed universale vagito del nascente rock & roll. Silenzio quindi in sala, chiudete anche voi i vostri occhi e buon ascolto.





Evening shadows make me blueWhen each weary day is throughHow I long to be with youMy happinessEvery day I reminisce,Dreaming of your tender kissAlways thinking how I missMy happiness* A million years it seems Have gone by since we shared our dreams But I'll hold you again There'll be no blue memories then** Whether skies are grey or blue Any place on earth will do Just as long as I'm with youMy happiness

Avrete sicuramente memorizzato queste strofe mentre Elvis ce le profferisce per il nostro diletto; e avrete certamente notato che egli non cantava. No, non cantava, “montava” invece letteralmente quelle note, come si può montare un puledro selvatico, riuscendo con magnificenza a portarle al passo, come voleva lui, e non al trotto come avrebbero voluto loro, le note, appunto, e come avrebbe voluto, di riflesso, la sua voce. Sotto quelle dolci note c’era una tempesta di irrequietezza non facilmente descrivibile ed egli le ha saputo domare, addomesticare secondo le circostanze del momento. Non è assolutamente vero, come diversi biografi attestano, che da questa incisione non si denoti la nascita di una nuova era. Tutt’altro. Basti ammettere che comunque era un’altra cosa , che al momento non si conosceva. Indefinibile, incatturabile, non identificabile , come se fosse un “Unidentified Flying Soul”, dal sapore extraterrestre. Appunto. Non si sapeva cosa fosse, quindi, e ciò che sembra fantastico, è che non lo sapesse neanche lui, Elvis. E quel che è ancora più incredibile, è che neanche Sam abbia colto la vera natura dell’esecuzione “live” di quel ragazzo. E questo rimane un mistero ancora da chiarire. Mi sembra perciò strano e addirittura inconcepibile che Sam non avesse saputo subito cogliere l’essenza di quella esecuzione sussurrata che non poteva essere altro che una punta di un grosso iceberg vocale. Certo, rimase in qualche modo colpito anzi stordito da quella ingenua performance, vero è che non si trovò assolutamente in sintonia con lo stato d’animo artistico di quel giovane. Forse era distratto o forse era preso da mille problemi (come pare li avesse con il socio Jim Bulleit). Prendiamoci una pausa.....animata.



La risposta stava appunto sotto quella coltre melodica, seppur mesta malinconica e struggente, che gli faceva vibrare ogni nota, le faceva a tratti - seppur impercettibilmente - singhiozzare. Uno sprovveduto che non fosse Elvis, sarebbe stato non una ma mille volte disarcionato da quelle note. Lui invece le ha tenute a bada, controllandole in ogni istante, gestendole, facendosi scudo, evitando che gli sfuggissero di mano. Modulandole addirittura. Insomma, la chiave di volta del fenomeno presliano stava proprio in quella prima personale incisione. Elvis, inoltre, confidava moltissimo in qualcuno che potesse essere in grado di leggere l’imo artistico del suo animo. E, per dirla con parole semplici, egli sperava tanto di catturare l’attenzione di quell’uomo, Sam Phillips, che aveva saputo portare al successo uno sconosciuto gruppo musicale quale “The Prisoners” solo qualche settimana prima. Ma, al di là di ogni cosa, il sogno di Elvis era quello di riscattare agli occhi della gente la dignità della sua famiglia. Voleva nel contempo con tutte le sue forze dimostrare alla sua mamma ed al suo papà che lui c’era. Questa fu la spinta che lo portò più volte ad osare , nonostante la sua timidezza, buttandosi nella mischia al solo scopo di portare a casa qualcosa di suo, qualcosa di tangibile, che potesse finalmente alleviare i continui sacrifici e le molteplici rinunce dei suoi cari. Sam, dal canto suo, seppur frastornato al ricordo dell’ennesima lite con il socio in affari, non negò in seguito di essere rimasto un tantino turbato da quella esecuzione. E che anzi lo tenne sotto osservazione per tutto il tempo della sua performance, chiedendosi cosa potesse mai essere quella sensazione che quel tizio laggiù in sala riusciva a trasmettergli. Ma non si preoccupò, neppure in seguito, di approfondire la questione. Ad esecuzione avvenuta, Sam gli fece cenno con il pollice della mano alzata facendo capire che tutto era andato bene. Marion si avvicinò a lui con un sorriso di circostanza invitandolo a prepararsi per il secondo pezzo. (continua)

Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:37
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  #129  
Vecchio 26-11-2007, 08:50
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Gondar, ce lo stai descrivendo talmente bene che sembra di vedere un film!!!

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  #130  
Vecchio 26-11-2007, 12:44
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Cara Lisa, carissimi amici del Forum, stamane ho scoperto che una parte del racconto, giocandoci sabato scorso col motore di ricerca su Elvis, è stato pubblicato sul sito http://caffenews.wordpress.com/category/musica/, dopo che io atesso avevo inviato la seguente mail col racconto medesimo all'amministratore del sito autorizzandolo a renderlo visibile.

Caro Paolo Esposito, prendo spunto dalla simpatica biografia su Elvis Presley tracciata dal tuo collaboratore Antonio Sidari a cui ho già risposto con simpatia. Vorrei offrire al sito di Caffè News uno stralcio del mio racconto di cui all'oggetto, proteso al momento in cui mi imbattei per la prima volta nel 1959 in un suo film "Jailhouse Rock". Per quanto riguarda la parte iniziale ed il seguito del racconto potrà rendersi necessario accedere al sito ufficiale www.grazielvis.it, al cui forum sono iscritto, che possa pubblicarlo. Saluti sinceri e complimenti per il tuo sito. Gondar.

Stamani mi è giunta la risposta che ve la incollo:

"Ciao Gondar, grazie per esserci venuto a fare visita e per i complimenti. Il tuo racconto è davvero coinvolgente, l'ho letto tutto d'un fiato, farebbe appassionare anche quelli più a digiuno su Elvis come me! Magari, quando vuoi ed hai tempo, puoi continuare a raccontarci altre cose. Come vedi Caffè News è un open blog che curo da Napoli con Marianna che vive a Modena, tutti possono scrivervi e senza alcun impegno, e le porte sono aperte naturalmente anche per te. Magari se ci dai qualche informazione su te ti inseriamo anche in Autori!".

Sembrerebbe che io abbia tradito "grazielvis" ma così, giuro, non è. Fatta questa premessa vorrei sapere innanzitutto da Lisa, ma anche dagli amici del Forum, se posso essere autorizzato ad inviare loro altri spezzoni legati alla vita di Elvis, ma solo dopo almeno una o due settimane che le ho postate al Forum. Ripeto, non consideratelo un tradimento, ma mi intriga moltissimo il fatto che oltre noi ci siano altri siti che siano interessati al King. In ultima analisi, vorrei sapere cosa ne pensate e cosa mi suggerite se continuare ad avere rapporti con altri siti di questo tipo oppure no. Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 26-11-2007 21:16
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  #131  
Vecchio 26-11-2007, 15:00
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caro colonello,la collaborazione con un sito ke nn ha a che fare con elvis ma ke da l'opportunità di divulgare elvis la vedo un ottima idea,quello ke secondo me si può fare è descrivere elvis in modo diverso dal discorso ke hai cominciato qui.mi spiego,va a raccontare li elvis ,magari in modo diverso,racconta la sua storia vista nn dai tuoi occhi ma da quelli del mondo,cos'è ke ha combinato quel ragazzo,xkè si è arrivati a definirlo re del rock,xkè ancora oggi è il numero 1????

secondo è questo quello ke c'è da fare...metti su righe le emozioni ke elvis ha saputo regalare attraverso la cronologia dei fatti!!!!

sxo di essermi spiegato
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  #132  
Vecchio 26-11-2007, 18:13
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caro colonello,la collaborazione con un sito ke nn ha a che fare con elvis ma ke da l'opportunità di divulgare elvis la vedo un ottima idea,quello ke secondo me si può fare è descrivere elvis in modo diverso dal discorso ke hai cominciato qui.mi spiego,va a raccontare li elvis ,magari in modo diverso,racconta la sua storia vista nn dai tuoi occhi ma da quelli del mondo,cos'è ke ha combinato quel ragazzo,xkè si è arrivati a definirlo re del rock,xkè ancora oggi è il numero 1????

secondo è questo quello ke c'è da fare...metti su righe le emozioni ke elvis ha saputo regalare attraverso la cronologia dei fatti!!!!

sxo di essermi spiegato
Constato, caro Guitarman, che oltre alla tua opinione non sono giunte altre, almeno fino ad ora. Ti ringrazio intanto per il tuo suggerimento. Debbo però farti presente che mi sarebbe difficile se non impossibile descrivere "con gli occhi del mondo" la figura di Elvis. Questo compito spetta ed è degli scrittori professionisti, di coloro che hanno fatto le ricerche in loco avendo accesso a materiale di prima mano. Io quello che posso fare, nel mio piccolissimo, è raccontare la figura di Elvis attraverso "i miei occhi, le mie sensazioni, le mie passioni". Non mi voglio cimentare oltre perchè, come ho già detto in altre occasioni, non mi sento di sostituire un professionista. Senza contare che sono tantissimi quelli che già lo fanno. Insomma io posso soltanto mettere una lente di ingrandimento su una porzione della vita di Elvis da tutti risaputa per leggere ciò che apparentemente appare illeggibile. Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 26-11-2007 18:17
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  #133  
Vecchio 26-11-2007, 18:51
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il mio suggerimento era ,se possibile ,x separare le cose

anche perchè sono sicuro riusciresti in entrambe le imprese
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  #134  
Vecchio 26-11-2007, 19:17
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il mio suggerimento era ,se possibile ,x separare le cose

anche perchè sono sicuro riusciresti in entrambe le imprese
Non hai tenuto presente che la giornata è fatta di 24 ore. Per fare quello che dici tu dovrei rinunciare a qualcosa. Debbo rinunciare al Forum di grazielvis? L'avrei già fatto se avessi voluto. Comunque, aspetto cosa mi suggeriscono gli altri amici del Forum e poi vedremo il da farsi. Gondar.
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  #135  
Vecchio 26-11-2007, 21:01
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Non hai tenuto presente che la giornata è fatta di 24 ore. Per fare quello che dici tu dovrei rinunciare a qualcosa. Debbo rinunciare al Forum di grazielvis? L'avrei già fatto se avessi voluto. Comunque, aspetto cosa mi suggeriscono gli altri amici del Forum e poi vedremo il da farsi. Gondar.
La mia opinione conosci già: al tuo posto, raccoglierei tutte le puntate del tuo delizioso racconto in un piccolo libro, sarà un'autobiografia divertente e piena di vita vissuta e anche la storia di Elvis visto da quel ragazzo di Apulco.

Voglio dire, la storia di Elvis è stata descritta da tanti, tantissimi. Ma la storia di Gondar che cambia il suo corso (forse, vedremo), la sua vita interiore, i suoi valori e orizzonti per causa di Elvis, questo sì che è una storia interessante! Comunque.... continua!!!
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  #136  
Vecchio 26-11-2007, 21:30
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Gondar, ce lo stai descrivendo talmente bene che sembra di vedere un film!!!

Ed era ciò che mi proponevo di ottenere, Wonder. Renderlo vivo. Gondar.
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  #137  
Vecchio 27-11-2007, 08:08
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Cara Lisa, carissimi amici del Forum, stamane ho scoperto che una parte del racconto, giocandoci sabato scorso col motore di ricerca su Elvis, è stato pubblicato sul sito http://caffenews.wordpress.com/category/musica/, dopo che io atesso avevo inviato la seguente mail col racconto medesimo all'amministratore del sito autorizzandolo a renderlo visibile.

Caro Paolo Esposito, prendo spunto dalla simpatica biografia su Elvis Presley tracciata dal tuo collaboratore Antonio Sidari a cui ho già risposto con simpatia. Vorrei offrire al sito di Caffè News uno stralcio del mio racconto di cui all'oggetto, proteso al momento in cui mi imbattei per la prima volta nel 1959 in un suo film "Jailhouse Rock". Per quanto riguarda la parte iniziale ed il seguito del racconto potrà rendersi necessario accedere al sito ufficiale www.grazielvis.it, al cui forum sono iscritto, che possa pubblicarlo. Saluti sinceri e complimenti per il tuo sito. Gondar.

Stamani mi è giunta la risposta che ve la incollo:

"Ciao Gondar, grazie per esserci venuto a fare visita e per i complimenti. Il tuo racconto è davvero coinvolgente, l'ho letto tutto d'un fiato, farebbe appassionare anche quelli più a digiuno su Elvis come me! Magari, quando vuoi ed hai tempo, puoi continuare a raccontarci altre cose. Come vedi Caffè News è un open blog che curo da Napoli con Marianna che vive a Modena, tutti possono scrivervi e senza alcun impegno, e le porte sono aperte naturalmente anche per te. Magari se ci dai qualche informazione su te ti inseriamo anche in Autori!".

Sembrerebbe che io abbia tradito "grazielvis" ma così, giuro, non è. Fatta questa premessa vorrei sapere innanzitutto da Lisa, ma anche dagli amici del Forum, se posso essere autorizzato ad inviare loro altri spezzoni legati alla vita di Elvis, ma solo dopo almeno una o due settimane che le ho postate al Forum. Ripeto, non consideratelo un tradimento, ma mi intriga moltissimo il fatto che oltre noi ci siano altri siti che siano interessati al King. In ultima analisi, vorrei sapere cosa ne pensate e cosa mi suggerite se continuare ad avere rapporti con altri siti di questo tipo oppure no. Gondar.
Allora, mi dite che ne pensate? Gondar.
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  #138  
Vecchio 27-11-2007, 08:20
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Leggo solo adesso il tuo post, Gondar.

E' opera tua e quindi sei libero di farne ciò che vuoi.
Peraltro mi sembra di ricordare che Sidari, il giornalista del CafèNews con cui sei in contatto, è proprio quello che pochi giorni fa ha scritto un bell'articolo su Elvis e che ho postato nel topic "Articoli".
Perciò visto il suo modo di vivere Elvis, che esce dal coro degli insulti a cui siamo abituati, ben venga che sappia anche cosa pensiamo noi del GE di questo grande mito.

Non ci tradisci, caro Gondar; tanto se qualcuno vuole fare il furbo, basta che entri qui e si copia bellamente i tuoi racconti, magari anche appropriandose

Benvenga chiunque insegni chi è Elvis Presley e come è entrato nelle nostre vite e cosa ha significato per noi che conoscevamo solo Nilla Pizzi & C.
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  #139  
Vecchio 27-11-2007, 08:49
marcygenny marcygenny Non in Linea
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Gondar carissimo, sono sicura che anche Elvis ne sarebbe felice!!!
Io ho letto i tuoi racconti tutti d'un fiato ma tu sai che adoro Elvis e tutto ciò che lo riguarda..quale maggior favore al Re e quale maggior soddisfazione che portarlo all'attenzione di chi non lo conosce abbastanza?? Perchè non condividere con un pubblico più vasto una cosa così bella??!! Vai Gondar!!!!
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  #140  
Vecchio 27-11-2007, 12:25
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

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Leggo solo adesso il tuo post, Gondar.

E' opera tua e quindi sei libero di farne ciò che vuoi.
Peraltro mi sembra di ricordare che Sidari, il giornalista del CafèNews con cui sei in contatto, è proprio quello che pochi giorni fa ha scritto un bell'articolo su Elvis e che ho postato nel topic "Articoli".
Perciò visto il suo modo di vivere Elvis, che esce dal coro degli insulti a cui siamo abituati, ben venga che sappia anche cosa pensiamo noi del GE di questo grande mito.

Non ci tradisci, caro Gondar; tanto se qualcuno vuole fare il furbo, basta che entri qui e si copia bellamente i tuoi racconti, magari anche appropriandose

Benvenga chiunque insegni chi è Elvis Presley e come è entrato nelle nostre vite e cosa ha significato per noi che conoscevamo solo Nilla Pizzi & C.
Hai perfettamente ragione, Hurt. Mi consola avere il tuo parere favorevole. Dimenticavo dirti e dire agli amici del Forum che una volta entrato nel sito di Caffè News, bisognerà cliccare sul settore di destra "Musica" ove c'è la ripetizione di una parte del racconto. Ciao, Hurt. Grazie ancora. Gondar.
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  #141  
Vecchio 27-11-2007, 12:27
Gondar Gondar Non in Linea
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Gondar carissimo, sono sicura che anche Elvis ne sarebbe felice!!!
Io ho letto i tuoi racconti tutti d'un fiato ma tu sai che adoro Elvis e tutto ciò che lo riguarda..quale maggior favore al Re e quale maggior soddisfazione che portarlo all'attenzione di chi non lo conosce abbastanza?? Perchè non condividere con un pubblico più vasto una cosa così bella??!! Vai Gondar!!!!
La tua opinione, cara Marcy, non fa una piega. Ne farò tesoro. Grazie. Gondar.
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  #142  
Vecchio 27-11-2007, 14:48
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No Gondar, questo non è tradire!!! I racconti (ottimi!) sono tuoi e puoi usarli come meglio credi! Continua così!!!
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  #143  
Vecchio 27-11-2007, 16:20
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No Gondar, questo non è tradire!!! I racconti (ottimi!) sono tuoi e puoi usarli come meglio credi! Continua così!!!
E' ciò che volevo sentire, Clint, e ti ringrazio per l'incoraggiamento. Gondar.
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  #144  
Vecchio 27-11-2007, 18:15
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Gondar sei un mito
domenica sera ero vicinissimo al ku shin kai....ho un caro amico (nonchè mio testimone di nozze) in quella ridente cittadina, che tra le altre cose amo tantissimo......................purtroppo sono sposato da poco (oggi un mese)..di cui 15 giorni negli states.......è tutto un susseguirsi di zii, cugini suoceri e vabbè.........altrimenti sarei certamente venuto a trovarvi........
un abbraccio..............
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  #145  
Vecchio 27-11-2007, 19:38
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Gondar sei un mito
domenica sera ero vicinissimo al ku shin kai....ho un caro amico (nonchè mio testimone di nozze) in quella ridente cittadina, che tra le altre cose amo tantissimo......................purtroppo sono sposato da poco (oggi un mese)..di cui 15 giorni negli states.......è tutto un susseguirsi di zii, cugini suoceri e vabbè.........altrimenti sarei certamente venuto a trovarvi........
un abbraccio..............

Non mi dire, Pino71. Questa è una notizia shock. Tu guarda! eri a due passi. Altro che sorpresa sarebbe stata se ti fossi affacciato. Peccato. Poi magari mi ragguagli con un msg privato di questo tuo amico. Auguri ancora per il tuo matrimonio e andando negli States, magari sarai andato a visitare il nostro mito a Graceland. Se così fosse, ragguagliaci in merito. Gondar.
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  #146  
Vecchio 28-11-2007, 08:59
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Non mi dire, Pino71. Questa è una notizia shock. Tu guarda! eri a due passi. Altro che sorpresa sarebbe stata se ti fossi affacciato. Peccato. Poi magari mi ragguagli con un msg privato di questo tuo amico. Auguri ancora per il tuo matrimonio e andando negli States, magari sarai andato a visitare il nostro mito a Graceland. Se così fosse, ragguagliaci in merito. Gondar.
questo è un piccolo resoconto del mio viaggio a Graceland
http://www.grazielvis.it/forum/showthread.php?t=4438
per il resto ti mando un pm.....
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  #147  
Vecchio 28-11-2007, 17:33
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Inutile dirti, caro Pino71, che mi sono perso il "live" della tua invidiabile esperienza che, per come ce l'hai descritta, è parso di viverla al tuo fianco. Quindi complimenti anche per la tua coinvolgente "narrativa". Ma quello che mi ha sorpreso in particolare è la tua "certosineria" che, anche grazie al conforto e all'agevolazione da parte della tua sposa, è stata davvero invidiabile. Grazie per quello che hai fatto per tutti noi. Soggiungo per l'altra faccenda che sa di casualità "quanto piccolo è il mondo". Gondar.
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  #148  
Vecchio 01-12-2007, 10:01
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Ge714 Re: Elvis: l’Extra Terrestre

La delusione

Elvis, pur sapendo in cuor suo di non aver dato il meglio di sé, non ebbe il coraggio di chiedere al sig. Phillips di voler ascoltare il pezzo appena inciso, per indurlo magari a ripetere l’incisione. Né da parte di costui c’era stata alcuna manifestazione che gli potesse far capire che era interessato o meno a lui. Lo sconforto si fece sempre più evidente. Elvis non gli toglieva gli occhi di dosso, erano puntati disperatamente su quell’uomo, come un bambino al capezzolo della sua mamma, elemosinandogli uno sguardo , cercando di cogliere un suo pur piccolo gesto, un sorriso, persino un rimprovero , un disappunto. Il Signor Phillips, invece, era testardamente indaffarato, impegnato alla consolle, regolando i tasti, muovendo i vari bottoni e le numerose levette, per il risultato finale di produrre quel disco, uno dei tanti e sembrava addirittura che avesse fretta di concludere dal momento che ogni tanto guardava l’orologio da polso. Ma uno sguardo verso quel povero giovane manco a parlarne. Ciò non fece che accrescere in Elvis la convinzione che c’era sempre un qualcosa che limitasse il suo modo di fare. Sapeva, ad esempio, di non essere in grado di socializzare facilmente, che difficilmente prendeva iniziative anche se in cuor suo aveva tanta voglia di farlo e, come se non bastasse, c’era quella maledetta timidezza che lo attanagliava ogni volta che si trovava o si sentiva sotto esame. Non sapeva né come né perché tutto questo gli succedeva. Sapeva però quando succedeva. Anche a scuola era timoroso ogni volta che veniva interrogato. Non riusciva ad essere spigliato come tanti altri della sua classe. Eppure lui le cose le sapeva, perché a scuola era sempre attento alle lezioni ed avendo una memoria di ferro, non gli veniva difficile studiare quel tanto che bastava a casa per poi tornare in classe preparato come si conveniva. Ma il dramma si svolgeva sempre e puntualmente quando veniva interrogato ove, al cospetto della sua insegnante , si bloccava riuscendo a malapena a tirar fuori un filo di voce fino a diventare un timido sussurro. Non ebbe quindi la forza di dire a quel signore in cabina se era il caso di ripetere la registrazione perché la riteneva invalidante, no, non ce la fece proprio a chiederglielo anche se era lì per li per farlo. E si lasciò cullare dalle onde di quel mare che lo portava alla deriva di se stesso, del suo destino. E rivolse persino alle sue spalle uno sguardo supplichevole ed implorante verso la signora Keisker la quale gli sorrise con approvazione ma nulla di più. Non colse la disperazione che era in lui. Ed Elvis si convinse di affrontare quel momento con le uniche armi che aveva a sua disposizione: la tenacia e la sua voce tremolante. Era con questo stato d’animo che attaccò, al segnale del Sig. Phillips che indicava con la mano la luce rossa appena accesa, il secondo pezzo intitolato “That’s when Your Heartaches Begin”. Fu così che partorì quel secondo pezzo, lato “B” di un acetato qualsiasi, in un giorno qualsiasi, nel bel mezzo di una sala di incisione qualsiasi, in una città del mondo qualsiasi, di un uomo che di “qualsiasi” aveva però solo le sembianze. Silenzio ancora una volta in sala ed ascoltiamo, (per gentile concessione e collaborazione del nostro amico Clint Reno) come se fosse la prima volta, questa seconda ballata del nostro idolo.




If you find your sweetheart in the arms of a friend
That's when your heartaches begin
When dreams of a lifetime must come to an end
That's when your heartaches begin

* Love is a thing you never can share
When you bring a friend into your love affair
That's the end of your sweetheart, that's the end of your friend
That's when your heartaches begin

(Spoken)
If you find your sweetheart in the arms of your best friend
Brother, that's, that's when your heartaches begin
And you know, when all of your dreams, when all of your dreams of a lifetime
Must must all come to an end
Yeah, that's, that's when your heartaches begin
For you see love is a thing that you never can share
And you know ... when you bring a friend, uh, into your love affair

That's the end……………………………………..(of your sweetheart, that's the end of your friend
Well, that's when your heartaches begin)

Anche qui qualche biografo quale può essere, ad esempio, Peter Guralnick, verso il quale nutro grande stima e molta deferenza per come abbia obbiettivamente tracciato la vita di Elvis Presley, si è trovato a dover immaginare, forse più di quanto io stesso stia facendo con questo mio scritto, che Elvis abbia concluso questo brano dicendo “Ho Finito”, come parte staccata dal testo del brano medesimo. Io ritengo invece che sia successo qualcosa di altro e non ci sono che due sole probabilità che potrebbero aver determinato questa strana conclusione. La prima è che Phillips gli abbia fatto segno dalla cabina di regìa di “tagliare” forse perchè la parte parlata la ritenesse piuttosto lunga ed il giovane Elvis sia stato costretto a troncare rimarcando quel “that’s the end”, che altro non erano che le parole testuali della canzone. Ma ciò che personalmente io credo che sia successo, è che Elvis non ne potesse davvero più di continuare quella ballata ritenendola decisamente brutta ed impresentabile. Vero è che, terminata la strofa parlata, abbia voluto sottolineare “that’s the end” come un suo disperato tentativo di farla finita. Conoscendo la perfezione con cui Elvis curava i pezzi da incidere, come abbiamo potuto constatare col senno di poi, sono propenso per questa seconda ipotesi. Infatti, ascoltando il brano più volte, è innegabile dedurne che questa ballata sia stata eseguita come per dovere d’ufficio, con insufficienza, svogliatezza e scarsissimo trasporto. Tutto perché Sam Phillips non si era curato di lui quel tanto che gli potesse infondere un po’ di coraggio e di entusiasmo. Ma sappiamo bene che quella era la giornata sbagliata. Come se non bastasse, il destino volle ancora giocare con l’animo esasperato di Elvis. Sam, infatti, facendo capolino dalla vetrata della cabina di regìa, ebbe a comunicargli, seppure con gentilezza ma con un atteggiamento che non ammetteva repliche, che lo trovava “interessante” e che se si fosse presentata l’occasione lo avrebbero chiamato. Marion Keisker , intanto, che era rimasta tutto il tempo a seguire lo svolgimento dell’incisione, gli si avvicinò con quel sorriso ormai familiare dicendogli di seguirlo alla reception. Qui le sedette di fronte e aspettò che Marion terminasse di battere a macchina le copertine dell’acetato, con i titoli dei brani ed il suo nome. Elvis era spompato . Non si sforzò più di tanto nel voler cercare di intavolare un qualsiasi dialogo con la donna. Ma fu costei , presentendo lo stato d’animo del giovane, ad aprirgli la strada dicendo “sai, Elvis, sei davvero bravo, complimenti”. E lui, risorgendo come dalle ceneri, alzò il capo replicando “pensa davvero che….ehm.. io…ehm….sia stato bravo?”. “Certo” continuò lei “hai qualcosa che gli altri non hanno”. “Davvero?” proseguì il giovane “cos’avrei, secondo lei,…..ehm.. di diverso?”. “Non so, non saprei spiegarmi, ma sento che hai qualcosa di speciale”. Dicendo questo, gli consegnò l’acetato. Elvis si alzò dalla sedia, le diede la mano e guardandola con tenerezza negli occhi, la ringraziò e finì per chiederle se conosceva qualche gruppo di musicisti a cui poteva interessare un cantante. “No, al momento, no, non saprei, però fatti vedere ogni tanto; non è improbabile che capiti qualche gruppo che ne faccia richiesta”. Elvis, la ringraziò ancora una volta ed uscì, tutto frastornato ma stranamente con un non so che di insoddisfazione, all’aria aperta col suo disco tra le mani, allontanandosi dal Memphis Recording Service e dirigendosi verso la sua vecchia Lincoln. "Perchè", si chiedeva, "il Signor Phillips non ha voluto scambiare qualche parola? Oh, quanto avrei dato pur di sentirmi dire da lui qualcosa che mi risollevasse il morale". E stava per tornare indietro. Almeno per salutarlo. Si fermò un attimo. Poi ci ripensò e rigò dritto sconsolato verso il vicino parcheggio. Tutto questo accadeva quando erano le 14,00 di quel sabato di fine luglio del 1953……..continua

Gondar

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:39
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  #149  
Vecchio 03-12-2007, 09:47
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

Un attimo di riflessione

Cari amici del Forum di “grazielvis”, che avete la bontà e la pazienza di sopportare questo mio scritto mentre cerco di tracciare una pennellata di vita che vuole racchiudervi il mio percorso giovanile e quello grandioso del nostro idolo, abbiate altresì la compiacenza di comprendere che non ho assolutamente la pretesa di sostituirmi a coloro che, con grande impegno di tempo, di economia e di ricerche sul territorio, hanno raccontato e tutt'ora raccontano la vita di Elvis. Ho solo cercato di immaginare, come fan e come uomo del suo tempo, dopo essere entrato nel personaggio ed essermi impregnato del suo carattere della sua cultura delle sue esperienze della sua sensibilità della sua educazione e della sua passione, come mi sarei comportato al suo posto in determinati momenti del suo vissuto. Ma che, sia ben chiaro, non possono in alcun modo rispecchiare la realtà vera vissuta da Elvis Presley. Sono soltanto un tizio che, avendo collocato Elvis come punto di riferimento della propria esistenza, vuole cimentarsi nel raccontare con gli occhi della mente il suo vissuto. Tanto per fare qualche esempio, per meglio comprendere quanto io gli sia stato vicino, in tempi non sospetti, con tutto me stesso, debbo confessarvi che diversi sono stati i momenti - ed in tempo reale - in cui ho previsto addirittura, con mia grande preoccupazione, ciò che gli sarebbe poi accaduto. E non parlo di preveggenza, ma di ovvietà, e mai col senno di poi, ve lo giuro. Mi riferisco alla devastazione psicologica di quando gli morì la madre (ho sofferto per lui) , al tradimento di Priscilla ed al successivo forzato divorzio da costei (ho pianto per lui) , allo stress psicologico e fisiologico dovuto ai continui disumani spostamenti per i concerti (ho temuto per lui) , alla esagerata quantità di farmaci che era costretto ad assumere (ho patito per lui) . Fino alla tragica conclusione della sua vita . In cuor mio, l’avevo previsto. E per la mia personale impotenza quale poteva essere l'impotenza di un fan, nulla potetti fare per lui. Tanto, che ancora oggi mi sento dannatamente colpevole. E sono certo di non essere il solo. Tutti noi fans di trent’anni fa, infatti, ci saremo sentiti colpevoli . Questo mi sento di dire, al fine di chiarire la mia posizione di pseudo-biografo e non solo di me stesso. Gondar.

Ultima Modifica di Gondar : 23-01-2008 18:40
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  #150  
Vecchio 03-12-2007, 10:16
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Predefinito Re: Elvis: l’Extra Terrestre

GONDAR, SEI GRANDE!!!

La tua empatia per Elvis e la tua grande sensibilità nell'immaginare i suoi sentimenti lo fanno rivivere nel tuo racconto. Continua senza esitazioni, noi ti seguiamo con entusiasmo!
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